Il maestro giardiniere: la spiegazione del finale del film

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Scritto e diretto da Paul Schrader, Il maestro giardiniere (qui la recensione) segue il protagonista in una storia che riserva sorprese e svolte intriganti. Ultimo capitolo della trilogia spirituale composta anche da First Reformed e Il collezionista di carte, il film racconta la storia di Narvel Roth (Joel Edgerton), un meticoloso orticoltore che cura i giardini e i terreni della magnifica e storica tenuta di Gracewood Gardens. Oltre a occuparsi degli esterni della proprietà, l’uomo cerca anche di assecondare sempre i bisogni della sua datrice di lavoro, la signora Norma Haverhill (Sigourney Weaver), una ricca vedova.

Quando quest’ultima gli chiede di prendere la sua ribelle nipote Maya (Quintessa Swindell) come nuova apprendista, la tranquilla e mite esistenza di Narvel precipita nel caos, portando a galla oscuri segreti provenienti da un passato che sembrava sepolto per sempre. Nel finale, decidendo di prendere in mano la situazione, Roth dà la caccia agli spacciatori del passato di Maya, con l’intenzione di ucciderli. La ragazza si unisce a lui e i due fanno irruzione nella casa dell’ex fidanzato RG, spaventando gli uomini all’interno.

Su indicazione di Maya, però, Narvel non li uccide, ma si limita a terrorizzarli in modo che non si accaniscano più su Maya. I due, ormai una coppia, tornano a Gracewood Gardens dopo la sua distruzione. Il maestro giardiniere si conclude dunque con Narvel che affronta Norma ottenendo un accordo: lui ripristinerà il giardino botanico della sua tenuta se lei si tratterrà dal partire per un altro anno e permetterà a lui e Maya di vivere insieme come coppia sposata nella proprietà.

Sigourney Weaver e Joel Edgerton in Il maestro giardiniere
Sigourney Weaver e Joel Edgerton in Il maestro giardiniere. Courtesy of Magnolia Pictures – © Magnolia Pictures

Narvel Roth, maestro giardiniere in fuga dal passato

Narvel è un orticoltore da qualche anno, ma il motivo per cui lo è diventato non è del tutto spiegato. Egli è un ex neonazista che ora si trova nel programma di protezione testimoni dopo aver denunciato i Proud Boys all’FBI. Sebbene non sia chiaro il motivo per cui si sia dedicato al giardinaggio, il giardino botanico è una sorta di rifugio per lui, un luogo dove può stare in pace e nascondersi dal resto del mondo. Può lavorare in silenzio e senza essere sospettato, ringiovanendo le piante nello stesso modo in cui il giardino ringiovanisce lui. Essere un orticoltore è anche, come suggerisce il film, una forma di redenzione per Narvel, che mantiene in vita le piante, in contrasto con il suo passato di violenza.

Narvel, dunque, ha un passato incredibilmente violento e razzista. Come neonazista, ha ucciso diversi uomini di colore, alimentato dall’odio razziale. Questo aspetto è particolarmente evidente in un flashback del passato di Narvel, presumibilmente ambientato poco prima che decidesse di cambiare rotta. Il flashback racconta di come sia stato incaricato di uccidere il reverendo Charles, un pastore nero che i Proud Boys volevano morto. Narvel porta a termine la missione, tuttavia non uccide la moglie e la figlia del reverendo, che riescono a fuggire, anche se traumatizzate. In quel momento si ha dunque un cambiamento per lui, anche se non c’è molta esplorazione delle conseguenze di questa azione.

Joel Edgerton, Sigourney Weaver e Quintessa Swindell in Il maestro giardiniere
Joel Edgerton, Sigourney Weaver e Quintessa Swindell in Il maestro giardiniere. Courtesy of Magnolia Pictures – © Magnolia Pictures

Norma e il suo rapporto con Maya

Norma non è felice di avere una nipote birazziale e interagisce a malapena con Maya, avendo interrotto da tempo i rapporti con sua sorella (la madre di Maya). Forse Norma si sente in qualche modo in colpa per aver abbandonato la sua famiglia e pensa che per Maya sarebbe molto meglio dedicarsi al giardinaggio invece che alla droga. Inoltre, sembra anche voler mantenere la proprietà nella mani della sua famiglia, ma senza fare alcun lavoro per conoscere la nipote, dando questa responsabilità a Narvel. È il minimo indispensabile, ma Norma ha fatto un tentativo, anche se certamente non nasce da un amore genuino.

Inoltre, a Norma piace chiaramente avere il potere e il controllo. Il suo disprezzo per il fatto che la nipote sia birazziale e il fatto che spinga Narvel, un ex neo-nazista, a farle da mentore sembra un modo contorto per ricordargli chi comanda. C’è anche il caso di Norma che ha delle complicazioni mediche, che non condivide nei dettagli, ma che lascia intendere che si dimetterà dalla gestione della tenuta prima di passarla a terzi. Norma potrebbe voler mantenere la piantagione in famiglia, ma mettere Maya nella posizione di lavorare al fianco di una persona con un passato di violenza razziale è certamente una scelta che sembra più una punizione.

Come anticipato, poi, Norma licenzia Narvel come orticoltore dei Gracewood Gardens dopo aver scoperto che lui e Maya hanno una relazione, ma dopo che il suo giardino botanico viene abbattuto dai vendicativi conoscenti di Maya, Narvel sa che Norma si affiderà solo a lui per rimediare ai danni causati e ripristinare il giardino. Narvel suggerisce dunque a Norma di occuparsi ancora dell’asta annuale di fiori che lei ospita se gli concederà un altro anno per riportare in vita il giardino. Narvel torna in quel luogo anche perché sa che ora le carte sono nelle sue mani e che le dinamiche di potere tra lui e Norma sono cambiate a causa di Maya.

Quintessa Swindell e Joel Edgerton in Il maestro giardiniere
Quintessa Swindell e Joel Edgerton in Il maestro giardiniere. Courtesy of Magnolia Pictures – © Magnolia Pictures

Narvel intimorisce l’ex fidanzato di Maya

Nel corso del film, Narvel comprende che Maya ha ricominciato a drogarsi e che il suo ragazzo la picchia. Cerca dunque di farsi aiutare dal suo supervisore, ma quando si rende conto che non otterrà l’aiuto richiesto, decide di prendere in mano la situazione. Insegue quindi l’ex fidanzato di Maya e gli spacciatori perché comincia a tenere molto a lei e non vuole vederla soffrire. Nella sua mente, sta salvando Maya da un futuro di abuso di sostanze e da persone che non mettono al primo posto il suo benessere.

Anche se i loro passati non sono affatto uguali, Narvel forse intuisce quanto possano andare male le cose quando ci si sente intrappolati in una situazione in cui gli altri esercitano il loro controllo. Per lui, l’unico modo per staccarsi dal proprio passato, soprattutto quando questo continua a perseguitare, è eliminare completamente il problema. Narvel non uccide RG o i suoi amici, ma li spaventa abbastanza da tenerli lontani da Maya. Ucciderli sarebbe stato un passo indietro per il suo personaggio e non sarebbe stato in linea con il modo in cui ha scelto di vivere la sua vita dopo essersi lasciato il passato alle spalle.

Il vero significato del finale di Il maestro giardiniere

In Il maestro giardiniere Paul Schrader mette al centro uomini con storie oscure fornendo loro un percorso di redenzione, come nel caso del personaggio principale. Narvel cerca di compiere quelle che ritiene essere buone azioni per compensare il fatto di essere stato un neonazista. Schrader propone l’idea che una persona come Narvel possa rimediare alle malefatte del suo passato, indipendentemente dalla quantità di danni e di dolore che ha causato, a patto di scegliere una strada diversa e di seguirla attivamente. Centrare la redenzione di Narvel introducendo anche dinamiche razziali cambia la percezione del suo arco narrativo. Questo sottolinea le dinamiche di potere e razziali in gioco, sia tra lui e Maya che tra Norma.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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