Hugh Jackman, al Comic-Con per promuovere Real Steel, ha rilasciato
qualche dichiarazione relative ad un suo progetto che desta
sicuramente più curiosità: The Wolverine. Il film sarà
diretto da James Mangold, e l’attore ha aggiornato i giornali
svelando qualche dettaglio:
Girerò Les Miserables a
febbraio 2012, ma prima di quello gireremo Wolverine 2, a partire
da ottobre …Chris McQuarrie ha scritto una sceneggiatura
fantastica, dovrebbe venire davvero un bel film. Combatterò Silver
Samurai, quindi dovrebbe essere molto eccitante. Buona parte delle
riprese si terranno in Giappone.
Nel fumetto Silver Samurai, alias
Kenuichio Harada, è il fratellastro di Mariko Yashida con cui
Wolverine ha una relazione, e per ora non si s ancora chi
interpreterà il villain. Jackman ha inoltre aggiunto:
Mentre giravamo X-Men, leggevo
questi fumetti della saga giapponese, e continuavo a dire: “Ma
perché non possiamo fare questo?” Ora sono passati dieci anni e lo
stiamo facendo.
Qualcuno ne aveva già parlato. Ecco
arrivare la conferma ufficiale: Superman Man of Steel diretto da Zack
Snyder uscirà il 14 Giugno del 2013. Il film sarà slittato di circa
sei mesi dall’uscita inizialmente prevista. A quanto pare ora
Dicembre del 2012 rimarrà completamente a disposizione per Lo
Hobbit di Peter Jackson.
Ricordiamo che il nuovo Superman è
stato scritto da David Goyer e Jonathan Nolan. Il cast oltra la
protagonista Henry Cavill, comprende davvero grandissimi attori del
calibro di Amy Adams, Diane Lane, Kevin Costner, Michael Shannon,
Antje Traue, Russell Crowe, Julia Ormond, Christopher Meloni e
Harry Lennix. L’inizio delle riprese è previsto per le prossime
settimana a Illinois. A produrre niente meno che Christopher Nolan
e Emma Thomas.
Sono giorni intensi quelli di San Diego dove si sta svolgendo
l’edizione 2011 del famoso Comic-con, un po’ impoverito a dire la
verità dell’abbandono di molte Major che quest’anno hanno deciso di
non presiedere all’evento. Ma la 20th Century Fox è presente
e ha tenuto un panel dove ha presentato le prime scene del nuovo
film di Ridley Scott, Prometheus,
riscritto fra gli altri da Damon Lindelof.
Ricordiamo che il film è nato da un tentativo di fare un prequel di
Alien, per cui c’è grande attesa nei confronti di questo
titolo.
Inoltre il sito Badtaste riporta alcune brevi descrizioni delle
scene mostrate: La sequenza iniziava con una specie di
“riassunto” della carriera di Scott, seguita da un
trailer/featurette del film in questione. Nelle scene mostrate si
vedevano gli spettacolari set dove Scott sta girando con la sua
troupe, seguite da altre scene tratte direttamente dal
film.In queste scene scoprivamo che i
protagonisti sono un gruppo di viaggiatori dello spazio che
atterrano su un lontano pianeta: troveranno molte cose in comune
con i film di Alien. Il tono sembrava quello degli horror “vecchia
scuola” a cui ci aveva abituati Scott una volta. “In pratica,
volevo che vi spaventaste un sacco”: questo il commento di Scott
alla fine della proiezione
Il regista di Prometheus
Ridley Scott ha seguito l’evento in collegamento via satellite
dall’Islanda, dove appunto sta girando la pellicola. Ha spiegato di
essere in procinto di concludere le riprese della primissima scena
del film di Prometheus,
che si svolgerà nei pressi di una cascata. Scott ha anche
aggiunto che le riprese si stanno svolgendo in digitale 3D, e che
gli effetti visivi saranno minimi: il motto di 28 anni fa è ancora
valido, “Se puoi farlo dal vivo, fallo dal vivo”. E’ meno costoso e
più realistico. Ma sul 3D, Scott è entusiasta: “Non girerò mai più
in 2D, neanche piccoli dialoghi”.
Inoltre, Charlize Theron ha
rivelato alcuni dettagli sul suo personaggio: Il mio
personaggio è differente da tutti gli altri che partecipano alla
missione, è una persona che viene dal puro business. Abbiamo
lavorato sodo per evitare che fosse
monodimensionale.
Nel cast di Prometheus
oltre a Charlize Theron è composto da: Michael Fassbender, Noomi
Rapace, Idris Elba, Logan Marshall-Green, Sean Harris. L’uscita è
prevista per 8 Giugno 2012 negli USA. Fonte: Comic-con –
Badtaste
Captain America – Il Primo
Vendicatore è un
film del 2011 diretto da Joe Johnston e
basato sul personaggio dei fumetti Marvel ComicsCapitan
America, è stato scritto da Christopher
Markus e Stephen McFeely. Dopo averci
regalato Iron Man,The Incredible Hulk
e Thor ecco
arrivare Captain America: il Primo
Vendicatore, e si comincia a fare sul serio, visto che
quel sottotitolo con la parola “Vendicatore” stuzzica più di
qualche mente.
In Captain America – Il
Primo Vendicatore, il giovane Steve Rogers, ragazzo del
Queens, patriottico, coraggioso ma estremamente gracile, viene
ritenuto non idoneo al servizio di leva. Il suo sogno è infatti
quello di combattere per il proprio Paese, al fianco di Bucky, suo
amico già nell’esercito, per sbaragliare i nazisti che infestano
l’Europa.
All’ennesimo rifiuto da parte del
medico militare, Steve riesce ad entrare in un programma speciale
grazie al generale Chester Phillips che lo mette nel gruppo di
coloro che potrebbero essere idonei alla somministrazione del
“siero del super-soldato” (più bombardamento di vita-rays). Dopo
aver dimostrato la sua lealtà e purezza d’animo, Steve viene
scelto, e così diventa il primo Super Soldato: alias Capitan
America.
Diventa un simbolo, allieta le
folle, rallegra gli spiriti, ma si sente incompleto, fino a che non
scende davvero in campo e mostra il suo valore, arrivando a
scontrarsi con il Teschio Rosso, un gerarca nazista che ha perso la
testa a causa dei suoi esperimenti con il Tesseract (già visto in
Thor).
Se per intensità, humour, azione il
primo Iron Man di Jon Favreau rimane inarrivabile, non sorprende
per niente che Captain America: il Primo
Vendicatore, nella prima parte, è forse il più riuscito
dei prodotti Marvel. Principalmente
perché la genesi del supereroe è molto ben delineata, nonché molto
classica secondo le basi del viaggio dell’eroe. Come sempre è
l’umanità dei personaggi a colpire maggiormente, più della
spettacolarità tipica di un mondo fumettistico.
Il personaggio di Steve
Rogers desta interesse per le problematiche che deve
affrontare in un Paese, ovvero gli Stati Uniti d’America che
all’alba degli Anni Quaranta erano un involucro stracolmo di un
senso di patriottismo vuoto e retorico, rivolto ad una guerra
combattuta lontano (per il momento) dal Pacifico e dalle sue
terre.
Quindi non siamo di fronte ad un
supereroe alle prese con super problemi, ma davanti ad un semplice
ragazzo testardo che spinto dall’entusiasmo collettivo tenta di
offrire il suo contributo alla causa americana, il classico
volontario che vuole servire il suo Paese.
Ci riuscirà, nella maniera più
inaspettata. Fanno da contorno alla storia personaggi altrettanto
interessanti come quelli interpretati da
Hayley Atwell, Stanley Tucci e Tommy Lee Jones. La prima veste i panni della
volitiva e fiera Agente Peggy Carter, il secondo è lo scienziato
dal cuore d’oro Abraham Erskine e il terzo invece il Col. Chester
Phillips.
Quello che però di
Captain America – Il Primo
Vendicatorenon convince è la
seconda parte, in altre parole nel momento in cui il film prende
coscienza di sé e della necessità di dover offrire quel contributo
ludico e spettacolare che caratterizza questi prodotti. Sarà la
volta di un’azione troppo standardizzata dove l’eroe e il villain
si scontrano in un duello eccessivamente semplificato per ovvie
ragioni.
In questo caso non sorprende la
sensazione che un coinvolgimento più diretto e approfondito del
sempre bravo Hugo Weaving, nei panni dello
scienziato nazista appassionato di occulto Johann Schmidt/Teschio
Rosso, avrebbe senza dubbio giovato a tutta la seconda parte del
film.
Riuscita la storia d’amore fra
Peggy e Steve, che mette in luce una profonda modernità del
personaggio interpretato da Hayley Atwell, che
porta sulle spalle un fardello abbastanza pesante e difficilmente
condivisibile, dato che il suo ruolo è la sua tridimensionalità
come personaggio sono state difficilmente eguagliate in fatto di
personaggi femminili, nel MCU. A chi invece aveva delle
remore all’annuncio che Steve Rogers sarebbe stato interpretato
da Chris Evans, possiamo tranquillamente dire che
si trattava di preoccupazioni superflue.
Il giovane interprete, che fino a
questo momento si era dedicato principalmente a ruoli action e da
commedia, sembra nato per interpretare il Capitano e il film gli
rende sicuramente giustizia, a lui e ai suoi “ondeggianti
pettorali”. Evans ci mette il suo per cercare di portare sullo
schermo il dramma iniziale dell’essere un fenomeno da baraccone
tenuto lontano dalla battaglia, e riesce a restituire tutto il
candore che è proprio di Rogers. Sappiamo che questa non è la prima
volta di Chris Evans con la Marvel, l’attore ha infatti
interpretato Johnny Storm, la Torcia Umana, ne I Fantastici Quattro
e Sequel di Tim Story. In quel caso il ruolo era sicuramente più
leggero, ma fa piacere vedere Evans alle prese con un ruolo più
complesso e forse anche più adatto alle sue corde.
L’insolita uscita estiva in Italia
di Captain America – Il Primo
Vendicatorerappresenterà
sicuramente un esperimento, sappiamo però che, come capitato per i
precedenti film Marvel, anche in questo caso
l’attesa è altissima, dato soprattutto il fatto che il personaggio
in questione è forse tra i più amati di sempre dei fumetti Marvel (tolto Spider-Man e gli
X-Men!). Nonostante qualche limite, il film riesce sicuramente a
svolgere il suo egregio compito, e questa volta, memori della
lezione di Thor, il 3D è stato realizzato con una cura molto
maggiore, con un risultato luminoso e abbastanza efficace.
I Primo Vendicatore porta con sé
gioie, speranze, e un filo diretto con quello che avverrà di lì a
poco, tanto che persino la scena post credits del film ci catapulta
direttamente al giorno d’oggi, al “ritorno” di Steve e ad una New
York sotto minaccia di invasione aliena. I Vendicatori stanno
arrivando e ora che anche Cap è stato presentato al grande
pubblico, è solo questione di tempo prima che si uniscano contro il
male! Tutte le news e le anticipazioni sul Marvel Cinematic
Universe
L’uscita di At the End of
the Day segna l’esordio di Cosimo Alemà,
affermato regista di videoclip. Come in precedenza hanno fatto in
molti, il passo dal mondo della musica al mondo del cinema è
facile. C’è da dire che non sempre però da tantissime
soddisfazioni. Fortunatamente non è il caso di Alemà, sin da subito
acclamato da varie riviste di settore come la nuova linfa vitale
del genere horror made in italy, forse un po’
frettolosamente. Infatti il suo film si presenta più come un’opera
che ha i connotati di un intenso thriller piuttosto che di un vero
è proprio horror. Lo si percepisce sin dalle prime battute, dove il
registro stenta a decollare, ingabbiato in una premessa forse
eccessivamente prolissa.
At the End of the Day, il film
D’altro canto però sono evidenti le
capacità tecniche del regista che gira piuttosto bene il suo film,
forse eccessivamente legato ad uno stile, neanche a dirlo da
videoclip che, se da un lato si adatta al contesto filmico,
dall’altro potrebbe rappresentare in futuro un grosso limite,
relegando il regista ad uno sterile manierista privo di quella
personalità e quell’anima che contraddistingue i registi
cinematografici. Ma i limiti del film in questione sono altri.
In primis un plot abusato (visto e
rivisto) che regala a At the End of the Day un
destino troppo poco originale. Non contribuisce ad arricchire la
storia la sceneggiatura che oltre a ritardarne il decollo, manca
decisamente di quei connotati strutturali che avrebbero decisamente
contribuito alla causa del regista. Si inizia dai soliti luoghi di
“genere”, passando per un inefficiente suspence, finendo a snodi
narrativi che sono prevedibili e scontati, delineando sin
dall’inizio quello che sarà l’evoluzione finale dei personaggi.
La mancanza di una storia si sente
troppo, e anche se i richiami dichiarati a film come Un
tranquillo week end di paura e Non aprite gli
occhi strizzano l’occhio al cinefilo incallito, rimane
l’amarezza di una storia che non appassiona, dove la forma prevale
sempre sul contenuto. Tutto sommato, At the End of the
Day rimane godibile, più per qualità tecnica del regista
che per la completezza dell’opera. Ma in fin dei conti, ad un film
come questo, non si chiede di sbalordirci, quindi il suo sporco
lavoro lo fa: intrattenerci. Non ci resta che attendere la seconda
opera per vedere se la forma troverà equilibrio con i
contenuti.
David O. Russell sta lavorando a
diversi progetti, ma pare che il prossimo in ordine di tempo sia
The Silver Linings Playbook, che vede protagonista di nuovoMark
Wahlberg.
.
A dispetto delle aspettative, Peter
Jackson non sarà presente al Comic-Con per presentare
Lo Hobbit – un viaggio inaspettato. Lo stesso regista
spiega il perché sulla sua pagina di Facebook:
New Line e Warner Bros erano
molto felici di sostenere una presentazione, ma io ho rifiutato,
semplicemente perché sentivo che era troppo presto. C’è molto
ancora da girare e odio deludere i qualcuno. Ma qualcosa mi dice
che ci sarà molto da mostrare i prossimo anno.
Come osserva Jackson, c’è ancora
molto tempo prima che esca il primo film, Lo Hobbit: un viaggio
imprevisto, previsto per il 14 dicembre 2012. Il secondo, Lo
Hobbit: andata e ritorno, è previsto per l’anno successivo il 13
dicembre 2013, in modo da permettere a Jackson e soci di preparare
qualcosa per il Comic-Con 2012.
La sinossi ufficiale di Lo
Hobbit – un viaggio inaspettato:
Lo Hobbit – un viaggio inaspettato segue il viaggio
del protagonista
Bilbo Baggins che viene catapultato in un’epica ricerca per
reclamare il Regno Nanico di Erebor caduto in preda allo
spaventoso drago
Smaug. Sollecitato da
Gandalf il Grigio, Bilbo si trova all’improvviso in compagnia
di tredici nani guidati da un guerriero leggendario:
Thorin Scudodiquercia. Il loro viaggio li condurrà nelle Terre
Selvagge, attraverso infide lande brulicanti di Goblin e Orchi,
letali Mannari, Ragni Giganti, Mutapelle e Stregoni.
Anche se la loro meta risiede a
Est, tra le steppe della Montagna Solitaria, dovranno prima trovare
alla svelta una via di fuga dai tunnel dei goblin, in cui Bilbo
incontra la creatura che cambierà la sua vita per sempre…
Gollum.
Qui, da solo con Gollum, sulle rive
di un lago sotterraneo, l’ignaro Bilbo Baggins non solo scopre –
con sua grande sorpresa – di possedere una notevole dose di
astuzia e coraggio ma entra in possesso del “tesoro” di Gollum, un
anello dotato di insolite qualità molto utili… un semplice anello
d’oro cui è legato il destino della Terra di Mezzo in modi che
Bilbo non può ancora comprendere.
Ecco la Batmobile trasportata da un set
all’altro! Si tratta ovvimente di un video relativo alle riprese di
The Dark Knight Rises che si sposteranno presto a Pittsburgh.
La Summit Entertainment ha
pubblicato la prima immagine di Emile Hirsch in The Darkest Hour,
del regista Chris Gorak, racconto di un’epica invasione aliena.
Uscirà il prossimo 22 luglio
“African Cats”, il nuovo documentario della Disneynature, la cui
voce narrante è di Claudia Cardinale che, presentando oggi il
documentario, ha dichiarato
Erano passate da 15 minuti le
cinque del pomeriggio del 23 novembre del 1963 quando, dopo anni di
lavoro passati a definire quella che sarebbe stata la serie più
longeva di tutti i tempi , veniva trasmessa per la prima volta
sulla BBC inglese la prima puntata di ‘Doctor
Who’. Grazie a DNC, e senza l’aiuto del mitico Tardis,
è da oggi possibile fare un salto all’indietro nel tempo e
collezionare i tre storici cofanetti, che hanno di fatto tracciato
il solco delle serie televisive.
William Hartnell è il primo Dottore
e gli episodi da lui interpretati vanno dal settembre 1963
all’ottobre 1966. Delle 29 storie da lui interpretate, solo 17 sono
rimaste complete a causa di una contestata policy della BBC.
Nei primi due cofanetti, si
rivivono i primi sensazionali viaggi del Tardis verso le
incredibili mete che hanno reso grande la saga del ‘dottore’.
Doctor Who – Gli Inizi
TITOLO
DR. WHO – GLI
INIZI
CAST
WILLIAM HARTNELL
GENERE
FANTASCIENZA
ANNO
1963 – 1966
DURATA
325 MIN.
AUDIO
ITALIANO e INGLESE – DUAL
MONO
SOTTOTITOLI
ITALIANO NON
UDENTI
LISTA EPISODI
La
ragazza extraterrestre (An Unearthly Child) – I Dalek (The Daleks)
– Sull’orlo della distruzione (The Edge of
Destruction
Supereroi alla riscossa! Il 22
luglio arriva Captain America al cinema, e pochi giorni fa anche
per The Dark Knight Rises è arrivato il momento di mostrare il suo
primo trailer.
Un tema scabroso quello che il
regista Emmanuelle Bercot affronta nella sua opera
Student Services, tratta dal romanzo “Mes Cheres
Etudes” (“I miei cari studi”) di Laura D e ispirata a fatti di
cronaca di grande attualità. Tante le domande che dopo la visione
del film invadono la nostra mente. Che cosa si è disposti a fare
per raggiungere quello che si desidera? Il confine tra giusto e
sbagliato è qualcosa di ormai relegato alla soggettività
dell’individuo o no? Il desiderio di soddisfare qualsiasi “bisogno”
materiale può far dimenticare il rispetto per se stessi?
In Student Service
Laura, una studentessa universitaria di 19 anni, per pagarsi gli
studi e permettersi qualche svago, inizia a prostituirsi su
internet. L’incontro con Joe, un uomo di 57 anni alla ricerca di
studentesse con cui condividere teneri momenti, innesca una serie
di situazioni impreviste che sfuggono totalmente al controllo della
giovane protagonista.
Student Service, il film
Student Service è
una cronaca dettagliata della mercificazione di un corpo giovane,
bello. Una narrazione esplicita, diretta, crudele. Un’incessante
rincorsa verso la fugace ed effimera apparenza. Lo stile realistico
che caratterizza l’opera è il mezzo per cercare di rimanere in una
posizione di assenza di giudizio. Forse troppo. Quello che non
risulta del tutto comprensibile è il perché si vuole raccontare
questa storia.
Provocazione? Denuncia? Non è
chiaro. L’occhio ostinatamente neutrale del regista si posa con il
medesimo distacco sia sulla compravendita del corpo sia sulla
freschezza di un amore spontaneo. Nessuna distinzione. Il problema,
forse, è che Student Service si concentra con una
certa morbosità quasi del tutto sul lato sessuale della questione.
Sarebbe stato più opportuno soffermarsi sul disagio e la povertà
studentesca, su quanto l’istruzione stia diventando un lusso,
qualcosa di tristemente elitario. In seguito mettere in luce, allo
stesso tempo, il problema socio-politico dei costi universitari e
dell’”indigenza” giovanile e quello della morale che risulta
irrimediabilmente legata a tutto questo. Gli attori in ogni caso
risultano credibili nella loro interpretazione in particolare
Deborah François perfetta nel ruolo della giovane ragazza
disinibita.
Captain America: Il Primo
Vendicatore: Trasposizione cinematografica dell’omonimo
famoso fumetto. Storia di Steve Rogers, nato durante la grande
depressione in America e cresciuto in una famiglia povera, che
rimasto inorridito dalle azioni dei nazisti in Europa decide di
arruolarsi nell’esercito. Ma a causa della sua fragilità e della
sua malattia, viene respinto.
Quando Blade Runner uscì nel 1982 non erano
ancora di moda i sequel ed i prequel, ed il grande successo del
film rimase circoscritto a quella sola pellicola.
Gore Verbinski e Johnny Depp
sono di nuovo insieme per l’adattamento cinematografico della serie
tv del Ranger Solitario. Adesso sembra che altri attori si uniscano
al duo.
La splendida Jessica Chastain sarà
la protagonista di Mamà, un film nato dallo sviluppo di un
cortometraggio diretto da Andres Muschietti, al quale si è
interessato Guillermo Del Toro. Il regista super impegnato sembra
volersi accollare anche quest’altro progetto, rimasto folgorato dal
lavoro di Muschietti, e vuole coinvolgere la protagonista di The
Tree of Life ancora nel ruolo di una madre adottiva.
La storia verterà su questa donna
che trova due bambine nel bosco e deciderà di prendersi cura di
loro, peccato che tramerà di nascosto per riportare in vita la sua
bambina già morta, sfruttando in qualche modo le due ragazzine.
Andres Muschietti sarà sempre alla regia mentre alla produzione
parteciperà come detto Del Toro.
Cinefilos.it in
collaborazione con DMWN.com sostiene Il
CAF – Centro di Aiuto al bambino maltrattato e alla Famiglia in
crisi http://www.caf-onlus.org – partecipa al contest
promosso da 1clickdonation e Citroen per ricevere in donazione una
macchina a 7 posti con cui accompagnare a scuola i bambini delle
sue 3 Comunità.
In occasione del primo progetto
di 1ClickDonation, Citroën donerà una Grand
C4 Picasso, a ciascuna delle cinque organizzazioni coinvolte, cioè
le tre già definite e le altre due scelte dalla community
online.
Il CAF – Centro di Aiuto al bambino maltrattato e
alla Famiglia in crisi – partecipa a questa
selezione.
Per accompagnare a scuola e nella varie attività quotidiane i 30
bambini ospiti delle 3 Comunità CAF, infatti, occorrono auto
capienti e sicure.
Una delle tre vetture attualmente in dotazione alle Comunità va
al più presto rottamata, ma il costo di sostituzione è troppo
oneroso per l’associazione.
Questo contest promosso da Citroen e 1clickdonation è
l’occasione perfetta per poterne avere gratuitamente una nuova.
Si può fare del bene con un semplice gesto.
Grazie.
13 assassini è il film
di Takashi Mike, con Kôji Yakusho, Yusuke Iseya, Tsuyoshi
Ihara
Trama: Nel
Giappone del XIX secolo Naritsugu, figlio illegittimo dello Shogun,
tiranneggia la popolazione delle sue terre perpetrando massacri e
uccidendo innocenti: dinanzi al brutale comportamento dell’uomo,
l’unica soluzione possibile per i consiglieri è la morte di
Naritsugu, impresa affidata al grande maestro Samurai Shinzaemon
Shimada: con l’aiuto di 13 combattenti, Shinzaemon affronterà una
battaglia suicida contro centinaia di Samurai rimasti fedeli al
loro signore con il coraggio e il valore di millenaria eredità.
L’analisi del film
Massacro totale: un grido di dolore
che non ha voce, un messaggio disperato lasciato da una donna senza
braccia, né gambe, né lingua, una promessa
suggellata con un inchiostro pronto a trasformarsi nel sangue della
vendetta; “13 assassini” presentato alla 67ma Mostra del Cinema di
Venezia e miracolosamente arrivato nelle nostre sale grazie alla
Bim Distribuzione, inizia la sua corsa in modo brutale e devastante
con le atroci imprese di Naritsugu, fratellastro dello shogun
e per questo apparentemente intoccabile, insoddisfatto dalla quiete
della sua prigione dorata e dunque impegnato a infliggere perenne
dolore ai suoi sottoposti solo per sport e divertimento.
Una crudeltà eccessiva anche
per un figlio dello Shogun, tale da costringere i consiglieri di
quest’ultimo alla più estrema delle soluzioni: l’unica via per
evitare la scalata al potere del tiranno è la morte, una fine senza
pietà che possa pagare la vendetta per mano del grande maestro
Samurai Shinzaemon Shimada e di una squadra di intrepidi
guerrieri pronti a sacrificare tutto a un dovere antico.
Impossibile per il gran maestro
rifiutarsi, anche se l’ardua scelta mette inevitabilmente a
dura prova la stessa l’etica dei Samurai il cui primo dovere rimane
proteggere il proprio signore a qualunque costo finché il
prezzo da pagare non si rivela troppo alto, chiedendo di scambiare
una vita di coraggio e rispetto per la fedeltà a un uomo indegno a
dispetto della sua nobile nascita.
Takashi Mike, uno dei più prolifici
registi nipponici in circolazione(oltre 50 film in soli vent’anni),
ci regala dunque un’opera appassionante e di grande impatto visivo
che fa onore alla grande tradizione del Jidai Geki: dopo
un lento primo tempo destinato a introdurci ai feroci e gratuiti
attacchi di Naritsugu senza risparmiarsi in sadismo e
violenza e all’estenuante addestramento dei 13 assassini, un
secondo tempo ben più epico ed travolgente è teatro della battaglia
di Oinai, un piccolo villaggio trasformato in una trappola mortale
per centinaia di uomini in uno scontro che, nel bene e nel male,
scrive il suo nome nella fine di un’epoca d’onore.
Fra spettacolari combattimenti e
gesta di uomini talmente coraggiosi da sembrare irreali nel loro
estremo e suicida sacrificio, “13 assassini” e un’opera che
affascinerà profani e amanti del genere, forte della nostalgia per
un’etica lontana smarrita nel tempo e uccisa dalla modernità.
Ecco una nuova locandina di Tinker,
Taylor, Soldier, Spy, adattamento cinematografico del thriller di
John le Carré, prodotto dalla Working Title e diretto da Tomas
Alfredson.
Torna per il 15esimo anno il
BobbioFilmFestival con un programma ricco di
proposte. Tre sono le sue anime, riunite dalla presenza del
direttore artistico Marco Bellocchio:
Kevin Costner è in
trattative per unirsi al prossimo chiacchierato film di Quentin
Tarantino, Django
Unchained. Se l’affare andrà in porto, Costner si
unirà un cast che già include Jamie Foxx, Leonardo
DiCaprio, Christoph Waltz e Samuel L. Jackson. Secondo
Deadline, il ruolo Costner sarebbe quello del cattivo Ace Woody,
l’uomo responsabile della schiavizzazione dei neri per il
divertimento dei bianchi.
Django
Unchained racconta la storia di uno schiavo liberato
(Foxx), che è allenato da un cacciatore di taglie tedesco (Waltz)
in modo da ritornare alla piantagione e salvare la moglie dal suo
proprietario (DiCaprio). Le riprese del film si prevedono per
l’inizio dell’autunno e l’uscita al cinema dovrebbe essere fissata
per il 25 dicembre 2012. Kostner sarà anche Jonathan Kent nel
prossimo Man if Steel diretto da Zack Snyder e prodotto da
Christopher Nolan.
Pubblicati in rete sei nuovi poster
di
Captain America – il Primo Vendicatore, dallo stile
molto interessante. Disegnati da Olly Moss, Eric Tan e
Stout Tyler, i poster saranno presto in vendita. Intanto
al Comic-Con si aspetta la presentazione del film. Presto Cinefilos
vi presenterà la sua recensioen di Captain America: il Primo
Vendicatore.
Ecco la prima immagine di Twixt,
prossimo film di Francis Ford Coppola. Il regista mostrerà presto
al Comic-Con le prime immagini del film, dove sarà presenta con un
panel nel padiglione H