Megalopolis: la spiegazione del finale del film di Francis Ford Coppola

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È un senso di speranza a chiudere Megalopolis di Francis Ford Coppola (qui la nostra recensione). Il film, in lavorazione da decenni, vanta come noto un cast all-star con Adam Driver, Giancarlo EspositoNathalie Emmanuel e altri e sin dalla sua presentazione al Festival di Cannes, le recensioni di Megalopolis sono state contrastanti, con molte di esse che si concentrano proprio sul suo finale, che per quanto criptico lascia appunto emergere un messaggio di speranza per il futuro, nonostante la consapevolezza di un presente quantomai torbido.

La trama di Megalopolis

Megalopolis è un’epopea romana ambientata in un’America moderna e immaginaria. La città di New Rome sta cambiando, causando aspri conflitti tra Cesar Catilina (Adam Driver), geniale artista che cerca di proiettarsi in un futuro utopico e idealistico, e la sua nemesi, il sindaco Franklyn Cicerone (Giancarlo Esposito), reazionario e legato a uno status quo regressivo, avido e corrotto. Tra i due si inserisce Julia (Nathalie Emmanuel), la figlia del sindaco che, essendo innamorata di Cesar Catilina, si trova a dover scegliere in chi riporre la propria lealtà e a chiedersi cosa merita, davvero, l’umanità.

Cosa succede nel finale del film?

Il film si conclude con Crassus (Jon Voight) che uccide la moglie Wow Platinum (Aubrey Plaza) e spara a Clodio (Shia LaBeouf) con una freccia dopo che questi ha cercato di organizzare un colpo di stato per la sua società. Crasso ambisce ad essere ricordato come un uomo buono, donando tutti i suoi soldi al nipote Cesar. Nel frattempo, Clodio è scioccato quando il popolo di New Rome gli si rivolta contro. Mentre il popolo inizia a inveire anche contro Cesar Catilina e il sindaco Cicerone, questi ultimi, insieme alla figlia Julia e al figlio suo e di Cesar, si danno alla macchia.

Aubrey Plaza in Megalopolis
Aubrey Plaza in Megalopolis. Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Cesar tiene un discorso al popolo di Nuova Roma, che finalmente accetta il suo sogno per la città. La notte di Capodanno, Cesar apre Megalopoli al pubblico, che potrà godere di un’utopia che si evolverà insieme a loro. Cicero fa però promettere a Cesare che costruirà nobilmente e i due si riconciliano. Quando Cesar e Julia fermano il tempo intorno a loro, solo il loro bambino non si blocca, mentre il film finisce. Tutto questo avviene all’interno di un contesto quantomai caotico e sono numerosi gli elementi che necessitano di una spiegazione più approfondita, che proponiamo qui di seguito.

Perché Crassus aiuta Cesar nel finale?

Hamilton Crassus III era il capo della Crassus National Bank. Ha trascorso la maggior parte di Megalopolis a giudicare Clodio perché non era pronto ad assumere il controllo della sua azienda, ma mentre dava sempre fiducia a Cesar, voleva che Clodio gli succedesse. Crassus, che non era considerato l’uomo più gentile in cui imbattersi, alla fine di Megalopolis cerca di ottenere proprio questo effetto. Cedendo i suoi beni e il suo denaro a Cesar, Crassus pensa di essere considerato come un uomo buono, in particolare perché suo nipote è ora amato dalla New Rome.

Suo figlio Clodio, invece, è estremamente odiato dopo il discorso di Cesar e l’apertura di Megalopolis. Crassus pensa dunque innanzitutto alla sua eredità. Se avesse consegnato le redini a Clodio e a Wow, Crassus non sarebbe stato ricordato come una brava persona. In definitiva, il suo ripensamento è stato dettato semplicemente dalla necessità di proteggere la sua reputazione piuttosto che di fare qualcosa per pura bontà d’animo.

Shia LaBeouf in Megalopolis
Shia LaBeouf in Megalopolis. Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Cosa significa l’apertura di Megalopolis per il futuro di Cesar e di New Rome

Dopo tanto tempo, Cesar ha finalmente aperto Megalopolis al pubblico. La città, costruita con Megalon, era come uno scenario da sogno. I cittadini di New Rome potevano godere di Megalopolis a loro piacimento, senza alcun vincolo. L’apertura della città offre inoltre una speranza per New Rome. Le persone possono vivere e lavorare in un luogo che si rivolge a loro senza dover fare affidamento sui funzionari del governo, che – come suggerisce il film – non sempre hanno a cuore gli interessi delle persone. Megalopolis è stata progettata come un’utopia che cresce insieme a loro. Si tratta di un grande cambiamento rispetto alla gestione della vecchia città, dove corruzione, avidità e potere la fanno da padrone.

L’apertura di Megalopolis ha anche consolidato il futuro di Cesar, che probabilmente verrà etichettato come un genio che ha contribuito a salvare le persone negli anni a venire. Ha guadagnato la fiducia della popolazione di New Rome e questo probabilmente lo manterrà in prima linea nella gerarchia della città. Con i soldi di Crassus, il futuro della sua famiglia e della sua azienda, Design Authority, è al sicuro. Anche se non è chiaro come Megalopolis si comporterà in futuro, o come l’ego di Cesar sarà alimentato dopo la sua apertura, l’utopia ha creato un senso di speranza e prosperità per Cesar e per i cittadini di New Rome.

Come Cesar ha creato Megalon e come funziona questo elemento

Cesar ha creato Megalon dopo la morte della moglie. Mentre cercava di salvarla, Cesar fu colpito dal principio di Megalon dopo aver scoperto che era incinta di due gemelli quando morì. Megalon è dunque un’estensione della speranza di Cesar, un modo per creare qualcosa che avrebbe assicurato il mondo alle generazioni future. Sebbene non sia chiaro come Cesar abbia fabbricato Megalon, Megalopolis lo mostra ad un certo punto con in mano il cuore di sua moglie, la cui auto è caduta nel fiume. Megalon è anche apparentemente fuso con un pezzo di capelli della moglie, il che suggerisce che solo la vita può creare la vita.

Giancarlo Esposito in Megalopolis
Courtesy of Lionsgate/Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

La realtà è che Megalon rimane grossomodo un mistero per tutta la durata del film, ma Coppola ne rivela alcune qualità. La sostanza sfuggente può apparentemente causare allucinazioni, in quanto Cesar vede spesso cose che non ci sono. Le gocce di Megalon possono anche guarire le persone, come accade al volto di Cesar dopo che gli hanno sparato. Il materiale è anche ciò di cui è fatta Megalopolis, può trasformarsi in qualsiasi cosa (edifici, passerelle, ecc.) ed è autosufficiente. Megalon può anche controllare il tempo e rendere invisibili le cose a suo piacimento. È una sostanza magica che apparentemente può fare qualsiasi cosa, evolvendosi contemporaneamente agli esseri umani.

Come può Cesar controllare il tempo?

Date queste qualità di questo elemento, Cesar può controllare il tempo a Megalopolis sostanzialmente proprio perché ha creato Megalon, che ha la capacità di piegare il tempo e lo spazio intorno a sé. Ma solo lui può fermarlo e farlo ripartire, probabilmente perché Megalon è una sua esclusiva creazione. Inoltre, sembra che Megalon sia collegato alle emozioni di Cesar: quanto più egli nutre speranze per il futuro di Megalon, tanto più facilmente riusce a controllare il tempo.

Quando questa speranza viene meno per un po’, Cesar smette di essere in grado di fermare il tempo a suo piacimento. Megalon potrebbe dunque essere visto come la manifestazione fisica della speranza di Cesar. Quando Julia inizia a sperare abbastanza per entrambi e crede in ciò che Cesar è in grado di fare per la gente di New Rome con Megalon, la sua capacità di controllare il tempo ritorna e si dimostra più forte che mai.

Nathalie Emmanuel e Adam Driver in Megalopolis
Nathalie Emmanuel e Adam Driver in Megalopolis. Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Perché la bambina di Cesar e Julia non si blocca quando il tempo si ferma?

La bambina di Cesar e Julia è l’unico a non bloccarsi quando i genitori hanno fermato il tempo alla fine del film. Se Megalon era legato alla speranza di Cesar e, per estensione, di Julia, allora ha senso che la loro bambina sia la manifestazione di quella speranza in tutti i sensi. Cesar voleva creare un futuro migliore per la prossima generazione e sua figlia ne fa parte. Il fatto che la bambina non si sia lasciata scoraggiare dall’arresto del tempo suggerisce che il suo controllo su Megalon sia ancora più potente di quello del padre.

È anche possibile che non si sia bloccata perché non ha idea di cosa sia il tempo e di come funzioni. Il tempo per lei è appena iniziato, non sta andando né troppo veloce né troppo lento, è semplicemente così. Di certo, è Cesar che può stare fuori dal tempo mentre questo si ferma, ma ora è sua figlia a poterlo fare, il che significa semplicemente che il padre sembra averle ha trasmesso le sue capacità.

Che fine ha fatto il satellite che cade sulla Terra?

Nella prima metà di Megalopolis, un satellite stava cadendo sulla Terra dallo spazio e si stava preparando a precipitare da qualche parte in Canada. Tuttavia, in seguito è stato rivelato che il satellite abbandonato sarebbe atterrato a New Rome. Non viene mai mostrato completamente cosa sia successo, vengono mostrati solo due pezzi di detriti che cadono dal cielo, suggerendo che il satellite è finalmente caduto nell’atmosfera terrestre portando scompiglio e morte tra la popolazione di New Rome. Tuttavia, i danni sembrano non aver eliminato ogni traccia di vita, che anzi a partire da lì si trasforma.

Il vero significato del finale di Megalopolis

Megalopolis, in ultima analisi, si concentra molto sull’avidità, il potere e il denaro, oltre che sui rapporti tesi tra i ricchi, ma il suo finale è tutto incentrato sulla speranza. Speranza nel futuro, nel cambiamento, nel lavorare insieme nonostante un passato conflittuale e nel costruire qualcosa di duraturo per l’umanità. Il finale del film parla del desiderio di qualcosa di migliore per la prossima generazione e di lavorare per raggiungere questo obiettivo senza distrazioni. Megalopolis sottolinea il valore della speranza in un mondo che ne è apparentemente privo, la volontà di fare a meno dei politici e dell’incuria dei ricchi nei confronti del popolo per creare qualcosa di prezioso e che salvi la vita, cosa che Cesar riesce infine a fare.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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