Dopo 12 giorni di Festival, film, file, prenotazioni, proiezioni e applausi, arriva il momento della premiazione per l’82° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
In un anno in cui il Concorso avrebbe offerto delle opzioni importanti per dare un segnale forte rispetto alla situazione geo-politica mondiale, la giuria di Alexander Payne ha deciso di assegnare i premi a sua disposizione nella maniera più cauta e indolore possibile, condannando (come era accaduto l’anno scorso) il Leone d’Oro della Mostra all’oblio. Perché, per quanto Father Mother Sister Brother sia la summa dell’eleganza e del linguaggio di Jim Jarmusch, si inserisce a pieno titoli nella lista dei suoi film minori.
Tutt’altra storia invece il Gran Premio della Giuria, assegnato a The Voice of Hind Rajab, di Kaouther Ben Hania, il film più importante presentato alla Mostra e senza dubbio uno dei film più importanti realizzati. Premio forse doveroso ma non scontato e che potrebbe sostenere ulteriormente un film che è un atto di denuncia urgente di un genocidio tutt’ora in atto. “Niente può restituire quello che è stato preso ma il cinema può conservare la sua memoria e portare avanti il suo messaggio” ha dichiarato Hania in sede di premiazione.
Benny Safdie ha invece portato a casa il Leone d’Argento per la Regia, per il suo lavoro in The Smashing Machine, lavoro solido ma ordinario, soprattutto se consideriamo la presenza in gara di Kathryn Bigelow e Park Chan-Wook. E mentre Valerie Donzelli si porta a casa il premio alla sceneggiatura per il suo At Work, in cui racconta un mondo di precarietà che forse non ha mai conosciuto, Xin Zhilei e Toni Servillo si portano a casa le Coppe Volpi, Gianfranco Rosi, a sorpresa, conquista oltre ogni previsione il Premio della Giuria.
Un risultato impensabile alla luce delle proiezioni e dei minuti di applausi che i singoli film hanno registrato nel corso delle tante proiezioni di una Mostra mai come quest’anno affollata di giovani, appassionati e professionisti.
Ecco tutti i vincitori di Venezia 82
CONCORSO
- Leone d’oro: “Father Mother Sister Brother” di Jim Jarmusch
- Gran Premio della Giuria: “The Voice of Hind Rajab” di Kaouther Ben Hania
- Leone d’Argento per la migliore Regia: Benny Safdie per “The Smashing Machine“
- Premio Speciale della Giuria: Gianfranco Rosi per “Sotto le Nuvole“
- Migliore Sceneggiatura: Valérie Donzelli per “A Pied D’oeuvre“
- Coppa Volpi per la Migliore Attrice: Xin Zhilei per “The Sun Rises on Us All“
- Coppa Volpi per il Migliore Attore: Toni Servillo per “La Grazia“
- Premio Marcello Mastroianni: Luna Wedler per “Silent Friend“
ORIZZONTI
- Miglior film: En el camino” (“On the Road),” David Pablos
- Migliore Regia: Anuparna Roy, “Songs of Forgotten Trees”
- Premio Speciale della Giuria: “Harà Watan” (“Lost Land”), Akio Fujimoto
- Migliore Attrice: Benedetta Porcaroli, “Il Rapimento di Arabella”
- Migliore Attore: Giacomo Covi, “Un Anno di Scuola”
- Migliore Sceneggiatura: “Hiedra” (“The Ivy”), Ana Cristina Barragán
- Migliore Corto: “Without Kelly,” Lovisa Sirén
Venezia Spotlight Audience Award:
- Premio Leone del Futuro Luigi De Laurentis per il miglior debutto: “Short Summer” di Nastia Korkia
VENEZIA CLASSICI
- Miglior documentario sul cinema: “Mata Hari,” Joe Beshenkovsky and James A. Smith
- Miglior Film Restaurato: “Bashu, the Little Stranger,” Bahram Beizai
VENEZIA IMMERSIVE
- Gran Premio: “The Clouds Are Two Thousand Meters Up,” Singing Chen
- Premio Speciale della Giuria: “Less Than 5gr of Saffron,” Négar Motevalymeidanshah
- Achievement Prize: “A Long Goodbye,” Kate Voet e Victor Maes
PREMIO DEGLI SPETTATORI ARMANI BEAUTY
- “Calle Malaga” di Maryam Touzani