Il sito GKids ha diffuso il
nuovo trailer, un’intervista video e un poster per la versione in
inglese di Pioggia di ricordi,
Only Yestarday negli USA, film del 1991
dello Studio Gibli, diretto dal co fondatore della casa di
produzione, Isao Takahata.
A dare la
voce ai personaggi principali ci sono Dev Patel
(The Millionaire) e Daisy
Ridley, la nuova eroina del grande schermo grazie al ruolo
di Rey in Star
Wars il Risveglio della Forza.
Quando in una recente intervista è
stato chiesto se le co-star John Boyega, Oscar Isaac e Adam Driver appariranno nel prossimo film di
Star
Wars,New Jedi Order,
dedicato a Rey, l’attrice Daisy Ridley ha evitato di dare una risposta
diretta, mantenendo incerto il coinvolgimento di Finn, Poe Dameron
e Kylo Ren/Ben Solo. Ad oggi, non si sa molto di questo prossimo
film con Rey, ma è stato confermato che sarà ambientato 15 anni
dopo gli eventi di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalkere sembra vedrà Rey fondare un Nuovo Ordine
Jedi. Con alcuni dei personaggi della trilogia sequel ancora vivi,
si è dunque ipotizzato per questo nuovo progetto anche il ritorno
di altri attori già comparsi nei precedenti film.
Parlando con Variety, Daisy Ridley è stato
dunque chiesto se sarebbe per lei strano fare un altro film di Star
Wars senza i suoi co-protagonisti – un evidente tentativo di farle
dire se qualcuno sarebbe tornato. Probabilmente preparata a una
domanda di questo tipo, l’attrice ha evitato di dare una risposta
chiara, affermando: “No, perché non so cosa e chi è chi [nel
nuovo film]. Sono successe tante cose per me [dalla saga degli
Skywalker]. Ora mi sento un’adulta. Quando ho iniziato, avevo circa
20 anni. Ero la più giovane sul set. Mi ci sono voluti i primi due
film di Star Wars per sentirmi degna di stare lì”.
“Ora ho 30 anni. È tutto molto
diverso. Ho potuto lavorare con altri registi e spero di essere
migliorata come interprete”. Sebbene questa risposta abbia
senso, i fan sperano che la risposta sfuggente non sia un segnale
dell’assenza di alcuni personaggi chiave che meriterebbero un
ulteriore sviluppo dei loro archi. Come noto, Adam Driver ha già dichiarato di
non essere coinvolto in nessun modo con il nuovo film, il che
ha senso considerando che il suo personaggio muore al termine del
nono capitolo (anche se potrebbe tornare sotto forma di fantasma).
Resta dunque da scoprire se John Boyega e
Oscar Isaac faranno o meno parte del progetto.
Tutti la amano per il suo magnifico
ritratto di Rey in Star
Wars Il Risveglio della Forza e adesso
Daisy Ridley deve solo tenere fede alle belle
premesse del rulo che le ha dato notorietà.
A molti sarà capitato di cogliere
una certa somiglianza dell’attrice inglese con una sua
connazionale, ben più famosa, Keira Knightley. I
lineamenti e alcune espressioni, nonchè il marcato accento
britannico sono tratti che le due hanno in comune, ma la più
giovane Ridley non ama molto sentirsi paragonata all’illustre
collega. Ecco perchè: “Questa è una cosa che non mi piace.
Perché mai dovrei essere come qualcun altro? Le persone dicono
sempre che somiglio a Keira Knightley. Ma in realtà è una cosa
abbastanza frustrante. Keira è magnifica e ha le sue cose. Penso
che paragonare una ragazza di 23 anni a qualcun altro sia davvero
non necessario. Penso che ogni singola persona al mondo ha le sue
caratteristiche. E io voglio solo essere me stessa”.
Piuttosto acuta come risposta per una ragazza di 23 anni. Non
credete?
Daisy Ridley ha
detto che non si scuserà per la forma del suo corpo. Ma cosa
significa? Andiamo con ordine…
La bellissima protagonista di
Star
Wars Il Risveglio della Forza è stata di recente
presa di mira su Instagram a causa del suo aspetto nel film di
J.J. Abrams. L’attrice è stata infatti accusata di
essere troppo magra. Una vignetta apparsa sul noto social, infatti,
vedeva la Ridley nei panni di Rey recitare: “Non posso credere
quante false aspettattive sto creando nelle ragazzine. Chi mi ha
voluta in questo film? Non lo sanno che le donne vere hanno le
curve?”
Inizialmente, Daisy Ridley ha
risposto alla provocazione, commentando come segue: “Le “vere
donne” hanno tutti i tipi di forme e curve, tutte le etnie, tutte i
più alti livelli di coraggio. Hanno famiglie, non hanno famiglie.
Io sono una “donna vera” come tutte le altre donne di questo
pianeta”.
L’attrice ha poi cancellato il
commento e condiviso sul proprio account Instagram un nuovo post
nel quale ha dichiarato: “Sono una ragazza normale a cui è
capitato qualcosa di straordinario, proprio come succede a Rey. Non
chiederò scusa per il mio aspetto. Quello che mi sta succedendo è
molto più importante e l’unica cosa che mi interessa è essere la
versione migliore di me stessa, anche se questo comporta inciampare
qualche volta lungo la strada”.
Daisy Ridley ha poi terminato il
suo post ringraziando i suoi fan per il continuo supporto e
aggiungendo: “Se non avete nulla di carino da dire, non dite
niente. La gentilezza non potrà certo curare tutti i mali del
mondo, ma può essere un ottimo punto di partenza”.
Secondo Deadline, la star
diStar
WarsDaisy
Ridley ha firmato per il ruolo principale
nel prossimo film thriller d’azione del regista
di Casino
RoyaleMartin Campbell
intitolatoCleaner. La
produzione dovrebbe iniziare alla fine dell’estate di
quest’anno.
“Cleaner è un thriller
avvincente, unico e originale sia nei personaggi che
nell’ambientazione. Gran parte del film si svolge sul lato
dello Shard – a centinaia di piedi in aria – e voglio che il
pubblico sia lassù con Joey in un’esperienza vertiginosa e
sconvolgente“, ha detto Campbell in una nota. “Non
c’è un’attrice più istintiva e potente di Daisy in questo momento
per aiutarci a fare proprio questo. La maggior parte dei miei
film sono thriller e Cleaner è uno dei migliori che abbia mai
letto”.
Cosa aspettarsi da Daisy
Ridley?
Cleaner
sarà diretto da Martin Campbell.Daisy Ridley interpreterà Joey Locke, un
ex soldato diventato lavavetri che si è trovato nel bel mezzo di un
attacco terroristico. Il progetto è prodotto da
Sebastien Raybaud e Callum Grant, con il
finanziamento e la produzione di Anton.
“Ambientato nella Londra
odierna, il film vedrà attivisti radicali prendere il controllo del
galà annuale di una compagnia energetica allo Shard, il grattacielo
più alto dell’Europa occidentale, sequestrando 300 ostaggi per
denunciare la corruzione dei padroni di casa“, si legge nella
sinossi.La loro giusta causa è dirottata da uno
zelante estremista all’interno delle loro fila, che è pronto a
uccidere tutti nell’edificio per inviare il suo messaggio anarchico
al mondo. Spetta a un ex soldato trasformatosi in lavavetri, Joey
Locke – sospeso a 90 piani all’esterno dell’edificio – salvare
coloro che sono intrappolati all’interno e abbattere gli assassini,
trovando anche un modo per consegnare alla giustizia i corrotti
magnati dell’energia.”
Daisy Ridley non è estraneo all’azione.
L’attrice è stata protagonista della trilogia del sequel di
Star
Wars dellaLucasfilm e
l’adattamento cinematografico del 2021 di Chaos
Walking. È stato recentemente annunciato che
Daisy Ridleyriprenderà
il ruolo di Reyin
un film senza titolo di Star Wars
del regista Sharmeen Obaid-Chinoy. Secondo quanto riferito, il
progetto si svolgerà 15 anni dopo gli eventi
di Il
risveglio della forza e seguirà Rey mentre
assembla un nuovo Ordine Jedi.
Daisy
Ridley, star lanciata da Star
Wars il Risveglio della Forza, è in trattative
finale per prendere parte a un nuovo adattamento cinematografico
dell’Ameto di Shakespeare che si intitolerà
Ophelia.
Con lei, nel progetto, potrebbe
essere coinvolta anche Naomi Watts. A dirigere il film c’è
Claire McCarthy che racconterà un adattamento per
il cinema del romanzo Young Adult di Lisa
Klein.
Mentre la storia originale si basa
sulla ricerca di vendetta di Amleto nei confronti dello zio e della
madre per l’omicidio del padre, questa nuova storia racconterà le
stesse vicende ma dal punto di vista dell’infelice eroina, figlio
di Claudio, che si innamora di Amleto. Daisy
Ridley dovrebbe chiaramente interpretare la protagonista,
mentre la Watts è in trattative per il ruolo della Regina
Gertrude.
La giovane Daisy è molto impegnata;
al momento infatti è di nuvo Rey sul set di Star Wars Episodio
VIII mentre sono già stati annunciati nuovi
progetti che la vedono protagonista: Kolma e
The Lost
Wife.
Manca davvero poco all’arrivo al
cinema di Star
Wars il Risveglio della Forza e, anche se a
nessuno che l’ha visto è concesso di parlare, in molti hanno
condiviso le loro emozioni a riguardo, specialmente gli attori che
si sono già rivisti sul grande schermo. In particolare
Daisy Ridley ha confessato di aver pianto dopo
aver visto il film tanto atteso.
“Ho pianto per 10 ore dopo aver
visto il film – ha dichiarato l’attrice – Se avessi una
sorellina più piccola sarei così fiera che lei mi andasse a vedere
al cinema”.
Chissà quale sarà invece la reazione
dei fan di tutto il mondo!
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Star Wars Il Risveglio della
Forzauscirà
sul grande schermo il 18 dicembre 2015 con un cast che include il
ritorno di Harrison
Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill, Anthony
Daniels, Peter Mayhew e KennyBaker con le nuove
aggiunte John
Boyega, Daisy
Ridley, Adam
Driver, Oscar
Isaac, Andy
Serkis, Domhnall
Gleeson, Lupita
Nyong’o, Gwendoline
Christiee Max
von Sydow.
L’interprete di Rey Skywalker
Daisy Ridley ha rivelato in una recente
intervista che la sua decisione di tornare a Star
Wars nel prossimo film dedicato alla sua eroina, che si
vocifera si intitolerà Star
Wars: New Jedi Order, è stata dovuta interamente a
quanto sia originale ed entusiasmante il concept del film.
New Jedi Order è uno dei tanti film di Star Wars
in arrivo, e insieme a The
Mandalorian & Grogu rappresentano due dei futuri
progetti Lucasfilm in assoluto più pubblicizzati negli ultimi
mesi.
Daisy Ridley ha scelto di tornare a Star Wars
per l’originalità della storia
Nonostante le varie voci e
pubblicazioni, i dettagli su New Jedi Order rimangono scarsi. Ora,
però, Daisy Ridley ha fornito un aggiornamento che
indica quanto il film sarà creativo e originale. Secondo Premiere,
la decisione di Ridley di tornare nei panni
di Rey Skywalker in Star Wars è dipesa interamente dalla storia che
il nuovo film avrebbe raccontato. Ridley ha spiegato:
“Mi hanno semplicemente chiesto
se volevo farlo, basandomi su un’idea, senza che la sceneggiatura
fosse ancora scritta. Ma se non fossi stata convinta dal concetto,
il film non sarebbe stato realizzato. Ci ho pensato un giorno e mi
sono detta che mi ero divertita molto a realizzare quei film.
Questa nuova avventura mi sembrava divertente, quindi perché dire
di no? I miei pensieri sull’argomento sono piuttosto semplici: se
non avessi pensato che la storia valesse la pena di essere
raccontata, non sarei tornata.”
(Left to right( Chewbacca (Joonas Suotamo), BB-8, D-O, Rey (Daisy
Ridley), Poe Dameron (Oscar Isaac) and Finn (John Boyega) in STAR
WARS: EPISODE IX
Questo aggiornamento di Ridley
suggerisce che New Jedi Order sarà qualcosa di nuovo in Star Wars,
anche se resta sicuramente da vedere cosa significherà per il
franchise.
Star
Wars: New Jedi Order non ha mai avuto una data di uscita
certa, dunque il fatto che The
Mandalorian & Grogu esca prima non implica necessariamente
il ritardo dell’altro film. Più probabilmente, il nuovo capitolo
della saga con Rey uscirà nel 2026, che è da sempre indicato come
l’anno di uscita al cinema di un nuovo film di Star Wars.
C’è certamente confusione riguardo tutti i titoli in programma e
solo la Lucasfilm, al momento debito, potrà fare chiarezza a
riguardo.
Arriva da Variety la notizia che
Daisy Ridley (Star Wars Il Risveglio
della Forza) ed Elizabeth
Debicki (Operazione
UNCLE) si sono ufficialmente unite al cast di
Peter Rabbit, adattamento
cinematografico dell’omonimo personaggio protagonista dei libri per
bambini di Beatrix Potter, che ha anche ispirato
l’omonima serie animata statunitense prodotta da Nickelodeon (nota
in Italia col nome di Peter
coniglio).
Il cast del film, che mescolerà
animazione e live action, annovera anche James
Corden (Into the
Woods) e Rose Byrne
(X-Men Apocalypse, Cattivi vicini 2).
Alla regia ci sarà Will Gluck (Easy
Girl, Annie – La felicità è contagiosa). L’uscita del
film è fissata per l’aprile del 2018.
L’adattamento cinematografico di
Peter Rabbit, voluto dalla Columbia
Pictures, arriverà al cinema in occasione del 50esimo anniversario
della nascita di Beatrix Potter, la cui vita è stata raccontata nel
film Miss Potter dove a vestire i panni
della scrittrice inglese c’era il premio Oscar Renée
Zellweger, attualmente nelle nostre sale con Bridget Jones’s
Baby.
Tra i prossimi progetti di
Daisy Ridley figura anche l’adattamento del
romanzo distopico young adult Chaos
Walking prodotto dalla Lionsgate.
Il film sarà basato sul primo romanzo di una
trilogia scritta da Patrick Ness ambientata in un
mondo in cui non ci sono donne e le persone possono ascoltare e
vedere i pensieri degli altri in una sorta di streaming continuo,
chiamato Noise (rumore). La sceneggiatura sarà firmata
nientemeno che da Charlie Kaufman. Alla regia
Doug Liman (Edge Of
Tomorrow).
Daisy
Ridley ha appena completato le riprese di Star Wars Episodio
VIII e nel suo prossimo futuro ci sono
Kolma e The Lost
Wife.
Ecco la prima foto di Daisy
Ridley nei panni di Ophelia, per il nuovo
adattamento shakespeariano dell’Amleto. L’attrice sarà la
protagonista di questa ennesima versione del classico del
Bardo.
Mentre la storia originale si basa
sulla ricerca di vendetta di Amleto nei confronti dello zio e della
madre per l’omicidio del padre, questa nuova storia racconterà le
stesse vicende ma dal punto di vista dell’infelice eroina, figlio
di Claudio, che si innamora di Amleto.
Nel cast del film ci sono
Naomi Watts, Clive Owen,
George MacKay, Tom Felton e
Devon Terrell. Ophelia è diretto
da Claire McCarthy e il film parte da un
adattamento del romanzo di Lisa Klein, con la
sceneggiatura firmata da Semi Chellas.
Daisy Ridley è
impegnata sul set di Star
Wars Episodio VIII che la vedrà coinvolta,
probabilmente, in un faticoso allenamento da Jedi sotto l’attenta
guida di Luke Skywalker/Mark Hamill.
Di seguito potete ammirare il video
che l’attrice ha condiviso sul suo profilo Instagram in cui mostra
le sue notevoli doti atletiche. Che ve ne pare?
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
I loro volti sono divenuti subito
familiari, ma a partire dal 16 dicembre non ci sarà persona che non
li riconoscerà. Sono Daisy Ridley e John
Boyega e sono i nuovi protagonisti della saga di
Star
Wars. Eccoli per The Hollywood
Reporter:
Daisy Ridley e
John Boyega sono pronti per le riprese di
Star
Wars Episodio VIII! I due giovani protagonisti
della nuova trilogia hanno infatti pubblicato, via Instagram lei e via
Snapchat lui, foto e video che indicano l’approssimarsi
dell’inizio delle riprese. Daisy ha pubblicato un pezzetto della
pagina di quella che immaginiamo sia la sceneggiatura del film e
John ha dichiarato di aver ultimato gli allenamenti per il film. Le
riprese cominceranno a breve, quando sicuramente ci sarà una
comunicazione ufficiale.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017.
Deve
essere una grande responsabilità per due giovani attori alle prime
armi diventare nuovi protagonisti di una delle saghe più importanti
della storia del cinema. Sembra però che Daisy
Ridley e John Boyega non abbiano sentito
troppo la pressione, anzi, pare che i due giovani si siano
divertiti moltissimo sul set di Star
Wars il Risveglio della Forza, tando da comporre
un rap che parla proprio delle riprese nel deserto!
Eccolo di seguito:
Al moemento Daisy
Ridley e John Boyega sono impegnati sul
set di Star Wars Episodio VIII, in cui
riprenderanno i panni di Rey e Finn.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Il trailer di
Cleaner rivela Daisy Ridley nei panni di John McClane, un
lavavetri che combatte contro i sequestratori. Diretto da Martin
Campbell, noto per i film di James
BondGoldenEye e Casino Royale, l’imminente
thriller d’azione segue un ex-soldato diventato lavavetri che,
sospeso a 50 piani da un grattacielo, deve salvare un gruppo di
ostaggi tenuti in ostaggio all’interno. Il film è interpretato da
Daisy Ridley nel ruolo di protagonista insieme a Clive Owen e Taz
Skylar, con una sceneggiatura scritta da Simon Uttley, Paul Andrew
Williams e Matthew Orton.
Ora
Sky Cinema ha condiviso il primo trailer ufficiale
diCleaner. Il film inizia con
l’ex soldato di Ridley diventato lavavetri, Joey Locke, sospeso a
50 piani da un grattacielo di Londra mentre un gruppo di attivisti
criminali si impossessa del gala annuale di una società energetica
per denunciarne l’avidità e la corruzione. Tuttavia, la loro causa
viene dirottata da un estremista intenzionato a uccidere tutti i
presenti nell’edificio, lasciando all’addetto alle pulizie di
Ridley il compito di salvare gli ostaggi intrappolati all’interno,
tra cui suo fratello minore. Guardate il trailer qui sotto:
Cosa significa il trailer di
Cleaner per il film
Anche se Cleaner è diretto
da Martin Campbell, noto per i film di James Bond
Golden Eye e Casino Royale, il suo
prossimo film d’azione sembra essere piùMission:Impossiblemisto aDie Hard. Il personaggio di Daisy Ridley
che si cala da un grattacielo evoca sicuramente le immagini di Tom
Cruise che scala il Burj Khalifa nei panni di Ethan Hunt in
Mission:Impossible – Protocollo fantasma.
Tuttavia, anche la trama di Cleaner è molto simile a
quella di Die Hard, in quanto il personaggio di Ridley,
con un passato militare, si trova coinvolto in una conquista
terroristica di un grattacielo durante una festa con un membro
della famiglia intrappolato all’interno, molto simile a John
McClane.
Resta da vedere se le somiglianze
di Cleaner con Mission:Impossible e
Die Hard aiuteranno o danneggeranno l’imminente thriller
d’azione. Da un lato, si tratta di alcuni dei
migliori film d’azione di tutti i tempi e se Cleaner
riuscirà a ricreare solo un pizzico di ciò che li ha resi grandi,
potrebbe essere un’esperienza divertente per i fan dell’azione.
D’altro canto, Cleanerrischia di
essere un derivato dei migliori film d’azione che lo hanno
preceduto. Anche se quest’ultima ipotesi sembra probabile,
diventerà più evidente quando il film uscirà nelle sale all’inizio
del prossimo anno.
Daisy Ridley
rappresenta, con il personaggio di Rey, il futuro dell’Ordine dei
Jedi. In Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, Luke voleva porre fine all’Ordine stesso,
tuttavia la presenza di Rey e la sua fortissima connessione con la
Forza, nonché la sua volontà di riportare la Luce nel cuore di
Ben Solo, lo hanno convinto che lei fosse la sua
degna erede e la nuova speranza per i Cavaliere Jedi.
Questo lascia immaginare che
l’attrice sia stata messa a parte di tutti i segreti relativi alla
Forza e ai Jedi, tuttavia anche lei ha ancora qualche dubbio in
merito a delle cose ben precise che riguardano da vicino la
Forza.
Durante una conversazione
con CinemaBlend), Daisy
Ridley ha confessato che il suo più grande dubbio in
merito alle questioni legate alla Forza è la connessione della
stessa con Leia. Gli Ultimi Jedi ci ha mostrato chiaramente la la
Skywalker è capace di usarla, ma può definirsi una Jedi? Ecco quali
sono i dubbi della Ridley:
“Dal momento che non so proprio
tutto su Star Wars, continuo ad avere dubbi e domande su ciò che
tutto vuol dire. Tipo, come quando le persone parlano degli affari
relativi ai Jedi, e ricordo di aver avuto una conversazione con
Michelle, una dei produttori sul set di Episodio VII, e ho detto
‘Sicuramente Leia è una Jedi, perché è sensibile alla Forza, lei è
messa alla prova’. Certo non nella stessa misura di Luke, ma lei fa
delle cose per il bene e cose simili. Comunque non ho ancora tutte
le risposte. Leia è una Jedi o no? Non saprei dirlo.”
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i buoni motivi per vedere il film,
secondo Daisy Ridley
La scena di
Episodio VIII in cui Leia usa la Forza per
salvarsi è stata accolta con commenti diversi: chi ha pensato fosse
un momento molto poetico e chi invece ha paragonato, per mettere in
ridicolo la scena, Leia a Mary Poppins.
Che siamo d’accordo o meno sulla
realizzazione della scena, concettualmente esprime un significato
molto forte: Leia è sensibile alla Forza, ma non ha avuto un
addestramento Jedi, esattamente come Rey che riesce a manipolare
uno Stormtrooper e a prendere la spada di Anakin senza aver
sostenuto un addestramento Jedi.
Che il futuro ci riserverà una
schiera di Jedi autodidatti? Alla luce degli avvenimenti
imprevedibili di Star Wars: Gli Ultimi Jedi,
sicuramente il futuro del franchise ci riserverà molte
sorprese.
Daisy Ridley ha
ottenuto il ruolo di protagonista in un nuovo adattamento
cinematografico dalla letteratura. L’attrice di Star
Wars si cimenterà in A Woman of No
Importance, romanzo di Sonia Purnell che
sta per essere pubblicato.
Il ruolo sarà quello di
Virginia Hall, un personaggio realmente esistito,
una ereditiere molto giovane che divenne una super-spia. La Hall
non riuscì ad entrare nell’American Foreign
Service prima della Seconda Guerra Mondiale, e
così iniziò a lavorare per il servizi segreti britannici
durante il conflitto, e successivamente le fu “concesso” di entrare
nell’OSS, un’organizzazione che precedette la
nascita della CIA.
I prossimi progetti di
Daisy Ridley
Questo nuovo progetto rappresenta
per Daisy Ridley una nuova sfida che si unisce ai
suoi film in uscita o in lavorazione. Oltra a Star Wars The
Last Jedi, la vedremo chiaramente nell’Episodio
IX del franchise stellare, ma anche
in Assassinio sull’Orient
Express tratto dal capolavoro di Agatha
Christie, dove sarà diretta da Kenneth
Branagh.
Ancora in forse è la sua
partecipazione Chaos Walking, per la
Lionsgate.
Il prossimo appuntamento con
Daisy Ridley sarà però con l’Episodio
VIII di Star Wars, in cui torna a
interpretare Rey, che dovrebbe essere ora la giovane apprendista di
Luke Skywalker.
Star Wars The Last
Jedi sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Dopo voci persistenti, abbiamo
finalmente avuto la conferma che Daisy Ridley tornerà nei panni di Rey per una
nuova trilogia post-sequel di Star Wars
durante l’evento Star
Wars Celebration del 2023.
La Ridley riprenderà il ruolo di Rey
“Skywalker” nel film del regista Sharmeen
Obaid-Chinoy, che sarà ambientato quindici anni dopo gli
eventi di L’Ascesa di Skywalker. I dettagli della
trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Rey sarà un
“potente maestro Jedi” che gestirà la propria
accademia di addestramento quando la raggiungeremo.
Poco dopo l’annuncio, sono iniziate
a circolare voci secondo cui John Boyega si
sarebbe unito al suo co-protagonista nei panni dell’ex Stormtrooper
Finn. A Ridley è stato chiesto proprio del coinvolgimento di Boyega
mentre parlava con THR sul tappeto rosso per il suo ultimo film,
Young Woman and the Sea, e mentre per lo più
ha evitato la domanda, ha detto: “Assolutamente,
certo,” ha risposto Ridley quando le è stato chiesto se le
sarebbe piaciuto rivedere Rey e Finn di nuovo insieme. “Sento
che dovremmo, sì.”
Quando inizieranno le riprese del
film di Star Wars con Daisy Ridley?
Anche se al momento non c’è una data
di uscita del film, Daisy Ridley ha detto a Weintraub che
spera di passare davanti alla macchina da presa nei panni
dell’iconica Jedi il prima possibile. Alla domanda se fosse vero
che il film dovrebbe essere girato quest’anno, la Ridley ha
risposto:
“Penso che potrebbe
essere quest’anno. Potrebbe essere, ma non ne sono sicura. Ad
essere onesti, lo sciopero degli sceneggiatori ha ovviamente
ritardato molte cose. Quindi l’intenzione era quella di farlo più
avanti nel corso dell’anno. Speriamo che sia così. Altrimenti,
immagino all’inizio del prossimo“.
Al momento non esiste una data di
uscita per il prossimo film di Daisy Ridley su Star
Wars.
La star della trilogia di Star
Wars, Daisy Ridley, sostituisce la spada laser con
un’ascia per la sua prima incursione nel genere horror.
In vista della sua anteprima
mondiale all’Adelaide Film Festival in Australia il prossimo
novembre, Variety ha condiviso le prime foto ufficiali
del nuovo thriller di sopravvivenza con zombie We Bury
The Dead.
Scritto e diretto da Zak Hilditch
(1922, These Final Hours, Rattlesnake),
il film vede Ridley nei panni di una donna di nome Ava che è alla
ricerca di suo marito all’indomani di un catastrofico esperimento
militare che ha decimato la popolazione della Tasmania.
Ava si unisce a una “unità di
recupero corpi” nel disperato tentativo di scoprire cosa sia
successo a suo marito e finisce per essere incaricata di seppellire
i cadaveri. Tuttavia, ben presto si rende conto che alcuni dei
corpi non sono così morti come dovrebbero.
Apparentemente non spaventata
dall’emergere di una minaccia soprannaturale, Ava impugna un’ascia
e inizia a sbarazzarsi dei non-morti, mentre è “costretta a fare
pace con i propri affari incompiuti di fronte all’inutilità”.
Guardate le foto al link
sottostante e tenete d’occhio il primo trailer, che dovrebbe
arrivare a giorni.
Cosa ha detto il regista in merito
all’ingaggio di Daisy Ridley in We Bury The Dead
“Avere Daisy nel ruolo di
Ava è un sogno che si avvera.Incarna il mix
perfetto di vulnerabilità, grinta e determinazione che Ava emana in
tutto il film”, ha detto Hilditch della performance della
Ridley in una recente intervista.
Ridley ha recentemente recitato in
The Marsh King’s Daughter e
Young Woman and the Sea, oltre che in
Sometimes I Think About Dying. L’attrice
tornerà a vestire i panni di Rey in un nuovo film di Star
Wars ambientato 15 anni dopo la trilogia sequel, che
Variety definisce New
Jedi Order (resta da vedere se questo sarà il
titolo ufficiale).
Le riprese di We Bury The
Dead si sono svolte nell’arco di un mese ad Albany,
nell’Australia occidentale. Il cast comprende anche Mark Coles
Smith (Mystery Road: Origin) Brenton
Thwaites (Titans) Kym Jackson, Matt
Whelan, Deanna Cooney e Holly Hargreaves. Il progetto riunisce
Hilditch con Ross Dinerstein, il produttore della commedia
romantica di NetflixPlayers con
Gina Rodriguez. Tra gli altri produttori figurano Kelvin Munro
e Grant Sputore di The
Penguin Empire.
“Ava Newman (Daisy Ridley),
una donna disperata, cerca suo marito all’indomani di un
catastrofico esperimento militare.Nella speranza
di trovarlo vivo, Ava si unisce a un’unità di recupero corpi, ma la
sua ricerca prende una piega agghiacciante quando i cadaveri che
sta seppellendo iniziano a dare segni di vita.”
Ormai sono circolate in lungo e in
largo tra i fan di Star
Wars voci sulla trama
del prossimo ritorno di Daisy Ridley nella Galassia Molto, Molto
Lontana, che la vedrà riprendere il ruolo di Rey 15 anni dopo
la fine de L’Ascesa di Skywalker. Per quanto dettagliate
possano essere queste voci, sembra che si tratti solo di questo.
Voci.
Durante una conversazione al SXSW
per promuovere il suo nuovo film Magpie, a Daisy Ridley è stato chiesto da
Steve Weintraub di
Collider se fosse vero che il suo nuovo film si sarebbe
chiamato New
Jedi Order, e Ridley ha risposto: “Non lo so!
Voglio dire, credo di sì. Dall’annuncio, non credo che sia
cambiato“. E mentre sappiamo che sa cosa aspettarsi
in termini di trama, ha aggiunto che deve ancora leggere la
sceneggiatura, dicendo: “So che c’è una sceneggiatura e
la leggerò a breve, il che è molto eccitante“.
La sua eccitazione fa eco ai
sentimenti simili della regista Sharmeen
Obaid-Chinoy, che all’inizio di quest’anno ha dichiarato
alla CNN: “Sono molto entusiasta del progetto perché
penso che quello che stiamo per creare sia qualcosa di molto
speciale“. L’entusiasmo per il progetto è aumentato
da quando è stato annunciato alla Star
Wars Celebration Europe la
scorsa primavera: quando potremo vederlo esattamente?
Quando inizieranno le riprese del
film di Star Wars con Daisy Ridley?
Anche se al momento non c’è una
data di uscita del film, Daisy Ridley ha detto a Weintraub che
spera di passare davanti alla macchina da presa nei panni
dell’iconica Jedi il prima possibile. Alla domanda se fosse vero
che il film dovrebbe essere girato quest’anno, la Ridley ha
risposto:
“Penso che potrebbe
essere quest’anno. Potrebbe essere, ma non ne sono sicura. Ad
essere onesti, lo sciopero degli sceneggiatori ha ovviamente
ritardato molte cose. Quindi l’intenzione era quella di farlo più
avanti nel corso dell’anno. Speriamo che sia così. Altrimenti,
immagino all’inizio del prossimo“.
Al momento non esiste una data di
uscita per il prossimo film di Daisy Ridley su Star
Wars. Magpie è attualmente in
proiezione al SXSW.
Oggi è lo Star
Wars Day e in occasione dei festeggiamenti in corso da
parte dei fan della saga, Daisy Ridley approfitta
per mandare un nuovo messaggio per la campagna di beneficenza
Force for Change.
Ovviamente la dolce Daisy ci augura
anche un felice Star Wars Day e noi non possiamo che risponderle:
May the Fourth Be With You!
Ecco il video:
Vedremo di nuovo Daisy
Ridley nei panni di Rey in Star Wars Episodio
VIII. L’attrice è infatti al momento impegnata sul
set del film diretto da Rian Johnson.
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Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a
Il Risveglio della Forza.
In Star Wars
Episodio VIII torneranno Mark Hamill,
Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac,
Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline
Christie, and Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi
al cast sono Benicio Del Toro,Laura
Dern e Kelly Marie Tran.
L’attrice Daisy
Ridley dopo aver ricevuto una marea di insulti ha deciso
di chiudere il suo account Instagram e uscire così dal social, in
quella che è probabilmente una delle più brutta pagine di inciviltà
del web 2.0.
L’attrice qualche mese fa aveva
mostrato tutta la sua insofferenza per gli attacchi
ricevuto per via del suo fisico e ora ha deciso di
smettere di lottare contro la maleducazione, l’inciviltà e
l’ignoranza. Questa volta invece è stata oggetto di insulti dopo
aver espresso vicinanza nei confronti delle vittime di
violenza delle armi, al centro di un tributo durante i recenti Teen
Choice Awards 2016.
Peccato perché ancora una volta il
genere umano ha dimostrato che forse non è degno di essere salvato
da eroi del cinema come Daisy lo è stata in
Star Wars Il Risveglio della Forza.
Arriva, o meglio,
dovremmo dire irrompe
su Prime Video dal 3 marzoDaisy Jones &
The Six, la nuova serie musicale ambientata negli anni ’70 del
rock’n’roll e basata sul romanzo best-seller di Taylor
Jenkins Reid. In cabina di regia Scott Neustadter e
Michael H. Weber che mettono in piedi una storia appassionante, in
un contesto storico ben preciso, mettendo insieme tutta una serie
di elementi infiammabili e posizionandoli molto molto vicini al
fuoco: cinque giovani musicisti aspiranti rockstar, la giovanissima
innamorata di uno di loro, una ragazza piena di talento e di paure,
la musica degli anni ’70, la fame di fama, la droga, l’alcol, la
dipendenza, l’amore, la famiglia.
In pochissime parole sono
questi gli elementi che caratterizzano lo show che trai vari nomi
della sua crew vanta anche quello di Blake Mills, che insieme agli
autori ha composto 24 canzoni originali appositamente per le
esibizioni messe in scena dal talentuosissimo cast della serie. Ma
qual è la storia di Daisy Jones & The Six?
Cosa è successo ai Daisy Jones & The Six?
Il gruppo, formato dai
Six, una band rock di grande successo, e Daisy Jones, una
cantautrice molto talentosa e turbolenta, vive un momento di
successo travolgente, ma dopo un concerto sold-out al Soldier Field
di Chicago nel 1977 si scioglie per sempre, senza mai più tornare a
esibirsi. A distanza di anni, un misteriosi documentarista
intervista tutti gli ex protagonisti di quell’avventura per cercare
di capire cosa è davvero successo ai Daisy Jones & The
Six.
La forma del finto
documentario, detto mockumentary, con i protagonisti che vengono
intervistati e guardano in macchina sembra stata scelta perché pare
dare una patina di verità a una Soria che già di per sé potrebbe
essere la storia vera di un gruppo realmente esistito. E invece no,
Daisy Jones & The Six è semplicemente un omaggio a quella
musica, a quei gruppi, a quegli artisti / eroi che hanno fatto
sognare tanta gente e che in qualche modo sono stati anche una
fuga, un’aspirazione impossibile, un miraggio e una fuga dalla
quotidianità per moltissimi.
Un cast in stato di grazia
guidato da Riley Keough e
Sam Claflin
Riley Keough,
Sam Claflin, Camila Morrone, Suki Waterhouse, Will Harrison,
Josh Whitehouse, Sebastian Chacon, Nabiyah Be, Tom Wright e
Timothy Olyphant formano lo straordinario cast di una serie
che si fonda su meccanismi classici, su triangoli amorosi, sulla
definizione di famiglia, sulla necessità di essere protagonisti
della propria vita, sull’imparare a condividere, a stare insieme, a
coltivare un sogno e a saper stare al mondo. Non c’è niente di
nuovo sotto al sole di Daisy Jones & The Six e
questa sensazione viene attenuata soltanto dalla scatola da
mockumentary che entra nella narrazione e ci fa credere che ci sia
una grande rivelazione alla fine della strada, una giustificazione
per lo scioglimento del gruppo.
Non stiamo qui a svelarvi
il segreto del finale di serie, perché un segreto c’è anche se è
quello che non ci si aspetta. Quello che però rimane impresso di
questa serie è la bellezza dei momenti musicali in cui Riley
Keough e Sam Claflin fanno squadra, in cui davvero, come due veri
amanti, come due vere rockstar, si prendono il palco e la musica e
ne fanno magia, ma anche l’inaspettata e spiazzante intensità con
cui Camila Morrone dà vita al suo personaggio, la
madre dei Six, l’ago della bussola, colei senza la quale la band e
questa storia non sarebbero mai esistiti.
Daisy Jones & The
Six è una serie molto classica, ma che nasconde nei
dettagli la sua anima rock, lo fa con i costumi, con la fotografia,
con la scelta stessa di casting, e mette in piedi un racconto per
certi versi epico: l’ascesa e la caduta di giovani artisti che
rincorrendo la musica hanno perso se stessi.
Dopo il
teaserPrime Video ha diffuso il trailer ufficiale
dell’attesissima serie musical-drama Daisy Jones & The
Six, accompagnato da “Regret Me”, una delle 24
canzoni originali scritte esclusivamente per la serie e registrata
dal cast. La musica originale sarà pubblicata da Atlantic Records
in concomitanza con l’uscita della serie, che debutterà il 3
marzo, con nuovi episodi ogni venerdì fino al 24 marzo,
esclusivamente su Prime Video in oltre 240 Paesi e
territori in tutto il mondo.
Basata sul romanzo best-seller di
Taylor Jenkins Reid, la limited series Daisy Jones &
The Six è un musical-drama che narra l’ascesa e la
precipitosa caduta di una famosa rock band. Nel 1977, Daisy Jones &
The Six sono sul tetto del mondo. Guidata da due cantanti
carismatici – Daisy Jones (Riley Keough) e Billy Dunne (Sam
Claflin) – la band è uscita dall’anonimato e ha avuto
un grandissimo successo, ma in seguito a un concerto sold-out al
Soldier Field di Chicago sparisce. Ora, a distanza di decenni, i
componenti della band hanno finalmente deciso di raccontare la
verità. Questa è la storia di come una band iconica è implosa
all’apice del successo.
Nel cast della serie Riley
Keough interpreta Daisy Jones, mentre Sam Claflin è Billy Dunne, Camila
Morrone veste i panni di Camila Dunne, Will
Harrison di Graham Dunne, Suki Waterhouse
ha il ruolo di Karen Sirko, Josh Whitehouse quello di Eddie
Roundtree, Sebastian Chacon è Warren Rhodes, Nabiyah
Be interpreta Simone Jackson e Tom Wright è Teddy Price,
con la partecipazione straordinaria di Timothy Olyphant nel ruolo
di Rod Reyes.
Da Amazon Studios e Hello Sunshine,
Daisy Jones & The Six ha come executive
producer Reese Witherspoon e Lauren Neustadter per
Hello Sunshine e Brad Mendelsohn per Circle of Confusion. Scott
Neustadter e Michael H. Weber hanno creato la serie basata sul
romanzo di Taylor Jenkins Reid, qui anche in veste di produttrice.
Scott Neustadter è executive producer e co-showrunner con Will
Graham, anch’egli executive producer. James Ponsoldt ha diretto i
primi cinque episodi e ricopre anche il ruolo di executive
producer, Nzingha Stewart ne ha diretti quattro e Graham uno. La
serie conterrà brani originali scritti e prodotti dal produttore
nominato ai Grammy Blake Mills e da una serie di altri talentuosi
co-sceneggiatori.
Daisy Edgar-Jones è
indubbiamente una delle attrici del momento. Le sono bastati pochi
ma significativi ruoli per dar prova di tutto il proprio talento,
ottenendo importanti riconoscimenti da ogni dove. Questo sembra
dunque essere il suo momento d’oro, durante il quale l’attrice sarà
chiamata a distinguersi per le sue scelte e interpretazioni.
Ecco 10 cose che forse non
sai su Daisy Edgar-Jones.
Daisy Edgar-Jones: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in alcune
note serie. L’attrice ha iniziato a recitare in
televisione in serie come Cold Feet (2016-2020) e
Testimoni silenziosi (2017). Partecipa poi ad alcuni
episodi di Gentleman Jack – Nessuna mi ha mai detto di no
(2019), ma è con War of the Worlds (2019-2022), dove
recita accanto ad Elizabeth McGovern e
Gabriel Byrne, che ottiene una maggiore
popolarità. Nel 2020 si consacra poi grazie alla miniserie Normal People, dove
recita nel ruolo di Marianne accanto a Paul Mescal.
Torna poi in televisione nella serie In nome del cielo
(2022), con AndrewGarfield.
2. Ha preso parte anche ad
alcuni film. Oltre alla televisione, la Jones ha avuto
modo di recitare anche in alcuni film. Il primo di questi è stato
Pond Life (2018), seguito poi nel 2022 da Fresh e La ragazza della
palude. Nel primo dei due, una commedia dell’orrore
disponibile su Disney+, recita accanto a Sebastian Stan,
mentre nel secondo, di genere thriller, interpreta Catherine “Kya”
Clarke, una ragazza infinitamente piena di risorse che, abbandonata
dalla famiglia, cresce in una palude della Carolina del Nord.
3. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nella serie Normal
People, la Jones ha ottenuto importanti riconoscimenti, come
le candidature ai Golden Globe, ai Bafta Awards e ai Critics’
Choice Awards come miglior attrice in una miniserie televisiva. Nel
2023 è stata poi nominata nuovamente ai Golden Globe, sempre come
miglior attrice in una miniserie, per In nome del
cielo.
Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal in
Normal People
4. Ha avuto difficoltà con
alcuni aspetti del proprio personaggio. In Normal
People l’attrice interpreta Marianne, della quale si narra la
sua storia d’amore con Connell dalla scuola superiore fino agli
anni del college. Parlando di alcuni aspetti specifici del suo
personaggio, l’attrice ha affermato che filmare le scene in cui
Marianne, in preda alla depressione, cerca conforto nel sesso
violento, le ha lasciato addosso sensazioni negative per più
giorni, faticando poi ad uscire da quello stato.
5. Ha ricevuto un
particolare dono dal suo collega. Sul set di Normal
People la Jones ha conosciuto e stretto una profonda amicizia
con il collega Paul Mescal, oggi noto anche per il
film Aftersun. Riguardo la
loro amicizia, la Jones ha raccontato che al termine delle riprese
della serie, Mescal le ha regalato la collana indossata dal suo
personaggio. Un oggetto a cui l’attore si era particolarmente
legato e che ha deciso di donare alla collega in onore del forte
legame che ora condividono.
Daisy Edgar-Jones in La ragazza
della palude
6. Si è preparata a lungo
per il ruolo. Per interpretare la protagonista di La
ragazza nella palude, l’attrice ha raccontato di essersi
basata molto su proprie riflessioni emerse in seguito alla lettura
del libro da cui il film è tratto. Una buona parte della
preparazione ha però riguardando anche l’imparare a padroneggiare
l’accento della Carolina del Nord, a guidare una barca, a pescare a
compiere altre attività simili e tipiche di quei luoghi.
Daisy Edgar-Jones e Anne Hathaway
7. Le viene attribuita una
forte somiglianza con l’attrice premio Oscar. Dopo averla
vista in Normal People, i fan della serie hanno fatto
notare in rete, e in particolare su Twitter, quanto la Jones
assomigli all’attrice premio Oscar Anne Hathaway.
Intervistata a riguardo, la Jones si è detta lusingata da ciò,
immaginando che ad aver contribuito a tali teorie sia stato il
taglio di capelli simile a quello della premio Oscar.
Daisy Edgar-Jones: chi è il suo
fidanzato?
8. È molto riservata
riguardo la propria vita sentimentale. La Jones è da
sempre impegnata a mantere un certo velo di segretezza riguardo la
sua vita sentimentale. Da quando è diventata una celebrità, però,
sembra aver avuto un solo fidanzato, Tom Varey. La
coppia si è incontrata nel 2018 mentre recitava nel film Pond
Life, un dramma in costume in quattro parti ambientato negli
anni Sessanta. I due, tuttavia, si sono separati nel 2020 per via
delle difficoltà a conciliare la vita di coppia con i tanti
progetti lavorativi.
Daisy Edgar-Jones è su
Instagram
9.È
presente sul social network. L’attrice è presente sul
social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito
da ben 1,5 milioni di persone e dove attualmente si possono
ritrovare oltre 200 post. Questi sono principalmente immagini
relative a suoi lavori da attrice, inerenti il dietro le quinte di
tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano
anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e
altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
Daisy Edgar-Jones: età e altezza
dell’attrice
10. Daisy Edgar-Jones è nata
ad Islington, un borgo di Londra, il 24 maggio del 1998.
L’attrice è alta rispettivamente 1,69 metri.
Dopo essere esplosa grazie a
Normal People, serie Hulu di grande successo
tratta dall’omonimo romanzo di Sally Rooney,
Daisy Edgar-Jones è stata scelta per recitare nel
film Fresh.
Il progetto Legendary sarà il
debutto alla regia di Mimi Cave, una veterana dei
video musicali che ha lavorato con Vance Joy, Danny
Brown e Tune-Yards, tra gli
altri. Lauryn Kahn ha firmato la
sceneggiatura, mentre la trama del film è tenuta segreta.
Adam McKay e
Kevin Messick di Hyperobject
Industries si occuperanno della produzione e hanno già
lavorato con Kahn in Ibiza, una commedia Netflix. Prima di recitare nell’adattamento
della serie basata sul best seller di Sally
Rooney, Daisy Edgar-Jones è apparsa in
Gentleman Jack di HBO e BBC, nella serie
drammatica britannica Cold Feet e nell’adattamento
della serie di StudioCanal di H.G. Wells War of the
Worlds.
La 62ma edizione del Festival di Berlino
si è chiusa ieri, domenica 19 febbraio, con l’assegnazione
dell’Orso d’Oro al film Cesare deve morire dei
fratelli Paolo e Vittorio Taviani.
I film di supereroi
sono ormai una dominante ad Hollywood: hanno permesso a tanti
personaggi dei fumetti di fare il loro ingresso
nel mondo del cinema. Dalla DC Comics al DCEU, dalla Marvel Comics all’MCU.
C’è spazio per tutti sul grande schermo.
Tanti eroi della carta stampata
hanno già preso forma in live-action. Alcuni, come Batman
o Spider-Man, hanno già avuto numerosi interpreti. Ma
manca ancora qualcuno. Gli utenti di Ranker hanno espresso le loro preferenze sui
personaggi dei fumetti che dovrebbero prendere
vita sul grande schermo. Vediamo chi sono i preferiti dai fan!
Booster Gold
Paragonato ad altri grandi eroi
dell’universo DC, Booster Gold è un
personaggio relativamente nuovo che si è affermato negli ultimi
decenni. Tuttavia, questo divertente eroe dei
fumetti, capace di viaggiare nel tempo, ha
accumulato un forte seguito tra i fan, ora ansiosi di vederlo in
azione anche sullo schermo.
Booster Gold è apparso in
diversi show della DC ma non ha
fatto ancora il suo debutto cinematografico. Anche se sembra ci sia
in progetto un film da solista per l’eroe, non ci sono state
notizie concrete riguardo ciò negli ultimi anni.
Nova
Con Guardiani della Galassia,
l’MCU ha aperto le porte del
cinema alla parte cosmica dei Marvel Comics, ma lo Spazio rimane
ancora poco esplorato rispetto alle avventure terrestri. Tra i
tanti eroi del cosmo che potrebbero essere esplorati c’è anche
Nova.
Nova è un membro del Nova Corps, l’unità
di polizia intergalattica che è già si è stabilita
nell’MCU. Ciò offre la
possibilità ad un eroe dei fumetti di entrare in
un film insieme ad altri membri di un’avventura spaziale, come
d’altronde è successo a Spider-Man e Ms. Marvel. Per fortuna, la lunga attesa per un film
con Nova sembra essere giunta al termine: pare che sarà
uno dei prossimi supereroi ad essere introdotto
nell’MCU.
Blue Beetle
Se la Marvel ha personaggi del
calibro di Spider-Man e Ant-Man, è giusto che
anche la DC porti sul grande schermo il proprio
eroe-insetto: Blue
Beetle, l’eroe che indossa uno scarabeo alieno per
combattere il crimine.
I fan dei fumetti
sono particolarmente curiosi di vedere la versione live-action di
Jamie Reyes. Il supereroe, messicano e adolescente,
conquisterebbe il pubblico e potrebbe essere l’aggiunta perfetta
al DCEU. Anche Blue Beetle è un
personaggio con un progetto attualmente in fase di lavorazione:
sembra che Xolo Maridueña assumerà il
ruolo.
Martian Manhunter
Anche se nei
fumettiMartian Manhunter è stato un
membro della Justice League per molti anni, non ha
generato lo stesso livello di interesse di alcuni suoi compagni di
squadra.
Zack Snyder sembrava avere grandi piani per il
personaggio: ha provato a dare spazio a Martian
Manhunter in Justice League, nascondendo l’eroe
alieno dietro al generale Swanwick. Il cammeo non è però
riuscito a dare al personaggio la giusta rilevanza. Chissà se e
quando lo rivedremo.
Namor
Namor il Sub-Mariner viene spesso liquidato come una
brutta copia di Aquaman, ma in realtà esso precede l’eroe
subacqueo della DC. Namor è anche uno dei
personaggi più complessi della Marvel:
è tanto un cattivo quanto un eroe.
Come protettore di
Atlantide, nei
fumettiNamor spesso combatte con
gli altri Vendicatori per il bene del suo popolo. Ha anche
formato alleanze complesse con altri eroi Marvel. Si dice che sarà
il principale antagonista in Black
Panther -Wakanda Forever: sarà interessante vedere come
viene rappresentato in live-action.
Batman of the Future
Le storie di Batman non
bastano mai: se il film The
Batman ha fornito un originale Cavaliere Oscuro,
ci sono percorsi ancora più interessanti che potrebbero essere
presi dall’eroe.
Ad esempio, nella serie
animata Batman of the Future, l’adolescente Terry
McGinnis prende il mantello di Batman e viene
istruito ad essere un eroe da un vecchio Bruce Wayne. I fan della serie hanno amato la
possibilità di vedere il futuro di Gotham City e il
ritorno dei vari personaggi iconici di Batman. Forse
questa è la strada che potrebbe prendere il prossimo reboot
cinematografico del personaggio.
Zatanna
I fumetti della
DC includono tanti mondi, uno di questi è quello
della magia. Parlando di magia, non si può non pensare a
Zatanna, personaggio volto alla lotta al crimine e spesso
connessa a Batman.
Manca una versione live-action di
Zatanna: sembrava che la maga dovesse fare il suo debutto
sul grande schermo con Justice League, ma così non è
stato. Pare però che il personaggio avrà il suo film da solista,
probabilmente con la regia di Emerald Fennell.
Deathstroke
Ecco un altro personaggio dei
fumetti della DC che Zack
Snyder ha provato, senza riuscirci, a portare in
live-action: Deathstroke. Slade Wilson è un
mercenario che si è scontrato con Batman molte volte ed è
uno dei suoi nemici più temibili.
Deathstroke doveva
inizialmente essere il cattivo per il film di Batman con
Ben Affleck e Joe Manganiello
avrebbe dovuto ricoprire il ruolo. Inoltre, sembrava ci fosse in
programma un film da solista per Slade Wilson (con la
regia di Gareth Evans). Purtroppo, entrambi i
progetti sono andati in fumo e il futuro del personaggio del
DCEU rimane incerto.
Moon Knight
Moon
Knight è uno degli eroi più complessi e interessanti della
Marvel, anche se
erroneamente viene visto come la risposta del franchise a
Batman della DC. Marc Spector è
un mercenario affetto da un Disturbo Dissociativo dell’Identità:
grazie alla sua patologia, può trasformarsi nel potente vigilante
Moon Knight.
Il personaggio è ora all’apice del
successo: è da poco uscita la serie Disney+ che
lo vede protagonista, in una versione live-action interpretata da
Oscar Isaac. Tuttavia, i fan più accaniti
dell’eroe vorrebbero vedere Moon Knight in un film dell’MCU (magari come
protagonista).
Nightwing
Batman è l’iconico
protettore di Gotham City, ma non è l’unico: Dick
Grayson è un partner di vecchia data nella lotta al
crimine di Bruce Wayne. Inizialmente assume l’identità di
Robin, poi quella dell’eroe Nightwing. Tuttavia,
da quando Chris O’Donnell ha interpretato il ruolo
nei film Batman di Joel Schumacher, la
DC non ha più espresso interesse nel rappresentare
il personaggio in live-action.
Nightwing offre una
versione più matura di Grayson: è la personalità che egli
assume quando abbandona il costume di Robin. Anche se
sappiamo che il personaggio non apparirà nel franchise di
Batmancon Robert Pattinson, c’è ancora speranza. Il
regista Chris McKay ha annunciato che sta
attualmente lavorando ad un film da solista per
Nightwing.
C’è una serie
crime-thriller che sta facendo impazzire gli
spettatori Netflix:
si tratta di Dahmer – Mostro: La storia di Jeffrey
Dahmer (qui la
recensione). Lo show, prodotto da Ryan
Murphy (The
Prom, American
Horror Story), è ispirato al ”Mostro di
Milwaukee”, un serial kiler americano realmente esistito che
ha ucciso e torturato i cadaveri di 17 ragazzi. La serie è molto
cruda ed è ricca di scene assurde e disgustose: quali di queste
ritraggono fedelmente la realtà?
Il sandwich con la
carne
La disgustosa scena in cui
Dahmer (Evan
Peters) offre alla vicina Glenda
Cleveland un panino con la carne è successa davvero,
anche se è stata leggermente alterata. Nella realtà,
Glenda non era la vicina di appartamento
di Dahmer: abitava in un edificio vicino al
serial killer e aveva notato un via vai sospetto.
Un’altra donna, di nome
Pamela Bass, viveva a poche porte di distanza
da Jeffrey negli Oxford apartments. Si può dire che
GlendaCleveland sia quindi
una combinazione delle due donne. Nel docu-film
The Jeffrey Dahmer Files, Bass ha
dichiarato che Dahmer faceva spesso panini per i
condomini. La donna ha detto: “Probabilmente ho mangiato parte
del corpo di qualcuno“.
Le chiamate di Glenda Cleveland
alla polizia
Come abbiamo detto,
Cleveland non viveva nell’appartamento accanto a
Jeffrey (come invece accade nello show), ma è
la donna la prima a notare alcuni eventi insoliti nella zona. In
particolare, il comportamento strano di Dahmer l’ha spinta a chiamare la polizia più
volte, con ancora più frequenza dopo l’incidente con
Konerak Sinthasomphone.
Secondo
Seventeen, Cleveland non solo ha
contattato la polizia, ma, nella speranza di essere presa in
considerazione, ha provato anche con l’FBI.
Nonostante le telefonate di Glenda, dopo il
caso
di SinthasomphoneDahmer
è riuscito ad uccidere altre cinque persone prima di essere
catturato.
Il comportamento della polizia nei
confronti di Sinthasomphone
La scena in cui i due
agenti della polizia non credono
a Sinthasomphone è reale anche se, nella vita
vera, al posto di Glenda c’erano la figlia e
la nipote. Le due ragazze hanno chiamato la polizia quando hanno
notato che il giovane era dolorante e stava sanguinando. La storia
si è svolta in modo simile a come mostrato nella serie: gli agenti
di polizia hanno creduto alle parole di Dahmer e,
convinti che Sinthasomphone fosse il suo
fidanzato, lo hanno fatto rientrare nell’appartamento
dell’assassino.
Secondo PopBuzz, i due agenti sono
stati licenziati per negligenza, ma sono stati reintegrati dopo
poco (e hanno addirittura ricevuto la paga arretrata). I due sono
anche riusciti a fare carriera: John A.
Balcerzak è diventato il capo dell’associazione di
polizia, mentre Joseph P. Gabrish è stato reso
capitano di un dipartimento di polizia. Entrambi gli uomini sono da
tempo in pensione e, anche dopo la condanna di
Dahmer, continuano ad essere convinti delle scelte
fatte allora.
Gli animali morti
Come mostrano le scene di flashback
dello show, Dahmer e suo padre
Lionel si divertivano a collezionare animali morti
e ad analizzarne i resti. Lionel era un chimico e,
quando ha scoperto che suo figlio era interessato alla vivisezione
dei cadaveri, ha pensato che si trattasse di una passione da
coltivare più che di una mania. Stando a LADbible.com, il
padre di Jeffrey sperava che il figlio
intraprendesse una carriera nell’ambito scientifico o
medico.
I fan sono combattuti: non sanno se
accusare o difendere le ragioni di Lionel. In ogni
caso, l’uomo era uno scienziato e potrebbe aver visto nel figlio
un’inclinazione simile alla sua. Tuttavia, anche Lionel
Dahmer nel suo libro ha ribadito più volte di aver
trascurato i segni delle manie di Jeffrey.
Photo bombing nell’annuario
scolastico
Un altro flashback dello show
mostra Dahmer che, quando è ancora al
liceo, s’intrufola in un servizio fotografico per l’annuario e fa
photo bombing nel gruppo della Honor Society. Quando
i compagni notano l’intruso, è troppo tardi per rifare la foto e
decidono di oscurarne il volto in tutte le copie da distribuire
agli studenti.
L’incursione nella foto è successa
realmente, anche se nessuno ha poi cancellato la faccia di
Jeffrey. Non a caso, nel documentario Jeffrey
Dahmer: Mind of a Monster, Mike Krukal, un ex
compagno di classe di Dahmer, ha dichiarato
che il serial killer faceva spesso strani scherzi. Anche nel film
My Friend Dahmer viene mostrato questo aspetto di
Jeffrey.
Il tentato suicidio di
Joyce
Dopo l’arresto e l’incarcerazione di
Dahmer, una scena della serie mostra il tentato
suicidio della madre del serial killer Joyce
Flint. La donna scollega la stufa a gas in cucina e tenta
in questo modo di porre fine alla sua vita. Secondo UPI
archives, si tratta di un fatto realmente
accaduto: Joyce, rinvenuta a faccia in
giù nella sua cucina, è stata soccorsa in tempo e si è salvata.
Come mostrato nella serie,
Flint ha davvero scritto una lettera per salutare
i figli in cui chiedeva di essere cremata e descriveva la sua vita
come “solitaria”. Distractify riporta che la
donna è morta a 64 anni, nel 2000 per un cancro al seno.
Le storie delle
vittime
Anche se non sono completamente
fedeli, tutte le storie delle vittime mostrate nella serie sono
basate sulle reali prede di Dahmer, (Seventeen).
Il primo omicidio è infatti l’assassinio dell’autostoppista
diciottenne Steven Hicks.
Inoltre, Tony
Hughes, protagonista dell’episodio praticamente senza
sonoro, era davvero non udente. Anche il numero delle vittime
sembra essere esatto: secondo le indagini, i ritrovamenti e le
confessioni di Dahmer, le persone uccise
sono in totale 17.
Il battesimo
di Dahmer
Una delle ultime scene dello show
mostra il battesimo di Dahmer. Dopo un incontro
ravvicinato con un prete, Jeffrey dichiara di
voler essere battezzato. La cerimonia avviene in un piccolo spazio
della prigione e la scena è montata insieme alle immagini che
mostrano la condanna a morte di un altro famoso serial killer:
John Wayne Gacy.
Secondo HITC, il
battesimo di Dahmer è avvenuto davvero. Non solo:
si è svolto lo stesso giorno in cui Gacy è stato
giustiziato. Un altro dettaglio della serie è autentico: in
quel fatidico giorno c’è stata un’eclissi solare.
Jeffrey Dahmer è
stato ucciso in prigione
È noto che
Dahmer è stato assassinato in prigione da un
altro detenuto, Christopher Scarver: l’uomo ha
colpito Dahmer con una barra di metallo nella
sala pesi. Secondo alcuni reportage d’archivio dalla Associated
Press, Scarver ha davvero affermato
“Dio mi ha detto di farlo.”
Inoltre, in un’intervista al New
York Post del 2015 (via
Distractify), Scarver ha dichiarato
di aver interrogato Dahmer sui suoi crimini,
esattamente come avviene nello show.
Oggi Scarver è vivo ed è ancora in
prigione.
Lionel ha rifiutato di far analizzare
il cervello di Jeffrey
Nella serie, dopo la morte
JeffreyDahmerFlint vorrebbe far
studiare il cervello di suo figlio da
un’università. La donna vorrebbe trovare una causa per le stranezze
del figlio, ma Lionel Dahmer si oppone all’ex
moglie in tribunale perché Jeffrey nel suo
testamento ha espresso la volontà di essere cremato.
La serie
Neflix ripercorre fedelmente anche questo
aspetto del caso Dahmer: i suoi genitori si
sono scontrati in tribunale e, nell’attesa di una sentenza, il
cervello di Dahmer è stato conservato nella
formaldeide per anni. Alla fine, Lionel ha vinto
la causa e nessuno studio è andato in porto. Il caso
di Jeffrey rimarrà per sempre un’assurdità
incomprensibile.
Netflix ha una
collezione di serie e docu-serie su storie vere di serial killer e
assassini. Questa volta, il protagonista di Dahmer
– Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer supera
qualsiasi concorrenza. In 10 episodi, lo show ripercorre la vita
del ”Cannibale di Milwaukee”. Il produttore della serie
è Ryan
Murphy (The
Prom, American
Horror Story) maestro dell’orrore che, con il volto
diAmerican
Horror StoryEvan
Peters, mostra senza alcun filtro tutti gli aspetti di
una vicenda realmente terrificante, sotto ogni punto di vista.
La vera storia di Jeffrey
Dahmer, il mostro di Milwaukee
Milwaukee, 1991: nel mese di
luglio, in seguito ad una richiesta di aiuto da parte di un giovane
aggredito, la polizia entra nell’appartamento
di Jeffrey Dahmer (Evan
Peters). Qui scopre il covo di un serial killer: odore
lancinante, ossa, pezzi di carne umana conservati in frigorifero,
acidi. Una volta
arrestato, Jeffrey racconta alla polizia
tutto ciò che ha fatto, partendo dal
principio. Dahmer, appassionato di
tassidermia fin da bambino, in 31 anni di vita ha ucciso 17
ragazzi. Non solo: ha fatto a pezzi i cadaveri, estratto gli
organi, provando piacere sessuale e nutrendosi di alcune parti.
L’orrore generato dalle perversioni
di Dahmer viene amplificato dall’indifferenza
delle forze dell’ordine. Prima dell’arresto, l’uomo aveva ricevuto
diverse accuse per molestie. Vane anche le segnalazioni della
vicina Glenda (Niecy Nash) per i
rumori molesti e l’odore nauseabondo provenienti dalla casa
di Jeffrey. Ecco la storia vera e
raccapricciante di un serial killer bianco americano, che è
riuscito ad agire quasi indisturbato perché le sue vittime
appartenevano a minoranze etniche.
Ryan Murphy e la rappresentazione dell’orrendo in DAHMER –
Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer
Il racconto messo in piedi in
Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey è
crudo e crudele (la serie infatti è vietata ai minori di 18
anni). Il produttore di American
Horror Story mostra tutta la sua capacità nella creazione
di ambienti squallidi, perfetti scenari per storie
perverse. Nulla è censurato, dalle uccisioni compiute
da Jeffrey alle scene di sesso, fino ai
racconti dettagliati e ai ritrovamenti della polizia. Lo show è
provocatorio e gioca sul sottile confine tra disgusto e
curiosità. Da un lato non si può essere indifferenti
rispetto a quanto viene mostrato: cadaveri, pezzi di corpi,
ambienti squallidi e del tutto anti-igienici. Tuttavia, questi
aspetti macabri vengono decisamente ostentati e costituiscono un
elemento cardine della serie.
È difficile collocare moralmente la
serie. In parte, Dahmer adotta il punto di
vista delle vittime, ne mostra le storie, gli affetti, i
retroscena, ma non si può negare l’aspetto
antieroico dato al
protagonista. Jeffrey è strano fin da bambino,
viene discriminato, ha dei genitori difficili, fatica a
relazionarsi con il mondo esterno, ammette di avere dei problemi.
Pur rimanendo il carnefice, la sua immagine viene circondata da una
serie di ”sì, ma…” che tendono ad umanizzarlo. Evan Peters è abile nell’interpretare
questo soggetto complicato e contorto, ed è inquietantemente simile
all’originale.
Nonostante tutto, il vero colpevole
di Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey
è la polizia americana. Pur avendo a disposizione tutti i mezzi per
agire, non è stata capace di fermare per tempo l’azione di un
individuo perverso. La serie è ambientata negli anni Novanta ma non
possiamo fare a meno di cogliere i riferimenti alle discriminazioni
ancora oggi presenti nelle forze dell’ordine statunitensi nei
confronti delle minoranze etniche. Lo show mostra come le richieste
di aiuto alla polizia portate avanti dagli afroamericani – la
vicina di casa Glenda, le vittime e i loro famigliari
– o dai cittadini non bianchi americani, sono state considerate di
poco conto, di serie b, quando in realtà avrebbero potuto salvare
diverse vite.
La spettacolarizzazione
dell’assassino
La critica è rivolta anche al
sistema mediatico americano. Siamo negli anni Novanta, il periodo
in cui esplode la reality tv, la voglia di mostrare tutto sul
piccolo schermo ( il culmine è il 2001 e la diretta live
sull’attacco alle Torri Gemelle). Il caso di Jeffrey
Dahmer, così assurdo e impensabile, diventa il materiale
perfetto per i giornali, per la televisione, per l’intrattenimento.
Se le prime puntate di Dahmer – Mostro: la storia di
Jeffrey mettono luce sulla solitudine e
sull’isolamento del carnefice, le ultime si concentrano sulla
”fama” del serial killer (che addirittura diventa protagonista
di un fumetto, come un supereroe).
Tutti oggi conoscono la storia
di Jeffrey, ne parlano con orrore e disprezzo. Ecco
allora che
il nuovo show Netflix si pone in una
posizione intermedia. Da un lato vuole fare chiarezza su una
vicenda già ampiamente discussa e commentata (dai giornali, ma
anche da film e canzoni celebri), criticando in parte la
spettacolarizzazione estrema creata sulla vicenda. Dall’altro,
Dahmer – Mostro: la storia di
Jeffrey rimane parte di questa spettacolarizzazione,
perché realizza un racconto fittizio, avvincente, fatto di eroi e
antieroi, con un inizio e una fine.
La domanda retorica è sempre la
stessa: ne avevamo bisogno? A quanto pare,
secondo Netflixsì,
c’è ancora spazio per raccontare la vicenda del mostro di
Milwaukee. Non a caso, il 7 ottobre uscirà sulla
piattaforma la docu-serie Conversazioni con un killer: il caso
Dahmer (Joe Berlinger).