Source Code: tra cinema e videogame, tutto quello che c’è da sapere sul film

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Negli ultimi trent’anni l’industria videoludica ha raggiunto traguardi artistici estremamente importanti, influenzando spesso e volentieri le altre forme d’arte esistenti. In particolare, molti videogiochi di successo hanno poi trovato nuova vita anche al cinema, con film basati sulle loro storie e i loro personaggi, come dimostra il recente caso di The Last of Us. Se non attingendo esplicitamente dall’ampio bacino di storie offerte dal settore dei videogame, il cinema ha ad ogni modo acquisito molte delle canoniche logiche di gameplay, riadattandole e coniugandole con i propri canoni. Un esempio particolarmente brillante di ciò è il film del 2011 Source Code (qui la recensione).

 

Diretto da Duncan Jones, che nel 2016 avrebbe poi diretto il film Warcraft – L’inizio, esplicitamente basato su di un videogioco, Source Code deve infatti molto alle regole del videogame. È l’applicazione di queste, tra ripetizione delle azioni, presenza di livelli e ricompense che conferiscono valore ad una narrazione altrimenti canonica di genere, a cui non mancano anche elementi da film romantico. Scritto da Ben Rypley, autore anche di L’ottava nota – Boychoir e Flatliners, il film si è così potuto affermare come uno dei più apprezzati titoli del suo anno, tanto tra la critica quanto tra il pubblico.

 
 

Prima di esplorare meglio le caratteristiche che rendono Source Code un brillante esempio di cinema che incontra il videogioco, sarà utile sapere qualcosa di più sulla sua trama, il cast di attori che vi recitano e anche le piattaforme streaming dove poterlo trovare, qualora si sviluppi il desiderio di vederlo. Ad oggi, infatti, in un panorama cinematografico che sempre più, a livello più o meno esplicito, presenta narrazioni con dinamiche da videogioco, Source Code rimane un esemplare particolarmente interessante sia per una semplice visione a fini di intrattenimento, sia per essere guardato e analizzato con più attenzione, data la sua capacità di dire molto sul cinema contemporaneo.

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La trama di Source Code e il cast di attori del film

Protagonista del film è Colter Stevens, un soldato che fa parte di un programma governativo sperimentale per le investigazioni. Colter si sveglia improvvisamente nel corpo di un’altra persona che viaggia su un treno diretto a Chicago. Prima che possa capire da solo come sia finito lì, si verifica una tremenda esplosione che uccide tutti i passeggeri presenti sul convoglio. Quando riprende conoscenza, un ufficiale di collegamento, Colleen Goodwin, in un laboratorio segreto gli spiega che fa parte di un programma chiamato Source Code, che consente di rivivere gli ultimi 8 minuti dell’esistenza di una persona attraverso la tecnologia.

Il soldato si ritroverà quindi costretto a vivere la tragedia più volte, finché non riuscirà a identificare gli autori del crimine e assicurarli alla giustizia prima che possano compiere un nuovo attacco terroristico. Nonostante gli sviluppatori gli abbiano spiegato che non c’è nessuna possibilità di modificare gli eventi e cambiare il passato, Stevens tenterà in ogni modo di evitare la tragedia e salvare la vita di Christina, una ragazza di cui si è innamorato durante la missione. C’è però anche qualcos altro che non torna, qualcosa che la Goodwin sembra avergli nascosto, un elemento che potrebbe cambiare nettamente la sua percezione di quella delicata missione.

Ad interpretare Colter Stevens vi è l’attore Jake Gyllenhaal, il quale volle Jones come regista dopo aver visto il suo film Moon. Accanto a lui, nel ruolo di Colleen Goodwin vi è invece l’attrice Vera Farmiga, la quale si trovò a dover girare tutte le sue scene in soli 10 giorni in quanto, scopertasi incinta, non sarebbe poi più stata disponibile per le riprese. L’attore Jeffrey Wright interpreta il Dr. Rutledge, superiore della Goodwin. Poiché i due non condividevano nessuna scena con Gyllenhaal, ma i loro personaggi interagiscono comune tramite alcuni dispositivi, quest’ultimo decise di restare anche oltre i suoi orari per fornire loro le battute. Completa poi il cast l’attrice Michelle Monaghan nei panni di Christina Warren.

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Source Code e i videogame, il significato del film tra livelli e ricompense

Come anticipato in apertura, Source Code riprende in modo piuttosto esplicito alcune delle regole base dei videogiochi, non tanto estranee a quelle della narrazione. Dalla ripetizione delle azioni alla presenza di diversi livelli di avventura, dalle distorsioni spazio-temporali alla presenza di obiettivi da raggiungere, ostacoli da superare, eventuali punizioni e ricompense da conquistare. Alla luce di ciò, guardando il film risulta evidente come questo si configuri come un gioco di ruolo, con un avatar (Colter Stevens) che rappresenta il giocatore all’interno dell’ambiente trene. Qui il protagonista si trova a dover compiere una serie di azioni nel tentativo di progredire nella sua ricerca. Se non riesce a completare queste prima che il tempo scada, la bomba esplode e il gioco termina.

Colter deve a quel punto ricominciare da capo, facendo tesoro degli errori precedenti per poter superare gli ostacoli. Ogni volta, dunque, egli impara e diventa più abile. Dunque l’ambiente treno, nel suo essere chiuso, presenta un inizio e una fine certi, ma diversi enigmi da risolvere per poter sperare di arrivare trionfanti alla conclusione del “livello”. Nell’arrivare al termine di esso, Colter non solo sconfigge l’ostacolo primario (trovare l’attentatore e disinnescare la bomba), ma ottiene anche delle ricompense che gratificano i suoi sforzi, ovvero il poter contattare suo padre e salvare i passeggeri, tra cui Christina, la donna di cui nel mentre si è innamorato.

Infine, Colter sembra approdare ad una modalità sandbox, con la possibilità dunque di esplorare la nuova realtà in cui si trova e sfuggire alle limitazioni precedentemente imposte. Ecco dunque come in Source Code si fondono le strutture del videogame con la narrazione cinematografica, dando dunque vita sì ad un’opera che fa dell’intrattenimento il suo obiettivo primario, ma capace di proporre brillanti riflessioni sull’ibridazione di queste due forme d’arte. Sono sempre di più i film che presentano infatti tali logiche, come ad esempio i film di Christopher Nolan Inception e Tenet. Ciò a dimostrazione di come i canoni narrativi, pur non perdendo i propri elementi tradizionali, si arricchiscano delle novità apportate dai nuovi media, con il cinema che le adatta alle proprie esigenze.

Il trailer di Source Code e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Source Code grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 26 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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