Spider-Man: i cambiamenti dei villain dai fumetti al cinema

Quando c’è in gioco l’adattamento di fumetti molto amati da milioni di fan, il lavoro dei cineasti può risultare abbastanza scomodo, e nel caso di Spider-Man, tradotto al cinema in sei film (tra cui la trilogia di Sam Raimi, il dittico di Marc Webb e il capitolo dei Marvel Studios), l’impresa consisteva nel conservare lo spirito del personaggio principale e tradurre fedelmente gli eventi mantenendo intatto il fascino dei suoi antagonisti. Compito quasi sempre portato a termine, tranne in alcuni casi, rendendo felici gli appassionati.

Non sono mancate però le libertà creative di sceneggiatori e produttori, novità che hanno preso le distanze dalla fonte e che spesso hanno migliorato degli aspetti originali in maniera del tutto inaspettata. Ecco allora di seguito tutti i cambiamenti dei villain di Spider-Man dai fumetti al cinema:

6Il “nuovo” Goblin

 

Spider-Man 3 è stato un film problematico per vari motivi, ma uno de suoi più grandi fallimenti è stata la rappresentazione e la discesa di Harry Osborn nel male. Questo “nuovo” Goblin voleva vendicarsi di Spider-Man per la morte del padre, tuttavia nonostante una certa aderenza con i fumetti il risultato appariva decisamente statico e per niente potente come la sua controparte originale.

Max Dillon

Grazie alle dichiarazioni dei produttori e di Jamie Foxx, abbiamo scoperto che per l’Electro di The Amazing Spider-Man 2 l’attore si è ispirato all’Enigmista di Jim Carrey in Batman Forever: entrambi i personaggi erano ossessionati dall’eroe che avrebbero poi cercato di sconfiggere, comportandosi così perché il loro idolo li aveva in qualche modo rifiutati. L’unica differenza era che Max Dillon era in possesso di superpoteri durante la sua discesa nel male, qualcosa che nei fumetti non viene mai menzionata.