Oscar 2021: i momenti memorabili della 93° edizione

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È stata senza dubbio un’edizione strana, quella degli Oscar 2021, un’edizione senza orchestra, senza numero comico d’apertura, senza tanti ospiti, un evento che a ragione poteva sembrare sottotono e che invece ha dimostrato la voglia di esserci, il ritorno ad un red carpet in presenza, anche se contenuto, di nuovo persone che si guardano negli occhi, anche se a distanza, ma in presenza.

E forse è questa la magia più grande della scorsa notte, un assaggio di normalità, l’idea che la notte delle stelle di Hollywood si sia trasformata in una specie di party esclusivo con pochi e selezionati invitati che, in presenza, hanno celebrato il cinema. Ma l’eccezionalità dell’evento non lo ha risparmiato dal collezionare una serie di momenti memorabili che vi raccontiamo di seguito.

Chloé Zhao da record

La prima donna cinese a vincere un premio Oscar per la regia e per il miglior film, Zhao entra in quel club esclusivo di due, insieme a Kathryn Bigelow, un club che ci auguriamo possa infoltirsi molto di più nei prossimi anni. La regista ha portato a casa due premi su quattro nomination, dal momento che oltre a dirigere e produrre Nomadland, lo ha anche scritto e montato.

Frances McDorman ulula a sorpresa

Prima l’ululato a chiusura del discorso di ringraziamento per il miglior film, poi un altro discorso, brevissimo e forse figlio della sorpresa di essere stata premiata per la terza volta dall’Academy. Quell’ululato è stato un omaggio a Michael Wolf Snyder, il sound mixer di Nomadland, scomparso da poco a soli 35 anni. Ma oltre alla parentesi colorita, McDormand ha anche invitato tutti a tornare in sala, a vedere i film tutti i film nominati.

La prima volta di una coreana a Hollywood

Yuh-Jung Youn, vincitrice dell’Oscar come attrice non protagonista in Minari, ha tenuto il discorso di ringraziamento forse più divertente che la storia recente del premio ricordi. Visibilmente emozionata, l’attrice ha scherzato sull’aver finalmente incontrato Brad Pitt, che ha presentato il premio, chiedendogli anche perché mai non avesse fatto visita al set del film durante le riprese. Ha poi perdonato tutti coloro che, in America, pronunciano male il suo nome, e si è detta semplicemente più fortunata di Glenn Close, perché la fortuna è l’unico motivo per cui lei poteva vincere contro l’attrice. Yuh-Jung Youn è la prima attrice coreana a vincere un Oscar.

Daniel Kaluuya colpisce ancora

Dopo la gaffe ai Golden Globes, durante i quali ha pronunciato metà del suo discorso di ringraziamento a microfono spento, Daniel Kaluuya colpisce ancora. Durante il discorso di ringraziamento per il suo Oscar per il migliore non protagonista in Judas and the Black Messiah, l’attore ha ringrazia persino il fatto che i suoi genitori abbiano fatto sesso per concepirlo e metterlo al mondo. “Sono così felice di essere vivo” ha detto Kaluuya, e senza dubbio capiamo le sue intenzioni, tuttavia l’espressione della madre che reagisce live a quanto dichiarato dal figlio non era esattamente di felicità.

Glenn Close goes wild

L’unico momento di spettacolo e intrattenimento, durante la serata, ha visto Glenn Close protagonista; l’attrice nominata ha sfoggiato le sue conoscenze musicali e le sue abilità da ballerina. Il quiz ha coinvolto i partecipanti che cercavano di identificare un segmento di canzone e indovinare se la canzone fosse o meno tra quelle che avevano vinto agli Oscar nel corso degli anni. Dopo le risposte traballanti di Andra Day e Kaluuya, Close ha risposto con grande precisione alla sua domanda e ha identificato correttamente una clip di “Da Butt”, scritta da Marcus Miller ed eseguita dalla Experience Unlimited tratta dal film del 1988 di Spike Lee Aule turbolente. Close si è poi esibita in una breve sequenza di ballo che l’ha portata nei trend topic di Twitter, vincendo comunque a modo suo la serata.

Anthony Hopkins vince a sorpresa

La serata degli Oscar 2021 ha visto anche un piccolo cambio di programma, dal momento che a fine serata si è palesato il fatto che la scaletta avrebbe previsto prima il premio al miglior film, vinto da Nomadland, e per finire quello alla migliore attrice e al migliore attore. Quest’ordine di eventi ha fatto pensare che il premio maschile sarebbe andato postumo a Chadwick Boseman e che la cerimonia si sarebbe conclusa con un suo ricordo. Tuttavia, dopo la vittoria di Frances McDormand per le attrici, è arrivata sempre a sorpresa un’altra vittoria per l’ottantatreenne Anthony Hopkins, che non era presente alla cerimonia. L’attore di The Father ha così conquistato un secondo Oscar dopo quello per Il Silenzio degli Innocenti, e solo in mattinata ha diffuso un suo videomessaggio in cui esterna la sua sorpresa e la sua gratitudine, oltre a dedicare un pensiero proprio a Boseman “che ci è stato tolto troppo presto”.

Thomas Vitenberg dedica il premio alla figlia

Nominato anche nella cinquina dei migliori registi, Thomas Vitenberg ha ritirato l’Oscar per il miglior film internazionale, Another Round. Il regista ha pronunciato un accorato discorso di ringraziamento, dedicato alla figlia adolescente, Ida, che avrebbe dovuto avere una parte nel film e che è scomparsa a causa di un incidente d’auto a pochi giorni dall’inizio delle riprese. Vitenberg ha dedicato la vittoria a lei. “Abbiamo finito per realizzare questo film per lei, in sua memoria. Quindi, Ida, questo è un miracolo che è appena accaduto e tu sei parte di questo miracolo, magari anche tirando dei fili da qualche parte. Ma questo è per te.”

Il ritorno del red carpet

Come anticipato, dopo un anno di cerimonie e premi via Zoom, gli Oscar 2021 hanno fatto srotolare di nuovo un tappeto rosso. E sono tanti i nomi di coloro che hanno sfilato, da Audra Day, audacissima in Vera Wang, oppure Carey Mulligan, regale in Valentino Haute Couture, così come la meravigliosa Zendaya che anche con un colore rischioso come il giallo canarino era assolutamente impeccabile. E ancora Vanessa Kirby, regale in Gucci, e Margot Robbie in Chanel, semplice ed elegante. Halle Berry ha scelto Dolce & Gabbana e Viola Davis Alexandra McQueen. In total white come lei c’era Maria Bakalova, con un look principesco firmato da Louis Vuitton, mentre Amanda Seynfield non è passata certo inosservata nel suo abito rosso fuoco di Armani Privè. Il glamour è tornato e anche se si è trattato di un piccolo assaggio rispetto al solito splendore da Oscar, è stata una bella emozione. Per una volta abiti, trucchi e gioielli non sono stati soltanto una frivolezza.

Il numero di apertura di Regina King

All’attrice e regista Regina King è stato affidato il compito di introdurre la cerimonia. E il suo discorso di apertura è stato molto serio e rigoroso, si è aperto con la commemorazione di tutti coloro che abbiamo perso quest’anno a causa della pandemia ed ha continuato con un deciso piglio politico.

“È passato un anno e siamo ancora nel bel mezzo della pandemia”, ha detto King. “Stiamo piangendo la perdita di così tanti, e devo essere onesta, se le cose fossero andate diversamente la scorsa settimana a Minneapolis, avrei potuto scambiare i miei tacchi con stivali da marcia”. Il polso dell’America batte ancora troppo velocemente, ed è giusto che Hollywood continui a portare all’attenzione pubblica i problemi della società.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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