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Ischia Film Festival 2018: Alberto Rondalli e Caterina Murino raccontano Agadah

Ischia Film Festival

Alberto Rondalli e Caterina Murino hanno presentato all’Ischia Film Festival 2018, in Concorso, Agadah, l’ultimo film del regista che, tra gli altri, ha scelto la Murino come componente del numerosissimo cast della pellicola liberamente tratta dal celebre “Manoscritto trovato a Saragozza” di Jan Potocki

“Il progetto nasce molti anni fa e parte da un romanzo del quale mi sono innamorato sperando di riuscirne a fare un giorno una riduzione cinematografica, complicatissima.” Così Rondalli ha spiegato da dove è arrivata l’ispirazione e come ha proseguito a lavorare al progetto. “Mi rendevo conto che l’impresa sarebbe stata impegnativa e allora ho messo il progetto nel cassetto.”

Come spesso accade, a distanza di anni, l’occasione giusta è arrivata: “Tre anni fa ho conosciuto questo imprenditore che ha deciso di intraprendere questa nuova attività, fare film. Mi ha chiesto se avessi già sceneggiature e ho scelto questa storia, forse il progetto più complesso, che nessuno avrebbe mai realizzato.”

Sulla scelta della Murino, Rondalli è stato molto deciso, aveva bisogno di determinate caratteristiche, nonostante il ruolo fosse molto piccolo: “Avevo bisogno di un’attrice che potesse interpretare il ruolo di un demonio. Quindi doveva essere molto bella ma anche carismatica. Doveva avere questa caratteristica. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata ed è nata questa intesa.”

Per quanto riguarda Caterina Murino, nonostante la marginalità del ruolo, Agadah era un progetto da sposare: “Tengo tanto a questo film, come a ogni film che faccio. Perché quando dico sì a un progetto, non solo voglio recitarci ma anche partecipare fino alla fine, e non sopporto i miei colleghi che non si interessano per niente alla promozione del film.”

“Quando credo in un’opera e quando accetto di partecipare al film – continua la Murino – lo faccio fino alla fine. Raramente mi interessano le cose accessorie, chi è il regista e cosa ha fatto, potete vederlo dalla mia carriera. Voglio leggere la sceneggiatura ed è la cosa che mi interessa di più. Spielberg potrebbe fare dei brutti film, e anche una scimmietta, messa davanti a un computer, potrebbe scrivere Romeo e Giulietta, quindi anche un giovane regista può fare un capolavoro. E per me lo è Agadah.”

 
 

Ischia Film Festival 2018, Salvatores: “Sogno un film con sui giovani Rolling Stones”

Gabriele Salvatores ha aperto la XVI edizione dell’Ischia Film Festival. Il regista premio Oscar ha incontrato il pubblico in una serata straordinaria sotto la luna rossa dell’isola campana. Un premio alla carriera, consegnato dai direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, e l’occasione di poter vedere per la prima volta insieme i due film della saga de Il ragazzo invisibile, il giovane supereroe che ha segnato un’altra tappa della lunga carriera del regista nato a Napoli, ma milanese da sempre. Una carriera iniziata sulle tavole del Teatro dell’Elfo, da lui fondato e che segnò una stagione straordinaria della cultura meneghina e non solo. “Mi piacerebbe tornare a quegli anni, prima di tutto perché sarei di nuovo giovane e perché era un periodo artisticamente libero. Ma d’altro canto non amo le reunion, di solito finiscono con l’essere una delusione, come quella di Crosby, Still and Nash, e poi perché ho sempre preferito guardare avanti e non indietro”. Tornare a lavorare in teatro è una cosa a cui pensa spesso. “Mi piacerebbe moltissimo, ma dovrei trovare qualcosa di davvero interessante e nuovo da fare. Non riuscirei a lavorare all’ennesima versione di un classico”.

Il futuro professionale di Gabriele Salvatores è vicinissimo, alla fine di agosto inizierà le riprese del nuovo film. “Sarà un road movie tra Italia, Slovenia e Croazia, la storia di una strana famiglia, con delle inaspettate svolte fantastiche, con Valeria Golino, Claudio Santamaria, Diego Abatantuono e un esordiente diciottenne che è il protagonista del film. Mi piace lavorare con i giovani, l’ho scoperto sul set di Io non ho paura, non hanno filtri e sono naturali e spontanei”. Una vecchia conoscenza è invece Diego Abatantuono, un amico con cui ha girato tanti film. “Diego e io abbiamo una storia personale che ci coinvolge da sempre, ogni tanto mi fa arrabbiare, perché è un pigro e spesso si è adagiato sul suo enorme talento. Se non lo avesse fatto sarebbe stato uno dei più grandi attori italiani di sempre”. Salvatores invece non si è mai fermato, ha sempre sperimentato, film dopo film, e ancora ha qualche sogno nel cassetto. “Girerei volentieri un film su una rockstar, ma anche in quel caso vorrei fare qualcosa di particolare. Mi piacerebbe prendere le prime settanta pagine di Life, la biografia di Keith Richard, e far finire il film quando incontra un altro ragazzino a cui piace fare musica. Mick Jagger”.

Nella prima serata dell’Ischia Film Festival ha incontrato il pubblico anche Alessandro Aronadio, che ha presentato il suo Io c’è, una commedia “sul bisogno di spiritualità che c’è oggi, un’esigenza che si esprime in tante forme diverse, un segno dei tempi che ho voluto raccontare in chiave di commedia, ma che è in realtà un fenomeno molto serio da analizzare”.

Ad aprire il concorso internazionale è stato un film italiano, L’età imperfetta di Ulisse Lendaro, interpretato dalla moglie Anna Valle. “Lavorare insieme non è stato un problema” ha dichiarato il regista. “Abbiamo avuto uno scambio continuo di idee e ci siamo supportati a vicenda. Nel film recita anche Ginevra, la nostra figlia maggiore, una cosa che all’inizio ci preoccupava un po’, ma alla fine è stato bello farla esordire con noi”. Anna Valle, uno dei volti televisivi più amati dal pubblico, tornerà presto in televisione. “Sto lavorando a una mini serie di sei puntate scritta da Ivan Cotroneo in cui reciterò in coppia con Alessio Boni. Si intitola La compagnia del cigno ed è la storia di sette ragazzi che studiano in conservatorio e inseguono i loro sogni”.

L’Ischia Film Festival 2018 è in corso di svolgimento al Castello Aragonese e si chiuderà sabato 7 luglio.

 
 

Ischia Film Festival 2018, i Manetti Bros contro i generi, per il buon cinema

ischia film festival

Oltre a essere trai protagonisti della stagione cinematografica italiana, i Manetti Bros sono stati anche tra gli ospiti dell’Ischia Film Festival 2018, dove hanno portato il loro ultimo premiato film, Ammore e Malavita.

È un momento molto positivo per la città di Napoli da un punto di vista cinematografico. Più generi raccontano la città e un suo aspetto particolare, voi lo avete fatto con il musical per esempio.

Marco Manetti: “Siamo una parte del grande insieme di questo rinascimento napoletano quindi non ho un’idea complessiva esterna. Ma se si guarda alla grande storia italiana, Napoli potrebbe essere considerata la capitale della cultura. Letteratura, musica, teatro, parlo della cultura prodotta. Credo che, essendo Napoli una città difficile, con problemi sociali, criminali, questo abbia creato una decina d’anni di interruzione del ruolo culturale così importante, che adesso la città si sta riprendendo.”

In Italia abbiamo pochissimi musical, forse perché una consuetudine vuole che questo genere non funzioni bene al cinema, tuttavia Ammore e Malavita ma anche le produzioni di genere che vengono da Hollywood hanno dimostrato che non è così.

Antonio Manetti: “Il botteghino di film musical stranieri sono sempre ottimi ma la nostra proposta, di fare un musical, è stato accolta con delle riserve dal produttori che avevano paura del flop al botteghino. Invece il genere ha avuto successo.”

I generi però hanno trovato larghissimo spazio nell’ultima stagione cinematografica.

Marco Manetti: “L’Italia si sta liberando del genere, perché deve contare solo il buon cinema, dovrei essere libero di raccontare quello che voglio senza la necessità di rimanere incastrato in una categoria. La categorizzazione del film appartiene a una fase posteriore alla produzione, quindi forse dovrebbe interessare solo la classificazione.”

Antonio Manetti: “Si avverte un cambiamento e l’accesso del cinema libero da parte degli autori e delle nuove generazioni. I film diversi sono sempre stati fatti e forse la fortuna di uno o due ha avuto il merito di dare più coraggio alle altre produzioni.”

Marco Manetti: “Indipendentemente dai generi, la distinzione fondamentale rimane tra film belli e film brutti.”

Sul genere horror, ad esempio, che appartiene alla loro produzione passata, i due fratelli registi hanno le idee contrastanti. Da una parte Antonio sostiene che, se l’industria desse sostegno a un progetto di genere spaventoso, potrebbe venire fuori anche un film vincente, Marco invece è di diverso avviso, considerando gli autori italiani troppo autoreferenziali per mettersi al servizio di una storia di genere che ha bisogno di specifico linguaggio.

Uno degli aspetti che maggiormente ha colpito il pubblico in merito ad Ammore e Malavita, è stata la scelta di Claudia Gerini per un ruolo di napoletana verace, parte interpretata in maniera travolgente dall’attrice romana. Ma per i Manetti non si tratta di una sfida, come dice Marco: “La Gerini per noi era la migliore, ma non c’era sfida, pensavamo davvero che fosse la scelta più sicura perché è una star. Volevamo un’attrice napoletana ma non abbiamo trovato quella che sapesse fare tutto ciò che era richiesto al personaggio e Claudia ha mostrato la sua perfezione nell’interpretare Donna Maria. Le abbiamo dato la possibilità di mostrare quanto sia brava con un ruolo così diverso dalle sue corde.”

Antonio Manetti: “Conoscevamo Claudia ma non professionalmente, ed è stato sconcertante vedere quanto fosse pronta ad uscire dalla sua confort zone immediatamente, appena le venivano date indicazioni.”

Marco Manetti: “Lei ha fatto una parte da cattiva in una nuova puntata di Coliandro, e l’abbiamo fatta perché lei è venuta da noi dicendoci ‘io sono cintura nera di taekwondo, mi scrivete una parte in cui meno?’ gliel’abbiamo scritta e adesso vediamo quanto sarà apprezzata dal pubblico.”

Ammore e Malavita ha inaugurato la sua cavalcata alla Mostra di Venezia, festival che ormai da anni certifica il suo valore presentando sempre film che diventano poi i protagonisti della stagione cinematografica, non solo in Italia (con i film che hanno vinto ai David) ma soprattutto nel mondo, visto che gli ultimi premi Oscar sono stati tutti presentati al Lido. Il film dei Manetti, un musical, ha trovato il suo spazio e il suo successo nel concorso 2017, senza sfigurare a confronto con titoli quali La forma dell’acqua e Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, che hanno conquistato l’Academy. Un’attestazione di fiducia nei fratelli romani che sono stati poi premiati dalla scelta del pubblico.

 
 

Ischia Film Festival 2018, Federico Buffa: “Racconterò la guerra in Jugoslavia”

Terza serata per il XVI Ischia Film Festival ricca di ospiti ed eventi, a partire da Gabriele Muccino, che torna sull’isola pochi mesi dopo la sua lunga permanenza per le riprese di A casa tutti bene. Un film che, come ammette lo stesso regista, è stato molto importante per lui. “Avevo bisogno di tutta l’artiglieria disponibile per poter raccontare nel modo più epico possibile una storia che si era nutrita nel tempo e che ha trovato finalmente una valvola di sfogo. Sono felice di essere di nuovo, perché tutti noi ci siamo nutriti della linfa dell’isola e ho avuto personalmente un viaggio unico, e dopo undici film lo posso dire”. Un viaggio fatto con un cast eccezionale e in rappresentanza dei diciannove protagonisti sono venute Sabrina Impacciatore e Sandra Milo. Gabriele Muccino tornerà questa sera, martedì 3 luglio, nella Piazza d’Armi del Castello Aragonese per ricevere il Plinius Award dalle mani dei direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, e la cittadinanza onoraria di Ischia da quelle del sindaco di Ischia.

Raccontare storie, questo è stato il tema della serata di ieri, e chi meglio di Federico Buffa che ha portato al festival le 5 puntate di ’68, un viaggio attraverso cinque città e i tanti eventi che hanno caratterizzato l’anno che ha segnato il punto di svolta del XX secolo. Un tour de force anche produttivo, 300’ di grande televisione girati in tre settimane “nei luoghi dove sono successe davvero le cose” e un fondamentale contributo alla preservazione della memoria, un tema particolarmente caro a Buffa, che ha perso la madre malata di Alzheimer. Un percorso che continuerà come ha rivelato proprio durante l’incontro con il pubblico dell’Ischia Film Festival. “Nel prossimo spettacolo teatrale racconterò la Jugoslavia dell’inizio degli anni ’90. Come al solito il pretesto è una storia di sport, perché l’ultima Jugoslavia che gioca il mondiale italiano del ’90 è una storia straziante. Ivica Osim è l’allenatore di una squadra che sta soltanto aspettando la fine del torneo per disgregarsi, con il rischio che i componenti della squadra che sanno che dal giorno dopo si sarebbero potuti sparare a vicenda, come poi è realmente successo.  I ragazzi italiani non si rendono conto che l’ultima guerra mondiale si è combattuta a pochi metri da casa nostra, a Gorizia ci sono ancora i segni dei proiettili sui muri. Oltre alla storia di quello spogliatoio, ci appoggerò la storia di Ana Mladić, figlia di Ratko, criminale di guerra, che si suicidò al ritorno di un viaggio a Mosca durante il quale i suoi amici gli svelarono chi fosse realmente suo padre. E si uccise, sparandosi con la pistola preferita del padre. Due storie che viaggiano in parallelo e che ho scelto anche per poter avere sempre una figura femminile, perché le donne fanno la storia dell’umanità. Spero di poter dare uno stimolo ai tanti ragazzi italiani che vengono a vedermi a teatro”.

Anche Alessandro Rak racconta storie straordinarie, come quella di Gatta Cenerentola che il regista ha presentato al pubblico della Cattedrale dell’Assunta. Anche a Rak ha dato qualche indicazione sul prossimo progetto della Mad Entertainment. “Stiamo già lavorando, corposamente, ed è incentrato sul tema della libertà e del guardare alla società da un punto zero, mettendo in discussione tutto quello che diamo per scontato, a partire dalle relazioni tra le persone, raccontate senza filtri e mediazioni”. Una storia che già da queste prime parole si preannuncia affascinante.

Un’altra storia importante è stata raccontata ieri all’Ischia Film Festival, quella di Skampia, documentario di Andrea Rosario Fusco presentato in anteprima mondiale. “È difficile entrare in quelle zone, non puoi se la gente che le vive non si fida di te” ha dichiarato il regista. “Ci ho messo un po’ di tempo, ma una volta riuscito ho spiegato che volevo fare un lavoro diverso, non raccontare Scampia attraverso la malavita, ma attraverso la vita di chi vive quella quotidianità, anime che non fanno rumore ma che lo subiscono”.

 
 

Ischia Film Festival 2018, Fabio De Luigi con Fontana e Stasi: “Dalla crisi nascono le possibilità”

Ischia Film Festival

Fabio De Luigi e Miriam Leone sono stati i protagonisti della commedia italiana vero e proprio caso del box office di quest’anno, Metti la Nonna in Freezer. L’attore, ospite all’Ischia Film Festival 2018 con i due giovani registi del film, Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, ha parlato del film e del suo successo.

“Il grande successo è legato non solo ai numeri, ma anche il periodo di programmazione – ha esordito l’attore – E la cosa che ci ha colpito tutti è stato il riscontro che il film ha avuto, uscendo in un periodo senza giorni festivi, puntando tutto sui fine settimana in cui in genere le persone vanno più numerose al cinema.”

A Fontana e Stasi, da registi agli inizi come vi siete approcciati al lavoro con due attori di successo che sono anche molto amati dal pubblico?

Stasi: “Un po’ di timore c’era, perché siamo entrambi cresciuti con Fabio e i suoi personaggi, la sua tv, che in qualche modo ha anche condizionato il nostro modo di approcciarci a questo lavoro. Poi abbiamo capito che avevamo un universo di riferimento comune e anche delle idee sul film affini. È stato abbastanza facile perché ci capivamo.”

Per quello che riguarda il futuro della loro collaborazione invece, Stasi è cauto.

“Ci auguriamo che la collaborazione continui, ma come al solito ci vuole il progetto giusto. In questo caso, leggendo la sceneggiatura avevamo già pensato a lui, era perfetto per il ruolo oltre ad aver regalato al film una personalità nuova e insolita.”

Fontana: “Miriam ha sempre interpretato ruoli drammatici ed è stata un’intuizione. Conoscendola si scopre che è una persona vitale e divertente. Abbiamo fatto dei provini e abbiamo visto tantissime attrici, ma con lei è stato amore a prima vista. È stata una grande soddisfazione lavorare con questo cast.”

Qual è l’immaginario comune che lega De Luigi a Fontana e Stasi?

De Luigi: “Una volta incontratomi con loro e dopo esserci scambiati i dubbi sulla sceneggiatura, abbiamo lavorato qualche giorno sul testo. Io ho capito subito che entrambi avevano le idee talmente chiare che dovevo affidarmi a loro, è così che faccio sempre, anche a costo di non fare un buon lavoro e di pagarne le conseguenze. Magari ci metto molto a decidere se fare un film o meno, ma quando dico sì, mi affido completamente. Mi hanno fatto vedere dei film per darmi esempi di riferimento, e quindi gli scambi e le battute sono venute di conseguenza, in maniera molto naturale.”

Fautore di questo incontro è stato però il produttore Nicola Giuliano, che con pazienza ha aspettato che De Luigi si convincesse ad accettare il ruolo. “Sceglie le persone giuste nel momento giusto e grazie a lui ho accettato.” Ha commentato l’attore.

In rapporto al panorama cinematografico italiano, in cui si stanno facendo finalmente spazio molti giovani, Fontana e Stasi sembrano la conferma di un movimento in pieno evolversi. “Le cose sono effettivamente un po’ cambiate. Negli ultimi anni ci sono molti più registi giovani.” Afferma Stasi.

Fabio De Luigi: “Il problema è stato, negli ultimi anni, che ci siamo portati dietro l’eredità della commedia all’italiana troppo a lungo. Questo tipo di film, oggi, non funziona più perché il contesto sociale è differente. I giovani di oggi sono più liberi mentalmente, non hanno sovrastrutture o timore reverenziale verso chi è venuto prima e sono riusciti a trovare uno spazio. Questo fenomeno dipende dal fatto che il cinema è in crisi, e spesso dalle crisi nascono opportunità.”

 
 

Ischia Film Festival 2018, dal 30 giugno al 7 luglio: presentato il programma

ischia film festival 2018

Notti magiche, inseguendo un film. Le notti dell’Ischia Film Festival, un vero e proprio campionato del mondo di cinema. Che schiera una formazione con quattro punte, un poker d’assi che vedrà la propria carriera premiata. Gabriele Salvatores, Gabriele Muccino, Carlo Verdone e Peter Greenaway rappresentano una sorta di bussola: alfieri di un cinema profondamente diverso l’uno dall’altro, sono i punti cardinali di questa edizione.

Tutto questo nell’anno in cui tutti siamo orfani dei mondiali di calcio e una generazione di adolescenti perderà un rito di iniziazione umano e sentimentale. Il nostro compito è darne un altro ancora più bello e poetico.

Per questo abbiamo deciso di raccontare e ricordare il 1968 non con uno dei grandi cineclassici di allora ma con un viaggio del più grande storyteller sportivo vivente, Federico Buffa, fatto di cinque tappe in cinque città chiave in quell’anno che cambiò il mondo. Cinque film su come e cosa successe, e dove, a chi visse quei momenti straordinari.

Ce n’è di sport, quest’anno, per chi avrà nostalgia degli azzurri. Un documentario sul campionissimo George Best, un film di pugilato e lotta contro una vita infame come Sambà, in Je so pazzo abbiamo come scenografia un murales, mitico, che ritrae nel Rione Materdei a Napoli, Che Guevara e Maradona.

Centotredici opere – sì, 113! – per cinque sale dentro quel Castello Aragonese che rappresenta una delle meraviglie del mondo, soprattutto tra le location dei festival. Trentatre anteprime (di cui otto mondiali), trenta paesi, dal Nepal al Burkina Faso, l’Ischia Film Festival conferma la sua vocazione internazionale che la porta da sempre alla ricerca degli autori del futuro in ogni angolo del pianeta per i suoi concorsi e allo stesso tempo, soprattutto con la giovane sezione “Best of” (presente dal 2017 e il cui unico premio è assegnato dal pubblico), una vetrina per il miglior cinema italiano.

Dopo la rivoluzione dello scorso anno in cui i commissari tecnici, pardon i direttori, sono diventati due – il fondatore Michelangelo Messina ha chiamato ad affiancarlo il critico cinematografico Boris Sollazzo -, ora si punta alla continuità di questo processo di rinnovamento e crescita, tra local e global. Il festival delle location punta di più sulla propria regione, facendo diventare la sezione Scenari Campani competitiva – anche grazie al sostegno fondamentale della Regione Campania e al nuovo sponsor BPER Banca, che ne premierà il vincitore -, mentre la IQOS Lounge sulla Terrazza della Caffetteria del Monastero del Castello Aragonese continuerà a essere un luogo di confronto e scambio prima dell’inizio delle proiezioni, una sorta di piazza delle idee, di fronte a un panorama mozzafiato, dove gli addetti ai lavori intesseranno nuovi rapporti e magari progetti. Allo stesso modo aumenta paesi e continenti di provenienza delle opere selezionate.

Rimangono le scommesse vinte lo scorso anno: Under the Sky, che dalla serialità si concentra ora sui prodotti cinematografici prodotti da Sky Sport e Sky Arte (perché tali sono il ciclo 1968 con Federico Buffa e Seven Women di Yvonne Sciò), così come l’allargamento del concetto di location alle piattaforme di fruizione dell’arte cinematografica e a luoghi che dimostrano di essere fondamentali nella scrittura, pur non rappresentando scenografie culturali, storiche o reali.

Ci piace citare i The Jackal, con la loro particolarissima visione di un pianeta astronave così come Gatta Cenerentola e la sua Napoli animata e distopica. Entrambi rappresentano l’evoluzione del concetto alla base di un festival che non ha mai smesso di innovarsi.

Per celebrare questo sedicesimo compleanno dell’Ischia Film Festival – e già, siamo all’edizione numero 16 -, verranno tanti grandi nomi del grande schermo (e non solo), oltre ai campioni già citati.

Manetti Bros, Fabio De Luigi, Roberta Torre, Guglielmo Poggi, Alessandro Aronadio, Edoardo Leo, Renato Carpentieri, Fabrizio Gifuni, Gary Dourdan, Claudia Gerini, Giulia Michelini, Vinicio Marchioni, Nicola Giuliano, Alessandro Rak, Federico Buffa, Sandra Milo, Carlo Delle Piane, Caterina Murino, Caterina Shulha, Lillo Petrollo, i The Jackal, Laura Bispuri, Massimiliano Gallo, Nicola Nocella, Bruno Oliviero, Berardo Carboni, Matilda De Angelis, Concita De Gregorio, Antonello Piroso, Fabio De Caro, Gigione, Milena Mancini, Daniele Vicari, Leonardo Di Costanzo, Nicola Guaglianone, Pippo Mezzapesa, Yvonne Sciò, Anna Vale, Michela Andreozzi, Massimiliano Vado, Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi.

L’Ischia Film Festival nell’anno dei record – mai tanti film programmati, mai tanti ospiti, mai tanti film visionati per i cinque concorsi – conferma di aver aperto un nuovo ciclo, basato su un passato straordinario e un futuro sempre più centrale nell’ambito dei festival cinematografici: a dirlo sono anche Gringo, Io sono Bin Laden (anteprime italiane) e Ocean’s 8: titoli che confermano come anche l’industria cinematografica, con opere che vedono nomi straordinari come Charlize Theron, Nicolas Cage e il dream team di donne di Debbie Ocean, sia sempre più attento a ciò che accade al castello Aragonese. Industria, arte e non solo. Perché anche quest’anno, come in passato, ci sarà il convegno internazionale sul Cineturismo, alla presenza del direttore generale Cinema Nicola Borrelli. Il Cineturismo è un neologismo e un tema di studio e sviluppo inventato, letteralmente, dal fondatore Michelangelo Messina e ora è una realtà centrale nel nostro sistema.

Vi aspettiamo al Castello Aragonese, la cittadella del cinema.

 
 

Ischia Film Festival 2017: tutte le foto della XV edizione

Si è conclusa la XV edizione dell’Ischia Film Festival e sono stati annunciati i vincitori (che potete leggere qui). Di seguito potete sfogliare la gallery dei ritratti degli ospiti del festival: [nggallery id=3145]

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Fonte Foto

 
 

Ischia Film Festival 2017: proiettato Falchi di Toni D’Angelo

Falchi

Grande successo ieri sera l’Ischia Film Festival 2017 per la proiezione di “Falchi” presentata dal regista Toni D’Angelo che ha anche annunciato in anteprima il suo nuovo progetto. 

Ho iniziato la preparazione di Calibro 9, non un remake ma la stessa storia raccontata 45 anni fa nel film di Umberto Lenzi, ma resa attuale. Quindi il film non comincerà con la famosa valigia piena di banconote, sostituita da transazioni finanziarie criptate. Ma in 45 anni non è cambiato comunque nulla: c’è la N’drangheta che ormai un’organizzazione criminale internazionale con forti legami con lo Stato e una Milano con un lato oscuro. Il gioco è proprio quello: raccontare come l’Italia sia sempre la stessa e dimostrare che un certo cinema di genere considerato di serie B era straordinario nella forma e nei contenuti. Sarà una co-produzione internazionale, ma ci vorrà un po’ di tempo, dobbiamo iniziare ancora a scrivere, quindi credo che sarà pronto tra un paio d’anni“.
 
 

Ischia Film Festival 2017: il programma completo e gli eventi speciali

Ischia Film Festival 2018

Queste le opere in concorso del XV Ischia Film Festival scelte dai direttori artistici Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, coadiuvati dal comitato di selezione. Quattro le categorie: lungometraggi di finzione, documentari, cortometraggi, Location Negata. Quarantasei opere da undici paesi e quattro continenti, ben ventiquattro le opere italiane, a dimostrare l’attenzione che il festival ha nei confronti dei nostri cineasti, spesso penalizzati dalla mancanza di vetrine prestigiose per far conoscere il loro lavoro al pubblico. Dodici le registe donne, un dato importante ma che il festival spera di incrementare in maniera importante nei prossimi anni con nuovi talenti al femminile.                                   

Sezione IN CONCORSO – Lungometraggi

Caina (Italia, 2016) di Stefano Amatucci

Even Lovers get the blues (Belgio, 2016) di Laurent Micheli

Immortality (Iran, 2016) di Mehdi Fard Ghaderi
Le Monde Dont on Reve N’existe Pas (Stati Uniti, 2017) di Ayoub Qanir

Orecchie (Italia, 2016) di Alessandro Aronadio

La pelle dell’orso (Italia, 2016) di Marco Segato

I peggiori (Italia, 2017) di Vincenzo Alfieri

Urvi (India, 2017) di B.S. Pradeep Varma

Il velo di Maya (Italia, 2016) di Elisabetta Rocchetti

Sezione IN CONCORSO – Documentari

Un altro me (Italia, 2016) di Claudio Casazza

Colours of the Alphabet (Regno Unito, 2016) di Alastair Cole

Dil Leyla (Germania,2016) di Asli Özarslan

La lunga strada gialla (Italia, 2016) di Antonio Oliviero, Christian Carmosino

Nove giorni al Cairo (Italia, 2017) di Carlo Bonini, Giuliano Foschini

Il presidente del mondo (Italia, 2016) di Francesco Merini, Michele Cogo

Sacred Water (Belgio, 2016) di Olivier Jourdain

Unwanted Heritage (Croazia, 2016) di Irena Skoric

Was Shakespeare English? (Regno Unito, 2016) di Alicia Maksimova

Sezione IN CONCORSO – Cortometraggi
Amira (Italia, 2016) di Luca Lepone

Buffet (Italia, 2016) di Santa de Santis, Alessandro d’Ambrosi
Confino (Italia, 2016) di Nico Bonomolo
Dime Short
(Stati Uniti, 2016) di Krista Gano

The Driving Seat (Regno Unito, 2016) di Phil Lowe

Fantassút (Italia,  2016) di Federica Foglia

La femme et le TGV (Svizzera, 2016) di Timo von Gunten

La notte del professore (Italia, 2016) di Giovanni Battista Origo

#Selfie (Germania, 2016) di David M. Lorenz

Il silenzio (Italia, 2016) di Farnoosh Samadi, Ali Asgari

La squadra (Italia, 2016) di Andrea Brusa,Marco Scotuzzi

The Trader (Spagna, 2016) di Manuel Alvarez Diestro,Sergio Belinchon

Die Überstellung (Germania, 2017) di Michael Grudsky

Valparaiso (Italia, 2016) di Carlo Sironi

Valzer (Italia, 2016) di Giulio Mastromauro, Alessandro Porzio

Sezione IN CONCORSO – Location Negata

Fukushima: Les voix silencieuses (Francia, 2016) di Chiho Sato, Lucas Rue
Halim (Austria, 2016) di Werner Fiedler

The invisible city (Belgio, 2016) di Lieven Corthouts

Latif, poeta combattente (Italia, 2016) di Massimiliano Zanin

Lost in Hope (Germania, 2016) di Aline Hochscheid

Mary Mother (Italia, 2016) di Sadam Wahidi

Moby Dick (Italia,  2017) di Nicola Sorcinelli

On récolte ce que l’on sème (Francia, 2017) di Alaa Ashkar
Red Season (Iran, 2016) di Hasan Najmabadi

Run(d) for freedom (Italia, 2017) di Francesco Furiassi, Francesco Agostini

Samedi Cinema (Senegal, 2016) di Mamadou Dia

Uomo in mare (Italia, 2016) di Emanuele Palamara
Zu Gast Bei Freunden (Svizzera, 2017) di Luisa Ricar

Eventi Speciali all’Ischia Film Festival 2017

Scenari Campani
Andare (Italia, 2016) di Massimo Cerrotta
La consegna (Italia, 2016) di Vincenzo Peluso
Dogs naso di cane (Italia, 2017) di Domenico Balsamo
‘A Faccia (Italia, 2016) di Fabrizio Livigni
Fiammifero (Italia, 2016) di Lorenzo Ambrosino
La forza del silenzio (Italia, 2016) di Salvatore Esposito
(In)Felix (Italia, 2016) di Maria Di Razza
Lypso (Italia, 2016) di Vincenzo Capaldo
Mirabiles – i custodi del mito (Italia, 2016) di Alessandro Chetta e Marco Perillo
Natività (Italia, 2016) di Gianfranco Antacido
Parusia Napoletana (Italia, 2016) di Rosa Maietta

Best of Documentari
Crazy for football (Italia, 2017) di Volfango De Biasi
Indizi di Felicità (Italia, 2017) di Valter Weltroni
Lascia stare i santi (Italia, 2016) di Gianfranco Pannone
Magic island (Italia,Francia, 2017) di Marco Amenta
Maradonapoli (Italia, 2017) di Alessio Maria Federici
Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti (Italia, 2016) di Steve Della Casa, Francesco Frisari
Saro (Italia, 2016) di Enrico Maria Artale

Best of Lungometraggi

Due… un po’ così (Italia, 2016) di Daniele Chiariello
Falchi (Italia, 2017) di Toni D’Angelo, Marcello Olivieri
Fortunata (Italia, 2017) di Sergio Castellitto
Indivisibili (Italia, 2016) di Edoardo De Angelis
Lasciati andare (Italia, 2017) di Francesco Amato
Monte (Spagna, 2016) di Amir Naderi
Omicidio all’Italiana (Italia, 2017) di Maccio Capatonda
Il più grande sogno (Italia, 2016) di Michele Vanucci
Seat 25, ANNO, di Nicholas Agnew
Sole cuore amore (Italia, 2016) di Daniele Vicari
The Startup (Italia, 2017) di Alessandro D’Alatri
Tutto quello che vuoi (Italia, 2017) di Francesco Bruni
Vieni a vivere a Napoli (Italia, 2017) di Edoardo De Angelis, Guido Lombardi, Francesco Prisco

Retrospettive
L’altro Adamo (Italia, 2014) di Pasquale Squitieri
L’avvocato De Gregorio (Italia, 2003) di Pasquale Squitieri
Passione (Italia, 2010) di John Turturro
Persona non grata (Belgio, 2008) di Fabio Wuytack
Il prefetto di ferro (Italia, 1977) di Pasquale Squitieri
Romance & Cigarettes (U.S.A., 2005) di John Turturro
Il sole nero (Italia, Francia, 2007) di Krzysztof Zanussi
Tonino (Italia, 2017) di Daniele Ceccarini, Mario Molinari

Under the Sky
1993 (Italia, 2017) di Giuseppe Gagliardi
Andrea Pazienza: fino all’estremo (Italia, 2016) di Paolo Carredda
Blow up di Blow up (Italia, 2016) di Valentina Agostinis
Graffiti a New York (Italia, 2015) di Francesco Mazza
The Night Of – Cos’è successo quella notte? (U.S.A., 2016) di Steven Zaillian, James Marsh

 
 

Ischia Film Festival 2017: i prestigiosi nomi in giuria

Ecco le due giurie del XV Ischia Film Festival che si svolgerà dal 24 giugno al 1° luglio al Castello Aragonese.

La giuria internazionale, che giudicherà le opere di finzione – e quindi assegnerà i premi dei lungometraggi e dei cortometraggi nei rispettivi concorsi – sarà presieduta dal grande cineasta polacco Krzysztof Zanussi. Il regista de Il Sole nero, Persona non grata, L’imperativo, The Silent Touch e Leone d’Oro con L’anno del sole quieto sarà affiancato dalla produttrice Dagmar Jacobsen, già membro dell’EFA e nella troupe di Pina di Wim Wenders. Con loro anche Miguel Barros, regista del bellissimo documentario Los Sin Tierra (sul Movimento dei Senza Terra argentino) e sceneggiatore di grandi progetti internazionali come Nada quiere la noche di Isabel Coixet con Juliette Binoche, Rinko Kikuchi e Gabriel Byrne, Blackthorn – La vera storia di Butch Cassidy per la direzione di Mateo Gil e con Sam Shepard, Eduardo Noriega e Stephen Rea e con la serie tv Gigantes che uscirà nel 2018.

A giudicare i documentari e le opere del concorso Location Negata – al vincitore di quest’ultimo verrà consegnato il nuovo riconoscimento Bayer Award – saranno invece due giornalisti e una costumista. Gianni Canova è il punto di riferimento di Sky per il cinema, il mitico fondatore di una rivista fondamentale per ogni cinefilo come Duel e ora il direttore di 8 e 1/2, periodico con un interessante e approfondito sguardo sul cinema italiano. Autore di saggi fondamentali sul cinema e di un’Enciclopedia sulla Settima Arte per Garzanti, Prorettore e preside della Facoltà di Comunicazione alla Libera Università IULM di Milano, autore di ritratti indimenticabili di grandi come Ettore Scola e Nino Manfredi e di mostre multimediali, da Le città invisibili nel 2002 al recente Viva Vivaldi – The Four Season Mistery, ha cambiato il modo di vedere, capire, sentire l’audiovisivo negli ultimi decenni. Da quest’anno è membro del Consiglio Superiore per il Cinema e gli audiovisivi del Mibact.

Ischia Film Festival: edizione numero 15… ma anche 1+5!

Con lui ci sarà Franco Dassisti, voce del cinema alla radio con il programma settimanale La rosa purpurea, ogni sabato in onda su Radio 24, dopo aver ideato e condotto Radio Movie e Grande Schermo. Autore di molti libri anche sulla musica e sullo sport, ha vinto diversi premi come critico cinematografico.

Il volto e la voce della critica cinematografica, in tv e in radio, saranno affiancati da Daniela Ciancio, grandissima costumista e scenografa e due volte David di Donatello per Il resto di niente di Antonietta De Lillo e La grande bellezza di Paolo Sorrentino (che la scelse anche per Il Divo): ha lavorato, tra gli altri, anche con Francesca Comencini, Marco Risi, i fratelli Vanzina, Vincenzo Marra, Mario Martone, Michael Winterbottom e Alessandro Angelini.

Registi, sceneggiatori, produttori, critici cinematografici, professionisti del cinema, per due giurie che non trascureranno alcun dettaglio. E porteranno ai registi di tutto il mondo presenti nei 4 concorsi dell’Ischia Film Festival la forza e la competenza dei loro giudizi.

Ischia Film Festival 2017 è sostenuto da MiBACT – Direzione Generale per il Cinema, SIAE e Regione Campania, con il contributo di Philip Morris Italia e Bayer Italia. Si ringraziano inoltre gli sponsor tecnici: B:rent, Alilauro, MedMar, Cantine Antonio Mazzella, Negombo Poseidon, Ambrosino, Ceramiche Mennella, Euro Test Service, Carlone.

 
 

Ischia Film Festival 2017: Claudia Cardinale da Cannes a Ischia per Pasquale Squitieri

Claudia Cardinale sarà ospite della manifestazione per accompagnare l’omaggio al grande regista italiano, che in una delle sue ultime uscite fu celebrato proprio al Castello Aragonese, in una serata partecipata e toccante. Sarà il momento più alto della retrospettiva – l’unica finora – dedicata al grande cineasta, che si aprirà il 26 giugno con Ottavia Fusco e avrà il suo momento clou, appunto, il 29 giugno con Claudia Cardinale, scelta come icona nel manifesto dell’ultimo festival di Cannes.

La diva celebrerà l’anno prossimo i sessant’anni di una carriera straordinaria che l’ha vista recitare per i più grandi registi del cinema italiano. Mario Monicelli, Pietro Germi, Luchino Visconti, Federico Fellini, Sergio Leone, Antonio Pietrangeli, solo per citarne alcuni, e all’estero Blake Edwards, Richard Brooks, Werner Herzog. Una vita per il cinema che continua, con un film in uscita nelle sale italiane, Nobili bugie, divertente commedia grottesca di Antonio Pisu di cui è splendida protagonista. E in questa straordinaria filmografia si contano ben otto film con Pasquale Squitieri, collaborazione artistica e sentimentale straordinaria. Un grande autore che la cultura cinematografica ha salutato pochi mesi fa e che l’Ischia Film Festival, dopo il premio alla carriera conferitogli nel 2015, ricorda quest’anno con un sentito omaggio.

I direttori artistici del festival, Michelangelo Messina e Boris Sollazzo sono quindi onorati di annunciare che sarà proprio una delle più grandi attrici del cinema italiano, Claudia Cardinale, a ricordare il compagno di tante avventure, cinematografiche e umane, per il pubblico dell’Ischia Film Festival 2017. Un’ospite d’onore che arricchisce ulteriormente il già ricchissimo programma del festival di quest’anno.

Ischia Film Festival 2017 è sostenuto da MiBACT – Direzione Generale per il Cinema, SIAE e Regione Campania, con il contributo di Philip Morris Italia e Bayer. La quindicesima edizione si svolgerà dal 24 giugno al 1 luglio al Castello Aragonese d’Ischia.

 
 

Ischia Film Festiva 2018, Vicari e Gifuni raccontano Prima che la notte

gifuni vicari ischia film festival

Dopo aver riscosso un grande successo nelle case degli italiani con Prima che la Notte, Fabrizio Gifuni e Daniele Vicari hanno portato all’Ischia Film Festival il film tv su Pippo Fava.

A posteriori, il lavoro che avete fatto è riuscito a entrare nelle teste delle persone?

Gifuni: “È riuscito ad arrivare dove volevamo. Non è stato un progetto facile per quello che ci eravamo prefissati, ma sembra che davvero abbia toccato la pancia, la testa, e che sia una storia importante. Intanto per il personaggio di Fava, che si conosce molto poco. Aver avuto la possibilità di farlo bene per la televisioni è stato importante proprio per diffondere la storia e il personaggio attraverso il mezzo che più usano per intrattenersi. Avevamo puntato molto sulla cosa più bella fatta da Fava, ovvero la scuola di giornalismo per i giovani, era il suo modo per restituire alla sua terra ciò che aveva ricevuto in dono, facendo un investimento. Dovremmo tutti investire sui passaggi di testimone tra generazioni.”

Ma come è stato confrontarsi con i protagonisti reali delle vicende raccontate?

Vicari: “Per portare sullo schermo i personaggi realmente accaduti, abbiamo affidato agli attori stessi il compito di contattare i loro corrispettivi reali, per mettere a fuoco il personaggio. Poi attraverso un lavoro molto simile a quello teatrale abbiamo messo in comunicazione gli attori.”

È stato importante raggiungere le case degli italiani con questa storia, perché la tv resta il primo mezzo di intrattenimento nel nostro Paese, il più capillare.

Vicari: “Proprio questa è stata la nostra premessa. Ovvero, valeva la pena affrontare questo lavoro solo pensando che sarebbe entrato nelle case di ognuno.”

Come artisti avete entrambi una carriera altrove al cinema e in teatro. Come avete affrontato questo nuovo mezzo, per voi, con questa mole di responsabilità?

Gifuni: “Quando mi capita di girare un film tv, parto sempre dall’impostazione mentale che sia un film normale. Per me il lavoro non cambia. È naturale però che da parte mia e di Daniele è stata una scelta deliberata quella di andare in tv. Il fatto che ci fosse lui alla guida di questo film mi ha fatto capire che per me era la scelta giusta.”

Com’è stato il rapporto con la produzione?

Vicari: “Di fiducia. I produttori non avevano mai lavorato con me, e viceversa, non ci conoscevamo e io normalmente non ho un rapporto conflittuale con le mie produzioni, credo che il conflitto serva solo se serve alla realizzazione di un prodotto ultimo alto. I compromessi che abbiamo raggiunto sono stati tutti votati alla realizzazione di un buon film, e dovrebbe essere così. Quello che mi preoccupava inizialmente è che per fare un buon lavoro c’è bisogno di tempo, cosa che in tv è molto meno disponibile rispetto al cinema.”

Gifuni: “Non potevamo sforare perché avevamo i giorni contati, quindi abbiamo investito il nostro tempo nella preparazione degli attori. Questo investimento ha pagato perché ci ha fatto arrivare preparati a una lavorazione in costume con tantissimi personaggi.”

Non escludete di tornare a lavorare per la televisione?

Vicari: “Per me il punto del cinema indipendente non è che fai quello che ti pare, ma che fai il meglio possibile quello che vuoi, che poi coincide con quello che ti pare. Non escludo di fare delle cose per la televisione, ho vagliato delle proposte. Ma dipende sempre dal progetto e dalla storia. Ci sono molti progetti senza registi che possono essere interessanti. Porto avanti le mie storie personali per il cinema e considero comunque questa strada, perché è una chance di altissimo valore per parlare a tante persone.”

 
 

Isabelle Huppert: fascino misterioso del grande schermo

Isabelle Huppert Elle

Isabelle Huppert: il suo fascino è un misto di eleganza, sensualità e algida fierezza, ma è soprattutto il suo sguardo intrigante e a volte impenetrabile, che ha fatto sì che molti registi vedessero in lei l’interprete ideale per indagare le ombre che possono trovare spazio nell’animo umano, per dar vita a figure di donne controverse, protagoniste di storie d’amore e follia, di mistero e violenza, sensualità e perversione.

Sono questi i ruoli che più le hanno dato lustro, facendo di lei una delle attrici francesi più amate, con numerosi riconoscimenti nel corso della sua lunga e brillante carriera. Così come è accaduto anche quest’anno, quando Isabelle Huppert è tornata a vincere un César come miglior attrice protagonista – per la seconda volta e dopo aver ricevuto in totale ben 16 candidature al premio – ha guadagnato una candidatura agli Oscar nella stessa categoria e vinto un Golden Globe come miglior interprete femminile in un film drammatico per il suo ruolo in Elle di Paul Verhoeven, in cui interpreta una donna vittima di violenza, che non si fa abbattere e anzi intraprende un gioco perverso col proprio carnefice. Il film, che ruota interamente attorno alla figura della protagonista, è stato accolto ottimamente dalla critica ed ha ricevuto a sua volta il César come miglior film e il Golden Globe in qualità di miglior pellicola straniera

Isabelle Huppert amorale per Paul Verhoeven

L’olandese Verhoeven (europeo di successo ad Hollywood, già regista di Basic Instinct) è però solo l’ultimo che si è avvalso dell’indiscusso talento della Huppert, della sua capacià d’immedesimazione e  delle doti di misura ed equilibrio che caratterizzano l’attrice francese, utilizzandole al servizio di un thriller psicologico.

Sebbene la carriera di Isabelle Huppert – classe ’55, proveniente da una famiglia della borghesia parigina che l’ha sempre incoraggiata a seguire la passione per la recitazione – sia stata composita e l’abbia vista cimentarsi in molti generi dagli inizi nel 1971 ad oggi, non tralasciando neppure la commedia, con collaborazioni che vanno da Bertrand Taveriner a Jean-Luc Godard, da Michael Cimino a Benoît Jacquot, fino ai nostri Bolognini, Ferreri, Taviani e Bellocchio, l’attrice ha espresso al meglio il suo talento proprio quando ha vestito i panni  di personalità controverse e misteriose, o sensuali e perverse, in particolare nel suo sodalizio con il regista francese maestro della Nouvelle Vague,  Claude Chabrol, iniziato nel 1978 con Violette Noziére,  che portò subito la Huppert ad ottenere la Palma d’Oro a Cannes, e in quello più recente con Michael Haneke, avviato nel 2001 con La pianista e anch’esso subito suggellato dalla Palma d’Oro per la migliore interpretazione femminile.

Nel suo primo lavoro con Chabrol, la Huppert interpreta una diciottenne ambigua, che dietro l’apparenza angelica nasconde un’indole trasgressiva e perversa. Una ragazza dalla doppia vita che architetta l’assassionio dei genitori, riuscendo ad uccidere, avvelenandolo, solo l’odiato padre. Il film si basa sulla vera storia di Violette Noziére, famoso caso di cronaca nera nella Francia degli anni Trenta. Da questo momento in poi l’attrice diventa una delle preferite dall’autore, inaugurando una lunga e fortunata collaborazione. Prosegue infatti nel 1988, quando la fama di Isabelle ha ormai varcato  i confini francesi ed europei – nel 1975 era apparsa in Operazione Rosebud di Otto Preminger e poi nel 1980 ne I cancelli del cielo di Michael Cimino. La Huppert si tuffa così in un altro ruolo animato da contraddizioni in Un affare di donne. Interpreta infatti Marie, che nella Francia del ’43 si offre di aiutare delle donne ad abortire, ma non lo fa certo per filantropia. Vuole migliorare la propria condizione economica, il che puntualmente avviene. Senonchè il marito Paul, reduce di guerra respinto e umiliato, reagisce denunciandola. La donna sarà condannata a morte e ghigliottinata. Come nel caso di Violette Noziére, anche questo film è ispirato a una storia vera: quella di Marie-Louis Giraud, una delle ultime donne ghigliottinate in Francia. L’interpretazione vale a Isabelle Huppert la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Si deve poi sempre alla collaborazione con Chabrol una riuscita trasposizione cinematografica del romanzo di Flaubert, Madame Bovary (1991), che vede Isabelle nei panni della tormentata protagonista. Qattro anni dopo, il sodalizio darà vita a un altro ruolo spiazzante da assassina per l’attrice ne Il buio nella mente, incentrato sulla vicenda di due amiche dal passato oscuro, una più aggressiva e dominante (Huppert), l’altra più succube (Sandrine Bonnaire),  che in una cittadina della provincia francese sterminano la tranquilla famiglia borghese presso cui una delle due lavora come domestica, senza nessun altro motivo che l’invidia per la loro idilliaca felicità. Così Isabelle conquista  il suo primo César come miglior attrice protagonista, oltre a una seconda Coppa Volpi. Dopo averle regalato anche un ruolo da commedia, nel nuovo millennio Chabrol torna a scegliere la Huppert come incarnazione della perversione in Grazie per la cioccolata (2000), in cui l’attrice interpreta Mika Muller, ai vertici di un’azienda che produce cioccolato, sposata ad un pianista, assieme al quale ha una famiglia solo apparentemente tranquilla, che nasconde misteri. Si tratta ancora una volta di un noir ricco di suspense e di un personaggio all’apparenza freddamente razionale, che nasconde una mente diabolica, di cui la Huppert riesce a tratteggiare efficacemente gli aspetti: Mika è una donna frustrata e repressa, con manie omicide che riversa sulla famiglia e su una giovane intrusa che minaccia di scompaginare il suo folle equilibrio.

Controversa anche per Michele Haneke

Nel frattempo, anche un altro regista apprezza particolarmente le doti della Huppert e la sua capacità di dare corpo a figure perverse e variamente oscure, decidendo di avvalersi della collaborazione dell’attrice. Si tratta del regista austriaco Michael Haneke, che la vuole per La pianista, in cui interpreta un personaggio intriso di perversione. Fredda e razionale all’apparenza, è un’insegnante di pianoforte repressa che sfoga la propria aggressività sugli allievi ed è ossessionata da fantasie sadomasochistiche, che cerca di soddisfare quando incontra un giovane e talentuoso pianista. Lui si sotrarrà al gioco perverso, lasciandola sola con le sue ossessioni. La Huppert guadagna la Palma d’oro a Cannes, mentre il film conquista il Gran Prix speciale della Giuria. Nel successivo Il tempo dei lupi, il regista la immerge in uno scenario catastrofico e le fa vestire i panni di una madre che si trova a vagare con i due figli in una terra oscura, materialmente buia e umanamente degradata, in cui gli esseri umani sono ridotti a comportamenti quasi animali e lottano aspramente per sopravvivere.

In questi anni l’attrice, molto amata in Italia, riceve un David speciale (2003) e un Leone d’Oro  speciale al Festival di Venezia (2005).

Nel 2012 torna a lavorare con Haneke, stavolta non da protagonista, nel pluripremiato Amour, storia dell’amore tra due anziani coniugi che deve confrontarsi con il sopraggiungere della malattia, magistralmente interpretato da Jean-Louis Trintignant ed Emanuelle Riva, in cui Isabelle Huppert impersona la figlia della coppia, Eve. Il film è stato il caso cinematografico dell’anno, aggiudicandosi l’Oscar e il Golden Globe come miglior pellicola straniera e la Palma d’Oro a Cannes.

Con Elle, si aprono le porte di Hollywood per Isabelle Huppert

Oggi, l’attrice francese si gode il successo di Elle, di cui parla come di un film dai molteplici aspetti, non solo un  thriller psicologico, ma anche un lavoro pieno di ironia che, ha dichiarato, non manca mai nei lavori di Verhoeven, un film che “è anche una commedia, nel senso classico del termine, intesa come commedia umana” e che senza dubbio non offre facili soluzioni o risposte rassicuranti, ma fa ciò che tutti i film dovrebbero fare perchè: “i film sono fatti per lasciare le persone con più domande che risposte”. Parola di Isabelle Huppert. Elle è nelle sale italiane dal 23 marzo.

 
 

Isabelle Huppert: 10 cose che non sai sull’attrice

Isabelle Huppert Elle

Tra le attrici più premiate della storia del cinema, Isabelle Huppert è oggi una vera e propria leggenda della recitazione, divenuta celebre tanto in patria quanto a livello mondiale. Affermatasi nel corso degli anni grazie alle sue intense interpretazioni, la Huppert non manca di dimostrare continuamente il suo valore attraverso scelte spesso rischiose e coraggiose. Ecco 10 cose che non sai di Isabelle Huppert.

2Parte delle cose che non sai dell’attrice

Isabelle Huppert La pianista

Isabelle Huppert in La pianista

5. Ha realmente suonato il pianoforte per il film. I brani che il personaggio interpretato dalla Huppert suona nel film vengono realmente eseguiti dall’attrice. Questa aveva infatti studiato pianoforte dall’età di dodici anni. Per sentirsi più sicura e potersi calare meglio nel ruolo, la Huppert decise di riprendere la pratica un anno prima di iniziare a girare il film, così da poter essere in grado di suonare i brani richiesti al momento delle riprese.

4. È considerata una delle migliori interpretazioni di sempre. Oltre ad aver vinto diversi premi, la Huppert è stata più volte lodate a livello internazionale per la sua interpretazione. Questa è infatti considerata una delle migliori a livello mondiale dell’intera decade, ed è stata riconosciuta dalle attrici Nicole Kidman e Jessica Chastain come loro fonte di ispirazione.

Isabelle Huppert in Elle

3. Ha espresso da subito interesse per il film. Quando ancora il regista Paul Verhoeven stava lavorando all’adattamento del romanzo, ricevette la chiamata della Huppert la quale desiderava esprimere il proprio interesse nel progetto. L’attrice cercava da tempo un progetto che la portasse a lavorare con il regista, ed egli decise di confermarla subito per il ruolo della protagonista.

2. Ha avuto difficoltà a relazionarsi con il personaggio. L’attrice non ha mai nascosto di aver impiegato tempo per riuscire ad acquisire una certa confidenza con la natura del personaggio. Le risultava infatti difficile relazionarvi per il modo completamente opposto di pensare e agire, in particolar modo per una situazione così scomoda come quella raccontata nel film. Nonostante i suoi dubbi, comunque, il regista fu entusiasta della sua performance.

Isabelle Huppert: età e altezza

1. Isabelle Huppert è nata a Parigi, in Francia, il 16 marzo 1953. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

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Isabelle Huppert presidente di Giuria di Venezia 81

Isabelle Huppert
Isabelle Huppert sul red carpet di Venezia 80 - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Isabelle Huppert presiederà la giuria del Concorso della prossima Mostra del Cinema di Venezia. La venerata attrice francese ha un rapporto di lunga data con il Lido, avendo vinto due volte la Coppa Volpi per la migliore attrice, la prima con “Storia di donne” nel 1988, e successivamente con “La Cérémonie” nel 1995, entrambi diretti da Claude Chabrol.

Isabelle Huppert – che ha realizzato un totale di otto film con Chabrol – ha anche uno stretto legame con il Festival di Cannes dove nel 1978 vinse la statuetta come migliore attrice per “Violette” di Chabrol. Nel 2001, Huppert ha vinto il suo secondo premio come miglior attrice a Cannes per la sua interpretazione nei panni di una professoressa di musica sado-masochista in “La pianista” di Michael Haneke. Nel 2005, la Huppert è stata premiata da Venezia con un Leone d’Oro Speciale per il suo ruolo da protagonista in “Gabrielle”, il dramma in costume di Patrice Chéreau su un matrimonio imploso.

Nel 2017 ha ottenuto la sua prima nomination all’Oscar per il suo ruolo di vittima di stupro che rintraccia il suo aggressore in “Elle” di Paul Verhoven, per il quale ha vinto anche un Golden Globe e un Independent Spirit Award. Nel 2022, Huppert è stata celebrata dal Festival del cinema di Berlino con un Orso d’oro onorario.

“Isabelle Huppert è un’attrice immensa. Esigente, curiosa e di grande generosità”, ha dichiarato in un comunicato il direttore artistico di Venezia Alberto Barbera. “Musa di numerosi grandi cineasti, non si è mai sottratta all’invito di registi giovani o meno famosi che hanno visto in lei l’interprete ideale delle loro storie”, ha osservato Barbera.

“La sua enorme disponibilità a mettersi costantemente in gioco, segno di una intelligenza non comune, insieme alla sua capacità di guardare il cinema oltre i confini geografici e mentali, fanno di lei un ideale Presidente di Giuria in un festival aperto al mondo intero come come la Mostra del Cinema di Venezia”, ha poi aggiunto Barbera. “Le siamo molto grati che abbia accettato l’incarico, consapevoli dei tanti impegni cinematografici e teatrali che dovrà affrontare nei prossimi mesi”, ha concluso.

Huppert ha sottolineato la sua “lunga e bella storia” con il festival. “Diventare uno spettatore privilegiato è un onore”, ha detto. “Più che mai il cinema è una promessa. La promessa di evadere, di sconvolgere, di sorprendere, di guardare bene il mondo, uniti nella diversità dei nostri gusti e delle nostre idee.”

 
 

Isabelle Huppert a Roma per presentare la rassegna a lei dedicata

“Isabelle Huppert fa parte di quella stirpe di attrici, inau­gurata da Louise Brooks e Greta Garbo, di cui non ci si chiede se l’esattezza della recitazione dipenda dal fatto che essa corrisponde alla verità psicologica della loro vita oppure a un modello esterno. Isabelle Huppert è innanzitutto, film dopo film, un’immagine ogni volta tras­formata eppure fedele a se stessa. O, per meglio dire, fedele a ciò che si potrebbe definire la vita nuda, quella che costituisce la base dell’essere umano e che si mos­tra, grazie a lei, sempre diversa e sempre simile, sugli schermi del cinema e sui palcoscenici dei teatri di tutto il mondo.”

Éric de Chassey,

direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici

Isabelle HuppertDa martedì 8 a venerdì 18 luglio l’Accademia di Francia a Roma apre ancora una volta gli splendidi giardini di Villa Medici per la rassegna cinematografica Cinema all’aperto, quest’anno dedicata a Isabelle Huppert, che sarà a Villa Medici per presentare i suoi film. L’ottava edizione di Cinema all’aperto intende essere un vero e sentito omaggio al suo talento, offrendo una selezione dei suoi migliori film, da lei stessa scelti, con un’attenzione particolare verso l’Italia: il programma include infatti  alcuni dei più importanti autori del cinema italiano con cui l’attrice ha lavorato e opere ambientate in Italia.

Nel corso della sua carriera di straordinaria attrice è stata definita dalla critica “sublime”, “eccezionale”, “sorprendente” e “talento di incredibile temperamento e classe”. Scelta dai più grandi registi degli ultimi decenni, Isabelle Huppert può essere dunque considerata “l’ultima diva” della cinematografia mondiale.

Da La merlettaia (La Dentellière, 1976) di Claude Goretta, film che vinse nel 1977 il Prix du Jury Œcuménique al Festival di Cannes e che valse a Isabelle Huppert nel 1980 il David di Donatello come migliore attrice straniera, a Loulou (1980) di Maurice Pialat, che la vede al fianco di Gérard Depardieu e Guy Marchand. Dal discusso, visionario kolossal I cancelli del cielo (Heaven’s Gate, 1980) diretto da Michael Cimino, in cui interpreta il ruolo dell’intrepida Ella, contesa da Kris Kristofferson e Christopher Walken, a Storia di Piera, firmato da Marco Ferreri nel 1983 e tratto dall’omonimo libro di Piera degli Esposti e Dacia Maraini, che la vede accanto a Marcello Mastroianni e Hanna Schygulla. E ancora, Il buio nella mente (La Cérémonie, 1995) di Claude Chabrol, regista che l’ha diretta più volte nel corso della carriera, presentato alla 52ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove Isabelle Huppert fu premiata con la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile, e Le affinità elettive, film del 1996 dei fratelli Taviani, al fianco di Jean-Hugues Anglade, Fabrizio Bentivoglio e Giancarlo Giannini.

Il tributo di Villa Medici propone anche La pianista (La Pianiste, 2000) di Michael Haneke, che valse alla Huppert il premio come migliore attrice al 54° Festival di Cannes, e Villa Amalia(2009), diretto da Benoît Jacquot, in cui interpreta il ruolo di una pianista che, tradita dal marito, giunge in un’isola del sud dell’Italia. La storia è tratta dal romanzo di Pascal Quignard, sceneggiatore di Una pura formalità di Giuseppe Tornatore. Sarà proiettato inoltre In Another Country (2012) di Hong Sang-soo, uno degli autori della nouvelle vague sud-coreana, da sempre vicino al cinema francese, che l’ha voluta come protagonista di uno dei suoi film più interessanti.

Cinema all’aperto, giunto alla sua ottava edizione dopo i successi delle recenti rassegne dedicate a Michel Piccoli (2013) e a Marcello e Chiara Mastroianni (2012), si conferma un appuntamento unico della programmazione estiva dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, sia per il riscontro di pubblico che per l’attenzione della critica. Un riconoscimento alla sua formula che abbina capolavori noti e film da scoprire, presentati nella splendida cornice dei giardini della Villa in versione originale e in pellicola.

PROGRAMMA

8 luglioLa pianista (La Pianiste) di Michael Haneke

9 luglioIl buio nella mente (La Cérémonie)di Claude Chabrol

10 luglioIn Another Country(Da-reun na-ra-e-suh)di Hong Sang-soo

11 luglioVilla Amalia di Benoît Jacquot

14 luglioLe affinità elettive di Vittorio Taviani

15 luglioLoulou di Maurice Pialat

16 luglioI cancelli del cielo (Heaven’s Gate) di Michael Cimino

17 luglioLa merlettaia (La Dentellière) di Claude Goretta

18 luglioStoria di Piera di Marco Ferreri

Proiezioni alle ore 21.00 in versione originale sottotitolata in italiano.

 

10-11-15-17 luglio ore 19.00

Villa Medici e i luoghi del cinema

Visite guidate

In occasione dell’ottava edizione di Cinema all’aperto, l’Accademia di Francia a Roma organizza delle visite guidate nei luoghi di Villa Medici in cui sono state girate alcune scene di film come Habemus Papam di Nanni Moretti e La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Un’occasione unica per scoprire Villa Medici e i suoi giardini attraverso i film che qui sono stati ambientati e per riviverne le sequenze più celebri. La visita permette inoltre di conoscere il lavoro dei registi che sono stati in residenza all’Accademia di Francia a Roma. La visita si svolge dalle 19.00 alle 20.30 e si conclude con la proiezione del film in programma.

Per informazioni e prenotazioni: [email protected]

INFORMAZIONI E TARIFFE

Durante la rassegna la biglietteria aprirà un’ora prima della proiezione.

L’accesso non è consentito a inizio film.

Tutti i film in lingua sono in versione originale sottotitolata in italiano.

TARIFFE

5 euro (intero)

4 euro (ridotto)

12 euro (visita guidata + proiezione)

 
 

Isabelle Fuhrman nel remake di Suspiria

Suspiria

L’attrice di Washington entra nel cast del remake del film di Dario Argento, firmato da David Gordon Green e ormai da parecchi anni in fase di gestazione. La storia, come si ricorderà, narra di una giovane ragazza che si reca in Europa per frequentare un collegio di altri livello, per poi scoprire che si tratta di una sede di malefici e stregonerie.

Green punta a trovare una produzione in occasione del Festival di Cannes, per poi cominciare le riprese dopo l’estate. Isabelle Fuhrman   si è fatta apprezzare, giovanissima, in Orphan e, dopo il grande successo di Hunger Games, la vedremo prossimamente in un altro post-apocalittico: After Earth di M. Night Shyamalan, a fianco di Will e Jaden Smith.

Fonte: Empire

 
 

Isabelle Fuhrman nel cast di After Earth

After Earth

Isabelle Fuhrman (Orphan) entra nel cast del fantascientifico After Earth, diretto da M. Night Shyamalan, scritto da Gary Whitta e targato Columbia Pictures. After Earth  racconterà la storia di un padre e un figlio, rispettivamente interpretati da Will Smith e dal figlio Jaden, i quali, a causa di un’avaria, sono costretti ad atterrare sulla Terra mille anni dopo che il genere umano ha abbandonato il pianeta.

Isabelle Fuhrman interpreterà Rayna, un’amica del personaggio del piccolo Smith. Il mese scorso, il cast ha registrato gli ingressi di Zoe Kravitz e Sophie Okonedo: saranno la figlia e la moglie di Will Smith. Le riprese inizieranno a marzo, con location in Utah e Pennsylvania. After Earth, inizialmente intitolato 1000 A.E., sarà nelle sale nel 2013.

Fonte: Movieweb

 
 

Isabella Rossellini: 10 cose che non sai sull’attrice

Isabella Rossellini film

Celebre attrice attiva tanto in Italia quanto negli Stati Uniti, Isabella Rossellini è una delle più note figlie d’arte del cinema. Nel corso della sua carriera ha però saputo affermare la propria indipendenza e originalità, dando vita ad interpretazioni che hanno messo in luce il suo vero potenziale. Oggi la Rossellini continua ad essere una presenza fissa nel panorama internazionale, con numerosi progetti in cantiere che non fanno che sottolineare la sua versatilità e la sua natura di artista poliedrica.

Ecco 10 cose che non sai di Isabella Rossellini.

Isabella Rossellini compagno

Isabella Rossellini: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice ha debuttato sul grande schermo con il film Nina (1976), per poi affermarsi grazie ai titoli Il pap’occhio (1980) e Velluto blu (1986), che la rende celebre a livello internazionale. Recita poi in Oci ciornie (1987), Cappuccetto Rosso (1988), Cuore selvaggio (1990), con Nicolas Cage, La morte ti fa bella (1992), con Meryl Streep, Fearless – Senza paura (1993), Wyatt Earp (1994), Croce e delizia (1995), Fratelli (1996), Gli imbroglioni (1998), Le valigie di Tulse Luper – La storia di Moab (2003), con Valentina Cervi, Two Lovers (2008), con Joaquin Phoenix, La solitudine dei numeri primi (2010), Pollo alle prugne (2011), Enemy (2013), con Jake Gyllenhaal, Joy (2015), con Jennifer Lawrence e Silent Retreat (2020).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera la Rossellini non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, prendendo parte a serie come The Tracey Ullman Show (1989-1990) e I racconti della cripta (1995), nell’episodio You, Murderer. In seguito, è apparsa nel ruolo di sé stessa in Friends (1996), con Jennifer Aniston, e poi in Chicago Hope (1997), L’odissea (1997) e Merlino (1998). A partire dal nuovo millennio recita in Napoleone (2002), Alias (2004-2005), 30 Rock (2007), Green Porno (2008-2009), Mammas (2013), Shut Eyes (2016-2017). Attualmente è impegnata nelle riprese della serie dramma Domina, con Kasia Smutniak.

8. È anche regista, sceneggiatrice e produttrice. Negli anni, la Rossellini non si è limitata all’attività di interprete. Particolarmente versatile, ha infatti ricoperto in diverse occasioni ruoli come la regista, la sceneggiatrice e la produttrice. Si è in particolare occupata della realizzazione delle serie Green Porno e Mammas, di genere semi-documentaristico. Ha poi ricoperto tali ruoli anche per la serie Seduce Me (2010) e il film Animals Distract Me (2011). Ha inoltre scritto il cortometraggio documentario Mio padre ha 100 anni, dedicato al padre Roberto.

Isabella Rossellini: la madre, il padre e la sorella gemella

7. È figlia di note personalità del cinema. L’attrice, come suggerisce il cognome, è figlia del celebre regista Roberto Rossellini, tra i massimi autori del Neorealismo, e dell’attrice premio Oscar Ingrid Bergman. I genitori, che si erano conosciuti grazie ad un loro film comune, diedero vita a tre figli, tra cui Isabella, arrivando però al divorzio quando questa aveva solo 5 anni. L’attrice ha poi una sorella gemella, chiamata Isotta Rossellini, divenuta poi una nota accademica e critica letteraria. Questa è stata poi naturalizzata statunitense, avendo vissuto a lungo negli Stati Uniti, dove ha insegnato nelle università di Harvard, Princeton e New York.

6. Ha lavorato sui set dei genitori. Inizialmente l’attrice era intenzionata a dedicarsi all’ambito del costume cinematografico. Dopo alcuni studi a riguardo, ebbe modo di mettersi alla prova con alcuni dei film televisivi del padre, ovvero Blaise Pascal (1972) e Agostino d’Ippona (1972), avendo così modo di lavorare con lui. In seguito, la Rossellini ottenne una piccola parte nel film Nina, dove recitava anche sua madre Ingrid. Con l’occasione ebbe così modo di condividere con lei l’esperienza del set, momento indicato come particolarmente importante per la sua futura carriera.

Isabella Rossellini la morte ti fa bella

Isabella Rossellini: chi era suo marito

5. È stata sposata con un noto regista. Tra le più celebri relazioni avute dall’attrice, vi è quella con il regista Martin Scorsese. I due sono infatti stati sposati dal 1979 al 1982, affermandosi come una delle coppie più in voga di quegli anni. Durante il loro rapporto, tuttavia, i due non hanno avuto modo di collaborare insieme per qualche film, né hanno avuto figli. È inoltre noto che il divorzio fu un momento particolarmente difficile per Scorsese, che anche per via di problemi lavorativi ricorda quello come uno dei periodi peggiori della sua vita.

Isabella Rossellini: i suoi compagni e Christian De Sica

4. Ha avuto altre note relazioni. Particolarmente nota è anche la relazione avuta con il regista David Lynch, durata dal 1986 al 1990. I due si sono conosciuti grazie a Velluto blu, ed ebbero poi modo di collaborare nuovamente per il film Cuore selvaggio. In seguito, l’attrice sembra aver avuto anche una relazione con l’attore Christian De Sica, con il quale è cresciuta e di cui è sempre stata molto amica. L’attrice ha inoltre avuto una figlia, Elettra, dal suo secondo matrimonio, avuto con il modello Jon Wiedemann.

Isabella Rossellini è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 264 mila persone. All’interno di questo, la Rossellini ha ad oggi condiviso un totale di 613 post. Molti di questi sono relativi ai suoi primi lavori come modella, a momenti della sua infanzia in compagnia dei genitori o ancora a curiosità a lei legate. Non mancano poi anche immagini relative ai suoi progetti cinematografici o televisivi, permettendo così ai suoi follower di rimanere aggiornati sulla sua attività da interprete.

Isabella Rossellini in La morte ti fa bella

2. Ha avuto un ruolo di rilievo nel noto film. Nel film La morte ti fa bella, l’attrice ha interpretato il ruolo di Lisle von Rhoman, donna dalla bellezza senza tempo che introduce la protagonista all’elisir per l’immortalità. Il suo è un personaggio particolarmente misterioso e complesso, affermatosi da subito come uno dei più affascinanti del film. Per questa parte, inoltre, la Rossellini avrebbe dovuto comparire in alcune scene di nudo, ma preferì farsi sostituire da una controfigura.

Isabella Rossellini: età e altezza

1. Isabella Rossellini è nata a Roma, in Italia, il 18 giugno del 1952. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Isabella Rossellini commenta le dichiarazioni di Jennifer Lawrence

Ospite alla Festa del Cinema di Roma 2015 per omaggiare la madre, Ingrid Bergman, l’attrice Isabella Rossellini ha commentato le dichiarazioni di Jennifer Lawrence (che trovate qui) in merito alla parità di retribuzione tra uomini e donne nel mondo del cinema e di Hollywood in particolare.

https://www.youtube.com/watch?v=aK0_snFyrro

Di seguito le immagini dalla Festa di Roma 2015:

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Isabella Ragonese: 10 cose che non sai sull’attrice

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Isabella Ragonese è una delle più versatili e richieste attrici del panorama cinematografico. Negli anni si è fatta apprezzare in film divenuti grandi successi di pubblico e critica, non rinunciando a ricoprire ruoli anche in piccoli film d’autore. In entrambi i casi ha più volte dimostrato di saper adattare le sue doti a contesti e personaggi diversi, affermando così il suo talento.

Ecco 10 cose che non sai di Isabella Ragonese.

Isabella Ragonese film

1. Ha recitato in film di successo. Il debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 2006 con il film Nuovomondo. Da quel momento inizia a farsi notare, partecipando poi a film come Tutta la vita davanti (2008), Il cosmo sul comò (2008) Dieci inverni (2009), La nostra vita (2010), Un altro mondo (2010), Il giorno in più (2011), Il giovane favoloso (2014), Fino a qui tutto bene (2015), Dobbiamo parlare (2015), dove recita accanto all’attore Sergio Rubini, Il padre d’Italia (2017), Questione di karma (2017), Sole cuore amore (2017) e Mio fratello rincorre i dinosauri (2019), dove recita invecce accanto all’attore Alessandro Gassmann.

2. Ha preso parte a diverse serie televisive. L’attrice vanta anche alcune importanti partecipazioni a serie TV di successo. Tra queste si annoverano Il commissario Montalbano, nell’episodio L’età del dubbio (2011), e Rocco Schiavone (2016-in corso).

Isabella Ragonese Instagram

3. Non è presente sul social network. L’attrice ha dichiarato di non avere un proprio profilo sul social network Instagram. La Ragonese preferisce infatti tenere la sua vita privata lontana dai riflettori. Esistono tuttavia diverse fan page dedicate all’attrice, dove è possibile trovare sue foto o aggiornamenti riguardo i suoi nuovi progetti da interprete.

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Isabella Ragonese e Samuel Romano

4. È stata fidanzata. L’attrice ha avuto una relazione di cinque anni con Samuel Romano, cantante del gruppo Subsonica. I due hanno coltivato la loro storia con grande riservatezza, dichiarando di non pensare al matrimonio, quanto piuttosto al concepimento di un figlio. La coppia, in seguito, si è tuttavia separata.

Isabella Ragonese fidanzato

5. Tiene privata la sua vita sentimentale. Dopo la rottura con Samuel Romano, non si hanno avuto notizie su nuove storie sentimentali dell’attrice. La Ragonese tiene infatti particolarmente privata tale sfera della sua vita. Al momento sembrerebbe comunque non essere impegnata in alcuna relazione.

Isabella Ragonese figli

6. Desidera essere madre. L’attrice ha dichiarato che uno dei desideri della sua vita è quello di diventare madre, ma solo se questo avvenisse in modo spontaneo.

Isabella Ragonese Il commisario Montalbano

7. Era fan della serie. L’attrice ha dichiarato di essere una fan sfegatata della serie Il commissario Montalbano, e di aver fatto di tutto pur di ottenere una parte nell’episodio L’età del dubbio, dove ha potuto recitare accanto all’attore Luca Zingaretti.

8. Ha apprezzato i tempi produttivi. La Ragonese ha dichiarato che un altro dei motivi per cui ha apprezzato l’occasione di poter lavorare sul set della serie, è che questa vanta dei tempi di riprese organizzati per ottenere un prodotto di qualità. Stando alle parole dell’attrice, mediamente al giorno venivano girate tre scene, contrariamente al numero di norma maggiore per quanto riguarda i prodotti televisivi.

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Isabella Ragonese Rocco Schiavone

9. Si è innamorata del personaggio. Nella serie con Marco Giallini l’attrice interpreta Marina, la defunta moglie di Schiavone, che compare spesso in sogno o sotto forma di allucinazione a quest’ultimo. L’attrice ha dichiarato di essersi innamorata del personaggio grazie alle scene tra i due personaggi, sviluppando una profonda affinità elettiva.

Isabella Ragonese età e altezza

10. Isabella Ragonese è nata a Palermo, il 19 maggio 1981. L’altezza complessiva dell’attrice è di 169 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 
 

Isabella Ferrari: 10 cose che non sai sull’attrice

Isabella Ferrari film

Apprezzata e pluripremiata, Isabella Ferrari è considerata una delle grandi interpreti della sua generazione. Distintasi grazi a ruoli in film di particolare successo, l’attrice ha negli anni guadagnato sempre più consensi, affermandosi per carisma e versatilità. Nel corso della sua carriera, non ha mancato di recitare anche per la televisione, in alcune note serie televisive.

Ecco 10 cose che non sai di Isabella Ferrari.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

Isabella Ferrari Baby

Isabella Ferrari in Baby

5. Non condivide l’umanità del suo personaggio. Nell’acclamata serie Baby, l’attrice ricopre il ruolo di Simonetta, madre di Ludovica. Nel raccontare il proprio personaggio, da lei molto amato, l’attrice non ha nascosto di aver particolarmente faticato nel comprendere il suo concetto di umanità. Dal momento in cui rimane muta davanti alle prove della prostituzione della figlia, tra l’attrice e il personaggio si è infatti generato un divario incolmabile, che ha richiesto alla Ferrari un grande sforzo di immedesimazione.

4. Accettò il ruolo convinta dal regista. Tra i principali motivi che l’attrice ha indicato per la sua scelta di accettare il ruolo nella serie vi è stata la possibilità di lavorare con il regista Andrea De Sica. La Ferrari aveva infatti visto il suo film d’esordio, I figli della notte, rimanendone particolarmente colpita. Dopo aver incontrato il regista, e aver letto la sceneggiatura, si convinse inoltre della qualità del progetto, decidendo perciò di ricoprire il ruolo di Simonetta.

Isabella Ferrari in Sotto il sole di Riccione

3. Ha un ruolo nel nuovo film italiano di Netflix. A luglio 2020 arriva sulla piattaforma Netflix il film Sotto il sole di Riccione, scritto da Enrico Vanzina, che è un omaggio ai film balneari degli anni Ottanta, in primis a quel Sapore di mare, che segnò proprio il debutto della Ferrari. In questa nuova pellicola l’attrice interpreta Irene, madre possessiva di Vincenzo, che finirà poi per vivere la sua storia d’amore con il bodyguard Lucio, interpretato da Luca Ward.

2. Il personaggio le ha ricordato il suo ruolo in Sapore di mare. Nel dar vita ad Irene in Sotto il sole di Riccione, l’attrice ha affermato di aver ritrovato in lei molto della sua Selvaggia, personaggio da lei ricoperto in Sapore di mare. Per la Ferrari, infatti, entrambi condividono uno sguardo malinconico. Nonostante le somiglianze, le è stato però più semplice interpretare Irene, ritrovandosi nel suo carattere di madre ossessiva e apprensiva.

Isabella Ferrari: età e altezza

1. Isabella Ferrari è nata a Ponte dell’Olio, in Emilia-Romagna, Italia, il 31 marzo 1964. L’attrice è alta complessivamente 162 centimetri.

Fonte: IMDb

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Isabela Merced: l’attrice di Superman parla di Hawkgirl nel nuovo DCU

Isabela Merced Hawkgirl Superman
Screenshot dal Behind of the scenes © DC Studios

L’attrice di Superman Isabela Merced ha recentemente rivelato come il suo personaggio, Kendra Saunders/Hawkgirl, riprende la sua storia a fumetti nel prossimo film dell’universo DC. Insieme a Merced, il film vede anche la partecipazione di David Corenset, Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Anthony Carrigan, Edi Gathegi, Nathan Fillion, Sara Sampaio, Neva Howell e Pruitt Taylor Vince. Diretto da James Gunn, il film, che segna la prima apparizione importante del personaggio sul grande schermo, vede Hawkgirl come parte della Justice Gang, un gruppo di eroi sponsorizzati da aziende che non condividono esattamente la morale di Superman.

Hawkgirl ha avuto diverse incarnazioni nei fumetti, essendo un’aliena in alcuni, reincarnata in altri e persino un’aliena reincarnata nelle serie più recenti. Inoltre, tre diversi eroi hanno interpretato Hawkgirl: Shiera Sanders Hall, Shayera Hol e Kendra Saunders, quest’ultima interpretata da Merced. In un’apparizione al DC Studios Showcase Official Podcast, Merced ha parlato di come la storia di Kendra abbia influenzato la sua interpretazione in Superman:

“Kendra è reincarnata, ma è reincarnata da un’aliena. Quindi ha tutti quei ricordi. La storia è davvero molto cupa, è talmente incasinata che mi chiedo come faranno ad affrontarla. Penso che lei porti con sé tutti i ricordi, i traumi e gli errori delle sue vite passate, ovunque vada, quindi ha un carattere un po’ scontroso”.

Oltre a interpretare una supereroina, Merced ha rivelato perché essere stata scelta per Superman è stato così importante per lei: “Uno dei miei sogni nella mia carriera era lavorare con James Gunn. Gliel’ho detto il giorno che l’ho incontrato […] ero una sua grande fan”. In seguito ha scherzato dicendo che avrebbe accettato qualsiasi ruolo nel film di Gunn, aggiungendo: “Se avesse voluto che fossi una cittadina di Metropolis, avrei fatto anche quello”.

Cosa significano i commenti di Isabela Merced su Hawkgirl

Alien: Romulus Isabela Merced

Il passato complicato di Kendra Saunders la rende un’eroina più disillusa

Hawkgirl è un personaggio così ricco di tradizioni e con diverse interpretazioni che creare una propria versione dell’eroina sarebbe stato un compito enorme per Merced. Sulla base delle sue dichiarazioni, sembra che Gunn abbia optato per un approccio che include tutto, incorporando sia il ciclo di reincarnazione che le radici thanagariane di Hawkgirl.

Per quanto riguarda Merced, non le dispiace avere del materiale extra su cui lavorare per la sua interpretazione. L’attrice ha spiegato: “Lo adoro. Onestamente, mi dà così tanti retroscena ed è super utile. Ma poi, con il tocco di James Gunn, sapete, quella consapevolezza di sé e la comicità di tutto ciò. […] Mi dà l’opportunità di… sdrammatizzare il mio trauma.”

 
 

Isabela Merced: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Isabela Merced 2022
SWEET GIRL: ISABELA MERCED è RACHEL. CLAY ENOS/NETFLIX © 2021

Giovanissima, l’attrice Isabela Merced (precedentemente nota come Isabela Moner) ha già preso parte a importanti progetti cinematografici e televisivi. Con il tempo ha dimostrato di sapersi affermare tanto in prodotti commerciali come imponenti blockbuster quanto in prodotti d’autore o indipendenti ed oggi è una delle interpreti più richieste della sua generazione, con un brillante futuro all’orizzonte.

Ecco 10 cose che non sai di Isabela Merced.

Isabela Merced: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attrice ha inizio nel 2016, quando partecipa al film Scuola media: gli anni peggiori della mia vita. Successivamente prende parte al film Transformers – L’ultimo cavaliere (2017) e Soldado (2018), diretto da Stefano Sollima. Sempre nel 2018 è tra i protagonisti del film Instant Family, mentre nel 2019 interpreta Dora in Dora e la città perduta, adattamento in live-action della famosa serie animata di Nickelodeon. Successivamente ha recitato in Let it Snow – Innamorarsi sotto la neve (2019), Sweet Girl (2021), Il padre della sposa – Matrimonio a Miami (2022), Rosaline (2022) e Madame Web (2024, qui la recensione). Prossimamente sarà in Alien: Romulus e Superman: Legacy.

2. È nota per alcuni ruoli televisivi. L’attrice è celebre anche per le sue partecipazioni televisive nelle serie Growing Up Fisher (2014) e 100 cose da fare prima del liceo (2014-2016). Prende poi parte ai film TV Adam & Adam (2015) e Le leggende del tempio nascosto (2016). L’attrice è anche nota per aver doppiato proprio il personaggio di Dora nella serie animata Nickelodeon Dora and Friends in città (2014-2017). Prossimamente reciterà nella seconda stagione di The Last of Us accanto a Pedro Pascal e Bella Ramsey.

 

Isabela Merced in Madame Web

3. Interpreta una nota Spider-Woman. Nel film Madame Web l’attrice ricopre il ruolo di Anya Corazon, tra le più note Spider-Woman dei fumetti Marvel, già apparsa sul grande schermo in Spider-Man: Across the Spider-Verse. Si tratta di una delle principali protagoniste del film accanto alla Cassandra Webb di Dakota Johnson, alla Jessica Carpenter di Sydney Sweeney e alla Mattie Franklin di Celeste O’Connor.

madame web cast
Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Celeste O’Connor e Isabela Merced in Madame Web.

4. Ha apprezzato tantissimo il costume del suo personaggio. Parlando del costume da supereroina che indossa nel film, l’attrice ha dichiarato di averlo trovato particolarmente comodo e aderente, cosa che ha reso facili i movimenti. Merced ha però notato come nonostante l’allenamento svolto, le scene di combattimento o che prevedevano acrobazie da parte sua si siano rivelate difficili per via dell’imbracatura che era costretta ad indossare sopra il costume.

Isabela Merced sarà Hawkgirl in Superman: Legacy

5. Sarà una nota supereroina dei fumetti DC. Come noto, il regista James Gunn ha scelto Merced per il ruolo di Hawkgirl, personaggio che sarà presente nel film del 2025 Superman: Legacy. L’attrice, che si sta già allenando in vista delle riprese, ha raccontato di aver ottenuto il ruolo dopo un provino sostenuto insieme agli altri membri del cast e strutturato come fosse un vero e proprio giorno di riprese. Rimasta entusiasta dell’esperienza, Merced ha poi risposto positivamente all’offerta fattale da Gunn di assumere la parte.

Isabela Merced in The Last of Us

6. Avrà un ruolo nella seconda stagione della serie HBO. L’attrice è stata annunciata come nuovo membro del cast della seconda stagione di The Last of Us. Qui ricoprirà il ruolo di Dina, il nuovo interesse romantico di Ellie e l’ex di Jessie. Il personaggio viene ad oggi descritto come “uno spirito libero la cui devozione a Ellie sarà messa alla prova dalla brutalità del mondo in cui vivono“. Chi ha giocato a The Last of Us Part II ricorderà che Dina è un personaggio di supporto importante nel sequel e dunque avrà un ruolo significativo anche nella seconda stagione della serie.

sweet girl Isabela Merced Jason Momoa
SWEET GIRL: ISABELA MERCED è RACHEL, JASON MAMOA è RAY COOPER. CLAY ENOS/NETFLIX © 2021

Isabela Merced e le sue canzoni

7. Ha pubblicato un album musicale. L’attrice è nota anche come cantante, e la musica è un’altra delle sue grandi passioni. Nel 2015 la Merced ha infatti pubblicato il suo primo album, intitolato Stopping Time, dal quale sono stati tratti i singoli Deam About Me e Halo. Nel 2018 pubblica invece nel canzoni I’ll Stay e Lista de Espera, mentre nel 2020 esce l’EP The Better Half of Me. Tra i suoi singoli più recenti si annoverano invece The Chase, Don’t Go e Caliente Navidad.

 

Isabela Merced ha interpretato Dora l’esploratrice

8. Conosce bene il ruolo. Dopo aver doppiato la versione animata, l’attrice ha interpretato il personaggio di Dora l’esploratrice nel film live-action Dora e la città perduta. L’attrice ha affermato che è per lei particolarmente entusiasmante poter approfondire in questo modo il personaggio, affrontandolo sotto punti di vista e contesti differenti.

Isabela Merced è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 3,6 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 700 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Isabela Merced età e altezza

10. Isabela Merced è nata a Cleveland, in Ohio, Stati Uniti, il 10 luglio del 2001. L’altezza complessiva dell’attrice è di 1,55 metri.

Fonti: IMDb

 
 

Isabela Merced, dopo Madame Web, è pronta per essere Hawkgirl in Superman

Isabela Merced 2022
SWEET GIRL: ISABELA MERCED è RACHEL. CLAY ENOS/NETFLIX © 2021

Dopo la performance non proprio di successo di Madame Web al cinema, in cui Isabela Merced ha interpretato il ruolo di Anya Corazon, l’attrice si prepara a entrare in un altro universo a fumetti, dato che, come sappiamo, interpreterà Kendra Saunders, alias Hawkgirl, nel film Superman di James Gunn.

In una recente intervista con Collider, Isabela Merced ha parlato di questo ruolo: “Ero una ragazzina della DC crescendo. Avevamo le action figure, e la maggior parte di loro erano così vecchie e usate che la vernice si era staccata… Ma adoravo davvero Hawkgirl. Avevo Hawkgirl e Hawkman come parte della mia collezione. Beh, tecnicamente non era mia. Era la collezione mia e dei miei fratelli. Avevamo anche le Hot Wheels. Con quelle abbiamo avuto un’infanzia davvero divertente, quindi questo è un momento che chiude il cerchio.”

Merced ha continuato dicendo che sarà “onorata” di essere la prima attrice a interpretare Hawkgirl sul grande schermo, e ha scherzato dicendo che non vede l’ora che la gente le gridi il nome dell’eroe per strada perché suona come “ragazza sexy” (Hawkgirl-Hot Girl).

“Sarei onorato se la gente mi vedesse per strada e dicesse semplicemente ‘Hawkgirl!’ Non hanno bisogno di sapere il mio nome. Ne sarei onorato perché, sai una cosa? Suona anche come “Hot Girl”, e mi va bene che la gente mi chiami una ragazza sexy – Continua – Proprio come sono stata onorata da Dora. Poiché questi personaggi significano così tanto per le altre persone, sono semplicemente felice di poter potenzialmente occupare un posto speciale nel loro cuore finché significherà qualcosa per loro, ne sono molto entusiasta.”

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

 
 

Isabela Merced su Superman: “James Gunn sta cercando di rimanere molto fedele ai fumetti ma di aggiungere il suo tocco personale”

Isabela Merced 2022
SWEET GIRL: ISABELA MERCED è RACHEL. CLAY ENOS/NETFLIX © 2021

James Gunn ha messo insieme un cast molto interessante per Superman, tra cui la star di Alien: Romulus e Madame Web Isabela Merced nel ruolo di Hawgirl. In base a ciò che abbiamo visto nelle foto dal set, il personaggio sarà un membro della Justice League International di Maxwell Lord insieme a Guy Gardner/Lanterna Verde e Mister Terrific. Parlando con Josh Horowitz nel suo podcast Happy Sad Confused, Merced ha condiviso la sua eccitazione per il primo film dei DC Studios.

“Sono così emozionata che tutti vedano [Nathan Fillion]. Penso che sia fantastico”, ha iniziato. “L’intero film è molto fedele ai fumetti ma con un tocco di James Gunn. Penso davvero che sia divertente, intelligente, commovente… almeno, questa è stata la mia esperienza sul set. Ovviamente, le cose possono cambiare in sala di montaggio ma, Dio, ho adorato James”.

“È così preparato. Potevo tirare un sospiro di sollievo sul set e non dovevo preoccuparmi di farlo dopo perché James è una di quelle persone che sa esattamente cosa vuole, non si ferma davanti a nulla per ottenerlo, ha una lista di riprese, comunica con il suo team e sono tutti preparati quando arrivano perché hanno lavorato con lui per più di vent’anni”, ha continuato Merced. “Quando qualcuno è responsabile e impegnato, hai spazio per emozionarti, avere fiducia in lui e rilassarti nel ruolo. Quella è stata la parte più bella di quell’esperienza”.

L’attrice ha poi continuato a parlare in dettaglio della sua audizione; Gunn, che aveva già scelto Fillion per il ruolo di Guy, si è reso conto che Merced era la persona giusta per la parte molto rapidamente, ma il processo è stato comunque stressante per l’attrice che vedremo nella seconda stagione di The Last of Us.

Superman“Avevano un nome buffo per questo. Sono sicuro che se avessi tirato fuori le slide sarebbe apparso, ma era un nome da supereroe finto. Sapevo che era un supereroe e i temi e le conversazioni erano piuttosto simili a quelli che sono finiti nel prodotto finale. Non ne avevo idea e poi ho finito per incontrare James e sembrava un’entità più che una persona, quindi ero un po’ nervoso nell’incontrarlo. Mi ha capito subito, credo, e sapeva chi ero e cosa portavo al progetto.”

“Ho fatto il self-tape, la lettura su Zoom, e poi sono andata a Los Angeles e mi hanno detto che avrei fatto un provino. Non sai mai cosa succederà. Ci potrebbero essere 6 o 7 ragazze che ti somigliano e altre 3 che non ti somigliano e poi pensi, ‘Oh, sono io quella strana e probabilmente non mi sceglieranno'”.

Isabela Merced sarà Hawkgirl nel Superman di James Gunn

“Ero super nervosa ma eravamo letteralmente solo io, Edi e Nathan. Nathan era già stato scelto e [Jennifer Holland], la moglie di James, stava leggendo per il ruolo di Lois in quel momento, il che è stato davvero bello. La adoro in Peacemaker. È stato così emozionante. A quel punto, ho pensato, ‘Oh Dio, il ruolo sarà mio’. Me l’ha detto quel giorno. Più tardi abbiamo fatto, capelli, trucco e guardaroba, e più tardi quello stesso giorno mi ha detto che l’avevo ottenuto. Ho iniziato a piangere. È stato così imbarazzante”.

A Merced è stato anche chiesto del grande cast di Superman e di come si inserisce Hawgirl nel film. È una preoccupazione che molti fan hanno espresso riguardo al film, in particolare perché l’Uomo d’Acciaio ora ha molti personaggi con cui condividere la scena. Mentre dovremo aspettare e vedere come Gunn bilancia questo aspetto, l’attrice è stata contenta di come Hawkgirl è stata rappresentata nelle scene che ha girato.

“Sì, penso che almeno conosciamo il nostro posto in questo nuovo universo che James sta creando. Penso di aver imparato di più sul mio personaggio ogni giorno”, spiega Merced. “Uno dei giorni che mi ha aperto gli occhi è stato vedere la sua camera da letto. La stanza è stata molto rivelatrice su chi fosse.”

“Non sapevo nemmeno come sarebbe stato. Hai i fumetti a cui fare riferimento e forse nella sceneggiatura c’è scritto, ‘INT: Stanza di Hawkgirl.’ Tutto qui. Poi lo vedi ed è super informativo. James sta cercando di rimanere molto fedele ai fumetti ma di aggiungere il suo tocco personale.”

Infine, Isabela Merced ha condiviso grandi elogi per il nuovo Superman della DCU. “Penso che David [Corenswet] stesso, secondo me, sia una persona molto simile a Superman e abbia la pazienza di un buddista. È super, super gentile e parla con tutti. I bambini e i ragazzi lo adorano. Penso che sarà un Superman meraviglioso.”

 
 

Isabela Merced nel cast del nuovo film di Alien

Isabela Merced 2022
SWEET GIRL: ISABELA MERCED è RACHEL. CLAY ENOS/NETFLIX © 2021

Isabela Merced reciterà nel nuovo film di Alien, a darne notizia è il noto sito Deadline che riporta che la talentuosa attrice apparirà accanto alla già annunciata Cailee Spaeny nel film del franchise horror. Merced ha iniziato la sua carriera nel 2013. Il suo ruolo più importante fino ad oggi è stato nella commedia romantica del 2022 Rosaline, basata sul romanzo per giovani adulti del 2012 When You Were Mine di Rebecca Serle, a sua volta ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Nel film, Merced ha interpretato il ruolo di Giulietta Capuleti. Ha anche recitato in particolare in Dora e la città perduta dell’oro e Sweet Girl.

L’attrice si unisce a un film avvolto da molto mistero. L’unica cosa che si sa sull’imminente nuovo film di Alien è che sarà diretto da Fede Álvarez. Il regista è meglio conosciuto per aver diretto Don’t Breathe e Evil Dead del 2013 , entrambi i quali hanno ricevuto un’accoglienza positiva dalla critica al momento del rilascio. A parte questo, e il fatto che gli iconici Xenomorfi appariranno ancora una volta nel film, non si sa molto. Si dice che sia “scollegato” dai film precedenti. Fan dell’iconico franchise, Álvarez aveva presentato a Ridley Scott l’idea di un film diversi anni fa in una conversazione in circostanze casuali. Questo incontro alla fine ha portato il leggendario regista a chiamare Álvarez l’anno scorso per vedere se era ancora interessato a riportare in vita l’iconico franchise. Da questi avvenimenti è nato questo nuovo film ancora senza titolo. 

Secondo alcune notizie confermate la 20th Century ha poi scelto il nuovo film di Alien grazie alla forza del tono dell’idea di Fede Álvarez, poiché era una “storia davvero bella con un gruppo di personaggi che non si erano mai visto prima“, ha commentato Steve Asbell della 20th Century.

 
 

Isabela Merced che sarà Hawkgirl rivela i dettagli sul provino per Superman: Legacy

Isabela Merced 2022
SWEET GIRL: ISABELA MERCED è RACHEL. CLAY ENOS/NETFLIX © 2021

Preparatevi a vedere molto di Isabela Merced nei prossimi anni. Dopo aver recitato in Dora e la città d’oro perduta, la vedremo in Madame Web nel ruolo di Araña. Apparirà poi in Alien: Romulus in un ruolo non rivelato, prima di partecipare alla seconda stagione di The Last of Us nel ruolo di Dina, l’interesse romantico di Ellie.

Il tutto culminerà con l’apparizione di Isabela Merced in Superman: Legacy di James Gunn nel ruolo della feroce guerriera Thanagariana, Hawkgirl. Parlando con The Hollywood Reporter, Isabela Merced ha descritto brevemente come è stato il processo di screen test per Superman: Legacy.

Sono stata diretta da [Gunn] durante il provino di [Superman: Legacy], perché ho fatto il provino per questo. Ho avuto modo di fare [il provino] con gli altri compagni di cast, ed è stato davvero bello. È stato molto professionale; è stato quasi come un vero e proprio giorno di riprese“, ha raccontato Merced a THR.

Quindi ho già imparato molto sul suo processo, e quest’uomo… ha il meglio del meglio che lavora per lui e lavorano insieme da così tanto tempo che spetta solo a me rovinare tutto”. L’attrice ha poi aggiunto che si sta impegnando per dare ai fan la versione di Hawkgirl che meritano.

Spero di riuscire a capire e a prendere appunti, di continuare ad allenarmi e di essere in salute durante tutto questo. Allora sarò in grado di dare ai fan la performance che meritano“.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

 

 
 

Isabel, la serie tv: stagioni, episodi, trama, cast e dove vederla

Isabel Serie Tv

Isabel è la serie tv storica spagnola diretta da Jordi Frades e prodotta da Diagonal TV per TVE. La show è l’adattamento della storia del regno della regina Isabella di Castiglia.

Isabel: dove vederla in streaming

La serie tv è stata trasmessa su La 1 di TVE dal 2012 al 2014. In Italia, la serie è stata rimontata in due stagioni della durata di 100-105 minuti a episodio. Venne trasmessa in prima visione su Rai Premium dal 7 ottobre 2018 al 20 marzo 2019. Isabel in streaming è disponibile su Raiplay.

Isabel: la trama e il cast

Nella prima stagione di Isabel viene raccontato il periodo di vita di Isabel compreso tra il 1461 e il 1474: dalla fine della sua infanzia al matrimonio con Ferdinando II d’Aragona e l’intreccio di lotte e intrighi che alla fine portarono alla sua incoronazione a regina di Castiglia.

In Isabel protagonisti sono Isabella di Castiglia (stagioni 1-3), interpretata da Michelle Jenner, Ferdinando II d’Aragona (stagioni 1-3), interpretato da Rodolfo Sancho, Enrico IV di Castiglia (stagione 1), interpretato da Pablo Derqui, Giovanna del Portogallo (stagioni 1-2), interpretata da Bárbara Lennie. Alfonso di Castiglia (stagione 1), interpretato da Victor Elías, Alfonso V del Portogallo (stagioni 1-2), interpretato da Daniel Albadalejo, Giovanni II del Portogallo (stagioni 2-3), interpretato da Álvaro Monje, Giovanni II d’Aragona (stagioni 1-2), interpretato da Jordi Banacoloc, Giovanna la Beltraneja (stagioni 1-2), interpretata da Carmen Sánchez e  Úrsula Corberó come Margherita d’Asburgo-

Giovanni di Pacheco (stagioni 1-2), interpretato da Ginés García Millán, Alfonso Carrillo de Acuña (stagioni 1-2), interpretato da Pedro Casablanc, Gonzalo Chacón (stagioni 1-3), interpretato da Ramón Madaula, Gutierre de Cárdenas (stagioni 1-3), interpretato da Pere Ponce Nipote (di zio) di Gonzalo Chacón, Gonzalo Fernández de Córdoba (stagioni 1-3), interpretato da Sergio Peris-Mencheta, Beltrán de la Cueva (stagioni 1-3), interpretato da William Miller, Beatriz de Bobadilla (stagioni 1-3), interpretata da Ainhoa Santamaría, Andrés Cabrera (stagioni 1-3), interpretato da Jordi Díaz. Diego Hurtado de Mendoza (stagioni 1-2), interpretato da Juan Meseguer, Clara Chacón (stagioni 1-2), interpretata da Monica Vic.

Isabel 2 stagione

La seconda stagione di Isabel al centro del racconto c’è il periodo compreso tra il 1474 e il 1492: dall’incoronazione alla guerra di successione al trono contro Alfonso V del Portogallo e Giovanna la Beltraneja fino alla conquista di Granada e alla partenza di Cristoforo Colombo verso le Americhe.

Nel cast di volti nuovi nella seconda stagione troviamo  Giovanna di Castiglia (stagioni 2-3), interpretata da Irene Escolar, Muley Hacen (stagione 2), interpretato da Roberto Enríquez, Boabdil di Granada (stagione 2), interpretato da Alex Martínez, Diego di Pacheco (stagioni 1-3), interpretato da Javier Rey, Hernando de Talavera (stagioni 2-3), interpretato da Lluís Soler, Tomás de Torquemada (stagione 2), interpretato da Manuel Dueso, Al-Zaghal (stagione 2), interpretato da Javier Mora,  Aisha (stagione 2), interpretata da Alicia Borrachero, Isabel de Solís/Zoraya, interpretata da Nani Jiménez, Cristoforo Colombo (stagioni 2-3), interpretato da Julio Manrique.

Isabel 3 stagione

Nella terza stagione di Isabel il racconto ripercorre la parte finale della vita di Isabella (1492-1504): la scoperta dell’America, il matrimonio dell’infanta Giovanna con Filippo e dell’infante Giovanni con Margherita d’Asburgo; le successive morti dell’infante Giovanni e della primogenita Isabella, regina consorte del Portogallo; il matrimonio della figlia Maria con Manuele I del Portogallo. La serie si conclude con la morte della stessa Isabella.

Volti nuovi della terza stagione sono Carlo VIII di Francia (stagione 3), interpretato da Héctor Carballo, Filippo di Castiglia (stagione 3), interpretato da Raúl Merida, Francisco Jiménez de Cisneros (stagione 3), interpretato da Eusebio Poncela, , Pedro González de Mendoza (stagioni 1-3), interpretato da Andrés Herrera, Rodrigo Borgia poi papa Alessandro VI (stagione 1 e stagione 3), interpretato da Jorge Bosch, , e Cesare Borgia (stagione 3), interpretato da Nacho Aldeguer.

 

 
 

Is This Thing On?, la prima immagine del nuovo film diretto da Bradley Cooper

Is This Thing On?
Foto cortesia di Searchlight Pictures

La commedia drammatica di Bradley Cooper Is This Thing On? sarà presentata in anteprima mondiale al New York Film Festival, dove sarà il film di chiusura il 10 ottobre all’Alice Tully Hall del Lincoln Center. Ispirato alla vita del comico britannico John Bishop, il film racconta la storia della separazione di una coppia sposata, interpretata da Will Arnett e Laura Dern, che sta crescendo due figli. Il marito, Alex, decide di dare una svolta radicale alla sua carriera per diventare un comico professionista nel West Village di New York City. Nella prima immagine appena rivelata, il personaggio di Arnett è ritratto in piedi con aria malinconica in un comedy club.

Searchlight Pictures si occupa della distribuzione del film, ma non ha ancora rivelato la data di uscita nelle sale. Sappiamo però che Andra Day, Christine Ebersole, Ciarán Hinds, Sean Hayes, Peyton Manning e Amy Sedaris completano il cast del film.

Siamo onorati e grati di presentare il nostro film in anteprima al New York Film Festival”, ha dichiarato Cooper. “All’inizio di quest’anno abbiamo avuto la meravigliosa opportunità di girare questa storia in tutta la città, quindi è molto emozionante presentarla nella serata di chiusura del festival. New York infonde un’energia in ogni aspetto della realizzazione di un film che è semplicemente irripetibile”. Is This Thing On? è il terzo lavoro da regista di Cooper dopo “A Star Is Born” e Maestro. Davanti alla telecamera, l’attore è noto soprattutto per “Una notte da leoni”, “Il lato positivo – Silver Linings Playbook”, “American Hustle” e “American Sniper”.

Siamo entusiasti di chiudere il festival con il delizioso terzo lungometraggio di Bradley Cooper”, ha dichiarato Dennis Lim, direttore artistico del New York Film Festival. “‘Is This Thing On?’ è un film dalle molteplici dimensioni e sorprese: un affettuoso omaggio alla scena comica di New York City, uno studio sensibile dell’insoddisfazione della mezza età e una commedia moderna sul secondo matrimonio, perfettamente equilibrata tra umorismo e sentimento”.