HomeTutto FilmRecensioniI tre Moschettieri - D'Artagnan: recensione del film con Vincent Cassel

I tre Moschettieri – D’Artagnan: recensione del film con Vincent Cassel

-

Non c’è decennio nella storia del cinema che non abbia almeno un suo film su I tre moschettieri e così, dopo le versioni da ridere (in sensi non proprio voluti) di Giovanni Veronesi, e quella super-action steampunk di Paul W. S. Anderson, dalla Francia, con la regia di Martin Bourboulon, arriva I tre Moschettieri – D’Artagnan, primo di due film che si prefiggono, con qualche aggiustamento di trama e di tono, di adattare, ancora, per il cinema, lo splendido romanzo di Dumas padre.

Un adattamento, quello firmato da Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière, che si rivela serio ma non serioso, ironico ma non comico, un perfetto equilibrio di toni che si mette al servizio di una sontuosa messa in scena che rispecchia in maniera evidente e sfacciata il grosso budget (70 milioni di euro).

I tre Moschettieri – D’Artagnan, la trama

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.

I tre Moschettieri - D'ArtagnanIl cinema che propone Bourboulon è solido e consapevole, certo non raffinato ed elegante, ma capace di essere contemporaneo senza farsi travolgere dalla modernità dei blockbuster. Ci si sporca, in I tre Moschettieri – D’Artagnan, si sentono i colpi di spada, di pistola, le botte, il sapore del sangue e della terra, ma allo stesso tempo si sorride, con quel sorriso beffardo e sornione dei moschettieri, Athos, Porthos e Aramis così come abbiamo imparato ad amarli nella tradizione letterario-cinematografica che tante volte li ha raccontati.

E se Vincent Cassel (Athos), Romain Duris (Aramis), Pio Marmaï (Porthos) e François Civil (D’Artagnan) fanno una splendida figura con le cappe da moschettieri, c’è molta curiosità e mistero intorno alla Milady di Eva Green, che rispetto agli altri personaggi, si vede modernizzata per dialogare meglio con le eroine contemporanee e con una realtà che vuole la donna più attiva e propositiva. Completano il cast una coppia regale molto credibile, formata da Louis Garrel e Vicky Krieps, il primo nei panni di un Luigi XIII tutto sommato mite e giusto, la seconda fiera, appassionata e estremamente a suo agio nel ruolo della Regina Anna.

Gli aggiornamenti della storia originale

Come per i personaggi, che mantengono la loro natura pur leggermente aggiornati (ad esempio Porthos diventa dichiaratamente e serenamente bisessuale, dal momento che gli appetiti non fanno troppe distinzioni), la trama subisce qualche modifica rispetto al romanzo originale per parlare meglio al suo tempo. Viene così accentuata la componente religiosa del conflitto caldeggiato dai nemici di Re Luigi XIII e viene messo in scena un attentato al cuore della Francia, un evento tragico che la Nazione conosce fin troppo bene.

I tre Moschettieri - D'Artagnan

Un racconto epico, un’avventura pura

L’aspetto davvero esaltante del film è che siamo di fronte a una storia che riesce a costruire una sua epica, un suo respiro romanzesco, una personalità davvero rara nel cinema contemporaneo. L’adattamento di Delaporte e de la Patellière coinvolge e convince, e usa come strumento narrativo di forza, non solo come orpello, l’investimento impiegato nella messa in scena, nei costumi, nella ricchezza di dettagli che contribuiscono a regalare credibilità alla storia.

Come accennato, il film è la prima parte di un dittico che si concluderà alla fine dell’anno con I Tre Moschettieri – Milady e che si concentrerà sul per sonagliò di Eva Green. Non riveliamo i dettagli della trama che forse qualcuno non conosce ancora, ma possiamo immaginare che tutta la passione e il fuoco che serpeggiano in questo primo film, troveranno il loro violento sfogo in una seconda parte ancora avvincente ed epica.

I tre Moschettieri - D'Artagna recensione film recensionePer adesso godiamoci I tre Moschettieri – D’Artagnan, un’avventura epica e romanzesca, reale e materiale, vibrante di azione e grande cuore, un film che fa tesoro del linguaggio classico e lo adatta a una forma di racconto contemporaneo, senza tradire eccessivamente l’originale, riuscendo a trovare in ogni suo momento l’equilibrio tra classico e moderno, prendendosi sul serio con il sorriso e regalando due ore di cinema onesto e senza pretese che riesce a pieno ad intrattenere il pubblico.

Sommario

un’avventura epica e romanzesca, reale e materiale, vibrante di azione e grande cuore, un film che fa tesoro del linguaggio classico e lo adatta a una forma di racconto contemporaneo, senza tradire eccessivamente l’originale, riuscendo a trovare in ogni suo momento l’equilibrio tra classico e moderno, prendendosi sul serio con il sorriso e regalando due ore di cinema onesto e senza pretese che riesce a pieno ad intrattenere il pubblico.
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

Articoli correlati

- Pubblicità -

ALTRE STORIE

- Pubblicità -
un’avventura epica e romanzesca, reale e materiale, vibrante di azione e grande cuore, un film che fa tesoro del linguaggio classico e lo adatta a una forma di racconto contemporaneo, senza tradire eccessivamente l’originale, riuscendo a trovare in ogni suo momento l’equilibrio tra classico e moderno, prendendosi sul serio con il sorriso e regalando due ore di cinema onesto e senza pretese che riesce a pieno ad intrattenere il pubblico.I tre Moschettieri - D'Artagnan: recensione del film con Vincent Cassel