Race for Glory: Audi vs. Lancia, recensione del film con Riccardo Scamarcio

Liberamente ispirato alla vera sfida tra Lancia e Audi svoltasi nel 1983, il film offre un racconto che non mancherà di entusiasmare gli appassionati di automobilismo.

Race for Glory recensione film
Photo credit: Margherita Mirabella

Nelle gare automobilistiche, quando si perde è sempre contro qualcun altro. Nel rally, invece, quando si perde lo si fa contro il tempo e dunque contro sé stessi. È questa la spiegazione che il Cesare Fiorio interpretato da Riccardo Scamarcio dà in Race for Glory: Audi vs. Lancia, quando gli chiedono di spiegare quale sia la posta in gioco e cosa distingue questo sport da altri apparentemente simili. Nonostante il sottotitolo rimandi alla celebre rivalità tra la Audi e la Lancia che ha avuto il suo culmine nel 1983, il film diretto da Stefano Mordini (Pericle il nero, La scuola cattolica) ha dunque come principale antagonista il tempo, contro cui Fiorio è chiamato a combattere su più fronti.

 

Mordini, lo sceneggiatore Filippo Bologna (Perfetti sconosciuti) e lo stesso Riccardo Scamarcio (anche produttore del film) rielaborano dunque la vicenda di Fiorio e di quell’agguerrita stagione del campionato da questo preciso punto di vista: quella sfida contro il tempo che ha costretto a fare di necessità virtù, circondandosi di persone la cui unica paura è quella di perdere e attraverso la quale si è ribadita quell’arte di arrangiarsi e quella caparbietà tutta italiana che tante volte si è manifestata con successo nel corso della storia. Race for Glory: Audi vs. Lancia è dunque prima di tutto una storia di uomini disposti a tutto pur di raggiungere un sogno, anche sacrificare la propria vita.

Race for Glory Daniel Brühl Riccardo Scamarcio
Daniel Brühl e Riccardo Scamarcio in una scena di Race for Glory: Audi vs. Lancia. Photo Credit: Matteo Leonetti

La trama di Race for Glory: Audi vs. Lancia

Il racconto si svolge nel 1983, l’anno in cui per il rally si fece la storia, in cui lo sfavorito team Lancia, guidato dal carismatico Cesare Fiorio (Riccardo Scamarcio), affronta il potente team Audi, guidato dal formidabile Roland Gumpert (Daniel Brühl), in una delle più grandi rivalità della storia dello sport. Con cuore, passione e capacità da fuoriclasse, Fiorio riesce a mettere insieme una squadra insolita, convincendo anche il campione Walter Röhrl (Volker Bruch) a guidare per la Lancia. Utilizzando tutti i trucchi a sua disposizione e piegando le regole, Fiorio si addentra in territori pericolosi, dentro e fuori la pista, per una vittoria che sembra però essere impossibile.

L’astuzia di Cesare Fiorio

Chi conosce la storia della Lancia e di Cesare Fiorio saprà che ci sono stati numerosi momenti importanti che potevano essere raccontati sul grande schermo, ma ad aver portato a prediligere quello proposto con Race for Glory: Audi vs. Lancia è il fatto che il 1983 segnò un anno di svolta, che portò Fiorio e la Lancia dall’essere degli outsider all’essere dei vincenti. Una dinamica simile a quella raccontata in Le Mans ’66 – La grande sfida (titolo originale: Ford vs. Ferrari), il film con Matt Damon e Christian Bale incentrato sulla volontà della Ford di sconfiggere la Ferrari per riguadagnare prestigio. Anche in questo caso, la sfida che si svolge sulla pista è in realtà solo l’ultimo di una serie di conflitti che si giocano ben prima della gara.

Nel film Fiorio deve infatti cercare di far combaciare le proprie ambizioni con le disponibilità tecniche ed economiche di cui dispone e alla luce delle quali darà prova di grande astuzia. Episodi come lo spostamento da un parcheggio all’altro delle Lancia o della rimozione del ghiaccio dalle strade con relativo spargimento di sale sono solo due brillanti esempi di questa sua dote. Race for Glory: Audi vs. Lancia celebra dunque Fiorio prensentandocelo come un personaggio capace di adattarsi e trovare sempre un percorso alternativo per giungere a quella vittoria tanto ardentemente desiderata. Così facendo, si ha a che fare con un protagonista carismatico e accattivante, che si segue con interesse.

Race For Glory Katie Clarkson-Hill Riccardo Scamarcio
Katie Clarkson-Hill e Riccardo Scamarcio in una scena di Race for Glory: Audi vs. Lancia. Photo Credit: Matteo Leonetti

Race for Glory: Audi vs. Lancia e il suo approccio al mondo del rally

Nel raccontare lo svolgersi del campionato e degli stratagemmi messi in atto da Fiorio non mancano certo alcuni dettagli stonati, come la superflua presenza della giornalista che dialoga con Fiorio, utile principalmente a far emergere una serie di aspetti del protagonista che potevano in realtà essere benissimo raccontati in altro modo. O ancora la presenza di alcuni dialoghi un po’ artificiosi. Elementi che dunque spezzano in parte l’attenzione o il ritmo, senza però che questo infici significativamente nella riuscita complessiva del film. Race for Glory: Audi vs. Lancia è infatti capace di riguadagnare posizioni grazie ad un approccio che mira a restituire il rapporto tra le auto da rally con l’ambiente e con il pubblico.

Mordini sceglie infatti di bandire una certa pulizia formale per prediligere invece lo sporco, il sudore, la fatica, la polvere che si solleva in aria allo sfrecciare delle auto. Un montaggio serrato che alterna totali della corsa a dettagli degli occhi degli autisti restituisce infine quel senso di prossimità necessario a sviluppare un certo coinvolgimento. A fare il resto ci pensano gli attori, Riccardo Scamarcio in primis, che si pone con generosità nei panni di Fiorio esaltandone tutte le qualità umane. Ma sono – come si diceva in apertura – le dinamiche oltre le gare automobilistiche su cui si concentra il film a renderlo interessante, specialmente per chi è un appassionato di questi sport, dove l’adrenalina diventa un vero e proprio antidoto alla morte.

- Pubblicità -
RASSEGNA PANORAMICA
Gianmaria Cataldo
Articolo precedenteAtlas: teaser trailer del nuovo film Netflix con Jennifer Lopez
Articolo successivoSuperman: Natalia Safran annuncia la futura rivelazione del costume
Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
race-for-glory-audi-vs-lancia-riccardo-scamarcioRace for Glory non è esente da stonature e lacune, ma proprio come il suo protagonista fa di necessità virtù offrendo gli elementi giusti per coinvolgere lo spettatore, a partire da una chiave di lettura con cui è facile empatizzare. Il realismo proposto e in generale il ricorrere all'elemento materiale sono infine ulteriori elementi di fascino.