Pinocchio di Guillermo del Toro: tutte le canzoni originali del film

Il regista ha affidato la composizione della musica ad Alexandre Desplat. Di seguito, le 10 canzoni della colonna sonora, fra cui una non originale

Il Pinocchio di Guillermo del Toro è una pellicola in stop-motion piena di magia. La capacità del regista di rendere le storie così autentiche nonostante lo stampo fiabesco, deriva dalla sua abilità a raggiungere il vero cuore dei personaggi, riuscendo a mostrarne le sfaccettature più impercettibili. Nella sua rivisitazione della storia burattino di legno, Del Toro ha voluto far suo il racconto di Carlo Collodi, modificandolo secondo la sua interpretazione e la sua sensibilità, differenziandolo – senza mai stravolgerlo – dall’originale del 1883.

Nonostante il suo Pinocchio scavi molto più a fondo nel background dei personaggi, portando alla luce un’opera molto più realistica e struggente, rispetto ad altre trasposizioni della storia come quella Disney del 1940, il regista non ha comunque voluto rinunciare a quel tocco favolistico della storia disneyana, inserendo all’interno del film nove toccanti canzoni che accompagnano il burattino durante tutto il suo percorso di crescita. In realtà, la colonna sonora di Pinocchio ne elenca dieci, ma fra queste ce n’è una non originale.

La musica all’interno del lungometraggio in stop-motion è affidata ad Alexandre Desplat, uno dei più noti compositori cinematografici che, fra l’altro, ha già condiviso il tavolo da lavoro con il regista, vincendo l’Oscar alla migliore colonna sonora per La forma dell’acqua. Di seguito una guida alle canzoni di Pinocchio, ognuna delle quali affidata agli attori che prestano la voce ai personaggi.

8We Were a King Once

 

Con la canzone “We Were a King Once” si incontra uno dei villain principali di Pinocchio: Conte Volpe. Come lo stesso Del Toro afferma, per dare vita a questo personaggio serviva un attore che fosse in grado di modificare all’improvviso il tono della voce, per dargli il giusto tocco maligno e folle.

Il nome che subito balenò nella mente del regista fu quello di Christoph Waltz e, nella scena della canzone, intona parole in ricordo dei bei tempi andati, quando il suo circo era all’apice del successo e la sua condizione economica migliore. Non appena la musica termina, Conte Volpe incontra Pinocchio, che poi usa per poter tornare in carreggiata con la sua attività.

Articolo precedenteL’amor Fuggente, il primo amore della coppia Vezzoli e Pennacchi
Articolo successivoArriva in prima tv su Sky The Hanging Sun – Sole di mezzanotte
Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano, inizia a muovere i primi passi nel mondo della critica cinematografica collaborando per il webzine DassCinemag, dopo aver seguito un laboratorio inerente. Successivamente comincia a collaborare con Edipress Srl, occupandosi della stesura di articoli e news per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda poi su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro con la Casa Editrice Albatros Il Filo intitolato “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”. Il cinema è la sua unica via di fuga quando ha bisogno di evadere dalla realtà. Scriverne è una terapia, oltre che un’immensa passione. Se potesse essere un film? Direbbe Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez.