Kong: Skull Island, la spiegazione delle origini di King Kong

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Il film su King Kong, Kong: Skull Island, ricontestualizza efficacemente la storia del possente gorilla. Invece di riproporre ancora una volta la fiaba primordiale, la versione del regista Jordan Vogt-Roberts rielabora la storia del gigantesco primate in qualcosa di nuovo. In particolare, quasi tutto il film si svolge sull’isola del titolo e la storia segue un gruppo di esploratori che cerca di sopravvivere alle strane creature preistoriche che vi abitano e di raggiungere l’altra sponda per salvarsi.

Questa ricerca è ostacolata dal maniacale Col. Packard (Samuel L. Jackson), che nutre rancore nei confronti di Kong dopo che molti dei suoi uomini sono stati uccisi nel primo incontro con la bestia primordiale. A differenza dell’originale, la cattura di questo dominatore della giungla non è però un’opzione e il film si dilunga a spiegarne il motivo. Facendo parte del MonsterVerse, lanciato con Godzilla del 2014, Kong: Skull Island introduce il gigantesco gorilla con una nuova storia che mescola alcuni elementi classici con una nuova mitologia, al fine di impostare anche i film venuti in seguito.

Il punto cruciale è la teoria della Terra Cava, che ipotizza che un intero altro mondo si nasconda sotto la superficie del pianeta. Bill Randa (John Goodman) è uno scienziato che, insieme all’organizzazione Monarch, è diventato ossessionato dall’idea che il mondo appartenesse a mostri giganti e che alcuni di questi siano ancora in circolazione. Randa è convinto che una di queste creature abbia attaccato una nave su cui prestava servizio in marina lasciandolo come unico sopravvissuto, e ha dedicato la sua vita a dimostrarlo.

Tom Hiddleston e Thomas Mann in Kong Skull Island
Tom Hiddleston e Thomas Mann in Kong: Skull Island. Foto di Courtesy of Warner Bros. Enterta – © 2017 Warner Bros. Entertainment Inc.

L’Isola del Teschio e la teoria della Terra Cava

La ricerca di Randa lo conduce dunque all’Isola del Teschio, una regione dell’Oceano Pacifico meridionale finora completamente inesplorata. Randa e il suo assistente, il sismologo Heuston Brooks (Corey Hawkins), ritengono che l’Isola del Teschio sia un punto di ingresso attraverso il quale le entità che vivono sotto la crosta terrestre possono emergere e, dopo aver ottenuto alcuni finanziamenti scientifici all’ultimo grido e aver arruolato una scorta militare, si imbarcano per esplorarla. Per ottenere dati sismici il più rapidamente possibile, al loro arrivo lanciano bombe sulla superficie dell’isola per capire se la terra sottostante è cava.

La loro ipotesi si rivela corretta, ma attirano subito l’attenzione di Kong, che era il vero motivo del bombardamento dell’isola. Il gigantesco gorilla fa rapidamente fuori gli elicotteri con cui arrivano gli scienziati e la loro scorta. Una volta bloccati in varie parti dell’isola, l’équipe scientifica e i soldati si fanno strada nelle foreste e nelle giungle, incontrando ragni giganti, uccelli simili a pterodattili e massicce bestie acquatiche – vedendo in prima persona il tipo di vita che esiste intorno a un waypoint della Terra Cava.

Non vengono menzionati altri mostri nello specifico fino alla scena post-credits, ma l’implicazione evidente è che tutti i mostri del MonsterVerse proverranno da luoghi come l’Isola del Teschio, misteriosi pezzi di terra dove il terreno è abbastanza sottile da permettere a questi esseri preistorici di attraversare il confine. Già Godzilla ha accennato a una storia simile, anche se l’ha mantenuta marginale. La Monarch è poi la stessa compagnia vista in Godzilla, e alcuni degli stessi linguaggi sono utilizzati in Kong: Skull Island – in particolare, l’idea che condividiamo il pianeta con entità feroci al di fuori di noi.

King Kong in Kong Skull Island
King Kong in Kong: Skull Island. Foto di Courtesy of Warner Bros. Enterta – © 2017 Warner Bros. Entertainment Inc.

Le origini di King Kong

La storia cinematografica di King Kong è iniziata nel 1933 e da quel momento la scimmia gigante è stata ritratta in molti film diversi nel corso degli anni. Inizialmente Kong viene dipinto come un animale simile a un dio, che non ha alcuna fedeltà nei confronti di nessun’altra creatura vivente, ma gradualmente si rivela essere il protettore dell’ecosistema dell’isola. In Kong: Skull Island, Mason Weaver (Brie Larson) e James Conrad (Tom Hiddleston) trovano una tribù di indigeni completamente isolata, con cui l’Hank Marlow di John C. Reilly ha vissuto per anni dopo essere precipitato lì con il suo aereo.

Come nelle precedenti versioni, la tribù continua a considerare King Kong come sacro, ma in questo caso il rispetto per il loro ecosistema e per il suo equilibrio viene ampiamente rielaborato. A differenza ad esempio di quanto si vede nel King Kong di Peter Jackson, qui la tribù viene infatti mostrata completamente pacifista e in armonia, avendo costruito un muro per tenere fuori tutto ciò che Kong stesso non ha ucciso e che avrebbe cercato di far loro del male. La principale minaccia per questa tribù – e per chiunque abbia la sfortuna di approdare sull’Isola del Teschio – è una razza di mostri soprannominati Skull Crawlers.

Viene rivelato che entrambi i genitori di Kong sono morti per tenere a bada gli Skull Crawler più grandi, lasciando quindi a Kong l’unica possibilità di fermarli. Il film si preoccupa anche di stabilire un altro fatto chiave su Kong: che è relativamente giovane e sta ancora crescendo. Questo è importante perché Kong ha poi poi dovuto affrontare Godzilla in Godzilla vs Kong. Considerando che l’attuale incarnazione del kaiju è alta circa 106 metri, era dunque necessario stabilire che Kong sarebbe cresciuto ancora in altezza, permettendogli di poter avere maggiori speranze contro Godzilla.

King Kong in Kong: Skull Island
King Kong in Kong: Skull Island. Foto di Courtesy of Warner Bros. Enterta – © 2017 Warner Bros. Entertainment Inc.

Le differenze con i precedenti King Kong

La storia di King Kong, un gorilla gigante che entra in conflitto con gli esseri umani e stringe un legame emotivo con una donna umana, ha dunque superato la prova del tempo fin dal suo concepimento nel 1933, ma Kong: Skull Island si prende alcune evidenti libertà rispetto alla formula standard di un film sul gorilla gigante. Uno di questi cambiamenti è il modo in cui si svolge il combattimento tra Kong e i militari. In questo caso, gli umani, guidati da Packard, sono essenzialmente gli antagonisti, poiché Kong non ha fatto nulla per istigare un conflitto. Kong, molto più grande rispetto alle versioni precedenti, riesce quindi a sconfiggere gli elicotteri e i soldati inviati a combatterlo.

Di solito, Kong perde quando gli umani gli sferrano un attacco su larga scala nell’atto finale, ma questa volta è il gorilla e non l’umanità a uscire vittoriosa. Il secondo grande cambiamento avviene in seguito al combattimento. Nel classico del 1933, King Kong cade dall’Empire State Building e muore. Questa morte è stata ricreata in altri film, mentre altri adattamenti hanno cambiato le circostanze della sua morte, ma a prescindere da ciò, King Kong di solito muore alla fine del film. Kong: Skull Island, tuttavia, si muove in una direzione diversa, lasciando che Kong viva.

Naturalmente, la sopravvivenza di Kong doveva avvenire, vista l’importanza del personaggio per il futuro del MonsterVerse. Lasciare Kong vivo rende possibile il suo scontro con il Re dei Mostri in Godzilla vs Kong, ma anche il suo poter essere un protagonista fisso all’interno del franchise. Inoltre, va notato che, sebbene Kong: Skull Island si discosti un po’ da ciò che i fan potrebbero aspettarsi da un film su King Kong, rimane fedele allo spirito del personaggio rappresentando l’elemento chiave che lo separa da mostri come Godzilla: il legame umano, la capacità di Kong di entrare in contatto emotivo con un essere umano.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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