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Ischia Film Festival 2019: oggi Non ci resta che il crimine

Ischia Film Festival

Terza serata dell’Ischia Film Festival 2019, in programma fino a sabato 6 luglio al Castello Aragonese. La famiglia Placido, protagonista della seconda serata, si congeda dall’isola, dove arriva invece la banda di Non ci resta che il crimine, formazione che comprende il regista Massimiliano Bruno, la protagonista Ilenia Pastorelli e lo sceneggiatore Nicola Guaglianone. Saranno loro a presentare al pubblico una delle commedie di maggiore successo dell’anno.

Fiore gemello di Laura Luchetti è invece senza dubbio uno degli esordi più apprezzati degli ultimi anni. La regista ne racconterà la genesi insieme a uno dei protagonisti, Giorgio Colangeli.

Nella sezione Best of c’è anche Wilma Labate che accompagna il suo Arrivederci Saigon, e parlando di saluti, Maria Di Razza presenta il suo pluripremiato cortometraggio Goodbye, Marilyn, che vede anche la partecipazione di Gianni Canova.

Ma questo lunedì 1° luglio è anche la sera in cui si celebra il grande Maestro Bernardo Bertolucci, con una proiezione speciale di Ultimo tango a Parigi, introdotta da un commento critico di Augusto Sainati, docente di Storia e critica del cinema all’Università Suor Orsola Benincasa.

A seguire, la lista degli ospiti e il programma integrale di domenica 30 giugno.

Ospiti:

Massimiliano Bruno, Ilenia Pastorelli, Nicola Guaglianone, Laura Luchetti, Giorgio Colangeli,

Programma Lunedì 1 Luglio

Piazza d’Armi

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Max Bruno, Ilenia Pastorelli e Nicola Guaglianone
  • Ore 21:15 Non ci resta che il crimine di Max Bruno
  • Ore 22:55 “Parliamo di Cinema” con Wilma Labate
  • Ore 23:10 Arrivederci Saigon di Wilma Labate

Cattedrale dell’Assunta

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Laura Luchetti e Giorgio Colangeli
  • Ore 21:00 Fiore Gemello di Laura Luchetti
  • Ore 22:35 “Parliamo di Cinema” con Giovanni Pompili e Kenneth Mercken
  • Ore 22:45 Coureur di Kenneth Mercken

Casa del Sole

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Mario Brenta
  • Ore 21:00 Il sorriso del gattodi Mario Brenta, Karine de Villers
  • Ore 22:00 “Parliamo di Cinema” con Eleonora Mastropietro
  • Ore 22:15 Storia dal quidi Eleonora Mastropietro e Daniele Ietri

Carcere Borbonico

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Gianni Canova e Maria di Razza
  • Ore 21:00 Goodbye Marilyn di Maria Di Razza
  • Ore 21:15 Quelle brutte cose di Loris Giuseppe Nese
  • Ore 21:25 “Parliamo di Cinema” con Augusto Sainati
  • Ore 21:45 Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci

Terrazza degli Ulivi

  • Ore 21:00 Aleppo: The silence of the wardi Amir Osanlou
  • Ore 21:30 Difficult peopledi Sohil Vaidya
  • Ore 21:50 “Parliamo di Cinema” con Arjun Talwar e Bigna Tomschin
  • Ore 22:00 A donkey called Geronimodi Arjun Talwar e Bigna Tomschin

Ore 23:20 Summa di Andrei Kutsila

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

 
 

Ischia Film Festival 2019: Ischia Film Award 2019 ad Alessandro Borghi

Alessandro Borghi
Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

L’Ischia Film Festival è lieto di annunciare che l’Ischia Film Award 2019 è stato assegnato ad Alessandro Borghi. Un riconoscimento a un attore che negli ultimi anni ha letteralmente incarnato il cinema italiano, con una professionalità e una passione non comuni. David di Donatello quest’anno per la sua straordinaria trasfigurazione in Stefano Cucchi nel film di Alessio Cremonini Sulla mia pelle, che il festival proietterà come omaggio al suo interprete, Alessandro Borghi non si è limitato a questo in una stagione che lo avrebbe già visto mattatore incontrastato. Si è calato nei panni quasi primitivi di Remo ne Il primo re di Matteo Rovere, recitando in latino arcaico, un ruolo in cui si è sporcato, non metaforicamente, tra pioggia, fango e sudore, prima di perdere quasi dieci chili per diventare Stefano Cucchi.

Un Christian Bale italiano, si potrebbe definire, ma sarebbe ingiusto. Alessandro Borghi vuole essere solo se stesso, un attore che si mette sempre alla prova e che contemporaneamente non ha perso l’entusiasmo dell’esordiente. Per questo lo abbiamo visto in piccoli film a cui teneva, come Il più grande sogno. Per questo non poteva non essere al fianco di Luca Marinelli nello struggente e meraviglioso Non essere cattivo, regalando al cinema italiano una coppia che resterà indelebile nella sua storia. Ed è bello pensare che siano stati proprio loro due a trasformarsi in Fabrizio De Andrè e Luigi Tenco (Borghi in Dalila), due grandi amici come sono loro due.

Lo hanno cercato in molti in questi anni, da Sergio Castellitto a Ferzan Ozpetek, fino a Paolo Genovese, avrebbe potuto sfruttare il suo momento ancora di più probabilmente. Ma essere attore per Alessandro Borghi significa accettare delle sfide, e per le sfide c’è bisogno di tempo e preparazione. Per la popolarità c’è Netflix e il suo giovane Numero 8 in Suburra – La serie. In attesa del prossimo ruolo in cui calarsi anima e corpo.

Per tutte queste ragioni, e molte altre ancora, i direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo hanno deciso di assegnare l’Ischia Film Award 2019 ad Alessandro Borghi. Lo riceverà dalle loro mani il 5 luglio, guardando Ischia dai bastioni del Castello Aragonese.

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

 
 

Ischia Film Festival 2019: il programma della sezione Best of

SULLA MIA PELLE Ischia Film Festival

Torna la sezione Best of all’Ischia Film Festival, il meglio del cinema italiano della stagione in sette giorni. Una vetrina fortemente voluta dai direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo che da tre anni porta registi, attori, sceneggiatori, produttori a incontrarsi a Ischia per parlare dello stato di salute della nostra industria e per presentarlo al pubblico del Castello Aragonese. Un momento importante, che ha posizionato l’evento dell’arcipelago delle isole campane tra gli appuntamenti più importanti del panorama festivaliero cinematografico italiano. Per questo, dopo la parata di stelle eccezionale dei primi due anni, anche la diciassettesima edizione non sarà da meno. Andando in ordine sparso:

Valerio Mastandrea, Chiara Martegiani, Alessandro Borghi, Lillo, Violante Placido, Alice Rohrwacher, Walter Veltroni, Stasi & Fontana, Vinicio Marchioni, Massimiliano Bruno, Ilenia Pastorelli, Edoardo De Angelis, Pina Turco, Luca Argentero, Costanza Quatriglio, Paolo Zucca, Alvaro Vitali, Wilma Labate, Nicola Guaglianone, Marina Confalone, Paolo Calabresi.

Tutti insieme per parlare dei loro film, un cartellone che prevede i seguenti titoli:

Ride di Valerio Mastandrea
Domani è un altro giorno di Simone Spada
Sulla mia pelle di Alessio Cremonini
Modalità aereo di Fausto Brizzi
Lazzaro felice di Alice Rohrwacher
Arrivederci Saigon di Wilma Labate
C’è tempo di Walter Veltroni
Bentornato presidente di Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana
Ma cosa ci dice il cervello di Riccardo Milani
Non ci resta che il crimine di Massimiliano Bruno
Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis
I moschettieri del re – La penultima missione di Giovanni Veronesi
Copperman di Eros Puglielli
Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio
La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi
Drive me home di Simone Catania
L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca

 
 

Ischia Film Festival 2019: i titoli della sezione Location Negata

ischia film festival

Patria, corpo, anima, dignità: la società contemporanea sa togliere sin troppo bene. Per questo è giusto raccontarlo. Location Negata è una sezione a cui l’Ischia Film Festival tiene molto. Perché i film che ne hanno fatto parte nel corso degli anni raccontano di luoghi perduti o sperduti, che ci saranno, o che non dovrebbero esistere nel loro negare l’essenza stessa dell’essere umani.

I direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo e i componenti del comitato di selezione ne hanno scelti di molto diversi. Si va dal Rwanda del genocidio dei Tutsi del 1994, all’assordante silenzio di Aleppo devastata dalla guerra, dalla California sulle coste del Portogallo, alla Napoli contemporanea raccontata nei Selfie #nofilter di due ragazzi in cerca di un futuro.

Negata è la patria per chi è costretto a lasciarla e non gli viene data l’opportunità di avere una nuova casa dove poter mettere radici, come accade alla giovane protagonista di Mama. Location Negata è la fotografia di una realtà contemporanea dura, contraddittoria, dolorosa, come quella raccontata ne Il sorriso del gatto di Mario Brenta e Karine de Villers o con gli strani pesci di Giulia Bertoluzzi. La fotografia di un mondo che si sta perdendo, e che attraverso il racconto dello stesso si cerca di salvare.

IN CONCORSO – Location Negata

Aleppo: The silence of the war (Iran, 2019) di Amir Osanlou

Anything for the ones we love (Canada, 2019) di Louise Marie Beauchamp

California (Portogallo, 2018) di Nuno Baltazar

Children of spring (Germania, 2019) di Dusan Solomun

Footstep (Turchia, 2018) di Haydar Demirtas

Frontiera (Italia, 2018) di Alessandro Di Gregorio

Mama (Spagna, 2018) di Eduardo Vieitez

Rwanda (Italia, 2018) di Riccardo Salvetti

Selfie (Italia, 2019) di Agostino Ferrente

Silence (Iran, 2018) di Mahdi Borjan

Il sorriso del gatto (Italia, 2019) di Mario Brenta e Karine de Villers

Strange fish (Italia, 2018) di Giulia Bertoluzzi

The unsung (Bangladesh, 2018) di Md Ashraful Alam

 
 

Ischia Film Festival 2019: i nomi della giuria

Ischia Film Festival 2018

Come sempre all’Ischia Film Festival, la scelta dei giurati dei concorsi internazionali sono un tassello per costruire l’identità del festival. Passata, presente e futura. Ecco perché tornano a Ischia i vincitori del concorso internazionale del 2018, Luca Bellino e Silvia Luzi, come giurati. Il primo nella stessa competizione che hanno vinto con Il Cratere, la seconda nei documentari, proprio per la loro capacità di riscrivere la grammatica del cinema de reale. Dal concorso dell’anno scorso arriva anche la splendida Sanya Borisova, che ha conquistato pubblico e critica, al Castello, con la sua interpretazione di Knockout (che le valse anche il premio come miglior attrice al Festival Internazionale del Cinema dei Castelli Romani di Roma). A chiudere la giuria della competizione principale, Peppino Mazzotta, il mitico Ispettore Fazio di Montalbano ma anche grande interprete teatrale e capocomico, tra i protagonisti di uno dei migliori film italiani dell’ultimo decennio (Anime Nere) e caratterista di razza.

Per i documentari vicino a Silvia Luzi (reduce dal successo di Io sono Sofia, su Rai 3) uno dei migliori attori italiani di cinema e tv, Corrado Fortuna, indimenticabile in My Name is Tanino e Caterina va in città di Paolo Virzì, nel fan-regista bastardissimo e disabile de I più grandi di tutti di Carlo Virzì, interprete per Tornatore in Baarìa e per Franco Battiato, Roberto Faenza, Francesco Patierno, Riccardo Milani e presente anche nel film italiano di Woody Allen To Rome With Love. Sul piccolo schermo tutti ricordiamo il suo maschio mobizzato da una redazione tutta femminile in Tutti pazzi per amore. Chiude il trio Stefano Russo, sceneggiatore di razza di serie iconiche che ha codiretto il cortometraggio Il Paradiso con Paolo Sorrentino. Una regista, un attore (e scrittore), uno sceneggiatore perché nel genere più contaminato ci sia un’analisi completa e complessa, dai punti di vista più importanti.

Ad aiutare regista Pietro Marcello, forse il cineasta più innovativo e talentuoso del nuovo cinema italiano, capace con i suoi film di dare forza al concetto di location, nella forma e nel contenuto come vuole fare l’IFF, vincitore a Torino con il folgorante esordio La bocca del lupo e applaudito con Bella e perduta a Locarno (e che vinse il Nastro d’Argento), in Location Negata arrivano due organizzatori di festival straordinari, Giorgio Gosetti, tra i direttori di rassegne cinematografiche più creativi e stimati d’Europa (dalle Giornate degli Autori fino al Noir in Festival, passando per i primi anni della Festa del Cinema di Roma e decine di iniziative di altissimo livello) oltre che direttore della Casa del Cinema di Roma, e Laura Aimone, collaboratrice a più latitudini delle iniziative festivalieri più affascinanti del Continente.

Non dimentichiamo infine due sezioni a cui teniamo particolarmente e che abbiamo voluto far giudicare da realtà giovani e innovative. Ecco perché saranno i Casa Surace, eroi di youtube, a occuparsi di Scenari Campani, per la loro capacità di incarnare le emozioni, i paradossi, la comicità della territorialità, per il loro talento di aver intuito quali nuovi linguaggi potessero entrare nell’immaginario dei millenials: non potevamo non consegnare loro il nostro concorso più giovane e “outsider”.

I cortometraggi, altra palestra per le nuove leve, è affidato a una giuria mista tra studenti di Liceo e il Forum Cinema Giovani: Piero Barbieri, Claudio Cervera, Filomena Di Iorio, Salvatore Di Meglio, Giovanni Ferrandino, Davide        Laezza, Adriano Mattera, Giuseppe Migliaccio, Chiara Pilato, Ester Scotti, Giulia Scotti, Andrea Taglialatela, Marianna Trani scopriranno e premieranno i cineasti del futuro, loro che per età e aspirazioni
lo rappresentano.

 
 

Ischia Film Festival 2019: al traguardo ricordando Ugo Gregoretti

Cala il sipario sull’Ischia Film Festival 2019 che si chiude sempre all’insegna del grande cinema, in questo caso con Alice Rohrwacher e il suo Lazzaro Felice, film vincitore del premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes 2018.

Ma altrettanto attesi sono i verdetti delle giurie del concorso internazionale, per lungometraggi, cortometraggi e documentari, e delle sezioni Location Negata e Scenari Campani. Vedremo quali saranno i film vincitori dei premi di questa diciassettesima edizione straordinariamente ricca di opere e di talenti.

I direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo esprimono inoltre il loro cordoglio per la morte di Ugo Gregoretti, straordinario artista, intellettuale e uomo di cinema. L’Ischia Film Festival aveva avuto il privilegio di averlo come ospite nel 2014, quando accompagnò il documentario su Pier Paolo Pasolini Un intellettuale di borgata, diretto da Enzo De Camillis, di cui era protagonista. Anche in quell’occasione deliziando il pubblico con la sua intelligenza, ironia e cultura, oltre che per la sua straordinaria umanità. Ci mancherà molto, e mancherà al nostro paese.

Sabato 6 Luglio

Piazzale delle Armi

Ore 21:00 “Parliamo di Cinema” con Alice Rohrwacher

Ore 21:30 Lazzaro felice di Alice Rohrwacher

Ore 23:40 Proiezioni opere vincitrici

Cattedrale dell’Assunta

Ore 21:00 Cerimonia di premiazione

 
 

Ischia Film Festival 2019, vince Cuba, ma anche il cinema italiano

Ischia Film Festival 2018

Gli otto giorni (più uno, vista la preapertura dedicata con una mostra in onore di Bernardo Bertolucci) dell’Ischia Film Festival 2019 si chiudono con la vittoria di uno dei gioielli scovati dai condirettori Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, Club de Jazz, una sorta di Cuaròn musicale che ha affascinato giuria e pubblico con la sua fotografia mozzafiato, e che ha trovato al Castello Aragonese quel successo e quel riconoscimento che inspiegabilmente i festival principali, da Cannes a Berlino, non gli avevano tributato, ignorandolo.

Esteban Insausti si annuncia come un futuro maestro e il fatto che parta da Ischia “ci rende orgogliosi” hanno dichiarato i due direttori. Frutto del lavoro di ricerca dell’IFF, la location di quel club ha regalato a tutti emozioni uniche. Grandi soddisfazioni anche per il cinema italiano che ottiene il premio alla miglior scenografia a Michele Modaferri, per Il bene mio di Pippo Mezzapesa e quello al miglior attore, consegnato da Artisti 7607, a Vinicio Marchioni per Chronofobia di Francesco Rizzi. Radha Mitchell, dopo il premio alla carriera Diva e Donna, mette tutti d’accordo con la sua eroina classica e moderna in Celeste: abbagliante per talento e bellezza, ha sedotto gli spettatori e i giurati e ha raccolto il trofeo per la migliore interpretazione femminile. A Josh Melrod va la miglior regia per il sorprendente Major Arcana, esponente del miglior indie statunitense, mentre Kazantakis di Yannis Smaragdis si porta via la miglior fotografia.

In una delle edizioni più politiche – il festival si è aperto con il codirettore Boris Sollazzo che indossava la maglietta del Cinema America dichiarando l’IFF “orgogliosamente antifascista” e proseguendo con la solidarietà espressa da lui e il fondatore e ideatore della rassegna Michelangelo Messina a Carola Rakete e alla famiglia Regeni – piace la vittoria tra i documentari di A family in a Sinkhole, che racconta la sopravvivenza di una famiglia affondata, letteralmente, nel cratere dell’ultima rivoluzione industriale cinese che non si fa problemi a cambiare radicalmente la fisionomia delle location, una riflessione fondamentale per un festival che di queste ultime fa il proprio centro narrativo e di analisi.

Estremamente impegnato, quasi militante, anche il palmares della Location Negata, da sempre attenta alle periferie del mondo e ai diritti violati: la menzione speciale per l’opera muta e straziante Aleppo: the silence of war parla da sola, ma il premio principale lo vince Selfie di Agostino Ferrente, (auto)ritratto di due giovani del Rione Traiano che smentiscono con determinazione e tenerezza gli stereotipi sulla loro generazione e su chi abita nei quartieri più malfamati di Napoli, location negate a pochi passi da noi.

Tra i corti vince il premio offerto da Mini Italia, che al festival ha presentato il bellissimo e applauditissimo Una tradizione di famiglia, nuova tappa del Mini Film Lab, Cold Fish mentre la menzione va a Man Stand Still, due riflessioni originali e provocatorie, personali e individuali sulla vita e su ciò che da essa ci aspettiamo.

Scenari Campani, la più giovane delle competizioni dell’IFF, vede il trionfo di Ciro D’Emilio con Un giorno all’improvviso, opera interpretata da una straordinaria Anna Foglietta che disegna la quotidianità di una madre e di un figlio tra delusioni, illusioni, frustrazioni e speranze di chi spesso sopravvive anche grazie ai sogni irraggiungibili, mentre due menzioni vanno al gustoso O’ p’nneon e Così in terra, di Mauro Di Rosa e Pier Lorenzo Pisano, premiati dalla giuria più cliccata del festival, i Casa Surace.

L’edizione numero 17, insomma, ha portato fortuna. Soprattutto al cinema italiano.

Concorso Lungometraggi

Giuria: Sanya Borisova, Luca Bellino, Peppino Mazzotta

Miglior Scenografia | Il bene mio di Pippo Mezzapesa

Miglior Fotografia | Kazantzakis di Yannis Smaragdis

Miglior Attore | Vinicio Marchioni per Cronofobia

Miglior Attrice | Radha Mitchell per Celeste

Miglior Regia | Josh Melrod per Major Arcana

Miglio Film | Club de jazz di Esteban Insausti

Motivazione: Per la capacità rara di coniugare emozione e riflessione in un prezioso equilibrio tra estetica e narrazione. La musica diventa il bisturi capace di sezionare i corpi e i destini dei singoli elevandoli a metafora universale.

Concorso Documentari

Giuria: Silvia Luzi, Corrado Fortuna, Stefano Russo

Miglior Documentario | A family in the Sinkhole di Zubiao Yao

Motivazione: Per la scelta coraggiosa di tuffarsi in un sinkhole, e di trascinarci in questo cratere sprofondato che pullula di vita. Zubiao Yao racconta con poesia e ironia il senso di appartenenza e la necessità di una rivoluzione, e quella lotta per la sopravvivenza che riguarda tutti noi.

Concorso Cortometraggi

Giuria: Claudio Cervera, Davide Laezza, Chiara Pilato, Ester Scotti, Giulia Scotti, Piero Barbieri e i ragazzi del Forum Giovani Ischia

Menzione speciale | Man Stands Still di David Lindinger

Motivazione: Per un uso insolito, ma molto originale e apprezzabile della luce, che diventa, all’interno di questa deliziosa storia, uno strumento scenico che funge anche da elemento narrativo, la giuria giovani ha deciso di premiare con una menzione speciale la fotografia del cortometraggio Man stands still.

Miglior Cortometraggio | Cold fish di David Hay

Motivazione: Grazie a una regia sapiente, a una recitazione impeccabile, una fotografia perfetta, ma soprattutto grazie a un uso dell’ambiente circostante che lo rende a tutti gli effetti un protagonista della storia, la giuria giovani con voto unanime conferisce il premio come miglior cortometraggio a Cold Fish.

Concorso Location Negata

Giuria: Pietro Macello, Laura Aimone, Giorgio Gosetti

Menzione speciale | Aleppo: The silence of the war di Amir Osanlou

Motivazione: La giuria assegna anche una menzione speciale al film Aleppo: the silence of the war di Amir Osanlou per aver ritratto una location negata nel modo più convincente e poetico, evitando accuratamente forme retoriche o scandalistiche. Si tratta di un film che coglie declinazioni diverse di mancanze, frammenti di cose ed esistenze rubati alla vita e alla morte.

Miglior film | Selfie di Agostino Ferrente

Motivazione: La giuria decide di assegnare il premio come miglior film a Selfie di Agostino Ferrente, per la rara capacità del regista di utilizzare la naturalezza del documentario per dar vita a costruzioni narrative complesse. Forte di un montaggio impeccabile, il film offre uno spaccato immersivo di una realtà di quartiere difficilmente accessibile dall’esterno. Molto ben equilibrato, riesce al contempo ad essere ironico e a sferrare pugni che colpiscono dritti allo stomaco.

Concorso Scenari Campani

Giuria: I ragazzi di Casa Surace

Menzione Speciale | ‘O p’nneon di Mauro Di Rosa

Motivazione: Dedicato a tutti coloro che con sacrificio, passione e dedizione cercano di portare avanti le tradizioni dei propri paesi convinti che si possa costruire un futuro più solido solo riscoprendo la forza delle proprie radici come i due protagonisti del ‘O p’nneon.

Menzione Speciale |Così in terra di Pier Lorenzo Pisano

Motivazione: Per la capacità di raccontare con estrema leggerezza gli effetti distruttivi di una calamità naturale che hanno lasciato macerie non solo nei luoghi ma anche nell’animo umano. Ci è sembrato giusto incoraggiare quest’opera che racconta, in poche immagini, il messaggio che casa Surace cerca di portare avanti. Partire dai piccoli paesi di tutta Italia per costruire un’identità collettiva attraverso una nuova prospettiva che guarda uno stivale non più in verticale ma in orizzontale.

Miglior Film | Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio

Motivazione: Per come illustra con assoluta lucidità e profondità il contesto di una periferia disagiata nella quale si consuma il dramma di una madre e soprattutto di un figlio che, nonostante l’indifferenza e la superficialità del contesto sociale in cui vivono, tenta di emergere attraverso i valori della famiglia e del lavoro. Per noi che cerchiamo di promuovere tutta la bellezza del nostro territorio abbiamo scelto di premiare uno scenario degradato e su cui c’è ancora tanto da fare ma che contiene in sé quella grazia che restituisce la speranza di rinascita.

Premio del pubblico

Nella sezione “Best Of” L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607, Regione Marche e Mini.

 
 

Ischia Film Festival 2019, Michele Placido: “Farò Caravaggio”

Seconda giornata della diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival ed è la serata di Michele Placido che ha ricevuto il Premio alla carriera, consegnato dalle mani del fondatore del festival Michelangelo Messina e del co-direttore artistico Boris Sollazzo.

L’attore e regista ha presentato all’Ischia Film Festival 2019 (29 giugno – 6 luglio), Stupor Mundi, il film tratto dal suo spettacolo su Federico II di Svevia, accompagnato dal produttore Oscar di Montigny.

“Federico II mi ha affascinato perchè aveva un grande umanità. Pensava all’uomo indipendentemente dall’essere occidentali, ebrei, mussulmani. Oggi è diverso, ci sono le fazioni, ragione e torto,e se ci dividiamo non si va avanti. Ognuno deve fare la sua parte. Ad accogliere quella nave doveva esserci la Merkel, l’Europa, così Salvini sarebbe rimasto spiazzato”.

L’attore e regista ha anche annunciato in anteprima il suo nuovo progetto, un film che accarezzava da tempo. “Farò finalmente il film su Caravaggio. Abbiamo chiuso la co-produzione con la Francia e inizieremo a girare entro la fine dell’anno. Nonostante tutto, Caravaggio è un artista ancora non sufficientemente conosciuto. Nasce artisticamente nella scuola lombarda, arriva a Roma per mettere in scena la Bibbia e il Vangelo, ma lo fa usando come modelli poveri e puttane, facendoli santi. Questa è stata la sua vera grandezza. Muore assassinato su una spiaggia, come Pier Paolo Pasolini, altro grande artista contro. Alla fine chi vuole cambiare le cose ci rimette sempre le penne”.

La serata nelle “sale” del Castello Aragonese è proseguita con Agostino Ferrente che ha presentato il suo Selfie, un film “che sta avendo un successo straordinario in tutto il mondo. La storia di questi due ragazzi è universale, fare film per farli stare chiusi dentro I confini di una città non è il modo di raccontare delle storie che sono di tutti. E sono felice di essere qui con Selfie, perché l’Ischia Film Festival è diventato in questi ultimi anni un evento importantissimo per il cinema”.

Un festival che non dimentica quanto importante sia anche la leggerezza, quella per esempio di Modalità aereo, la commedia di Fausto Brizzi presentata al festival dai protagonisti Lillo e Violante Placido. Un film che “fa ridere di cuore, ma anche dare spunti di riflessione” a detto Lillo, che ha ricordato di avere letto il copione per la prima volta proprio durante la scorsa edizione dell’Ischia Film Festival. “Mi colpì subito, mi ha ricordato le commedie italiane degli anni Ottanta, che sapevano raccontare vicissitudini varie trasformandole in risate”. Violante Placido ha invece sottolineato il piacere di interpretare Linda, “una donna forte, che non ha bisogno di chiedere e sa gestire le situazioni. È stato bello tornare al cinema con un ruolo così”.

 
 

Ischia Film Festival 2019, Alessandro Borghi: “Voglio fare un film su Giulio Regeni”

alessandro borghi

Ultima serata dell’Ischia Film Festival 2019 prima della cerimonia di premiazione, ed è stata una pre chiusura davvero straordinaria, grazie a un cartellone di assoluta eccellenza che ha visto in una sola sera al Castello Aragonese quanto di meglio il cinema italiano ha prodotto negli ultimi mesi.

A partire da Sulla mia pelle, il film di Alessio Cremonini che racconta la tragica storia di Stefano Cucchi, interpretato da Alessandro Borghi, l’Ischia Film Award di quest’anno. L’attore romano ha incontrato il pubblico per presentare quello che è stato uno dei film più importanti della stagione cinematografica, e il suo intervento ha commosso ed entusiasmato la platea, sin dalla prima frase: “Grazie per essere qui, perché il tempo dedicato al cinema è sempre tempo ben speso”.

Dopo quest’esordio, è stato il co-direttore artistico Boris Sollazzo ad affrontare la genesi dello Stefano Cucchi cinematografico, a partire dalla difficoltà del ruolo. E Borghi non si è risparmiato. “Naturalmente è stato difficile, e l’ho preparato nel momento professionale più intenso della mia vita. Quando ho iniziato a dimagrire per entrare nel ruolo di Stefano stavo girando Il primo re, e continuavo a pensare come avrei dovuto affrontare il ruolo e il film. Poi a un certo punto ho smesso e tutto è venuto fuori. Credo che Sulla mia pelle sia un film bellissimo, mi ha cambiato la vita e la percezione di questo mestiere, ed è arrivato nel momento in cui mi sentivo maturo per affrontare questa storia, anche per la sua responsabilità sociale. Dopo è successo di tutto, dalle proiezioni clandestine al processo, m è avere  sempre visto persone sedersi vicine per condividere un pensiero, anche se non era lo stesso, mettendo tutto sul tavolo alla fine. Perchè per essere umani bisogna solo essere messi al mondo, il giudizio sulle persone porta solo cose negative”.

Parole bellissime da parte di un attore che ha bisogno di sfide continue che affronta sempre con il dovuto rispetto. “La paura in questo mestiere ha un ruolo fondamentale, perchè mi fa esigere un certo grado preparazione e me lo fa superare, senza accontentarmi e arrivando sempre al massimo delle mie possibilità. In questo modo affronto ogni ruolo sereno”. Ruoli che Alessandro Borghi sceglie con un criterio preciso. “Nella testa di ogni attore si innesca un meccanismo di autodifesa. Il mio è quello di avere deciso di fare solo cose che ritengo belle per me. Da qui arrivano Stefano Cucchi, Il più grande sogno, Fortunata. E arrivano tutti dalla prima lettura della sceneggiatura, dalla prima impressione che ho del personaggio che sarà identico a come lo porterò sul set. Faccio questo mestiere da tredici anni e per dieci ho fatto televisione brutta, che è poi la maggior parte della televisione italiana. Ma è stata una palestra, oggi sono in forma perfetta per fare solo cose belle. Non faccio mai cose studiate a tavolino. Mi chiedono spesso perché non faccio commedie. Quando troverò una commedia che mi piace alla prima lettura la farò”. Scelte che vengono dettate anche da un vissuto non comune, e che hanno portato a trasformarsi in Stefano Cucchi. “Mi sono chiesto come fosse, e quante persone come lui ho conosciuto. Tantissime, mi sono detto. Stefano è cresciuto in posti che ti costringono a vivere in una maniera e a convivere con molti sbagli, gli stessi posti dove sono cresciuto io, e molti amici me li sono persi per strada. Da tutte queste esperienze è nato il mio Stefano Cucchi, pensando di avere la possibilità di riportarlo in vita per un’ora e quaranta minuti. Ma dovevo conoscerlo, essere lui. E mi ci sono immerso, anche rischiando, finchè non mi sono visto e sentito pronto. Ma di avercela fatta l’ho capito solo al primo ciak”.

Amici persi, amici trovati, sui set di questi anni. “Sono Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, sono persone come me. I miei genitori sono i miei eroi da sempre, anche perché mi hanno permesso di crescere a contatto con la strada senza commettere errori, nonostante avessi molti esempi molto vicini di ciò che ti porta su una strada da cui non torna indietro. Guardarli da una certa distanza mi ha salvato e mi ha fatto capire come funzionano quelle dinamiche, e quando lo capisci, puoi interpretare qualunque ruolo.”

Non è difficile interpretare un borghese, è difficile interpretare quelli che vengono allontanati da tutti”.

Anche Claudio Caligari era stato allontanato da tutti, e un gruppo di amici ci ha regalato Non essere cattivo. “Un regalo che non so chi ci ha fatto. Incrociare Claudio per gli ultimi sei mesi della sua vita è stata una benedizione. Non essere cattivo ce lo portiamo addosso. In questi mesi qualcuno ha fatto un documentario sulla vita di Claudio. Luca era a Londra per lavoro, io a Roma, Valerio era già qui a Ischia, ne abbiamo visto qualcosa stando separati ed è stata un’emozione indescrivibile. E anche per questo mi dico grazie a Dio non succederà mai più, perché deve restare tutto così, è stato il più grande gesto d’amore che ho ricevuto nella mia vita”.

Dopo Stefano Cucchi, il desiderio di smuovere le coscienze con il cinema è cresciuto in Alessandro Borghi. “So che sarà difficile fare un altro film come Sulla mia pelle. Non posso entrare nei dettagli, ma per esempio quello che è successo con la Sea Watch è  situazione identica a un fatto accaduto durante la seconda guerra mondiale e su cui sto lavorando. E poi, voglio fare un film sulla vicenda di Giulio Regeni, perché non mi va giù. Giulio l’hanno fatto sparire e nessuno se ne assume la responsabilità in nome della diplomazia. Ma la diplomazia va meritata. Ho girato tanti produttori, ho anche detto che sono disposti a produrlo io stesso, ma ho trovato una situazione difficile, almeno in questo momento. Ma abbiamo già dimostrato quale può essere la forza del cinema e sono sicuro che ci saranno tante altre persone che proveranno a raccontare queste storie. Non c’è niente con il potere di empatia immenso del cinema e può raccontare la verità”.

 
 

Ischia Film Festival 2019 premia Michele Placido e Valerio Mastandrea

Ischia film festival

Saranno Michele Placido e Valerio Mastandrea i Premi alla Carriera della diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival, codiretto da Michelangelo Messina e Boris Sollazzo. Dopo Gabriele Salvatores, premiato l’anno scorso, e altri grandi nomi del cinema internazionale, come John Turturro, Peter Greenaway e il Maestro Giuliano Montaldo, ecco due attori, poi anche registi, che abbracciano insieme quasi cinquant’anni di storia del cinema italiano.

Michele Placido, classe 1946, dalla piccola Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, a diciotto anni va a Roma, per entrare in polizia. Ma la sua passione era recitare, e dopo essersi diplomato all’Accademia d’arte drammatica,  debutta in teatro con Luca Ronconi, in una trasposizione dell’Orlando Furioso che sarebbe entrata nella Storia. Così come un pezzo di storia della televisione sarebbe stato il suo commissario Cattani, il protagonista de La piovra, la serie che lo fece entrare nelle case e nei cuori degli italiani negli anni Ottanta. Nel mezzo tanto cinema, da Monicelli a Rosi, Bellocchio e Comencini. Nel 1990 il suo esordio alla regia con Pummarò, un film ancora oggi  attualissimo. Negli ultimi trent’anni si è destreggiato dietro e davanti la macchina da presa, senza risparmiarsi, con lo stesso coraggio dei primi passi, realizzando un cinema coraggioso e al contempo popolare, e passando come interprete dal dramma alla commedia con la maestria che solo un attore di razza possiede. Per celebrarlo, l’Ischia Film Festival ha voluto portare in anteprima mondiale Stupor Mundi, documentario in cui Placido ci accompagna per scoprire la figura di Federico II di Svevia, uomo moderno e amante delle arti.

Valerio Mastandrea è nato il giorno di San Valentino del 1972. Forse per questo è così innamorato del cinema, dove esordì grazie a un altro, compianto, attore e regista dalla rara sincerità, Piero Natoli. Ladri di cinema era il film, e Mastandrea non ha più smesso di rubare, ai registi e agli attori con cui ha diviso il set negli ultimi venticinque anni, imparando tutto quello che doveva per poi usarlo nel modo migliore. Sono stati tanti, da Davide Ferrario a Toni Servillo, Virzì, Moretti, Scola, Daniele Vicari, che lo ha diretto in Velocità Massima e L’orizzonte degli eventi e che per lui scrisse il soggetto di Trevirgolaottantasette, il cortometraggio con cui ha scoperto di voler fare il regista. Ci vorranno altri tredici anni per il lungometraggio, ma quando arriva sono solo complimenti per Ride, che sarà parte dell’omaggio che l’Ischia Film Festival gli dedica. Nel mentre, quattro David di Donatello, a sottolineare che Valerio Mastandrea è uno degli attori italiani più importanti della sua generazione. Sarebbe piaciuto tanto a Risi, Monicelli e molti di quelli che il nostro cinema lo hanno reso grande in tutto il mondo.

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

 
 

Ischia Film Festival 2019 incontra Artisti 7607

Ischia Film Festival

Ischia Film Festival e Artisti 7607, un connubio quasi naturale, visto l’interesse che il festival codiretto da Michelangelo Messina e Boris Sollazzo ha sempre riposto nel lavoro dell’attore. John Turturro, Carlo Verdone, Jean Sorel e Claudia Cardinale, quest’anno i già annunciati Michele Placido e Valerio Mastandrea, sono solo alcuni dei grandi interpreti che il festival ha premiato nel corso delle sue diciassette edizioni.

Artisti 7607 è una collecting fondata tra gli altri da Elio Germano e Claudio Santamaria, che intermedia i diritti degli attori, noti o meno noti, ai primi passi o di lungo corso, raccogliendo e distribuendo i proventi dei loro diritti d’immagine (diritti connessi al diritto d’autore) e promuove diverse attività di formazione e sostegno per gli interpreti.

Ischia Film Festival ha deciso quest’anno di dedicare una sezione speciale di cortometraggi diretti e interpretati da artisti che hanno deciso di essere tutelati dalla collecting 7607. Questa la lista delle opere selezionate:

FUORI CONCORSO – CORTI “Out Of” 7607

“11” (Italia, 2019), di Piergiorgio Martena
“In the bear (Italia, 2018), di Lilian Sassanelli
“Non è una bufala” (Italia, 2018), di Niccolò Gentili e Ignacio Paurici
“Partenze” (Italia, 2018), di Nicolas Morganti Patrignani
“Si è sempre fatto così” (Italia, 2018), di Alberto Basalluzzo
“Il viaggio di Sarah” (Italia, 2018), di Antonio Losito

Una selezione variegata, che va dalla storia di una ragazza italiana appena trasferitasi a Berlino di In the Bear di Lilian Sassanelli, alle paranoie contemporanee di un bravissimo Pier Giorgio Bellocchio, diretto dalla coppia Gentili-Paurici di Non è una bufala. Il grottesco è una cifra stilistica con cui si possono raccontare anche cose serissime, come quello che subisce ancora oggi il corpo di una donna nel momento del parto. Ci riesce benissimo Alberto Basalluzzo in Si è sempre fatto così. La scelta di una donna, sebbene completamente diversa, è anche al centro di Partenze, di Nicolas Morganti Patrignano, e sempre al femminile sono i Il viaggio di Sarah di Antonio Losito e il quanto mai attuale 11 di Piergiorgio Martena, storia di una calciatrice alle prese con un calcio di rigore che è molto più importante di un semplice goal.

La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.

 
 

Ischia Film Festival 2018: un premio per Scenari Campani

Ischia Film Festival

Dopo la calorosa accoglienza avuta al suo primo anno di vita, Scenari Campani, la vetrina dell’Ischia Film Festival dedicata alla produzione cinematografica della regione Campania, viene promossa e diventa la quinta sezione competitiva della manifestazione isolana. Un passo supportato dall’impegno di BPER Banca che proprio nell’attenzione nei confronti del territorio, delle sue tradizioni e della sua cultura ha fatto uno dei suoi punti di forza come gruppo bancario. Il premio verrà assegnato dalla giuria del Forum dei Giovani di Ischia.

La selezione, che mette in gara  senza distinzione documentari, corti e lungometraggi, perché a Ischia tutto è cinema alla pari, è stata quest’anno, con grande soddisfazione, difficile per i direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo e il comitato di selezione del festival. Segno di una vitalità straordinaria unita a una grande qualità e soprattutto un fermento nazionale, come dimostrano i tanti riconoscimenti ricevuti da opere che anche grazie a Napoli e dintorni hanno costruito le loro fortune. Basti pensare ai David di Donatello e le candidature ai Globi d’oro e ai Nastri d’Argento per Ammore e Malavita, La tenerezza, Gatta Cenerentola, Napoli Velata, Riccardo va all’Inferno.  La Campania è una delle realtà cinematografiche più vive d’Italia, grazie anche al Piano Cinema della Regione che supporta in misura importante il comparto come produzione, promozione ed esercizio. Anche questo ha contribuito a una selezione per Scenari Campani 2018 di grande spessore che verrà presentata dal 30 giugno al 7 luglio come sempre nella straordinaria casa dell’Ischia Film Festival, il Castello Aragonese.

Un percorso che si snoderà tra i generi, passando dalla commedia al dramma fino all’horror. Ma anche attraverso i vicoli, le strade e le bellezze di Napoli, Ischia, Amalfi, e le storie, quelle di artisti come Antonio De Curtis, in arte Totò, o lo scultore Paolo Sandulli; quelle di una terra che ha ancora delle ferite da curare, come quella dolorosa di Scampia. Storie raccontate da grandi interpreti come Renato Carpentieri, Maurizio Casagrande, Ernesto Mahieux, Massimiliano Gallo, Pietro De Silva, Giulia Montanarini, Fabio De Caro, Sonia Aquino, Yuliya Myarchuk, Umberto Del Prete, Emanuele Vicorito, Giovanni Buselli, Giovanni Allocca, Robert Visco. C’è tutto questo e molto di più negli Scenari Campani di questo sedicesimo Ischia Film Festival.

CONCORSO – Scenari Campani

Asciola (Italia, 2017) di Edoardo Sandulli
Augusto (Italia, 2017) di Giovanni Bellotti
Camera 431 (Italia, 2017) di Barbara Rossi Prudente
Così vicini così lontani – oltre il bullismo (Italia, 2017) di Alessandro Varisco
Da morire (Italia, 2017) di Alfredo Mazzara
La fortezza (Italia, 2018) di Stefano Russo (anteprima mondiale)
Je so’ pazzo (Italia, 2018) di Andrea Canova
Lei (Italia, 2018) di Roberto Bontà Polito
Liliana (Italia, 2018) di Emanuele Pellecchia
La Mezzanotte blu (Italia, 2018) di Edoardo Cocciardo
Il Nostro Limite (Italia, 2017) di Adriano Morelli
Posto unico (Italia, 2017) di Mauro Piacentini e Andrea Borgia
Una semplice verità (Italia, 2018) di Cinzia Mirabella
Senza paura (Italia, 2017) di Luca Esposito
Skampia (Italia, 2017) di Andrea Rosario Fusco  (anteprima mondiale)
Uccia (Italia, 2018) di Elena Starace e Marco Renda
Volturno (Italia, 2017) di Ylenia Azzurretti

 
 

Ischia Film Festival 2018: tutte le anteprime

OCEANS-8 Ischia Film Festival

Oltre alle anteprime presenti nelle sezioni competitive del festival, quest’anno Ischia Film Festival regala al pubblico del Castello Aragonese quattro grandi film internazionali, di cui due in anteprima italiana e due in anteprima “meridionale”.

Gringo, diretto da Nash Edgerton e interpretato dal fratello Joel (Loving) e dalla splendida Charlize Theron, premio Oscar per Monster, è una commedia nera sorprendente dall’inizio. La coppia protagonista è affiancata da un cast all star formato da David Oyelowo (già Martin Luther King in Selma), Amanda Seyfried, Thandie Newton (lanciata da Bernardo Bertolucci con L’assedio) e Sharlto Coopley (District 9).

Io, Dio e Bin Laden è una commedia folle e divertentissima, tratta dalla vera storia di un uomo votato alla ricerca di Osama Bin Laden per conto di Dio! Un veicolo perfetto per Nicolas Cage, che offre un’interpretazione travolgente, affiancato dal comico inglese Russell Brand. In cabina di regia Larry Charles, noto per la sua collaborazione con Sacha Baron Cohen (Borat, Il dittatore).

Non è un’anteprima italiana assoluta, dicevamo, ma non si poteva negare al pubblico dell’Ischia Film Festival una serata con le straordinarie rapinatrici di Ocean’s 8. Sandra Bullock, Cate Blanchett, Rihanna, Anne Hathaway e il resto della banda, diretta da Gary Ross (Pleasantville, Hunger Games), farà passare una serata straordinaria.

Lo stesso vale per The Greenaway Alphabet, l’eccezionale documentario sulla vita e le opere di uno dei più visionari registi degli ultimi quarant’anni, in cui Peter Greenaway racconta il suo cinema dalla A alla Z alla figlia Zoë, ripresi dall’occhio vigile di Mrs. Greenaway, Saskia Boddeke. E naturalmente marito e moglie saranno ospiti del Castello, sotto il cielo stellato di Ischia.

The Greenaway Alphabet (Paesi Bassi, 2017) di Saskia Boddeke

(Distribuzione: I Wonder Pictures)

Anteprima italiana

Gringo (Stati Uniti, 2018) di Nash Edgerton

Distribuzione: Vision Distribution

Ocean’s 8 (Stati Uniti, 2018) di Gary Ross

Distribuzione: Warner Bros. Pictures

Anteprima italiana

Io, Dio e Bin Laden (Stati Uniti, 2016) di Larry Charles

Distribuzione: Koch Media

 
 

Ischia Film Festival 2018: The Jackal si raccontano tra cinema, web e Napoli

jackal ischia film festival

Uno degli eventi di maggior successo di pubblico dell’Ischia Film Festival 2018 ha visto protagonista The Jackal, il gruppo napoletano di comici che da diversi anni, ormai, incantano web e social con i loro lavori, sempre sul confine tra l’esilarante e il surreale. Una comicità così genuina che, nonostante il forte legame con la terra di Napoli, ha permesso ai ragazzi con sede a Santa Lucia di godere di grande successo su tutto il territorio nazionale.

Napoli sta vivendo un momento cinematografico molto importante, molte produzioni scelgono la città, è un ciclo che torna oppure questo magic moment nasconde qualcosa?

Fabio Balsamo: “Napoli ha tante risorse e tante fonti di ispirazione, e questa ricchezza spinge verso la saturazione. Per esempio, noi abbiamo avuto grandissimi esponenti nel cinema che erano napoletani. Poi ci siamo seduti sugli allori di questa ricchezza artistica, e adesso credo che i giovani abbiano capito che bisogna tornare a far leva su questo potere artistico e sulla voglia di riscatto che è tipica del popolo napoletano. Oltre alle location e agli spunti culturali che sa offrire la città, credo che la nostra leva più grande sia proprio la voglia di riscatto. Ogni civiltà ha il proprio ciclo e noi, dopo Eduardo, Troisi, Totò, ci siamo adagiati su questa immensa ricchezza. Adesso siamo ritornati ad avere quella fame che ci contraddistingueva.”

Vi sentite anche un poco responsabili di questo ritorno?

FB: “Più che responsabili, anche noi ci siamo sentiti invasi dalla voglia di riscatto e dal desiderio di raccontare una Napoli inusuale, senza rinnegare gli stereotipi ma superandoli.”

Quanto è importante raccontare la napoletanità, ma anche l’Italia, al di fuori dei cliché per cui il napoletano è riconoscibile all’estero.

Francesco Ebbasta: Tutto quello che facciamo nasce dall’esigenza di raccontare storie che vadano al di là del fatto che siamo napoletani. Ci hanno chiesto spesso come mai non ci concentrassimo su temi che potessero tutelare l’immagine di Napoli, ma pensiamo che il miglior modo per sostenere l’immagine della città sia di raccontare le storie che ci piacciono. Se sei nato a Napoli e hai la passione per la fantascienza, ad esempio, è giusto che tu provi a realizzare qualcosa che rientri in quel genere. Solo così magari puoi essere ricordato per un genere o per un film, come è accaduto anche in passato in Italia.”

La stagione cinematografica italiana ci ha regalato il film d’autore, d’animazione, musicale e di fantascienza, il vostro, tutti ambientati a Napoli. Vi siete guardati intorno o è stato un caso rientrare in questa varietà di generi?

Ciro Priello:Ci ha sempre appassionato l’idea di poter fare un film di genere. Siamo cresciuti con i blockbuster italiani come Independence Day o Armageddon e ci portavamo sempre dentro l’idea di voler fare qualcosa del genere. E anche inserirci produttivamente in un filone che non esisteva più, un filone di genere che si distaccasse dalle semplici commedie o film drammatici che si producono in grande quantità da noi. Inserirci in una linea produttiva che potesse essere una via di mezzo tra questi due filoni principali.

Sull’approccio dei fan napoletani al loro lavoro e all’accoglienza che ricevono dal pubblico più prossimo, i ragazzi di The Jackal sembrano molto lucidi nell’ammettere che qualche volta le loro scelte non sono acclamate da coloro che li hanno visti nascere come realtà comica.

FE: “Credo che la situazione, a Napoli, migliorerà quando si smetterà di essere permalosi, anche nel campo della video produzione. ‘Hai fatto un film sugli alieni? Però potevi parlare dei problemi di Napoli’ ‘Hai fatto una serie su Gomorra, però potevi evitare di dirle certe cose’. In realtà focalizzarsi sui problemi è l’unico modo per cominciare a risolverli, quindi quando questa tendenza inizierà a scemare, cominceremo a vedere il valore di questo approccio più libero.”

Ciro Priello: “Gli effetti di Gomorra hanno in qualche modo abbassato l’altezza da cui si vedevano determinati fenomeni, così si desacralizza il mostro.”

Avete raccontato un film ambientandolo a Napoli, con personaggi napoletani, ma avete affrontato il problema del precariato che è in realtà comune a tutto il territorio italiano. Come mai avete scelto di fuggire non solo dal genere classico (la commedia, nel vostro caso) ma anche da quella che poteva essere una storia più semplice per un esordio?

FE: “Per il tipo di lavoro che facciamo, siamo stati molti anni a contatto con il precariato, circondandoci di persone che lavorano nel videomaking, un settore che in Italia ha un po’ di difficoltà a trovare una stabilità. Si è sollevato quindi un tema a noi molto caro: parti per cercare di inseguire i tuoi sogni, o resti e provi tra mille difficoltà a farlo a casa? Il film risponde a questo: i protagonisti adottano una risposta che è una via di mezzo, un’idea che abbiamo scelto anche noi per The Jackal, ovvero restare e cercare di coniugare il rispetto per le origini con il sogno di fare ciò che amiamo. Il nostro primo film, da napoletani, è stato un film di fantascienza perché abbiamo rispettato la nostra origine, ma abbiamo colto anche l’entusiasmo e la voglia di cambiarle. Partendo dall’idea del precariato, il film voleva poi essere anche una riflessione sulle origini e in particolare su questa città che non ti lascia andare, che ti abbraccia. Una volta che sei nato qui sembra quasi che sei condizionato a raccontare sempre Napoli nello stesso modo; noi invece siamo nati qui e qui vogliamo rimanere perché ci piace moltissimo la nostra città, però vogliamo raccontare gli alieni (sorride, ndr).”

Per quanto riguarda invece i progetti per il futuro, c’è più cinema o più web in programma?

FE: “Il web è la nostra casa, non l’abbandoneremo mai.”                                             

FB: “In realtà non è una distinzione verticale, ma orizzontale per noi.”

FE: “Siamo nati nel web perché era la piattaforma più accessibile, ma i primi esperimenti cinematografici erano dei prodotti che sperimentavano e sfruttavano la tecnologia che avevano. Se Dziga Vertov avesse avuto internet, sarebbe stato il più grande youtuber della storia.”

ischia film festivalDa un’eccellenza del web, come vi siete approcciati a un mondo completamente diverso che è quello del cinema?

FE: “Da un punto di vista produttivo investiamo lo stesso impegno sia per il web e che per il cinema. Ci sono stati dei lavori fatti per il web che ci hanno impegnato con grossi set, anche se magari non per due mesi. Quello che invece abbiamo fatto di diverso è stato affidarci a qualcuno che ci affiancasse nella scrittura, che potesse aiutarci nell’organizzazione. In questo caso Cattleya. Abbiamo fatto una co-produzione che potesse compensare alle nostre mancanze, ci siamo circondati di persone che sanno fare meglio di noi quello che volevamo fare. Non sapevamo come fare un film, ma avevamo tanta voglia di farlo, e quindi abbiamo cercato qualcuno che potesse aiutarci a strutturarlo e a guidarci in quelle cose in cui non avevamo esperienza. Per il resto abbiamo continuato a lavorare come facciamo per le produzioni web.”

All’impegno nella produzione, web e non, si associa anche quello umanitario, visto che questo è il terzo anno che The Jackal lavora con Actionaid, e Ciro Priello racconta così questa esperienza: “Questo è il terzo anno che The Jackal realizzerà un video per Actionaid, l’anno scorso siamo stati in Mozambico, e quest’anno saremo in Ruanda per girare un video che uscirà sempre nel periodo di Natale. Sono molto contento per questa esperienza.”

“Qualunque sia il progetto a cui diciamo sì, che sia un nuovo video o una produzione sponsorizzata, ci deve convincere prima di tutto l’idea – spiega Francesco – Ormai siamo un gruppo di 17 persone e lavoriamo da 15 anni insieme. Abbiamo mantenuto questa doppia anima, da una parte quella creativa e dall’altra quella organizzativa, da ufficio. Vogliamo valorizzare il contenuto prima di tutto.”

Nel futuro di The Jackal resta fortissima l’esigenza di continuare a raccontare per il web e di approfondire l’esperienza con il grande schermo, ma nel periodo di maggiore splendore della serialità televisiva, che sia per i canali tradizionali o per le piattaforme web, anche il gruppo partenopeo si sta affacciando alla possibilità (più che concreta) di dedicarsi alla realizzazione di un prodotto tv.

 
 

Ischia Film Festival 2018: Poggi e Guarino raccontano il mostro della bulimia

Ischia Film Festival

“Parlare delle disfunzioni alimentari è una cosa complicata.” Esordisce così Giulio Guarino, sceneggiatore di Certe Brutte Compagnie, cortometraggio presentato all’Ischia Film Festival e diretto dall’attore e regista Guglielmo Poggi.

Il corto, presentato nella sezione “Location Negata”, racconta di una ragazza bulimica, con un approccio originale e molto efficace, ispirato dal lavoro di ricerca fatto dai due: “Ci siamo basati su interviste e ricerche – continua Guarino – e la cosa che ci ha colpiti di più è che loro parlano di un mostro, una voce che li comanda, l’unico modo per affrontare il quotidiano. Abbiamo voluto raccontare questo.”

“Avevo già affrontato il tema dell’anoressia, ma la bulimia è più subdola, per certi versi, perché il corpo, esternamente, non dà segnali, un bulimico non lo riconosci. E soprattutto ci sono forme diverse dello stesso disturbo. Sono persone che distruggono pian piano la loro vita.” Spiega Guglielmo Poggi.

Nel corto la bulimia è una voce mostruosa nella testa della protagonista. Come è avvenuta la scelta della rappresentazione della malattia?

Poggi: “L’idea viene dal mio vissuto, quando ero bambino giocavo con garage band e mi è venuta l’idea che la voce del mostro non dovesse essere quella dell’attrice stessa, la bravissima Blu Yoshimi, ma qualcosa di completamente estraneo, diverso da lei e mostruoso.”

Un pregio importante di questo lavoro è che non si pone come un film socialmente impegnato pur parlando di una malattia che spesso è sottovalutata, ma si declina sul genere, ed evoca atmosfere horror.

Guarino: “Non c’era necessità di enfatizzare, perché la realtà è già abbastanza forte. Guglielmo ha poi avuto l’idea di ambientare tutto il film nei bagni, dietro alla protagonista, perché la realtà dei fatti è questa: lei vede più gabinetti che persone. Per me è stata l’unica scelta possibile per rappresentare questa realtà. Alla fine la soluzione che viene suggerita è più semplice di quanto si pensi. L’idea è che c’è la possibilità di stare meglio e di vivere all’interno di una comunità che ci si costruisce da zero. Certo non si parla di guarigione immediata, ma una speranza c’è.”

Poggi: “Nel corto c’è una struttura di genere horror, a climax. Da una parte era normale rendere un film sulla bulimia una declinazione horror, perché è così, c’è una presenza minacciosa e costante, sembra un film di possessione.”

Guarino: “L’unica location mostrata nel film è il corpo, per questo siamo nella sezione ‘location negata’. Non c’è bisogno di nessun altro posto per raccontare questa storia perché tutto avviene dentro di lei.”

 
 

Ischia Film Festival 2018: Messina e Sollazzo presentano la nuova edizione

Ischia Film Festival 2018

Sulla scia dell’enorme successo dell’edizione dello scorso anno, il fondatore Michelangelo Messina e il critico e direttore artistico Boris Sollazzo hanno presentato il programma del prossimo Ischia Film Festival 2018. Dal 30 giugno al 7 luglio, nella splendida location del cinquecentesco castello aragonese, si svolgerà una delle esperienze cinematografiche più amate.

Nato da un’idea illuminata di Michelangelo Messina, il Festival è  “un’occasione anche per raccontare l’identità culturale della nostra bella Italia, dove in cinque sale verranno proiettate ben 113 opere, tra ospiti nazionali e internazionali”.

“Il punto era trasmettere un’importante messaggio di valorizzazione” continua Messina “per mostrare il nostro territorio e allo stesso tempo accogliere e conoscere le culture altrui. I numeri ci sono, lo dimostrano i successi degli scorsi anni”.

Boris Sollazzo“L’Ischia Film Festival è una grande intuizione di Michelangelo, nata ormai sedici anni fa” conferma il critico e organizzatore dell’evento Boris Sollazzo “Io sono arrivato solo otto anni fa e ne sono rimasto subito affascinato”.

“In Italia ci sono 1500 festival, ma sono generalisti. Il nostro cerca di specializzarsi sia per il tipo di programmazione che per gli intenti” prosegue Sollazzo “ad esempio nella sezione Under the Sky cerchiamo il cinema non solo su grande schermo, ma anche tramite racconti televisivi, che abbiamo un respiro cinematografico, come nel caso di 1968 con Federico Buffa”.

Ischia Film Festival 2018, dal 30 giugno al 7 luglio: presentato il programma

“Altro punto focale dell’evento è la presenza dei grandi maestri” spiega il critico “Abbiamo avuto moltissimi incontri con gli autori, sono fondamentali. Noi crediamo fortemente in un Festival che sia un rapporto formativo per gli spettatori. Quindi è fondamentale l’interazione autori- spettatori”.

“Il festival prende luogo in un’isola di 65.000 abitanti, dove sono presenti normalmente due soli cinema” – “quindi volevamo portare quel cinema italiano di grande livello e indipendente che inevitabilmente, per la politica dei grandi film, sull’isola non arriva. Presenteremo quindi al pubblico di Ischia e ai suoi vacanzieri, o a quelli che prenotano solo per il festival, una sezione “Best Of”: il nostro personale album dell’anno, italiano, dove sono presenti soprattutto film indipendenti come Youtopia di Bernanrdo Carboni o La terra dell’abbastanza di Damiano e Fabio D’Innocenzo, senza dimenticarci delle pellicole più fortunate e commerciali come Ammore e Malavita dei Manetti Bros”.

“Tra i dieci lungometraggi ufficialmente in concorso – tre italiani e sette internazionali- ci sono film che ci hanno molto colpito, come Sambà, opera di origini dominicane ma che ha scelto noi come anteprima mondiale, o Hotel Gagarin di Simone Spada, che pur essendo già uscito nelle sale, non ha avuto secondo noi la giusta visibilità e abbiamo voluto dargli un’ulteriore possibilità di essere assorbito dal pubblico.”

“La sezione dei Cortometraggi, come vedete un numero maggiore rispetto ad altre selezioni,  offre un mare di possibilità che è difficile trovare altrove. È il luogo della sperimentazione e delle opportunità, di  giovani autori che si autoproducono, e dove si può allargare il più possibile il senso della location”.

“Altra sezione importate, e quest’anno entrata ufficialmente in competizione, è Scenari  Campani. Vogliamo dare l’opportunità di esprimersi ad una serie di autori del territorio che altrimenti non avrebbero modo di esprimersi e farsi conoscere in tutta la Campania. Molti di loro, grazie all’Ischia Film Festival, hanno ottenuto un discreto successo di pubblico, come Edoardo de Angelis che  con Indivisibili lo scorso anno ha vinto nella sessione Best Of”.

Diversi saranno gli autori premiati, grandissimi ospiti che sono pezzi di cinema che amiamo e che hanno costruito la nostra formazione. Questo anno verranno premiati Peter Greenaway, Carlo Verdone, Gabriele Salvatores  e Gabriele Muccino, e un encomio speciale andrà a Carlo delle Piane.

 
 

Ischia Film Festival 2018: location negata

A Casa Tutti Bene Ischia Film Festival 2018

Ischia Film Festival 2018 – Raccontare la sezione Location Negata non è semplice, per una ragione molto bella. Perché è un concetto in continua evoluzione, ogni anno arricchito da nuovi tasselli. Location Negata è un luogo che non c’è più, o non più raggiungibile, o che ancora non c’è, oppure che c’è anche se non dovrebbe esistere nel suo negare l’essenza stessa dell’essere umani.

Quest’anno i direttori artistici dell’Ischia Film Festival e i componenti del comitato di selezione si sono accorti che esistono altri luoghi spesso negati. Lo può essere il corpo, come raccontano Rosario Capozzolo in Peggie, Francesco Felli con Il profumo delle stelle, e Guglielmo Poggi in Certe Brutte Compagnie (teniamolo d’occhio il ragazzo, qui regista, ma anche magnifico interprete de Il tuttofare di fronte a un monumentale Sergio Castellitto). Lo può essere la dignità, quella tolta a Paola Clemente morta nei campi in Puglia nel 2015 e raccontata da Pippo Mezzapesa ne La giornata, o al popolo greco, che tanto ha sofferto e soffre a causa della crisi economica, come racconta il forte Chuckwalla. Spesso la patria è negata, come accade al rifugiato afghano di Magic Alps, contrapposto a un fantastico Giovanni Storti. E lo stesso discoro vale per i migranti di Revenir, la coppia di fidanzati di Paradiso. Diversità che può avere molte sfumature, come ben racconta Che fine ha fatto l’inciviltà? di Delio Colangelo. E poi l’infanzia, negata assurdamente in War Crime, un film davvero sconvolgente.

A decidere chi vincerà il concorso Location Negata di quest’anno, troviamo Vinicio Marchioni, attore di razza, quest’anno protagonista di Quanto basta e Il contagio. Toni D’Angelo, regista di Falchi, uno dei migliori film di genere degli ultimi anni. Tonino Zera, scenografo David di Donatello che proprio a Ischia ha passato quest’anno molte settimane in compagnia di Gabriele Muccino, sul set di A casa tutti bene.

Sezione IN CONCORSO – Location Negata
Certe Brutte Compagnie (Italia, 2017) di Guglielmo Poggi
Chuckwalla (Grecia, 2017) di Korinna Krauss
La giornata (Italia, 2017) di Pippo Mezzapesa
Happy Today (Francia – Italia, 2017) di Giulio Tonincelli
Magic Alps (Italia, 2018) di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi
Nachtschade (Olanda, 2018) di Shady El-Hamus
The ocean currents brought us in a lovely gift (Indonesia, 2018) di Richard Horner
Paradiso (Italia, 2017) di Niccolò Gentili e Ignacio Paurici
Peggie (Italia, 2017) di Rosario Capozzolo
Il profumo delle stelle (Italia, 2017) di Francesco Felli
Revenir (to return)
(Australia, 2018) di David Fedele e Kumut Imesh (anteprima italiana)
War crime (Nepal, 2017) di Gopal Shivakoti (anteprima italiana)
Che fine ha fatto l’inciviltà? (Italia, 2017) di Delio Colangelo

 
 

Ischia Film Festival 2018: la meglio Italia

Ischia Film Festival Gatta Cenerentola film al cinema

Ischia Film Festival 2018 – Opere corali, commedie, documentari, musical, supereroi, anche un gioiello dell’animazione. Non stiamo parlando di blockbuster americani, ma del cinema italiano degli ultimi dodici mesi, a dimostrazione che la nostra produzione sta vivendo un periodo di grande creatività e qualità. Merito anche di Napoli e della Campania, location di alcuni dei maggiori successi della stagione scelti dai direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo per comporre la ricchissima sezione Best Of della sedicesima edizione dell’Ischia Film Festival. E proprio dall’isola di Gabriele Muccino può partire un viaggio ideale che porterà il pubblico del festival nella Napoli musicale pluripremiata di Ammore e Malavita e Gatta Cenerentola, ma anche in quella duramente vera de L’intrusa e Nato a Casal di Principe e quella del sontuoso affresco storico di Agadah. Saliremo poi per scoprire i molti volti di Roma, quelli “spirituali” di Io C’è e Benedetta Follia, quello duro della periferia degradata de La terra dell’abbastanza dei giovanissimi gemelli D’Innocenzo, quello virtuale di Youtopia, fino a quello shakesperiano di Riccardo va all’inferno. Daniele Vicari ci porterà nella Sicilia di Pippo Fava e dei suoi Carusi, mentre Andrea Magnani ci guiderà in un viaggio facile facile in Ucraina in compagnia del candidato al David Nicola Nocella, e i Jackal nello spazio pur di trovare un lavoro. Precariato creativo anche per Fontana e Stasi e la loro nonna in freezer, dove non arrivano neanche gli avanzi dei manicaretti di Quanto basta con protagonista il giurato Vinicio Marchioni. Da Trieste, quella del dittico supereroistico del Ragazzo Invisibile di Gabriele Salvatores, in giù, alla ricerca delle ragazze del secolo scorso di Concita De Gregorio, un doveroso omaggio come quello che renderemo a Carlo Delle Piane, un monumento del cinema italiano, protagonista di Chi salverà le rose. Otto giorni di grande cinema.       

A casa tutti bene (Italia, 2018) di Gabriele Muccino (01 Distribution)

Addio fottuti musi verdi (Italia, 2017) di Francesco Capaldo (01 Distribution)

Agadah (Italia, 2017) di Alberto Rondalli (Ra.Mo.)

Ammore e malavita (Italia, 2017) di Antonio Manetti, Marco Manetti (01 Distribution)

Benedetta follia (Italia, 2018) di Carlo Verdone (Universal Pictures Italia)

Chi salverà le rose? (Italia, 2017) di Cesare Furesi (Corallo Film)

Easy – Un viaggio facile facile (Italia, Ucraina, 2016) di Andrea Magnani (Tucker Film)

Figlia mia (Italia, Svizzera, Germania, 2018) di Laura Bispuri (01 Distribution)

Gatta Cenerentola (Italia, 2017) di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone (Videa)

Io c’è (Italia, 2018) di Alessandro Aronadio (Vision Distribution)

L’intrusa (Italia, Svizzera, Francia, 2017) di Leonardo Di Costanzo (Cinema)

Lievito madre – Le ragazze del secolo scorso (Italia, 2017) di Concita De Gregorio, Esmeralda Calabria

Metti la nonna in freezer (Italia, 2018) di Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi (01 Distribution)

Nato a Casal di Principe (Italia, 2017) di Bruno Oliviero (Europictures)

Nove lune e mezza (Italia, 2017) di Michela Andreozzi (Vision Distribution)

Prima che la notte (Italia, 2018) di Daniele Vicari (RAI)

Quanto basta (Italia, 2018) di Francesco Falaschi (Notorious Pictures)

Il ragazzo invisibile (Italia, 2014) di Gabriele Salvatores (01 Distribution)

Il ragazzo invisibile – Seconda generazione (Italia, 2017) di Gabriele Salvatores (01 Distribution)

Riccardo va all’inferno (Italia, 2017) di Roberta Torre (Cinema)

La terra dell’abbastanza (Italia, 2018) di Damiano D’Innocenzo e Fabio D’Innocenzo (Adler Entertainment)

Youtopia (Italia, 2018) di Berardo Carboni (Koch Media)

 
 

Ischia Film Festival 2018: Io, Dio e Bin Laden con Nicolas Cage

La ricca serata di apertura era solo un piccolo assaggio di questa sedicesima edizione dell’Ischia Film Festival. Domenica 1° luglio il programma è altrettanto ricco, anche per la prima delle grandi anteprime di quest’anno. Si tratta di Io, Dio e Bin Laden, commedia folle e geniale, interpretata da un grandissimo Nicolas Cage, già premio Oscar per Via da Las Vegas, trasformato in un dimesso cittadino americano che, su richiesta di Nostro Signore (interpretato dal comico britannico Russell Brand) partirà per il Medio Oriente alla ricerca di Osama Bin Laden. Tratto da una storia vera, il film è diretto da Larry Charles e arriverà nelle sale italiane il 25 luglio 2018, distribuito da Koch Media. La proiezione è alle ore 22:45 nella Piazza d’Armi del Castello Aragonese, casa del festival e dei suoi cinque schermi.

La serata in Piazza d’Armi partirà però alle 20:45, con il secondo dei film italiani in concorso, Hotel Gagarin, che sarà introdotto dal regista Simone Spada. Contemporaneamente, sul palco e sullo schermo della Cattedrale dell’Assunta sarà il momento di Chi salverà le rose?, occasione per celebrare Carlo Delle Piane, Epomeo Award 2018, mentre alle 22:45 il palco sarà tutto per Lillo Petrollo che accompagna la divertente commedia 9 lune e mezza.

Alla Casa del Sole il programma si apre alle 20:45 con il concorso documentari e Aperti al pubblico. Lo sguardo di Silvia Bellotti rivela al pubblico quale mondo straordinario si cela nei meandri dell’Istituto Case Popolari di Napoli. Un viaggio nell’assurdità della burocrazia e una metafora dell’Italia stessa, a suo modo quello che accade anche ne Il cratere di Silvia Luzi e Luca Bellino, il terzo film italiano del concorso lungometraggi.

Carcere Borbonico e Terrazza degli Ulivi propongono una ricca programmazione con diversi percorsi. Si parla di sport, in Electrochoc, corto in concorso che dal Marocco affronta il tema della depressione del campione una volta ritiratosi, e in My Best – Every Saint has a Past, toccante doc in concorso su George Best, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, raccontato dal figlio Cal, anche lui passato attraverso l’inferno dell’alcolismo e delle dipendenze. Sempre nel concorso Doc troviamo A Sniper’s War, storia di un cecchino americano che si unisce all’esercito ucraino, e Le réve de Nikolay, i ricordi di uno skipper bulgaro che con i suoi viaggi intorno al mondo è stato il simbolo di una generazione. Nel concorso corti c’è anche spazio per una piccola storia distopica, con il turco Bosphorus

Tutto questo e molto di più nella seconda giornata dell’Ischia Film Festival 2018.

Tutte le schede dei film, complete di trame, si trovano al seguente indirizzo.

Domenica 1 Luglio

Piazza d’Armi

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Simone Spada
  • Ore 21:15 Hotel Gagarin di Simone Spada (CI)
  • Ore 22:45 Io, Dio e Bin Laden di Larry Charles (A)

 

Cattedrale dell’Assunta

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Carlo Delle Piane, Caterina Murino e Cesare Furesi
  • Ore 21:00 Chi salverà le rose? di Cesare Furesi (BO)
  • Ore 22:45 “Parliamo di Cinema” con Lillo Petrolo
  • Ore 23:00 Nove lune e mezza di Michela Andreozzi (BO)

 

Casa del Sole

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Silvia Bellotti
  • Ore 21:00 Aperti al pubblico di Silvia Bellotti (CD)
  • Ore 22:00 “Parliamo di Cinema” con Silvia Luzi e Luca Bellino
  • Ore 22:15 Il cratere di Silvia Luzi e Luca Bellino (CI)

 

 

 

Carcere Borbonico

  • Ore 21:00 Electrochoc di Hicham Ibrahimi (CC)
  • Ore 21:10 Война Снайпера (A Sniper’s War) di Olya Schechter (CD)
  • Ore 22:30 Unejutud di Yasir Kareem (CC)
  • Ore 22:45 Paradiso di Niccolò Gentili e Ignacio Paurici* (LN)
  • Ore 23:00 War Crime di Gopal Shivakoti (LN)

Terrazza degli Ulivi

  • Ore 21:00 Liliana di Emanuele Pellecchia* (SC)
  • Ore 21:20 La mezzanotte blu di Eduardo Cocciardo* (SC)
  • Ore 22:00 Boğaz (Bosphorus) di Fatma Belkis e Emre Birismen (CC)
  • Ore 22:10 My Best – Every saint has a past di Luigi Maria Perotti* (CD)
  • Ore 23:25 Le rêve de Nikolay di Maria Karaguiozova (CD)

L’Ischia Film Festival è realizzato sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, con il contributo della Regione Campania e del MIBACT – Direzione Generale Cinema, con il sostegno di Istituto Luce – Cinecittà, Philip Morris, BPER, 7ettanta6ei Gallery.

 
 

Ischia Film Festival 2018: il programma di venerdì 6 luglio

Penultima sera dell’Ischia Film Festival 2018 e in attesa della cerimonia di premiazione di sabato 7 si sparano gli ultimi grandi fuochi d’artificio e non sono pochi.

La giornata si apre la mattina alle 10:00, con l’ormai consueto convegno sul Cineturismo, un momento di confronto, riflessione, proposte e case histories sul sempre più importante rapporto tra la produzione cinematografica e la ricaduta economica e d’immagine sul territorio. Il convegno sul Cineturismo è promosso da Direzione Generale Cinema, Regione Campania, Cinecittà Luce e Film Commission Regione Campania.

La sera invece si parte dalla Piazza D’Armi, dove la coppia di registi Fontana e Stasi presentano il loro fortunatissimo Metti la nonna in freezer, aiutati dal protagonista del film Fabio De Luigi. A seguire i The Jackal, il collettivo creativo napoletano racconterà al pubblico com’è nato Addio Fottuti Musi Verdi, il primo film di fantascienza precario della storia del cinema italiano. Saranno presenti il regista Francesco Ebbasta e gli ormai leggendari Ciro Priello e Fabio Balsamo.

Nella Cattedrale dell’Assunta alle 20:45 sarà protagonista assoluta l’isola che ci ospita, Ischia, personaggio principale e insostituibile de La Fortezza, film che sarà introdotto da Fabio De Caro e Stefano Russo. A seguire, attraversiamo il mare e raggiungiamo la Napoli musical dei Manetti Bros di Ammore e Malavita, trionfatore ai David di Donatello di quest’anno e non solo. Saranno gli stessi fratelli registi a salutare il pubblico prima del film.

Nelle altre tre sale a cielo aperto del Castello Aragonese si susseguono le ultime opere in concorso. Tra queste segnaliamo Stella’s Last Weekend, commedia indipendente americana con i fratelli attori e cantanti Nat e Alex Wolff ( (Terrazzo degli Ulivi, ore 21:00). All She Wrote, dramma tra sport e legami di famiglia con Gary Dourden, già star delle prime stagioni di CSI (Casa del Sole, 22:35). Kupal, thriller iraniano insolito e coinvolgente (carcere borbonico 22:30). Sempre al Carcere, il programma della serata si apre con La Via Lattea, cortometraggio interpretato da Daphne Scoccia e Andrea Carpenzano.

Tutto questo e molto di più all’Ischia Film Festival 2018.

Venerdì 6 Luglio

  • Ore 10:00 XVI Convegno Nazionale sul Cineturismo riservato agli accreditati professionali

Piazza d’Armi

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi e Fabio De Luigi
  • Ore 21:15 Metti la nonna in freezer di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi
  • Ore 23:00 “Parliamo di Cinema” con The Jackal: Francesco Ebbasta, Fabio Balsamo e Ciro Priello.
  • Ore 23:30 Addio Fottuti Musi Verdi di Francesco Capaldo

Cattedrale dell’Assunta

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Fabio De Caro e Stefano Russo
  • Ore 21:00 La Fortezza di Stefano Russo
  • Ore 21:20 “Parliamo di Cinema” con Antonio e Marco Manetti
  • Ore 21:50 Ammore e Malavita di Antonio e Marco Manetti

Casa del Sole

  • Ore 21:00 Federico Buffa racconta 1986: Roma – Rombi di tuono
  • Ore 21:55 The ocean currents brought us in a lovely gift di Richard Horner
  • Ore 22:00 Kerata di Kasım Ördek
  • Ore 22:20 Humming Bird di Ajitpal Singh
  • Ore 22:35 All she wrote di Niki Iliev

Carcere Borbonico

  • Ore 21:00 Via Lattea di Valerio Rufo*
  • Ore 21:25 “Parliamo di Cinema” con Pippo Mezzapesa
  • Ore 21:40 La giornata di Pippo Mezzapesa
  • Ore 21:50 Magic Alps di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi
  • Ore 22:15 Bismillah di Alessandro Grande
  • Ore 22:30 Kupal di Kazem Mollaie*

Terrazza degli Ulivi

  • Ore 21:00 L’avenir di Luigi Pane
  • Ore 21:15 Stella’s last weekend di Polly Draper*
  • Ore 23:00 La Jungle di Maksim Smirnov
 
 

Ischia Film Festival 2018: il programma del Concorso Internazionale

Ischia Film Festival 2018

Ischia Film Festival 2018 – Sono apparentemente sette i paesi rappresentati nel concorso internazionale lungometraggi di quest’anno. Ma in realtà sono di più, perché grazie a questi dieci film è possibile fare un vero e proprio giro dal mondo.

Simone Spada porta la sua sgangherata troupe dall’Italia all’Armenia, per un soggiorno all’Hotel Gagarin, mentre il bulgaro Niki Iliev arriva fino a New York raccontare la storia di due fratelli, pugili come il protagonista di Sambá diventa un campione di boxe in una prigione americana per poi fare ritorno in patria in Repubblica Dominicana. Viaggia anche il ladruncolo polacco di Man Proposes, God Disposes, che dalla madre patria va in Brasile per assumersi le sue responsabilità, mentre il giovane protagonista di Odysseya Petra rimpiange la Santa Madre Russia dopo aver seguito la famiglia trasferitasi in Germania.

Andremo anche in Iran, nel bunker dell’imbalsamatore Kupal l’ultimo giorno dell’anno, e faremo un breve viaggio nello stato di New York, a Sway Lake alla ricerca di un magico disco jazz, e ovviamente nella Grande Mela, seguendo due fratelli che si innamorano della stessa ragazza in Stella’s Last Weekend. E alla fine torniamo a casa, con gli altri due film italiani in concorso, la favola al contrario de Il cratere e il cigno nero veneto de L’età imperfetta.

L’ardua sentenza sarà affidata a una giuria composta da Laura Bispuri, regista di Vergine Giurata e Figlia mia, Andriy Khalpakhchi, direttore del Kyiv Molodist International Film Festival, e Lorenzo Buccella, regista, sceneggiatore e corrispondente italiano della RSI.

CONCORSO – Lungometraggi
All she Wrote (Bulgaria, 2018) di Niki Iliev (anteprima italiana)
Il cratere (Italia, 2017) di Luca Bellino e Silvia Luzi
L’età imperfetta (Italia, 2017) di Ulisse Lendaro
Hotel Gagarin (Italia, 2018) di Simone Spada
Kupal (Iran, 2017) di Kazem Mollaie (anteprima italiana)
Man proposes, God disposes (Canada, Polonia e Brasile, 2017) di Daniel Leo (anteprima italiana)
Odysseya Petra (Russia, 2018) di Anna Kolchina e Alexey Kuzmin-Tarasov (anteprima europea)
Sambá (Repubblica Domenicana, 2017) di Laura Amelia Guzmán e Israel Cárdenas (anteprima italiana)
Stella’s last weekend (Stati Uniti, 2017) di Polly Draper (anteprima europea)
The Song of Sway Lake (Stati Uniti, 2017) di Ari Gold (anteprima italiana)

Ischia FIlm Festival 2018CONCORSO – Cortometraggi
A mezzanotte (Italia, 2018) di Alessio Lauria (anteprima mondiale)

L’avenir (Italia, 2017) di Luigi Pane
Bismillah (Italia, 2018) di Alessandro Grande
Boğaz – Bosphorus (Turchia, 2017) di Fatma Belkis e Emre Birismen (anteprima italiana)

Call Me Alvy (Regno Unito, 2017) di Alexei Slater (anteprima italiana)
Candice (Regno Unito, 2017) di George Watson (anteprima italiana)

Clac! (Francia, 2017) di Fabien Ara
Desatada (Cile, 2017) di Holger Enck (anteprima mondiale)
Domesticado (Spagna, 2018) di Juan Francisco Viruega (anteprima italiana)
Electrochoc (Marocco, 2018) di Hicham Ibrahimi (anteprima italiana)

Engir Draugar (Islanda, 2017) di Ragnar Snorrason
Eyes (Italia, 2018) di Maria Laura Moraci
Fruehlingskinder (Germania, 2017) di Zara Demet Altan (anteprima italiana)
Funky Lola (Spagna, 2017) di Julio Mas Alcaraz
Humming Bird (India, 2018) di Ajitpal Singh
Irgendwer (Germania, 2017) di Marco Gadge
Kerata / Shoehorn (Turchia, 2018) di Kasım Ördek (anteprima europea)
Limit (Iran, 2017) di Javad Daraei
Marked (Serbia, 2017) di Jovan Dopudj (anteprima italiana)
Octa (Germania, 2018) di Filmakademie Baden-Württemberg (anteprima italiana)
L’Ombra Delle Muciare (Italia, 2017) di Marcello Mazzarella

La pace dannata (Italia, 2018) di Adelaide Dante de Fino (anteprima italiana)

La Partita (Italia, 2017) di Frank Jerky

La premiata compagnia Mastrosimone (Italia, 2017) di Giovanni Battista Origo (anteprima mondiale)
Unejutud (Estonia, 2018) di Yasir Kareem (anteprima mondiale)

Via Lattea (Italia, 2018) di Valerio Rufo

La giuria del concorso cortometraggi è la stessa del concorso Location Negata, formata da Vinicio Marchioni, Toni D’Angelo e Tonino Zera.

 
 

Ischia Film Festival 2018: il programma del Concorso DOC

Ischia Film Festival 2018

Ischia Film Festival 2018 – Affermazione azzardata, ma ci crediamo: i documentari salveranno il mondo. Non lo chiamiamo cinema del reale, perché è reale anche una flotta stellare, in quanto il cinema è creatore e portatore di realtà per definizione, quella che vogliamo vivere nel buio della sala. Quando parliamo di documentari saliamo a un livello superiore, il già abusato concetto di realtà aumentata in questo caso ha un senso. Abbiamo scelto per il concorso documentari di quest’anno 15 storie straordinarie, che potrebbero essere tutte proiettate sul magico schermo di Un Cine en Concreto, o dell’argentino che voleva avere un cinema, oppure rappresentate nel teatro di marionette di Rezo.

Tanti i temi affrontati, dal rapporto con la malattia in My Tourette’s e The Island, a quello con un ingombrante padre come George Best che ha lasciato un’ingombrante eredità. Scopriremo il meraviglioso mondo di Gigione, l’ufficio case popolari di Napoli, e la resistenza culturale in Burkina Faso attraverso l’indagine di una cineasta brasiliana di origine coreana. Corto circuiti culturali straordinari, così vicini, come il Sud di Il mondo o niente, così lontani, come le ragazze rapite da Boko Haram (Hanaa) e le operai che in Vietnam assemblano l’high tech di cui non possiamo più fare a meno (Nimble Fingers). Storie queste ultime cercate, trovate e raccontate da giovani filmmakers italiani, a dimostrazione della vitalità del nostro cinema, fatto comunque della materia dei sogni, come quello di Nikolay e della sua barca, che oggi forse non riuscirebbe a salpare da La Jungle del porto di Calais dove migliaia di migranti sperano in un viaggio che li porti nel futuro. Alla fine del nostro ci riposeremo, come nella città termale rumena di Eu Sunt Hercules. Solo che noi lo faremo all’Ischia Film Festival.

Ne avranno particolarmente bisogno i tre giurati del concorso documentari. Milena Mancini, attrice, tra le molte cose la ricordiamo ne Il più grande sogno, in selezione l’anno scorso all’Ischia Film Festival. Antonello Piroso, giornalista e scrittore, già direttore del TG La7 e oggi prima firma della verità e voce del morning show di Virgin Radio, e Mehdi Fard Ghaderi, regista vincitore dell’Ischia Film Festival 2017 con il suo bellissimo Immortality.

CONCORSO – Documentari
Aperti al pubblico (Italia, 2017) di Silvia Bellotti

Burkinabè Rising: The Art of Resistance in Burkina Faso (Burkina Faso, 2017) di Iara Lee

Un Cine en Concreto (Argentina, 2017) di Luz Ruciello
Essere Gigione (Italia, 2018) di Valerio Vestoso
Hanaa (Italia, 2017) di Giuseppe Carrieri
Eu sunt Hercules (Romania, 2017) di Marius Iacob *anteprima italiana
The Island (Israele, 2017) di Adam Weingrod *anteprima italiana
La Jungle (Spagna – Belgio, 2018) di Yves Dimant e Dani Velázquez *anteprima mondiale
Il mondo o niente (Francia, 2017) di Chiara Caterina

My Best – Every Saint has a past (Regno Unito, 2017) di Luigi Maria Perotti
My Tourette’s (Stati Uniti, 2017) di Alessandro Molatore
Le rêve de Nikolay (Bulgaria, 2017) di Maria Karaguiozova
Nimble fingers (Italia, 2017) di Parsifal Reparato

Rezo (Russia, 2017) di Leo Gabriadze  *anteprima italiana
A Sniper’s War (Война Снайпера) (Stati Uniti, 2017) di Olya Schechter

 
 

Ischia Film Festival 2018: Il Cratere vince la sedicesima edizione

Ischia Film Festival

Ultimo atto per l’Ischia Film Festival 2018, sedicesima edizione da record per numero di film, ospiti, pubblico ed eco nazionale e internazionale. Il Castello Aragonese per otto giorni è stato al centro del cinema italiano, vedendo passare sui suoi cinque palchi e schermi Gabriele Salvatores, Carlo Verdone, Daniele Vicari, Gabriele Muccino, Fabio De Luigi, Nicola Nocella, Andrea Magnani, i fratelli Manetti, Fontana & Stasi, Pippo Mezzapesa e tanti, tanti altri ospiti, dall’Italia e dal mondo. Un festival senza confini che viene confermato dalle decisioni delle giurie dell’Ischia Film Festival che hanno decretato i vincitori dei concorsi internazionali della XVI edizione.

Miglior film è nella sezione lungometraggi è Il cratere di Silvia Luzi e Luca Bellino, ennesimo premio per uno dei migliori film italiani dell’anno, che si è aggiudicato anche il premio SonyATV per la migliore colonna sonora. La Repubblica Dominicana si prende il premio per la migliore regia e per la migliore scenografia per Sambà, film molto amato anche dal pubblico. La migliore fotografia se l’aggiudica Daniel Leo per il film polacco Man Proposes, God Disposes. Premio per il miglior cortometraggio a Domesticado, con una menzione speciale per la breve commedia britannica Call Me Alvy, mentre il premio SonyATV va ad Eyes. Premio Location Negata a Giulio Tonicelli e il suo Happy Today, mentre il premio per il miglior documentario è stato assegnato a Burkinabè Rising, con una menzione speciale per Aperti al pubblico di Silvia Bellotti.

Quest’anno sezione competitiva era anche Scenari Campani e il primo BPER Award se lo aggiudica Je So’ Pazzo di Andrea Canova, con una menzione speciale per La fortezza di Stefano Russo.

Infine l’Audience Award, votato dal pubblico dell’Ischia Film Festival. Prima che la notte, il film di Daniele Vicari con protagonista Fabrizio Gifuni, andato in onda su RAI 1, vince con una straordinaria media di 4,88 su cinque.

Ecco la lista completa dei premi, sezione per sezione, con le giurie e le motivazioni.

La Giuria della sezione Lungometraggi, composta dal giornalista e cineasta svizzero Lorenzo Buccella, dalla regista e sceneggiatrice Laura Bispuri e dal critico cinematografico e direttore generale del Molodist Film Festival di Kiev Andriy Khalpakhci, ha così deliberato:

Ischia Film Award al miglior lungometraggio:
IL CRATERE di Silvia Luzi e Luca Bellino

Motivazione:
Per un linguaggio cinematografico che sfida il legame tra la realtà e l’immagine, inseguendo la relazione tra un padre e una figlia nei suoi spettri psicologici più profondi con una grazia che non arretra di fronte all’abisso.

Premio Castello Aragonese alla miglior Regia:
Laura Amelia Guzmàn e Israel Cardénas
 per il film SAMBÁ

Motivazione:
Per una splendida fusione tra luoghi, storia e personaggi. Una regia vitale, aspra e calibrata che riesce ad attraversare il mondo della boxe e la realtà sociale della Repubblica Domenicana evitando ogni facile cliché.

Premio Epomeo alla miglior Fotografia Cinematografica:
Daniel Leo
 per il film MAN PROPOSES, GOD DISPOSES

Motivazione:
Perché dietro ogni immagine c’è la forza di un viaggio che accompagna e completa i personaggi, con un impatto visivo sempre presente ma mai invadente.

Premio Aenaria alla miglior Scenografia:
Monica de Moya
 per il film SAMBÁ

Motivazione:
Per una scelta di ambientazioni non esotica ma misurata, reale e attenta.

Premio SonyATV per la migliore colonna sonora  in un film italiano
Lungometraggio: 
IL CRATERE per aver coniugato con la musica, emozioni e identità territoriale

La Giuria della sezione Cortometraggi Location Negata, composta dal regista e sceneggiatore Toni D’Angelo, dall’attore Vinicio Marchioni e dallo scenografo Tonino Zera, ha così deliberato:

Ischia Film Award al miglior cortometraggio:
DOMESTICADO
 di Juan Francisco Viruega

Motivazione:
La completezza drammaturgica, lo stilo fotografico in grado di raccontare senza dialoghi una storia semplice ma eterna con echi di tragedia greca ma con lo stile più classico del Grande Cinema.

Menzione speciale a:
CALL ME ALVY di Alexei Slater

Motivazione:
Per la capacità di trasmettere allo spettatore i temi e la poetica di un maestro della storia del cinema come Woody Allen, restituendone sia il graffio cinico che il tocco lieve.

Premio SonyATV per la migliore colonna sonora in un cortometraggio:
EYES di Maria Laura Moraci, per il sapiente uso di canzoni edite reinterpretate in chiave originale 

Ischia Film Award Location Negata:
HAPPY TODAY
 di Giulio Tonincelli

Motivazione:
Un racconto fotograficamente impeccabile e meraviglioso in grado di portare lo spettatore nella dimensione femminile del mondo, celebrando l’Africa attraverso la nascita della vita, sovvertendo in modo poetico gli stereotipi comuni sul sud del mondo.

La Giuria della sezione Documentari, composta dal giornalista e conduttore televisivo Antonello Piroso, dall’attrice Milena Mancini e dal regista Mehdi Fard Ghaderi, ha così deliberato:

Ischia Film Award al miglior documentario:
BURKINABE’ RISING: THE ART OF RESISTANCE IN BURKINA FASO
 di Iara Lee

Motivazione:
Vince il premio come miglior documentario per la sua forza espressiva. Le forma d’arte documentate regalano allo spettatore immagini ricche di speranza, colore e dignità. Dove c’è oppressione, l’arte brulica e vive nonostante tutto. Quello che il mondo chiama spazzatura, in Burkina Faso si ricicla, si reinventa e rinasce come strumento musicale.

Menzione speciale a:
APERTO AL PUBBLICO di Silvia Bellotti

Motivazione:
Vince la menzione speciale nel dimostrare che un documentario può essere un mezzo di espressione artistica che nel comunicare, documentare e spiare una realtà complessa, ha il potere di regalare un sorriso al pubblico.

La giuria della sezione Scenari Campani, da quest’anno diventata competitiva, composta dai ragazzi del Forum Giovani di Ischia, ha così deliberato:

Premio BPER al miglior film categoria Scenari Campani
JE SO’ PAZZO
 di Andrea Canova

Motivazione:
Niente a che vedere con il celebre successo dell’indimenticato Pino Daniele, neanche al punto della strofa ‘nella vita voglio vivere almeno un giorno da leone’ : i ragazzi che si stanno occupando della riqualificazione dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Sant’Eframo, infatti, vogliono provare a vivere tutti i loro giorni da protagonisti. Un ex detenuto, attraverso i ricordi celati nel suo diario, ci guida nella lenta transumanza da quel triste inverno da lui vissuto alla nuova primavera dell’OPG, di cui questi ragazzi sono i veri artefici.

Menzione speciale a: 
LA FORTEZZA di Stefano Russo

Motivazione:
Un padre che prova a ricomporre il rapporto con il figlio, sullo sfondo dei migliori scenari dell’isola di Ischia, condensati in 19 minuti. Natura, cultura, tradizioni e storia che si fondono anche con i tratti di un mondo fantastico ed immaginario, sicuramente rievocativo. Il Malammore di Gomorra insieme al regista Stefano Russo ci regalano una bellissima cartolina, anche in risposta al terremoto dell’agosto 2017, di cui di certo si sottolinea la reazione di orgoglio degli abitanti. Un invito a sentirsi almeno un po’, almeno una volta, isolani, a Ischia.

ISCHIA FILM FESTIVAL AUDIENCE AWARD A:

PRIMA CHE LA NOTTE di Daniele Vicari (con media di votazione di 4,88 su 5)

 
 

Ischia Film Festival 2018: gli “scenari campani”

Ischia Film Festival 2018

Dopo la calorosa accoglienza avuta al suo primo anno di vita, Scenari Campani, la vetrina dell’Ischia Film Festival dedicata alla produzione cinematografica della regione Campania, viene promossa e diventa la quinta sezione competitiva della manifestazione isolana. Un passo supportato dall’impegno di BPER Banca che proprio nell’attenzione nei confronti del territorio, delle sue tradizioni e della sua cultura ha fatto uno dei suoi punti di forza come gruppo bancario. Il premio verrà assegnato dalla giuria del Forum dei Giovani di Ischia.

La selezione, che mette in gara senza distinzione documentari, corti e lungometraggi, perché a Ischia tutto è cinema alla pari, è stata quest’anno, con grande soddisfazione, difficile per i direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo e il comitato di selezione del festival. Segno di una vitalità straordinaria unita a una grande qualità e soprattutto un fermento nazionale, come dimostrano i tanti riconoscimenti ricevuti da opere che anche grazie a Napoli e dintorni hanno costruito le loro fortune. Basti pensare ai David di Donatello e le candidature ai Globi d’oro e ai Nastri d’Argento per Ammore e Malavita, La tenerezza, Gatta Cenerentola, Napoli Velata, Riccardo va all’Inferno.  La Campania è una delle realtà cinematografiche più vive d’Italia, grazie anche al Piano Cinema della Regione che supporta in misura importante il comparto come produzione, promozione ed esercizio. Anche questo ha contribuito a una selezione per Scenari Campani 2018 di grande spessore che verrà presentata dal 30 giugno al 7 luglio come sempre nella straordinaria casa dell’Ischia Film Festival, il Castello Aragonese.

Un percorso che si snoderà tra i generi, passando dalla commedia al dramma fino all’horror. Ma anche attraverso i vicoli, le strade e le bellezze di Napoli, Ischia, Amalfi, e le storie, quelle di artisti come Antonio De Curtis, in arte Totò, o lo scultore Paolo Sandulli; quelle di una terra che ha ancora delle ferite da curare, come quella dolorosa di Scampia. Storie raccontate da grandi interpreti come Renato Carpentieri, Maurizio Casagrande, Ernesto Mahieux, Massimiliano Gallo, Pietro De Silva, Giulia Montanarini, Fabio De Caro, Sonia Aquino, Yuliya Myarchuk, Umberto Del Prete, Emanuele Vicorito, Giovanni Buselli, Giovanni Allocca, Robert Visco. C’è tutto questo e molto di più negli Scenari Campani di questo sedicesimo Ischia Film Festival.

CONCORSO – Scenari Campani

Asciola (Italia, 2017) di Edoardo Sandulli
Augusto (Italia, 2017) di Giovanni Bellotti
Camera 431 (Italia, 2017) di Barbara Rossi Prudente
Così vicini così lontani – oltre il bullismo (Italia, 2017) di Alessandro Varisco
Da morire (Italia, 2017) di Alfredo Mazzara
La fortezza (Italia, 2018) di Stefano Russo (anteprima mondiale)
Je so’ pazzo (Italia, 2018) di Andrea Canova
Lei (Italia, 2018) di Roberto Bontà Polito
Liliana (Italia, 2018) di Emanuele Pellecchia
La Mezzanotte blu (Italia, 2018) di Edoardo Cocciardo
Il Nostro Limite (Italia, 2017) di Adriano Morelli
Posto unico (Italia, 2017) di Mauro Piacentini e Andrea Borgia
Una semplice verità (Italia, 2018) di Cinzia Mirabella
Senza paura (Italia, 2017) di Luca Esposito
Skampia (Italia, 2017) di Andrea Rosario Fusco  (anteprima mondiale)
Uccia (Italia, 2018) di Elena Starace e Marco Renda
Volturno (Italia, 2017) di Ylenia Azzurretti

 
 

Ischia Film Festival 2018: Gatta Cenerentola alla Cattedrale dell’Assunta

Ischia Film Festival Gatta Cenerentola film al cinema

Terza serata del XVI Ischia Film Festival. Le cinque sale a cielo aperto del Castello Aragonese vedono lunedì 2 luglio un susseguirsi di grandi momenti di cinema, ma sarà un evento televisivo ad aprire la serata in Piazza d’Armi. Federico Buffa racconta 1968 – Parigi è la prima delle cinque puntate con cui il grande narratore ha raccontato per Sky un anno cardine nella Storia del XX secolo. Lo ha fatto attraverso lo sport e cinque città, un viaggio affascinante che proseguirà sugli schermi del festival nel corso della settimana.

Subito dopo, alle 22:10, sarà la volta di Gabriele Muccino, che torna a Ischia dopo la lavorazione di A casa tutti bene, uno dei più grandi successi del cinema italiano di questa stagione. Lo accompagneranno Sandra Milo e Sabrina Impacciatore, fresche premiate con il Nastro D’Argento insieme al resto del cast del film. Premi anche per l’altra grande protagonista della giornata, Napoli. Alla Cattedrale dell’Assunta alle 20:45 Alessandro Rak introdurrà Gatta Cenerentola, il film prodotto dalla molto partenopea MAD Entertainment, vincitrice del David di Donatello per la migliore produzione e del Nastro d’Argento per la qualità, l’innovazione e il coraggio produttivo.

Alla stessa ora, al Carcere Borbonico, Andrea Rosario Fusco presenta in anteprima mondiale Skampia, documentario sulla vita in uno dei luoghi più tristemente noti della Campania durante i lavori di demolizione delle Vele, simbolo di un degrado da cui è necessario tornare indietro. Skampia concorre al premio BPER Scenari Campani, così come Lei, suggestivo cortometraggio horror nel cuore di Napoli diretto da Roberto Bontà Polito (ore 21:00, Casa del Sole), e il doc Camera 421, uno sguardo sul mondo attraverso una stanza d’albergo che la regista Barbara Rossi Prudente presenterà alla Terrazza degli Ulivi alle 21:20. La giornata “campana” si completa con Nato a Casal di Principe, di cui parleranno con il pubblico del Carcere Borbonico alle 22:10 il regista Bruno Oliviero e il protagonista Massimiliano Gallo.

Infine, alle 22:30, alla Cattedrale dell’Assunta, si celebrano la creatività e il talento al femminile con Seven Women, sette interviste con altrettante grandi donne in un documentario realizzato per Sky Arte dall’attrice e regista Yvonne Sciò.

Tutte le schede dei film, complete di trame, si trovano a questo indirizzo.

Lunedì 2 Luglio

Piazza d’Armi

  • Ore 20.45 “Parliamo di Cinema” con Federico Buffa
  • Ore 21:15 Federico Buffa racconta 1968 – Parigi
  • Ore 22:10 “Parliamo di Cinema” con Gabriele Muccino e Sandra Milo
  • Ore 22:40 A casa tutti bene di Gabriele Muccino

Cattedrale dell’Assunta

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema”con Alessandro Rak
  • Ore 21:00 Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone
  • Ore 22:30 Seven Women di Yvonne Sciò 

Casa del Sole

  • Ore 21:00 Lei di Roberto Bontà Polito
  • Ore 21:15 Una semplice verità di Cinzia Mirabella
  • Ore 21:30 Limit di Javad Daraei
  • Ore 21:40 Hanaa di Giuseppe Carrieri

Carcere Borbonico

  • Ore 20:45 “Parliamo di Cinema” con Andrea Rosario Fusco
  • Ore 21:00 Skampiadi Andrea Rosario Fusco*
  • Ore 22:10 “Parliamo di Cinema” con Massimiliano Gallo e Bruno Oliviero
  • Ore 22:30 Nato a Casal di Principe di Bruno Oliviero 

Terrazza degli Ulivi

  • Ore 21:00 Irgendwer di Marco Gadge
  • Ore 21:20 “Parliamo di Cinema” con Barbara Rossi Prudente
  • Ore 21:35 Camera 431 di Barbara Rossi Prudente
  • Ore 22:30 Happy today di Giulio Tonicelli
  • Ore 22:50 Burkinabé rising di Iara Lee
 
 

Ischia Film Festival 2018: Gabriele Salvatores apre la sedicesima edizione

Ischia Film Festival 2018

Sarà il premio Oscar Gabriele Salvatores ad aprire il XVI Ischia Film Festival. Il regista di Mediterraneo presenterà Il ragazzo invisibile e Il ragazzo invisibile – Seconda Generazione, il suo dittico dedicato alle avventure di un giovane supereroe.

In perfetta contemporaneità, alle 20:45, Alessandro Aronadio racconterà al pubblico la genesi di Io c’è, commedia mistica e terrena, un ritorno a Ischia per il vincitore del premio per la migliore regia l’anno scorso. Il programma della Cattedrale dell’Assunta si completa con il doc in concorso Eu Sunt Hercules, curioso viaggio nella località termale più popolare della Romania.

Sempre alle 20:45, Leonardo Di Costanzo presenterà a La casa del sole L’intrusa, fresco vincitore del Globo d’oro come miglior film. A seguire il doc israeliano in concorso The Island, ambientato nell’ospedale francese di Gerusalemme Est St. Louis. Al Carcere Borbonico troveremo Anna Valle che introdurrà il film che apre il concorso lungometraggi, L’età imperfetta, seguito da Revenir, storia di migranti che inaugura la sezione Location Negata.

Per scoprire tutti i dettagli sui film in programma, clicca qui.

Piazza D’Armi

  • Ore 20:45 “Parliamo di cinema” con Gabriele Salvatores
  • Ore 21:15 Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores
  • Ore 22:55 Il ragazzo invisibile – Seconda generazione di Gabriele Salvatores

Cattedrale dell’Assunta

  • Ore 20:45 “Parliamo di cinema” conAlessandro Aronadio,
  • Ore 21:15 Io c’è di Alessandro Aronadio
  • Ore 22:55 Eu Sunt Herculesdi Marius Iacob

Casa del Sole

  • Ore 20:45 “Parliamo di cinema” conLeonardo Di Costanzo
  • Ore 21:00 L’intrusa di Leonardo Di Costanzo
  • Ore 22:30 The island di Adam Weingord*

Carcere Borbonico

  • Ore 20:45 “Parliamo di cinema”con Ulisse Lendaro e Anna Valle
  • Ore 21:00 L’età imperfettadi Ulisse Lendaro
  • Ore 22:30 Revenir (to return) di David Fedele e Kumut Imesh

Terrazzo degli Ulivi

  • Ore 21:00 Ascioladi Edoardo Sandulli*
  • Ore 21:10 Da moriredi Alfredo Mazzara*
  • Ore 21:20 “Parliamo di Cinema” con Alessandro Varisco
  • Ore 21:30 Così vicini, così lontani – Oltre il Bullismo di Alessandro Varisco

·         Ore 22:40 Man proposes, God disposes di Daniel Lee 

 
 

Ischia Film Festival 2018: esordio alla regia per Lillo e Greg

Ischia Film Festival

Seconda serata XVI Ischia Film Festival. Sull’isola continuano ad arrivare attori e registi da tutto il mondo. Peter Greenaway e Saskia Boddeke, il primo eccezionalmente attore per la seconda, moglie e regista di The Greenaway Alphabet, documentario che è in programma martedì 3 luglio. La coppia si è a lungo intrattenuta all’inaugurazione della mostra Palumbo-Fellini: immaginario surreale tra pittura e cinema, che sarà possibile visitare fino a domenica 8 luglio presso la galleria del Carcere Borbonico del Castello Aragonese. Un progetto artistico che l’artista Ciro Palumbo ha voluto dedicare al Maestro del cinema italiano, di cui nel 2020 cadrà il centenario dalla nascita. Sono invece 70 gli anni di carriera di Carlo Delle Piane, insignito dal festival dell’Epomeo Awards che non ha potuto ritirare personalmente per un problema di salute. Hanno fatto le sue veci la moglie Anna Crispino e Caterina Murino, che divide lo schermo con lui in Chi salverà le rose.

La serata di domenica 1° luglio ha visto anche il grandissimo successo per Hotel Gagarin, uno dei tre film italiani in concorso, che ha fatto registrare un sold out al Piazzale delle Armi. Una bella soddisfazione per il regista Simone Spada e la splendida Caterina Schulha. L’attrice ha anche anticipato il suo prossimo progetto. “Sarò in un thriller diretto da Andrea Zaccariello dal titolo Non sono un assassino. È la storia dell’amicizia tra tre uomini e le loro mogli e il misterioso omicidio di uno di loro. Nel cast ci sono Riccardo Scamarcio e Claudia Gerini e il film uscirà in autunno”.

Alla Cattedrale dell’Assunta la seconda serata è stata tutta per Lillo, che ha presentato la commedia di Micaela Andreozzi Nove lune e mezza, uno dei tanti successi italiani inseriti nel programma Best Of di questa sedicesima edizione del festival. Intervistato da Boris Sollazzo, anche Lillo ha fatto delle anticipazioni sul suo futuro, sia da solo che in coppia con Greg, con cui coppia da 25 anni una delle più intelligenti coppie comiche italiane. “Invecchiando mi accorgo sempre più di quanto sia importante fare le cose che ti piacciano. E quindi ci sto provando e per fortuna le occasioni arrivano. Mi hanno proposto di fare un musical e ho accettato, prenderò il ruolo che era di Jack Black in School of Rock per la versione italiana del musical di Broadway, prodotto e diretto da Massimo Romeo Piparo. Sto facendo lezioni di canto, perché so cantare, ma non così bene per poter reggere un musical, ed è una bellissima sfida”. Ma la notizia che molti aspettavano riguarda il cinema, perché finalmente Lillo e Greg passeranno anche dall’altra parte della macchina da presa. “A quanto pare è arrivato il momento, c’è chi ci sta dando fiducia. Non è successo fino a questo momento per il grande amore che ho per il cinema, quindi per fare questo passo avevo bisogno di essere sicuro di quello che stessi facendo. Sarà una cosa molto nostra, surreale come piace a noi, il titolo è Intrappolati nella serie tv. Greg e io andiamo a girare uno spot pubblicitario, ci mettiamo dei costumi e all’improvviso veniamo scambiati per personaggi di una serie tv, e nonostante continuiamo a dire che in realtà siamo Lillo e Greg, nessuno ci crede. È un po’ come un episodio di Ai confini della realtà ma in chiave comica. Speriamo di poter girare all’inizio del 2019”. 

Tutto il programma della terza giornata

 
 

Ischia Film Festival 2018: chiusura a sorpresa con Edoardo Leo

Ischia Film Festival straordinario fino all’ultimo giorno. Dopo un tour de force di due giorni in cui sono arrivati al Castello Aragonese Carlo Verdone, Nicola Guaglianone, Fabio De Luigi, Fontana & Stasi, i The Jackal e i Manetti Bros, anche l’ultima sera avrà il suo ospite d’eccezione. Sarà infatti Edoardo Leo a chiudere a sorpresa una già ricchissima sedicesima edizione. Doveva arrivare il primo giorno, per accompagnare Alessandro Aronadio nella presentazione di Io c’è, di cui Leo è protagonista e co-sceneggiatore. Impegni di lavoro glielo hanno impedito, ma non voleva ripagare il pubblico di Ischia che lo aveva aspettato all’inizio della settimana. Sabato 7 luglio sarà quindi sul palco, prima quello della Piazza d’Armi, dove Gianni Canova lo intervisterà sulla sua carriera e il suo cinema. E a seguire su quello della Cattedrale dell’Assunta, per premiare uno dei film vincitori dell’Ischia Film Festival 2018.

L’appuntamento in Piazza d’Armi è per le 20:40, a seguire il cortometraggio Octa e Easy – un viaggio facile facile, di Andrea Magnani, con protagonista il candidato al David di Donatello Nicola Nocella. La serata della Piazza d’Armi verrà completata dalla proiezione dei film vincitori dell’Ischia Film Festival 2018.

Alla Cattedrale dell’Assunta dalle ore 20:30 andrà in scena l’ultimo atto di questa sedicesima edizione, la cerimonia di premiazione, condotta dal co-direttore artistico Boris Sollazzo e da Aurora Cecchi. Comunque andrà, anche quest’anno all’Ischia Film Festival ha vinto il cinema e la qualità.

 
 

Ischia Film Festival 2018: Carlo Verdone e Nicola Guaglianone sui luoghi del cinema

Hanno portato al cinema Benedetta Follia nella scorsa stagione cinematografica, e, ospiti all’Ischia Film Festival 2018 nella sezione Best of, Carlo Verdone e Nicola Guaglianone hanno parlato del loro lavoro e delle difficoltà del cinema italiano oggi.

In che modo i luoghi dove ambientate le storie influiscono sulle storie stesse?

Nicola Guaglianone: “Quando passeggio per Roma ad agosto all’EUR e sento solo il frinire delle cicale, non posso fare a meno di pensare ai personaggi di Carlo. Quella è l’ambientazione che rispecchia lo stato d’animo dei suoi personaggi comici, tutti che nascondono una profonda fragilità e tristezza. Questa è la Roma che amo vedere, e infatti con Benedetta Follia siamo tornati nel Centro Storico, con tutti i personaggi, i comprimari, persone reali che vedevo nei film di Carlo e che ho conosciuto quando abitavo a Campo de’ Fiori. Per quanto riguarda i miei film, ho sempre scelto delle location di carne a sangue, sono luoghi che interpretano un altro protagonista, perché per Indivisibili o Lo Chiamavano Jeeg Robot, per esempio, ho raccontato storie che avevano degli elementi fantastici all’interno, e dovevano essere equilibrati e resi credibili con un contesto iperrealista. Per forza, quindi, sono andato in quei mondi dove si cade in tutte le trappole sociali possibili e questa scelta mi è servita per rendere credibile qualcosa che credibile non era.”

E questi film testimoniamo anche una certa elasticità, tra un genere e l’altro.

Nicola Guaglianone: “Io sono cresciuto con la televisione, con i manga giapponesi. La mia generazione, più che la precedente, è cresciuta con le immagini. E quando poi ti trovi a scrivere, queste immagini riemergono. Quello che ho sempre amato fare era unire i vari mondi, contaminarli. Unire Germi con Mazinga o con gli zombie. Io voglio fare un film di zombie con Carlo da anni.”

In che stato è il cinema nel momento in cui esistono adesso tanti altri mezzi per vedere un film?

Carlo Verdone: “Il cinema è in un momento di difficoltà, e non conosco le soluzioni. Dipende molto dai produttori e dai distributori, ma io posso parlare per gli autori e dire che tutto ciò che possiamo fare è solo cercare di scrivere bene i film. Non vedo altre soluzioni. Una volta fare 15 milioni di euro era un incasso di successo, adesso ci siamo assestati intorno agli 8, 9 milioni, per dire che un film è andato bene. Sarebbe davvero un peccato perdere la sala cinematografica come posto per il cinema perché si perde anche un luogo di aggregazione, mentre guardare i film a casa da soli sembra un modo di fruire il cinema autistico, sembra che più nessuno abbia voglia di condividere le esperienze. È il rapporto umano che è cambiato.”

Se da un punto di vista distributivo ed economico il cinema è in difficoltà, da un punto di vista creativo non si registra un certo fermento?

Carlo Verdone: “La cosa incredibile è che ci sono film molto buoni, ma vengono visti da poche persone. Per esempio Indivisibili, è un film bello, poetico, è stato visto e premiato, ma meritava molto di più. La gente non ha più la sensibilità, e questo mi dispiace, perché perdiamo qualcosa di importante nelle nostre esperienze.”

Nicola Guaglianone: “Credo che ci siano degli autori molto bravi adesso, quest’anno per esempio ho amato molto A Ciambra di Jonas Carpignano. Io credo che paghiamo il prezzo di anni e anni di assistenzialismo, in cui venivano elargiti dei soldi senza pensare a quella che era la qualità della scrittura, c’era un rispetto verso l’autore che poteva fare come gli pareva e così si realizzavano dei film senza capo né coda, e l’autore considerava poi ignorante lo spettatore che non lo capiva, invece di farsi delle domande su come aveva lavorato. La presunzione ha allontanato il pubblico dalle sale per quanto riguarda il cinema d’autore. La crisi del cinema, se c’è, è dovuta a diversi fattori. Da una parte ai produttori, che hanno la presunzione di sapere cosa piace al pubblico, ma questo è difficilissimo da prevedere. L’idea dovrebbe essere quella di creare il desiderio di un cinema nuovo. Un altro problema è quello delle sale; spesso la gente guarda i film a casa, molte nostre sale sono vecchie e non attrezzate. Bisognerebbe creare un’esperienza in sala insostituibile con qualsiasi altro modo di vedere un film. Un altro problema importante sono le scuole di cinema, che non insegnano un mestiere, ma a sentirsi poeti. In questo modo tutti si sentono autori ma nessuno sa fare un lavoro, almeno per quanto riguarda le categorie di sceneggiatori e registi. e il risultato è che si diplomano classi di disoccupati.”

 
 

Ischia Film Festival 2018: annunciate le date, al via le iscrizioni

Ischia Film Festival 2018

Sono state annunciate le date della sedicesima edizione dell’Ischia Film Festival 2018, che si svolgerà nell’isola partenopea dal 30 giugno al 7 luglio 2018, presso il Castello Aragonese.

Intanto, è iniziato il conto alla rovescia per la sedicesima edizione dell’Ischia Film Festival, dopo il grande successo del 2017 che ha visto passare al Castello Aragonese grandi ospiti e splendidi film, con grande soddisfazione dei direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, ma soprattutto del pubblico, facendo segnare un record di presenze storico (+28% rispetto al precedente primato) per l’evento cinematografico dell’isola dell’arcipelago campano.

La direzione artistica ha annunciato le date del 2018. La sedicesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 30 giugno al 7 luglio 2018, sempre ospitata nella straordinaria location del Castello Aragonese.

Ischia Film Festival: i vincitori della XV edizione

Già aperte le iscrizioni per i concorsi internazionali, con una importante novità. Si aggiunge infatti un ulteriore competizione a quelle già esistenti. I concorsi saliranno quindi a cinque e saranno i seguenti: lungometraggi, documentari, cortometraggi, Location Negata, Scenari Campani. È proprio quest’ultima sezione, dedicata al cinema del territorio della regione Campania, a essere stata promossa come competitiva, visto il grande riscontro ottenuto l’anno scorso. Le iscrizioni sono già attive sulla piattaforma specializzata FilmFreeway (https://filmfreeway.com/IschiaFilmFestival) e sarà possibile presentare le opere fino al 15 marzo, con una proroga al 31 marzo per casi che verranno considerati singolarmente dal comitato di selezione.

Obiettivo dell’edizione 2018 sarà quello di allargare ulteriormente il respiro internazionale del festival, il cui tema sarà come sempre quello dell’importanza delle location, in tutte le sue declinazioni, nell’opera cinematografica. La direzione artistica anche quest’anno porterà a Ischia film di assoluto valore proveniente dai cinque continenti, affiancando alle competizioni anche il meglio del cinema della stagione in corso, per celebrare i grandi successi e riscoprire opere che non sempre riescono ad arrivare al grande pubblico per mancanza di spazi nel corso della loro naturale vita distributiva.