È in preparazione un adattamento cinematografico di The Stand – in Italia conosciuto come L’ombra dello scorpione – di Stephen King. Pubblicato originariamente nel 1978, il romanzo segue i personaggi durante e dopo l’epidemia di un virus che uccide il 99,4% della popolazione mondiale e narra dell’epica battaglia del bene contro il male che ne consegue. Il libro è già stato adattato due volte come miniserie televisiva, con il primo adattamento del 1994 interpretato da Gary Sinise, Molly Ringwald e Jamey Sheridan. Il secondo adattamento, il cui cast comprende James Marsden, Alexander Skarsgård e Whoopi Goldberg, è uscito nel 2020.
Secondo The Hollywood Reporter, un adattamento cinematografico di L’ombra dello scorpione è ora in fase di sviluppo presso la Paramount Pictures con Doug Liman alla regia. Liman, che ha già diretto The Bourne Identity, Mr. & Mrs. Smith, Edge of Tomorrow e il remake di Road House con Jake Gyllenhaal, produrrà insieme a Tyler Thompson della Cross Creek Pictures. Ora, presumibilmente, inizierà la ricerca di scrittori per adattare il romanzo, che è lungo ben 1.152 pagine dopo l’edizione integrale pubblicata nel 1990. Un’impresa non da poco, dunque.
Cosa significa questo per L’ombra dello scorpione
Il film è attualmente solo nelle primissime fasi di sviluppo, dato che al momento sono coinvolti solo Liman e Thompson. Il progetto deve ancora trovare gli sceneggiatori che dovranno affrontare la sfida di adattare il libro più lungo di Stephen King. Come miniserie televisive, gli adattamenti del 1994 e del 2024 hanno avuto più tempo per raccontare le loro storie. La versione del 1994 durava sei ore in quattro episodi, mentre quella del 2020 arrivava a otto ore e mezza dopo nove episodi. A meno che la storia non venga suddivisa in più puntate, per il film di L’ombra dello scorpione sarà necessario condensare ampiamente la storia.
Mentre l’adattamento del 1994 è stato accolto con grande favore, la miniserie del 2020 ha avuto un’accoglienza molto negativa da parte della critica e del pubblico in generale. Questa nuova versione, diretta da Liman, offre quindi l’opportunità di ottenere un’accoglienza più favorevole. Detto questo, sarà però una sfida conquistare coloro che hanno familiarità con il materiale di partenza, poiché inevitabilmente dovranno essere tagliati elementi sostanziali per avere una durata ragionevole per un lungometraggio. L’ultima notizia dell’adattamento risale al 2016 e annunciava che il film sarebbe stato diviso in due parti. Non resta da scoprire se questo aspetto verrà mantenuto.
LEGGI ANCHE:
- The Stand: la recensione della serie tratta dal romanzo di Stephen King
- The Stand: la recensione degli episodi 3 e 4
- The Stand: recensione degli episodi 5 e 6
- The Stand: la recensione degli episodi 7, 8 e 9