A sei anni dalla sua ultima apparizione sul grande schermo, la Sentinella della Libertà torna al cinema, ma con un volto diverso: Captain America: Brave New World segna l’esordio di Sam Wilson nei panni del nuovo Cap, con una storia cinematografica tutta da scrivere.
Alla fine di Avengers: Endgame un anziano Steve Rogers ha consegnato a Sam il suo scudo e simbolicamente anche il titolo di Captain America e nella serie Disney+, The Falcon and the Winter Soldier, abbiamo visto come Wilson si sia fatto molte domande sul suo essere o meno all’altezza del ruolo affidatogli dall’amico. Ora, finalmente, la figura emblematica che protegge i deboli ha un nuovo volto, un nuovo costume e nuove abilità.
La trama di Captain America: Brave New World
Dopo aver incontrato il neoeletto Presidente degli Stati Uniti Thaddeus “Thunderbolt” Ross, interpretato da Harrison Ford al suo debutto nel Marvel Cinematic Universe, Sam Wilson (Anthony Mackie) si ritrova nel bel mezzo di un incidente internazionale. Deve scoprire le ragioni di un efferato complotto globale prima che il vero responsabile faccia scattare un allarme rosso in tutto il mondo, portando Stati Uniti e Giappone a uno scontro armato.
Mackie torna ancora una volta a interpretare Sam, un uomo normale che sente tutta la pressione del ruolo che gli è stato affidato, che non si sente all’altezza, che arriva addirittura a pentirsi di non aver preso il siero, per diventare anche lui Super, ma proprio per questo un uomo qualunque, un Captain America non più da ammirare e da venerare, quanto a cui aspirare, una figura terrena e concreta che sa stare nel suo mondo e che può essere eguagliata, se dovesse riuscire a ispirare gli uomini. La forza di questo Cap è proprio nella sua normalità che non è semplicità o banalità.
Sam e Steve
Sam Wilson è un Captain America molto diverso da Steve Rogers, e non solo per i motivi ovvi. Il mondo in cui lui vive è molto più complesso, delicato, richiede diplomazia ma anche capacità di adattamento ma anche le idee molto chiare sulla parte da prendere in caso di conflitti o difficoltà. Un mondo che Steve ha dimostrato inizialmente di non comprendere a pieno, ma che Sam Wilson naviga alla perfezione, lui è l’uomo giusto al posto giusto che sceglie consapevolmente di fare la cosa giusta, nonostante il rischio che corre (decisamente più alto di quello di Steve) di morire.
Sam e Joaquin
Se il rapporto di Sam e Steve era quello basato prima sull’ammirazione e poi sull’amicizia, in Captain America: Brave New World vediamo applicato a Cap un altro ruolo, quello di mentore. Joaquin Torres (Danny Ramirez), visto brevemente in nella serie Disney+, è un compagno di squadra per Sam, ma anche un giovane da addestrare e a cui badare. L’eroe diventa dunque anche mentore, assume un ruolo di guida per chi deve ancora a imparare a camminare (o a volare) da solo, diventa, ancora una volta, una figura a cui aspirare, e questo proprio perché alla base della loro essenza, Sam e Joaquin sono uomini normali che corrono consapevolmente rischi sovrumani.
Ovviamente Joaquin non è l’unico alleato di Sam. Captain America: Brave New World mette sotto i riflettori anche Isaiah Bradley, altro personaggio che avevamo incontrato in The Falcon and the Winter Soldier e che qui torna come punto di riferimento di Sam, con la sua tragica storia. Un amico per Cap, una persona, l’ennesima da salvare, un altro punto di vista da far rispettare e tutelare agli occhi del mondo. E Carl Lumbly, che torna nel ruolo, è irresistibile.
Sam e Ross
Questo Captain America si deve confrontare anche con la politica internazionale e con un Thaddeus “Thunderbolt” Ross che non è più solo un militare, ma è diventato Presidente degli Stati Uniti alla ricerca di redenzione per il suo passato in cui ha abusato del potere che la divisa gli ha dato. Harrison Ford, unico e inimitabile, assume su di sé il personaggio che era stato di William Hurt e impreziosisce ulteriormente la sua iconica carriera di un ruolo e di un franchise destinati a rimanere nella memoria pop collettiva.
Ross è la persona di cui Sam ha paura di fidarsi e allo stesso tempo quella che deve aiutare più di tutte, dal momento che il suo agire secondo coscienza mantiene un equilibrio mondiale che è il primo obbiettivo di Cap. Questo eroe non è più locale né legato alla bandiera a stelle e strisce, è bensì un simbolo di giustizia e nobiltà d’animo, di coraggio, rappresenta la possibilità per ognuno di fare la scelta giusta al di là del proprio interesse. Il regista Julius Onah si assicura che questo messaggio passi forte e chiaro, e riesce nel suo intento.
Il cast di Captain America: Brave New World
A completare il cast, ci sono le new entry Shira Haas e Giancarlo Esposito, entrambi in ruoli action insoliti per le loro carriere ma entrambi assolutamente credibili, divertenti da guardare e probabilmente loro stessi divertiti nel mettere in scena sequenze d’azione articolate e avvincenti. Accanto a loro in Captain America: Brave New World anche una vecchia conoscenza del MCU ai suoi albori: Tim Blake Nelson che riporta al cinema dopo 16 anni Samuel Stern. Merito a Nelson e agli sceneggiatori di essere riusciti a portare sullo schermo un personaggio tanto affascinante quanto rischioso nella messa in scena. L’aspetto più interessante di questo The Leader è che è stato reso credibile. E poi ovviamente ci sono delle sorprese per i fan del MCU, ma quelle si scopriranno al cinema.
Captain America: Brave New World è uno stand alone
Era dalla Fase 1 del MCU che non si vedevano più stand alone così “puri” prodotti dai Marvel Studios. Captain America: Brave New World è un film autoconclusivo, concentrato sulla parabola del protagonista, non esattamente una storia di origini ma una specie di establishing shot per impostare il personaggio e regalarlo al futuro del MCU. Si concentra principalmente sull’aspetto emotivo dei personaggi e nel suo (relativo) piccolo, è un film solido e di valore, divertente nelle scene di combattimento, con diversi momenti iconici (ricordatevi che nel film c’è Red Hulk!) e una buona dose di cuore.
Non ci si poteva aspettare di meglio da un film che sottolinea in maniera così chiara e manifesta l’essere orfani di Steve Rogers. Mai prima di oggi l’MCU aveva dovuto raccontare un passaggio di testimone così importante e da questo punto di vista, Brave New World è un vero nuovo inizio per il franchise, un voltare pagina ricordando con affetto quello che è stato ma proiettandosi con fiducia verso un futuro promettente. Ci sarà riuscito? Agli spettatori l’ardua sentenza.
Captain America: Brave New World
Sommario
Captain America: Brave New World si concentra sull’aspetto emotivo dei personaggi, è un film solido, divertente nelle scene di combattimento, con diversi momenti iconici (ricordatevi Red Hulk!) e una buona dose di cuore.