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Torino Film Festival celebra la 40° edizione

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Torino Film Festival celebra la 40° edizione

Il 25 novembre 2022 il Torino Film Festival celebrerà l’importante traguardo della 40ma edizione con una serata di apertura dalla formula assolutamente inedita che si terrà nella prestigiosa cornice del Teatro Regio e sarà trasmessa in diretta su Rai Radio 3 a partire dalle ore 19.00, nell’ambito del programma Hollywood Party. La collaborazione si inserisce nella Main Media Partnership con RAI che da anni accompagna il TFF.

A condurre la cerimonia inaugurale insieme a Steve Della Casa – nuovo direttore del TFF e storico conduttore della trasmissione – un host d’eccezione: Francesco De Gregori.

Tema della serata sarà Beatles, Rolling Stones e Bob Dylan al cinema: un viaggio nel corso del quale i due conduttori ripercorreranno il rapporto di queste tre icone della musica mondiale con il cinema, accompagnato da proiezioni di estratti di film. Ad arricchire l’incontro la presenza di Francesco De Gregori, un grande musicista che commenterà il legame tra il cinema e questi grandi musicisti.

“Il cinema, diceva Bernardo Bertolucci, è l’arte delle arti, è l’arte che si serve di tutte le altre arti per realizzarsi”commenta il Direttore del TFF, Steve Della Casa “Il rock e il pop sono una componente essenziale della cultura del Novecento, e noi vogliamo dimostrare che il rapporto di questi artisti con il cinema è curioso, sorprendente, variegato, ricco. Un grande spettacolo con un commentatore di eccezione, per un festival che vuole essere curioso, popolare, chic”.

Un evento importante, pensato non solo per il pubblico in sala ma anche per tutti gli ascoltatori che per la prima volta potranno seguire l’inaugurazione del Torino Film Festival in diretta radiofonica. Un appuntamento unico che, oltre a celebrare i 40 anni del festival, consolida la profonda collaborazione tra Rai Radio3 e il TFF iniziata già dal 1994, anno di nascita di Hollywood Party che da allora ha sempre seguito il festival.

“Grande cinema e musica protagonisti in questa edizione del TFF che Rai Radio3 ha sempre seguito con attenzione e passione” commenta Andrea Montanari, Direttore di Rai Radio 3 “Quest’anno, con il ritorno del pubblico dal vivo, abbiamo voluto essere ancora più presenti e lo faremo non solo con la cerimonia d’apertura, che trasmetteremo da un luogo prestigioso come il Teatro Regio. Il nostro impegno al TFF si arricchirà con appuntamenti in diretta, attraverso le trasmissioni di Hollywood Party, e proponendo al pubblico del festival eventi immersivi legati ancora una volta al mondo dell’ascolto, in particolare a quello del podcast”.

La serata di apertura del TFF vuole rimarcare il carattere al tempo stesso pop e di ricerca del festival, con un appuntamento nel corso del quale si parlerà di cinema mainstream ma anche di autori come Godard, Scorsese, Wenders, Schifano…

“Siamo molto contenti di questo ritorno al Teatro Regio con uno spettacolo decisamente originale per inaugurare la quarantesima edizione del Torino Film Festival – raccontano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Mancano diversi mesi al TFF ma le premesse ci sono tutte per un festival capace di raccontare il cinema ancora una volta in modo nuovo”.

Torino Film Festival 41: le prime anticipazioni

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Torino Film Festival 41: le prime anticipazioni

Ad inaugurare il Torino Film Festival venerdì 24 novembre, nel segno del successo dell’edizione precedente, sarà una serata di apertura nella prestigiosa cornice della Reggia di Venaria trasmessa in diretta su Rai Radio 3 a partire dalle ore 19.00 nell’ambito del programma Hollywood Party. Una serata che unisce la vocazione pop del festival allo spirito di ricerca che da sempre contraddistingue la manifestazione, alla presenza di grandi ospiti del mondo del cinema e dello spettacolo.

Dopo l’inaugurazione, sabato 25 novembre sarà presentato il primo film Fuori Concorso del TFF, Un anno difficile, la nuova irresistibile commedia dei registi di Quasi amici Olivier Nakache e Éric Toledano, con Pio Marmaï, Jonathan Cohen e Noémie Merlant. Albert e Bruno, due simpatici imbroglioni sempre al verde, nel tentativo di scroccare un aperitivo si trovano coinvolti nelle attività di un gruppo di eco-attivisti. Tra inganni, maldestri sotterfugi e bislacche azioni di protesta, per i due amici sarà forse l’occasione di redimersi e rimettere ordine nelle proprie vite. Il film uscirà in Italia per I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Madrina della 41ma edizione del TFF sarà Catrinel Marlon, attrice ed ex modella con un passato da atleta, nata in Romania e poi trasferitasi in Italia. Dopo i suoi ruoli nel mondo del cinema e delle serie tv, tra cui Tutti per uno – Uno per tutti di Giovanni Veronesi, La Gomera di Corneliu Porombou e Loro chi? di Francesco Miccichè e Fabio Bonifacci, Cartinel Marlon è recentemente passata dietro la macchina con Girasoli, film d’esordio ispirato ad una storia vera che ha toccato da vicino la regista e i suoi familiari, scritto dalla stessa Marlon con Francesca Nozzolillo e Heidrun Schleef e interpretato tra gli altri da Gaia Girace e Monica Guerritore.

Tra gli appuntamenti del 41° Torino Film Festival ci sarà anche una retrospettiva dedicata a Sergio Citti, in occasione del novantesimo anno dalla nascita, realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Un omaggio ad un maestro che nella sua cinematografia ha fatto coesistere popolarità e ricerca, come da sempre fa il Torino Film Festival.

La retrospettiva, curata da Stefano Boni, Grazia Paganelli, Matteo Pollone e Caterina Taricano sarà accompagnata da un convegno e da un volume edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale curato da Matteo Pollone e Caterina Taricano.

Torino Film Festival 41: annunciata una retrospettiva su Sergio Citti e l’omaggio a John Wayne

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Il TFF annuncia due contenuti della sua prossima edizione, che si svolgerà a Torino dal 24 novembre al 2 dicembre 2023. In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale sarà proposta una retrospettiva dedicata a Sergio Citti, di cui quest’anno ricorre il novantesimo anno dalla nascita. Consulente, collaboratore e amico di Pier Paolo Pasolini, Sergio Citti ha proposto un cinema fortemente connotato nella compresenza tra popolarità e ricerca, un cinema in cui l’impegno non è mai disgiunto dalla semplicità e leggerezza del racconto.

La retrospettiva è curata da Stefano Boni, Grazia Paganelli, Matteo Pollone e Caterina Taricano e sarà accompagnata da un convegno e da un volume edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, nel quale saranno raccolti contributi di David Grieco (nello staff del TFF), Giancarlo Scarchilli, Carlo Verdone, Claudio Amendola, Silvio Orlando, Fiorello, Malcom McDowell, Maurizio Ponzi, Harvey Keitel, Jodie Foster, Giancarlo Giannini e dei tanti altri autori e attori che hanno lavorato con Citti.

Dopo il successo dell’anno scorso, il TFF ripropone la rassegna Mezzogiorno di fuoco dedicata al western americano con un omaggio a John Wayne, il più grande attore western di tutti i tempi, nel 60° anniversario dell’uscita del suo film Donovan’s Reef (I tre della croce del sud), il film che meglio di tutti riassume il perfetto sodalizio tra Wayne e John Ford, il suo regista di riferimento.

D’altronde, come affermava Jean-Luc Godard, “come posso odiare John Wayne, perché simpatizza per Goldwater, e poi amarlo teneramente, quando prende improvvisamente tra le braccia Nathalie Wood, negli ultimi minuti di Sentieri Selvaggi?” MissingI film saranno, come di consuetudine, presentati ogni giorno alle ore 12 e introdotti da esperti e appassionati del genere.

Torino Film Festival 40: l’immagine della manifestazione firmata da Ugo Nespolo

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Per celebrare la 40ma edizione del Torino Film Festival, diretto da Steve Della Casa, il Museo Nazionale del Cinema ha deciso di affidare l’immagine coordinata della manifestazione a Ugo Nespolo.

Artista tra i più importanti e versatili del nostro tempo, lavora in un ampio campo di discipline, dalla pittura al cinema, alla scultura. Pioniere del cinema sperimentale italiano, nell’arco della sua carriera espone i suoi film e le sue opere in gallerie e musei in Italia e nel mondo tra cui il Centre Pompidou a Parigi, la Tate Modern a Londra, la Biennale di Venezia. Ugo Nespolo ha ricoperto la carica di Presidente del Museo del Cinema di Torino dal 2011 al 2014.

Il cinema mi ha sempre fatto battere il cuore, sin dagli anni della scoperta e della volontà di poter sperimentare liberamente con la macchina da presa – dichiara Ugo NespoloAnni di frequentazione dell’underground americano, New Dada e Pop, l’incontro con Mekas, Warhol, Yōko Ono, Allen Ginsberg sino ai giorni in cui Torino ha saputo proporsi come uno dei centri propulsivi del Cinema Sperimentale dopo esserne stata capitale e ‘Berceau du Cinéma Italien’. E, a proposito d’entusiasmo, la fantasmagoria straniante delle spirali di François Confino e l’emozione poi della Presidenza del Museo del Cinema…”.

Riguardo al concept da cui nasce l’immagine della quarantesima edizione, aggiunge: “Adesso è ora di celebrare i quarant’anni del Torino Film Festival, qualcosa di unico nel panorama dei festival non solo nazionali. Nato sotto il segno dell’innovazione, fatto della scrupolosa ricerca delle cinematografie di ricerca, del lavoro degli autori emergenti, ricerche stilistiche e contenutistiche inedite. Il TFF ha, da sempre, evitato atteggiamenti esornativi, tappeti rossi epasserelle modaiole, tentando di raggiungere il cuore pulsante del cinema come autentica espressione d’arte. I quarant’anni devono essere allora la celebrazione di una festa, un gioco visivo che corre senza schemi e ritegno nel corpo del cinema lontano dalle fronti corrugate dei severi maestrini per abbracciare con affetto Chien Andalou, Yellow Submarine, Kill Bill con Totò, Arancia Meccanica, Blues Brothers e tanto altro. Se l’arte è davvero un gioco, il cinema deve essere la sua essenza”.

Le immagini che compongono il poster saranno inoltre declinate in un progetto di arte urbana, diventando vere e proprie installazioni dislocate in vari punti della città. Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Torino Film Festival 38: si svolgerà interamente on line

Torino Film Festival 38: si svolgerà interamente on line

Era stata annunciata come un’edizione ibrida, e invece anche il Torino Film Festival 38 deve arrendersi all’emergenza sanitaria mondiale e fare retro marcia. Questo non vuol dire che si rinuncerà del tutto al cinema all’ombra della Mole, perché, come viene comunicato dai canali ufficiali del Festival, l’edizione numero 38 si farà completamente on line.

IL #TFF38 VA ONLINE

La prossima edizione del Torino Film Festival #TFF38 doveva essere ibrida e prevedeva, oltre all’online, anche di andare in sala come ogni Festival di Cinema dovrebbe poter fare.

Purtroppo la situazione non ce lo permette e in questo momento stiamo lavorando per una versione SOLO ONLINE ricca e sperimentale.

La nostra idea non è semplicemente trasferire il TFF su piattaforma ma stiamo lavorando per creare un vero palinsesto, un programma articolato che per tutta la durata del Festival (20-28 novembre) possa dare al pubblico una possibilità innovativa di fruizione e di partecipazione …. in attesa che le sale cinematografiche riaprano.

Vi chiediamo ancora un po’ di pazienza! Al più presto pubblicheremo tutte le info utili per poter seguire il programma del #TFF38

Torino Film Festival 37: Carlo Verdone è il Guest Director

Carlo Verdone è il Guest Director della 37.ma edizione del Torino Film Festival (22 – 30 novembre 2019). Il regista, sceneggiatore e attore sarà a Torino nei giorni del festival e presenterà al pubblico “Cinque grandi emozioni”, la sezione da lui curata composta dai film: Ordet di Carl Theodor Dreyer, Buon compleanno Mr. Grape di Lasse Hallström, Divorzio all’italiana di Pietro Germi, Oltre il giardino di Hal Ashby, Viale del tramonto di Billy Wilder.

“Accolgo con vero piacere l’invito di Emanuela Martini ad essere Guest Director per qualche giorno al Festival di Torino” dichiara Carlo Verdone, “e ho scelto di presentare cinque film estremamente diversi fra loro, che resteranno per sempre nella mia memoria di spettatore. Cinque film che mi hanno rapito ed emozionato non solo per le perfette regie, ma soprattutto per le notevoli interpretazioni dei loro protagonisti. Ho visto ognuno di questi film più di tre volte, scoprendo sempre dettagli che mi erano sfuggiti. Potrebbe sembrare strano che tra queste scelte ci sia solo una commedia brillante, ma in prima battuta cerco sempre di scegliere film di contenuti ‘forti’, che mi propongano suggestioni intime, amare, poetiche o malinconiche. Un film che mi lasci o una carezza o un pugno allo stomaco o una riflessione. In un film cerco insomma la poesia.

Vidi Ordet di Carl Theodor Dreyer in un cineclub negli anni ‘70. Ero con tre amici cinefili e ricordo che ne discutemmo tanto dopo la proiezione. La grandezza di questo film è nell’estremo rigore delle immagini in bianco e nero. Un bianco e nero assai contrastato che rispecchia l’austerità della vicenda e la superba direzione di tutti gli attori. Di impronta prettamente teatrale, lo considero un capolavoro assoluto perché pone quesiti oscuri sulla lettura della figura di Cristo e sulle diverse posizioni della religione protestante. Un film che non potrà mai essere dimenticato per le domande che continueremo a porci dopo la visione. Buon Compleanno Mr. Grape è una mia piccola ‘creatura’. Quando dirigevo la programmazione del cinema Roma, una sala di 200 posti a Trastevere, cercavo di dare una fisionomia di qualità al cinema. Frugando nella cantina della Cecchi Gori Group trovai questo film il cui titolo originario era What’s Eating Gilbert Grape. Lo vidi, me ne innamorai per l’immensa poesia, mi inventai questo titolo. Film di grande atmosfera, ci mostrava un Leonardo DiCaprio giovanissimo alle prime armi. Mi sembrò un attore strepitoso, insieme all’ottimo Johnny Depp. Il film ebbe un gran successo e fui orgoglioso di averlo tolto dal dimenticatoio trovandogli un titolo originale per l’Italia. Divorzio all’Italiana resterà il mio film preferito di Pietro Germi. Ho sempre avuto un gran rispetto per questo regista, spesso torturato ingiustamente da una critica altezzosa e troppo politicizzata. Tutto è perfetto in questa pellicola: dal più bel bianco e nero della storia del cinema italiano, alla sceneggiatura (vincitrice dell’Oscar nel 1963), agli interpreti. Mastroianni è in una forma magnifica e ancora oggi, personalmente, lo considero il più grande e completo attore italiano. Oltre il Giardino di Hal Ashby. Poesia pura e interpretazione piena di vera anima da parte di Peter Sellers. Uno dei miei attori preferiti. Viale del Tramonto di Billy Wilder. Tra le migliori opere di Wilder, racconta l’altra faccia di Hollywood. La perdita del successo, gli anni che rendono la tua maschera non più interessante ma patetica, la solitudine dell’artista dimenticato. Fino ad arrivare alla follia finale. Un mondo spietato raccontato con immensa classe. Gloria Swanson è magnifica e l’interpretazione di Erich von Stroheim indimenticabile. Quando vidi questo film restai turbato e incantato. C’è un’atmosfera di morte e solitudine che solo un genio come Billy Wilder poteva allestire. Ecco, queste sono le mie Cinque Emozioni. Immagini che non scompariranno mai dai miei ricordi di spettatore, ignaro che un giorno avrei anche io detto ‘azione!’.  Anche se non ho raggiunto e non raggiungerò queste vette, sono felice di aver imparato tanto da questi cinque capolavori che tanta autorevolezza hanno dato al cinema”.

“Carlo Verdone è uno dei pochi autori italiani che hanno accompagnato il passar del tempo della mia generazione: caratteri, aspirazioni, desideri che cambiano, e spesso ti ritrovi che non ti riconosci.” – afferma Emanuela Martini, direttore del Torino Film Festival – “Per questo sono molto affezionata ai suoi film, perché raccontano anche me e i miei amici, da ieri a oggi, per lo più prendendosi (e prendendoci) in giro, in commedia (che è una gran bella cosa). Con gran parte della mia generazione condivide anche la passione cinefila onnivora, il piacere che davanti a un film nasce da stimoli diversi, visivi, sentimentali, razionali o istintivi. La sua selezione per il Torino Film Festival dimostra questa apertura a 360 gradi, questa disponibilità all’emozione che emana dallo schermo. Immagino che avrebbe potuto sceglierne altri cento diversi e che le rinunce siano state faticose; ma apprezzo molto le cinque ‘perle’ che ci propone.”

Torino Film Festival 36: Sembravano Applausi di Maria Tilli ‘fuori programma’

Il Torino Film Festival annuncia un titolo “fuori programma” che va ad arricchire le proposte della prossima 36.ma edizione (dal 23 novembre al 1° dicembre). Si tratta del film documentario Sembravano applausi diretto da Maria Tilli.

Il film ritrae l’attore Marcello Fonte prima, durante e dopo, le riprese del film Dogman di Matteo Garrone. La storia di un percorso umano e professionale emozionante: la vita oltre l’attore, la famiglia, le amicizie. I provini, l’esperienza sul set e poi il premio come miglior attore al Festival di Cannes, si intervallano a momenti intimi, trascorsi con la propria famiglia, con gli amici. Sembravano applausi è prodotto da Archimede in collaborazione con Rai Cinema e sarà presentato nella sezione Festa Mobile del 36° Torino Film festival il prossimo venerdì 30 novembre alle ore 15.30 presso il Cinema Massimo, sala 2. Saranno presenti la regista, Maria Tilli, l’attore Marcello Fonte e il regista Matteo Garrone.

“Marcello è un uomo semplice, buono e bizzarro, sia nell’aspetto sia nella personalità” dichiara la regista, Maria Tilli. “Calabrese di origine ma romano di adozione, vive alla giornata in una piccola stanza all’interno del Nuovo Cinema Palazzo, ma quando viene scelto da Matteo Garrone come protagonista del suo film, Dogman, si trova catapultato in un mondo frenetico e intenso. Inizia così un viaggio poetico e sorprendente, che gli cambierà la vita”.

Torino Film Festival 36: il programma della selezione ufficiale

La sera del 30 novembre si terrà un altro evento che coinvolgerà il regista Matteo Garrone. Alle ore 20.00 il regista riceverà il Premio Langhe-Roero e Monferrato organizzato dalla Film Commission Torino Piemonte in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema, Regione Piemonte e Barolo & Castles FoundationLa consegna del Premio avrà luogo venerdì 30 novembre 2018, nel corso di una cena di gala – curata da uno chef stellato – a fini benefici. L’incasso della serata verrà infatti devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus, partner principale in questa iniziativa.

Torino Film Festival 36: Lucia Mascino sarà la madrina

Sarà Lucia Mascino la madrina della 36ma edizione del Torino Film Festival (dal 23 novembre al 1° dicembre 2018). L’attrice sarà a Torino in occasione della serata di inaugurazione di venerdì 23 novembre in cui, insieme alla direttrice del festival Emanuela Martini, darà il via in maniera ufficiale alla manifestazione.

“Quando lo scorso anno sono tornata due volte al Torino Film Festival per Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini e per Favola di Sebastiano Mauri e ho visto gli occhi di Kim Novak sul manifesto del Festival a cui il mio personaggio si era ispirato, ho pensato che mi volessero dire qualcosa, che mi indicassero un’improvvisa vicinanza, ma mai avrei immaginato che sarei stata chiamata ad essere madrina del Festival l’anno successivo. È una chiamata che mi onora e mi riempie di emozione.” ha dichiarato l’attrice.

Lucia Mascino è attrice di teatro, cinema e televisione. Ha iniziato il suo percorso al Centro di Ricerca e Sperimentazione teatrale di Pontedera dove ha studiato con pedagoghi russi, francesi e polacchi. Al cinema è stata recentemente protagonista di Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini, prodotto da Fandango, per il quale è stata candidata ai Nastri d’argento 2018 e ai Globi d’oro come Miglior attrice protagonista, ha vinto il Premio Anna Magnani al Bifest di Bari e il Premio come Miglior attrice protagonista al Festival italiano di Mosca 2017. È coprotagonista insieme a Filippo Timi nel film tratto dall’omonimo spettacolo teatrale Favola con la regia di Sebastiano Mauri e prodotto da Palomar, che ha vinto il Premio Flaiano 2018. È nel cast della commedia La prima pietra di Rolando Ravello, prodotto da Fandango in uscita a dicembre 2018 e nell’opera prima Palloncini di Laura Chiossone, prodotta da Indiana in uscita nella primavera 2019.  Nel 2016 è stata protagonista del film Fraulein, una fiaba d’inverno, esordio al cinema di Caterina Carone e prodotto da Tempesta Film. Ha collaborato, fra gli altri, con Nanni Moretti, Giuseppe Piccioni, Roberto Andò, Sabina Guzzanti, Stefano Tummolini, Alessandro Rossetto, Renato De Maria, Marco Segato, Marco Danieli, Stefano Pasetto, Susanna Nicchiarelli.

Torino Film Festival 36: il programma della selezione ufficiale

Torino Film Festival 36: il programma della selezione ufficiale

È stato annunciato il programma della trentaseiesima edizione del Torino Film Festival, che si svolgerà all’ombra della Mole dal 23 novembre all’1 dicembre 2018. Emanuela Martini, direttore del festival, annuncia che il Gran Premio Torino sarà assegnato a Jean-Pierre Léaud e gli verrà consegnato giovedì 29 novembre alle ore 20.15 al Cinema Massimo 3, prima della proiezione del film diretto da Jean Eustache, La maman et la putain (Francia, 1973, 35mm, 217’).

Apertura e chiusura del Torino Film Festival 36

Intanto già solo i titoli di apertura e chiusura confermano la qualità di una selezione che ogni anno conferma il valore del festival torinese, giunto con successo all’edizione numero 36. In apertura il Torino Film Festival presenterà The Front Runner, il nuovo atteso film di Jason Reitman. In chiusura, invece, sarà la volta di Nanni Moretti, che torna con il docu-film Santiago, Italia, proiettato a Torino nell’ultimo giorno di manifestazione.

The Front Runner è tratto dal libro All the Truth Is Out: The Week Politics Went Tabloid del giornalista e sceneggiatore americano Matt Bai. Il film racconta la vicenda che nel 1988 vide protagonista il senatore americano Gary Hart, interpretato da Hugh Jackman. Candidato democratico alla presidenza, mentre era in piena corsa elettorale, Hart vide sfumare qualsiasi possibilità di vittoria quando trapelò sui giornali la notizia di una sua ipotetica relazione extraconiugale con la modella Donna Rice Hughes. Per la prima volta il gossip sulla vita privata dei politici occupò le prime pagine dei giornali.

The Front Runner uscirà nelle sale italiane il 21 febbraio 2019 distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Santiago, Italia è un film-documentario presentato in prima mondiale che racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. Prodotto da Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema.

Il film uscirà al cinema giovedì 6 dicembre 2018 distribuito da Academy Two.

La selezione ufficiale del Torino Film Festival 36

Per quantoriguarda la selezione ufficale del festival, la più importante sezione competitiva del festival, riservata a opere prime, seconde o terze, propone 15 film, inediti in Italia. I paesi rappresentati sono: Polonia, Austria, Lussemburgo, Germania, Francia, Belgio, Grecia, Italia, Ungheria, Danimarca, Islanda, Brasile, Filippine, Stati Uniti, Canada.  Incentrata sul cinema “giovane”, la selezione dei film in concorso si rivolge alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze del cinema indipendente. Nel corso degli anni sono stati premiati autori ai loro inizi come: Tsai Ming-liang, David Gordon Green, Chen Kaige, Lisandro Alonso, Pietro Marcello, Debra Granik, Alessandro Piva, Pablo Larraín, Damien Chazelle. Un cinema “del futuro”, rappresentativo di generi, linguaggi e tendenze.

Nel 2017 Al Tishkechi Oti / Don’t Forget Me di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017) ha vinto il premio come Miglior Film e i premi per la Miglior Interpretazione maschile, all’attore Nitai Gvirtz, e per la Miglior Interpretazione femminile, all’attrice Moon Shavit (ex-aequo con Emily Beecham per il film Daphne di Peter Mackie Burns | UK, 2017); A Fábrica De Nada di Pedro Pinho (Portogallo, 2017) ha ottenuto il Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; Kiss and Cry di Chloé Mahieu e Lila Pinell (Francia, 2017) ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura.

I titoli di Torino 36

53 WOJNI / 53 WARS di Ewa Bukowska (Polonia, 2018, DCP, 82’)

Quando Anka e Witek decidono di avere un figlio, lei rinuncia alla sua carriera di giornalista mentre lui continua a fare l’inviato di guerra. Anka comincia allora a vivere nel timore di ricevere la telefonata che annuncia la morte del marito, finendo per sviluppare una sindrome da stress post traumatico come quella dei soldati al fronte. L’attrice Ewa Bukowska esordisce dietro alla macchina da presa con un ritratto femminile potente, tra dramma familiare e thriller psicologico.

ALL THESE SMALL MOMENTS di Melissa B. Miller (USA, 2018, DCP, 84’)

Un ragazzino affronta i primi turbamenti dell’adolescenza: i suoi genitori sono sull’orlo del divorzio, una compagna di scuola lo corteggia, una giovane che incrocia sull’autobus accende le sue fantasie. E poi ci sono il fratellino, gli amici, Brooklyn, la vita che cambia. Un febbrile racconto di formazione, che guarda, rinnovandolo, al cinema di John Hughes (la presenza di Molly Ringwald nel ruolo della madre lo conferma). Con Jemima Kirk (Girls) e Brian D’Arcy James (Il caso Spotlight).

ANGELO di Markus Schleinzer (Austria/Lussemburgo, 2018, DCP, 111’)

In cinque capitoli, la vera storia di Angelo Soliman, figura controversa dell’illuminismo viennese. Quando arriva dall’Africa in Europa, all’inizio del XVIII secolo, è appena un bambino. Venduto a una contessa (Alba Rohrwacher), è battezzato con il nome di Angelo e avviato a un esperimento educativo. Crescendo, diventa un’attrazione  dell’alta società fino ad una svolta imprevista. Tra alterità, accettazione e adattamento, l’ipnotica opera seconda di Markus Schleinzer (in concorso a Cannes 2011 con Michael).

ATLAS di David Nawrath (Germania, 2018, DCP, 99’)

Walter lavora per una compagnia di recupero crediti collusa con la malavita: lui e i suoi pignorano e sfrattano inquilini da appartamenti che interessano agli speculatori. Un giorno, Walter bussa a una nuova porta, e qualcosa cambia. Opera prima che sfiora atmosfere noir, basata su personaggi e volti che portano impressi i segni di una vita e un mondo faticosi e spietati, ma che riescono a far emergere il calore del sentimento. In prima mondiale al TFF.

LA DISPARITION DES LUCIOLES di Sébastien Pilote (Canada, 2018, DCP, 96’)

In una sonnecchiante cittadina della provincia canadese, la teenager Léo teme di affogare nel tedio, schiacciata tra una vita di routine, la nostalgia per il padre lontano e un rapporto irrisolto con la mamma e il patrigno. La tenera relazione con Steve, un uomo più grande di lei, chitarrista pigro e debosciato, sembra risvegliarla dal suo torpore. Opera terza, tagliente e delicata, di Sébastien Pilote, già in concorso al TFF29 con Le vendeur e al TFF31 con Le démantèlement.

MARCHE OU CRÈVE di Margaux Bonhomme (Francia, 2018, DCP, 85’)

Vercors, Elisa è bella e piena di vita, Manon, sua sorella, è affetta da una grave disabilità. Il padre (Cédric Kahn) si occupa di loro da quando la madre se ne è andata dopo l’ennesimo rifiuto di ricoverare la figlia in una struttura; ma Elisa scalpita, divisa tra il desiderio di autonomia e il senso di responsabilità verso la famiglia. Il lucido esordio alla regia di una giovane fotografa, capace di sostenere con coraggio uno sguardo non pacificato su un tema difficile.

NERVOUS TRANSLATION di Shireen Seno (Filippine, 2017, DCP, 90’)

Una bimba di otto anni trascorre le giornate in casa da sola: la madre torna tardi dal lavoro, il padre è lontano; e così, fra oggetti e piccole epifanie, cresce. Un delicato e sussurrato coming of age ad altezza infanzia e al femminile, che cerca nel privato risposte spesso inesistenti e che racconta il mondo con toni lievi, un’attenzione curiosa per i dettagli e senza retorica. Mentre la realtà assume proporzioni inattese. Prodotto da John Torres.

NOS BATAILLES di Guillaume Senez (Belgio/Francia, 2018, DCP, 98’)

Romain Duris è Olivier, padre, marito, sindacalista. Quando un mattino la moglie Laura abbandona la famiglia senza lasciare alcuna traccia di sé, Olivier si vede costretto dall’oggi al domani a ripensare la quotidianità cercando di non venir meno al suo dovere lavorativo, al suo impegno politico ma anche, e soprattutto, al suo ruolo di padre. Un dramma intenso, sincero e profondamente umano che segna il ritorno in concorso di Guillaume Senez vincitore del TFF33 con Keeper.

OIKTOS / PITY di Babis Makridis (Grecia, 2018, DCP, 97’)

Si può essere felici solo quando si è infelici? Questa è la domanda e la scommessa dell’opera seconda di Babis Makridis (autore di L). Il risveglio dal coma della moglie destabilizza e deprime, in modo grottesco, il marito, un avvocato di successo. Una dark comedy intima e visivamente raffinata sulla singolare gestione del dolore. Il protagonista fa pensare ad alcuni personaggi del cinema di Marco Ferreri. Cosceneggiata (si sente e si vede) dallo sceneggiatore di Lanthimos.

RIDE di Valerio Mastandrea (Italia, 2018, DCP, 95’)

Una donna e il figlio di dieci anni affrontano, a modo loro, il lutto per la morte del marito e padre, avvenuta in fabbrica, mentre tutto attorno crescono l’attesa e il raccoglimento per il giorno del funerale. Al suo esordio nella regia, Valerio Mastandrea sorprende dirigendo un dramma stralunato e orginale, raccontato come una commedia, capace di cambiare fuoco e registri, e di giocare col naturalismo come col surreale. Risate e commozione, senza trucchi o facili scorciatoie.

ROSSZ VERSEK / BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria, 2018, DCP, 97’)

Una delusione d’amore mette in crisi il giovane Tamás: la fidanzata Ana lo lascia improvvisamente. Lui, devastato e confuso, tenta di curare i suoi dolori rievocando la sua infanzia e cercando di capire la ragione della malinconia che da sempre lo affligge. Una commedia dai toni fumettistici sull’impossibilità di essere felici. Opera seconda dell’ungherese Gábor Reisz, vincitore con For Some Inexplicable Reasons del Premio Speciale della Giuria e del Premio del Pubblico al TFF 2014.

DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca, 2018, DCP, 85’)

Confinato al pronto intervento telefonico per un’indagine interna, un poliziotto di Copenhagen riceve una chiamata da una donna che sostiene di essere stata rapita: dovrà gestire la situazione rimanendo sempre vicino al telefono. Un thriller tesissimo, in tempo reale, capace di avvincere e di ragionare su realtà e apparenza mettendo in scena un personaggio e un unico ambiente dal primo all’ultimo minuto. Grande prova d’attore del protagonista Jakob Cedergren.

TEMPORADA di André Novais Oliveira (Brasile, 2018, DCP, 112’)

Trasferitasi dalla provincia brasiliana al grande centro di Contagem e in attesa che la raggiunga il marito, Juliana diventa impiegata di un’agenzia comunale per il controllo sanitario. Le sue giornate trascorrono con poche novità, ma i cambiamenti sono dietro l’angolo. Un’opera prima tersa, apparentemente fatta di niente: ma c’è dentro il tutto della vita. Trascinante nella sua semplicità, con un pudore raro e uno sguardo folgorante sui luoghi. Da applausi Grace Passô.

VARGUR / VULTURES di Börkur Sigbórsson (Islanda, 2018, DCP, 95’)

Due fratelli dai caratteri opposti cercano di risolvere i loro problemi economici con il contrabbando di cocaina, facendo ingerire ovuli a una ragazza polacca che viaggia da Copenhagen a Reykjavík. Quando la giovane inizia a star male, con la polizia già sulle loro tracce, tensioni e violenza esplodono. Un noir ruvido e perturbante, che mostra senza filtri il lato oscuro di una società – quella islandese, e per estensione nordeuropea – troppo spesso ingenuamente idealizzata.

WILDLIFE di Paul Dano (USA, 2018, DCP, 104’)

L’attore Paul Dano esordisce come regista e sceneggiatore, ispirandosi al romanzo Incendi di Richard Ford. Nel Montana degli anni Sessanta, un adolescente è il testimone dello sgretolamento del matrimonio dei suoi genitori (Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan). Il padre perde il lavoro e decide di unirsi ai volontari che cercano di domare un incendio che devasta le montagne. L’aria poco serena del Midwest è messa in scena con mano sicura. Mettendo a fuoco le dinamiche familiari, gli slittamenti degli affetti e soprattutto gli “incendi” emotivi.

Torino Film Festival 35: tutti i film premiati

Torino Film Festival 35: tutti i film premiati

Sono stati assegnati i premi del Torino Film Festival 35, la trentacinquesima edizione del festival di cinema italiano che si svolge nel capoluogo piemontese all’ombra della mole.

La Giuria di Torino 35 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Pablo Larraín (Cile) e composta da Gillies MacKinnon (UK), Petros Markaris (Grecia), Santiago Mitre (Argentina), Isabella Ragonese (Italia) assegna i premi:

Premio Miglior film (€ 15.000) a:

AL TISHKECHI OTI / DON’T FORGET ME di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017)

Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a:

A FÁBRICA DE NADA di Pedro Pinho (Portogallo, 2017)

Premio per la Miglior attrice ex-aequo a:

EMILY BEECHAM per il film DAPHNE di Peter Mackie Burns (UK, 2017)

e

MOON SHAVIT per il film AL TISHKECHI OTI / DON’T FORGET ME di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017)

Premio per il Miglior attore a:

NITAI GVIRTZ per il film AL TISHKECHI OTI / DON’T FORGET ME di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017)

Premio per la Miglior sceneggiatura a:

KISS AND CRY di Chloé Mahieu e Lila Pinell (Francia, 2017)

Menzione speciale della giuria a:

KISS AND CRY di Chloé Mahieu e Lila Pinell (Francia, 2017)

e

LORELLO E BRUNELLO di Jacopo Quadri (Italia, 2017)

Premio del pubblico a:

À VOIX HAUTE / SPEAK-UP! di Stéphane De Freitas (Francia, 2017)

TFFdoc

INTERNAZIONALE.DOC

La Giuria di Internazionale.doc composta da Güldem Durmaz (Turchia), Carmit Harash (Francia), Veton Nurkollari (Kosovo), assegna i seguenti premi:

Miglior documentario per Internazionale.doc (€ 5.000) a:

M–1 di Luciano Pérez Savoy (Bosnia, Messico, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Il film cattura una meravigliosa città e ci trasporta in un racconto su una generazione in difficoltà in cui una realtà frantumata viene ricomposta, in cui il cinema documentario sboccia”.

Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a:

SANS ADIEU di Christophe Agou (Francia, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Un’opera d’arte di un grande arista la cui passione per i protagonisti è in assoluta armonia con la bellezza delle immagini, che trasforma il cinema in pittura. Un film che mostra il volto delle persone che vivono con dignità ai margini della nostra società del benessere”.

ITALIANA.DOC

La Giuria di Italiana.doc composta da Ilaria Bonacossa (Italia), Bernd Brehmer (Germania), Susanna Nicchiarelli (Italia), assegna i seguenti premi:

Miglior documentario per Italiana.doc in collaborazione con Equilibra (€ 5.000) a:

DIORAMA di Demetrio Giacomelli (Italia, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Per come ci interpella personalmente sulla nostra relazione con il mondo animale e con la natura, accompagnandoci in un percorso emotivo e psichedelico attraverso la società contemporanea”.

Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a: 

TALIEN di Elia Mouatamid (Italia, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Per la delicatezza con cui ha condiviso la sua storia di famiglia, raccontando le sottili trasformazioni di due culture”.

ITALIANA.CORTI

La Giuria di Italiana.corti composta da Iacopo Incani, Titta Cosetta Raccagni, Virgilio Villoresi, assegna i seguenti premi:

Premio Chicca Richelmy per il Miglior cortometraggio (€ 2.000 offerti da Associazione Chicca Richelmy) a:

IDA di Giorgia Ruggiano (Italia, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Per la capacità di situarsi con equilibrio e sensibilità fra i piani di lettura sociale ed esistenziale, attraverso uno sguardo consapevole e mai estetizzante, intimo, toccante e mai retorico”.

Premio Speciale della giuria a:

BLUE SCREEN di Alessandro Arfuso e Riccardo Bolo (Italia, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Per il capillare lavoro di ricerca, la forza estetica, la precisione del ritmo narrativo.”

PREMIO FIPRESCI

La Giuria del Premio Fipresci (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) composta da Mehdi Abdollahzadeh (Iran), Marta Balaga (Finlandia) e Giovanni Ottone (Italia), assegna il Premio per il Miglior film a:

THE DEATH OF STALIN di Armando Iannucci (Francia, UK, 2017)

PREMIO CIPPUTI

La Giuria, composta da Francesco Tullio Altan, Sandro Avanzo e Maurizio Zaccaro, assegna il Premio Cipputi 2017Miglior film sul mondo del lavoro a:

LORELLO E BRUNELLO di Jacopo Quadri (Italia, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Se la vita è un lungo fiume tranquillo, il documentario Lorello e Brunello di Jacopo Quadri ci permette di goderne la visuale dal volgere di una sua ansa, di guardarla scorrere nell’andamento naturale delle sue stagioni. Il regista ci ricorda un modo di intendere il lavoro che spesso la nostra civiltà urbana continua a dimenticare (e a rimuovere) e lo fa attraverso il potente ritratto di due protagonisti consapevoli del proprio ruolo, della storia che li ha preceduti e del tempo che stanno vivendo. Un film “resistente” che è al tempo stesso una testimonianza e un monito etico oggi tacitato da rivoluzioni economiche in atto, sempre più minacciose e incombenti”.

Premi Collaterali del Torino Film Festival 35

PREMIO SCUOLA HOLDEN – Storytelling & Performing Arts

La Giuria composta dagli allievi e dalle allieve del College di Cinema assegna il premio

Miglior sceneggiatura Torino 35 a:

THE DEATH OF STALIN di Armando Iannucci (Francia, UK, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Una scorribanda sorprendente, un flusso inarrestabile, un sarcasmo affilato e, verso la fine, un retrogusto dolente. Una rivisitazione di un pezzo di storia terribile stravolta nel comico (addirittura british) e sostenuta da una sceneggiatura classicamente compatta”. 

PREMIO ACHILLE VALDATA

La Giuria, composta da Ilaria Ciravegna, Erica Cornaglia, Nicola Grande, Monica Mastandrea, Ivana Mecca, Marco Palpacelli, Alessia Scarsella lettori di “Torino7”, assegna il premio.

Miglior film di Torino 35 a:

THE DEATH OF STALIN di Armando Iannucci (Francia, UK, 2017).

Con la seguente motivazione:

“Per aver affrontato con ironia e cinismo una drammatica pagina di storia”.

PREMIO AVANTI

La Giuria del Premio AVANTI (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani), formata da Giulia Esposito, Alessandro Uccelli e Andrea Zanoli, assegna il Premio Avanti 2017 a:

AL TISHKECHI OTI / DON’T FORGET ME di Ram Nehari (Israele, Francia, Germania, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Per la capacità dell’autore e del suo cast di narrare la favola possibile tra due sognatori scombinati, costruita partendo da un’esperienza di prima mano con il disagio mentale, attraverso uno sguardo immersivo, che si astiene dal giudicare e ricorda, senza rinunciare ai toni ironici e perfino dark, il discrimine sottile che c’è tra «normalità» e «malattia»”.

PREMIO GLI OCCHIALI DI GANDHI

La giuria della settima edizione del premio “Gli occhiali di Gandhi”, assegna il Premio Gli Occhiali di Gandhi ex aequo a:

TALIEN di Elia Mouatamid (Italia 2017) 

e a

BALON  di Pasquale Scimeca (Italia 2017)

Con la seguente motivazione:

“Il viaggio forzato, in fuga dall’Africa, e quello volontario del ritorno in Marocco, ci restituiscono uno sguardo complementare su un tema cruciale che nessun cittadino europeo può più ignorare. Persone, affetti, storie rese con drammaticità e leggerezza laddove troppo spesso incontriamo solo numeri e stereotipi”.

Menzione speciale a:

A FÁBRICA DE NADA di Pedro Pinho (Portogallo, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Per aver mostrato la difficoltà di un autentico processo democratico che diventa una reale opportunità nella ridefinizione condivisa dei valori e dei bisogni personali e sociali. Dimostrazione di un cinema che diventa strumento attivo di cambiamento”.

La cerimonia di premiazione della VII edizione de Gli occhiali di Gandhi” si svolgerà sabato 2 dicembre 2017 alle ore 15 presso il Centro Studi Sereno Regis, in via Garibaldi 13, a Torino, alla presenza del regista Silvio Soldini. Al termine della premiazione sarà proiettato il film Un’anima divisa in due.

PREMIO INTERFEDI

La Giuria Interfedi, promossa dalla Chiesa Valdese e dalla Comunità Ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato Interfedi della Città di Torino, e composta da Carlotta Monge (Chiesa Valdese), Anna Segre (Comunità Ebraica) e Beppe Valperga (Comitato Interfedi)attribuisce la quinta edizione “Premio Interfedi – Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità”al film:

À VOIX HAUTE / SPEAK-UP di Stéphane De Freitas (Francia, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Un atto di fede verso il potere della parola, strumento per superare contesti difficili e dare speranza per il futuro”.

Menzione d’onore a:

AL TISHKECHI OTI / DON’T FORGET ME di Ram Nehari (Israele/Francia/Germania, 2017)

Con la seguente motivazione:

“Sottolinea magistralmente l’incontro tra due situazioni di disagio, con un’ottima interpretazione.”

Torino Film Festival 35: Rai Movie media partner

Torino Film Festival 35: Rai Movie media partner

Rai Movie, anche quest’anno media partner della 35a edizione del Torino Film Festival, dedicherà molto spazio al racconto del Festival (due puntate di Torino Special, 28 novembre e 3 dicembre), e non solo.

Alberto Farina sarà il conduttore delle due puntate di Torino Special, in onda martedì 28 novembre e domenica 3 dicembre in seconda serata:  il meglio del 35° Torino Film Festival, con commenti, anteprime ed interviste in esclusiva. .

MovieMag, in onda mercoledì 29 Novembre in seconda serata dedicherà gran parte della puntata  al TFF. Gli Speciali TFF35 sono scritti e diretti da Alessandro Bignami e Giuseppe Bucchi, curati da Sabrina La Croix con la collaborazione di Marzia Battaglia, Elisa Bianco e Katia Nobbio

Rai Movie sarà presente anche sul web (www.raimovie.it) con contenuti extra: interviste, trailer, colore e tutto quanto  anima il Torino Film Festival. Un’ulteriore testimonianza della presenza di Rai Movie quale presidio qualificato e appassionato nei più importanti festival di cinema presenti sul territorio nazionale.

Spazio dunque alle interviste ai protagonisti della manifestazione e agli eventi collaterali più importanti, alle clip dei film presentati e alla retrospettiva, che quest’anno sarà dedicata a Brian De Palma; e proprio per questa  occasione il 29 novembre, Rai Movie  dedica al regista americano un omaggio con un doppio appuntamento di prima e seconda serata.

Due i film proposti. In prima serata, Black Dahlia, adattamento cinematografico del capolavoro di James Ellroy e al tempo stesso omaggio al poliziesco americano degli anni Quaranta, aggiornato al nuovo millennio con gusto pop e un cast da grandi occasioni che allinea Josh Hartnett, Scarlett Johansson, Aaron Eckhart, Hilary Swank e Mia Kirshner.

In seconda serata, John Travolta è il protagonista di Blow Out che rilegge in chiave di thriller le riflessioni sulla percezione del classico Blow up di Michelangelo Antonioni e si propone anche come ironico statement sullo stesso genere cinematografico a cui appartiene.

E infine per ricordare Carlo Mazzacurati, Gran Premio a Torino nel 2013, il 30 novembre, alle ore 16.00 Rai Movie trasmetterà “Notte italiana”.  Il film, il primo prodotto dalla Sacher Film di Nanni Moretti e Angelo Barbagallo, e dalla Rai,  sarà proiettato al TFF a trent’anni dalla sua realizzazione.

La Programmazione completa:

Torino Special:

martedì 28 novembre  22.45

domenica 3 dicembre in seconda serata

Omaggio a Brian De Palma:

Black Dahlia mercoledi 29 novembre ore 21.00

Blow Out mercoledi 29 novembre ore 23.50

MovieMag:

mercoledì 29 novembre alle 23 circa

“Notte italiana” di Carlo Mazzacurati:

giovedì 30 novembre alle 16.00

Torino Film Festival 35: il magnifico poster con Kim Novak

Torino Film Festival 35: il magnifico poster con Kim Novak

È stato diffuso il nuovo poster del Torino Film Festival 35Kim Novak e il suo Cagliostro sono i due volti del manifesto ufficiale della manifestazione che dedica una sezione a sei film nei quali i protagonisti sono proprio i gatti.

Gli occhi azzurri di una donna e gli occhi azzurri di un gatto: la strega innamorata Kim Novak e il suo Cagliostro fissano conturbanti, affascinano, catturano. Il Torino Film Festival ha scelto questa immagine come simbolo della 35° edizione perché riassume alla perfezione l’attrazione e il flusso seduttivo che il cinema esercita, un invito a lasciarsi andare, a immergersi in quegli occhi, in quei sogni, in quello schermo.

Il film da cui è tratta questa immagine è Una strega in paradiso (Bell, Book and Candle, 1958) di Richard Quine, uno dei titoli proposti nella sezione dedicata ai gatti con la quale il festival si salda con la mostra “Bestiale! Animal Film Stars” che, inaugurata il 14 giugno, prosegue fino all’8 gennaio al Museo Nazionale del Cinema.

Insieme a Una strega in Paradiso verranno presentati altri cinque film:

Il gatto milionario (Rhubarb, 1951), commedia demenziale di Arthur Lubin dove Orangey (Gatto in Colazione da Tiffany e vincitore di due PATSY Awards) eredita dall’affezionato padrone una fortuna e una squadra di baseball.

Alice nel Paese delle meraviglie (Alice in Wonderland, 1951), il più eccentrico e uno dei migliori classici di Walt Disney, segnato dalla presenza surreale e dispettosa dello Stregatto a strisce rosa e fucsia.

L’ombra del gatto (The Shadow of the Cat, 1961) dove una placida soriana si trasforma in spietata vendicatrice dopo aver assistito all’assassinio della sua padrona. Il film è diretto da John Gilling, piccolo maestro dell’horror britannico.

Black Cat (1981), horror di ambientazione britannica nel quale Lucio Fulci prende spunto dall’immortale racconto di Poe e dal suo felino minaccioso per costruire un thriller a sfondo parapsicologico. 

Chat écoutant la musique (1990), dove Chris Marker riprende Guillaume-en-Égypte, uno dei suoi amatissimi gatti, mentre ascolta assorto Pajaro triste di Federico Mompou.

La 35° edizione del Torino Film Festival si terrà dal 24 novembre al 2 dicembre 2017.

Torino Film Festival 35: i numeri del festival

Torino Film Festival 35: i numeri del festival

Ancora una volta si è conclusa con successo la nuova edizione del Torino Film Festival. Di seguito il comunicato dell’evento che riporta i numeri della 35° edizione:

I dati della 35a edizione del Torino Film Festival (24 novembre – 2 dicembre 2017) confermano il successo della manifestazione tra pubblico e addetti ai lavori.

Nell’edizione del 2017 si sono avute 63.000 presenze, 101.642 posti disponibili, 26.700 biglietti singoli venduti e 250.000 euro di incasso.

Nell’edizione 2016 le presenze erano state 78.000, 122.277 i posti disponibili e 29.300 i biglietti singoli, per un totale di 271.500 euro di incasso.

Alla luce di questi dati e tenuto conto che quest’anno si è avuta della riduzione del 20% sul numero dei film mentre le sale sono passate da 11 a 8, i risultati del 2017 sono in linea con quelli dello scorso anno, a conferma dell’importanza che il TFF ricopre nel panorama dei festival cinematografici italiani.

Torino Film Festival 35: i dati del primo weekend

Torino Film Festival 35: i dati del primo weekend

Il primo week end del 35° Torino Film festival, che comprende i dati delle proiezioni tenutesi fra venerdì 24 e domenica 26 novembre, registra incassi equivalenti a quelli del primo week end della scorsa edizione, considerata la mancanza delle tre sale del Cinema LUX.

Da segnalare che il 30 % dei film in programma ad oggi ha avuto il tutto esaurito. Segno della grande fedeltà del pubblico del festival.

Le esatte percentuali di incassi e di presenze saranno comunicate a fine festival, una volta calcolate le proporzioni inerenti alla variazione del numero di sale.

Torino Film Festival 35: ecco le anticipazioni di questa edizione

Sono state annunciate le anticipazioni del Torino Film Festival 35, che si svolgerà dal 24 novembre al 2 dicembre 2017.

Ecco di seguito i titoli:

Cento anni è diretto da Davide Ferrario e sarà presentato in prima mondiale nella sezione fuori concorso Festa Mobile. Il film, suddiviso in quattro capitoli, parte dal racconto della disfatta di Caporetto del 1917, di cui quest’anno ricorre il centenario, proseguendo poi con altre “Caporetto” che hanno segnato la storia italiana, vicende di sconfitta ma anche occasioni di riscossa: la Resistenza, la strage di Piazza della Loggia e la Caporetto della crisi demografica di oggi. Basato su un soggetto di Giorgio Mastrorocco, il film è prodotto da Rossofuoco con Rai Cinema e sarà nelle sale italiane dal 4 dicembre, distribuito da Lab 80 film. Tra i molti artisti coinvolti ci sono il musicista e scrittore Massimo Zamboni, ex CCCP e CSI; gli attori Marco Paolini e Diana Hobel; il poeta e attivista Franco Arminio; il violoncellista Mario Brunello.

Riccardo va all’inferno è il musical dark e psichedelico della regista Roberta Torre, rivisitazione pop del Riccardo III di Shakespeare. Presentato in prima mondiale nella sezione fuori concorso After Hours, il film ha come protagonisti Massimo Ranieri, nel ruolo del temibile Riccardo Mancini, e Sonia Bergamasco, la potente Regina Madre, grande tessitrice di equilibri perversi: dopo anni di cura psichiatrica, Riccardo torna nel Fantastico Regno dove la Nobile famiglia Mancini gestisce il malaffare, e inizia a tramare nell’ombra assassinando chiunque ostacoli la sua scalata al potere… Le musiche e le canzoni originali sono di Mauro Pagani.  Il film è prodotto da Paolo Guerra per Agidi srl e Rosebud Entertainment Pictures in collaborazione con Medusa Film che lo distribuirà in sala dal 30 novembre. Completano il cast Silvia Gallerano, Ivan Franek, Silvia Calderoni, Teodoro Giambanco, Michelangelo Dalisi, Antonella Lo Coco, Matilde Diana, Tommaso Ragno, Rocco Castrocielo.

Balon di Pasquale Scimeca sarà presentato nella sezione fuori concorso Festa Mobile. “Questo non è un film sull’emigrazione ma un film che racconta l’Africa” dichiara il regista. Il film racconta la storia di due ragazzi (Amin e sua sorella Isokè) che vivono in un villaggio dell’Africa sub-sahariana. Un giorno una banda di predoni uccide la loro famiglia. Rimasti soli, fuggono verso il deserto finché non raggiungono la Libia. Catturati da una milizia, dopo mesi di prigionia e lavoro da schiavi, riescono a salire su un barcone che leva l’ancora verso l’ignoto. Balon è prodotto da Arbash in collaborazione con Rai Cinema e uscirà nelle sale cinematografiche a gennaio del 2018, distribuito da Arbash.

Amori che non sanno stare al mondo diretto da Francesca Comencini, dopo essere stato presentato al Festival di Locarno sarà proposto nella sezione fuori concorso Festa Mobile. Il film, interpretato da Lucia Mascino e Thomas Trabacchi, è tratto dall’omonimo romanzo di Francesca Comencini ed è una commedia sentimentale che racconta con ironia e lucidità una storia d’amore che non sa stare al mondo, il modo in cui le donne ne affrontano la fine e un nuovo inizio. Amori che non sanno stare al mondo è prodotto da Fandango con Rai Cinema e sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 29 novembre, distribuito da Warner Bros.

My Life Story è il documentario diretto da Julien Temple che sarà presentato in anteprima mondiale fuori concorso nella sezione Festa Mobile. Il documentario è dedicato a Suggs, alla sua vita prima di diventare il leader dei Madness, il gruppo ska diventato quasi un’istituzione in Gran Bretagna, e alla sua carriera da frontman del gruppo. Un inno alla musica e un racconto intimo di uno dei personaggi più interessanti del panorama musicale britannico che si mette a nudo raccontando la sua gioventù, i trascorsi nelle difficili strade della Soho degli anni Settanta, fino alla sua prima apparizione al programma Top of the Pops a diciotto anni.

Seven Sisters (What Happened to Monday) diretto da Tommy Wirkola con Noomi RapaceGlenn Close e Willem Dafoe, sarà presentato fuori concorso nella sezione Festa Mobile.  2073: il pianeta é afflitto da sovrappopolamento e carestia. L’aumento incontrollato delle nascite ha costretto i governi a mettere in atto la drastica politica del Figlio Unico istituita dal Bureau per il Controllo delle nascite, diretto dalla Dott.sa Cayman (Glenn Close) che impone l’ibernazione dei figli in eccesso. Una donna muore durante il parto di sette gemelle (Noomi Rapace), e per salvarle tutte, il nonno (Willem Dafoe) le nasconde chiamandole Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica. Ognuna di loro potrà uscire di casa solo nel giorno della settimana corrispondente al loro nome con l’identità di Karen Settman e il divieto assoluto di rivelare il segreto della loro famiglia.  Nascoste per sei giorni a settimana, le sette sorelle sono libere di essere loro stesse solo nella prigione del loro appartamento. Tutto procede fino a che, un giorno, Lunedì non fa più ritorno a casa…

Il film uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 30 novembre distribuito da Koch Media.

L’uomo che inventò il Natale (The Man Who Invented Christmas), diretto da Bharat Nalluri, con Dan Stevens, Christopher Plummer, Jonathan Pryce, Justin Edwards, Morfydd Clark, Donald Sumpter, Miles Jupp, Simon Callow, Miriam Margolyes, Ian McNeice e Bill Paterson. Il film è presentato in prima internazionale fuori concorso nella sezione Festa Mobile e racconta il tortuoso viaggio che ha portato alla creazione del personaggio di Ebenezer Scrooge, del piccolo Tim e degli altri famosi protagonisti del “Canto di Natale” di Charles Dickens. Lo scrittore inglese ha mescolato momenti della sua vita reale ed elementi fantastici per dare forma ai personaggi indimenticabili di un racconto senza tempo. L’uomo che inventò il Natale uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 21 dicembre distribuito da Notorious Pictures.

Torino Film Festival 35: anticipazioni e due nuove sezioni, TFFdoc e Italiana.corti

Il Torino Film Festival annuncia alcuni titoli fuori concorso che saranno presentati alla 35° edizione che si terrà dal 24 novembre al 2 dicembre.

Il focus 2017 di TFFdoc si costruisce attorno al tema del viaggio. Il cinema documentario è nella sua essenza esplorazione, scoperta e avventura, ma il cinema tout court ha il viaggio tra i suoi generi, basti pensare alla famiglia Méliès: George costruisce immaginifici viaggi sulla luna, mentre il fratello Gaston esplora con la sua cinepresa le isole del Pacifico.

Tra questi due poli si articola il focus e due film li rappresentano perfettamente: Napalm di Claude Lanzmann (ShoahL’ultimo degli ingiusti); 9 Doigts di F.J. Ossang (Pardo d’argento per la miglior regia a Locarno Festival 2017), entrambi presentati in anteprima italiana.

Claude Lanzmann e F.J. Ossang saranno entrambi ospiti a Torino per presentare i loro film e incontrare il pubblico.

9 Doigts, diretto da F.J. Ossang (Francia/Portogallo, 2017, DCP, 98’) comincia come un noir, diventa un racconto d’avventura e una favola post apocalittica, un viaggio in cargo verso Nowhereland. “Ma che cos’è Nowhereland? È una zona terrestre dove le emozioni sono gelate”.

È il quinto lungometraggio di F.J. Ossang, regista, musicista punk e artista.

Napalm è diretto da Claude Lanzmann (Francia, 2017, DCP, 100’), che è tornato in Corea del Nord, ma senza il permesso di filmare, questo impreziosisce ogni singola inquadratura “sottratta” al ferreo controllo della Polizia coreana. Sullo sfondo il racconto dell’incontro tra due amanti che condividono il significato di una sola parola: napalm. Un rappresentante francese della prima delegazione europea in Corea del Nord nel 1958, dopo la guerra, e un’infermiera coreana che portava con sé le cicatrici di quell’orrendo conflitto.

TFFdoc/non umano crea uno spazio sugli animali, mentre foto di gattini e altri animali imperversano su Facebook: una sorta di animal porn che ci rende ciechi di fronte all’animalità degli animali e alla nostra.

Due film – Animal Cinema di Emilio Vavarella e Animal Pensivité di Christine Baudillon, anteprime internazionali – incontrano due scrittori e filosofi (Felice Cimatti e Leonardo Caffo) nel tentativo di ridelineare il senso dell’animalità, ripensare il nostro rapporto con gli animali e realizzare nuove immagini e nuovi punti di vista non umani.

Animal Cinema, diretto da Emilio Vavarella (USA/Italia, 2017, DCP, 12’), è composto da frammenti di video girati da animali con una videocamera tra le zampe (o le zanne). È un’indagine sulle esperienze audiovisive non antropocentriche e sul complicato assemblaggio di uomini, animali e tecnologie.

Animal pensivité di Christine Baudillon (Francia, 2017, DCP, 87’) è un’immersione nel mondo animale, un’esperienza dello sguardo e dell’ascolto in cui la natura ci appare come un mondo di legami misteriosi e totali tra gli animali e il loro ambiente.

Italiana.corti

Da sempre il concorso dedicato al cinema breve italiano si caratterizza come spazio dedicato alla sperimentazione e alla ricerca di nuovi linguaggi. Quest’anno con i due film fuori concorso, entrambi in anteprima mondiale, il festival dà spazio a generi spesso trascurati: il film di animazione e il videoclip.

Robhot, del torinese d’adozione Donato Sansone aka Milkyeyes, è un’animazione a matita, una lotta tra amore, sesso e fantascienza.

Donato Sansone, dopo il diploma all’Accademia delle belle Arti di Napoli, si è iscritto al Centro Sperimentale di Cinematografia Animazione di Torino, dove si è specializzato nella commistione delle diverse tecniche di animazione, classiche e sperimentali. I suoi esperimenti visuali hanno ottenuto milioni di visite sul web, i Cahiers du cinéma hanno recensito le sue animazioni e il suo cortometraggio Journal animé è stato nominato ai Césars.

Sogno l’amore non è solo un video-clip, ma un film sull’urgenza della passione, creato per dare immagini alle note del giovane cantautore Andrea Laszlo De Simone, regista del corto assieme a Francesca Noto.

Andrea Laszlo De Simone è la sorpresa della musica italiana del 2017. Il suo ultimo album – “Uomo Donna” – ha subito raccolto unanimi riscontri da parte di critica e pubblico diventando immediatamente un piccolo grande caso.

Un album lontano delle mode e che riesce a essere al tempo stesso antico e contemporaneo. Sogno l’amore è il quarto singolo estratto da “Uomo Donna” dopo la title track, Vieni a salvarmi e La guerra dei baci.

Torino Film Festival 34: il programma completo

Torino Film Festival 34: il programma completo

È stato presentato il programma della nuova edizione del Torino Film Festival 34. La manifestazione, da sempre impegnata a offrire uno sguardo attento e interesante sul cinema mondiale, sfoggia anche quest’anno una selezione di tutto rispetto, che coinvolge paesi e cinematografie differenti.

Trai titoli di grande richiamo internazionale che verranno proiettati a Torino, ci sono Sully di Clint Eastwood e Free State of Jones, con Matthew McConaughey.

Torino Film Festival 34: il programma completo

Concorso
Avant les rues di Chloé Leriche
Christine di Antonio Campos
Los Decentes di Lukas Valenta Rinner
Les Derniers Parisiens di Hamè Bourokba e Ekoué Labitey
I Figli della notte di Andrea De Sica
Jesus di Fernando Guzzoni
The Donor di Qiwu Zang
Lady Macbeth di William Oldroyd
Las Lindas di Melisa Liebenthal
Maquinaria Panamericana di Joaquìn del Paso
La Mécanique de l’ombre di Thomas Kruithof
Porto di Gabe Klinger
Turn Left Turn Right di Doug Seok
Wind di Tamara Drakulic
We are the tide di Sebastian Hilger

Festa Mobile
Wind di Saw Tiong Guan (Gran premio Torino)
Pot of Call di Philip Yung
Absolutely Fabulous: The Movie di Mandie Fletcher
L’avenir di Mia Hansen-Love
Between Us di Rafael Palacio Illingworth
Bleed fot this di Ben Younger
L’economie du couple di Joachim Lafosse
Elle di Paul Verhoeven
Clash di Mohamed Diab
La Felicità Umana di Maurizio Zaccaro
Les Fils de Jeans di Philipe Lioret
The Fixer di Adrian Sitaru
Free Fire di Ben Wheatley
Free State of Jones di Gary Ross con Matthew McCounaghey
A Lullalby to the sorrowful mystery di Lav Diaz
The Happiest Day in The Life of Olli Maki di Juho Kuosmanen
Illegitimate di Adrian Sitaru
Kate Plays Christine di Robert Greene
Old Stone di Johnny Ma
La lingua dei furfanti di Elisabetta Sgarbi
Live Cargo di Logan Sandler
La Loi de la Jungle di Antonin Peretjako
Ma’ Rosa di Brillante Mendoza
Marie et les Naufragés di Sébastien Betbeder
Mercenaire di Sacha Wolff
Morris from America di Chad Hartigan
Nessuno ci può giudicare di Steve Della Casa
Nome di Battaglia Donna di Daniele Segre
Personal Affairs di Maha Haj
A Quiet Passion di Terence Davies
Psycho Raman di Anurag Kashyap
Rester Vertical di Alain Guiraudie
Roberto Bolle. L’arte della Danza di Francesca Pedroni
Romeo and Juliet di Kenneth Branagh
Slam – Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli
Death in Sarajevo di Danis Tanovic
Sono Guido e non guido di Alessandro Maria Buonomo
Sully di Clint Eastwood
Suntan di Angrys Papadimitropoulos
Le Voyage au Groenland di Sébastien Betbeder
War on Everyone di John Michael McDonagh
Wexford Plaza di Joyce Wong
Gipo, Lo zingaro di barriera di Alessandro Castelletto
Sadie di Craig Goodwill
Z di Costa-Gravas (Premio Maria Adriana Prolo)

After Hours
#Screamers di Dean Matthew Ronalds
The Alchemist Cookbook di Joel Potrykus
Animal Politico di Tiao
Antiporno di Sion Sono
The Arbalest di Adam Pinney
Chi mi ha incontrato, non mi ha visto di Bruno Bigoni
The Waling di Hong-Jin Na
Lavander di Ed Gas-Donnelly
The Love Witch di Anna Biller
King Cobra di Justin Kelly
La Maschera del Demonio di Mario Bava
Operation Avalanche di Matt Johnson
Pyromaniac di Erik Skjoldbjaerg
Sadako V Kayako di Koji Shirashi
Safe Neighborhood di Chris Peckover
Sam wash ere di Christophe Deroo
The Trasfiguration di Michael O’Shea
Yoga Hosers di Kevin Smith

Torino Film Festival 2019: le prime anticipazioni

Torino Film Festival 2019: le prime anticipazioni

In attesa della conferenza stampa di presentazione del programma, prevista il prossimo 14 novembre, il Torino Film Festival annuncia alcuni titoli selezionati per la prossima 37a edizione (22-30 novembre 2019):

LONTANO LONTANO film diretto da Gianni Di Gregorio con Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli, Gianni Di Gregorio, Daphne Scoccia, Salih Saadin Khalid, Francesca Ventura, Silvia Gallerano, Iris Peynado, Galatea Ranzi, Roberto Herlitzka; (2019, Italia). Presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.

Non è mai troppo tardi per dare una svolta alla propria vita. Attilio, Giorgetto e il “Professore”, tre pensionati romani stanchi del loro quotidiano arrabattarsi, sognano di scappare in qualche posto esotico. Cominciano a raccogliere il capitale necessario, ma non è facile lasciare le proprie abitudini. Di Gregorio continua il suo racconto di uomini dolcemente estranei al mondo, immersi in una Roma pigra e solare. Con lui, Giorgio Colangeli ed Ennio Fantastichini nella sua ultima, vitalissima, prova d’attore.

Prodotto da Bibi Film con Rai Cinema in coproduzione con la francese, le Pacte, uscirà nelle sale cinematografiche giovedì 5 dicembre distribuito da Parthènos.

FRIDA VIVA LA VIDA film documentario diretto da Giovanni Troilo; (2019, Italia). Presentato in prima nazionale nella sezione Festa Mobile. Un viaggio in sei capitoli alla ricerca di Frida, nel cuore del Messico, tra interviste, ricostruzioni, opere d’arte e documenti d’epoca conservati negli archivi del Museo Frida Kahlo normalmente non accessibili al pubblico, per raccontare il legame passionale della pittrice con la sua terra natale, quello con il dolore fisico che la tormentava e che sublimava nella pittura, il suo impegno femminista e la profonda influenza culturale che ha avuto, che va ben oltre il mondo dell’arte. Nel documentario, con la colonna sonora originale di Remo Anzovino, l’attrice e regista Asia Argento conduce lo spettatore alla scoperta della pittrice, seguendo un fil rouge costituito dalle parole della stessa Frida.

Prodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital, in collaborazione con Sky Arte, sarà distribuito nelle sale cinematografiche il 25, 26, 27 novembre.

QUEEN & SLIM film diretto da Melina Matsoukas con Daniel Kaluuya, Jodie Turner-Smith, Chloë Sevigny, Indya Moore; presentato in prima internazionale nella sezione Festa Mobile.

Al loro primo appuntamento, un commesso e un’avvocatessa vengono fermati dalla polizia per una banale infrazione. La situazione precipita, con risultati imprevisti e tragici, quando l’uomo uccide il poliziotto per legittima difesa. Terrorizzati e preoccupati fuggono attraverso gli States, aiutati e nascosti dalla comunità afroamericana. Il video della sparatoria diventa virale e i due diventano, loro malgrado, un simbolo del malessere e della paura. Un “On the road” in un’America laterale, bella e terribile.

Con una colonna sonora targata Motown Records e con un inedito nuovo brano da solista di Ms. Lauryn Hill.

Presentato da Universal Picture e Makeready in associazione con 3BlackDot e Bron Creative; prodotto da Makeready / De La Revolución Films / Hillman Grad /3BlackDot. La Universal Pictures distribuirà il film in tutto il mondo. Il film uscirà nelle sale italiane ad Aprile 2020 distribuito da Universal Pictures International Italy.

L’inganno perfetto film diretto da Bill Condon con Helen Mirren, Ian McKellen, Russel Tovey, Jim Carter e Jóhannes Haukur Jóhannesson. Presentato in prima nazionale nella sezione Festa Mobile.

Il genio della truffa Roy Courtnay ha messo gli occhi su una nuova preda: Betty McLeish, una donna da poco rimasta vedova e milionaria. E Roy non intende farsela sfuggire. Fin dal loro primo incontro, Roy inizia a manipolare Betty con il suo collaudato modo di fare, e Betty, che sembra alquanto affascinata da lui, lo asseconda. Ma questa volta, quella che sarebbe dovuta essere una semplice truffa si trasforma in un gioco di fughe e rincorse, dove la posta in gioco metterà in luce i più insidiosi inganni che li porteranno entrambi attraverso un campo minato di pericoli, intrighi e tradimento. I leggendari attori Helen Mirren e lan McKellen recitano per la prima volta insieme sul grande schermo in questo thriller brillante e ricco di suspense della New Line Cinema, sui segreti che le persone nascondono e sulle bugie che vivono. L’inganno perfetto è diretto da Bill Condon, lo sceneggiatore vincitore dell’Oscar per “Demoni e dei”, da una sceneggiatura di Jeffrey Hatcher, tratta dall’acclamato romanzo di Nicholas Searle. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures ed arriverà nelle sale italiane il 5 dicembre 2019.

Torino Film Festival 2019: Jojo Rabbit film d’apertura

Torino Film Festival 2019: Jojo Rabbit film d’apertura

Il film di apertura del 37° Torino Film Festival (22 – 30 novembre 2019) sarà Jojo Rabbit di Taika Waititi, il regista neozelandese autore di Thor: Ragnarok e del mockumentary vampirico What We Do in the Shadowscon il quale vinse il premio per la migliore sceneggiatura al Torino Film Festival 2014.

Tratto dal romanzo Caging Skies di Christine Leunens, il nuovo film di Waititi è una satira sferzante e spiazzante del nazismo e dei suoi miti. Racconta la storia di un ragazzino di 10 anni che vive a Vienna con la mamma vedova durante gli ultimi anni del nazismo: Jojo Betzler è un bambino dolce e un po’ timido, con un grande amico paffutello e occhialuto, insieme al quale vuole diventare un perfetto giovane nazista. Perché Jojo ha un idolo, Adolf Hitler, che ha trasformato in un amico immaginario.

Interpretato dallo stesso Waititi (nella parte dell’Hitler immaginario), dal giovanissimo Roman Griffin Davis, da Scarlett Johansson (la mamma di Jojo) e Sam Rockwell (l’ufficiale istruttore del campo per i giovani hitleriani), il film ha vinto il People’s Choice Award all’ultimo Festival di Toronto.

“Jojo Rabbit sta in perfetto equilibrio tra satira e dramma: rilegge una mostruosità della Storia con gli occhi di un bambino, ma senza piangersi addosso – dichiara Emanuela Martini, direttore del Torino Film Festival – affonda colpi dolorosi ed emerge da situazioni drammatiche con irresistibile humor nero, mescola i Beatles alle parate naziste con una freschezza irridente. Fa ridere e fa pensare”.

Jojo Rabbit uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 23 gennaio 2020 distribuito da 20th Century Fox Italia.

Torino Film Festival 2019: annunciato il programma

Torino Film Festival 2019: annunciato il programma

Sarà un festival all’insegna della commedia irriverente e fuori dagli schemi la 37° edizione del Torino Film Festival 2019. Dopo il titolo di apertura, Jojo Rabbit di Taika Waititi, il titolo di chiusura della manifestazione sarà Knives Out, che da noi uscirà con il titolo di Cena con delitto, di Rian Johnson.

Il festival si svolgerà a Torino dal 22 al 30 novembre. Ecco di seguito i titoli in programma:

CONCORSO

ALGUNAS BESTIAS di Jorge Riquelme Serrano

LE CHOC DU FUTUR di Marc Collin

DYLDA / BEANPOLE di Kantemir Balagov

FIN DE SIGLO di Lucio Castro

IL GRANDE PASSO di Antonio Padovan

EL HOYO / THE PLATFORM di Galder Gaztelu-Urrutia

HVÍTUR, HVÍTUR DAGUR / A WHITE, WHITE DAY di Hlynur Pálmason

MS. WHITE LIGHT di Paul Shoulberg

NOW IS EVERYTHING di Riccardo Spinotti e Valentina De Amicis

OHONG VILLAGEC di Lungyin Lim

PINK WALL di Tom Cullen

PRÉLUDE di Sabrina Sarabi

RAF di Harry Cepka

LE RÊVE DE NOURA di Hinde Boujemaa

WET SEASON di Anthony Chen

 

FESTA MOBILE

BEATS di Brian Welsh

COLPITI AL CUORE di Alessandro Bignami

DREAMLAND di Miles Joris-Peyrafitte

FRANCES FERGUSON di Bob Byington

FRIDA VIVA LA VIDA di Giovanni Troilo

L’INGANNO PERFETTO di Bill Condon

LA GRANDE STRADA AZZURRA di Gillo Pontecorvo

JOJO RABBIT di Taika Waititi

KNIVES OUT di Rian Johnson

LA GOMERA / THE WHISTLERS di Corneliu Porumboi

IL LADRO DI BAMBINI di Gianni Amelio

LONTANO LONTANO di Gianni Di Gregorio

MAGARI di Ginevra Elkann

MI CHIAMO ALTAN E FACCIO VIGNETTE di Stefano Consiglio

MIENTRAS DURE LA GUERRA di Alejandro Amenábar

NOUR di Maurizio Zaccaro

THE PROJECTIONIST di Abel Ferrara

QUEEN & SLIM di Melina Matsoukas

SIMPLE WOMEN di Chiara Malta

SPIDER IN THE WEB di Eran Riklis

STAR STUFF di Milad Tangshir

TOMMASO di Abel Ferrara

TRUE HISTORY OF THE KELLY GANG di Justin Kurzel

L’ULTIMO PIANO della Scuola G.M. Volonté

VACCINI. 9 LEZIONI DI SCIENZA di Elisabetta Sgarbi

 

AFTER HOURS

THE BAREFOOT EMPEROR di Jessica Woodworth e Peter Brosens

BINA / THE ANTENNA di Orcun Behram

BLOOD QUANTUM di Jeff Barnaby

UN CONFINE INCERTO di Isabella Sandri

DREAMLAND di Bruce McDonald

GRASS di Jocelyn DeBoer e Dawn Luebbe

GUNS AKIMBO di Jason Lei Howden

DIE KINDER DER TOTEN di Kelly Copper e Pavol Liska

THE LAST PORNO SHOW di Kire Paputts

LETTO N.6 di Milena Cocozza

THE LODGE di Severin Fiala e Veronika Franz

METAMORPHOSIS di Hong-Sun Kim

PARADISE, UNA NUOVA VITA di Davide Del Degan

POR EL DINERO di Alejo Moguillansky

SCREAM QUEEN! MY NIGHTMARE ON ELM STREET di Roman Chimienti e Tyler Jensen

STARFISH di A.T. White

TITO di Grace Glowicki

 

Torino Film Festival 2018: retrospettive a Powell & Pressburger e Jean Eustache

Powell & Pressburger e Jean Eustache. Due generazioni, due stili, due immaginari che paiono agli antipodi; eppure, due idee di cinema che ben corrispondono alle anime diverse del Torino Film Festival e all’attività di ricerca condotta dal Museo Nazionale del Cinema. A loro sono dedicate le due retrospettive della 36a edizione del Torino Film Festival, che si svolgerà dal 23 novembre al 1° dicembre 2018.

Da una parte il sogno, la bizzarria, l’avventura e l’incubo che si concretizzano in inarrivabili fantasmagorie, in vertiginosi movimenti della macchina da presa, in narrazioni eccentriche, in quella distorsione ed enfatizzazione continua del potere dello sguardo (e dell’occhio della cinepresa) che ha affascinato e influenzato i giovani Scorsese, De Palma e Coppola: il cinema di Powell & Pressburger, “gli Arcieri” del desiderio, della passione, dell’eccesso (così si chiamava la loro compagnia di produzione, The Archers). Tra i più grandi visionari della storia del cinema, l’inglese Michael Powell (regista e produttore) e l’ungherese Emeric Pressburger (scrittore) hanno costruito tra la fine degli anni ‘30 e l’inizio degli anni ‘60 lo spettacolo cinematografico perfetto, quello che parla all’inconscio degli spettatori. La retrospettiva presenta i venti film che hanno realizzato insieme, dall’eccentrico film bellico per il quale Pressburger vinse un Oscar (49° Parallelo) all’affresco romantico molto amato da Bertrand Tavernier (Duello a Berlino), dal viaggio ossessivo nella passione di Narciso nero agli andirivieni “lisergici” nell’Aldilà di Scala al Paradiso, dalla dannazione artistica di Scarpette rosse al lussureggiante demonismo di I racconti di HoffmannInsieme a questi, alcuni dei film diretti dal solo Powell, compreso il capolavoro maudit L’occhio che uccide.

L’altra anima del festival, invece, è quella dura, scavata, morale, quasi “entomologica” di un cineasta francese morto troppo presto (a poco più di quarant’anni, nel 1981) e troppo spesso dimenticato: la seconda retrospettiva è dedicata a Jean Eustache, “fratello minore” della Nouvelle Vague che esordì nel 1963 con il cortometraggio incompiuto La Soirée e divenne poi autore di numerosi mediometraggi e di film quali Mes petites amoureusesUne sale histoire e, nel 1973, La maman et la putain, capolavoro sull’inefficacia della parola e sulla vaghezza dei sentimenti, sui vuoti, sui corpi e sull’indispensabile moralità del cinema. Autore spesso emarginato dall’industria, meno compiacente e più “crudele” dei maestri della Nouvelle Vague, innamorato del rigore di Bresson e del vigore di Renoir, Eustache non ha mai smesso di interrogarsi sulla dinamica tra l’apparente realismo della sua macchina da presa inquisitiva e la finzione che entra in gioco non appena la cinepresa comincia a girare, tra l’autobiografia e la rappresentazione. Il suo malessere e la sua forza analitica hanno influenzato cineasti contemporanei come Assayas, Denis, Desplechin, Jarmusch. La retrospettiva presenterà tutti i suoi film.

Torino Film Festival 2018: omaggio a Ermanno Olmi

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Durante la prossima 36.ma edizione, che si svolgerà dal 23 novembre al 1° dicembre 2018, il Torino Film Festival dedicherà un omaggio al regista Ermanno Olmi dal titolo “Lunga Vita a Ermanno Olmi!”. Un’intera giornata in cui saranno proposti film, documentari, materiali rari o inediti, incontri con ospiti speciali, testimonianze di collaboratori, allievi e ammiratori eccellenti e molte altre iniziative, per ricordare l’attualità e la vitalità di uno dei maestri del cinema moderno, che continua a porsi come esempio per il rigore morale e la perfezione formale.

Ad accompagnare le proiezioni e gli ospiti della giornata sarà un amico e storico collaboratore di Olmi, il regista Maurizio Zaccaro.

“Lunga vita a Ermanno Olmi!” è organizzato dal Torino Film Festival e dal Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con Rai Cinema, Rai Teche, Istituto Luce Cinecittà e la famiglia Olmi. 

Torino Film Festival 2018: i primi titoli italiani e internazionali

Il Torino Film Festival annuncia alcuni titoli che saranno presentati alla 36° edizione che si terrà dal 23 novembre al 1° dicembre.

I nomi del signor Sulcic diretto da Elisabetta Sgarbi con Lučka PočkajElena Radonicich, Ivana PantaleoGabriele LevadaBranko ZavršanRoberto HerlitzkaAdalberto Maria MerliPaolo Graziosi; con la partecipazione straordinaria di  Claudio Magris e Giorgio Pressburger; presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.

Una ricercatrice dell’università di Ferrara  va a Trieste per trovare notizie su una donna seppellita nel cimitero ebraico. Da qui comincia una ricerca a più voci e volti, tra Italia e Slovenia, attraverso personaggi che, poco per volta, costruiscono i contorni della storia. Sperimentazioni linguistiche e geografie politiche e umane di confine, passato e presente, realtà e finzione si mescolano in questo nuovo racconto di Elisabetta Sgarbi. Scritto con Eugenio Liomusiche a cura di Franco Battiato Prodotto da Betty Wrong con Rai Cinema e distribuito da Istituto Luce Cinecittà; uscita febbraio 2019.

Ovunque proteggimi diretto da Bonifacio Angius con Alessandro GazaleFrancesca NieddaAntonio AngiusGavino RudaTeresa SoroMario Olivieri, con la partecipazione di Anna Ferruzzo, sarà presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.  Il film è la storia di Alessandro, cinquantenne rabbioso, ingenuo e romantico al tempo stesso, cantante di musica folk. Nella sua vita l’amore è un ricordo sbiadito, fino a quando, in una corsia d’ospedale, incontra Francesca, grandi occhi verdi, malinconici e luminosi, i modi spontanei di una bambina, e il desiderio di fuggire da un mondo che non gli appartiene più. Nel torrido agosto di una Sardegna fatta di campagne dorate, cemento rovente, e mare che luccica in lontananza, Alessandro e Francesca si mettono in viaggio alla ricerca di un’ultima occasione. Bonifacio Angius – regista di Perfidia(2014) – dirige un racconto di personaggi che vogliono uscire dalla loro gabbia e prendere a pugni il destino.  Il film, prodotto da Ascent Film con Rai Cinema, uscirà al cinema il 29 Novembre distribuito da Ascent Film in collaborazione con Altrisguardi.

Ragazzi di stadio, quarant’anni dopo film documentario diretto da Daniele Segre sarà presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.

Daniele Segre torna a raccontare il mondo degli ultrà miscelando il repertorio costituito dalle fotografie pubblicate nel libro Ragazzi di stadio (Mazzotta, 1980) e dei suoi due film Il potere deve essere bianconero(1977) e Ragazzi di stadio (1980). Fra fumogeni, cori da stadio, fuochi d’artificio e bandiere tricolori, i protagonisti raccontano cosa la curva abbia rappresentato per loro nel tempo – una fuga, una famiglia, un rito arcaico attraverso cui dar sfogo al proprio istinto – dal passato dei Fighters di Beppe Rossi ai Drughi II anello curva sud, di oggi, della Juventus.

Il film è una produzione I Cammelli S.a.s. con Rai Cinema in associazione con 13 Productions e sarà distribuito in sala da I Cammelli S.a.s.

Colette diretto da Wash Westmoreland sarà presentato in prima italiana nella sezione Festa Mobile, e vanta un cast stellare dove spiccano Keira KnightleyDominic West Fiona Shaw.

Keira Knightley veste i panni di una delle figure femminili più rivoluzionarie del ‘900. Dal matrimonio in giovane età alle relazioni extraconiugali con uomini e donne, passando per la scrittura, il teatro, il cinema, la moda, Colette provoca, scandalizza, e arriva a rivendicare la sua arte e il suo nome (i suoi libri erano pubblicati con il nome del marito Willy, interpretato da Dominic West). Dal regista di Still Alice, la storia dell’emancipazione di un’icona, in un’accurata ricostruzione della sfrontata Belle Époque. Il film uscirà in Italia il 6 Dicembre distribuito da Vision Distribution.

Can you ever forgive me? (Copia originale) diretto da Marielle Heller sarà presentato in prima italiana nella sezione Festa Mobile, ed è una commedia agra ispirata alle memorie della scrittrice Lee Israel, con Melissa McCarthy Richard E. Grant.

Quando gli editori si orientano su libri sempre più semplici e corrivi, la scrittrice Lee Israel si trova senza lavoro. I suoi tanti volumi dedicati, tra gli altri, a Katharine Hepburn ed Estée Lauder, non la salvano dal tracollo economico. Passa allora a redditizie truffe letterarie: falsifica lettere di celebrità decedute. Falso e originale, copia e collezionismo, riproducibilità intellettuale più che tecnica. Il film sarà distribuito in Italia dal 28 febbraio 2019 da 20th Century Fox.

Mandy diretto da Panos Cosmatos con Nicolas CageAndrea RiseboroughLinus Roache, sarà presentato in prima italiana nella sezione After Hours.

La serenità di una coppia isolata nei boschi è spezzata da una setta dedita all’occulto: niente sarà più come prima. Dal regista di Beyond the Black Rainbow, un horror lisergico che si sviluppa sinuoso come un disco suonato al contrario. Ma è anche un indiavolato tour de force del protagonista: un Nicolas Cage splatter che sbrocca come non ha mai sbroccato. Sorprendente e sanguinoso: uno dei film dell’anno. Uscirà in Italia nel 2019 distribuito da Leone Film Group.

Torino Film Festival 2017: retrospettiva dedicata a Brian De Palma

Sarà dedicata al regista Brian De Palma la retrospettiva della 35a edizione del Torino Film Festival, che si svolgerà dal 24 novembre al 2 dicembre 2017.

Il festival proporrà, per la prima volta in Italia, una rassegna completa dedicata al grande regista statunitense. Oltre ai lungometraggi, saranno presentati i cortometraggi, i documentari e i videoclip, in versione originale sottotitolata. Una maniera per (ri)scoprire un autore che ha avuto un’influenza fondamentale sul cinema dei decenni successivi. La retrospettiva è a cura di Emanuela Martini, direttrice del Torino Film Festival.

Pilastro della New Hollywood, Brian De Palma è un autore chiave del cinema contemporaneo, grazie anche alla sua capacità di spaziare tra generi diversi, di riproporre in maniera originale e mai scontata le lezioni delle avanguardie degli anni ‘60 e dei maestri del cinema classico.

Nato nel New Jersey da genitori di origini pugliesi nel 1940, De Palma ha costruito con i suoi film un immaginario cinematografico indelebile, dove il thriller diventa al tempo stesso pop e dark, con una forte carica di erotismo. Scopritore di talenti, ha messo per la prima volta davanti alla macchina da presa molte delle star dei nostri tempi, giovani protagonisti dei suoi primi film, per esempio Robert De Niro poco più che ventenne in Ciao America (1968) e Oggi sposi (1969). Durante gli anni ‘60 realizza il documentario The Responsive Eye (1966) e il lungometraggio Dionisio nel ‘69 (1969), in cui sperimenta uno degli effetti che resterà un suo marchio di fabbrica: lo split screen. Alla fine degli anni ‘60 gira Murder à la Mod (1968), Ciao America! (1968, Orso d’Argento al Festival di Berlino) e Hi Mom! (1970).

Nel 1970, De Palma si trasferisce dal Greenwich Village di New York a Hollywood, dove realizza Conosci il tuo coniglio (1972) con Orson Welles, seguito dai primi incubi: Le due sorelle (1973) e Obsession – Complesso di colpa (1976). Nel frattempo, con Il fantasma del palcoscenico (1974) si fa notare dal grande pubblico internazionale. Nel 1976 realizza il primo film in assoluto ispirato a un romanzo di Stephen King: Carrie – Lo sguardo di Satana, con i giovanissimi John Travolta e Sissy Spacek. Il successo del film lo porta a girare uno dei suoi progetti più personali: Fury (1978).

Da questo momento, senza rinunciare alla sua estetica, dirige film ad alto budget che diventano cult contemporanei: i thriller Vestito per uccidere (1980), Blow Out (1981) e Omicidio a luci rosse (1984), i gangster movies Scarface (1983), Gli intoccabili (1987) – con la memorabile sequenza della scalinata – e Carlito’s Way (1993). Seguono Mission: Impossible (1996), primo capitolo della saga con Tom Cruise, Femme Fatale (2002), Black Dahlia (2006), Redacted (2007, Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia) e Passion (2012).

Torino Film Festival 2016: il poster ufficiale dedicato a David Bowie

Ecco l’immagine ufficiale del Torino Film Festival 2016, l’edizione numero 34 dell’evento cinematografico speciale che si svolgerà a Torino dal 18 al 26 novembre prossimi.

Torino Film Festival 2016

L’immagine, diffusa tramite la pagine ufficiale del festival, è una rielaborazione di Independent Ideas da Absolute Beginners (Julien Temple, 1986).

Il poster è dedicato alla memoria di David Bowie, scomparso all’inizio di questo 2016.

Torino Film Festival 2016: Gabriele Salvatores Guest Director

Torino Film Festival 2016: Gabriele Salvatores Guest Director

Gabriele SalvatoresIl regista e sceneggiatore italiano Gabriele Salvatores, premio Oscar al miglior film straniero con Mediterraneo, sarà il Guest Director della 34esima edizione del Torino Film Festival (18 – 26  novembre 2016).

Il direttore Emanuela Martini: “Trovo che Gabriele Salvatores sia l’autore ideale per ricoprire il ruolo di Guest  Director del TFF. È un regista che si muove tra spazi e suggestioni diverse, che rischia e osa temi e stili insoliti e, nello stesso tempo, non si sottrae al fascino della cultura popolare che, comunque, sottende il cinema.  E la sua scelta dei “Cinque pezzi facili”, come spiega qui, dimostra quanto Salvatores sia in sintonia con l’idea di un cinema che continua a reinventarsi, a rinascere, nel pieno spirito della tradizione del TFF”.

Cinque pezzi facili

“Era tutto pronto. La mia stanza, la scrivania, persino la targhetta d’ottone col mio nome sulla porta dell’ufficio legale di mio padre. Ma c’erano in giro quei film, in quegli anni… E quella musica che ti catturava dalla colonna sonora! Devo ringraziare questi cinque film, questi “Cinque pezzi facili” (ma non  semplici), perché sono tra quelli che mi hanno impedito di fare l’avvocato.

Un film può cambiarti la vita? Nel mio caso la risposta è sì. Anche se, per essere sincero, accanto a quei film, c’erano anche tanti romanzi e tante, tante canzoni. Sicuramente nella storia del cinema ci sono film più belli, più profondi, anche più interessanti dal punto di vista artistico.

Ma quei film mi hanno fornito la spinta emotiva, irrazionale, che mi ha permesso di incamminarmi sulla strada del teatro prima e del cinema poi. L’emozione senza pensiero, forse, non è sufficiente. Ma anche il pensiero da solo non basta. Ecco perché voglio condividere questi film con voi.

Perché faccio questo mestiere nella speranza che (sì!) un film possa cambiarti la vita”.

Gabriele Salvatores

Gabriele Salvatores, fondatore nel 1972 del Teatro dell’Elfo, inizia la sua carriera cinematografica realizzando film ispirati alla sua esperienza teatrale. Nel 1989 dirige Marrakech Express, interpretato dagli  amici Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio, cui seguirà Turnè (1990) e infine Mediterraneo che lo porterà all’Oscar nel 1992. Da allora la sua carriera ha alternato film sperimentali, di fantascienza e altri mainstream, regie tratte da romanzi famosi e anche documentari, ottenendo costanti riconoscimenti e premi. Con Abatantuono e Maurizio Totti fonda nel 1986 la Colorado Film e nel 2004, insieme a Sandrone Dazieri e Maurizio Totti, fonda la collana narrativa Colorado Noir. Autore poliedrico ed eclettico, si distingue nel panorama autoriale italiano per l’ampio spettro dei suoi interessi. Tra i suoi film, Io non ho paura (2003) tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, Quo vadis baby? (2005), Come Dio comanda (2008), tratto ancora da Ammaniti, e  Il ragazzo invisibile (2014).

Torino Film Festival 2015: presentato il programma

Torino Film Festival 2015: presentato il programma

Dal 20 al 28 novembre Torino ritorna a essere la capitale del cinema e delle opere prime.

Oggi è stato presentato il programma della 33esima edizione del Torino Film Festival e come al solito si tratta di una selezione ricca e interessante in cui spiccano titoli di grande rilievo ma anche progetti particolari. Film d’apertura sarà Sufragette, con Carey Mulligan e Meryl Streep. Ci sarà spazio per la memoria di Orson Welles e per tanti progetti, anche italiani.

Ecco i film in competizione:

Torino Film FestivalTORINO 33

God Bless the Child di Robert Machoian e Rodrigo Ojeda Beck
Idealisten The Idealist di Christina Rosendahal
La Patota Paulina di Santiago Mitre
Lo scambio di Salvo Cuccia
Sopladora de Hojas di Alejandro Iglesias
Coma di Sara Fattahi
Coup De Chaud di Raphael Jacoulot
Les Loups di Sophie Deraspe
I racconti dell’orso di Samuele Sestieri
A Simple Goodbye di Degena Yun
John From di Joao Nicolau
Colpa di comunismo di Elisabetta Sgarbi
The Waiting Room di Igor Drlijaca
Keeper di Guillaume Senez

A questo link potete consultare il programma completo.

A fare da madrina della manifestazione sarà l’attrice Chiara Francini.

Torino Film Festival 2014: The Duke of Burgundy di Peter Strickland

Oggi al Torino Film Festival 2014 è anche il giorno di The Duke of Burgundy di Peter Strickland, pellicola presentata già Toronto International Film Festival del 2014. The Duke of Burgundy racconta di una donna che studia le farfalle e falene mette alla prova i limiti del suo rapporto con la sua governante.

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Torino Film Festival 2014A seguire il suono dei motori Maserati, creati da Ferrari sfruttando tutta la tecnologia d’avanguardia e precisione della fabbrica di Maranello, la performance musicale “Morricone – A Blind Movie” eseguita dal premiato musicista torinese Giorgio Li Calzi. Al Lingotto, ad apertura del festival, si è tenuta quindi la proiezione in anteprima mondiale della sofisticata commedia ‘Gemma Bovery’, alla presenza della regista francese Anne Fontaine, arrivata a bordo dell’ammiraglia della Casa del Tridente.

Torino Film Festival 2014: programma della sala Web

Torino Film Festival 2014Si riconferma per il secondo anno consecutivo la partnership tra MYmovies.it e il Torino Film Festival 2014 che in occasione della 32a. edizione, rinnova con entusiamo il progetto di programmazione streaming inaugurato lo scorso anno, presentando una ricca selezione di film del nuovo programma ufficiale nella Sala Web (www.mymovies.it/live/32tff/).

In programma a Torino dal 21 al 29 Novembre, il TFF mantiene inalterata la sua vocazione di ricerca delle nuove tendenze del cinema indipendente e, al tempo stesso, coniuga il cinema d’autore con le forme più sperimentali di messa in scena contemporanea.

Anche quest’anno, uno degli eventi cinematografici più attesi in Italia, estende la propria offerta culturale puntando sulle potenzialità della Rete: ogni sera alle 21.30 su MYMOVIESLIVE! sarà possibile assistere alla visione in streaming di sette film del nuovo programma ufficiale del Festival semplicemente attivando un profilo UNLIMITED. I titoli disponibili online comprendono tre documentari italiani (Per tutta la vita di Susanna Nicchiarelli, Let’s Go di Antonietta De Lillo eQui di Daniele Gaglianone) e quattro innovative opere provenienti da Europa e Stati Uniti:L’enlevement de Michel Houllebecq di Guillaume Nicloux; Eau Zoo di Emilie Verhamme; Young Bodies Heal Quickly di Andrew T. Betzer; Okean di Tamara Drakulic. Ad aprire la programmazione streaming sarà, invece, il vincitore della 25a. edizione del TFF, Garage di Lenny Abrahamson, unico titolo ad accesso gratuito con profilo FREE attivo in contemporanea con le proiezioni ufficiali al Festival.

La capienza massima della Sala Web è limitata a 500 posti per ciascuno dei titoli disponibili. I film (in versione originale con sottotitoli in italiano) saranno accessibili sul territorio italiano, San Marino e Città del Vaticano e disponibili anche on demand nell’arco di 5 giorni a partire dalle 21.30 del giorno della presentazione ufficiale su MYMOVIESLIVE!, limitatamente agli streaming disponibili.

 Per accedere alla Sala Web del “Torino Film Festival” e assistere alla visione dei film in streaming, basta collegarsi alla pagina www.mymovies.it/live/32tff/, registrarsi e attivare un profilo UNLIMITED di una settimana (1,99€), uno (6,00 €), tre (9,90 €) o dodici mesi (35,00 €).

Torino Film Festival 2014: Profondo Rosso restaurato

Profondo-Rosso-620x350Sarà presentato oggi dal regista Dario Argento, la versione restaurata del suo Profondo Rosso, il film che lo ha fatto conoscere a tutto il mondo. La pellicola datata 1975 non a caso è stata girata in gran parte a Torino e oggi verrà presentato nella sua versione restaurata dallo stesso Dario Argento alle 22.30 al Massimo 1.

L’opera segna, all’interno del percorso artistico del regista, il passaggio fondamentale fra la fase thriller, alla quale appartengono L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio (il film doveva infatti intitolarsi La tigre dai denti a sciabola per continuare la saga animalier), e quella horror cominciata con Suspiria.

Fin dalla sua uscita nelle sale, la pellicola ebbe un ottimo successo di pubblico: si segnalano i terrificanti effetti speciali, cui mise mano anche Carlo Rambaldi, e la musica, composta dal gruppo progressive rock dei Goblin e comprendente anche alcune composizioni firmate dal pianista jazz Giorgio Gaslini.