I 10 franchise horror senza neanche un brutto film

Molte sono le saghe del genere che, a causa della scarsa originalità si sono perdute. Ce ne sono alcune, però, che grazie al loro forte potenziale hanno pellicole tutte avvincenti.

L’horror è, cinematograficamente, uno dei generi più apprezzati. Questo filone, oltre ad aver sfornato film diventati veri e propri cult, è anche uno di quelli più redditizi, capaci di sollevare adeguatamente il box office. Nel corso del tempo si è però notato un certo affaticamento da parte di registi, sia veterani che novelli, nel proporre storie originali, o che comunque fossero in grado di catalizzare appieno l’attenzione e l’interesse del pubblico. Questa incrinatura, se possiamo definirla così, si è riscontrata di più nei franchise, molti dei quali hanno perso di forza e potenziale. Nonostante siano tanti ad avere questa problematica, ce ne sono però alcuni che, a discapito degli anni, hanno continuato a funzionare anche con i propri sequel o, addirittura, remake, merito soprattutto di aver avuto idee valide alla base, su cui sono poi andate a costruirsi uccisioni stuzzicanti e fresche trame. Vediamo quali sono.

10La casa

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Uno dei franchise horror più conosciuti e amati è La casa, iniziato come trilogia diretta e prodotta da Sam Raimi con protagonista Bruce Campbell. Al centro delle rispettive trame un gruppo di cinque ragazzi che, trascorrendo un weekend in uno chalet di montagna, scoprono un libro, quello dei morti, a causa del quale verranno coinvolti in eventi terribili. La saga, forte soprattutto del suo tono satirico miscelato al gore e all’arguzia, non possiede film brutti. Una delle sue carti vincenti, almeno nei primi tre, è il main character, Ash William, per l’appunto interpretato da Campbell. Ma anche il remake di Fede Álvarez del 2013 si definisce una pellicola altrettanto avvincente, con i suoi personaggi accessibili e una trama che presenta un buon equilibrio fra commedia e orrore.

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