Conclave: recensione del film di Edward Berger con Ralph Fiennes

Con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini, in film sarà distribuito in Italia da Eagle Pictures.

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Reduce dal premio Oscar per Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale, Edward Berger cambia completamente la prospettiva del suo sguardo e dagli spazi sconfinati e afflitti della Prima Guerra Mondiale, passa agli spazi claustrofobici ma ugualmente afflitti di un conclave. Il film è una provocatoria incursione nelle stanze segrete del potere religioso e politico. Acclamato alla sua anteprima mondiale al Telluride Film Festival e successivamente accolto al Festival di San Sebastian e alla Festa del Cinema di Roma, il film tratto dall’omonimo romanzo di Robert Harris fonde dramma e tensione in una vicenda che intreccia il thriller psicologico con una potente esplorazione dell’animo umano.

 

Il Conclave comincia con la morte del Pontefice

La storia ha inizio con la morte improvvisa del Papa, un evento cataclismatico per la Chiesa che attua di conseguenza tutti i protocolli per avviare le pratiche di una nuova elezione. Berger mette al centro della narrazione il cardinale Thomas Lawrence, interpretato magistralmente da Ralph Fiennes. Con l’imponente Cappella Sistina come sfondo, Lawrence e i suoi compagni cardinali intraprendono una battaglia per il potere, fatta di alleanze instabili e di sospetti crescenti. Sotto la sua guida ferma, i cardinali devono fare i conti con il loro passato e le loro reali prospettive per il futuro per capire qual è la scelta migliore per guidare la chiesa, mentre i cardinali si scontrano, tra riformismo e conservatorismo.

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Ralph Fiennes e Stanley Tucci
Ralph Fiennes e Stanley Tucci in Conclave – Cortesia Eagle Pictures

L’intreccio e il simbolismo visivo

Berger utilizza lo strumento più evocativo e distintivo che il cinema gli mette a disposizione: la luce. Volti, espressioni, azioni, ogni cosa viene illuminata (o non illuminata) per dargli senso ed espressività, a scardinare le sicurezze e a mostrare i moti interiori del personaggi.  Soprattutto quello di Fiennes, che è l’ago morale della storia ma anche il principale attore di fa e disfa le decisioni del conclave stesso.  Dilemmi etici si scontrano con ambizioni personali in un racconto che procedere con l’avvincente tono di un thriller ad altissima tensione.

Lawrence/Fiennes porta sulle spalle il peso del film e si rende protagonista di straordinari piani di ascolto nelle diverse scene che condivide con un cast in stato di grazia: Stanley Tucci, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini. Il cast dipinge personaggi irresistibili, anche nelle loro discrepanze. In mezzo a tutti questi volti interessati, con scopi propri personali, la figura di Lawrence è un osservatore disincantato e, al tempo stesso, un giocatore esperto in un contesto che di sacro ha solo l’apparenza.

Isabella Rossellini
Isabella Rossellini in Conclave – Cortesia Eagle Pictures

Cast stellare e resa dei personaggi

Berger si affida a un cast di nomi altisonanti che interpretano una varietà di personaggi. Ogni attore, che sia anglofono o italiano, apporta una sfumatura unica e ben distinta al suo personaggio, contribuendo a creare una tensione palpabile tra le pareti marmoree e affrescate del Vaticano. Questo equilibrio crea un mosaico di voci e volti che arricchisce l’atmosfera generale del film, regalando un’esperienza immersiva capace di lasciare il segno.

La vera natura misteriosa di Conclave è dettata dalla sua capacità di porre domande profonde e “pesanti” allo spettatore, al di là del tono da thriller che non ne sovrasta mai la sua natura enigmatica. Il film pone delle domande allo spettatore, che nel finale a sorpresa, molto ironico e plausibile, sembra porre lo spettatore di fronte a un fatto compiuto che non può essere procrastinato ancora a lungo. È una questione di probabilità, in fin dei conti!

Conclave Sergio Castellitto
Sergio Castellitto in Conclave – Cortesia Eagle Pictures

Un finale sorprendente per Conclave

Proprio in quel finale sorprendente, il film trova la sua compiutezza, senza scivolare nella banalità, introduce un tocco di misticismo inaspettato. Come in un’opera di Dan Brown, al netto della sua spettacolarizzazione e del suo simbolismo inevitabile, la spiritualità rientra in gioco proprio quando sembra essere stata dimenticata. Il film ci mette di fronte alla contraddizione tra fede e potere, mostrandoci comunque che nessuna delle due cose ha senso senza l’altra che la sostiene.

Berger riesce a trasformare una storia di potere ecclesiastico in una disamina profonda delle debolezze e dei peccati umani. Conclave non è solo un thriller drammatico, ma una riflessione sulla natura dell’esistenza, sugli errori passati, sulle ambizioni future e soprattutto su cosa è giusto fare per il bene collettivo.

Conclave
3.5

Sommario

Conclave è un solido thriller drammatico, ma anche una riflessione sulla natura dell’esistenza, sulla fede e sul potere.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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