Storia di un crimine: Mauricio Leal, la storia vera dietro il film Netflix

Chi era Mauricio Leal e cosa si nasconde dietro la sua morte? Il film Storia di un crimine: Mauricio Leal risponde a queste domande.

Il nuovo thriller Netflix proveniente dalla Colombia, Storia di un crimine: Mauricio Leal – diretto da Jaques Toulemonde Vidal – è subito divenuto uno dei titoli più visti sulla piattaforma. Merito anche del suo essere basato sulla storia vera di uno dei più noti casi di omicidio verificatisi in Colombia negli ultimi anni, ovvero quello di Mauricio Leal. Nella fatidica notte del 21 novembre 2021, Leal fu assassinato nella sua casa insieme alla madre, Marleny Hernandez, il cui cadavere fu trovato accanto a lui. Il caso ottenne subito un’enorme attenzione da parte dei media. Anche se inizialmente la scena sembrava un caso di omicidio-suicidio, gli investigatori, però, scoprirono ben presto qualcosa di più sinistro, portando alla luce una vicenda quantomai torbida. Il film la ripercorre proponendo anche i retroscena utili a capire ciò che realmente accadde.

3Qual è la storia vera della morte di Mauricio Leal?

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È bene sapere che Mauricio Leal era fortemente dipendente dalla droga, ma non aveva affatto tendenze suicide. I suoi colleghi del salone, così come le persone che lavoravano per lui nella sua casa, hanno confermato che non ha mai mostrato alcun segno di voler farsi del male. Ma Jhonier, fin dall’inizio, ha sostenuto che Mauricio era un tossicodipendente, il che poteva averlo portato alla follia e ad uccidersi. Dopo il ritrovamento dei due cadaveri in casa di Mauricio, il caso venne dunque etichettato come un omicidio-suicidio. Sembrava infatti che Mauricio avesse ucciso la madre pugnalandola a morte e poi si fosse ucciso con il coltello.

Durante le indagini, la presenza di una lettera d’addio contenente la calligrafia di Mauricio ha confermato sempre di più questa ipotesi. Nella lettera d’addio si diceva che l’amore per la madre era così forte che aveva deciso di stare con lei in paradiso. Agli investigatori, tuttavia, qualcosa non tornava, per loro c’era qualcosa di strano in questo caso. Due mesi dopo, dunque, hanno stabilito che non si trattava di un suicidio, bensì di un caso di doppio omicidio. Scavando più a fondo nel passato di Jhonier Leal, hanno infatti trovato motivi sufficienti per uccidere l’intera famiglia. Jhonier divenne automaticamente il primo sospettato e quando si scoprì che la sua mano aveva una ferita, i sospetti si intensificarono.

Jhonier ha a quel punto mandato all’aria il suo alibi nel tentativo di spiegare la ferita. Alla fine, la polizia lo ha arrestato, scoprendo anche che Jhonier era alla ricerca della proprietà che avrebbe dovuto acquisire dopo la morte della sua famiglia. Mauricio Leal non era infatti un santo, bensì si scoprì che era affiliato a diverse bande di trafficanti di droga. È stato rivelato che era anche associato al riciclaggio di denaro, che gli ha permesso di ottenere enorme ricchezza in un breve periodo di tempo. Durante le indagini, la polizia ha dunque sequestrato tutti i beni di Mauricio Leal.