Dark Phoenix avrà i toni di un “thriller hitchcockiano”

L’espressione “è solo un cinecomic” non è più applicabile ai film tratti dai fumetti, dal momento che questo genere si è gradualmente aperto alla contaminazione con altre tipologie di spettacolo, dalla pellicola storica (Captain America: Il Primo Vendicatore) all’horror (New Mutans), passando per racconti dalla forte identità politica (Black Panther) ad altri meno impegnati e più “teen” (Spider-Man: Homecoming). Insomma definire un cinefumetto con una sola etichetta è impreciso, e sembra che questa stessa formula si riscontrerà in Dark Phoenix, nuovo capitolo sulle avventure dei Mutanti Marvel.

 

Il produttore Hutch Parker l’ha infatti inscritto nella categoria “thriller hitchcockiano”, in omaggio al maestro del genere, parlandone in un’intervista con ScreenRant durante il WonderCon di Anaheim, California, confermando la linea editoriale del franchise che ha sempre dato un tono specifico ad ogni film.

Ad esempio, X-Men: L’inizio di Matthew Vaughn era una spy story alla James Bond, X-Men: Apocalisse un disaster movie in stile Roland Emmerich, mentre X-Men: Giorni di Un Futuro Passato uno sci-fi ambientato nel corso di più piani temporali. Con Dark Phoenix, ha spiegato Parker, il pubblico potrà godere di un’esperienza ricca di suspense nel pieno rispetto della tradizione di Alfred Hitchcock.

Come questo tono andrà a inserirsi nella trama della nascita e crescita della Fenice è tutto da vedere, dunque non resta che aspettare l’uscita nelle sale fissata al prossimo 6 giugno in Italia. C’è sicuramente un elemento di mistero legato al personaggio misterioso di Jessica Chastain e alla morte di uno dei protagonisti, e speriamo vengano affrontate con la giusta tensione.

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“Lo vedo come un nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui supereroi,  e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era davvero rivoluzionario.”

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Fonte: ScreenRant

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