Oggi, 7 dicembre 2024, arriva in sala un’esplosiva commedia d’azione natalizia che promette di scaldare le feste: Uno Rosso, film diretto e co-prodotto da Jake Kasdan, ci trasporta infatti in una elettrizzante avventura ai confini del Polo Nord. Un nuovo capitolo all’interno del personale universo d’avventura del regista, noto per aver diretto Jumanji – Benvenuti nella giungla e il suo sequel Jumanji: The Next Level.
La sceneggiatura, firmata da Chris Morgan, ci presenta un cast stellare guidato da Dwayne ‘The Rock’ Johnson e Chris Evans. Per la prima volta sullo stesso schermo, i due attori danno vita a un improbabile duo incaricato di salvare il Natale. Al loro fianco, un ricco ensemble di attori tra cui Lucy Liu, Kiernan Shipka, Bonnie Hunt e Wesley Kimmel. A interpretare il mitico Babbo Natale è invece J. K. Simmons, che dopo aver prestato la voce a Santa Clause nel film d’animazione Klaus, torna a vestire oggi gli stessi panni.
Prodotto da Amazon MGM Studios, Uno Rosso è distribuito da Prime Video.
La trama di Uno Rosso
Polo Nord. Vigilia di Natale. L’atmosfera festosa viene improvvisamente turbata da un evento sconvolgente: Babbo Natale è stato rapito. Conosciuto con il codename “Rosso”, il vecchio è sparito nel nulla a poche ore dalla notte della consegna dei doni. E per far fronte all’emergenza, viene attivata la Task Force dell’ELF, un’unità d’élite incaricata di proteggere il Polo Nord.
A guidare la missione di salvataggio è Callum Drift (Dwayne Johnson), un agente speciale dalla tempra d’acciaio e dalla grande esperienza in operazioni clandestine. Al suo fianco, con l’obiettivo di fornire aiuto esterno alla complicata operazione segreta, viene invece selezionato Jack O’Malley (Chris Evans), famigerato ladro, dotato di straordinarie abilità da segugio che gli consentono di rintracciare chiunque, ovunque si nasconda.
Insieme, Drift e O’Malley si imbarcheranno in un lungo viaggio in giro per il mondo e a contatto con l’ignoto. In una corsa contro il tempo che, tra indizi da scovare, ostacoli da superare e nemici da sconfiggere, li porterà a svelare l’oscuro complotto che minaccia di rovinare per sempre la festa più amata dai bambini. Riusciranno i due “eroi” a salvare Babbo Natale e a ripristinare la gioia nel mondo?
Jake Kasdan e la poetica dello sgraffignare
Era chiaro fin dai tempi di Jumanji – Benvenuti nella giungla: Jake Kasdan è sempre stato un abile borseggiatore. Quasi come il Jack O’Malley di questo suo nuovo Uno Rosso, ingaggiato con urgenza per salvaguardare il Natale. O forse addirittura più scaltro, quasi chirurgico nelle sue scelte. E se nel caso del reboot/sequel del 2017 le principali reference erano da ricercarsi all’interno del filone videoludico/avventura modellato da Tron ed eredi fin dagli anni ’80 (passando per eXistenZ e similari, ma senza dimenticare l’influenza dell’allora neonato Jurassic World), per quest’ultimo progetto il regista rivolge invece lo sguardo altrove.
Indiscutibilmente conscio del materiale a disposizione e ben consapevole del target di un’opera di questo genere – inevitabilmente destinata a un pubblico per lo più composto da famiglie e giovani o giovanissimi – Kasdan decide infatti di pescare da buona parte dell’immaginario mainstream degli ultimi trent’anni. A partire dalla celebre serie di Santa Clause a cavallo tra anni ’90 e 2000 (da cui Uno Rosso trafuga soprattutto le atmosfere del Santa Clause è nei guai di Michael Lembeck) e arrivando a mescolare con discreta naturalezza diverse componenti dello spy e del buddy movie. Per quanto l’epicentro del terremoto narrativo del film rimanga innanzitutto il solito e insostituibile The Rock – ormai quasi feticcio di Kasdan.
Uno Rosso è The Rock
A fronte di un Chris Evans che, abbandonata la purezza del Captain America del MCU, torna qui a vestire i panni del “cattivo” ed affascinante cazzone (già sondati in occasione del primo Knives Out di Rian Johnson, nel 2019), l’ipertrofia muscolare di The Rock, estesa in questo caso anche al Babbo Natale dell’ottimo J. K. Simmons, rappresenta il restante 50% della coppia. La metà che tuttavia, forse inevitabilmente, finisce per catalizzare ogni attenzione.
“Ti sembro umano?” domanda del resto il personaggio di Dwayne Johnson in uno dei rari momenti di respiro della missione. E nel quesito risiede probabilmente l’essenza di una delle icone più significative del cinema muscolare degli ultimi vent’anni. Quasi che, più che di organi, sangue e tessuti, l’indistruttibile corazza dell’attore sia più che altro frutto della fusione delle tensioni superomistiche dei tanti personaggi a cui ha prestato il corpo (dal Re Scorpione, a Luke Hobbs e Black Adam). E che dunque, memore del monologo del tarantiniano Bill – nel film che dal suo villain prende il nome, Dwayne Johnson sia il vero alter ego di The Rock, e non il contrario.
Di certo per Kasdan il Natale è questione seria, anzi serissima. E merita di essere difeso dai migliori. Sebbene il film, per lo più commedia godibile e dalle buone trovate, si perda qua e là in un discorso fin troppo prolisso ed esteticamente traballante.
Uno Rosso
Sommario
Una commedia natalizia leggera e piuttosto godibile, che torna a ragionare sull’ipertrofia muscolare del corpo The Rock. Forse però eccessivamente prolissa e derivativa.