Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri, la spiegazione del finale

La spiegazione di Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri, film diretto Jonathan Goldstein e John Francis Daley, ora nelle nostre sale

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Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri, dopo i flop delle pellicole precedenti sul gioco di ruolo più apprezzato dagli amanti del fantasy, sta trovando la sua gloria nelle sale cinematografiche. Il merito va, fuor di dubbio, al suo essere narrativamente e tecnicamente coinvolgente, divertente e frizzante. Un film (qui la recensione), quello diretto da Jonathan Goldstein e John Francis Daley, che fra l’altro molto ricorda i lungometraggi anni ’80 del genere, e che sta raccogliendo soddisfazioni al botteghino e consensi del pubblico.

Seppur abbia un impianto leggero, pregno di molti inside joke, i momenti di pathos non sono mancati, come dimostra il suo finale carico di significato. In particolare l’ultima scena, in cui assistiamo alla morte di uno dei comprimari del protagonista, è stata quella che più di tutte ha racchiuso il senso del film. In questa occasione si apprende che il viaggio affrontato dalla squadra non è solo quello relativo al villain, ma anche quello emotivo e personale. Per comprendere al meglio il finale, è bene analizzare l’ultima scena, la quale fornisce allo spettatore una lettura chiave della storia.

Il viaggio della squadra

 

Prima di addentrarci nella spiegazione del finale, cerchiamo di riassumere il contesto in cui Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri si costruisce. Edgin (Chris Pine) è rinchiuso in una prigione ghiacciata insieme alla sua fidata amica Holga (Michelle Rodriguez). Riusciti a fuggire, la coppia scopre che l’ex compagno di squadra Forge (Hugh Grant), non solo ha in ostaggio Kira (Chloe Coleman), figlia di Edgin, ma li ha persino venduti alla maga Sofina (Daisy Head), la quale è intenzionata a formare un esercito di soldati zombie.

Edgin perciò deve affrontare il viaggio per un duplice motivo: salvare il mondo e sua figlia, la quale crede che il padre non le voglia bene tanto da averla abbandonata. Insieme a Holga, Simon (Justice Smith), la mutaforma Doric (Sophia Lillis) e il guerriero Xenk (Regé-Jean Page), si troverà di fronte a una serie di combattimenti, intrighi e ostacoli che lo porteranno a sconfiggere la malvagia Sofina nella battaglia finale.

Hugh Grant, Daisy Head e Chloe Coleman in Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri
Hugh Grant, Daisy Head e Chloe Coleman in Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri. Foto di Paramount Pictures and eOne/Paramount Pictures and eOne – © 2022 Par. Pics. TM Hasbro.

Il flashback con Holga nel finale

 

In Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri, nell’epica battaglia finale contro Forge e Sofina, il gruppo capitanato da Edign non si rende conto che Holga è rimasta ferita mortalmente. Una delle sequenze successive inquadra i suoi amici riuniti intorno a lei, quasi a volerle dare l’ultimo saluto. La sua morte non è però definitiva, considerato il contesto magico in cui la squadra si ritrova, oltre ad essere in possesso della tavoletta della resurrezione, uno degli obiettivi della loro missione. A quel punto però Edgin è messo di fronte a una delle scelte più importanti della sua vita: riportare in vita Holga, sua cara amica e compagna d’avventure, oppure la moglie defunta, l’unica ragione per la quale aveva avviato la ricerca della tavoletta.

È in quel momento che il film costruisce un flashback cruciale, nel quale sono mostrati allo spettatore tutti gli attimi che Holga e Kira hanno passato insieme, a dimostrazione del fatto che la prima sia stata un punto fondamentale sia per la figlia di Edgin che per Edgin stesso. Un porto sicuro, una figura sempre presente che non ha smesso mai di aiutarli, oltre che diventare nel tempo la madre che Kira non aveva potuto avere. Questo gli fa capire quanto Holga sia essenziale nelle loro vite e quanto lei sia stata indispensabile nel far ritrovare loro un equilibrio dopo la scomparsa della moglie.

La scelta di Edgin

 

Nonostante il desiderio di riportare in vita la moglie sia molto forte, Edgin capisce di non poterlo fare a spese di Holga, soprattutto per il percorso affrontato insieme fino ad ora. E così, con grande sorpresa della donna, decide di usare la tavoletta della resurrezione per riportarla in vita. Compiendo questo gesto, Edgin sceglie di lasciarsi alle spalle il passato, e abbraccia Holga, seppur quest’ultima ribadisca che quella magia non doveva essere sprecata per lei.

Dopodiché tutto sembra sistemarsi nel migliore dei modi: Forge, mentre cerca di scappare, viene catturato da Xenk e imprigionato, chiedendo una clemenza che non gli viene concessa. L’universo è così salvo e il gruppo può finalmente depositare le armi e cantare vittoria (in attesa di una nuova folle avventura). L’aspetto di maggior rilievo, in questo particolare caso, non è il loro essere eroi che hanno salvato la situazione, quanto piuttosto l’aver sfruttato le loro speciali abilità per proteggersi a vicenda nel finale. Un perfetto esempio di “l’unione fa la forza”, oltre che una prova del grande rispetto e affetto che provano l’un l’altro.

Michelle Rodriguez, Chris Pine e Justice Smith in Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri
Michelle Rodriguez, Chris Pine e Justice Smith in Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri. Foto di Paramount Pictures and eOne/Paramount Pictures and eOne – © 2023 Par. Pics. TM Hasbro.

Lasciare il passato per abbracciare il presente

 

Fra i temi affiorati in Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri c’è sicuramente l’importanza dell’amicizia e il trovare il coraggio per lasciare andare il proprio passato, seppur questo comporti scelte dolorose. Entrambi esplodono nel finale con la battaglia e la scelta di Edgin, il cui piano elaborato all’inizio è servito per condurlo ad una più concreta consapevolezza: fare i conti con un grande fardello che per tutto il percorso lo ha accompagnato. E fare i conti, in particolare, con la morte della moglie. Seppur al film sia stato dato un taglio comico e leggero, i momenti di riflessione non sono mai mancati.

Nel caso di Edgin, l’essersi dovuto confrontare con la morte di Holga, è servito per rammentargli quanto il presente, l’hic et nunc, conti molto di più di quel che è stato. E che il passato, proprio perché caratterizzato da episodi già fronteggiati, deve rimanere tale. L’unica cosa da fare è andare avanti e dare valore alle persone ancora vive. È in queste ultime battute che il finale colpisce nel segno, quando l’uomo comprende di dover pensare a costruire un futuro migliore per lui, Kira e il resto dei suoi amici. Il viaggio affrontato dalla squadra è stato di per sé pieno di gag, di ironia, di risate, quasi sciocco, ma è nelle ultime sequenze, quando volge al suo termine, che finalmente assume un aspetto dolce e commovente al tempo stesso.

Valeria Maiolino
Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano. Articolista su Edipress Srl, per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”.
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