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Torino Film Festival 2014: The Duke of Burgundy di Peter Strickland

Oggi al Torino Film Festival 2014 è anche il giorno di The Duke of Burgundy di Peter Strickland, pellicola presentata già Toronto International Film Festival del 2014. The Duke of Burgundy racconta di una donna che studia le farfalle e falene mette alla prova i limiti del suo rapporto con la sua governante.

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Torino Film Festival 2014A seguire il suono dei motori Maserati, creati da Ferrari sfruttando tutta la tecnologia d’avanguardia e precisione della fabbrica di Maranello, la performance musicale “Morricone – A Blind Movie” eseguita dal premiato musicista torinese Giorgio Li Calzi. Al Lingotto, ad apertura del festival, si è tenuta quindi la proiezione in anteprima mondiale della sofisticata commedia ‘Gemma Bovery’, alla presenza della regista francese Anne Fontaine, arrivata a bordo dell’ammiraglia della Casa del Tridente.

Torino Film Festival 2014: programma della sala Web

Torino Film Festival 2014Si riconferma per il secondo anno consecutivo la partnership tra MYmovies.it e il Torino Film Festival 2014 che in occasione della 32a. edizione, rinnova con entusiamo il progetto di programmazione streaming inaugurato lo scorso anno, presentando una ricca selezione di film del nuovo programma ufficiale nella Sala Web (www.mymovies.it/live/32tff/).

In programma a Torino dal 21 al 29 Novembre, il TFF mantiene inalterata la sua vocazione di ricerca delle nuove tendenze del cinema indipendente e, al tempo stesso, coniuga il cinema d’autore con le forme più sperimentali di messa in scena contemporanea.

Anche quest’anno, uno degli eventi cinematografici più attesi in Italia, estende la propria offerta culturale puntando sulle potenzialità della Rete: ogni sera alle 21.30 su MYMOVIESLIVE! sarà possibile assistere alla visione in streaming di sette film del nuovo programma ufficiale del Festival semplicemente attivando un profilo UNLIMITED. I titoli disponibili online comprendono tre documentari italiani (Per tutta la vita di Susanna Nicchiarelli, Let’s Go di Antonietta De Lillo eQui di Daniele Gaglianone) e quattro innovative opere provenienti da Europa e Stati Uniti:L’enlevement de Michel Houllebecq di Guillaume Nicloux; Eau Zoo di Emilie Verhamme; Young Bodies Heal Quickly di Andrew T. Betzer; Okean di Tamara Drakulic. Ad aprire la programmazione streaming sarà, invece, il vincitore della 25a. edizione del TFF, Garage di Lenny Abrahamson, unico titolo ad accesso gratuito con profilo FREE attivo in contemporanea con le proiezioni ufficiali al Festival.

La capienza massima della Sala Web è limitata a 500 posti per ciascuno dei titoli disponibili. I film (in versione originale con sottotitoli in italiano) saranno accessibili sul territorio italiano, San Marino e Città del Vaticano e disponibili anche on demand nell’arco di 5 giorni a partire dalle 21.30 del giorno della presentazione ufficiale su MYMOVIESLIVE!, limitatamente agli streaming disponibili.

 Per accedere alla Sala Web del “Torino Film Festival” e assistere alla visione dei film in streaming, basta collegarsi alla pagina www.mymovies.it/live/32tff/, registrarsi e attivare un profilo UNLIMITED di una settimana (1,99€), uno (6,00 €), tre (9,90 €) o dodici mesi (35,00 €).

Torino Film Festival 2014: Profondo Rosso restaurato

Profondo-Rosso-620x350Sarà presentato oggi dal regista Dario Argento, la versione restaurata del suo Profondo Rosso, il film che lo ha fatto conoscere a tutto il mondo. La pellicola datata 1975 non a caso è stata girata in gran parte a Torino e oggi verrà presentato nella sua versione restaurata dallo stesso Dario Argento alle 22.30 al Massimo 1.

L’opera segna, all’interno del percorso artistico del regista, il passaggio fondamentale fra la fase thriller, alla quale appartengono L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio (il film doveva infatti intitolarsi La tigre dai denti a sciabola per continuare la saga animalier), e quella horror cominciata con Suspiria.

Fin dalla sua uscita nelle sale, la pellicola ebbe un ottimo successo di pubblico: si segnalano i terrificanti effetti speciali, cui mise mano anche Carlo Rambaldi, e la musica, composta dal gruppo progressive rock dei Goblin e comprendente anche alcune composizioni firmate dal pianista jazz Giorgio Gaslini.

Torino Film Festival 2014: Per Tutta La Vita di Susanna Nicchiarelli

Per Tutta La Vit susanna-nicchiarelli_650x447Oggi al Torino Film Festival 2014 è anche il giorno di Per tutta la vita di Susanna Nicchiarelli che sarà presentato nella sezione Diritti & Rovesci.

Sono passati quarant’anni dal referendum che ha introdotto il divorzio in Italia e dalla battaglia per ottenerlo. Il racconto dei protagonisti attraverso storie d’amore dagli esiti diversi, la riflessione sulla possibilità dell’amore eterno, e gli effetti della nuova legge sul matrimonio. Cosa significava sposarsi prima di allora? E soprattutto: l’essere umano è un animale monogamo o la coppia è un fatto sociale?  «Con l’occasione dell’anniversario del referendum sul divorzio, della campagna elettorale che ci fu e dell’importantissima battaglia civile di quegli anni, ho cercato di fare un film che parlasse dell’amore, ossia di come e perché s’inizi una vita di coppia, e di come questa vita in comune a un certo punto finisca. Volevo anche ricordare com’è distante e al tempo stesso vicina l’Italia del 1974; soprattutto, ho cercato di capire se il significato del matrimonio (e del divorzio) sia cambiato negli anni. Mi sono chiesta se alla base della formazione di una coppia ci sia un istinto naturale, o solamente un fenomeno sociale. Non so se ho trovato delle risposte, il film racconta la mia ricerca»

Torino Film Festival 2014: Maserati premia Eddie Redmayne

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Ieri sera, per la serata centrale del Torino Film Festival, giunto alla sua 32° edizione, è stato conferito a Eddie Redmayne l’esclusivo “Maserati Award”. La casa del Tridente ha scelto di premiare un giovane talento con la statuetta commemorativa della fontana del Nettuno di Bologna, prezioso monumento cui Mario Maserati si ispirò per creare il famoso logo a forma di tridente, che a cento anni di distanza continua ad essere il simbolo distintivo dell’Azienda.

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Torino Film Festival 2014A rappresentare la Casa del Tridente, Luca Dal Monte, Direttore Relazioni Esterne & Stampa di Maserati, che ha assegnato a Eddie Redmayne il ‘Maserati Award’ in qualità di Miglior Attore Rivelazione. Motivazione della scelta è stata la performance del giovane attore nel film “La Teoria del Tutto”, in cui Redmayne ha dato prova di una straordinaria versatilità.

Successivamente all’attesa premiazione, il film, che vede l’attore inglese nel ruolo del giovane Stephen Hawking, è stato proiettato in anteprima.

Nell’anno che vede Maserati celebrare il Centenario della propria storia, l’azienda automobilistica è in forte espansione. Presente in più di 60 di mercati al mondo, Maserati conferma il proprio ruolo di ambasciatrice internazionale dell‘eccellenza; ed è proprio in virtù di questo ruolo che, Maserati, è particolarmente lieta di premiare un attore il cui eccezionale talento è stato riconosciuto dalla stessa Hollywood, che l’ha omaggiato del titolo di ‘Hollywood Breakout Performance Actor’.

Main Sponsor del Torino Film Festival, la Casa del Tridente ha offerto alle star nazionali e internazionali presenti, nel corso della serata, come per tutta la durata del festival, l’esclusivo servizio di courtesy car. Anche Eddie Redamayne e il produttore del film, Eric Fellner, sono saliti a bordo di una lussuosa Quattroporte, l’ammiraglia Maserati, la cui massima espressione è rappresentata dalla versione GTS, equipaggiata dal poderoso motore a benzina V8 Twin Turbo da 3,8 litri e 530 cavalli, progettato da Maserati e costruito in Ferrari.

Torino Film Festival 2014: evento speciale Lost in Belluscone

Belluscone una storia sicilianaLunedì 24 novembre in anteprima al Torino Film Festival una selezione di scene inedite e tagli di montaggio di Belluscone. Una storia siciliana di Franco Maresco, in occasione dell’uscita home video del film.

Appuntamento lunedì 24 novembre, alle ore 16 al cinema Reposi (ingresso libero), con LOST IN BELLUSCONE, l’omaggio che il Torino Film Festival dedica a Franco Maresco e al suo film Belluscone. Una storia siciliana, premiato all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

In occasione dell’uscita del dvd e del blu-ray (disponibili dal 2 dicembre con Mustang Entertainment, distribuzione CG Home Video), sarà mostrata in anteprima una selezione delle scene inedite e dei tagli di montaggio che costituiscono i sette contenuti speciali dell’edizione home video del film.

A presentare al pubblico i materiali inediti saranno Emiliano Morreale e Marco Travaglio.

Torino Film Festival 2014: chiude il concorso What We Do in the Shadows

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Ultimo giorno per il Torino FIlm Festival 2014, giunto alla sua trentaduesima edizione e il secondo film che oggi chiuderà il concorso è l’australianao, What We Do in the Shadows di Jemaine Clement e Taika Waititi. Presentato in anteprima al Sundance Film Festival la pellicola racconta di un quartetto di vampiri, che vivono nella moderna Wellington, in Nuova Zelanda, che invitano un gruppo di documentaristi per essere filmati mentre preparano il loro ballo di gala annuale, dove si incontrano morti viventi provenienti da tutta la città per una serata all’insegna del divertimento.

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Torino Film Festival 2014: chiude il concorso Mercuriales

Torino Film Festival 2014: chiude il concorso Mercuriales

MercurialesUltimo giorno per il concorso del Torino Film Festival 2014, oggi chiudono due pellicola, la prima è il francese  Mercuriales di Virgil Vernier. Presentato in prima mondiale all’ACID di Cannes 2014, Mercuriales è la prima opera di finzione del documentarista Virgil Vernier.

Trama: Bagnolet, periferia parigina. Due imponenti edifici svettano contro il cielo: è il complesso Les Mercuriales, torri gemelle edificate tra svincoli, aiuole asfittiche e palazzi di edilizia popolare. In questo non-luogo metropolitano si intrecciano le storie di tre ventenni: una sorvegliante di colore alla sua prima notte di lavoro e due hostess, una francese e l’altra moldava, che diventano amiche.

Tutte le foto del Festival: [nggallery id=1197]

Torino Film Festival 2014: a Julien Temple il Gran Premio Torino

Il rock’n’roll è il filo rosso che lega tutta la sua carriera: dal primo breve documentario sui Sex Pistols, intitolato “Sex Pistols Number 1”, girato nel 1977, prima ancora che il mondo si accorgesse dell’esistenza del punk, passando per il musical “Absolute Beginners” (con David Bowie), fino ai Clash e ai Dr. Feelgood, ritratti rispettivamente in “Joe Strummer: The Future Is Unwritten” (2007) e in “Oil City Confidential” (2009).

Julien TempleOltre ai suoi film musicali, Temple ha girato moltissimi videoclip (per Depeche Mode, Kinks, Neil Young, Judas Priest, Rolling Stones…), la commedia “Le ragazze della terra sono facili”, ha raccontato la lotta per la sopravvivenza di Mickey Rourke, indimenticabile piccolo criminale in disgrazia in “Bullet” (con Tupac Shakur), e le biografie dei dei poeti inglesi Coleridge e Wordsworth in Pandaemonium”.

Un percorso cinematografico tanto eclettico, onesto e senza compromessi non poteva sfuggire alla celebrazione da parte del Torino Film Festival, che ha deciso di assegnare a Julian Temple il Gran Premio Torino.

Il regista inglese ritirerà il premio domani, sabato 22 novembre, alle 19.45 al Reposi 2. La premiazione sarà seguita dalla proiezione di “Sex Pistols – Oscenità e Furore” (“The Filth and the Fury”), documentario del 2000 che rilegge la carriera dei Sex Pistols sotto una nuova luce, a vent’anni di distanza da “The Great Rock’n’Roll Swindle”.

Torino Film Festival 2014, vincitori: Mange tes morts di Jean-Charles Hue

Torino film festival 2014Si chiude il Torino Film Festival 2014, arrivato alla sua trentaduesima edizione e a trionfare è stato il film francese Mange tes morts di Jean-Charles Hue.

Di Seguito tutti i vincitori:

Miglior film: Mange tes morts di Jean-Charles Due
Premio speciale della Giuria: For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz
Menzione speciale della giuria: N-Capace di Eleonora Danco.
Premio per la Miglior Attrice: Hadas Yaron per Felix & Meira, ex aequo con Sidse Babett Knudsen in The Duke of Burgundy
Premio per il Miglior Attore: Luzer Twersky per Felix & Meira
Premio per la Miglior sceneggiatura: What We Do in the Shadows di Jemaine Clement e Taika Waititi
Premio del pubblico: For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz.

Torino Film Festival 2014 Foto: tutti gli ospiti del 32 TFF

Si è svolta ieri sera l’attesa cerimonia di inaugurazione della 32ª edizione del Torino Film Festival. I nuovi modelli Quattroporte e Ghibli, hanno accompagnato con grande eleganza star italiane, fra cui  Alessandra Mastronardi, e internazionali, fino alla prestigiosa sede dell’Auditorium Agnelli al Lingotto, teatro della serata inaugurale.

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Torino Film Festival 2014A seguire il suono dei motori Maserati, creati da Ferrari sfruttando tutta la tecnologia d’avanguardia e precisione della fabbrica di Maranello, la performance musicale “Morricone – A Blind Movie” eseguita dal premiato musicista torinese Giorgio Li Calzi. Al Lingotto, ad apertura del festival, si è tenuta quindi la proiezione in anteprima mondiale della sofisticata commedia ‘Gemma Bovery’, alla presenza della regista francese Anne Fontaine, arrivata a bordo dell’ammiraglia della Casa del Tridente.

Torino Film Festival 2012: Paolo Sorrentino presidente di giuria!

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Iniziano ad arrivare le prime anticipazione del Torino Film Festival edizione 2012, che senz’altro faranno felici i sostenitori della manifestazione. A presiedere la giuria del Concorso Internazionale Lungometraggi del TFF30 sarà Paolo Sorrentino.

Torino Film Festiva 2013: premio alla carriera a Piera degli Esposti

Torino Film Festiva 2013-Piera-degli-espostiIn occasione del 31° Torino Film Festival, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema è lieta di conferire il Premio Maria Adriana Prolo alla carriera 2013 all’attrice PIERA DEGLI ESPOSTI.

A pronunciare la laudatio, il giornalista Alberto Crespi e il regista Riccardo Milani. La cerimonia di consegna si terrà lunedì 25 novembre ore 21.00 presso il Cinema Massimo, sala 3 (via G. Verdi, 18 – Torino).

A seguire, l’anteprima nazionale del film Tutte le storie di Piera, scritto e diretto da Peter Marcias, e la presentazione del numero monografico della rivista Mondo Niovo 18-24 ft/s dedicato a Piera Degli Esposti.

Il premio, organizzato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) e intitolato alla fondatrice del Museo del Cinema, è stato conferito negli anni ai registi Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Ugo Gregoretti, Giuliano Montaldo, Massimo Scaglione e Daniele Segre, agli attori Roberto Herlitzka, Elio Pandolfi, Lucia Bosè e Ottavia Piccolo e al compositore Manuel De Sica.

Torino Film Fest 33: ecco i premiati, vince Keeper

Torino Film Fest 33: ecco i premiati, vince Keeper

Si è concluso il Torino Film Fest 33 e di seguito potete vedere tutti i premi ufficiali del concorso assegnati dalla giuria internazionale.

I premi ufficiali del concorso del Torino Film Festival 2015

La Giuria di Torino 33, composta da Valerio Mastandrea, Marco Cazzato, Josephine Decker, Jan-Ole Gerster, Corin Hardy assegna i premi:

Miglior film (€ 15.000) a:

Keeper torino film fest 33KEEPER di Guillaume Senez (Belgio/Svizzera/Francia, 2015)

Premio Speciale della giuria – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a:

LA PATOTA di Santiago Mitre (Argentina/Brasile/Francia, 2015)

Premio per la Miglior attrice a:

Dolores Fonzi per il film LA PATOTA di Santiago Mitre (Argentina/Brasile/Francia, 2015)

Premio per il Miglior attore a:

Karim Leklou per il film COUP DE CHAUD di Raphaël Jacoulot (Francia, 2015)

Premio per la Miglior sceneggiatura ex-aequo a:

A SIMPLE GOODBYE di Degena Yun (Cina, 2015)

e

SOPLADORA DE HOJAS di Alejandro Iglesias Mendizábal (Messico, 2015)

Premio del pubblico a:

COUP DE CHAUD di Raphaël Jacoulot (Francia, 2015)

Torino Comics: intervista a Sergio Stivaletti, il mago degli effetti speciali

Se c’è qualcuno, in Italia, in grado di dar corpo alle ombre e agli incubi della ragione umana attraverso un perfetto connubio tra creatività e scienza, quello è proprio Sergio Stivaletti, il “mago” degli effetti speciali e della prostetica, autore delle macabre illusioni di film come Phenomena di Dario Argento o Demoni di Lamberto Bava; quest’ultimo presentato- a distanza di trent’anni dalla sua prima uscita- al Torino Comics, convention di tre giorni (dal 17 al 19 Aprile) durante la quale Stivaletti stesso ha tenuto dei corsi “intensivi” sugli effetti speciali nella cornice dell’Horror Fest, festival alla sua prima edizione.

Abbiamo scambiato due parole proprio con lui, a proposito del suo mestiere, del suo ruolo da artigiano, del passato del presente e del futuro della sua professione direttamente dal suo laboratorio.

Sergio Stivaletti(2)Allora Sergio, era il 1985 quando usciva nelle sale italiane Demoni di Lamberto Bava… che ricordi hai di quel periodo? Ci puoi raccontare qualche aneddoto “rubato” dal set e soprattutto che legame hai con la pellicola?

Confesso che Demoni è il primo film a cui ho “ufficialmente” preso parte: è stato la mia “tesi di laurea” dopo il primo banco di prova in Phenomena di Dario Argento; nella pellicola di Bava bisognava realizzare una trasformazione complessa inoltrandosi nell’ambito dell’animatronica vera e propria (utilizzando diversi meccanismi come il make-up, la scultura, la prostetica etc… NdA) e proprio per tale motivo avvertivo su di me un senso di “attesa”, di speranza riposta nelle mie mani, perché ero un giovane che si affacciava per la prima volta al mondo degli effetti speciali, e Bava- come pure Argento- avevano una gran fiducia nel mio lavoro e la speranza che anche in Italia fosse possibile realizzare una sequenza come quella girata da John Landis in Un Lupo Mannaro Americano a Londra, uscito nelle sale nel 1981, che aveva rivoluzionato la storia degli effetti speciali introducendo per la prima volta una trasformazione in una creatura mostruosa immortalata step by step, inquadratura dopo inquadratura. Di registi che in Italia avevano osato con gli effetti speciali nelle loro pellicole ce n’erano già stati molti fino a quel momento- uno su tutti: Lucio Fulci-ma qui per la prima volta volevamo sperimentare di più, osare là dove nessuno aveva provato, realizzare la risposta italiana a Landis.

 Il tuo lavoro sugli effetti speciali è un classico esempio di artigianato che vive di trucchi, protesi e scultura: come cambia quindi il loro ruolo nell’era di oggi, dominata dalla computer grafica e dalle meraviglie digitali?

Allora, devo partire da una premessa importante: non sono mai stato un fautore esclusivo dell’uso del make- up nell’ambito degli effetti speciali- e quindi di un approccio esclusivamente artigianale all’argomento: ho cominciato a “fare cinema” negli anni ’70, l’era di Star Wars e degli incredibili effetti speciali della computer grafica elaborati da Lucas, destinati a realizzare ciò che fino a quel momento era considerato impensabile; di conseguenza, i miei primi approcci con questo mondo hanno coinvolto gli effetti ottici, poi integrati con l’uso del make- up e con una mia particolare attenzione alla resa effettiva nella pellicola.

 Beh, quindi in effetti sei stato un pioniere degli effetti speciali in Italia?

Direi di sì, visto che ho sperimentato subito gli usi diversi e disparati degli effetti speciali- declinati in tutte le loro varianti, utilizzando materiali diversi tra loro- in svariate pellicole, dai film di Argento (Phenomena, La Sindrome di Stendhal) come anche nel mio film La Maschera di Cera.

 E oggi? Come vedi il futuro quindi della tua arte?

Secondo me, oggi la strada migliore consiste nell’applicare la computer grafica e gli effetti digitale in generale alla fisica per simulare ed imitare la realtà che ci circonda, integrandola con i prodigi dei nuovi software. Il fine sarebbe quello di riuscire ad ingannare lo spettatore, come in una sorta di gioco di prestigio: gli effetti sono la distrazione che ammaliano il suo occhio spingendolo allo stupore e alla meraviglia. Personalmente, sono favorevole all’uso del digitale ma integrandolo con altro: usarlo da solo perché è più “facile” è un uso sbagliato e riduttivo delle sue potenzialità, mentre invece usarlo insieme ad altri effetti combinati con l’artigianato o particolari movimenti di macchina, oltre a potenziarne l’effetto finale, rendono più “snello” il lavoro di post produzione riducendo i costi grazie ad alcuni trucchi ad appannaggio degli addetti ai lavori. Purtroppo, oggi, troppo spesso questi trucchi stanno cadendo nel dimenticatoio e la tradizione sta lentamente svanendo, mentre invece bisognerebbe preservarla proprio per via dell’unicità del concetto di “effetti speciali”, talmente inaspettati ed innovativi da moltiplicare all’infinito le possibilità di sperimentazione.

 Quest’anno in occasione del Torino Comics e all’interno della prima edizione dell’Horror Fest sono stati allestiti degli stand dove terrai dei corsi pratici proprio sugli effetti speciali: un’iniziativa strettamente legata anche alla tua scuola, La Fantastic Forge School a Roma, dove tieni dei corsi e quindi entri costantemente in contatto con le nuove leve, i tuoi “eredi” in quest’ambito. Cosa cerchi nei giovani che si preparano ad intraprendere il tuo stesso percorso?

Al Torino Comics sono stati allestiti degli stand, anche se purtroppo non ho potuto portare con me tutti i miei “strumenti” del mestiere visto che sono reduce da un altro festival! Per esigenze di tempo (la durata di tre giorni, NdA) non ho potuto approfondire- ovviamente- svariati aspetti che tendo ad analizzare dettagliatamente, invece, nei corsi della scuola, ma ho cercato comunque di condensare la mia filosofia: la tendenza che ho è quella di non insegnare le tecniche standard pre- confezionate ai miei allievi, piuttosto- ispirandomi all’insegnamento di grandi maestri americani come Dick Smith , Rambaldi, Baker , Wiston, Greg Cannom ed altri- preferisco spiegare l’uso dei materiali più utili e gli esiti che danno, spingendoli poi ad imitare liberamente la tecnica che preferiscono- compresa la mia, basata sulle mie esperienze di vita e sul set- lasciandosi influenzare dalla realtà stessa, che fornisce sempre spunti molto interessanti. Cerco di non imporre agli allievi della scuola niente di particolare, fornendo solo loro gli strumenti per poi lasciar andare liberamente la loro creatività: l’impianto della mia scuola, più che seguire quello tradizionale di un’Accademia, segue piuttosto la struttura- e l’organizzazione- di una bottega dove l’artigiano insegna praticamente il mestiere a chi vuole impararlo sul serio.

Ritengo che come caratteristiche specifiche, in quest’ambito, siano importanti le abilità  personali che sfruttano l’intelligenza, la creatività, la curiosità- una delle molle più importanti- e l’amore per la scienza: sembra incredibile, ma il talento artistico da solo non basta per quanto riguarda gli effetti speciali, bisogna conoscere la zoologia e l’anatomia comparata per capire i meccanismi di paura, disgusto, stupore e meraviglia che il prodotto finale suscita negli spettatori… a tal proposito, mi viene in mente il lavoro compiuto da Carlo Rambaldi e Hans Ruedi Giger nella creazione di Alien: per suscitare un senso di repulsione nel pubblico, si ispirarono alla struttura degli insetti, in particolare degli scarafaggi. Ciò dimostra come la natura sia piena di esempi utili dai quali trarre ispirazione, attraverso le tecniche digitali/ prostetiche/ animatroniche etc. possiamo studiare questi meccanismi per poi poterli usare. E sempre a tal proposito, mi torna in mente sempre Rambaldi- che ho avuto la fortuna di conoscere molto tempo fa- quando si trovò a pensare e progettare ET: dichiarò di essersi ispirato nella struttura della sua testa ad un cucciolo di gatto, con gli occhi grandi che ispiravano tenerezza.

Un’altra scienza che può tornare utile per chi si occupa di effetti speciali è la fisiognomica: anche se ormai screditata, serve per conoscere meglio i caratteri umani e riprodurli.

Ciò che spero di trovare, in futuro, è la possibilità di ottenere delle nuove soddisfazioni attraverso la scuola italiana degli effetti speciali, migliorando la qualità del lavoro attraverso una maggior tranquillità e dei tempi meno serrati- uniti a dei budget meno limitati- per poter tirare fuori, al meglio, la creatività di ogni artista.

Spero di non eccedere, se dico che il mio modello è Leonardo da Vinci: un artista/ artigiano a 360° capace di esplorare l’arte attraverso la scienza, come cerco di fare anch’io- nel mio ambito- sia sul set che nei miei corsi.

Torino Comics: intervista a Clay Dembech di Ghostbusters Italia

Torino Comics: intervista a Clay Dembech di Ghostbusters Italia

Clay DembechQuando raggiungo Clay Dembech al telefono, le prime parole che mi dice sono: “Scnusami, mi hai beccato in un brutto momento… sto caricando sul furgone la scenografia di Ghostbusters”. Queste frasi riassumono completamente lo spirito che c’è dietro l’attività di Dembech e di tutti gli altri fan dell’intramontabile cult anni ’80 con annesso seguito, che hanno dato vita ad una serie animata e, a breve, anche ad un reboot tutto al femminile.

Si può dire che Ghostbusters non è stato solo un film incentrato sulle vicende di un gruppo di acchiappafantasmi, ma un vero e proprio cult generazionale che si è scolpito, prepotentemente, nel nostro immaginario collettivo… in fondo, chi- e mi rivolgo soprattutto a coloro che sono nati tra gli anni ’80 e ’90- non ha mai desiderato uno zaino protonico, ha sperato di incrociare Slimer in cucina… almeno prima di aprire il frigo, ritrovandosi al suo interno Gozer il Gozeriano?

Dembech, forte di questa passione, dell’associazione culturale Ghostbusters Italia, si occupa di “tramandare” anche alle nuove generazioni l’immaginario cinefilo legato al film.

Quest’anno, in occasione del Torino Comics, Dembech è presente sia come rappresentate della sua associazione, ma anche come fondatore- insieme a James Garofalo- del primo Horror Fest, un evento destinato a tutti gli amanti dell’horror sia come spettatori che come autori/ addetti ai lavori, quest’anno alla sua prima edizione, che ha trovato il proprio spazio vitale proprio all’interno del festival dedicato al mondo del fumetto e dintorni.

Abbiamo chiacchierato con Dembech proprio durante il viaggio che lo portava a Torino:

Clay, la prima domanda riguarda l’Horror Fest: è quest’anno alla sua prima edizione, e sembra già un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati del genere e non solo. Ci spieghi dove nasce la collaborazione con James Garofalo?

Con James ci siamo conosciuti nel 2013 ad una fiera; io ero lì insieme a Ghostbusters Italia, lui come membro dell’associazione dedicata ai Visitors. Inevitabile la “scintilla” creativa: James è un appassionato di film horror, un vero cultore del genere, e ci sembrava davvero una gran bella idea inaugurare insieme un festival esclusivamente dedicato a questo genere. Quando ho scoperto che mi sarei dovuto occupare dell’allestimento dell’area dedicata alla fantascienza qui a Torino, mi sono detto… quale occasione migliore per fondare il “nostro” festival? Così James mi ha seguito nell’iniziativa ed è nato L’Horror Fest, che copre la stessa durata del festival in uno spazio ricavata all’interno della Sala Blu: al suo interno verrà esposto il “dark side” del fumetto, il lato oscuro che sarà incarnato da stand, attività, intrattenitori (come gli Horror Bad Guys, pronti ad incarnare “live” gli inquietanti protagonisti di film horror di successo, terrorizzando il pubblico, NdA), proiezione di cortometraggi ed altro… il nostro obiettivo, durante la prossima edizione di Dicembre del Torino Comics, sarebbe quello di lanciarlo come un vero e proprio festival dove concorreranno per la vittoria di un premio finale film e altri cortometraggi che hanno un unico tema dominante: l’orrore, declinato in tutte le sue sfumature.

Invece, per quanto riguarda la tua attività all’interno di Ghostbusters Italia cosa puoi darci? Ci puoi fornire qualche informazione e raccontarci un po’ la vostra storia?

Tutte le informazioni complete sulla nostra storia si trovano navigando un po’ sul nostro sito www.gbitalia.it dove è attivo anche un forum molto vitale; comunque, posso dirti che in me l’attrazione per Ghostbusters nasce fin da piccolo, ma ha aspettato i tredici anni di mio nipote- e quindi il 2009- per deflagrare: ricordo ancora quando mi mostrò lo zaino protonico “fatto in casa” con materiali improvvisati; per costruirne uno simile all’originale mi documentai su internet, trovando tutte le informazioni utili sul sito- appunto!- di Ghostbusters Italia. Il mio primo incontro fu quindi con il forum; solo successivamente- nel 2012- mentre tornavo dalla Svizzera dove avevo lavorato come cuoco scoprii ad una fiera in Italia lo stand proprio dell’associazione. Da lì in poi, cominciai a seguire tutte le fiere, organizzando svariati eventi. Alla fine, insieme ad altri appassionati colleghi, abbiamo deciso di fondare L’Associazione Culturale Ghostbusters Italia che ha raggiunto quasi mille iscritti. La nostra finalità è diffondere tutte le informazioni utili e necessarie riguardo al fenomeno Ghostbusters intrattenendo le persone durante le fiere e le convention attraverso stand interattivi, animazione, giochi che coinvolgono il pubblico e sfruttano- ad esempio- le carte ESP, attrazioni ispirate proprio al mondo del film… alla fine, viene rilasciato loro anche un attestato, assolutamente fittizio, che li rende però terribilmente contenti! (ride).

Il tema dell’intrattenimento nelle occasioni pubbliche è emerso prepotentemente negli ultimi anni, e noi forse siamo stati pure dei precursori: ogni anno, infatti, cerchiamo di ideare una nuova attrazione. Per vederci al lavoro- ma soprattutto, al top- consiglio a tutti gli appassionati la prossima grande occasione, che sarà l’anno prossimo in occasione dei dieci anni dalla nascita dell’associazione: anche qui, nasce tutto da un’idea di Piero Castiglia- già mente creativa dietro alla nascita del forum- e dalla volontà di celebrare, sempre in modo diverso, il “nostro” compleanno. È anche per tale ragione che ogni anno ci sforziamo di creare attrazioni sempre più particolari e diverse: diversi anni fa abbiamo realizzato una replica, in scala 1:1, dello scantinato usato dai ghostbusters del film originale, una vera rarità che ci hanno invidiato gli appassionati di tutto il mondo, un vero e proprio unicum; successivamente ci siamo lanciati nella creazione di un Ectotank, portato al Cartoomics 2014, che consisteva nel collegare un’unità di stoccaggio che proiettava, all’interno di una struttura cuboidale e metallica, l’ologramma di Slymer, il primo ectoplasma verde che catturano Egon, Peter, Ray e Winston nel film. Ci sono dei video su YouTube che mostrano l’attrazione, che è stata un vero successo… quest’anno, per gli appassionati, abbiamo preparato una nuova sorpresa: i quadri indemoniati, due quadri “animati” dove uno dei due è quello rappresentate Vigo von Homburg Deutschendorf nel secondo film della serie. La voglia di continuare con l’animazione ce la dà soprattutto il pubblico stesso, così coinvolto, pronto a lanciarsi nel giochi e nelle altre attività; il bello di Ghostbusters è che tocca le corde di un immaginario collettivo condiviso da tutti: chi non accenna al celebre motivetto del film, vedendoci vestiti con le nostre tute e gli zaini protonici? Tutti conoscono i due film, compresi coloro che sono lontani- soprattutto per età- dalle pellicole: i bambini di 8- 10 anni, ad esempio, che spesso vengono accompagnati dai genitori, che sono invece i primi fan!

Ciò che vogliamo comunicare, in quanto associazione culturale, non è solo il gusto e il piacere legato all’universo dei due film, ma soprattutto il messaggio morale che entrambi incarnano: lavorare in gruppo è fondamentale, lo spirito di gruppo è fondamentale per divertirsi e lavorare meglio tutti insieme. E questo è anche lo spirito che permea noi, membri dell’associazione, che cerchiamo di stare sempre insieme e di tenere sempre alta l’energia che ci lega e ci accomuna.

Un’ultima domanda bollente: si parla da tempo di un reboot di Ghostbusters, ma stavolta con un cast tutto al femminile. Cosa ne pensi/pensate voi appassionati della serie?

Vedi, la notizia ha letteralmente spaccato i fan della saga. Da una parte, ci sono quelli come me: credo sia importante e utile rilanciare il brand della serie producendo un nuovo film, che può servire da “traino” per i primi due capitoli che oscillano ormai intorno alla trentina d’anni o quasi (il secondo è uscito però nel 1989, NdA); certo, anch’io storco il naso di fronte alla scelta di un cast tutto al femminile, ma nonostante questo noi dell’associazione siamo già “all’avanguardia” e, nei nostri stand, facciamo indossare alle donne letute degli acchiappafantasmi e le proviamo per il nuovo, presunto, film. Sì, uso presunto perché rimango ancora molto scettico: finché non vedo un trailer, un frame rubato, anche solo uno scatto dal set… non ci credo. Ho sentito che alla Sony hanno dichiarato di voler avviare con questo film un brand composto da altri 3/5 film minimo, come pure di voler virare più verso uno stile simile ad un successo come The Walking Dead… non lo so, finché non diffonderanno qualcosa eviterò di “montarmi la testa” o semplicemente di criticare, come invece fanno molti altri fan- dall’altra parte, appunto- che criticano negativamente la scelta del reboot, considerandolo un modo per distruggere l’immagine dei precedenti due film: ma io credo che sia semplicemente impossibile distruggere lo status di cult di due film intramontabili come quelli!

Torino Comics: dal 19 al 17 aprile la XXI edizione

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Torino Comics: dal 19 al 17 aprile la XXI edizione

Torino ComicsDal 17 al 19 aprile a Lingotto Fiere di Torino si svolge la ventunesima edizione di Torino Comics, appassionante mostra-mercato del fumetto dedicata a curiosi, appassionati e collezionisti. Il Salone occupa gli oltre 17.000 metri quadri del Padiglione 2 per la parte espositiva, mentre il Padiglione 1 è dedicato agli eventi per i Cosplayer. Numerose le aree tematiche, dalle proposte degli editori all’oggettistica e ai gadget, dal Japangate dedicato alla cultura del Sol Levante, all’area games con tutte le ultime novità del mondo dei giochi. Non manca uno spazio per gli autori e disegnatori emergenti, rigorosamente autoprodotti.

Gli ospiti

Leo Ortolani è l’ospite d’onore della XXI edizione di Torino Comics. Il creatore di RAT-MAN, celeberrimo personaggio del fumetto italiano parodia dei supereroi americani, sarà a Lingotto Fiere nel pomeriggio di sabato 18 aprile, per incontrare i fan e per concedere firme e dediche sugli albi. Altro grande ospite, a Torino sabato 18 e domenica 19, è Paolo Eleuteri Serpieri, pittore (allievo di Guttuso), illustratore, uno dei grandi maestri del fumetto italiano, autore di Lanciostory, Skorpio e del fantascientifico Druuna: Morbus Gravis. Numerosissimi gli altri autori presenti: dai disneyani Casty, Paolo Mottura, Gigi Piras e Valerio Held agli autori della scuderia Bonelli come Luigi Piccatto, Pasquale Ruju, Nicola Genzianella e Gigi Simeoni. Non mancano alcuni dei più recenti fenomeni editoriali nati sul web, da Don Alemanno, autore del dissacrante Jenus di Nazareth, alla giovanissima Fraffrog, diventata celebre su youtube, che a Torino fa il suo debutto su carta con Shockdom edizioni. Sabato 19, inoltre, è in programma uno spettacolo dei PanPers, noto duo comico torinese che dal 2009 fa parte del cast di Colorado, trasmissione di Italia1.

Torino Comics: al via venerdì la XXIII edizione

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Torino Comics: al via venerdì la XXIII edizione
Al via venerdì 21 aprile la XXIII edizione di Torino Comics 30.000 metri quadri, 200 espositori. Oltre 50 ospiti tra disegnatori, sceneggiatori, game designer, youtuber e cosplayer internazionali. 
 
Torino Comics è la fiera dedicata fumetto, game, videogame e cosplay in programma dal 21 al 23 aprile 2017. I padiglioni 2 e 3 di Lingotto Fiere si preparano accogliere decine di migliaia di appassionati di fumetto, manga, anime, cinema, games&videogames, collezionisti e naturalmente gli immancabili cosplayer.

Torino Comics Il Salone in breve

  • Aree tematiche
  • Area commerciale dedicata a proposte editoriali, oggettistica e gadget.
  • Area autori: ogni disegnatore o sceneggiatore avranno un proprio stand dedicato,
    mentre al centro dell’area ci sarà un’Agorà dedicata a performance e presentazioni.
  • Area videogames, con un palco attrezzato con postazioni pc e megaschermo dove si
    svolgeranno prestigiosi tornei, tra cui le finali dell’IGL – Italian Gaming League, il campionato italiano di videogiochi.
  • Area associazioni, che riproducono fedelmente scenari e costumi di film e telefilm di culto, da Ghostbusters a Star Wars, da Star Trek a Doctor Who.
  • Aree entertainment: pista Crazy Go Kart, con sfide a tempo; la Rogue Academy, percorso di addestramento a tema Star Wars; area Star Trek, con sfide con pistole e fucili nerf.

Torino Comics  I numeri della fiera: 30.000 metri quadri, 200 espositori, 6 aree tematiche

La XXIII edizione di Torino Comics si svolge nei Padiglioni 2 e 3 di Lingotto Fiere, per un totale di 30.000 metri quadri. Un aumento degli spazi – tra aree animazione e stand commerciali – del 50% rispetto al 2016, quando l’evento si svolse nei 20.000 metri quadri dell’Oval. L’evento punta a confermare i numeri di visitatori del 2016, quando a Lingotto Fiere si diedero appuntamento oltre 55.000 appassionati.

Il padiglione 3 accoglie l’area commerciale, con 200 espositori, tra cui editori, distributori, fumetterie, autoproduzioni e proposte di gadget e oggettistica a tema, per cosplayer e non solo; presenti anche realtà del mondo dei videogames e dei giochi da tavolo e di ruolo. Tra le proposte editoriali presenti in fiera, i fumetti di RW edizioni, Astorina – editore di Diabolik – Starshop, Magic Press, Dentiblù, Ink line edizioni, La Corte editore /Pavesio Comics e Cronache di Topolinia.

Torino Comics Horror Fest: dal 17 al 19 aprile

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Torino Comics Horror Fest: dal 17 al 19 aprile

Torino Comics Horror Fest 2 Grande novità della XXI edizione di Torino Comics – in programma dal 17 al 19 aprile a Lingotto Fiere – è il debutto del Torino Comics Horror Fest, un’iniziativa in collaborazione con l’associazione Immaginaria Studios. Il progetto, nato da un’idea del fotografo e regista James Garofalo, che si avvale della collaborazione di Clay Dembech – presidente di Ghostbusters Italia, prevede 3 giorni all’insegna della paura e dello splatter, con la proiezione di storiche pellicole horror e fantastiche del cinema italiano e non solo.

Torino Comics Horror FestPer l’occasione, inoltre, si celebra il trentennale di Demoni, pellicola italiana del 1985 diretta da Lamberto Bava. E ospite d’eccezione a Lingotto Fiere è Sergio Stivaletti, che di quel film curò gli effetti speciali e il trucco. Stivaletti commenterà la pellicola e sarà inoltre a disposizione al proprio stand per introdurre il pubblico ai suoi corsi pratici di effetti speciali.

Durante Torino Comics, inoltre, una giornata è dedicata all’anteprima del primo premio cinematografico Horror e Fantastico, contest per registi amatoriali, la cui fase finale avrà luogo a dicembre durante l’edizione natalizia di Torino Comics, con tanto di premiazione in perfetto stile Academy Awards.

Venerdì 17 aprile verranno dunque proiettati, in sala blu, i lavori presentati dai candidati, i quali avranno anche l’opportunità di intervenire sul palco per presentare e commentare la propria opera.

Torino Comics 2018: foto, eventi e molto altro

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Torino Comics 2018: foto, eventi e molto altro

Doppio appuntamento con il doppiaggio. Dalle 11 alle 13, sul palco del padiglione 2, le voci dell’Universo Marvel sono protagoniste della conferenza “Il doppiaggio dei cinecomics”.  Dialogheranno tra loro i doppiatori di alcuni dei personaggi più noti della saga degli Avengers: Massimiliano Manfredi (Voce di Thor), David Chevalier (Loki), Paolo Buglioni (Nick Fury), Francesca Fiorentini (Virginia “Pepper Potts).

Dalle 13 alle 15 in Agorà si parla di South Park, il videogioco, con alcuni dei doppiatori del cartone animato più irriverente della tv, tutti scuola ODS – Operatori doppiaggio e spettacolo. Al tavolo dei relatori Oliviero Cappellini, Gianni Gaude, Patrizia Giangrand, Roberta Maraini, Osmar Santucho, Lucia Valenti, Francesca Vettori.

Tra le presentazioni editoriali, alle ore 10 NYX, storia di una gladiatrice, nuova serie targata Cronaca di Topolinia; alle 16 presentazione del progetto editoriale Wanted di DZedizioni, entrambe in Agorà.

Palco Cosplay

Alle ore 14 è di scena la classica sfilata competitiva, che premia l’abilità “artigiana” del concorrente, la sua capacità di immedesimarsi nel ruolo scelto e le sue doti interpretative e di simpatia, in una sfida all’ultimo abito per l’assegnazione dei premi. Di edizione in edizione, grazie al lavoro della Cospa Family, il Cosplay Contest di Torino si supera in qualità e quantità dei concorrenti, per un totale di oltre 300 partecipanti. 

Numerose le categorie in concorso, dal miglior costume maschile e femminile al miglior gruppo, dalla migliore interpretazione al miglior accessorio. 

Il superpremio finale di quest’anno è un viaggio per due persone al London Film and Comic Con, in programma all’Olympia di Londra dal 27 al 29 luglio. L’evento ospita ogni anno star da serie tv, film e comics, oltre a offrire una mostra mercato di grande qualità ed eventi cosplay. Il vincitore, oltre al viaggio e all’ingresso per 3 giorni alla fiera, avrà inoltre diritto a due diamond pass per incontrare Jason Momoa, attore star di Game Of Thronese di Justice League. Premiazioni a partire dalle 18. 

I Me contro Te allo youtuber village

Dalle ore 12.30 alle 16.30 allo youtuber village sono protagonisti i Me Contro Te

Sofia Scalia e Luigi Calagna, conosciuti anche come Sofì e Luì, sono la coppia di fidanzatini più popolare del web. Da oltre 4 anni raggiungono numeri importanti sui Social Network: 4.3 milioni di followers, più di 2 milioni di iscritti al loro canale YouTube.

  

Torino Comics 2017: dal 21 al 23 aprile la XXIII edizione

Torino Comics 2017: dal 21 al 23 aprile la XXIII edizione

Torino Comics 2017 entra in un circuito internazionale e dal 21 al 23 aprile la XXIII edizione a Lingotto Fiere – Il capoluogo piemontese ospita la tappa di qualificazione italiana dell’International Cosplay League. Finali a settembre a Madrid. Ospite speciale Arturo Brachetti, Presidente di giuria.

Torino Comics entra per la prima volta a far parte di un circuito internazionale di eventi cosplay.

È questa la prima grande notizia della XXIII edizione della kermesse dedicata a fumetto, game e cosplay, in programma dal 21 al 23 aprile a Lingotto Fiere. 

Grazie al lavoro della Cospa Family, l’associazione che da anni organizza le competizioni cosplay di Torino Comics, il capoluogo piemontese ospiterà la tappa di qualificazione italiana dell’International Cosplay League, una competizione cosplay mondiale a cui partecipano cosplayer qualificati da paesi di tutto il mondo. 

Le finali si svolgeranno a settembre 2017 a Madrid, in occasione dell’evento Japan Weekend.  Torino Cosplay continua quindi nel suo percorso di crescita, che ha visto nelle ultime edizioni la presenza a Torino di ospiti nazionali e internazionali di prestigio, come Giorgia Cosplay, Gloria Sweet Angel ed Enja Cosplay, vincitore del Cosplay World Masters nel 2013 e del titolo ECG nel 2014. Grazie alla collaborazione con l’International Cosplay League, Torino Comics entra ufficialmente a far parte di un circuito di fiere e convention di tutto il mondo. 

Torino Comics 2017 giuria dell’ICL – Arturo Brachetti Presidente, sul tavolo altri giurati di fama internazionale 

La competizione è in programma sabato 22 aprile dalle 15 alle 18.30 sul palco cosplay allestito nel Padiglione 2. In occasione di questa importantissima competizione, la giuria sarà formata da ospiti davvero d’eccezione.

Presidente di giuria sarà uno degli artisti teatrali più famosi al mondo, Arturo Brachetti, considerato univocamente il world Master of quick change, il grande Maestro del trasformismo internazionale. In molti paesi è considerato un mito vivente nel mondo del teatro e della visual performing art.  Regista e direttore artistico attento e appassionato, capace di spaziare dal teatro comico al musical, dalla magia al varietà, Brachetti è oggi il più grande attore-trasformista del mondo, con una “galleria” di oltre 400 personaggi, di arriva a interpretarne 100 in una sola serata. 

Brachetti sarà affiancato in giuria da esponenti di primo piano del mondo cosplayer internazionale. Oltre al trasformista torinese, infatti, siederanno al tavolo dei giurati la cosplayer norvegese Tine Marie Riis, modella e costume-maker di grande fama a livello mondiale; la francese Nikita Cosplay, selezionata per ben due volte al World Cosplay Summit e vincitrice del titolo ECG nel 2015; il padovano Andrea Vesnaver, incoronato campione del mondo al World Cosplay Summit di Nagoyan del 2013,  la siciliana Aura Nuccio alias Aura Rinoa, fondatrice e organizzatrice di Cospladya Comics and Games e lo spagnolo Antonio Topper, delegato speciale del Japan Weekend di Madrid. 

Il manifesto ufficiale Torino Comics 2017: Pietro Miccia disegnato da Corrado Mastantuono

Per la prima volta, il manifesto ufficiale di Torino Comics è stato disegnato da un fumettista “ospite”. Il disegno dell’edizione 2017, infatti, è opera di Corrado Mastantuono, celebre autore del mondo Disney. Il disegnatore romano ha voluto comunque rispettare la tradizione, mantenendo come protagonista della locandina il mitico Pietro Miccia, il personaggio-testimonial di Torino Comics fin dalla sua prima edizione nel 1994. Mastantuono ha declinato Pietro Miccia in varie versioni, rendendolo il personaggio di copertina di fumetti diversi: da quella classico a quello d’autore, da quello noir a quello horror.

I numeri della fiera: 30.000 metri quadri, 200 espositori, 6 aree tematiche

La XXIII edizione di Torino Comics si svolge nei Padiglioni 2 e 3 di Lingotto Fiere, per un totale di 30.000 metri quadri. Un aumento degli spazi – tra aree animazione e stand commerciali – del 50% rispetto al 2016, quando l’evento si svolse nei 20.000 metri quadri dell’Oval. Il padiglione 3 accoglie l’area commerciale, con 200 espositori.

Nel padiglione 2 sono allestite le sei aree tematiche della fiera, che propongono attività e animazioni durante tutti e tre i giorni: cosplay, games, videogames, youtuber, medievale e area entertainment. 

Biglietti: confermati i prezzi del 2016

Confermate le tariffe del 2016 per i visitatori di Torino Comics: il biglietto intero costa 13 euro, il ridotto 11 euro con coupon scaricabile dal sito www.torinocomics.com. Per i cosplayer l’ingresso è a 10 euro. Disponibili anche gli abbonamenti per due e tre giorni. È possibile inoltre acquistare i biglietti anche online su vivaticket.it. Il biglietto web consente l’accesso diretto alla fiera, senza dover fare la coda alle casse.

Torino Comics 2015: straordinario successo per la fiera

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Torino Comics 2015: straordinario successo per la fiera

Torino, 19 aprile 2015. La XXI edizione di Torino Comics chiude polverizzando tutti i risultati precedenti. Alle ore 17.00 di domenica 19 aprile sono infatti oltre 35.000 i visitatori della manifestazione, contro i 26.500 dell’edizione 2014. Un incremento del 30% che segna uno straordinario record. Un dato confermato anche dalla vendita di biglietti online, oltre 6.000, contro i 3.200 del 2014.

OrtolaniLeo Ortolani, ospite d’onore, annuncia la fine di Rat-man e svela in anteprima la volontà di creare una mini serie per Bonelli.

Leo Ortolani è stato l’ospite d’onore della XXI edizione di Torino Comics. L’autore parmigiano di adozione ha accolto oltre 500 fan scatenati nella Sala Gialla di Lingotto Fiere, rispondendo alle domande più curiose e dando importanti anticipazioni sul futuro della sua attività. La serie Rat-man finirà nei primi mesi del 2017Non voglio che un fumetto sopravviva al suo creatore. Non vorrei che ci fossero storie di Rat-Man non fatte da me, quando non ci sarò più e sarò stato cremato” ha dichiarato l’autore. Ma i fan più accaniti possono stare tranquilli, perché Leo ha in serbo molte novità. Innanzitutto il blog, Come non detto, che sta riscuotendo grande successo con le recensioni a fumetti dei film e, più di recente, dei trailer: Ortolani sta valutando se trasferire i contenuti prodotti sul web in un volume cartaceo. Ma a fine conferenza, il vero scoop: Leo ha infatti svelato al pubblico di Torino Comics la volontà di creare una miniserie per Sergio Bonelli editore, ma non comica o umoristica: “È da tempo che mi piacerebbe fare altro. Mi sto ispirando al modello americano di Bendis e Brubaker: in 20 pagine si concentra una sceneggiatura mozzafiato, che accende il desiderio di leggere il prossimo albo. Hai 20 tavole a disposizione e ogni singola vignetta va utilizzata al meglio per il racconto. Ci vuole tecnica e bravura. È con quello che mi piacerebbe cimentarmi. Vorrei portare uno spillato all’americana nelle nostre edicole.”


cosplay Oltre 250 partecipanti alla sfilata competitiva Cosplayer.

Protagonisti indiscussi della fiera sono i Cosplayer. A loro è stato dedicato un intero Padiglione di Lingotto Fiere, dove per due giorni si sono alternate esibizioni, sfilate competitive, karaoke e momenti di animazione grazie all’attività incensante dei ragazzi della Cospa Family, di cui fa parte anche Massimo Barbera, campione mondiale di Cosplay nel 2013 in Giappone.

Sono stati oltre 250 i partecipanti della sfilata competitiva di domenica 19 aprile, che ha messo in palio un viaggio in Giappone.  Il vincitore del superpremio verrà svelato nella giornata di lunedì 20 aprile.

PanPersI sold out: dai PanPers a Don Alemanno. Sergio Stivaletti ospite d’onore dell’Horror Fest.

Grandissimo successo di pubblico per lo spettacolo dei PanPers: il duo comico torinese è salito sul palco di Torino Comics sabato pomeriggio. Mezz’ora di comicità pura e risate, di fronte a un pubblico di oltre 1.000 persone. Apprezzatissima l’area showcase, con i grandi autori del fumetto italiano ad alternarsi per disegni personalizzati, firme e autografi per i fan, che hanno atteso fin dal mattino per avere una dedica dal loro autore preferito. Tra i grandi ospiti presenti, Paolo Eleuteri Serpieri, uno dei grandi maestri del disegno italiano, i disneyani Casty, Paolo Mottura e Valerio Held e gli autori Bonelli Luigi Piccatto, Pasquale Ruju e Gigi Simeoni. Tra i fumettisti nati sul web, grande successo per Fraffrog, Lorenza Di Sepio e l’irriverente Don Alemanno, l’autore di Jenus.

Ottimo riscontro per la prima edizione del Torino Comics Horror Fest, nuova iniziativa curata dal fotografo e regista James Garofalo. La Sala Blu è stata per tre giorni teatro di dibattiti e proiezioni di storiche pellicole horror e fantastiche. Ospite d’onore della kermesse è stato Sergio Stivaletti, il re degli effetti speciali del cinema italiano e storico collaboratore di Dario Argento e Lambero Bava.

 PietroMiccia18°edizione del Premio Pietro Miccia.

Il giovane Andrea Bertone è il vincitore della 18esima edizione del Premio Pietro Miccia con il disegno Don’t Let it become just a memory. La corsa fumettistica di Torino Comics che ha visto giovani talenti della nona arte sfidarsi in una lotta fino all’ultimo tratto in una emozionante performance dal vivo.  Quest’anno il premio era legato a un obiettivo nobile: sostenere la Limpopo Eco Operations (LEO) Africa, associazione no profit che si dedica attivamente alla tutela e difesa di rinoceronti neri e bianchi, i quali sono minacciati dai bracconieri, per l’aumentata richiesta del loro corno. L’immagine vincitrice del premio sarà utilizzata per realizzare t-shirts che verranno messe in vendita sull’e-shop The Elusive Catfishery, e i proventi delle vendite saranno destinati all’acquisto di un drone con dispositivo di rilevamento notturno per rafforzare le misure anti-bracconaggio contro i rinoceronti neri del Selari.

Il prossimo appuntamento in programma è con l’edizione natalizia di Torino Comics, che si svolgerà dal 13 al 15 dicembre 2015.

Torino Comics è organizzato da Exenia srl in joint venture con GL events Italia – Lingotto Fiere. Direttore artistico è Vittorio Pavesio.

Torino Comics 2015: primi dettagli e ospiti

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Torino Comics 2015: primi dettagli e ospiti

Dal 17 al 19 aprile a Lingotto Fiere di Torino si svolge la ventunesima edizione di Torino Comics, appassionante mostra-mercato del fumetto dedicata a curiosi, appassionati, collezionisti e Cosplayer. Tre giorni di evento con le proposte degli editori, le autoproduzioni, i gadget, i games e videogames e l’immancabile appuntamento con gli stravaganti Cosplayer. Ospite d’onore è Leo Ortolani, creatore di Rat-man.

Le aree tematiche
Il Salone, che occupa gli oltre 17.000 metri quadri del Padiglione 2 di Lingotto Fiere per la parte espositiva – mentre il Padiglione 1 è dedicato agli eventi per i Cosplayer – è stato ripensato completamente nel suo allestimento e per il 2015 propone numerose aree tematiche.
·         Books&Books, area dedicata alle proposte degli editori del settore, con tutte le ultime uscite;
·         Comics Shopping Center, area commerciale dedicata a oggettistica, gadget, etc.;
·         Japangate, un focus sulla cultura del Sol Levante: dai manga agli anime, dai gadget alle proposte food.
·         Turinwood, area dedicata al cinema di fantascienza
·         Torino Games, con tutte le ultime novità del mondo dei giochi: dalle carte ai giochi di ruolo fino ai videogames, con celebri game designer ospiti al Salone.
·         Comics Bazaar, vero e proprio mercatino dell’usato e dell’antiquariato
·         Underground city (ex quartiere giapponese): qui sono protagoniste le autoproduzioni: fumettisti, disegnatori, scrittori. Tutti rigorosamente emergenti.
·         Dragons’ lair spazio interamente dedicato al fantasy
·         Showcase’s road: l’immancabile area performance, con protagonisti gli autori ospiti e i partecipanti del premio Pietro Miccia;
·         The Dark Side, area dedicata all’horror, con la novità del Torino Comics Horror Fest,  rassegna di cinema horror.

 

Torino 39: tutti i titoli del concorso

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Torino 39: tutti i titoli del concorso

Torna il Festival di Torino per l’edizione 39 in presenza. Dopo lo scorso anno in cui il COVID-19 ci ha tenuti lontani dalla splendida città della Mole, una nuova edizione in presenza è stata annunciata e di seguito trovate tutti i titoli del concorso di Torino 39:

Torino 39: i film del concorso

ALONERS di Hong Seong-eun (Corea del Sud, 2021, DCP, 91′) Jina, giovane impiegata modello, lavora in un call-centre per conto di una società bancaria. Due episodi sconvolgono l’equilibrio delle sue giornate: il vicino di casa viene ritrovato morto dopo una settimana e la madre muore lasciando un dubbio testamento. Jina utilizza la camera che era stata installata a casa della madre per osservare le giornate del padre rimasto solo in casa.

BETWEEN TWO DAWNS di Selman Nacar (Turchia / Romania / Francia / Spagna, 2021, DCO, 91’) Kadir conduce felicemente una fabbrica tessile con il resto della famiglia. Quando un operaio si ustiona le cose per lui cambieranno senza quasi accorgersene. Un film che affronta con estrema sobrietà temi importanti come la sicurezza sul lavoro e la fiducia. Tutto è focalizzato sull’incidente, le sue conseguenze, lo sgretolarsi delle certezze di Kadir, in un lungo accerchiamento dello sguardo.

LE BRUIT DES MOTEURS / THE NOISE OF ENGINES di Philippe Grégoire (Canada, 2021, DCP, 79′) Un istruttore di tiro presso una scuola di agenti doganali, dopo un incontro passionale con una studentessa, viene sospeso dal lavoro. Si trasferisce dalla madre in un paesino di provincia. Per uno strano gioco del destino, la piccola comunità viene sconvolta dalla produzione di disegni erotici ad opera di un presunto maniaco sessuale, e l’istruttore finisce nella lista degli indagati.

LA CHICA NUEVA / THE NEW GIRL di Micaela Gonzalo (Argentina, 2021, DCP, 80′) Jimena, senza soldi e dimora, attraversa l’Argentina per ricongiungersi al fratellastro in Rio Grande. Decisa a dare una svolta alla sua vita, trova un lavoro in una fabbrica e con questo una comunità a cui appartenere.

CLARA SOLA di Nathalie Álvarez Mesén (Svezia/Costa Rica/Belgio/Germania, 2021, DCP, 108′) In un remoto villaggio della Costa Rica Clara, sofferente per dolori a ossa e muscoli, viene usata dalla madre superstiziosa come guaritrice in raduni religiosi. Le è stata cucita addosso una camicia di forza della quale dovrà sbarazzarsi. Un film di dolore muto e furioso, oppressione e liberazione.

THE DAY IS OVER di Rui Qi (Cina, 2021, DCP, 103′) In un villaggio rurale della Cina, tra le case povere e la scuola, quattro giovani ragazzine formano un gruppetto inseparabile: insieme vagabondano per i campi e le strade, nella natura verdeggiante e rigogliosa tra i fiumi e i boschi, mentre affrontano i drammi del loro quotidiano. Un’opera prima di struggente bellezza e semplicità.

FEATHERS di Omar El Zohairy (Francia/Egitto/Olanda/Grecia, 2021, DCP, 112′) Una donna totalmente asservita ai suoi doveri di moglie e madre affronta un cambiamento radicale
dopo che, alla festa di compleanno del figlio, un prestigiatore trasforma suo marito in un pollo. Costretta ad assumere il ruolo di capofamiglia e nonostante gli sforzi per ripristinare la situazione, la donna comincia ad assaporare il gusto nuovo della libertà. Le conseguenze saranno eclatanti. Il film sarà distribuito in Italia da Wanted.

GROSSE FREIHEIT / GREAT FREEDOM di Sebastian Meise (Austria / Germania, 2021, DCP, 117′) Dall’immediato secondo dopoguerra alla fine degli anni ’60, Hans Hoffman viene ripetutamente condannato per omosessualità. Trascorrono, così, vent’anni, fatti di silenzi, sguardi, dolore e speranza, dove i gesti si ripetono tragicamente sempre uguali. Quasi un melodramma sull’ostinata ricerca di libertà e amore.

UNE JEUNE FILLE QUI VA BIEN / A RADIANT GIRL di Sandrine Kiberlain (Francia, 2021, DCP, 98′) – Anteprima Internazionale Parigi, 1942. Irène, giovane ebrea francese, studia recitazione e vive con la famiglia. Sogna un futuro in teatro, ma tutto cambia con l’inizio della persecuzione degli ebrei. L’attrice Sandrine Kiberlain esordisce come regista trattando un tema storico con assoluta modernità di sguardo che colpisce al cuore.

IL MUTO DI GALLURA di Matteo Fresi (Italia, 2021, DCP, 103′) Quasi un western ambientato tra i monti e i boschi della Gallura, dove, tra il 1849 e il 1856 si consumò
una feroce faida tra le famiglie Mamia, Pileri e Vasa che causò decine di morti. Tra gli artefici c’era Bastiano Tansu, detto il Muto, divenuto protagonista di una leggenda ancora, in parte, avvolta nel mistero. Il film sarà distribuito da Fandango.

EL PLANETA di Amalia Ulman (USA, 2021, DCP, 79′) Leonor torna a Gijon per stare con la madre dopo la morte del padre. L’opera prima della regista e attrice, in bianconero, è ambientata negli anni recenti della crisi economica e, con i toni della commedia stralunata e malinconica e di un umorismo amaro, descrive la deriva sociale e esistenziale di due donne.

LA TRAVERSÉE / THE CROSSING di Florence Miailhe (Francia/Repubblica Ceca/Germania, 2021, DCP, 84′) Allontanati bruscamente dai genitori, due fratellini affrontano un drammatico viaggio per scappare dalle persecuzioni perpetrate nel loro paese d’origine, nell’Est Europa. Una raffinata opera di cinema d’animazione che usa tecniche originali per un racconto sullo sforzo senza fine di chi emigra per trovare una vita migliore.

Torino 2014: aprirà Gemma Bovery con Gemma Arterton

Sarà Gemma Bovery ad aprire la 32esima edizione del Torino Film Festival, che si terrà nel capoluogo piemontese dal 21 al 29 novembre 2014.

Gemma BoveryIl film è diretto da Anne Fontaine e ispirato all’omonima graphic novel del 1999 di Posy Simmonds, autrice di Tamara Drewe, da cui Stephen Frears ha tratto un film nel 2010 con protagonista sempre Gemma Arterton, anche qui nel ruolo principale di Gemma, la giovane donna protagonista. Nel film anche Fabrice Luchini.

Martin è un benestante ex-parigino, più o meno volontariamente trasformato in panettiere in un villaggio della Normandia. Tutto ciò che rimane delle sue ambizioni giovanili è una fantasia vivace e un’altrettanto viva passione la per la grande letteratura, Gustave Flaubert in particolare. E’ quindi comprensibile la sua eccitazione quando una coppia di inglesi dai nomi particolarmente familiari si trasferisce in paese. Ma non sono solo i nomi dei nuovi arrivati, Gemma e Charles Bovery, a destare la sua curiosità, anche le loro azioni, infatti, sembrano ispirarsi ai personaggi di Flaubert. Per il fantasioso Martin sembra l’occasione unica di rivivere nella realtà il suo romanzo preferito, ma l’affascinante Gemma Bovery non ha letto i classici, e intende vivere la vita a modo suo…

Gemma Bovery sarà distribuito in Italia da Officine Ubu nei primi mesi del 2015.

Tori e Lokita, la recensione del film dei fratelli Dardenne

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Tori e Lokita, la recensione del film dei fratelli Dardenne

Tori e Lokita dopo la premiazione al Festival di Cannes dove ha ricevuto il premio per il 75° anniversario, arriva in Italia con Lucky Red dal 24 novembre al cinema. Un film forte e di impatto quello che portano in scena Jean-Pierre e Luc Dardenne presentando alla stampa di Roma il loro nuovo lungometraggio. I registi belgi ancora una volta si fanno portatori di un messaggio di umanità raccontando le vicende di questi due ragazzi che si trovano emarginati dal mondo. Dopo Rosetta, che ha conquistato la Palma d’oro a Cannes nel 1999 e Una storia d’amore, anch’esso premiato a Cannes nel 2005, Tori e Lokita rappresenta uno spaccato di vita vera con cui il pubblico – sperano i registi – possa provare una profonda empatia.

Tori e Lokita, la recensione

Una storia, quella di Tori e Lokita, che racconta non un determinato fatto della cronaca odierna ma la realtà che l’Europa intera si ritrova ad affrontare. La storia di due giovani immigrati – non maggiorenni – che arrivano in Italia per assaporare la libertà. In realtà, il film dei Dardenne ci spiega cosa si nasconde dietro questa libertà e di come, in questo caso, sia così difficile ottenerla pienamente. La storia è ambientata in Belgio, dove Pablo Schilds (che interpreta Tori) segue Lokita (Joely Mbundu) creando una piccola famiglia. I giovani Tori e Lokita sono arrivati in Sicilia dall’Africa da soli. La loro famiglia se la sono lasciata alle spalle ma presto ne formeranno una, insieme.

Purtroppo, però solo Tori possiede i documenti e Lokita dovrà dimostrare di essere sua sorella per poter finalmente essere totalmente libera. Sì, perché nonostante il lungo viaggio che ha portato entrambi verso un nuovo inizio, Tori e Lokita non sono pienamente liberi. Non c’è libertà nella loro vita, ma la trovano nei momenti di spensieratezza. Un leitmotiv per andare avanti lo trovano tra le note di una canzone o una ninnananna. La loro canzone è “Alla fiera dell’est” che i due cantano raccontando ai commensali la loro storia. E così come nella canzone quel poco di libertà che riescono a concedersi viene poi rubato da qualcos’altro o qualcun altro più grande. Il brano, infatti, è una riproposizione di una filastrocca ebraica che celebra la liberazione della schiavitù egiziana per il popolo ebraico. E così in ogni strofa ciclicamente vediamo succedersi fatti che rappresentano un simbolo spirituale.

Così è lo stesso per Tori e Lokita. I due cercano di raggiungere la piena libertà ma ogni volta che sono così vicini a raggiugerla c’è sempre qualcosa che li allontana. Presto Tori e Lokita scopriranno che non c’è libertà, neanche nel nuovo mondo. Quel mondo che guardavano da lontano e dove tutti cercano di arrivare non dona la felicità. Questo è quello che cercano di raccontare i fratelli Dardenne, una continua denuncia verso il sistema di immigrazione dei paesi europei. Lo fanno con maestria e con uno stile registico che riesce a trasmettere le emozioni dei personaggi.

Tori et Lokita film 2022

La lotta per la sopravvivenza

Nel film il tema centrale è il viaggio. Sia quello fisico che quello interiore. I due giovani protagonisti dopo essere arrivati a Catania si trasferiscono in Belgio dove iniziano a lavorare. Intrattengono gli ospiti di un ristorante ma la loro attività non si limita a questo. Il cuoco che gestisce l’attività li ha assunti anche per altre attività illecite. Tori e Lokita spacciano droga tra le strade della città, sognano di allontanarsi da quella vita. Per farlo hanno bisogno dei documenti per cui nel frattempo devono guadagnarsi da vivere. I registi di Una ragazza senza nome, ancora una volta tramite la lente, mettono alla luce la tremenda gestione dell’immigrazione clandestina in Europa. Anche solo ottenere i documenti è una lotta alla sopravvivenza.

Senza quel semplice foglio di carta che attesta una reale parentela con Tori, Lokita dovrà ritornare a casa. Quella che inizia come relazione finta tra i due, fin da subito si dimostra essere una effettiva fratellanza e amicizia. Lokita è taciturna e molto riservata, cova dentro di sé un dolore incredibilmente forte che si trasforma in attacchi di panico che solo Tori riesce a placare. Il bambino invece è vivace, furbo e molto coraggioso. La loro amicizia, fraterna, sarà in realtà la loro forza anche nei momenti più tristi. Arriverà infatti il momento in cui Tori e Lokita dovranno separarsi per tre mesi, tempo necessario per guadagnare quanto basta per ottenere dei documenti (falsi) e poter finalmente vivere il loro sogno.

Tori e Lokita

Una storia di amicizia

Purtroppo, però il loro sogno è ancora molto lontano. La vita dei due si complica quando il trafficante che li ha portati in Italia continua a obbligare Lokita a versargli un compenso, anche con metodi atroci. La ragazza, nel film, è la vittima principale del sistema. Appena adolescente ha lasciato gli studi per poter lavorare, mandare i soldi alla madre rimasta in Africa con i fratelli, ma purtroppo viene continuamente derubata dal suo aguzzino. La raffinata recitazione di due attori esordienti ha impreziosito ancor di più questa trama così reale e cruda che racconta le debolezze e le atrocità degli esseri umani. Nei 90 minuti che compongono il film i fratelli Dardenne cercano sempre più di farci avvicinare con umanità ai due protagonisti.

Quindi sorridiamo nella spensieratezza di Tori quando chiede un pezzo di focaccia al cuoco del ristorante o quando squilla il telefono di Lokita e sentiamo ancora una volta “Alla fiera dell’est”. E sul finale ci rendiamo conto che non c’è spazio per le debolezze e che, come il topolino della filastrocca, veniamo continuamente messi alla prova dalle crudeltà della vita. La macchina da presa che si sofferma sullo sguardo di Tori negli ultimi minuti del film lascia allo spettatore quel briciolo di speranza ed empatia per cui ci si augura che alla fine abbia potuto realizzare il sogno di Lokita.

Topolino: tutto quello che non sai su questo personaggio

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Topolino: tutto quello che non sai su questo personaggio

Non c’è forse personaggio più conosciuto al mondo di Topolino. È grazie a Walt Disney che il topo più conosciuto del pianeta ha avuto modo di esistere e di accompagnare con la sua simapatia e la sua energia milioni di bambini in tutto il mondo.

Ad ora, Topolino ha novant’anni e non li dimostra, continuando a lavorare e a fare la storia, come l’hanno fatta i cartoni, i fumetti e i programmi televisivi che lo hanno visto protagonista e che gli hanno regalato anche una stella sulla Walk of Fame, diventando il primo personaggio animato a riceverla.

Ecco, allora, tutto quello che non sapevate sul personaggio di Topolino.

La casa di Topolino

topolino

La casa si Topolino è una serie televisiva ideata per il mondo dell’infanzia, prettamente dedicato ai bambini in età prescolare.  Nata nel 2006 e durata fino al 2016, con un totale di 140 episodi, questa serie animata è stata trasmessa da Rai 2 e Rai Yoyo, per poi passare sul canale satellitare Disney Junior e per finire anche sulle piattaforme di streaming digitale, come Netflix.

La casa di Topolino, conosciuta anche con il titolo di Mickey Mouse Clubhouse, aiuta i bambini a conoscere e riconoscere colori, forme e numeri per poter sviluppare le proprie abilità in età prescolare: tutto questo avviene in compagnia dei simpatici personaggi di Topolino, Pippo, Minni, Pluto, Paperino e Paperina.

Tutti gli episodi seguono lo stesso schema: ognuno di essi, infatti, presenta un tema del giorno che viene affrontato dai protagonisti con un piccolo problema da risolvere. Topolino e i suoi amici si serviranno dell’aiuto dei piccoli amici da casa per poter svolgere il compito, scegliendo uno degli oggetti proposti dallo strumentopolo Toodles.

Tutti, grandi, piccini e personaggi dello schermo sono chiamati alla risoluzione del problema e, nel mentre, i più piccoli avranno modo di imparare in ogni puntata una nuova nozione divertente grazie al gioco che diventa coinvolgente.

Topolino cartoni

Topolino è conosciuto ai più per i cartoni di cui è stato protagonista. Dal 1928, anno in cui è comparso al cinema per la prima volta, ad oggi, sono molti i cartoni in cui ha preso parte, divertendo e facendo compagnia a tante generazioni di persone in tutto il mondo.

Basti pensare che Topolino ha più di 90 anni e ancora nessuno si è stancato delle sue orecchie tondeggianti e della sua simpatia: già nel 1928 aveva fatto breccia nel cuore del pubblico, apparendo in L’aereo impazzito e nel celeberrimo Steamboat Willie.

Da questo momento, e per diversi decenni, Topolino ha vissuto un periodo davvero d’oro, protagonista della serie cinematografica a lui dedicata e intitolata Mickey Mouse, raggiungendo il culmine del suo successo grazie all’indimenticabile sequenza de L’Apprendista stregone nel lungometraggio Fantasia del 1940.

Oltre ai numerosi cortometraggi, Topolino appare anche nell’episodio di Topolino e il fagiolo magico appartente al film Bongo e i tre avventurieri (1947). Tra le ultime sue apparizioni cinematografiche, si ricorda il commomente e bellissimo Canto di Natale di Topolino: appartenete alla serie Mickey Mouse, questo cortometraggio risale al 1983 e trae ispirazione dal racconto di Charles Dickens, Canto di Natale, sviluppandosi in 26 minuti.

In questo caso, Topolino appare nel ruolo di Bob Chratchit, mentre Paperon de’ Paperoni in quello di Ebenezer Scrooge.

Minni e Topolino

topolino

A pensarci, Topolino e Minni sono stati quasi sempre rappresentati insieme, sin dagli esordi. Conti alla mano, i due si conoscono e si frequentano da 90 anni e continuano ad andare alla grande, diventando il simbolo del vero amora che non ha fine e non conosce crisi.

La prima volta che i due appaiono insieme, risale al cortometraggio L’aereo impazzito, in cui Topolino invita Minni (o Minnie) a salire sull’aereo da lui guidato. Nonostante i due si siano frequentati per molto tempo e si conoscano benissimo, ad oggi non è ancora chiaro se siano fidanzati oppure sposati.

Sebbene sullo schermo non si sia mai visto un matrimonio o non se ne sia mai parlato, lo stesso Walt Disney ha ammesso, in un’intervista del 1933, che nella vita privata Topolino e Minni sono sposati.

La marcia di Topolino

Topolino è sempre stata un’icona nel mondo del cinema e dell’intrattenimento, tanto da vedersi dedicata una vera e propria marcia.

Composta dall’intrattenitore Jimmie Dodd, la Marcia di Topolino non era altro che la sigla di apertura e di chiusura del programma televisivo Il club di Topolino (o The Mickey Mouse Club), creato da Walt Disney nel 1955 e trasmesso poi da Disney Channel. Questa sigla era composta da un cartone animato nel quale Topolino dirigeva una banda  composta dagli altri personaggi Disney, che cantanva e suonava la Marcia.

Il testo è stato tradotto in diverse lingue, tra cui l’italiano, e ha subito qualche variazione nel corso del tempo, ma il ritmo e quei carattestici tamburelli evocano in secondo la marcia che ha accompagnato milioni di bambini in tutto il mondo. Ecco il testo:

Topolin, Topolin, viva Topolin!
Assomigli a tutti noi, sei furbo e birichin
e perciò noi gridiam, viva Topolin!

Solo tu – Topolin! – puoi capir – Topolin!
i mille e mille sogni di un bambin, ah! ah! ah!

Noi gridiamo in coro, evviva, evviva, urrà, sì, sì!
Topolin, Topolin, viva Topolin!

Che fa sempre divertire i grandi ed i piccin
e perciò noi gridiam, viva Topolin!

Solo tu – Topolin! – puoi capir – Topolin!
i mille e mille sogni di un bambin, ah! ah! ah!

Noi gridiamo in coro, evviva, evviva, urrà, sì, sì!
Topolin, Topolin, viva Topolin!

Su venite a far baldoria insieme a Topolin,
anche noi, come voi, canterem così.
Come noi bambini, tu sei tanto piccolin,
Topolin, Topolin, viva Topolin!

Topolino 70 anni

A vederlo non si direbbe, ma il libretto di Topolino ha compiuto 70 anni. Il fumetto di Topolino per come oggi lo si conosce è nato nel 1949 in sostituzione di una prima versione in formato giornale del fumetto, che ha avuto pubblicazione del 1932 al 1949.

Una volta edito in versione libretto, la numerazione è stata fatta partire nuovamente da zero e dal 1949 ad oggi, la rivista ha visto più di tremila numeri pubblicati, accompagnando ogni mese migliaia di bambini e ragazzini (ma anche di adulti) con le avventure dei personaggi Disney più amati, a cui si sono aggiunti personaggi mai visti sullo schermo.

Nel 2019 questa rivista ha compiuto 70 anni ed è difficile immaginare che nessuno non abbia mai acquistato nemmeno una volta una copia di questa rivista sempre piena di spunti e sempre brillante.

Fonti: IMDb, eonline, raiyoyo,

Topolino: la storia di un topo, il documentario in arrivo su Disney+

Disney+ ha diffuso il primo trailer di Topolino: la storia di un topo, prodotto da Disney Original Documentary. L’annuncio è arrivato direttamente dal D23 Expo di Anaheim, che ha dato ufficialmente inizio alle celebrazioni per il 100º anniversario di The Walt Disney Company. Questo documentario debutterà in tutto il mondo su Disney+ il 18 novembre, nel giorno del compleanno di Topolino. Topolino: la storia di un topo è diretto dal premiato filmmaker Jeff Malmberg (Marwencol) e prodotto dal vincitore dell’Academy Award Morgan Neville (Mister Rogers: un vicino straordinario) insieme a Meghan Walsh e Chris Shellen. I realizzatori del documentario comprendono l’executive producer Caitrin Rogers, i montatori Jake Hostetter e Aaron Wickenden, il direttore della fotografia Antonio Cisneros, il sound designer Lawrence Everson e il compositore Daniel Wohl. Il lungometraggio è stato presentato in anteprima mondiale al South by Southwest Film Festival ed è stato proiettato anche al Sun Valley Film Festival, al Newport Summer Film Series e in diverse altre rassegne.

Uno dei personaggi più amati al mondo, Topolino è considerato un simbolo della gioia e dell’innocenza dell’infanzia praticamente in tutto il mondo. Ideato in un momento difficile della promettente carriera di Walt Disney, Topolino ha riscosso un successo immediato dopo essere apparso in Steamboat Willie, il primo cortometraggio d’animazione con sonoro sincronizzato della storia. Nel corso dei decenni successivi, il personaggio si è evoluto in versioni di se stesso radicalmente diverse tra loro, che riflettono la straordinaria carriera del suo creatore e i radicali cambiamenti sociali avvenuti nella nazione che questo personaggio è arrivato a rappresentare. Il regista Jeff Malmberg e il produttore premiato con l’Academy Award Morgan Neville (che avevano già collaborato in Mister Rogers: un vicino straordinario) esaminano l’importanza culturale di questo personaggio di animazione che esiste da quasi 100 anni. Il documentario contiene inoltre un cortometraggio animato esclusivo, Topolino in un minuto, creato dalla leggendaria squadra di animazione tradizionale di Walt Disney Animation Studios.

Novantaquattro anni fa, Walt Disney creò un topo che sarebbe diventato uno dei personaggi più amati al mondo”, ha dichiarato Marjon Javadi, vice president of Disney Original Documentary. “Siamo entusiasti che gli spettatori possano vedere Topolino come non l’hanno mai visto prima. La nostra premiata squadra di filmmaker esplora il viaggio di Topolino nel corso degli anni, ricordandoci perché abbia avuto un tale impatto su di noi”.

TOPOLINO: LA STORIA DI UN TOPO vede la presenza dei leggendari animatori Disney Eric Goldberg, Mark Henn e Randy Haycock, oltre che dell’animatore e Disney Legend Floyd Norman. Nel documentario, sono presenti anche la storica d’arte Carmenita Higginbotham, la direttrice di Walt Disney Archives Rebecca Cline e l’archivista Kevin Kern. Con interviste e filmati d’archivio esclusivi, il lungometraggio esamina la persistente importanza artistica e culturale, oltre alle controversie, che caratterizza questo personaggio d’animazione che esiste da quasi 100 anni. Il documentario contiene un nuovissimo cortometraggio Topolino in un minuto, realizzato in animazione tradizionale da Walt Disney Animation Studios e racconta il processo d’animazione intrapreso da Eric Goldberg, Mark Henn e Randy Haycock per realizzare il cortometraggio.

Topolino è un simbolo che vediamo ogni giorno della nostra vita”, afferma il regista Jeff Malmberg. “Tutti conosciamo Topolino, ma il personaggio riveste significati diversi per ogni persona. Eravamo convinti che Topolino avesse bisogno di un documentario che fosse allegro ma anche onesto. Sono lieto che Disney ci abbia permesso di esaminare così a fondo le evoluzioni e i significati del topo più famoso al mondo”.

Jeff Malmberg è un documentarista: il suo lungometraggio d’esordio, Marwencol, ha vinto più di due dozzine di premi, tra cui il Gran Premio della Giuria allo SXSW. È stato recentemente selezionato per The Criterion Channel ed è stato inserito tra i Cinema Eye Decade Film in qualità di uno dei migliori 20 documentari degli ultimi 10 anni. Malmberg ha ricevuto la Guggenheim Fellowship grazie al suo secondo lungometraggio, Spettacolo, candidato al Critics’ Choice per il miglior documentario. Malmberg ha montato il documentario di Morgan Neville Mister Rogers: un vicino straordinario, che è stato distribuito da Focus Features. Più recentemente, è stato candidato al GRAMMY® per aver co-diretto e montato Shangri-La, una serie di Showtime in quattro episodi dedicata a Rick Rubin e al processo creativo.

Jeff Malmberg è il regista di TOPOLINO: LA STORIA DI UN TOPO, prodotto dal vincitore dell’Academy Award Morgan Neville tramite la sua casa di produzione, Tremolo Productions. Il documentario è prodotto anche da Chris Shellen e Meghan Walsh. Caitrin Rogers è l’executive producer. Marjon Javadi è vice president of Originals for Documentaries and Docuseries for Disney Branded Television/Disney Original Documentary.

Disney Original Documentary aveva precedentemente annunciato i suoi imminenti progetti Goodbye Yellowbrick Road: The Final Elton John Performances and The Years That Made His Legend, Madu, If These Walls Could Sing, un film ancora senza titolo su Jim Henson, e il cortometraggio documentario selezionato per la shortlist dei premi Oscar® Sophie and the Baron.

Topo Gun: Maverick, Lady Gaga svela il video di “Hold my hand”

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Topo Gun: Maverick, Lady Gaga svela il video di “Hold my hand”

Lady Gaga svela il videoclip di “Hold My Hand”, l’emozionante singolo tratto dalla colonna sonora dell’atteso film Top Gun: Maverick, in sala dal 25 maggio distribuito da Eagle Pictures. Il video, come la pellicola cinematografica, è stato diretto da Joe Kosinski e mostra la celebre Lady Gaga muoversi tra scenari spettacolari del film, oltre alle memorabili scene di Top Gun, che nel 1986 segnò la definitiva consacrazione di Tom Cruise come star e icona del cinema contemporaneo. In occasione del lancio, il video è stato trasmesso in anteprima mondiale su MTV, MTV Live, MTVU, oltre che in Times Square. 

Top Gun: Maverick, aperte le prevendite

La colonna sonora ha straordinariamente debuttato qualche giorno fa tramite Interscope Records, ricevendo critiche entusiasmanti con Billboard che ha dichiarato che “Gaga vola alto nel pezzo” e Vanity Fair che ha elogiato la canzone perché “catapulta Gaga alla corsa agli Oscar del prossimo anno”. Il singolo “Hold My Hand”, prodotto da Lady Gaga e BloodPop® con l’aiuto di Benjamin Rice, è stato scritto per il film e potrà essere ascoltato anche all’interno della pellicola. La versione ‘cinematografica’ di “Hold My Hand” contiene la produzione aggiuntiva di Harold Faltermeyer e del vincitore del Premio Oscar Hans Zimmer. “Hold My Hand” segna il grande ritorno di Lady Gaga come autrice e produttrice di colonne sonore dopo l’enorme successo di “A Star is Born” nel 2018 per cui la popstar ha vinto un Premio Oscar, due Grammy Awards, un BAFTA Award, un Golden Globe e un Critics’ Choice Award.

Top Gun: Maverick, il film

Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.

Top Gun: Maverick arriverà al cinema il 25 maggio.

Topher Grace nel cast di Interstellar di Christopher Nolan

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E’ l’attore Topher Grace, l’ultimo nome in ordine di tempo che va ad aggiungersi al cast stellare del prossimo film di Christopher Nolan, Interstellar. La notizia arriva da Deadline che conferma che l’attore visto in Spider-Man 3, Predators e il più recente The Big Wedding si unisce ai già confermati Anne Hathaway, Jessica Chastain, Matthew McConaughey, Casey Affleck e Michael Caine. 

La trama di Interstellar è ispirata alle teorie del fisico teorico e astrofisico Kip Thorne, e sarà un film su un eroico viaggio interstellare verso i confini più lontani della galassia conosciuta. Il film uscirà il 7 novembre 2014. La sceneggiatura è stata scritta da Jonathan Nolan (fratello del regista), su commissione dal regista Steven Spielberg che ha poi deciso di non dirigere il film, ma produrre soltanto la pellicola insieme a Paramount e Warner Bros. A produrre il film ci sarà la Syncopy di Nolan e Obst di Lynda Obst Production

Christopher “Topher” Grace è un attore statunitense. Divenuto celebre per aver interpretato Eric Forman, protagonista della sit-com That ’70s Show. Nel 2007 ha preso parte a Spider-Man 3, trasposizione cinematografica del celebre fumetto, in cui è Venom, uno degli acerrimi nemici del supereroe.Nel 2002 doppia il personaggio di Lucignolo nella versione inglese del Pinocchio di Roberto Benigni, e nel 2003 appare il Mona Lisa Smile. Nel 2004 ebbe invece ruoli da protagonista in Appuntamento da sogno! e In Good Company in cui impersona un dirigente di una multinazionale ambizioso e turbato. Nel 2007 è Edward “Eddie” Brock Jr., che si trasformerà nel perfido Venom, in Spider-Man 3, diretto da Sam Raimi, un ruolo dark in contrasto con i personaggi positivi precedentemente interpretati.