Joker: Joaquin Phoenix ha una sua teoria sul finale

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Cinecomic più redditizio di sempre, vincitore del Leone d’oro a Venezia e quasi sicuro candidato agli Academy Awards, Joker è ancora al centro di discussioni sulle incongruenze del finale e le domande che lascia in sospeso dopo l’ultima scena che vede protagonista Joaquin Phoenix all’interno dell’ospedale psichiatrico. Proprio l’attore, intervistato dal Los Angeles Times, ha esposto la sua personale teoria sull’epilogo spiegando che esistono diversi modi per interpretare e guardare il film e il personaggio.

 

È stato molto interessante vedere il modo in cui le persone hanno reagito al film e ciò che hanno visto, e per me tutte le risposte sono valide. Normalmente devi rispondere a queste domande. Ma questo coinvolgimento è davvero partecipativo e interattivo. Dipende dal pubblico. È raro che succeda, specialmente con un grande film prodotto da uno studio, e non voglio rovinarlo dicendo, ‘No, questo è quello che è.’ Per me, ci sono così tanti modi diversi di vedere questo personaggio e la sua esperienza che non credo che tu possa trovare un significato particolare.

Vi ricordiamo che Joker termina con Arthur Fleck rinchiuso in un istituto mentale dopo aver assassinato il conduttore televisivo Murray Franklin (Robert De Niro) in diretta televisiva, un atto che esaspera le rivolte dei civili di Gotham. Da qui la domanda: il personaggio ha mai realmente lasciato l’Arkham Asylum?  Oppure l’intero racconto è frutto della sua immaginazione di narratore inaffidabile?

La risposta di Phoenix è breve ma anche generica: “Credo che Fleck sia davvero il Joker e tutto ciò che gli spettatori hanno visto era reale. Ma non lo so, è solo la mia opinione.

Joker è il cinecomic più redditizio di tutti i tempi

Joker diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.

Ho amato il Joker di The Dark Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro.

Negli Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con Variety.

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Fonte: Los Angeles Times

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