HomeTutto FilmRecensioniMental: recensione del film P.J. Hogan

Mental: recensione del film P.J. Hogan

-

P.J. Hogan presenta a Roma Fuori Concorso il suo ultimo film Mental, una commedia drammatica che racconta di una famiglia particolare, i Moochmore, composta da un padre, politico locale, assente e donnaiolo, da una madre con crisi di nervi che non riesce a far fronte a tutte le incombenze della casa e della famiglia e da cinque figlie, ognuna con una diversa fissazione su malattie mentali più o meno esistenti.

Quando la madre collassa e viene ricoverata in una clinica psichiatrica, il padre porta a casa una donna con lo scopo di dare alle ragazzine una regola, un’educazione, un punto di riferimento. La donna, Shaz, novella Mary Poppins, si rivelerà essere non meno strana di chi è chiamata a “educare” e così le cinque ragazze scopriranno una nuova prospettiva del mondo, una nuova lettura della realtà e una nuova considerazione di sé. PJ Hogan si mette a nudo e racconta una storia autobiografica in maniera quasi filologica, ripercorrendo la sua infanzia australiana sulla Gold Coast.

Mental: il film

Mental non da scampo, si rivela dall’inizio essere un delirante affresco di una famiglia alla deriva, dove i punti di riferimento, in genere intesi come i genitori, vengono meno e dove la prole assorbe forse involontariamente tutte le mancanze dei genitori. Superstar del film è Toni Collette che interpreta l’esuberante, folle e a tratti inquietante Shaz. L’attrice conferma il suo immenso talento, mostrando le prime rughe d’età e un fascino intramontabile, aumentato dall’incredibile magnetismo recitativo, oltre che dalla noncuranza nel mettersi a nudo con un ruolo sopra le righe. Altro volto molto noto presente nel film è quello magnificamente espressivo di Liev Schreiber, che interpreta un cacciatore di squali, anche lui in bilico tra la follia e la normalità.

Ma infondo quello che il film insegna è proprio che la normalità è un concetto relativo, al contesto e soprattutto a chi ci guarda. Oltre ai volti noti però il film si fregia anche di incredibili attrici in erba, sono le cinque giovani protagoniste che interpretano le sorelle Moochmore, genuine e divertenti. PJ Hogan conduce il racconto con grande sensibilità, costruendo una gag comica dopo l’altra senza mai perdere di vista il fuoco della vicenda raccontata: una cronaca familiare in cui la malattia mentale finisce per inghiottire tutti se abbandonata a se stessa.

La sceneggiatura, basata sulla chiara intenzione del regista di raccontarsi, spicca per il brio dei dialoghi e il divertente distacco dalla realtà di alcune sequenze. Ennesimo protagonista del film è il colore che contrassegna la regione geografica, ma anche la vivacità delle persone che attraversano la storia rendendola allegra e surreale, commovente e triste, straordinariamente equilibrata.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

Articoli correlati

ALTRE STORIE