Christopher Nolan e il ricordo di Heath Ledger negli anni

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Se escludiamo i purtroppo pochi giorni di riprese sul set del Dottor Parnassus con Terry Gilliam, Christopher Nolan è stato l’ultimo regista che ha avuto la fortuna di lavorare in un film con Heath Ledger, l’attore australiano che ci ha lasciati il 22 gennaio del 2008. Molti, scossi dalla morte improvvisa di Ledger, che aveva solo 28 anni, hanno sempre serbato il più stretto silenzio sull’attore e sul suo lavoro. Non Christopher Nolan che negli anni, e in particolar modo dopo durante il periodo della stagione dei premi 2008/2009, ha avuto moltissime occasioni di parlare di Ledger, del suo lavoro ne Il Cavaliere Oscuro e del loro rapporto.

Ecco gli otto momenti in cui Nolan ha ricordato Heath Ledger.

Christopher Nolan ha parlato di come l’attore venne scelto per interpretare il Joker

joker Heath Ledger

Nel 2002 parlando alla Film Society of Lincoln Center in New York City, Christopher Nolan ha parlato di come l’attore venne scelto per interpretare il Joker:

“In un certo senso è stato Heath a scegliere me. L’avevo incontrato per un paio di film, in realtà l’avevo incontrato in relazione al casting di Batman, perché stato incontrando tutti i giovani attori possibili. Lui, in maniera molto gentile, venne da me per un drink e mi spiegò perché non avrebbe mai fatto quel genere di film. Ma era molto educato. Davvero un ragazzo adorabile, così ho pensato ‘Bene, non posso convincerti, ma questo è quello che stiamo provando a fare con queste cose’. Penso che quando vide Batman Begins probabilmente ricordò quello che gli avevo detto su quello che stavo cercando di fare. Capì che ci ero riuscito e così lo incontrai di nuovo, per il Joker.”

Nolan ha raccontato l’approccio di Heath Ledger al ruolo, e la sua assoluta determinazione nell’interpretarlo:

“Non sapevo che sarebbe stato qualcosa che l’avrebbe interessato, ma mi sono seduto con lui nel mio ufficio e abbiamo parlato per un paio d’ore. Non avevamo ancora una sceneggiatura, ma mio fratello stava scrivendo all’epoca, e sapevamo dove sarebbe andata la storia, ed era molto simile a quello che aveva in testa Heath. Ed era già determinato a fare tutto. Aveva già una visione, e il modo in cui me ne parlò mi fece pensato che non aveva mai lavorato così tanto. Gli piaceva lavorare su un personaggio e poi lasciarlo andare, per poi riprenderlo, voleva essere affamato per quell’interpretazione. E quando venne da me era chiaramente davvero affamato. Era pronto.”

Nolan ha raccontato il processo di immedesimazione di Heath Ledger nel personaggio:

Christopher Nolan heath ledger 2

“Sono davvero profondamente orgoglioso di essere stato coinvolto in quella performance, che fu davvero una collaborazione. Ma esito a prendere troppa parte in questa cosa, perché Heath lavorò davvero tantissimo da solo. Abbiamo parlato tanto sui punti di riferimento e davvero ho cercato di dargli la massima libertà, ma poi è davvero spuntato fuori lui, con le sue buone idee. Sono veramente orgoglioso di essere stato coinvolto”.

Sulla prima apparizione di Heath nei panni di Joker:

Dark-Knight-joker“La prima sequenza che abbiamo girato è stato il prologo in IMAX, dove ha la maschera sul viso. Non mi preoccupai troppo. Poi c’è il momento in cui si toglie la maschera, straordinario, ma era la prima volta che giravamo con le camere IMAX e quando la girammo era un po’ fuori fuoco. Così l’abbiamo riprogrammata…e ho avuto questa specie di telefonata dell’orrore con lui, una cosa del tipo ‘Cosa ho fatto?’ era la prima volta che mostrava la voce, ed era come ‘ e tu vuoi che io la rifaccia?’ e io ‘No no no, andava bene!’, ma penso che non mi abbia mai creduto. Nonostante i suoi dubbi l’abbiamo rifatta, ma poi alla fine ho usato quella fuori fuoco, perché era magica”.

Nolan ha testimoniato l’incredibile esuberanza di Heath sul set:

heath ledger

“Quelle notti sulle strade di Chicago erano piene di salti, acrobazie, per cui erano richiesti gli stuntman. Possono essere momenti molto noiosi per un attore, ma Heath era comunque affascinato, e accettò il nostro invito di salire sulla macchina su cui c’era la camera e andare in mezzo al traffico del film, non solo per l’esperienza della corsa, ma proprio per farne parte. Di tutto. Portò il suo portatile in macchina e guardammo due dei suoi future progetti. La sua esuberanza mi fece sentire stanco, plumbeo. Non mi sono mai sentito tanto vecchio come quando guardavo Heath esplorare il suo talento”.

Sulla sua performance

The Dark Knight - Il cavaliere Oscuro joker filmDopo la sua tragica morte, Nolan si è trovato in camera di montaggio a mettere insieme quella che sarebbe stata l’interpretazione da Oscar del suo attore, cercando di controllare il suo dolore. Il suo scopo, in fase di montaggio, è stato quello di far finire il Joker nell’esatta maniera che era nella mente di Heath Ledger durante la lavorazione:

“Sono molto fiducioso per il fatto che la performance sia stata montata esattamente come se Heath non fosse morto…era molto importante per me che questa interpretazione venisse fuori esattamente come l’avevamo intesa sul set. Guardare il personaggio venire fuori è emozionante, ma dargli anche un aspetto umano… questa è la cosa incredibile che ha fatto, e il modo in cui l’ha fatto è stato straordinariamente complicato”.

La scomparsa di Heat

Nolan ha dovuto fare i conti, come tutti, con la morte di Heath. E il processo di elaborazione del dolore, per lui, è passato attraverso il lavoro, il montaggio del film. Ecco cosa ha dichiarato nel 2008:

“Per me, per il mio processo, lavorare è stato davvero la soluzione. Mi sono sentito molto grato per il fatto che avevo qualcosa da fare. Perché per molte delle persone che lo conoscevano meglio di me, che erano intorno a lui, è stata davvero dura. Sono stato davvero fortunato. Mi sono sentito enormemente responsabile nei suoi confronti”.

Un amico oltre che un attore

Oltre ogni discorso sul ruolo, l’attore e le doti di Heath Ledger, Christopher Nolan ha però anche raccontato di quanto, in fondo, gli mancherà sempre un suo amico. Nonostante il lavoro gli rendesse più facile il processo, Nolan ha raccontato, poco dopo la sua morte nel 2008, quanto è stato difficile per lui stare seduto in una stanza e guardare le immagini di un amico che non c’era più:

“Quando sei al montaggio dopo aver girato un film, senti la responsabilità verso un attore che si è fidato di te, e Heath ci aveva dato tutto. Quando ho cominciato a montare, facendo attenzione ad ogni scelta che avevamo fatto sul set, ogni taglio. Visualizzavo il momento in cui avremmo mostrato il film a tutti e io sarei stato seduto tre o quattro file dietro di lui, guardando i movimenti della sua testa, per avere degli indizi su cosa pensasse di quello che avevamo fatto. Adesso quella proiezione non ci sarà mai. Lo vedo ogni giorno nella camera di montaggio, studio la sua faccia e la sua voce. Mi manca terribilmente”.

Fonte: Movie Pilot

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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