Pedro Almodovar torna a casa con il Leone d’Oro assegnatogli dalla giuria dell’81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia presieduta da Isabelle Huppert. Un riconoscimento che arriva a coronamento di una lunga storia d’amore con Venezia, cominciata nel 1988, quando con il suo film d’esordio, Donne sull’Orlo di una Crisi di Nervi, vinse il Premio Osella alla sceneggiatura, e proseguita nel 2019 con il Leone d’Oro alla Carriera, fino al riconoscimento sul campo per il migliore film della selezione ufficiale in Concorso del 2024.
The Room Next Door è il Leone d’Oro
Un premio, quello ad Almodovar, sacrosanto: il suo The Room Next Door è un piccolo gioiello, sigla la prima produzione americana del regista che porta dall’altro lato dell’Oceano la sua estetica distintiva e definita, avvalendosi della collaborazione di Julianne Moore e Tilda Swinton, sue protagoniste. Il Leone arriva però a sorpresa, al Lido, dove i titoli più quotati per la vittoria finale erano altri, e tra questi c’era il film fiume The Brutalist, di Brady Corbet, che invece ha portato a casa il Leone d’Argento alla migliore regia. Trai premi più belli del concorso, spicca quello a Maura Delpero, unica italiana premiata su cinque film in concorso, che con il sorprendente, delicato e bellissimo Vermiglio, si vede assegnato il Gran Premio della Giuria.
E se il Premio Speciale della Giuria lascia tutti di sorpresa (April di Dea Kulumbegashvili non era piaciuto molto alla stampa), applausi scroscianti hanno accompagnato il premio alla sceneggiatura di Ainda estou aqui, di Walter Salles, che si è avvalso delle penne di Murilo Hauser e Heitor Lorega. Il film era trai favoriti per la Coppa Volpi alla migliore interpretazione femminile, a Fernanda Torres, che però ha dovuto retrocedere di fronte alla coraggiosa performance di Nicole Kidman, vincitrice, in Babygirl. L’attrice però non era presente al Lido per ritirare il premio. Al posto suo, la regista Halina Reijn ha letto un messaggio dell’attrice in cui annunciava la sua assenza a causa dell’improvvisa dipartita della madre. La dolorosa notizia non è stata gestita al meglio da Sveva Alviti, madrina di Venezia 81, che era incaricata di condurre la serata di premiazione e che non è riuscita, forse non ha avuto la prontezza, a intervenire dando il giusto peso al momento. Ha invece elencato i regali che accompagnano il premio, lasciando la platea interdetta.
Vincent Lindon ha vinto la Coppa Volpi: anche in questo caso ci si aspettava un premio diverso, a Adrien Brody per The Brutalist o a Daniel Craig per Queer. Invece è arrivato all’attore francese, amico di Huppert e interprete del tenero e difficile ruolo di un padre in The Quiet Son, film che verrà ricordato solo per la performance di Lindon, appunto. Chi invece promette di farsi ricordare è il giovane Paul Kircher, che da Cannes 2023, dove ha partecipato con The Animal Kingdom, a Venezia 2024, dove invece ha vinto il premio Martroianni per Leurs enfants après eux, ha disegnato una parabola perfetta che promette di durare a lungo.
Tante star, poco cinema a Venezia 81
Al netto dei premi che tutto sommato sono stati apprezzabili, senza particolari scandali o rivendicazioni, i titoli del concorso di Venezia 81 si sono rivelati buoni ma non eccellenti. C’è stata molta attenzione alla selezione dei protagonisti dei film, più che ai film, dal momento che il tappeto rosso del palazzo del Cinema era affamato di star, dopo lo sciopero del 2023, e forse questo ha reso più pigro un comitato di selezione che era stato capace di incuriosire e interessare molto di più, negli anni precedenti. Tanto che la selezione principale è stata forse la meno commentata e chiacchierata rispetto alle altre collaterali, su tutte quella di Giornate degli Autori e soprattutto della Settimana della Critica.
Al netto di questo aspetto impossibile da trascurare, Venezia 81 è stata davvero un’edizione per il pubblico, con tantissimi avventori e appassionati, le sale sempre piene e tanti giovani cinefili pronti ad affrontarsi a colpi di citazioni. Un ambiente vivace e divertente, reso vivo dalle discussioni relative ai film e da fiumi di spritz.