Il regista Travis Knight e la sceneggiatrice Christina Hodson avevano il compito arduo di rendere Bumblebee (qui la nostra recensione) accattivante per il pubblico, allontanandosi al contempo dai fallimenti di Transformers – L’ultimo cavaliere del 2017. A giudicare dalle reazioni ottenute da questo sesto capitolo della saga della Paramount Pictures, ci sono riusciti in gran parte, posizionando l’Autobot preferito dai fan come un rifugiato sulla Terra, in fuga dai Decepticon che lo inseguono, mentre si prepara all’arrivo di Optimus Prime e dei suoi compagni.
Tuttavia, nel film, i Decepticon rintracciano ben presto Bumblebee nel 1987 a San Francisco, dove collaborano con il Settore 7 del governo degli Stati Uniti per imprigionare l’Autobot e estorcergli i suoi segreti. Questo porta a un finale adrenalinico, ma anche emozionante, che vede Bumblebee evolversi in qualcosa di più di un semplice soldato. In questo approfondimento, andiamo dunque alla scoperta del finale del film e di come colloca questo film nel resto della saga.
Il risveglio di Bumblebee
Dopo che la sua alleata umana Charlie (Hailee Steinfeld) e il suo vicino Memo (Jorge Lendeborg Jr.) si intrufolano nella base improvvisata del Settore 7, trovano Bumblebee spento dopo aver ricevuto un colpo da Dropkick (doppiato da Justin Theroux). I Decepticon hanno già intercettato il messaggio di Optimus Prime sulla sua venuta sulla Terra e i robot si dirigono verso una torre di trasmissione in un porto vicino per trasmettere i dati al resto dell’esercito di Megatron.
Tuttavia, Charlie prende i teaser elettrici utilizzati dal Settore 7 per immobilizzare Bumblebee e li trasforma in defibrillatori per riportare in vita l’Autobot. Ma dopo uno scontro con l’agente Burns (John Cena) e i suoi uomini, Bumblebee sembra pronto per entrare in modalità uccisione, ma viene fermato da Charlie. Lei lo calma e insieme partono a tutta velocità per sventare i piani dei loro nemici.
Lo scontro finale
Al porto, Shatter (doppiato da Angela Bassett) sta caricando la trasmissione per Cybertron, il quale ordina a Shatter di finire Bumblebee. Tuttavia, l’Autobot supera in astuzia il Decepticon incatenandolo mentre cerca di trasformarsi in un elicottero, con il risultato che viene fatto a pezzi. Nonostante sia indebolito dal combattimento, Bumblebee salva l’agente Burns quando Shatter abbatte l’elicottero del Settore 7, confermando che ha sempre dato la caccia ai robot sbagliati. Destreggiarsi tra tutte queste azioni si rivela però controproducente per Bumblebee, poiché Shatter lo coglie di sorpresa.
Questo fa guadagnare tempo a Charlie per interrompere la trasmissione a Megatron e disattivare la torre. Ma proprio mentre Shatter, infuriata, sta per ucciderla, Bumblebee atterra la sua nemica e poi abbatte una chiatta dal suo magazzino, facendola schiantare contro Shatter e uccidendola. Bumblebee finisce per rimanere bloccato sott’acqua, ma Charlie, che ha smesso di fare immersioni professionali dopo la morte di suo padre, si tuffa per aiutarlo a riemergere. L’agente Burns finalmente li riconosce come eroi e trattiene i suoi soldati, dando loro il tempo di fuggire.
L’arrivo di Optimus Prime
Bumblebee guida fino a una collina che domina il Golden Gate Bridge, poiché è giunto il momento di lasciare San Francisco. Invita Charlie a continuare le loro avventure, ma lei gli dice che ha delle persone che hanno bisogno di lei, proprio come lui. Concludendo un addio sentimentale, si trasforma in una Camaro (un cenno al film Transformers di Michael Bay del 2007) e se ne va. Le scene finali mostrano una Charlie ispirata e sicura di sé che si ricongiunge con la sua famiglia e con Memo, mentre Bumblebee si ritrova su un’autostrada accanto a un camion rosso con rimorchio: Optimus Prime nella sua classica forma Generation One.
Come il finale di Bumblebee riavvia Transformers
La scena a metà dei titoli di coda conferma ulteriormente l’arrivo del leader degli Autobot. Qui, lui e Bumblebee vengono visti camminare insieme nella foresta. Entrambi guardano in alto alla vista di altri sette Autobot che arrivano nel cielo. Nonostante in precedenza fosse stato creato un ponte con i Transformers di Michael Bay grazie alla trasformazione di Bee in una Camaro, il fatto che Optimus Prime e gli Autobot siano arrivati sulla Terra nel 1987 contraddice immediatamente il canone di Bay: Transformers ha stabilito che Optimus e gli Autobot non atterrano sulla Terra fino al 2007.
Tutti i Transformers dovrebbero essere alla ricerca nell’universo del cubo AllSpark scomparso (che non viene mai menzionato in Bumblebee); è stato solo dopo aver appreso che Sam Witwicky possedeva inconsapevolmente la mappa per raggiungere l’AllSpark che Bumblebee ha inviato un segnale nello spazio per avvisare Optimus Prime e invitare gli Autobot sulla Terra. In Bumblebee, però, gli eroici Transformers atterrano sul nostro mondo con due decenni di anticipo (e Bumblebee ha già causato un buco nella trama con Transformers 5 – L’ultimo cavaliere, dove il protagonista avrebbe dovuto combattere nella seconda guerra mondiale).
Naturalmente, vent’anni separano Bumblebee e Transformers, quindi c’è ampio margine per un sequel che spieghi perché gli Autobot hanno lasciato la Terra per qualche motivo, in modo da poter tornare nel 2007. Non è chiaro quali Autobot seguano Bee e Prime sulla Terra, ma durante la caduta di Cybertron si vedono Wheeljack, Arcee, Ironhide, Brawn e Ratchet, quindi potrebbero essere loro a lanciarsi sulla Terra. Inoltre, Jazz è con gli Autobot in Transformers, quindi potrebbe far parte anche lui di questo gruppo.