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Top 10: i migliori costumi che vedremo in Captain America Civil War

Anche se sembra un po’ presto per parlarne, dal momento che abbiamo visto solo le immagini del trailer e qualche promo art, possiamo già fare un rapido re-cap di quelli che sono i costumi che vedremo in Captain America Civil War. così vi proponiamo una top 10 con un ranking provvisorio:

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GUARDA IL TRAILER FINALE DI CAPTAIN AMERICA CIVIL WAR

In Captain America Civil War lo schieramento di Cap sarà formato da Bucky, Falcon, Ant-Man, Agente 13 e Occhio di Falco. Quello di Iron Man invece da Vedova Nera, War Machine, Black Panther e Vision. Al momento non è ancora chiaro che parte prenderanno Spider-Man e Scarlet Witch.

Sinossi: Captain America: Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo. Dopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Captain America Civil War posterCaptain America Civil War è diretto da AnthonyJoe Russo e vede nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner, Tom Holland , Martin Freeman, Elizabeth Olsen, Paul Rudd, Anthony Mackie, Paul Bettany, Don Cheadle e Daniel Bruhl.

Captain America Civil War arriverà nelle sale italiane il 4 maggio 2016.

Top 10: i migliori cinefumetti del 2014

Il 2014 è stato un anno ricco di cinefumetti. La Marvel ha sfoderato il suo grande plot twist in Captain America The Winter Soldier e ha datolustro ai reietti con Guardiani della Galassia. La Fox ha messo insieme la più grnade squadra di mutanti mai vista sul grande schermo, attraversando i decenni, mentre graphic novel di varia natura hanno avuto la loro possibilità di apparire al cinema.

Ecco la Top 10 dei migliori dieci cinefumetti del 2014 secondo Cinefilos.it:

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Top 10: i migliori casting dei cinecomics

Top 10: i migliori casting dei cinecomics

Ecco la top 10 dei migliori casting in un cinecomic. Che sia eroe, villain o spalla comica, ecco gli attori che più si avvicinano, per interpretazione e look, alla loro controparte a fumetti.

Il casting di Chris Evans come Captain America

Chris Evans come Captain AmericaL’idea che lo scudo di Cap debba passare di mano sta già mandando nel panico nel cuore dei fan Marvel – Forse molti non sanno che Chris Evans ha rifiutato il ruolo per ben tre volte prima di accettare la parte – non per antipatia per il ruolo, ma perché temeva gli effetti negativi dell’improvviso aumento della sua fama sulla sua vita privata. Poi Robert Downey, Jr. lo convinse a prendere la parte, e, quindi, ottenne anche la libertà di firmare per qualsiasi altro ruolo che avrebbe voluto fare in seguito. Dopo aver incontrato i produttori e il regista del film si convinse del tutto che fosse una buona scelta. Il compenso per l’attore in questo primo film fu di appena 300.000 dollari.

Il casting Ron Perlman come Red – Hellboy

Ron Perlman come Red - HellboyNonostante la difficoltà incontrata nell’indossare il costume e il trucco di Red, Ron Perlman è un Hellboy perfetto, e ne è consapevole, tanto che ha accettato il secondo film solo per attaccamento al personaggio. È inoltre nota la sua voglia di chiudere la storia con un terzo film per farla diventare una trilogia compiuta. Secondo alcune fonti durante la pre-produzione del film del fumetto Mike Mignola e il regista Guillermo del Toro si incontrarono per prendere la decisione sul potenziale attore che avrebbe interpretato HellBoy e sembra proprio che non ci volle molto dato che entrambi fecero come primo nome proprio quello di Ron Perlman.

Il casting Terence Stamp come Il Generale Zod

Sempre poco considerato, il Zod di Terrence Stamp emana potere, nobiltà e pericolo, tutte qualità essenziali per rendere al meglio il degno rivale di Superman.

Il casting di Hugh Jackman come Wolverine

Wolverine moglie

Nonostante le critiche iniziali e le differenze fisiche con il personaggio dei fumetti, Jackman è IL Wolverine per eccellenza, unico attore a impersonare il ruolo nel corso di quasi 20 anni. Chi oserà mai prendere il suo posto? Ma non tutti sanno che la prima scelta di Bryan Singer era Russell Crowe che però ebbe divergenze creative con il regista. Infatti l’attore immaginava il personaggio pelato e non con i classici capelli a punta. Lo stesso Crowe poi propose Hugh Jackman ma Bryan Singer scelse Dougray Scott. Infine quest’ultimo abbandonò il film per fare Mission Impossibile 2 e Bryan Singer optò finalmente per Hugh Jackman. Il resto è storia, e Hugh Jackman si è legato poi fortemente al personaggio, da lì in poi la sua carriera lo porterà a diventare uno degli attori più popolari al mondo.

Il casting di Robert Downey Jr. come Iron Man

Iron ManPoteva esserci Tom Cruise, ma per fortuna la Marvel ha scelto RDJ! Secondo Favreau: “I momenti migliori e peggiori della vita di Robert sono stati agli occhi del pubblico; in quel periodo doveva trovare un equilibrio interiore per superare gli ostacoli che andavano ben oltre la sua carriera. Beh questo è Tony Stark, Robert porta una profondità che va al di là di un libro a fumetti…”

Il casting di Patrick Stewart come Charles Xavier e Sir Ian McKellen come Magneto

Patrick Stewart come Charles Xavier e Sir Ian McKellen come MagnetoNon ce ne vogliano Michael Fassbender e James McAvoy, ma Patrick e Ian sono perfetti, pur con le loro differenze rispetto agli originali, danno vita a una alchimia tra eroe e villain da manuale. 

Poco dopo aver accettato il ruolo di Magneto, a Sir Ian McKellen è stato offerto il ruolo di Gandalf ne Il Signore degli Anelli. L’attore  ha parlato con Bryan Singer rivelandogli il suo interesse nel fare Signore degli Anelli, e Singer ha accettato di riorganizzare la programmazione delle riprese del film in modo da permettere a McKellen di prendere parte al film. L’attore ha concluso le riprese di Magneto alla fine del 1999 per poi recarsi in in Nuova Zelanda nel gennaio 2000, per iniziare le riprese del film di Peter Jackson.  Sir Patrick Stewart è sempre stata l’unica scelta di Bryan Singer per il ruolo del Professor X.

Il Casting di Christopher Reeve come Superman

Christopher Reeve come SupermanPur somigliandogli, i Superman successivi non hanno mai sprigionato la positività e la bontà di Reeve, che pure sapeva mostrarsi possente e inflessibile. Una leggenda. Ma forse non tutti sanno che per il ruolo vennero presi in considerazione attori come Robert Redford, Clint Eastwood e James Caan. Il primo voleva troppi soldi, il secondo era troppo impegnato, il terzo riteneva che fosse troppo stupido indossare quel costume. Poi la produzione vista la difficoltà del casting optò per un volto nuovo. Per interpretare il ruolo Reeve fu allenato da David Prowse, l’uomo dietro la maschera di Darth Vader nella trilogia originale di “Star Wars”.

Il Casting di Tom Hiddleston come Loki

Tom Hiddleston come LokiIl primo e unico vero villain del MCU, l’eroe nel cuore di tante fan dello Studios, Tom Hiddleston ha trovato fama e successo meritati con il ruolo del Dio dell’Inganno. Secondo la leggenda quando ha saputo di aver ottenuto la parte Tom Hiddleston si trovata in un pub nel nord di Londra e alla notizia si mise ad urlare talmente tanto che tutti i presenti finirono per chiedergli per quale ragione urlasse così tanto. Per prepararsi al ruolo si addestro alle arti marziali brasiliane della capoeira. In fine,  per interpretare il ruolo si mise a dieta sia prima che durante le riprese in mondo tale da apparire magro dalla fame in volta.

Il Casting di Heath Ledger come The Joker

Heath Ledger come The JokerIl clown di Nicholson e il gangster di Leto hanno il loro spazio nei loro rispettivi film, ma il caotico clown di Ledger è senza dubbio il meglio che potesse accadere a un personaggio come Joker sul grande schermo. Per prepararsi al ruolo l’attore si rinchiuse in un Hotel per circa sei settimane. Durante il soggiorno prolungato di isolamento, Heath Ledger è entrato in profondità nella psicologia del personaggio. Si dedicò allo sviluppo del Joker in ogni minimo aspetto, vale a dire tic, impostazioni della voce, della sua risata sadica, con l’obiettivo di creare qualcosa che non fosse un eco del lavoro di Jack Nicholson nel Batman di Tim Burton. La sua performance si basa principalmente sulla caotica combinazione tra re del punk rock Sid Vicious e i manierismi psicotici di Alex De Large di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick.

L’attore Michael Caine dichiarò che Ledger era riuscito a fare qualcosa che andasse ben oltre il Joker di Jack Nicholson che era un clown buffo con la stoffa sa serial killer e gangster, quello di Ledger era diventato uno psicopatico davvero spaventoso. Il suo commento è stato provocato dopo aver girato l’unica scena insieme, quando il Joker piomba nell’attico di Bruce Wayne. Fu la prima volta che Michael Caine vide Heath Ledger e secondo le fonti in quell’occasione Caine fu talmente turbato dalla sua figura che si dimenticò le sue battute.

 

Il casting di J.K. Simmons come J. Jonah Jameson

J.K. Simmons come J. Jonah Jameson - CastingPrimo posto a sorpresa, o forse no? PARKEEEEER!!!! JK Simmons è calvo e porta la barba sempre rasata. Questo particolare lo ha costretto ad indossare una parrucca e un baffo per tutta la lavorazione. Nonostante questo particolare la somiglianza con il personaggio principale è talmente forte che l’attore ha dichiarato che a seguito del suo successo per la strada le persone lo identificava più come J Johah Jameson che come un semplice attore famoso. 

Supereroi al cinema: i costumi più scomodi da indossare

Supereroi: gli attori più pagati fino al 2013

Fumetti: se Tim Burton avesse disegnato i supereroi

Quando un personaggio nasce dalla letteratura è molto difficile portarlo sullo schermo, ma quando nasce dai fumetti, la difficoltà aumenta dal momento che al carattere e alla descrizione fisica si aggiunge l’immagine vera e propria di come è rappresentato quel determinato personaggio. I casting in fatto di cinecomics sono il primo passo verso il successo o l’insuccesso del film.

Che ve ne pare della top 10 sopra redatta?

Top 10: i miei film preferiti del 2022 – di Chiara Guida

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Top 10: i miei film preferiti del 2022 – di Chiara Guida

Non scrivo mai articoli in prima persona, lo trovo un modo troppo autoreferenziale per parlare di cinema. L’unica occasione in cui mi concedo un “io” è la classifica di fine anno, la famigerata Top 10, tanto “complicata” da stilare quanto sempre, per fortuna, discussa, perché non mette mai d’accordo chi legge e perché, e la prima persona lo sottolinea, è assolutamente discrezionale, esclusivamente basata sul gusto personale, che è sempre insindacabile.

Di seguito, potete trovare la mia Top 10 dei film usciti, in sala o su piattaforma, nel 2022, almeno tra quelli che ho visto, che seppure non sono tutti, sono comunque molti. Lo dico in anticipo, non ci sono titoli gettonati, come The Fabelmans oppure Triangle of Sadness, è una classifica estremamente personale, che elenca i film che mi hanno dato da pensare a fine visione, che mi fanno spuntare un sorriso anche nei giorni, nelle settimane o anche nei mesi successivi alla visione. I film che, per qualche motivo, mi hanno parlato di più nel corso di quest’anno. Ecco la mia Top 10 dei migliori film del 2022, godetene e discutetene:

C’mon C’mon di Mike Mills

Visto nel 2021 ma uscito in sala in Italia nel 2022, il film con Joaquin Phoenix rasenta la video-arte, eppure ha un cuore grande e una dolcezza palpabile, come una carezza.

Questa sensazione è accentuata anche dalla fotografia morbida, dalla colonna sonora che punteggia con discrezione ogni momento del film, soprattutto dall’interpretazione di Phoenix che, dopo gli eccessi e i trionfi di Joker, si dedica a una storia piccola a un personaggio che mette in scena per sottrazione, confermandosi uno dei migliori attori viventi.

Il piacere è tutto mio di Sophie Hyde

Il piacere è tutto mio film 2022La classifica è mia e ne faccio ciò che desidero, inserendoci anche commedie minuscole perché sì: il film di Hyde è una lettera d’amore a tutte quelle donne che non si piacciono e non si perdonano (e non si perdoneranno mai) per come appaiono, a quelle che guardandosi allo specchio non riescono a essere gentili con se stesse. 

È complicato accettarsi, ancora di più piacersi, avere il coraggio di uscire dalla propria confort zone, e questo piccolo film lo mostra con onestà, con leggerezza e con una profondità davvero rara. Guardarsi l’ombelico, figurativamente e letteralmente, non è mai stato tanto liberatorio. E poi c’è Emma Thompson

Avatar: la via dell’acqua di James Cameron

Avatar: la via dell’acquaA una commedia piccola e sconosciuta come Il piacere è tutto mio, segue uno dei titoli più importanti del decennio. Il ritorno del “re del mondo”, James Cameron, il ritorno su Pandora, soprattutto il ritorno a un’esperienza cinematografica che stordisce, affascina e rapisce.

Avatar: la via dell’acqua non è solo grandiosa tecnica messa al servizio del racconto, è l’elevazione della potenza dell’immagine che crea narrazione, e la glorificazione dell’idea di un singolo, un uomo capace di piegare la tecnica ai suoi bisogni e alle sue visioni, trasformandola e inventandola. Tutto in un film che racconta anche della difficoltà di essere una famiglia nel mondo che cambia: chiamala fantascienza…

Pinocchio di Guillermo Del Toro

Nessuno lo avrebbe mai detto, dopo tante versioni e ri-narrazioni della storia di Carlo Collodi, eppure Guillermo Del Toro è riuscito a trovare uno spiraglio in cui ha insinuato il suo immaginario trapiantandolo su una creature preesistente.

Di tutte le cose grandiose che ha fatto la sua personalissima versione di Pinocchio, dal sovvertimento del senso originale della storia, allo spostamento temporale della vicenda durante il fascismo in Italia, fino alla riflessione sul valore della morte e della condivisione della vita con chi amiamo, la potenza e la puntualità con cui ha trasformato uno dei più grandi classici internazionali in una storia personale è senza dubbio l’aspetto più interessante del film, la testimonianza del suo spessore di autore e artigiano della narrazione.

Inoltre, la stop-motion conferisce un fascino a-temporale alla storia, uno sguardo indietro agli albori del cinema e allo stesso tempo un balzo nel futuro di una tecnica che ha tantissimo da esprimere e da regalare al grande schermo.

Flee di Jonas Poher Rasmussen

Forse passato in sordina nel nostro Paese, Flee è un documentario d’animazione che non solo rappresenta un crocevia di generi, ma è anche la prova provata di quanto lo strumento animazione sia potente e duttile nelle mani di chi sa usarlo.

Il film racconta di una fuga per la sopravvivenza, del diritto ad avere una casa, una identità, la libertà di poter vivere secondo le proprie necessità. Lo fa con pudore, alternando pochissimi filmati di repertorio a disegni animati che diventano rarefatti, allo scopo di raccontare senza mostrarle alcune delle atrocità che racconta. È la riproposizione di una testimonianza personale che proprio grazie all’animazione diventa storia condivisibile da tutto il mondo.

Elvis di Baz Luhrmann

elvis film 2022L’elettricità, gli ormoni impazziti, la febbrile determinazione a sbrindellare le tavole del palcoscenico con i propri movimenti troppo troppo sensuali per l’epoca. Baz Luhrmann si cimenta nell’impresa impossibile di raccontare la vita di una delle più grandi icone pop della storia dell’umanità: Elvis Presley.

Eccessivo, barocco, con un montaggio frenetico e strabiliante, Elvis è davvero elettricità cinematica allo stato puro, è un Luhrmann tanto in forma come non lo si vedeva da Moulin Rouge del 2001, è un’interpretazione straordinaria da parte del giovane Austin Butler, con un volto d’angelo e uno spirito indemoniato, lui come il personaggio che interpreta, inarrivabile e impossibile da eguagliare. E che in questo il film paga nella seconda parte, sgonfiandosi un po’ nel ritmo, ma rimanendo un viaggio cinematografico pazzesco.

Ennio di Giuseppe Tornatore

ennioEnnio Morricone è la storia della musica per il cinema, e sentirsi raccontare quella storia da lui stesso, che la intreccia con la sua vicenda privata, poco dopo la sua morte (il film è uscito all’inizio del 2022, a due anni dalla morte del Maestro che aveva già registrato la lunga intervista in cui si racconta nel film) è un’emozione potentissima, che non si riesce a spiegare a parole, perché la musica aggiunge una dimensione in più, al cinema e alle emozioni.

Ennio attraversa momenti gloriosi e momenti dolorosi con la grazia che solo la leggerezza e la lucidità di una mente onesta e acuta riescono ad avere. Grandezza che sopravvive alla carne, bellezza che spezza il fiato.

Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson

licorice pizza recensioneChe cosa significa avere più o meno vent’anni, essere innamorati, pieni di vita e di sogni e avere fiato per correre all’impazzata inseguendo se stessi? Paul Thomas Anderson lo ha raccontato con una precisione chirurgica in un film completamente anarchico nella struttura e nelle svolte narrative, un confort movie in cui i due protagonisti sono assolutamente insopportabili e che tuttavia rappresentano almeno una parte di ognuno di noi, in quell’età dove tutto è esagerato, dove ogni dramma è una tragedia e ogni gioia è la quintessenza della felicità.

Alana e Gary sono il regista stesso, ma sono anche un po’ tutti noi, che li guardiamo con affetto dalla poltrona del cinema, con distanza ma con invidia, perché per loro è ancora tutto possibile e il loro amore imperfetto e “di corsa” è la concretizzazione delle possibilità della vita.

Bones and All di Luca Guadagnino

Bones and All recensioneGuadagnino non è un regista che gode troppo della mia simpatia, e sono sicura che questa affermazione non lo scalfisce affatto, tuttavia gli rendo il merito di essere riuscito, in questo lungo anno di cinema, a regalarmi una delle rappresentazioni più vivide e intime di quello che significa amarsi. Raccontando tutto con una grande finezza che non viene meno neanche nelle scene più crude, che pure abbondano in tutto il film.

Ora, la battuta ovvia e scontata, ma anche efficace, vorrebbe che dicessi “amarsi fino all’osso”, che è un’espressione letterale nel film e figurata nella vita reale che esprime benissimo quello che il film davvero racconta. Accettarsi e capirsi, accogliersi a vicenda, nonostante tutto, ritrovarsi nell’altro e vedersi riconosciuti per quello che si è. Amarsi nonostante tutto. Non c’è stato quest’anno, né negli ultimi anni, un film che sia riuscito così tanto a raccontare questo.

Red Rocket di Sean Baker

red rocket recensioneArrivato in sala a marzo 2022, Red Rocket è un titolo molto poco conosciuto che merita la testa della mia (personalissima) classifica perché ha un cuore enorme e forse perché ci fa sentire migliori del suo protagonista, interpretato splendidamente da Simon Rex, e anche soprattutto perché guarda con estrema dolcezza a quegli individui abbietti e sgradevoli che occupano i margini della società.

La totale assenza di giudizio, la comprensione, la dolcezza con cui Sean Baker racconta questa derelitta umanità è un gigantesco atto d’amore, non solo verso gli ultimi, ma verso la bellezza del lavoro di canta-storie che alcuni filmmaker prendono più sul serio di altri. Mikey, protagonista di questa storia, è un cialtrone, non fa niente per nasconderlo, eppure l’occhio della macchina da presa lo accarezza, senza risparmiargli nessuna delle sue bassezze eppure senza mai giudicarlo. E questa assenza di giudizio sembra essere il punto di vista più nobile con cui guardare al mondo, oggi.

Top 10: i Google Trend del 2015

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Il 2015 è stato un anno ricco di grandi successi come Jurassic World e non ultimo Star Wars Il Risveglio della Forza. L’universalità dell’evento cinematografico rende i titoli dei film google trend del momento, ovvero le parole più cliccate sul motore di ricerca. Ebbene ecco i 10 google trend del 2015.

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Top 10: i film più popolari del 2016 su IMDB

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Top 10: i film più popolari del 2016 su IMDB

È ufficialmente iniziato il 2017 chiudendo così un anno ricco di grande cinema. Dopo avervi rivelato la nostra top ten, ecco i film più popolari del 2016 secondo IMBD. Infatti, il noto sito americano ha stilato la top 10 dei film più costantemente popolare tra gli utenti IMDb lo scorso anno. [nggallery id=3067]

I film più attesi dal grande pubblico nel 2017

Con poche sorprese nelle prime tre posizioni ci sono ben tre cinecomics che quest’anno hanno fatto incetta di dollari in tutto il mondo.

CORRELATI

Suicide Squad è un film del 2016 scritto e diretto da David Ayer.

i film più popolari del 2016Basato sull’omonimo gruppo di supercattivi dei fumetti DC Comics, il film è interpretato da un cast corale che comprende Will Smith, Jared Leto, Margot Robbie, Joel Kinnaman, Viola Davis, Jai Courtney, Jay Hernandez, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Ike Barinholtz, Scott Eastwood e Cara Delevingne, ed è la terza pellicola del DC Extended Universe.

I film più popolari del 2016

Captain America Civil War è diretto da Anthony Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel BruhlCaptain America Civil War ed è uscito nella sale italiane il 4 maggio 2016.

Via IMDB

Top 10: gli attori morti più volte sul grande schermo

Top 10: gli attori morti più volte sul grande schermo

No, il primo posto non spetta a Sean Bean, anche se guarda l’illustre collega dal secondo gradino del podio. Ecco la top 10 degli attori morti più volte sul grande schermo:

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Fonte

Top 10: gli attori che hanno lavorato più volte insieme

Top 10: gli attori che hanno lavorato più volte insieme

Squadra che vince non si cambia, e chi lavora nel mondo dello spettacolo sa bene quanto sia difficile trovare qualcuno con cui è bello collaborare. Lo possono sicuramente dire gli attori e le attrici che vi proponiamo di seguito, nella top 10 delle coppie professionali più longeve di sempre:

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Top 10: ecco la lista di Barack Obama dei migliori film del 2018

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Barack Obama ha stilato la sua Top 10 dei migliori film del 2018. L’ex Presidente degli Stati Uniti è un cinefilo appassionato e schietto, quindi non è una sorpresa scoprire che la sua lista dei migliori film del 2018 comprende ogni genere di film.

Mescolando titoli che si contenderanno i premi nelle prossime settimane, con i film indipendenti e qualche blockbuster, la lista di Barack Obama è anche una fotografia abbastanza omogenea del panorama cinematografico USA.

Come quasi ogni critico cinematografico di quest’anno, Obama ha avuto un debole per Roma, Burning e Un affare di famiglia, oltre ai documentari Will not Be My Neighbor? e Minding the Gap.

Nella lista di Obama c’è anche un po’ di orgoglio etnico, visto che compaiono Black Panther, BlacKkKlansman e Se la strada potesse parlare. Ma ci sono anche titoli dal Sundance e da Netflix, come Eight Grade e Annientamento.

Ecco la Top 10 di Obama del 2018:

Annientamento
Black Panther
BlacKkKlansman
Blindspotting
Burning
The Death of Stalin
Eighth Grade
If Beale Street Could Talk
Leave No Trace
Minding the Gap
The Rider
Roma
Un affare di famiglia
Support the Girls
Won’t You Be My Neighbor

Qui invece trovate la Top 10 di redazione e la Top 20 di Chiara Guida.

Fonte

Top 100: le serie tv più belle della storia della televisione

Top 100: le serie tv più belle della storia della televisione

Ecco la top 100 di The Hollywood Reporter sulla cento serie tv più belle della storia del piccolo schermo.

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Top 100: i migliori personaggi della storia del cinema per Empire

Ecco la Top 100 dei migliori personaggi della storia del cinema secondo Empire Megazine. Siete d’accordo?

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Top 100: i migliori del 2015 per il pubblico di Rotten Tomatoes

Top 100: i migliori del 2015 per il pubblico di Rotten Tomatoes

Considerato il termometro on line più attendibile per la qualità dei film, Rotten Tomatoes ha stilato la sua classifica dei migliori 100 film dell’anno in base al grado di “freschezza” degli stessi.

La percentuale di gradimento del sito, lo ricordiamo, è una sintesi tra il parere dei critici e degli spettatori regolari che lasciano sul sitoil loro voto.

Eccola di seguito:

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Non sorprende affatto il primo posto di Mad Max Fury Road, ma allo stesso tempo è da notare la felice presenza di titoli italiani come Le Meraviglie e Anime Nere. Interessante anche la presenza di numerosi documentari sia a carattere biografico che di natura propriamente documentaristica.

La classifica è stata stilata facendo una media del numero di recensioni in rapporto all’effettivo grado di freschezza dei film, per questo motivo, ad esempio, il primo posto ha una percentuale diel 97% con 333 recensioni mentre il secondo posto, Inside Out, con una percentuale superiore del 98%, ha 302.

Top 10 di Dicembre 2021: i film e le serie più viste sulle piattaforme streaming

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JustWatch ha stilato la classifica Top 10 dei film e delle serie tv più viste nel corso del mese di Dicembre 2021. Tra titoli storici arrivati di recente on line sulle piattaforme e titoli nuovi con produzioni dedicate a questa distribuzione, ecco la Top 10 delle serie e dei film più visti ad dicembre 2021:

Top 10 di Agosto: ecco i film e le serie più viste sulle piattaforme streaming

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JustWatch ha stilato la classifica dei film e delle serie tv più viste nel corso del mese di Agosto 2021. Tra titoli storici arrivati di recente on line sulle piattaforme e titoli nuovi con produzioni dedicate a questa distribuzione, ecco la Top 10 delle serie e dei film più visti ad Agosto 2021:

Top 10 dell’ultimo decennio.

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Un decennio volge al termine e ho voluto prendermi un po’ di tempo per rifletterci sù. E’ difficile individuare 10 film che in un certo senso hanno lasciato un impronta indelebile sulla mia idea di cinema, per questo con profondo malessere ho dovuto lasciare film importantissimi, ma aimé uno sforzo andava fatto. Ecco la mia Top Ten del decennio appena trascordo:

1)Memento,

2)The Village,

3)Collateral,

4)La compagnia dell’anello,

5) The Hours

6)Il Labirinto del Fauno

7)Up

8)The Departed

9)The Others

10) Gran Torino

Aspetto commenti e vostre personalissime classifiche.

Top 10 del 2021: i migliori film dell’anno secondo la Redazione

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Top 10 del 2021: i migliori film dell’anno secondo la Redazione

In un anno in cui le sale hanno riaperto in primavera, in cui molti film sono arrivati direttamente in piattaforma e durante il quale è stato complicato rimanere al passo con i titoli in uscita, noi di Cinefilos.it abbiamo comunque cercato di raccontarvi il cinema, da sala o da casa.

Di seguito, trovate la Top 10 dei nostri redattori, che potrete usare anche come un appunto, un memorandum di quello che magari non avete ancora visto e che potrebbe interessarvi.

Top 10 del 2021: i migliori film dell’anno

Agnese Albertini

  1. Inside
  2. Annette
  3. Titane
  4. Pig
  5. La persona peggiore del mondo
  6. Petite Maman
  7. CODA
  8. The Empty Man
  9. Let them all talk
  10. Shiva Baby

Samanta De Santis

  1. Ennio
  2. Qui rido io
  3. Freaks Out
  4. Nowhere Special
  5. Spider-Man: No Way Home
  6. The last Duel
  7. Lei mi parla ancora
  8. The French Dispatch
  9. Space Sweepers
  10. Caro Evan Hansen

Chiara Ferretti

  1. Freaks Out
  2. Madres Paralelas
  3. È stata la mano di Dio
  4. L’evenment
  5. Mondocane
  6. The French Dispatch
  7. Ariaferma
  8. Soul
  9. Le Petit Maman
  10. The Last Duel

Elisa Torsiello

  1. Tick… tick… BOOM!
  2. Inside (Bo Burnham)
  3. Una donna promettente
  4. È stata la mano di Dio
  5. Annette
  6. Luca
  7. Il collezionista di carte
  8. The father
  9. Ultima Notte a Soho
  10. Un altro giro

Adriano Ercolani (dagli USA)

  1. The Card Counter by P.Schrader
  2. The Green Knight by D.Lowery
  3. Ida Red by J.Schwab
  4. Licorice Pizza by P.T. Anderson
  5. Nightmare Alley by G. Del Toro
  6. Old Henry by P.Ponciroli
  7. The Power of the Dog by J.Campion
  8. Stillwater by T.McCarthy
  9. The Tragedy of Macbeth by J.Coen
  10. West Side Story by S.Spielberg

Mattia Pasquini

  1. Caro Evan Hansen
  2. Madres Parallelas
  3. The father
  4. Pig
  5. Il mio amico in fondo al mare
  6. Una donna promettente
  7. Old
  8. C’mon c’mon
  9. Belfast
  10. A classic horror story

Gianmaria Cataldo

  1. Sir Gawain e il Cavaliere Verde
  2. Drive My Car
  3. Per Lucio
  4. Qui rido io
  5. The Suicide Squad
  6. Un altro giro
  7. I Mitchell contro le macchine
  8. Il collezionista di carte
  9. Don’t Look Up
  10. Petit Maman

Scilla Santoro

  1. Freaks Out
  2. L’acqua, l’insegna la sete
  3. Il ragazzo più bello del mondo
  4. Petite Maman
  5. Due donne – Passing
  6. Il cattivo poeta
  7. Governance
  8. Il capo perfetto
  9. Marylin ha gli occhi neri
  10. L’ Arminuta

Chiara Guida

  1. È stata la mano di Dio
  2. Nomadland
  3. Sir Gawain e il Cavaliere Verde
  4. Il collezionista di carte
  5. Yaya e Lennie – The Walking Liberty
  6. West side story
  7. The last duel
  8. Un altro giro
  9. Il mio amico in fondo al mare
  10. Una donna promettente

Top 10 dei film più piratati nel 2015

Top 10 dei film più piratati nel 2015

Tra le varie top 10 del 2015, quella dei film più piratati dell’anno è senza dubbio una delle classifiche che merita atenzione e riflessione, perché sebbene non c’è da stupirsi, purtroppo, dei titoli presenti in classifica (si tratta per lo più di grandi blockbuster), il numero dei download illegali è senza dubbio sorprendente.

Ecco la Top 10 dei film più piratati nel 2015:

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Top 10 2019 della redazione di Cinefilos.it

Top 10 2019 della redazione di Cinefilos.it

La redazione di Cinefilos.it si è espressa e, partendo dalle dieci preferenze di ogni redattore, è stata stabilita una classifica che rispecchia per buona parte le scelte, i gusti e le preferenze di redattori.

Come per ogni classifica, restano esclusi alcuni titoli importanti, che però sono stati scelti almeno da un redattore. Tra questi ci sono Ricordi? di Valerio Mieli, Midsommar – Il Villaggio dei Dannati di Ari Aster, ma anche Martin Eden, Se la strada potesse parlare, Booksmart e tanti altri titoli che per una mera questione di calcolo non sono stati inseriti.

In un anno estremamente ricco di film che hanno imposto al pubblico la loro presenza e la loro bellezza, ecco la Top 10 dei migliori dieci film del 2019 secondo la redazione di Cinefilos.it:

Dolore e Gloria

Dolor y Gloria trailer New York Film FestivalHa conquistato il cuore della stampa (e del pubblico, visto che è in sala in Italia dal 17 maggio) Dolor y Gloria, il nuovo film di Pedro Almodovar che torna a lavorare con Antonio Banderas e Penelope Cruz e realizza uno dei migliori film della sua carriera.

Dalla trasgressione dei primi film, fino al tono meditabondo delle pellicole della sua produzione più recente, il regista non ha mai rinunciato a raccontare la grande vitalità dell’essere umano, anche di quello più sofferente, derelitto e solitario.

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Noi

noiIl travolgente successo della sua opera prima, con tanto di Oscar alla sceneggiatura originale, ha proiettato Jordan Peele nel cono di interesse dei cinefili e di coloro che hanno apprezzato Scappa – Get Out, ma anche di quelli che, scettici, lo stanno aspettando “al varco”. Con Noi, in sala dal 4 aprile, il regista, sceneggiatore e produttore si mette di nuovo alla prova, allargando i suoi orizzonti e quelli della sua storia, uscendo dai confini che aveva dimostrato di padroneggiare e allungando il getto della sua ambizione.

Noi racconta la storia di una giovane donna, Adelaide, che, tornata nella casa delle vacanze della sua infanzia, con il marito e i suoi due bambini, si trova a fronteggiare una circostanza spaventosa: delle persone li prendono in ostaggio e li minacciano, persone che sono le loro copie, un po’ più rozze, feroci e selvagge, ma esattamente come loro… come noi.

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La belle époque

La belle époqueDopo il delizioso esordio con Un amore sopra le righe, Nicolas Bedos torna a dirigere (e scrivere) per il cinema e realizza La belle époque, una commedia nostalgica e tanto romantica, interpretata da Daniel Auteuil, Fanny Ardant, Guillaume Canet e Doria Tillier.

La storia è quella di Victor, un uomo all’antica che odia la tecnologia, il digitale, il presente, l’innovazione. Sua moglie, Marianne, non potrebbe essere più diversa: ancora molto affascinante, è curiosa di ogni novità, e questo suo atteggiamento la allontana dal marito. Quando un eccentrico imprenditore propone a Victor di rivivere un giorno del passato, l’uomo non ha dubbi, sceglia di rivivere il giorno in cui ha conosciuto la donna della sua vita: proprio Marianne.

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Il traditore

pierfrancesco favino oscar 2020Marco Bellocchio torna a raccontare la storia dell’Italia, e lo fa presentando in concorso al Festival di Cannes 2019 il film Il Traditore, basato sulla figura di Tommaso Buscetta, l’uomo che ha permesso di sferrare uno dei più duri colpi alla mafia che si ricordi. Il film, costruito sulle forti spalle di Pierfrancesco Favino, presenta un ritratto fedele e non indulgente sugli eventi che si snodano tra gli anni ottanta e i primi 2000, sulla figura di una personalità ambigua e di un paese diviso internamente.

Ha inizio nei primi anni ’80 il racconto, nel bel mezzo di una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana. Tommaso Buscetta (Pierfrancesco Favino), conosciuto come il “boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile. Qui viene però arrestato ed estradato in Italia dalla polizia. Buscetta si trova a questo punto davanti ad un scelta, e deciderà di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa Nostra.

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La Favorita

rachel weiszApproda a Venezia un affresco barocco intrigante, che occhieggia alla pittura del tardo seicento con uno sguardo totalmente personale, moderno e dissacrante. Si tratta del nuovo film di Yorgos Lanthimos: La Favorita.

La storia è ambientata nell’Inghilterra del XVIII secolo, dove la triste Regina Anna decide le sorti del suo popolo protetta dalla sua reggia isolata nel cuore della campagna inglese. La sua corte, popolata di nobili, servi e consiglieri, sembra giocare freddamente con la vita e la morte della povera gente, in maniera distaccata e annoiata, dando più importanza ai banchetti, alle corse di anatre, alle tresche e al tiro a volo, piuttosto che alle inevitabili conseguenze belliche di quel  conflitto sanguinoso con la Francia, che si protrae ormai da lungo tempo.

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C’era una volta a Hollywood

leonardo dicaprio C'era una volta a... Hollywood Once Upon a Time in HollywoodC’è un momento ben preciso in C’era una volta a… Hollywood, dove Quentin Tarantino sembra racchiudere il cuore del suo film. Avviene quando la Sharon Tate interpretata con grande grazia da Margot Robbie, si reca al cinema per guardare The Wrecking Crew, film del 1969 con la stessa Tate tra i protagonisti. Nel buio della sala, osserviamo la copia ammirare l’originale, in un gioco di doppi che ha un che di straniante e ammaliante allo stesso tempo. In questa breve scena il regista fa esplodere, silenziosamente, la differenza tra ciò che è e ciò che appare, la quale connota non solo il film ma l’intera arte cinematografica e che una volta compresa apre una scissione che evidenzia ancor di più il momento di passaggio, storico e cinematografico, che la pellicola va a ritrarre.

Siamo nel 1969, un periodo di grandi cambiamenti ad Hollywood. L’attore Rick Dalton, interpretato da Leonardo DiCaprio, sta attraversando una fase discendente della sua carriera, dopo numerosi ruoli da protagonista tra western e gangster movie. Come lui, la sua fidata controfigura Cliff Booth, interpretato da Brad Pitt, cerca di non cadere nell’anonimato. Circondati da un’industria a loro sempre più estranea, i due si troveranno a fare i conti con novità impreviste, come la nuova vicina di casa di Dalton, l’attrice Sharon Tate.

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The Irishman

È l’evento cinematografico dell’anno, il nuovo film di Martin Scorsese, vecchio maestro della settima arte, che però si rivolge a Netflix, simbolo della modernità del cinema, per realizzare la sua visione: The Irishman è attesissimo, e a buon diritto!

La storia tocca il mondo della mafia italo-americana, ambiente caro allo Scorsese cinematografico, e si concentra sulla vita di Frank Sheeran (a sua volta raccontata nel libro I Heard You Paint Houses scritto da Charles Brandt). Frank è un veterano di guerra, che ha imparato ad uccidere nella campagna in Italia e che riesce ad entrare nelle grazie dei vertici della mafia, diventando “l’uomo che imbianca case”, ovvero il killer deputato a fare pulizia. Efficace, preciso, servizievole, Frank è l’impiegato modello, che esegue gli ordini e non fa domande, un vero soldato.

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Storia di un Matrimonio

storia di un matrimonio venezia 76Andare a vedere un film di Noah Baumbach presuppone una certa dose di certezze, come con tutti gli autori che mostrano sempre con grande chiarezza quali sono i loro punti di forza e il loro modo di affrontare le storie. Il regista di Brooklyn, presentando Storia di un Matrimonio a Venezia 76, in Concorso, conferma questo assunto, offrendo al pubblico un quadro realistico, attento e prepotentemente emozionante di una storia d’amore che viene fotografata sul suo concludersi.

Nicole e Charlie sono una giovane coppia che dopo anni di matrimonio, un figlio, e progetti comuni importanti (sono regista e attrice principale di una compagnia di teatro di New York), si separano, affrontando così il dolore, ma anche le dinamiche pratiche, i compromessi, le assurdità, che la separazione e il divorzio comportano.

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Joker

È stato proiettato in concorso uno dei film più attesi della 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Joker di Todd Phillip, interpretato da un superlativo Joaquin Phoenix, nei panni del noto, quanto ilare, acerrimo nemico di Batman.

Nei film di supereroi, ma anche nei fumetti o nella letteratura, i nemici e i cattivi destano da sempre empatia e fascino, tanto da surclassare spesso le meste figure, che bardandosi con la bandiera del bene e dell’ordine pubblico, si prodigano per combatterli. Joker è di certo uno dei più popolari di questi antieroi e il ritratto che ne costruisce Todd Phillips contribuisce a donargli spessore, umanità e motivazioni. Il suo oscuro affresco metropolitano fa comprendere che il male non è sempre dalla stessa parte e che molte volte i paladini della giustizia combattono contro chi ha invece ragione da vendere. Joker è intriso di tanta disperazione e forse avrebbe anche più diritti rispetto a chi lo combatte e deve mantenere il controllo della legalità.

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Parasite

parasite recensioneLa recensione di Parasite non può non partire dalla riflessione generale sul lavoro del suo regista, quel Bong Joon-Ho che, dopo aver lavorato in USA, producendo Snowpiercer e Okja, torna nella sua Corea del Sud, per affrontare di nuovo il conflitto di classe. Lo fa con un film dalla precisione geometrica e dall’animo tumultuoso, una storia che nel suo schema perfetto incasella ambizioni, appetiti, brutture, bassezze umane.

La storia ruota intorno al rapporto in parte inconsapevole tra due famiglie. Da una parte, in un seminterrato umido, c’è la famiglia Ki-taek, dall’altro invece, in cima a una collina, nella zona residenziale della città, in una villa luminosa ed elegante, c’è la famiglia Park, che possiede ed ottiene tutto ciò che i soldi possono comprare. Due famiglie a loro modo felici, ma complementari l’una all’altra.

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Top 10 2013 secondo il Time

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Top 10 2013Come ogni fine anno,dicembre è il periodo in cui arrivano le classifiche, il Time quest’anno anticipa la concorrenza e tramite il suo critico Richard Corliss stila la sua top 10 in cui troviamo un mix tra film indipendenti,grandi blockbuster e pellicole straniere(con una piacevole sorpresa nei piani alti!).
Di seguito trovate la classifica con allegato il trailer del film e il link alla nostra recensione

10. Lo Hobbit:La Desolazione di Smaug

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9. 12 Years a Slave  

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8. The Act of killing  

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7. Frozen  Recensione

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6. Fast & Furious 6  Recensione

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5. The Grandmaster  Recensione

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4. Her  Recensione

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3. American Hustle  Recensione

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2. La Grande Bellezza  Recensione

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1. Gravity  Recensione

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Tootsie: trama, cast e curiosità sul film con Dustin Hoffman

Tootsie: trama, cast e curiosità sul film con Dustin Hoffman

Nel corso della sua lunga carriera, l’attore Dustin Hoffman ha recitato in alcuni tra i più acclamati e memorabili film della storia del cinema. Da Il laureato a Kramer contro Kramer, da Il maratoneta a Rain Man – L’uomo della pioggia. Il due volte premio Oscar ha inoltre spaziato attraverso vari generi, distinguendosi anche nella commedia. Tra i suoi film più ricordati vi è infatti anche Tootsie, film del 1982 diretto dal celebre Sydney Pollack, dove l’umorismo si unisce al romanticismo, dando vita ad un racconto tanto bizzarro quanto dolce sul riscatto e sulla necessità di essere sé stessi per poter avere successo.

Indicato come uno dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, e una delle migliori cento commedie americane di sempre, Tootsie si affermò come uno dei maggiori successi del suo anno e dell’intero decennio. A fronte di un budget di 21 milioni di dollari, questo arrivò a guadagnarne oltre 177 in tutto il mondo. Il merito è da ritrovarsi nella sua solida sceneggiatura, nella regia e specialmente nelle interpretazioni dei protagonisti, capaci di tirar fuori tutto l’umorismo e la tragicità dai propri personaggi. Il film è poi arrivato ad ottenere ben 10 nomination ai premi Oscar, comprese quelle per il miglior film e i migliori attori.

Ancora oggi Tootsie è ricordato per la sua commistione di assurdità e serietà delle situazioni, proponendo riflessioni sociali e sul sessismo ancora oggi di grande attualità. Si è così affermata come un’opera capace di distaccarsi dal suo tempo per parlare anche al pubblico di oggi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Tootsie: la trama del film

La vicenda del film si svolge a New York, dove vive Michael Dorsey. Egli è un valido e preparato attore di teatro, con grandi capacità ma dotato anche di un brutto carattere. Proprio a causa dei suoi maniacali perfezionismi interpretativi, egli entra spesso e volentieri in conflitto con registi e produttori. Ciò lo porta progressivamente a non ottenere più ruoli importanti, vedendosi costretto a lavorare come cameriere per guadagnarsi da vivere. Nel disperato tentativo di recitare ancora, egli decide infine di presentarsi ad un provino per un personaggio femminile travestito da donna, facendosi chiamare Dorothy. La sua performance stupisce tutti, tanto da permettergli di ottenere il ruolo.

Quella che sembrava essere per lui la svolta diventa invece ben presto una vera e propria condanna. Michael è infatti costretto a dover continuare a fingere di essere una donna, incappando in una serie di problematiche. Tra queste vi è anche l’incontro con la dolce Julie Nichols, un’attrice della serie per cui sta lavorando, di cui si innamora perdutamente. Tra la difficoltà di mantenere il suo segreto e la necessità di continuare ad avere una vita privata e sentimentale stabile, Michael sarà chiamato a fare una serie di scelte, che lo porteranno a cambiare inevitabilmente come persona.

Tootsie cast

Tootsie: il cast del film

Interessatosi da subito al ruolo, Dustin Hoffman promosse attivamente la realizzazione del film. Da sempre noto per la sua dedizione ai personaggi, anche in questo caso egli condusse approfondite ricerche per prepararsi ad interpretare Michael e Dorothy. Per prima cosa egli ha guardato più volte il film Il vizietto. Successivamente ha visitato il General Hospital, poiché il ruolo interpretato nei panni di Dorothy era quello di una direttrice d’ospedale. Per prepararsi ai panni femminili, Hoffman si è inoltre sottoposto a diverse ore di trucco, ma l’aspetto più complesso fu il trovare la giusta voce per il personaggio. L’attore decise infine di dotarla di un accento del sud, poiché ciò gli permetteva di ottenere una voce più femminile. Per il suo ruolo egli è stato candidato all’Oscar come miglior attore.

Nei panni di Julie Nichols, la collega di cui Michael si innamora, vi è la celebre attrice Jessica Lange. Questa, che veniva da una serie di film drammatici, ebbe non poche difficoltà a modulare l’intensità della recitazione ai toni di una commedia. La sua interpretazione fu però poi estremamente apprezzata, portandola a vincere il premio Oscar come miglior attrice non protagonista. Ad interpretare Sandy, aspirante attrice amica di Michael, vi è invece Teri Garr. Il personaggio era stato scritto appositamente per lei, e portò l’attrice ad essere a sua volta nominata al premio Oscar. Nel film è poi presente l’attore Bill Murray nei panni di Jeff Slater, coinquilino e collega di Michael. Dabney Coleman è Ron Carlisle, il regista della serie, mentre Doris Belack è Rita Marshall, la produttrice. Charles Durning, infine, interpreta Leslie Nichols, padre di Julie.

Tootsie: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Tootsie è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 4 maggio alle ore 21:30 sul canale La7 D.

Fonte: IMDb

Tooken: trailer ufficiale del film di John Asher

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Tooken: trailer ufficiale del film di John Asher

Rilasciato il nuovo trailer ufficiale del film Tooken, diretto da John AsherTooken vuole essere una parodia del film d’azione Taken, con Liam Neeson.

http://vimeo.com/115726719

Il film è stato co-scritto e diretto da John Asher e co-scritto da Cameron van Hoy. Nonostante quello che si potrebbe rapidamente desumere, non si tratta dei ragazzi che sono dietro Epic Movie, Hot Movie, Disaster Movie. Nel cast possiamo vedere Lee Tergeson, visto di recente nella serie American Horror Story.

Fonte: CB

Too Young to Die: il diario del Joker di Heath Ledger

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Too Young to Die: il diario del Joker di Heath Ledger

Come molti di voi sapranno una delle puntate della serie tedesca “Too Young to Die” sarà incentra sulla tragica morte del Premio Oscar , e da quando la notizia è arrivata sul web si è da subito creata una grossa attesa sull’episodio che ripercorrerà in chiave documentaristica i tragici avvenimenti. Oggi, a sorprese arriva un estratto della puntata in cui vediamo per la prima volta Kim Ledger, padre dell’attore, mostrare alle telecamere il “Diario di Joker”, una sorta di diario di appunti che suo figlio studiava e collezionava per prepararsi alla parte che avrebbe affrontato che che lo avrebbe fatto diventare una leggenda nel panorama dei Villain del mondo dei cinecomics. Come sappiamo da proprio da quel diario nacque la performance che gli regalò l’Oscar postumo.

Il Cavaliere Oscuro è il film di maggior successo di , diretto da Christopher Nolan nel 2010, vede protagonisti anche   e ;  è la seconda parte della trilogia di Batman diretta dal regista Inglese.

Trama: Con l’aiuto del commissario Gordon e del procuratore distrettuale Harvey Dent, Batman cerca di ripulire completamente le strade di Gotham City dal crimine che le infesta. Il Cavaliere Oscuro non ha però fatto i conti con il Joker, che terrorizza i cittadini di Gotham e cerca di farla sprofondare nel caos e nell’anarchia.

Too Old To Die Young: recensione della serie di Nicolas Winding Refn

Ai tempi di Solo Dio Perdona, Nicolas Winding Refn aveva promesso che il suo stile e il suo linguaggio cinematografico e narrativo sarebbero sempre più evoluti nella direzione di un’estetica abbagliante, come appunto quella riscontrabile nel succitato film presentato in concorso a Cannes nel 2013. Promessa fatta, promessa mantenuta. Dopo aver turbato ulteriormente con The Neon Demon, Refn ha proseguito la sua ricerca spostandosi sulla serialità, realizzando così la sua prima serie intitolata Too Old To Die Young, di cui gli episodi 4 e 5 sono stati presentati fuori concorso al Festival di Cannes 2019. La serie, che sarà distribuita su Amazon Prime Video dal 14 giugno, sembra promettere un concentrato di tutte le cifre stilistiche del regia danese, tra avvincente intrattenimento e disincantata contemplazione sulla società odierna.

Too Old To Die Young, la serie tv Prime Original

Protagonista assoluto è Miles Teller, il quale interpreta un detective dalla doppia vita: di giorno garante della legge, di notte spietato assassino. Martin, questo il nome del protagonista, soffre di una crisi esistenziale, la quale lo conduce sempre più all’interno di un inferno fatto di omicidi, violenza e sangue. Questa cupa odissea lo porterà a scontrarsi con strani e temibili personaggi.

Sono particolarmente diversi l’uno dall’altro i due episodi presentati in anteprima. Dove uno sembra vivere della rarefazione di Solo Dio Perdona, l’altro sfoggia invece un dinamismo alla Drive. Dove uno sembra avere i toni disillusi e le atmosfere decadenti di un film sulla crisi della società e dei suoi abitanti, l’altro è invece un adrenalinico noir tra feroci inseguimenti e personaggi dalla perversa natura. Difficile dunque immaginare come possa realmente essere la serie firmata da Refn, quali delle due strade percorrerà, e a quali conclusioni arriverà.

Too Old To Die Young

Ciò che è certo, è che il regista sembra aver dato sfogo a tutte le sue ossessioni, che all’interno di un prodotto della durata complessiva di 13 ore potrebbero aver trovato la giusta collocazione. Potrà certamente infastidire l’uso che Refn fa della messa in scena, totalmente prevalente rispetto all’elemento narrativo. Questo appare infatti un pretesto per mettere in relazione alcune immagini chiave, e l’intrattenimento è dato in primo luogo da una ricerca e una cura per l’aspetto visivo che sbalordisce nuovamente. Refn è sempre più un esteta, e le sue opere vivono di colori forti, dal giallo al verde, dal rosso al viola. Colori che sono diretta esternalizzazione delle pulsioni dei personaggi.

Il mondo che sembra aver costruito stavolta ha un sapore già conosciuto, eppure difficilmente si riesce a staccare gli occhi dallo schermo. Refn sa come ottenere l’attenzione, come riprenderla qualora la si avesse persa. Lo dimostra con continui cambi di tono, continue accelerazioni di ritmo che costringono lo spettatore a vivere sulla propria pelle il metaforico viaggio verso l’inferno che il protagonista ha intrapreso. Miles Teller incarna qui il nuovo volto senza espressioni né emozioni del cinema dell’autore danese. Pur privato di ciò, l’attore riesce comunque a calamitare su di sé l’attenzione, imponendosi come una figura tanto attraente quanto provocante.

Refn è dunque tornato, ed è pronto a far discutere nuovamente, proponendo un prodotto che certamente porrà a dura prova lo spettatore, marcando sempre di più la divisione tra chi lo ama e chi lo odia. Con Too Old To Die Young conferma di sapere perfettamente come provocare e intrattenere, come sorprendere, scioccare e anche divertire. Se la serie vivrà bilanciando al suo interno la differente natura dei due episodi proposti, avrà certamente la possibilità di affermarsi come un nuovo punto cruciale nella filmografia del suo autore.

Too Old To Die Young: prime foto ufficiali della serie di Nicolas Winding Refn

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Amazon Studios ha rilasciato le prime immagini ufficiali tratte da Too Old To Die Young, la serie firmata Nicolas Winding Refn (Drive, Solo Dio Perdona, The Neon Demon) che vedrà la luce nel corso del 2019.

Nel cast figureranno Miles Teller, Jena Malone, Billy Baldwin, John Hawkes, Nell Tiger Free, Babs Olusanmokun, Callie HernandezCristina Rodlo.

In attesa che venga annunciata la sinossi dello show vi ricordiamo che le riprese sono iniziate lo scorso novembre (con lo stesso Refn che ha condiviso spesso su Instagram, Facebook e Twitter estratti dalla lavorazione e interviste agli attori) e termineranno in estate.

Tonya: trailer e poster del film con Margot Robbie

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Tonya: trailer e poster del film con Margot Robbie

Lucky Red ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Tonya (I, Tonya) il film di Craig Gillespie con Margot Robbie, Allison Janney, Sebastian Stan in arrivo nei cinema italiani il prossimo 22 Marzo.

I, Tonya è nominato a tre premi Oscar, nella categoria Migliore attrice Protagonista Margot Robbie, Migliore attrice non protagonista Allison Janney e Miglior Montaggio. Di seguito il trailer:

Tonya: recensione del film con Margot Robbie

L’appassionante storia vera della pattinatrice Tonya Harding (Margot Robbie).

Conosciuta per il suo temperamento focoso, Tonya fu protagonista di una carriera eccezionale e di uno dei più grandi scandali dello sport mondiale.

Il film, acclamato dal pubblico e dalla critica ai Festival in cui è stato presentato, è il ritratto tragico e al tempo stesso ironico di una donna forte e di una società bisognosa di creare miti per poi distruggerli.

Alla regia Craig Gillespie. La sceneggiatura, scritta da Steven Rogers, è basata sull’intervista di prima mano alla stessa Harding e al suo ex marito Jeff Gillooly. La storia mira a raccontare l’incidente durante le Olimpiadi del 1994, in cui la pattinatrice Nancy Kerrigan venne aggredita.

Margot Robbie è ormai una presenza fissa sul grande schermo. L’abbiamo vista con Will Smith in Focus – Niente è come sembra, poi in Z for Zachariah al fianco di Chris Pine e Chiwetel Ejiofor e in fine in un bellissimo cameo in La Grande Scommessa. La scorsa estate è stata trai protagonisti di due titoli importanti, anche se poco riusciti: The Legend of Tarzan e Suicide Squad.

Tonya: la trama, il cast e la vera storia dietro il film con Margot Robbie

Dissacrante e originale nella sua messa in scena, il film del 2017 Tonya, diretto da Craig Gillespie ripercorre uno dei più clamorosi scandali sportivi nella storia degli Stati Uniti. La storia è infatti basata sulla pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, divenuta leggendaria tanto per i suoi meriti artistici quanto per i burrascosi eventi che la videro coinvolta e la portarono ad avere non pochi problemi con la giustizia. A darle volto è l’attrice Margot Robbie, divenuta dopo The Wolf of Wall Street una delle più apprezzate e richieste interpreti di Hollywood.

Girato in stile mockumentary, con tanto di finte interviste e rottura della quarta parete, il film riporta i reali eventi attraverso una chiave di lettura inedita. Tutto si basa infatti sull’inaffidabilità dei personaggi protagonisti e del loro racconto. Attraverso di questi, infatti, si ottengono più punti di vista sull’evento principale, portando ad un ritratto della Harding che in parte la dipinge come la vera vittima dell’accaduto. La sceneggiatura del film è stata scritta da Steven Rogers, il quale ha avuto l’intuizione dopo aver visto un documentario sul pattinaggio su ghiaccio dove si menzionava la Harding.

Dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival, Tonya è diventato uno dei titoli di maggior successo della stagione, guadagnando consensi dalla critica e dall’industria. Diversi sono infatti i premi ottenuti dal titolo, a cui si aggiungono tre nomination ai premi Oscar. Anche al box office il film si è affermato con un ottimo risultato. A fronte di un budget di 11 milioni di persone, questo è infatti riuscito a guadagnarne circa 53 in tutto il mondo. In particolare, ad aver segnato il successo della pellicola sono state le interpretazioni dei protagonisti, come anche la costruzione del racconto particolarmente accattivante.

Tonya: la trama del film

Il film inizia con il raccontare la vita di Tonya Harding sin dalla sua infanzia, seguendola poi attraverso la sua difficile crescita tra una madre particolarmente severa e la passione per il pattinaggio. A causa della sua bassa estrazione sociale e del suo atteggiamento aggressivo, però, Tonya non sembra destinata a possedere la grazia necessaria all’ottenimento di validi risultati in questa disciplina. La giovane non vuole però demordere, e assunta una preparatrice inizia ad impegnarsi sempre più per dimostrare le proprie capacità. In breve, riesce realmente ad affermarsi come una talentuosa pattinatrice, stabilendo anche importanti record e primati.

Al di fuori dello sport, Tonya frequenta invece lo scapestrato Jeff Gillooly, un giovane dalle dubbie capacità. I due, molto innamorati, finiscono per sposarsi, ma la loro relazione viene da subito segnata da una serie di abusi e violenze reciproche. Queste si riveleranno una fonte di grande stress per la pattinatrice, che inizia a riportare i turbamenti della propria vita privata anche nella sua vita pubblica. Le sue prestazioni iniziano infatti a calare, vedendosi superata dalla rivale Nancy Kerrigan. Mentre si prepara ai campionati del 1994, Tonya manifesta sempre più squilibri, i quali la porteranno a compiere gesta gravi e da cui non è più possibile tornare indietro.

Tonya: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Tonya Harding vi è la celebre attrice Margot Robbie. Questa rivelò in seguito di non essere stata a conoscenza del fatto che la sceneggiatura si basava su una storia vera. Fu soltanto dopo aver terminato la lettura della sceneggiatura che scoprì la storia di Tonya, iniziando a documentarsi su di lei. L’attrice guardò infatti quanti più video possibili su di lei, cercando di riprodurne gli atteggiamenti e il modo di parlare. Per poter girare personalmente le scene di pattinaggio, limitando la presenza di controfigure, la Robbie praticò tale sport per circa quattro mesi, raggiungendo il livello richiesto. Dovette infine sottoporsi ad un lavoro di trucco volto ad “imbruttirla” e farla assomigliare alla vera Tonya.

Il ruolo della madre della protagonista, LaVona, è invece stato scritto appositamente per l’attrice Allison Janney, nota per la sit-com Mom. L’interprete ha in seguito dichiarato di essersi approcciata al personaggio cercando di non giudicarlo. Questo è stato per lei il ruolo più complesso della sua carriera, richiedendo una caratterizzazione particolarmente complessa. L’interpretazione è però valsa alla Janney un Oscar come miglior attrice non protagonista. Sebastian Stan, meglio noto per essere Bucky Burnes nell’MCU, è qui Jeff Gillooly, marito di Tonya. Julianne Nicholson interpreta l’allenatrice Diane Rawlinson, Paul Walter Hauser è il goffo Shawn Eckhardt e Bobby Cannavale ricopre i panni di Martin Maddox.

Tonya cast

Tonya: la vera storia dietro il film

Come affermato anche dallo stesso sceneggiatore, il film non è basato sugli effettivi eventi svoltisi nel 1994. Esso è piuttosto il frutto di una serie di interviste con le vere persone coinvolte, da Tonya al marito Jeff. Queste hanno fatto emergere una serie di punti di vista diversi e spesso contraddittori tra loro. Unendo tutto ciò, Rogers diede vita ad un ritratto variegato, che porta alla luce nuovi aspetti della storia. Al di là di ciò, nella realtà degli eventi, Tonya era però realmente in competizione con Nancy Kerrigan. Questa subì poi un attacco orchestrato dal marito di Tonya e il suo amico Shawn. L’aggressione avviene in seguito ad un allenamento, e la pattinatrice si ritrova improvvisamente con il ginocchio spezzato.

L’FBI riesce però a catturare i due aggressori dopo aver ascoltato Shawn vantarsi dell’accaduto. In breve, la stessa Tonya viene accusa di essere complice e consapevole di quanto sarebbe accaduto alla rivale. La campionessa diventa così il bersaglio dei mass media, e la sua carriera cade ben presto in rovina. Dopo aver partecipato alle Olimpiadi, dove si classifica ottava, Tonya è poi chiamata al processo. Durante questo riesce evitare il carcere, ma si ritrova condannata ad una squalifica a vita dal pattinaggio. Termina così la sua carriera in tale disciplina, ma il suo nome rimarrà per sempre impresso in essa non solo per gli scandali ma anche per i grandi traguardi raggiunti.

Tonya: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Tonya è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Tim Vision e Apple iTunes. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per venerdì 20 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Tonya Harding: la vera storia della protagonista di Tonya

Tonya Harding: la vera storia della protagonista di Tonya

Dissacrante e originale nella sua messa in scena, il film del 2017 Tonya (qui la recensione), diretto da Craig Gillespie ripercorre uno dei più clamorosi scandali sportivi nella storia degli Stati Uniti. La storia è infatti basata sulla pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, divenuta leggendaria tanto per i suoi meriti artistici quanto per i burrascosi eventi che la videro coinvolta e la portarono ad avere non pochi problemi con la giustizia. A darle volto è l’attrice Margot Robbie, divenuta dopo The Wolf of Wall Street una delle più apprezzate e richieste interpreti di Hollywood.

Girato in stile mockumentary, con tanto di finte interviste e rottura della quarta parete, il film riporta i reali eventi attraverso una chiave di lettura inedita. Tutto si basa infatti sull’inaffidabilità dei personaggi protagonisti e del loro racconto. Attraverso di questi, infatti, si ottengono più punti di vista sull’evento principale, portando ad un ritratto della Harding che in parte la dipinge come la vera vittima dell’accaduto. La sceneggiatura del film è stata scritta da Steven Rogers, il quale ha avuto l’intuizione dopo aver visto un documentario sul pattinaggio su ghiaccio dove si menzionava la Harding.

Dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival, Tonya è diventato uno dei titoli di maggior successo della stagione, guadagnando consensi dalla critica e dall’industria. Ma qual è la vera storia di Tonya Harding e quanto il film è fedele rispetto a quanto realmente accaduto? Naturalmente, alcune modifiche sono state apportate per rendere più cinematografico il racconto, ma gli eventi significativi messi in scena dal regista, come si vedrà, sono profondamente fedeli a quanto avvenuto e proprio per questo ancor più capaci di genere stupore.

Tonya Harding: la vera storia della pattinatrice

La vita di Tonya non è mai stata semplice. Sin da quando era bambina, come da lei affermato, sua madre LaVona abusò fisicamente psicologicamente di lei. La dipendenza dall’alcol della donna la rendeva infatti una persona particolarmente instabile e incline alla violenza. Una volta adolescente, Tonya iniziò ad allenarsi come pattinatrice sul ghiaccio, anche su volontà di sua madre. Crescendo, però, la Harding sviluppò un fisico apparentemente non idoneo a quella disciplina, caratterizzandosi come robusta e poco elegante. Nonostante ciò, grazie anche alla sua potenza muscolare, Tonya iniziò ad ottenere dei primi significativi successi.

Vinse infatti la competizione Skate America, nell’ottobre 1989, ed è stata considerata una forte contendente ai Campionati di pattinaggio di figura degli Stati Uniti del febbraio 1990. Fu però il 1991 il suo anno migliore, quando ai campionati nazionali statunitensi eseguì il suo primo triplo axel, un salto ancora oggi proibitivo per molte altete, vincendo il titolo grazie al 6.0 ottenuto nel punteggio tecnico. Fu la seconda donna, dopo la giapponese Midori Itō, a eseguire un triplo axel in una competizione ufficiale. Dopo quell’anno, però, Tonya non fu più in grado di replicare i successi ottenuti e la sua carriera iniziò ben presto a conoscere un inesorabile declino.

Tonya Harding film

In quello stesso periodo iniziò ad affermarsi sempre di più la personalità di Nancy Kerrigan. Questa proveniva da una famiglia onesta e laboriosa ed era stata ben accolta dalla comunità dei pattinatori e dal mondo dello sport in generale. Aveva accordi di sponsorizzazione, era una donna popolare e benvoluta e stava guadagnando sempre più successi. Feroci rivali sul circuito di pattinaggio artistico, Harding e Kerrigan facevano anche parte della stessa squadra, vale a dire, la squadra di pattinaggio di figura degli Stati Uniti che si stava preparando a competere alle Olimpiadi invernali del 1994. Il 6 gennaio 1994, dopo un allenamento in una pista di Detroit, la Kerrigan è stato colpita sopra il ginocchio destro con un bastone telescopico.

Successivamente è emerso che l’attacco è stato effettuato da un uomo di nome Shane Stant, che era stato assunto da Shawn Eckhardt, l’autoproclamata guardia del corpo di Tonya e di suo marito Jeff Gillooly. La gamba della Kerrigan non si ruppe, ma la pattinatrice fu costretta a ritirarsi dai Campionati Nazionali, vinti poi da Tonya. La Kerrigan si era però completamente ripresa quando le Olimpiadi si sono svolte, e in quell’occasione ha vinto la medaglia d’argento, mentre Harding è riuscita ad arrivare solo ottava. Nel mentre, Tonya era sempre oggetto di intense speculazioni sui media. Gillooly, Eckhardt e Stant erano già stati accusati dell’accaduto e la Harding si trovò a dover ammettere di essere stata a conoscenza del loro piano.

Gillooly, Eckhardt e Stant hanno poi scontato una pena in prigione, mentre Tonya ha invece ricevuto tre anni di libertà vigilata, 500 ore di servizio alla comunità ed è stata multata di 160.000 dollari. È stata anche costretta a ritirarsi da tutte le competizioni in sospeso e a dimettersi dalla World Figure Skating Association degli Stati Uniti. Nel corso dell’anno, l’USFSA ha condotto le proprie indagini, privato Harding del suo titolo di campionato del 1994 e impedendole a vita di competere come pattinatrice o allenatrice. Con la sua carriera da pattinatrice finita, Tonya si è in seguito cimentata nella boxe, nell’automobilismo e infine a comparire nel cast di alcuni popolari programmi televisivi.

Tonya Harding: le differenze tra la sua storia e il film

Tonya Harding: le differenze tra la sua storia e il film

Come affermato anche dallo stesso sceneggiatore, il film Tonya non è basato sugli effettivi eventi svoltisi nel 1994. Esso è piuttosto il frutto di una serie di interviste con le vere persone coinvolte, da Tonya al marito Jeff. Queste hanno fatto emergere una serie di punti di vista diversi e spesso contraddittori tra loro. Unendo tutto ciò, Rogers diede vita ad un ritratto variegato, che porta alla luce nuovi aspetti della storia. Nonostante ciò, è vero il difficile rapporto tra Tonya e sua madre, come anche è vero il curioso fatto che LaVona si presentò ad un intervista con un pappagallo sulla propria spalla, proprio come si può vedere nel film. Il personaggio della madre, tuttavia, è quello più liberamente ispirato alla realtà.

La vera LaVona rifiutò infatti di incontrare gli autori del film, che quindi dovettero basarsi unicamente sul racconto altrui e su altri tipi di testimonianze per dar vita al personaggio. Per quanto riguarda l’attività di pattinatrice, il film è fedele nel raccontare del triplo axel eseguito da Tonya, come anche il fatto che era solita ottenere punteggi bassi per via del suo aspetto poco canonico. Fedele, anche se raccontato da punti di vista che si contraddicono tra loro, è infine il racconto dell’aggressione alla Kerrogan e ciò che ne seguì. Tonya descrive dunque nel dettaglio la violenza che la Harding ha subito e anche se non è possibile perdonare il suo comportamento nei confronti della rivale, il film sollevo la domanda sul perché nessuno sia mai intervenuto per aiutare Tonya ad uscire dalla brutta situazione in cui si stava cacciando.

Fonte: ScreenRant, HistoryvsHollywood

 

Tonya Harding: il biopic con Margot Robbie ha un regista

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Dopo l’annuncio di Variety che Margot Robbie sarebbe stata la pattinatrice Tonya Harding nel biopic, arriva ora la notizia che a dirigere I, Tonya è stato chiamato Craig Gillespie, già regista per la Disney di L’ultima Tempesta, oltre che autore del remake di Fright Night e di Lars e una ragazza tutta sua.

La sceneggiatura, scritta da Steven Rogers, è basata sull’intervista di prima mano alla stessa Harding e al suo ex marito Jeff Gillooly. La storia mira a raccontare l’incidente durante le Olimpiadi del 1994, in cui la pattinatrice Nancy Kerrigan venne aggredita.

Margot Robbie è ormai una presenza fissa sul grande schermo. L’abbiamo vista con Will Smith in Focus – Niente è come sembra, poi in Z for Zachariah al fianco di Chris Pine e Chiwetel Ejiofor e in fine in un bellissimo cameo in La Grande Scommessa. Questa estate sarà trai protagonisti di due dei film più attesi dei prossimi mesi: The Legend of Tarzan e Suicide Squad.

Fonte: CS

Tony Stark: scoperto un Easter Egg che lega Iron Man 2 a Agent Carter

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Tutti siamo abituati a conoscerlo come un “genio, miliardario, playboy, filantropo”, ma spesso sfugge all’attenzione dei più superficiali che Tony Stark, sotto la scorsa da sbruffone, nasconde un cuore d’oro (no, non ci riferiamo al reattore ARC nel suo petto).

L’utente di Reddit,  RedditZacuzzi, ha scoperto un Easter Egg che lega Iron Man 2 a Agent Carter e che svela la natura fondamentalmente nostalgica dell’industriale e Vendicatore con l’Armatura.

In Iron Man 2, durante una conversazione con Nick Fury, Tony è mostrato in vestaglia, un abbigliamento comodo e da casa, che sembra perfetto addosso a un uomo così abituato agli agi e alle comodità.

In Agent Carter, vediamo la stessa vestaglia indossata da Howard Stark, papà di Tony. Il figlio prematuramente rimasto orfano ha conservato gli indumenti di papà, e ancora li indossa, in segno di memoria e affetto.

In Avengers: Infinity War rivedremo di nuovo Tony Stark in azione, e il film potrebbe mostrare qualità eroiche inedite di Iron Man, soprattutto potrebbe mettere in evidenza il grande cuore dell’eroe, dal momento che sarà lui, probabilmente, a mettere tutto a rischio per salvare la Terra.

Avengers: Infinity War, il secondo trailer del film Marvel Studios

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

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Tony Stark: le citazioni più divertenti nel MCU

Tony Stark: le citazioni più divertenti nel MCU

Non ci sono personaggi nel Marvel Cinematic Universe come Tony Stark: irriverente e mordacemente sarcastico, è una di quelle persone che sarebbe molto facile non amare ma, poiché è così incredibilmente affascinante, la sua aura riesce a colpire chiunque in modo sorprendente. Per di più, è anche colui che compie il più grande sacrificio nella battaglia contro Thanos e la sua intenzione di piegare l’universo alla sua volontà. Oltre a tutto il resto, ha anche un senso dell’umorismo molto acuto e alcune sue citazioni sono diventate assolutamente iconiche!

“Dammi uno scotch. Sto morendo di fame”.

Tony Stark non ha certamente paura di dire in maniera sfacciata ciò che vuole, e questo include l’essere sincero…anche quando vuole bere qualcosa. In questo caso, ciò che rende la citazione così divertente è che sta essenzialmente ammettendo che, piuttosto che mangiare effettivamente qualcosa, vuole soltanto gustarsi uno scotch per concludere al meglio la giornata. Tony può non essere il miglior modello di comportamento a volte, ma almeno si conosce abbastanza bene da capire cosa desidera in un dato momento.

“Tieniti forte, Legolas”.

Tony Stark si autocompiace nell’insultare le persone in modi che sa che li infastidiranno, e non c’è nessuno che sia immune dal suo sarcasmo. Questo include Occhio di Falco, che è più volte bersaglio delle battute di Tony. Naturalmente, non aiuta il fatto che Tony stia paragonando Occhio di Falco all’attraente Legolas de Il Signore degli Anelli, sebbene a suo modo sia anche un complimento (dato che Legolas era un arciere molto rinomato: questo è sicuramente considerato come uno degli insulti più divertenti del MCU.

“Te l’ho detto. Non voglio unirmi alla tua boyband super segreta”.

Ci vuole coraggio smisurato per andare contro a Nick Fury (uno dei migliori ruoli di Samuel L. Jackson), ma è proprio quello che Tony fa con questa battuta impertinente.

Naturalmente, deve dimostrare, a se stesso come a Nick, che vede i Vendicatori come non degni di essere presi sul serio, ed è per questo che decide di riferirsi a loro come una boy band piuttosto che utilizzando un epiteto che ne trasmetta l’eroismo.

“Sono un grande fan del modo in cui perdi il controllo e ti trasformi in un enorme mostro verde di rabbia”.

Ogni volta che Tony Stark incontra qualcuno per la prima volta, sembra incapace di esimersi dal fare una battuta o un commento sarcastico, di solito riuscendo a colpire direttamente i punti sensibili dell’interlocutore. In questo caso, quando incontra Hulk, e anche se sembra ammirare la sua (in)capacità di Banner di controllare la rabbia, è chiaro che sta facendo una battuta a spese del supereroe.

E’ sicuramente una battuta molto divertente, ma mostra anche che c’è sempre un limite all’approccio di Tony con gli altri.

”Iron Man.” Accattivante, suona bene. Non è tecnicamente preciso. L’armatura è in lega di oro e titanio, ma è un nome evocativo, simbolico”

Oltre ad avere un malvagio senso dell’umorismo sui difetti e le manie degli altri, Tony Stark ha anche la tendenza ad essere pedante. È una “libertà” che si prende e gli si può anche riconoscere, dato che è innegabilmente un genio e merita credito per le sue capacità di leadership.

Per di più, è difficile non ridere di Tony che fa notare che il nome Iron Man, che è diventato iconico come la tuta stessa è, in effetti, un nome fuorviante.

“Vostra madre sa che indossate le sue vesti?”

Se c’è una persona per cui Tony dovrebbe avere almeno un po’ di rispetto, dovrebbe essere Thor che, dopo tutto, è uno dei personaggi più forti del MCU. Tuttavia, questo non impedisce a Tony di prenderlo in giro con toni shakespeariani e, dato il rapporto di Thor con sua madre, è una battuta abbastanza infelice.

Ma visto che è Tony che lo pronuncia, non risulta così crudele come potrebbe essere se fosse qualcun altro a scagliare questo particolare insulto.

“Il signor Stark esibisce narcisismo da manuale?”.

Tony Stark è molte cose, ma non è cieco ai suoi difetti e alle sue imperfezioni, che è precisamente ciò che rende questa citazione sia molto divertente che, a suo modo, tragica. Riconosce di mostrare i tratti che si associano al narcisismo e, piuttosto che difendersi o arrabbiarsi, ammette semplicemente che è la verità.

I fan non possono fare a meno di ammirare che qualcuno con i suoi poteri e le sue capacità sia disposto ad ammettere i propri difetti caratteriali.

“Tu sei Spider-ino… il ragno che combatte il crimine. Sei Spider-Boy?”

Uno dei rapporti più sinceramente toccanti nel MCU è quello tra Tony Stark e Peter Parker: è chiaro che Parker ammira davvero Stark, così come è chiaro che Stark riconosce con affetto l’innocenza giovanile di Parker e il suo desiderio di essere una brava persona e un eroe.

Tuttavia, questo non impedisce a Stark di esibire il suo consueto senso dell’umorismo quando incontra Peter Parker, riferendosi a lui, in modo piuttosto sprezzante, come “Spider-Boy”. È un Tony Stark da manuale, ed è questo che la rende una citazione iconica: la loro è sicuramente una delle migliori amicizie del MCU.

“E’ lui il capo, io metto solo i soldi, i progetti e faccio sembrare tutto più affascinante!”

Anche se ha la tendenza ad essere disinvoltamente brutale con quasi tutti, bisogna dire che Tony non è più gentile quando si tratta di se stesso. Infatti, ammette un rispetto piuttosto rancoroso per Capitan America, come dimostra questa battuta.

Allo stesso tempo, non resiste all’occasione di far capire che paga davvero tutto lui e che ha un glamour da rock star che innegabilmente gli appartiene, il che aumenta l’impatto cool dell’immagine dei Vendicatori.

“Meglio essere temuti, o rispettati?… Io dico: è troppo chiedere entrambe le cose?”

Questa è una domanda che ha ossessionato i leader per secoli, e quindi ovviamente anche Tony si perde a rifletterci. Essendo Tony Stark, tuttavia, non potrà mai schierarsi solo da una parte o dall’altra.

In questa battuta molto umoristica, mette in chiaro, ancora una volta, che non ha intenzione di accontentarsi di niente di meno di ciò che vede come suo dovere, e se qualcuno nel MCU è destinato ad essere sia temuto che rispettato, è proprio lui.