Home Blog Pagina 2469

Dan Gilroy, Nightcrawler e lo tsunami dei supereroi

0

Il regista Dan Gilroy, dopo aver ritirato il premio come Miglior Film d’Esordio agli ultimi Independent Spirit Award, durante il suo acceptance speech si è rivolto ai suoi colleghi filmakers indipendenti considerandoli come “sopravvissuti ad uno tsunami di film a base di supereroi”.

Premiato per il suo film Nightcrawler– lucida e cinica riflessione sul ruolo dei media al giorno d’oggi, presentato alla nona edizione del Festival del Film di Roma- Gilroy si è scagliato con veemenza contro lo strapotere dell’industria hollywoodiana ormai dominata dai cosiddetti superhero movies dichiarando:

“Film indipendenti, la fondazione in particolare e tutti coloro presenti qui oggi, penso che abbiamo resistito ad uno Tsunami di film sui supereroi che si è abbattuto su questa industria. Siamo sopravvissuti e abbiamo prosperato e credo che questo sia lo spirito giusto”.

Gilroy ha riservato delle parole di elogio per il protagonista del suo film- e co- produttore- Jake Gyllenhaal, un tempo corteggiato dall’industria mainstream per sostituire Tobey MaGuire nella prima trilogia di Spiderman diretta da Raimi e, in tempi più recenti, valutato dalla Warner Bros. per interpretare un ruolo nel prossimo superhero movie Suicide Squad, offerta che ha poi declinato; mentre invece la sua partner in scena Rene Russo, nella vita moglie di Gilroy, ha ricoperto il ruolo della moglie di Odino, Frigga, in entrambi i due capitoli del franchise di Thor.

Fonte: The Hollywood Reporter

Dan Brown adatta Il simbolo perduto

0

dan_brownSecondo alcuni rumors che si fanno sempre più insistenti,  Dan Brown sarebbe a lavoro su una nuova riscrittura della sceneggiatura tratta dal suo best-seller Il simbolo perduto, altra avventura di quel Robert Langdon che lo ha reso famoso e ricchissimo con Il codice Da Vinci e Angeli e Demoni. Stavolta l’eroe, interpretato nei primi due film da Tom Hanks, dovrà vedersela con una piramide contenente un’antica conoscenza.

Dan Brown – il simbolo perduto: recensione della serie su Robert Langdon

Dopo la trilogia cinematografica diretta da Ron Howard e interpretata da Tom Hanks – ovvero Il codice Da Vinci, Angeli e demoni e Inferno  il personaggio ormai iconico di Robert Langdon creato dallo scrittore Dan Brown approda sul piccolo schermo grazie alla serie Dan Brown – il simbolo perduto, prodotta per il canale streaming Peacock.

Dan Brown – il simbolo perduto, la trama

In questo nuovo show il protagonista, pur avendo subito un deciso ringiovanimento rispetto alla versione interpretata da Hanks, rimane comunque già totalmente indirizzato nella sua carriera di esperto di simbologia religiosa, oltre che ovviamente improntato verso una visione totalmente razionale nelle sue interpretazioni. Nella sua nuova avventura Langdon deve tentare di salvare il suo mentore Peter Solomon, rapito da un maniaco assassino deciso a impadronirsi della conoscenza dell’uomo per arrivare a possedere un potere in grado di cambiare l’intero status quo degli Stati Uniti. Per riuscire nell’impresa Langdon, aiutato principalmente dalla figlia di Solomon Katherine, dovrà come al solito decifrare codici, svelare segreti e ovviamente scampare a decine di pericoli in agguato.

“Squadra che vince non si cambia” è uno dei motti più popolari applicati allo sport, e in questo caso ben si addice anche a Dan Brown – il simbolo perduto. Quei milioni di lettori che si sono appassionati ai romanzi di Brown, così come gli spettatori che hanno decretato il successo dei lungometraggi di Howard e Hanks – in particolar modo i primi due lungometraggi della trilogia – rimarranno senza alcun dubbio soddisfatti dall’adattamento televisivo di The Lost Symbol, in originale. La decisione di “rinfrescare” il protagonista a livello anagrafico non altera in alcun modo lo spessore del personaggio né stravolge le caratteristiche che lo hanno reso tanto popolare.

Il nuovo Robert Langdon

Il nuovo attore principale Ashley Zukerman – salito recentemente alla ribalta grazie a un’altra serie di enorme successo quale Succession – possiede il giusto tipo di presenza scenica, elegante e vagamente geek nella sua pur evidente umanità. Simpatico fin dalle primissime scene, l’attore interpreta il personaggio di Langdon conferendogli il necessario spessore drammatico, facendo in modo che l’empatia del pubblico sia diretta immediatamente verso la figura principale. In questo modo si crea, quasi per contrappasso, una interessante dicotomia tra il fattore umano che Langdon trasmette nelle puntate iniziali e la freddezza calcolatrice delle macchinazioni messe in atto da “villain” Mal’akh, interpretato con efficace presenza scenica da un Beau Knapp (The Good Lord Bird), attore aiutato dal notevole trucco che ricopre il suo corpo di tatuaggi. Nel cast meritano segnalazione anche il veterano Eddie Izzard (Hannibal) nella parte di Peter Solomon e Rick Gonzalez (Arrow) in quella di un poliziotto che si trova accidentalmente coinvolto nelle avventure di Langdon. 

Il simbolo perduto ripropone dunque con discreta efficacia tutti gli elementi che hanno reso popolari i romanzi di Dan Brown e i suoi adattamenti cinematografici. Si tratta di un tipo di show che punta all’intrattenimento leggero, che vuole divertire il pubblico intento a seguire i vari incastri della trama che si dipanano volta per volta grazie alle abilità deduttive e alla conoscenza specifica dei personaggi, su tutti ovviamente Robert Langdon. Non è questo il tipo di show televisivo in cui cercare profondità psicologica dei personaggi oppure momenti fortemente drammatici e introspettivi: The Lost Symbol punta al contrario a stuzzicare il gusto dello spettatore per il mistery, condito con un pizzico di storia e un gusto retrò che ben gli si addice.

Anche la scala della messa in scena non è certamente quella di una mega-produzione come ad esempio Il codice Da Vinci ma la bellezza delle ambientazioni, soprattutto nell’episodio pilota, immerge comunque lo spettatore in un prodotto confezionato con eleganza e notevole cura per i dettagli. Quel che resta da fare è rilassarsi, seguire Robert Langdon nella sua nuova, frenetica avventura sicuri che prima o poi riuscirà a risolvere tutti gli enigmi e rompicapo che gli si presentano di fronte. Per gli amanti dell’eroe e dell’universo creato da Dan Brown, il divertimento è assicurato. 

Dan Aykroyd: i Ghostbusters… vadano all’Inferno!

0

No, non è un clamoroso dietro front, ma l’idea di Aykroyd per un eventuale quinto capitolo della saga degli Acchiappafantasmi. Dan Aykroyd non ha certo avuto vita facile nel portare avanti il terzo film dedicato agli Acchiappafantasmi: nonostante il progetto sia ancora in attesa del via libera della Sony, con l’intero cast confermato – a eccezione ovviamente di Bill Murray – l’attore sembra in pieno trip creativo, avendo già cominciato a parlare del quarto e del quinto film, che vedrebbe i protagonisti finire all’Inferno.

Aykroyd ha detto che vedere i Ghostubusters nell’Aldilà sarebbe grande, ma che ci vorranno uno o due film prima che questo succeda: il lavoro sarebbe già a buon punto, scritto dallo stesso Aykroyd assieme al suo collaboratore storico Tom Davis e promette di essere il più comico di tutti.  L’attore  ha dichiarato che se la Sony darà il via libera a Ghostbusters 3, probabilmente ci sarebbe spazio per un ulteriore ritorno: tuttavia lo stesso attore ha affermato che è arrivato il momento di avviare effettivamente il progetto, altrimenti c’è il rischio che i protagonisti gettino la spugna e visto che sono gli stessi a detenere i diritti, senza di loro il film non potrà essere fatto.

Fonte: WorstPreviews

Dan Aykroyd: 10 cose che non sai sull’attore

Dan Aykroyd: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Dan Aykroyd è stato una delle principali icone comiche degli anni Ottanta, avendo preso parte a film di grandissimo successo rimasti indelebili nell’immaginario collettivo. Sono infatti numerosi i titoli che vengono subito alla mente quando si pensa a lui, segno che egli è realmente stato in grado di distinguersi e costruirsi una propria personalità all’interno di Hollywood. Ancora oggi, a distanza di anni, è sempre un piacere rivedere i suoi film più noti e riscoprire anche quelli meno celebri.

Ecco 10 cose che non sai di Dan Aykroyd.

Dan Aykroyd: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Dopo essere divenuto una celebrità del Saturday Night Live, la carriera di Aykroyd al cinema inizia nel 1979 con il film 1941 – Allarme a Hollywood, di Steven Spielberg. Nel 1980 si consacra ulteriormente, insieme all’amico John Belushi, grazie al film The Blues Brothers. Da quel momento, recita in celebri film come Una poltra per due (1983), con Eddie Murphy, Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), con Harrison Ford, Ghostbusters – Acchiappafantasmi (1984), con Bill Murray, Tutto in una notte (1985), Spie come noi (1985), Ho sposato un’aliena (1988), Ghostbusters II (1989) e A spasso con Daisy (1989). In seguito ha recitato in titoli come Genitori cercasi (1994), Blues Brothers: Il mito continua (1998), Pearl Harbor (2001), Io vi dichiaro marito e… marito (2007), Candidato a sorpresa (2012), Tammy (2014) e Ghostbusters: Legacy (2021).

2. Ha partecipato anche a progetti televisivi. Aykroyd non ha però mai dimenticato la televisione, che lo ha reso celebre. Oltre ad aver preso parte al già citato Saturday Night Live in più occasioni tra il 1975 e il 2013, ha poi recitato in film per la TV come Things We Did Last Summer (1978), All You Need Is Cash (1978) e nella serie PSI Factor (1996-2000). Ha poi preso parte a Casa e chiesa (1997-1998), il film La vendetta del ragno nero (2001) e ad alcuni episodi della serie La vita secondo Jim (2002-2009). Nel 2013 ha invece recitato nel film Dietro i candelabri, con protagonista Michael Douglas.

3. È anche regista, sceneggiatore e produttore. Oltre a lavorare come interprete, Aykroyd si è in diverse occasioni occupato anche di altri ruoli, in particolare quello dello sceneggiatore. Ha infatti partecipato alla scrittura di diversi episodi del Saturday Night Live, ma anhe a quella dei film The Blues Brothers, Ghostbusters – Acchiappafantasmi, Spie come noi, Ghostbusters II, Teste di cono e Blues Brothers: Il mito continua. Ha poi diretto il film Nient’altro che guai (1991), da lui anche scritto, mentre ha recentemente ricoperto il ruolo di produttore per il film Ghostbusters (2016).

Day-Aykroyd-The-Blues-Brothers

Dan Aykroyd in The Blues Brothers

4. Ha ideato i personaggi insieme a John Belushi. Prima di diventare i protagonisti di The Blues Brothers, i personaggi Jake ed Elwood Blues sono stati ideato da Aykroyd insieme a Belushi per lo show Saturday Night Live. I due erano inzialmente protagonisti di alcuni sketch, ma in seguito divennero membri di una band a tutti gli effetti, pubblicando l’album Briefcase Full of Blues nel 1978. Sull’onda del successo ottenuto, i due attori si decisero infine a realizzare un film basato su questi due personaggi, dando vita ad un lungometraggio che punta sulla comicità e sulla musica più che sulla coerenza narrativa.

5. Scrisse una sceneggiatura esageratamente lunga. Aykroyd si occupò in prima persona della sceneggiatura del film, pur non avendone mai scritta una prima di quel momento. Egli inserì dunque numerosi passaggi descrittivi sulle origini dei personaggi, idee per la messa in scena e altre idee, arrivando ad occupare circa 324 pagine. Per ironizzare sul suo stesso lavoro Aykroyd fece recapitare il copione al produttore Robert K. Weiss nella copertina di un elenco del telefono. Il regista del film, John Landis, ebbe dunque poi il compito di riadattare quanto scritto da Aykroyd in una sceneggiatura valida per poter essere adattata per il cinema.

Dan Aykroyd in Una poltrona per due

6. Si è ridotto lo stipendio per recitare nel film. Una poltrona per due è uno dei più popolari film degli anni Ottanta, nonché appuntamento fisso in televisione durante la vigilia di Natale in Italia. Tale film piacque da subito anche ad Aykroyd, che dopo aver letto la sceneggiatura si offrì di sostiuire Gene Wilder, inizialmente pensato per il ruolo di Louis Winthorpe III. Per ottenere il ruolo Aykroyd dovette però dimezzarsi lo stipendio, poiché i produttori non erano convinti circa il suo coinvolgimento. La chimica di coppia sfoggiata con Murphy ha poi reso il film un grande successo, smentendo dunque chi non era convinto sulla sua partecipazione al progetto.

Day-Aykroyd-Una-poltrona-per-due

Dan Aykroyd in Ghostbusters

7. Aveva scritto un ruolo per il suo celebre amico. Mentre era intento a scrivere la sceneggiatura di Ghostbusters – Acchiappafantasmi, Aykroyd aveva pensato di costruire il personaggio di Peter Venkman sulla base del carattere del suo celebre amico e collega John Belushi. Quest’ultimo, purtroppo, venne tragicamente a mancare proprio mentre la sceneggiatura era ancora in fase di scrittura. Per il ruolo venne allora scelto l’attore Bill Murray ed Aykroyd si trovò a dover apportare alcune modifiche per rendere più congeniale il personaggio al nuovo attore.

8. Ha svelato il segreto di una celebre scena. Una delle immagini più famose del film è quella in cui Ray, il personaggio interpretato da Aykroyd, rimane scioccato e la sigaretta che stava per fumarsi gli rimane appesa al labbro. In un’intervista successiva al film, l’attore ha raccontato che la cosa era prevista ma che per riuscire in ciò non è stato utilizzato nessun tipo di adesivo. Semplicemente, la sigaretta è rimasta attaccata al suo labro grazie alla saliva. Si tratta ancora oggi di un’immagine molto popolare, divenuta anche un meme su Internet.

Dan Aykroyd e la vodka

9. Ha fondato un proprio brand di vodka. In più occasioni l’attore si è cimentato anche in progetti esterni al mondo del cinema. Tra le sue attività più note vi è quella relativa al Crystal Head Vodka, un brand di vodka fondato nel 2007 insieme all’artista John Alexander. Si tratta di un marchio di vodka di fascia alta noto per la sua caratteristica bottiglia a forma di teschio e per essere filtrato attraverso i cristalli di diamante Herkimer. A causa della mancanza di vodka senza additivi sul mercato, Aykroyd aveva infatti deciso di crearne una lui stesso. Alexander ha poi progettato la bottiglia basandosi sul fascino condiviso da entrambi per la leggenda dei tredici teschi di cristallo.

Dan Aykroyd: età e altezza dell’attore

10. Dan Aykroyd è nato a Ottawa, in Canada, il 1 luglio del 1952. L’attore è alto complessivamente 1.83 metri.

Fonte: IMDb

Dan Aykroyd si unisce al cast di Get on Up

0
Dan Aykroyd si unisce al cast di Get on Up

Annunciato questa estate dalla Universal Pictures, con uscita nelle sale prevista per il 17 ottobre 2014, il biopic sulla vita di James Brown, i cui panni saranno indossati da Chadwick Boseman, si arricchisce di un attore d’eccezione.

Secondo quanto riportato da The Holliwood Reporter, sembrerebbe che Dan Aykroyd, il padre di Ghostbusters, si unirà al cast sinora composto da Chadwick BosemanNelsan EllisViola DavisLennie JamesOctavia Spencer. Insieme ad Aykroyd è in arrivo anche Jill Scott.

Il film, diretto da Tate Taylor, porterà il titolo di un celebre pezzo del padrino del soul: Get on up e ne racconterà la vita partendo dai primi anni di un’infanzia vissuta in povertà per poi fotografare l’ascesa di una delle figure di maggior peso del panorama musicale mondiale.

Oltre al cast, anche il pool di produttori sarà d’eccezione, oltre allo stesso Taylor, saranno impegnati nella produzione anche Mick JaggerVictoria PearmanBrian GrazerErica Huggins.

Fonte: ComingSoon.net

Dan Aykroyd parlando di Ghostbusters 3

0

Dan Aykroyd parlando di Ghostbusters 3 a  confermato il ritorno anche di Sigourney Weaver nel cast, inoltre vuole che ci siano anche Alyssa Milano e Eliza Dushku, e pensa a Harold Ramis come regista…

L’attore ha spiegato che la Sony sta premendo l’acceleratore sul progetto, e si sbilancia parlando anche di riprese: “Penso che inizieremo a girare molto presto, forse già in inverno”. Ma per girare un film servono un regista e un cast: sembra che la Sony stia facendo di tutto per ottenerli piuttosto in fretta. Ivan Reitman, regista dei primi due film, non potrà partecipare perché è “troppo impegnato nel ruolo di mega-produttore di film”, ma c’è una buona possibilità (almeno per quanto riguarda i desideri di Aykroyd) che sia Harold Ramis a dirigerlo. Ramis ha appena girato Anno Uno, commedia comica scritta proprio dagli sceneggiatori di Ghostbusters 3: “Ha un mucchio di cose in ballo, ma sarebbe grandioso vederlo lavorare a questo film.”

Dan Aykroyd conferma i rumour sul cast di Ghostbusters 3

0
Dan Aykroyd conferma i rumour sul cast di Ghostbusters 3

ghostbustersi 3

Ore che Ghostbusters 3 sembra aver ottenuto finalmente il via libera, Dan Aykroyd conferma i rumour sui nuovi attori che prenderanno parte al film, a cominciare da Anna Faris…

Dan Amboyer parla di Batman v Superman Dawn of Justice

0

Dan Amboyer, attore che ha partecipato alle riprese di Batman v Superman Dawn of Justice ma il cui ruolo è ancora sconosciuto, ha risposto a delle insisdiose domande fattegli da PopSugar in merito al suo personaggio nel film. In realtà i rumors parlan di Hal Jordan/Green Lantern, personaggio che avrà invece un ruolo molto importante nella Justice League.

Su Zack Snyder l’attore ha dichiarato che il regista è molto fisico, che ha addirittura chiesto di fare delle flessioni traun ciak e l’altro e che ha spinto gli attori a prendersi molta cura della propria forma, incitandoli addirittura a mangiare sano, frutta e verdura.

In merito alle scene che ha girato lui stesso, Dan Amboyer è stato molto generico: “Non posso dire nulla senza spoilerare, diciamo però che ho girato delle scene davvero belle”.

Che ne pensate? Potrebbe trattarsi del nuovo volto di Lanterna Verde?

Justice League Parte I sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo  protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Il seguito invece, Justice League Part Two arriverà  14 giu 2019.

Dan Akroyd sarà in Dog Fight!

0
Dan Akroyd sarà in Dog Fight!

Dan Aykroyd entra nel cast di Dog Fight, commedia della Warner Bros diretta da Jay Roach. Sarà una divertente coomedia

Damsels in Distress: recensione del film con Greta Gerwig

0
Damsels in Distress: recensione del film con Greta Gerwig

Il miglior rimedio contro la depressione? Caffè con ciambelle, chiacchiere terapeutiche, ma soprattutto un ferreo programma d’igiene personale misto a numeri di danza. Parola di Violet (Greta Gerwig), Rose (Megalyn Echikunwoke) e Heather (Carrie MacLemore), protagoniste dell’ultimo film di Whit Stillman presentato l’anno scorso ai Festival di Venezia e Toronto: Damsels in Distress.

Damsels in Distress, la trama: Belle, giovani ed anti-convenzionali, le tre ragazze intendono rivoluzionare la vita al Seven Oaks, un college dell’East Coast caratterizzato dalla predominanza maschile e da una diffusa tendenza al suicidio dei suoi studenti. Prendono sotto la propria ala Lilly (Analeigh Tipton), che rimane affascinata dalle bizzarre convinzioni delle nuove compagne di stanza, continuamente alla ricerca di persone mediocri e “perdenti” da salvare attraverso il loro “Centro di prevenzione suicidi”. Come Frank e Thor, membri di una confraternita incapaci di distinguere i colori primari, o la depressa Priss, appena mollata dalla sua ultima fiamma dagli occhi blu.

Nel frattempo Lily si destreggia fra Charlie (il protagonista di “O.C.” Adam Brody), playboy della Facoltà che la adesca offrendole un drink al pub, e l’amico provvisto di fidanzata Xavier (Hugo Becker). Questo, chiaramente attratto dalla dolce brunetta, non vede l’ora di farle sperimentare i costumi sessuali dei Catari.

Tra lezioni di tip tap, citazioni auliche e corsi sulla letteratura omosessuale, Stillman firma una commedia fuori dall’ordinario, evidente parodia dei film adolescenziali e dei personaggi che li popolano. Solo se letto in quest’ottica, Damsels in Distress ha ragione di esistere, pungente affresco della borghesia urbana statunitense che il regista originario di Washington aveva già preso di mira in “Metropolitan” e “The Last Days of Disco”.

I protagonisti di Damsels in Distress, molti dei quali al loro debutto cinematografico, sfoderano una recitazione decisamente sopra le righe, in linea con un’atmosfera frivola e “witty” che, se diverte nella prima parte del film, alla lunga stanca e convince sempre meno.

Il risultato è una satira non sgradevole, di livello medio, con qualche felice intuizione e dialoghi caratterizzati da un nonsense che vuole (vorrebbe) riecheggiare l’humour anglosassone di autori come Oscar Wilde. Ottima la scelta dei costumi, ad opera di Ciera Wells, e brillanti le coreografie di Justin Cerne, tra cui quella finale della “sambola”, spassoso ballo inventato dalla leader del gruppo Violet. Uscito negli Usa lo scorso aprile, Damsels in Distress sarà nelle nostre sale dal 1 agosto.

Damsel: una clip dal film con Millie Bobby Brown

0
Damsel: una clip dal film con Millie Bobby Brown

Si intitola Damsel il prossimo film Netflix con protagonista Millie Bobby Brown che ormai ha trovato una vera e propria casa professionale all’ombra della grande N rossa. Dopo il successo travolgente con Stranger Things, che si avvia alla sua conclusione, l’attrice ha partecipato Enola Holmes e ora tornerà a essere un’eroina action nel fantasy diretto da Juan Carlos Fresnadillo. Ecco di seguito una clip dal film che arriverà sulla piattaforma il prossimo 8 marzo.

https://twitter.com/netflix/status/1759940974459949216

Millie Bobby Brown è una damigella che non ha bisogno di essere salvata in Damsel, il film diretto da Juan Carlos Fresnadillo,  in arrivo solo su Netflix dall’8 marzo 2024.

Damsel, guarda il trailer

In Damsel Una devota damigella accetta di sposare un affascinante principe, per poi scoprire che la famiglia reale vuole offrirla in sacrificio per ripagare un vecchio debito. Intrappolata in una caverna con un drago sputafuoco, dovrà utilizzare astuzia e caparbietà per sopravvivere.

Damsel: trailer del film Netflix con Millie Bobby Brown

0
Damsel: trailer del film Netflix con Millie Bobby Brown

Netflix dopo il teaser ha diffuso il  trailer del film action Damsel che vede protagonista l’attrice Millie Bobby Brown. Millie Bobby Brown è una damigella che non ha bisogno di essere salvata in Damsel, il film diretto da Juan Carlos Fresnadillo,  in arrivo solo su Netflix dall’8 marzo 2024.

In Damsel Una devota damigella accetta di sposare un affascinante principe, per poi scoprire che la famiglia reale vuole offrirla in sacrificio per ripagare un vecchio debito. Intrappolata in una caverna con un drago sputafuoco, dovrà utilizzare astuzia e caparbietà per sopravvivere.

  • DIRETTO DA: Juan Carlos Fresnadillo
  • SCRITTO DA: Dan Mazeau
  • PRODOTTO DA: Joe Roth, p.g.a., Jeff Kirschenbaum, p.g.a., Chris Castaldi, p.g.a.
  • CO-PRODUTTORE: Emily Wolfe
  • PRODUTTORI ESECUTIVI: Sue Baden-Powell, Zack Roth, Millie Bobby Brown, Robert Brown, Dan Mazeau, Mark Bomback
  • CAST: Millie Bobby Brown, Ray Winstone, Nick Robinson, Shohreh Aghdashloo, con Angela Bassett e Robin Wright

LOGLINE:

Damsel: teaser trailer del film Netflix con Millie Bobby Brown

0
Damsel: teaser trailer del film Netflix con Millie Bobby Brown

Netflix ha diffuso il teaser trailer del film action Damsel che vede protagonista l’attrice Millie Bobby Brown. Il primo contributo video ufficiale sul film atteso arriva dal Geeked Week di New York.

Damsel è diretto dal regista spagnolo candidato all’Oscar Juan Carlos Fresnadillo, adattato da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di L’ira dei Titani Dan Mazeau. Oltre a recitare, la Brown è anche produttrice esecutiva attraverso la sua società PCMA Productions insieme a Zack Roth, Chris Castaldi e Mazeau. Anche Joe Roth e Jeff Kirschenbaum si sono uniti al progetto come produttori.

In Damsel una devota damigella accetta di sposare un affascinante principe, per poi scoprire che la famiglia reale vuole offrirla in sacrificio per ripagare un vecchio debito. Intrappolata in una caverna con un drago sputafuoco, dovrà utilizzare astuzia e caparbietà per sopravvivere.

In quale altro prodotto Netflix ha preso parte Millie Bobby Brown?

Millie Bobby Brown ha ottenuto riconoscimenti a livello mondiale per il suo ruolo rivoluzionario nel ruolo di Undici nella serie di fantascienza di successo di Netflix Stranger Things, che è valso alla giovane attrice la sua prima nomination agli Emmy Award come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica. Riprenderà ancora una volta il ruolo nella tanto attesa stagione finale le cui riprese riprenderanno nei prossimi giorni.

Damsel: recensione del film con Millie Bobby Brown

Damsel: recensione del film con Millie Bobby Brown

In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti delle Donne è una produzione Netflix a ricordare alle donne che devono salvarsi da sole, e non solo dai draghi: Damsel. Dimenticate i racconti in cui un prode cavaliere porta soccorso a una damigella in difficoltà perché non è questo il caso, avverte una voce fuori di campo fin dalle prime battute di Damsel, il nuovo film di Juan Carlos Fresnadillo in uscita sulla piattaforma proprio l’8 marzo. Un film che gioca sulle atmosfere del fantasy per portare in realtà un messaggio concreto, a qualunque livello di lettura si scelga di affrontarlo.

A testimoniare l’importanza attribuita all’operazione sono i nomi di rilevanza presenti nel cast che partecipano al film con quello che si potrebbe definire come poco più di un cammeo, come Angela Bassett e Robin Wright Penn. Entrambe le attrici sono note per aver più volte manifestato pubblicamente la richiesta di maggiori diritti per le donne: nel 2016 Wright Penn, protagonista di House of Cards, ha intavolato una dura contestazione con la produzione della serie per rivendicare la parità salariale con il collega Kevin Spacey.

In Damsel i loro ruoli incorniciano l’interpretazione della ventenne Millie Bobby Brown, volto e corpo in azione della principessa Elodie la quale, perse le speranze di poter contare su un cavaliere in arrivo su un un destriero bianco, giocoforza deve diventare lei stessa un guerriero. Le riprese di Damsel hanno impegnato Brown sia davanti che dietro la macchina da presa, dal momento che, oltre che protagonista è anche produttrice del fim. L’attrice inglese si è fatta notare appena tredicenne per la sua interpretazione di Undici, personaggio della serie Stranger Things dei Duffer Brothers che le è valso due candidature agli Screen Actors Guild Award e due agli Emmy Award come miglior attrice non protagonista: la più giovane di sempre ad ottenere la nomination.

Damsel: una storia fantasy trasmette un messaggio di grande realismo

Damsel Millie Bobby Brown
Credit Netflix

La storia di Damsel attinge al classico schema del viaggio dell’eroe ribaltandone alcuni cliché, primo fra tutti, quello annunciato di un principe azzurro che è meglio dimenticare. Principessa di una terra sterile e battuta dal vento, Elodie riceve una proposta di matrimonio e con essa la possibilità di ottenere un riconoscimento in monete d’oro che può portare respiro alle casse del regno. Di fronte a un popolo stremato dalla fame, il sogno del grande amore le appare una distrazione che non può permettersi ma niente toglie che possa ancora sperare fino all’incontro con il promesso sposo.

Il sorriso di Nick Robinson (Noi siamo tutto) che lo impersona sembra aprire ad un futuro di felicità, non fosse che proprio la sua mano apre alla giovane la porta dell’inferno. Non è forse quello che succede ad oltre il 60% delle donne, le quali, secondo un’indagine ISTAT del 2014, subiscono le forme più gravi di violenza proprio ad opera dei partner, dei parenti o degli amici, ovvero delle persone di cui più si fidano. 

Da ‘Damigella’ a ‘Cavaliere’

Damsel rappresenta un percorso di liberazione dalla gabbia delle proprie illusioni simboleggiato dal vestito da sposa ‘costruito’ intorno a una rigida ma vuota armatura che impedisce alla sposa i movimenti, senza tuttavia proteggerla, e rappresenta la tradizione che costringe le donne in ruoli fin troppo precisi. ‘Donne non si nasce, si diventa’, ammoniva già nel 1949 Simone De Beauvoir dalle pagine de Il Secondo Sesso, ‘Nessun destino biologico, psichico, economico definisce l’aspetto che riveste in seno alla società la femmina dell’uomo; è l’insieme della storia e della civiltà a elaborare quel prodotto intermedio tra il maschio e il castrato che chiamiamo donna’.

Elodie dovrà dire addio alla crinolina per salvarsi dal destino di morte che il suo uomo ha scelto per lei. Un aspetto significativo del percorso che porterà la principessa a diventare il cavaliere che avrebbe voluto al fianco è l’acquisizione della capacità di discernere chi sono i veri draghi: non sempre i più temibili sono quelli che sputano apertamente fuoco e a volte le fiamme covano a lungo prima che le ustioni diventino visibili.

Da questa nuova prospettiva, non sempre i nemici meritano di rimanere tali fino alla fine. Affrontare il mostruoso, infatti, non significa lasciarselo alle spalle una volta per tutte, dimenticare, bensì sapere implementare quanto di oscuro si è vissuto per farne la propria forza e andare incontro con un maggior senso di completezza al domani.

Damsel ha i contorni di una favola leggera ma attraverso il linguaggio simbolico tocca corde capaci di risuonare più a lungo dei servizi giornalistici che accompagnano una giornata, vale la pena ricordarlo, che non è una mera celebrazione rivolta al passato ma una progressione in corso verso una serie di diritti di dignità e uguaglianza che ancora oggi, nel 2024, devono essere pienamente riconosciuti.

DAMSEL con Millie Bobby Brown è ora su Netflix; su Rotten Tomatoes ha ottenuto un tiepido 54%.

0

Damsel, l’avventura d’azione fantasy di Juan Carlos Fresnadillo con Millie Bobby Brown, è ora in streaming su Netflix, e l’embargo sulle recensioni è stato revocato ieri sera tardi, poco prima della prima del film.

Questo non è mai un buon segno, e di certo la maggior parte dei critici non è stata conquistata dalla sorprendente macabra (almeno per un rating PG-13) incursione del regista di 28 settimane dopo nel genere fantasy. Con poco più di 50 recensioni, Damsel è attualmente al 54% su Rotten Tomatoes.

La critica sembra essere un po’ ovunque, con alcuni che acclamano l’interpretazione di Millie Bobby Brown come un punto di forza, e altri che sono molto meno convinti del ruolo di protagonista della star di Stranger Things. Allo stesso modo, il drago del film – doppiato da Shohreh Aghdashlooè stato indicato da alcuni come una creazione terrificante che eleva il film ogni volta che è sullo schermo, mentre altri ritengono che la creatura sia portata in vita da una CGI di scarsa qualità. Ma la maggior parte sostengono che il drago è di gran lunga la parte migliore del film, ma Damsel non sembra un fallimento totale.

La trama e il cast di Damsel

In Damsel una devota damigella accetta di sposare un affascinante principe, per poi scoprire che la famiglia reale vuole offrirla in sacrificio per ripagare un vecchio debito. Intrappolata in una caverna con un drago sputafuoco, dovrà utilizzare astuzia e caparbietà per sopravvivere, dimostrando così di saper benissimo badare a sé stessa, senza l’aiuto di alcun principe.

Damsel è diretto dal regista spagnolo candidato all’Oscar Juan Carlos Fresnadillo, adattato da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di La furia dei Titani Dan Mazeau. Oltre a recitare, Millie Bobby Brown è anche produttrice esecutiva attraverso la sua società PCMA Productions insieme a Zack Roth, Chris Castaldi e Mazeau. Anche Joe Roth e Jeff Kirschenbaum si sono uniti al progetto come produttori. Il film è disponibile su Netflix dall’8 marzo.

Damrod decima decine di elfi nella nuova featurette de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 2

0

Per il resto dell’anno, non c’è probabilmente nessun’altra serie fantasy che sia tanto attesa quanto la seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere , il cui ritorno è previsto per il 29 agosto. Diverse interviste al cast e alla troupe dello show hanno suggerito che la prossima stagione vedrà l’ascesa dei cattivi, come si vede nellultimo trailer. Poiché in questa stagione i cattivi saranno in azione, è lecito supporre che alcuni eroi cadranno in disgrazia. I fan del franchise che hanno visto la trilogia originale ricorderanno i troll che accompagnavano le armate di Sauron che assaltarono Minas Tirith nella Battaglia dei Campi di Pelennor. La seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere  riporterà la potenza devastante di queste enormi creature con l’introduzione di Damrod.

In una nuova featurette della nuova stagione, Damrod viene presentato come un troll, apparentemente alle dipendenze dell’orco Adar (Sam Hazeldine), di cui si guadagna il patrocinio offrendogli una testa di orco. La featurette pubblicata sull’account ufficiale di X per Gli anelli del potere mostra in tutta la sua gloria la pura brutalità di Damrod in battaglia. In una scena che sembra mostrare il saccheggio della città elfica di Eregion, guidata da Celebrimbor (Charles Edwards), Damrod arriva schiacciando gli elfi sotto i piedi, prendendone diversi in una mano e facendone volare altri con un solo colpo della sua mazza. La difesa di Eregion potrebbe essere condannata ancor prima di iniziare.

Perché Eregion diventerà un obiettivo nella seconda stagione?

Eregion è una delle principali roccaforti elfiche della Seconda Era e ospita il maestro fabbro elfico Celebrimbor. Grazie alla sua mano, alla fine della prima stagione sono stati forgiati i primi tre anelli elfici, a cui ne seguiranno altri nella prossima stagione. A un certo punto della seconda stagione, il fabbro verrà ingannato da Sauron (Charlie Vickers) mentre diventa Annatar, il Signore dei Doni. Insieme i due forgiano gli anelli rimanenti, impregnati della magia di Sauron, sconosciuta a Celebrimbor. Alla fine i due litigano e Sauron punta a conquistare la città. Questo conflitto vedrà Elrond (Robert Aramayo), su ordine dell’Alto Gil-galad (Benjamin Walker), giungere con una forza di elfi per alleggerirla.

Come in gran parte della Terra di Mezzo, Sauron riuscirà a ingannare Celebrimbor facendo leva sui loro stessi desideri. Mentre Galadriel (Morfydd Clark) è stata ingannata e accecata dall’odio per il Signore Oscuro, tanto da non rendersi conto che egli era accanto a lei come Halbrand. Celebrimbor sarà ingannato dal suo desiderio di realizzare una grande opera che possa rivaleggiare con l’eredità di suo nonno Fëanor. “La sua ambizione lo sta divorando“, dice Edwards. “Vuole produrre qualcosa che, sì, aiuterà il mondo, ma che assicurerà anche che il suo nome sia per sempre su una targa da qualche parte“.

Dampyr: svelato il first look del film al Lucca Comics 2019

0
Dampyr: svelato il first look del film al Lucca Comics 2019

A un anno esatto dall’annuncio del film, sempre in occasione del Lucca Comics and Games, la Sergio Bonelli Editore ha ufficialmente annunciato il cast di Dampyr – il film, l’adattamento per il grande schermo del personaggio a fumetti inventato da  Mauro Boselli e Maurizio Colombo.

Si tratta del primo film della Bonelli Entertainment e del primo progetto del Bonelli Cinematic Universe, annunciato sempre nella stessa occasione, che, immaginiamo, vedrà schierati sul grande schermo tutti i personaggi Bonelli più amati di sempre, a partire proprio dal relativamente giovane Harlan, eroe riluttante protagonista delle pagine di Dampyr.

Al centro di Piazza Antelminelli, di fronte al padiglione Bonelli, è stato svelato un enorme cubo con i primi character poster del film, che raffigurato i tre “eroi” principali della storia: al centro Harlan, il Dampyr, che ha il volto di Wade Briggs (Please Like Me, Still Star-Crossed); alla sua destra Tesla, interpretata dall’attrice svedese Frida Gustavsson (Dröm); alla sinistra Kurjak, con il volto di Stuart Martin (I Medici, Crossing Lines). Un cast internazionale per una produzione che guarda a quel mercato, pur partendo da maestranze e PI made in Italy.

Nella stessa occasione, Michele Masiero, Direttore Editoriale di Sergio Bonelli Editore, ha affermato senza mezzi termini che, sebbene il pubblico sia abituato all’abbondante flusso di cinecomics che arrivano da Oltreoceano, questo è un passo davvero enorme per una produzione italiana.

Gli fa eco anche Nanni Cobretti (I 400 calci) che commenta la notizia: “Sono molto emozionato, perché se c’è qualcuno che in Italia ha il materiale per lavorare in questo universo è la Bonelli. Dampyr è una storia che si presta benissimo all’adattamento cinematografico, e sono contento che si tratti di un film di genere. È bello che si investa in questo genere di progetti, ma anche in storie di vampiri che rimettono al suo posto il mito della creatura, dopo il recente cambiamento della percezione del vampiro al cinema (da Twilight in poi).”

Presenti all’evento anche due degli sceneggiatori del film, Giovanni Masi e Mauro Uzzeo, che insieme ad Alberto Ostini hanno trasformato il linguaggio dei fumetti in quello del cinema. Uzzeo dà una precisa indicazione su quello che dovremo aspettarci dal film, ovvero un’alto livello di fedeltà ai personaggi del fumetto: “Nel momento in cui siamo stati chiamati a prendere parte al progetto, lavorando con tutto il gruppo capitanato da Vincenzo Sarno, Giovanni Mattioli, Antonio Navarra e Michele Masiero, il rispetto per il personaggio di Boselli e Colombo è stato totale. La volontà è quella di raccontare al cinema il cuore del personaggio, senza fargli perdere nessuna delle sue caratteristiche. Se siete lettori del fumetto, impazzirete per il film, perché ritroverete tutti gli aspetti del personaggio.”

Giovanni Masi aggiunge: “L’emozione è tantissima, Dampyr è un personaggio incredibile e sposo completamente l’opinione di Cobretti, sono molto contento di aver scritto un film su vampiri seri. Quello che arriverà dopo Dampyr è davvero tanto, dati i 70 anni di storia della Bonelli, ma non posso dire di più, altrimenti vengo licenziato! Ci vediamo al cinema.”

Oltre a Wade Briggs, Frida Gustavsson e Stuart Martin, al cast si aggiungono poi David Morrissey (Good Omens) come Gorka, Sebastian Croft (Il Trono di Spade) come Yuri, e Luke Roberts (300: Rise of an Empire) come Draka.

Come accennato, il film sarà fedele alle storie a fumetti e si basa sui primi due albi, è ambientato durante la Guerra dei Balcani all’inizio degli anni ’90. In questa occasione, conosciamo Harlan, un reietto e alcolizzato, tormentato da incubi che si aggira fra le campagne fingendo di essere un Dampyr, un essere metà umano e metà vampiro. Quando però degli autentici succhiasangue attaccano i soldati, il nostro si renderà conto che non è pura fantasia: lui è davvero un Dampyr!

A dirigere il film è stato chiamato Riccardo Chemello, esordiente che viene dalla pubblicità, mentre la sceneggiatura porta le firme di Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo. I produttori sono Roberto Proia per Eagle Pictures, Vincenzo Sarno per Sergio Bonelli Editore, e Andrea Sgaravatti per Brandon Box. Nella crew, invece, troviamo il premio Oscar Giorgio Gregorini (Suicide Squad) come truccatore, Vladimir Furdik (Skyfall) come coreografo delle scene d’azione, Lubomik Misak (Il Trono di Spade) come coordinatore degli stunt, e Giovanni Castelnuovo (Wanted) come costumista.

Le riprese sono in svolgimento in Romania, e proseguiranno per 11 settimane. La prima data d’uscita annunciata per il film era il 23 gennaio 2020, ma sembra chiaro che a questo punto il film slitterà. Non si hanno ancora notizie certe in merito alla nuova pianificazione per l’uscita in sala.

Dampyr: la spiegazione del finale del film

Dampyr: la spiegazione del finale del film

Sebbene il finale di Dampyr lasci ampio spazio a un potenziale sequel, il film Bonelli Entertainment offre una spiegazione soddisfacente per la sua trama centrale. Dampyr è ambientato durante la guerra dei Balcani degli anni ’90.

A grandi linee, il film racconta di un gruppo di soldati che si scontra suo malgrado con dei mostri misteriosi in un villaggio abbandonato. Credendoli vampiri, il capo dell’unità, Kurjack, chiede aiuto a un “cacciatore di vampiri” locale di nome Harlan Draka. Harlan è uno scettico cinico che finge di dare la caccia ai vampiri per poter truffare gli ingenui abitanti del posto, ma Kurjack ha la sensazione che le creature viste nel villaggio siano minacce soprannaturali molto reali.

I protagonisti vengono poi assediati dai vampiri e Harlan scopre che la sua identità di cacciatore di vampiri potrebbe non essere una menzogna, dopotutto. Il ciarlatano scopre di essere figlio di un potente vampiro, Draka, e di una umana. Questo lo rende il Dampyr del titolo, un potente ibrido vampiro/umano destinato a dare la caccia e uccidere i peggiori vampiri del mondo. Sebbene Harlan trascorra la sua vita evitando il suo destino, è tormentato da incubi che lo avvertono che un giorno dovrà farci i conti. Quando i suoi amici vengono presi in ostaggio dal potente e malvagio vampiro Gorka, Harlan deve abbandonare il suo cinismo e salvarli.

In che modo Harlan sconfigge Gorka nel finale di Dampyr

Harlan sconfigge Gorka abbracciando i suoi poteri di Dampyr

Dampyr 2 filmNel corso di Dampyr, Harlan ripensa agli incubi che ha avuto per tutta la vita, incubi in cui gli veniva detto che avrebbe dovuto compiere una misteriosa “scelta”. Si rifiuta ancora di credere nei vampiri, ma quando Gorka prende in ostaggio Yuri e Tesla, ha una visione del padre vampiro che gli dice di scegliere il suo destino come Dampyr o di morire.

Harlan scopre di essere segretamente più potente di vampiri come Gorka e di poterli sconfiggere una volta che avrà smesso di rinnegare la sua discendenza. Invece di indebolire i suoi poteri, l’umanità rende Harlan più pericoloso. Harlan abbraccia i suoi poteri di Dampyr e uccide Gorka con relativa facilità, ma Yuri muore prima che Harlan possa salvare il suo amico. Questo lutto è fondamentale per la crescita di Harlan, poiché Yuri è la persona che più di ogni altro rappresenta un legame importante per lui. Dopo la morte di Yuri, Harlan può dire addio alla sua normale vita umana e accettare di essere un Dampyr a tutti gli effetti. Naturalmente, la morte del suo caro amico lo rende anche furioso, il che significa che Harlan ha ancora più motivi per uccidere Gorka.

Perché Tesla aiuta Harlan invece di Gorka

Tesla vuole liberarsi dal controllo di Gorka

DAMPYRA differenza di molti vampiri del cinema, che sono spesso più affascinanti che letali, quelli di Dampyr, ispirati ai fumetti di Boselli e Colombro, sono mostri implacabili che si nutrono di umani. Pertanto, è una sorpresa quando la spia vampira di Gorka, Tesla, si rivolta contro di lui per lavorare con Harlan. Tuttavia, Tesla ce l’ha con Gorka perché controlla la sua vita e i suoi movimenti, dato che è stato proprio lui a renderla una vampira e così facendo l’ha assoggettata alla sua volontà. La vampira deduce correttamente che supportare segretamente l’attacco di Harlan a Gorka la libererà dalle grinfie del cattivo. Questo spiega perché si schiera con Kurjack, Yuri e Harlan.

Cos’è veramente un Dampyr

Un ibrido umano-vampiro

Dampyr recensioneUn Dampyr è un cacciatore di vampiri dotato di poteri unici dovuti al fatto di avere una madre umana e un padre vampiro. Questo viene rivelato all’inizio della storia di Dampyr, durante una scena che riecheggia il Macbeth di Shakespeare. Un trio di streghe protegge la madre di Harlan mentre partorisce dal padre vampiro, Draka, avvertendolo che non potrà attaccare il figlio neonato finché non sarà abbastanza grande da fare una scelta importante. Questa scelta si rivela essere la decisione di Harlan di accettare il suo status di Dampyr.

Perché Stefan è diventato un vampiro (ma Kurjak no)

La codardia di Stefan lo ha reso un vampiro ideale

Come molti altri film horror militari, la trama di Dampyr include un personaggio codardo che si rivolta contro i suoi commilitoni prima di morire. Stefan non crede nei vampiri ed è un pessimo soldato, arriva persino a uccidere un uomo anziano senza una ragione plausibile in una scena. Al contrario, il leader della squadra, Kurjak, impara a credere nei vampiri e li teme, anche quando Harlan stesso insiste che non esistono. Non sorprende quindi che Kurjak aiuti Tesla e Harlan a combattere Gorka, mentre Stefan cambia rapidamente schieramento. Questo spiega anche perché, nonostante i poteri da vampiro, Stefan sia così debole di volontà e perde la battaglia contro Tesla.

Perché Draka, il padre di Harlan, appare nel finale di Dampyr

Draka voleva rintracciare suo figlio Harlan

Dampyr scena finaleDraka è contento di vedere suo figlio abbracciare i suoi poteri di Dampyr durante il finale del film. È convinto di poter convincere Harlan a schierarsi dalla sua parte, anche se Harlan sembra deciso a dare la caccia a suo padre e a ucciderlo. Questo colpo di scena introduce il conflitto centrale di un potenziale sequel di Dampyr, poiché la stretta parentela di Draka con Harlan rende la coppia perfettamente adatta a uno scontro finale. Sebbene Gorka sia un cattivo straordinariamente potente, non ha alcun legame con il passato di Harlan. Al contrario, la connessione di Draka con il protagonista di Dampyr potrebbe rendere la storia di Harlan ancora più tragica in un sequel.

La madre di Harlan muore durante il parto, lasciando Draka unico genitore in vita per Harlan. Detto questo, la stretta connessione di Draka con Harlan potrebbe anche portare Draka a trascinare Harlan verso il lato oscuro. Con la minaccia di un Harlan schierato con il padre e quindi con i vampiri, ci sono tutti gli elementi per un sequel, e magari per una trilogia in cui il culmine della storia potrebbe essere, come nella migliore tradizione, uno scontro decisivo tra padre e figlio, tra male e bene, tra vampiri e umani.

Dampyr: il trailer del primo film del Bonelli Cinematic Universe

0
Dampyr: il trailer del primo film del Bonelli Cinematic Universe

Dopo l’annuncio dell’uscita in sala il prossimo 28 ottobre, ecco finalmente il trailer di Dampyr, il film che inaugura il Bonelli Cinematic Universe e che è basato sul personaggio inventato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo.

Opera prima di Riccardo Chemello, Dampyr è stato scritto da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo e vede nel cast Wade BriggsStuart Martin (Army of Thieves)Frida Gustavsson (Vikings: Valhalla), Sebastian Croft (Heartstopper)David Morrissey (The Walking Dead).

Dampyr – il film

Svelati oggi il trailer e il poster del fantasy action Dampyr, l’opera prima di Riccardo Chemello, una co-produzione Eagle Pictures, Sergio Bonelli Editore, la celebre Casa editrice di fumetti col suo braccio produttivo Bonelli Entertainment, e Brandon Box, tratta dell’omonimo fumetto di culto.

Distribuito da Eagle Pictures, Dampyr uscirà nelle sale italiane il 28 ottobre, in contemporanea con la premiere mondiale con cast che si terrà al Lucca Comics and Games. Il film inaugurerà infatti la serata di apertura del celebre community event dedicato al mondo dell’entertainment.

Dampyr, girato interamente in lingua inglese, è una produzione impressionante con un budget di oltre 15 milioni di dollari; questo primo film del Bonelli Cinematic Universe annovera dietro le quinte le migliori maestranze del cinema italiano: l’Hair Designer Giorgio Gregorini, Premio Oscar per il Miglior Trucco ed acconciatura nel film Suicide Squad, la Makeup Designer Francesca Galafassi (“Game of Thrones”, Ben-Hur), Vladimir ‘Furdo’ Furdik come Fight Choreographer (Skyfall, “Game of Thrones”, “The Witcher”), Lubomir Misak come Supervising Stunt Coordinator (“Game of Thrones”, The Last Legion, Kingdom of Heaven) e Giovanni Casalnuovo come Costume Designer (Wanted, Romeo & Juliet, Beowulf). I producer sono Roberto ProiaVincenzo SarnoAndrea Sgaravatti.

Il film, basato sulla serie a fumetti creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, è sceneggiato da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo. Un cast tutto internazionale in cui Dampyr è Wade Briggs (Still Star Crossed, Please Like Me, “Foundation”, “His Dark Materials”), Stuart Martin è Emil Kurjak (“Jamestown”, “Medici”, “Crossing Lines”) e Frida Gustavsson è Tesla (“Dröm”, “Eld Lagor”, “Arne Dahl”, “Vikings: Valhalla”). Al loro fianco, David Morrissey come Gorka (“Britannia”, “The Missing”, “Good Omens”, “The Walking Dead”), Sebastian Croft come Yuri (“Game of Thrones”, “Horrible Histories: The Movie”, “Doom Patrol”, “Heartstopper”) e Luke Roberts a interpretare Draka (“Game of Thrones”, “Pirates of the Caribbean”, 300: Rise of an Empire, The Batman).

Il film racconta la genesi del personaggio, pubblicata da Sergio Bonelli Editore nel 2000 sui primi due albi dei 300 di cui è finora composta la serie a fumetti in edicola ogni mese, lasciando così aperta la porta al primo franchise italiano completamente in lingua inglese. DAMPYR è ambientato durante la guerra dei Balcani, nei primi anni Novanta, e segue le vicende di Harlan. Perseguitato da orribili incubi, Harlan sbarca il lunario fingendosi un Dampyr (nella mitologia slava, un essere mezzo umano e mezzo vampiro) capace di liberare i villaggi da quelle che i superstiziosi abitanti ritengono ingenuamente terribili maledizioni legate al mondo dei vampiri. Ma quando viene convocato dai soldati attaccati da creature assetate di sangue, Harlan scopre la verità: lui è davvero un Dampyr. Mentre cerca di affrontare un terribile “Maestro della Notte”, Harlan dovrà imparare a gestire i suoi poteri e scoprire le sue origini. Ad accompagnarlo una vampira rinnegata e un soldato in cerca di vendetta.

Sergio Bonelli Editore (SBE) è uno degli editori di fumetto più importanti al mondo e DAMPYR è uno dei personaggi più longevi e di successo della Casa editrice, la cui direzione editoriale è affidata a Michele Masiero. Il Bonelli Cinematic Universe si inserisce nell’ambito del progetto di Bonelli Entertainment, il braccio produttivo dedicato allo sviluppo di progetti cinematografici e televisivi basati sui suoi personaggi, amati da generazioni di lettori, come la serie animata “Dragonero”, una co-produzione internazionale insieme a Rai Kids, Power Kids e NexusTV, e il live-action di 10 episodi in una coproduzione tra SBE e Atomic Monster di James Wan dedicato a Dylan Dog.

Appuntamento nelle sale cinematografiche di tutta Italia e a Lucca Comics & Games il 28 ottobre.

Dampyr, recensione del primo film di Bonelli Entertainment

0
Dampyr, recensione del primo film di Bonelli Entertainment

Quando un vampiro si unisce con un’umana, lei darà alla luce un Dampyr. Questa è la tagline del film di Riccardo Chemello, basato sull’omonimo fumetto di Mauro Boselli e Maurizio Colombo e dal 28 ottobre al cinema. Un progetto annunciato da tanto tempo che finalmente diventa realtà, un film che rappresenta tante prime volte e soprattutto il primo passo verso un futuro promettente per l’industria del cinema italiano che guarda altre i confini del Paese.

La trama di Dampyr

Siamo nei Balcani, durante il tremendo conflitto che negli anni ’90 ha insanguinato l’Europa. Un manipolo di soldati guidati dal ruvido e coraggioso Emil Kurjak (Stuart Martin, Army of Thieves) viene incaricato di presiedere Yorvolak, una cittadina ormai deserta, i cui abitanti sembrano stati fatti a pezzi da un branco di bestie feroci. Allo stesso tempo, in un paesino non troppo lontano, un cialtrone di nome Harlan (Wade Briggs), con la complicità del suo socio, il giovanissimo Yuri (Sebastian Corft, Heartstopper), imbroglia dei contadini che credono che le loro case siano infestate dai demoni.

Fingendosi un dampyr, un essere nato dall’unione di un vampiro e un’umana e dotato di poteri efficaci contro le creature della notte, Harlan finge di scacciare un malocchio che non c’è, per ricevere in cambio offerte di polli, formaggio e alcool, che lo aiuta a stordirsi e a tenere lontani gli incubi che lo tormentano sin da ragazzino. Quando però viene convocato proprio a Yorvolak, non può sottrarsi agli ordini dei militari in territorio di guerra. Lì scoprirà che non tutte le leggende sono inventate e che lui stesso ne è la prova.

Una lunga attesa precede Dampyr

Annunciato nel 2018, Dampyr arriva accompagnato da grande curiosità e aspettative. Si tratta infatti dell’esordio di Sergio Bonelli Editore in veste di produttore e segna ufficialmente la nascita di Bonelli Entertainment, la divisione del colosso dell’editoria che approda su piccolo e grande schermo con le sue IP. Non a caso si parlava di prime volte. 15 milioni raccolti da SBE con Brandon Box e Eagle Pictures per mettere in piedi un progetto ardito, e il risultato, per quanto non perfetto, è assolutamente convincente, tanto che la Sony Pictures si è assicurata i diritti della distribuzione worldwide del film.

La prima volta di Riccardo Chemello

Si parlava di esordi, e infatti la pellicola segna anche la prima volta dietro alla macchina da presa di Riccardo Chemello, che arriva dalla pubblicità e ha diretto spot per Armani e Red Bull e un documentario sul parkour (suo primo amore). Affidargli questa regia così importante è stato un vero e proprio atto di fede da parte di SBE e soci, che il giovane regista, con un immaginario ricco di riferimenti al cinema contemporaneo, ha ricambiato con slancio e faccia tosta, senza farsi intimorire dal compito assegnatogli, ma proponendo il suo punto di vista su una proprietà intellettuale che ha ormai oltre 20 anni di storia editoriale e un pubblico di appassionati che, si sa, sono i giudici più feroci.

Un intelligente lavoro di adattamento

Il film è basato sui primi due numeri del fumetto, Il figlio del diavolo e La stirpe della Notte, e il lavoro di adattamento è stato affidato a Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo, sceneggiatori della scuderia Sergio Bonelli Editore con una solida esperienza nella scrittura per il cinema.

Lavorando gomito a gomito con Boselli, il trio ha messo a punto una sceneggiatura solida e avvincente, ha onorato il testo di partenza, attualizzandone la lingua e i caratteri per il pubblico del 2022, ha ridotto i personaggi, spostato alcuni eventi, modificandoli all’occorrenza, in alcuni casi ha persino migliorato alcune dinamiche trai protagonisti e cambiato l’ordine degli eventi per dare più drammaticità alla parabola di Harlan, insomma ha trasformato il linguaggio dei fumetti in linguaggio cinematografico, conservando e rispettando lo spirito della storia originale, un’avventura a tinte horror.

Un film di genere tra i generi

Parlare di Dampyr definendolo un film dell’orrore è però impreciso e riduttivo, perché il film di Chemello ha tante anime: quella fantasy che percorre e ripropone il mito sempreverde del vampiro e che il cinema ama particolarmente; quella del film di guerra, resa credibile principalmente dalle maestose scenografie, che accendono un riflettore su un conflitto, quello dei Balcani, mai adeguatamente raccontato dal cinema e che purtroppo torna attuale, nei tempi difficili che vive il cuore dell’Europa oggi; quella che strizza l’occhio al cinema gitano di Emir Kusturica, ai suoi personaggi pittoreschi e sbilenchi; quella puramente action, che ci prende per mano e ci accompagna in un viaggio che è sì, grande avventura, ma è anche storia di formazione e ricerca di se stessi in un mondo ostile, che chiede al protagonista di abbracciare il mostruoso che è in sé e di scegliere da che parte schierarsi. 

Harlan Draka, l’eroe “di mezzo”

Harlan Draka è un dampyr, un “errore del sistema” che non sarebbe dovuto esistere, mezzo uomo e mezzo mostro, senza famiglia, senza razza, colui che può essere, allo stesso tempo, estremamente pericoloso e inestimabilmente prezioso, una creatura ibrida che dovrà compiere una scelta e che sarà affiancato da due compagni di viaggio che più diversi non potevano essere: il soldato, fiero e integerrimo, che sceglie quale guerra combattere e porta avanti i suoi ideali contro ogni avversità; la vampira, Tesla (Frida Gustavsson, Vikings: Valhalla), creatura della notte, che invece si erge contro la sua stessa natura demoniaca perché vuole essere libera dal male che l’ha soggiogata e condannata a una vita di non-morta. Harlan imparerà a fidarsi di entrambi, affidando la propria vita a quelli che in altre circostanze potrebbero essere suoi nemici naturali. Ma la guerra, si sa, fa cadere molti confini, e rende possibile l’impossibile, persino che un soldato e una vampira imparino a fidarsi l’uno dell’altra.

I volti di Dampyr – il film

A dare corpo ai personaggio di Mauro Boselli e Maurizio Colombo un cast di volti noti e meno noti, tra cui Sebastian Corft e David Morrissey, guidato da Wade Briggs, Stuart Martin (su tutti) e Frida Gustavsson, un trio carismatico che rappresenta uno degli elementi più felici della pellicola. A questo va sicuramente aggiunto il lavoro fatto in fase di ricerca delle location. Il film è girato in Romania, in veri e propri set a cielo aperto, che restituiscono a pieno le immagini dei luoghi anche solo accennati nei disegni di Majo, in alcuni casi ricostruiti uno a uno.

Ma anche il lavoro necessario per portare indietro nel tempo i luoghi, gli abiti, i volti, quello per fotografarli nella luce migliore, quello fondamentale per rendere credibile il fantastico e minacciosi i vampiri, hanno contribuito in maniera fondamentale a dare a Dampyr la sua atmosfera cupa, sospesa nel tempo eppure perfettamente ancorata nella ruvida realtà della guerra, vero fiore all’occhiello del film. Peccato per alcune ingenuità nella resa del terzo atto, là dove lo scontro finale doveva essere il cuore dello spettacolo e invece si rivela leggermente sottotono rispetto ad una prima parte entusiasmante e convincente.

L’ambizione internazionale di Dampyr

Nonostante qualche incertezza, che si può perdonare ad un’opera prima di questa portata, Dampyr dà al cinema di produzione italiana una spinta verso il mercato internazionale con tanta ambizione ma anche con le spalle forti di una squadra che è riuscita a mettere in piedi un film, che non è solo un’avventura per il cinema avvincente ed emozionante, ma anche un primo mattone su cui costruire un universo che porterà sul grande e piccolo schermo le avventure SBE. Con l’obbiettivo di mettere sempre al centro l’autore e il personaggio, Bonelli Entertainment si prepara a dare corpo a tutti quei personaggi di carta e inchiostro che hanno popolato l’immaginario collettivo, guardando oltre i confini del mercato italiano. E Dampyr è solo il primo passo.

Dampyr, la genesi della produzione nelle parole dei protagonisti

0
Dampyr, la genesi della produzione nelle parole dei protagonisti

Esce al cinema il 28 ottobre Dampyr, il film di Sergio Bonelli Editore, Eagle Pictures e Brandon Box che segna l’esordio sul grande schermo di una produzione che porta la firma di Bonelli Entertainment. 

L’operazione ha una natura particolarmente complessa, fatta di incontri fortunati e di comunità di intenti. A dare il via alla macchina c’è stato Andrea Sgaravatti di Brandon Box, che con la sua casa di produzione aveva l’ambizione di realizzare prodotti italiani che potessero uscire dai nostri confini ed essere apprezzati in tutto il mondo” ha spiegato lo stesso Sgaravatti. La sua intenzione ha trovato terreno fertile in Bonelli, dove Michele Masiero e Vincenzo Sarno si sono resi aperti e disponibili a intraprendere un cammino comune. In quel momento, infatti, era il 2018, la casa editrice di Tex stava pensando di aprirsi alla produzione multimediale. Gli incontri fortunati sono continuati nel momento in cui è arrivata Eagle Pictures, che dopo anni e successi nel campo della distribuzione, ha voluto fare un salto della fede, buttandosi nella produzione. 

Con questi tre player scesi in campo, il progetto poteva partire, e da subito si è scelto di cominciare con Dampyr, di Maurizio Colombo e Mauro Boselli, perché se da una parte era sempre stato il sogno di Sgaravatti quello di fare un film su Harlan e company, dall’altra il personaggio si prestava molto bene a una narrazione classica per una origin story che fosse anche l’origine di un progetto più vasto.

Dampyr, recensione del primo film di Bonelli Entertainment

Come raccontato da Michele Masiero, direttore editoriale di Sergio Bonelli Editore: “Questo film rappresenta l’inizio di una nuova era per noi. L’idea di trasportare i nostri personaggi e le nostre creatività di carta in un’altra dimensione, quella del cinema, è stata portata avanti con grande determinazione. Abbiamo voluto creare un braccio produttivo interno, Bonelli Entertainment, di cui Dampyr rappresenta il primo tassello, per essere coinvolti in prima persona in tutte le fasi della produzione, da quella creativa a quella più tecnica, da quella più commerciale a quella distributiva. In passato abbiamo avute alcune esperienze purtroppo deludenti, ma solo perché non eravamo coinvolti direttamente. Ora che siamo coinvolti al 100%, difenderemo le creatività, gli autori, i personaggi e i lettori che da generazioni si riconoscono nelle nostre storie”. 

“La scelta di adattare Dampyr è stata una casualità”, continua Masiero. “È stata un’intuizione di Andrea Sgaravatti e Brandon Box, in cui abbiamo subito creduto. Partire da un personaggio iconico della storia recente della nostra casa editrice, ma non il più iconico in assoluto rispetto al passato, poteva essere il biglietto da visita giusto. Ora siamo impegnati su altro, tra cui una serie animata su Dragonero in collaborazione con Rai e una serie live action su Dylan Dog a cui stiamo lavorando insieme a James Wan. La speranza è che Dampyr aprirà le porte ad un percorso si spera il più lungo possibile, sicuramente molto ambizioso. Ce la stiamo mettendo tutta”. 

Completamente in linea con le dichiarazioni del compagno di scuderia, Vincenzo Sarno ha cercato di spiegare come, all’atto pratico, si è passati dalla carta allo schermo: “Produrre una trasposizione è un grandissimo atto d’amore – spiega – ma anche con tantissima professionalità, circondarsi delle persone migliori. Lavorare alla Bonelli mi permette di realizzare sogni e dove credono nelle idee che vengono trasformate in un piano industriale. Il nostro scopo era quello di coinvolgere lo spettatore con il film, così come il lettore di Dampyr era stato coinvolto dal fumetto. Per farlo siamo stati assolutamente fedeli, pur passando attraverso dei piccoli tradimenti, indispensabili affinché il lavoro venisse svolto al meglio.”

E questo impegno si rispecchia evidentemente nei risultati, perché se Dampyr esce il 28 ottobre nelle sale italiane con Eagle Pictures, e il pubblico ancora deve avere modo di esprimersi sul suo effettivo successo, all’estero, il film sarà distribuito worldwide da SONY Pictures. Un inizio promettente per una grande scommessa tutta italiana che guarda con ambizione fuori dai confini del nostro Paese.

Dampyr, interviste al cast: Stuart Martin e Luke Roberts

0
Dampyr, interviste al cast: Stuart Martin e Luke Roberts

Ecco le nostre interviste al cast di Dampyr. Stuart Martin, che interpreta il soldato Kurjak, e Luke Roberts, che invece è il Maestro della Notte Draka, rispondono alle domande sul primo film Bonelli Entertainment.

Opera prima di Riccardo Chemello, DAMPYR è una co-produzione Eagle Pictures, Sergio Bonelli Editore, la celebre Casa editrice di fumetti col suo braccio produttivo Bonelli Entertainment, e Brandon Box. I protagonisti sono Wade Briggs, Stuart Martin e Frida Gustavsson.

Dampyr, recensione del primo film di Bonelli Entertainment

Girato interamente in lingua inglese, DAMPYR è una produzione impressionante con un budget di oltre 15 milioni di dollari; questo primo film del Bonelli Cinematic Universe annovera dietro le quinte le migliori maestranze del cinema italiano: l’Hair Designer Giorgio Gregorini, Premio Oscar® per il Miglior Trucco ed acconciatura nel film Suicide Squad, la Makeup Designer Francesca Galafassi (“Game of Thrones”, Ben-Hur), Vladimir ‘Furdo’ Furdik come Fight Choreographer (Skyfall, “Game of Thrones”, “The Witcher”), Lubomir Misak come Supervising Stunt Coordinator (“Game of Thrones”, The Last Legion, Kingdom of Heaven) e Giovanni Casalnuovo come Costume Designer (Wanted, Romeo & Juliet, Beowulf). I producer sono Roberto Proia, Vincenzo Sarno, Andrea Sgaravatti.

Il film, basato sulla serie a fumetti creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, è sceneggiato da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo. Un cast tutto internazionale in cui Dampyr è Wade Briggs (Still Star Crossed, Please Like Me, “Foundation”, “His Dark Materials”), Stuart Martin è Emil Kurjak (“Jamestown”, “Medici”, “Crossing Lines”, “Army of Thieves) e Frida Gustavsson è Tesla (“Dröm”, “Eld Lagor”, “Arne Dahl”, “Vikings: Valhalla”). Al loro fianco, David Morrissey come Gorka (“Britannia”, “The Missing”, “Good Omens”, “The Walking Dead”), Sebastian Croft come Yuri (“Game of Thrones”, “Horrible Histories: The Movie”, “Doom Patrol”, “Heartstopper”) e Luke Roberts a interpretare Draka (“Game of Thrones”, “Pirates of the Caribbean”, 300: Rise of an Empire, The Batman).

Dampyr, interviste ai protagonisti: David Morrissey e Riccardo Chemello

0

Ecco le nostre interviste ai protagonisti di DAMPYR. David Morrissey, che interpreta il villain Gorka, e Riccardo Chemello, regista all’opera prima, rispondono alle domande sul primo film Bonelli Entertainment.

Opera prima di Riccardo Chemello, DAMPYR è una co-produzione Eagle Pictures, Sergio Bonelli Editore, la celebre Casa editrice di fumetti col suo braccio produttivo Bonelli Entertainment, e Brandon Box. I protagonisti sono Wade Briggs, Stuart Martin e Frida Gustavsson.

Dampyr, recensione del primo film di Bonelli Entertainment

Girato interamente in lingua inglese, DAMPYR è una produzione impressionante con un budget di oltre 15 milioni di dollari; questo primo film del Bonelli Cinematic Universe annovera dietro le quinte le migliori maestranze del cinema italiano: l’Hair Designer Giorgio Gregorini, Premio Oscar® per il Miglior Trucco ed acconciatura nel film Suicide Squad, la Makeup Designer Francesca Galafassi (“Game of Thrones”, Ben-Hur), Vladimir ‘Furdo’ Furdik come Fight Choreographer (Skyfall, “Game of Thrones”, “The Witcher”), Lubomir Misak come Supervising Stunt Coordinator (“Game of Thrones”, The Last Legion, Kingdom of Heaven) e Giovanni Casalnuovo come Costume Designer (Wanted, Romeo & Juliet, Beowulf). I producer sono Roberto Proia, Vincenzo Sarno, Andrea Sgaravatti.

Il film, basato sulla serie a fumetti creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, è sceneggiato da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo. Un cast tutto internazionale in cui Dampyr è Wade Briggs (Still Star Crossed, Please Like Me, “Foundation”, “His Dark Materials”), Stuart Martin è Emil Kurjak (“Jamestown”, “Medici”, “Crossing Lines”, “Army of Thieves) e Frida Gustavsson è Tesla (“Dröm”, “Eld Lagor”, “Arne Dahl”, “Vikings: Valhalla”). Al loro fianco, David Morrissey come Gorka (“Britannia”, “The Missing”, “Good Omens”, “The Walking Dead”), Sebastian Croft come Yuri (“Game of Thrones”, “Horrible Histories: The Movie”, “Doom Patrol”, “Heartstopper”) e Luke Roberts a interpretare Draka (“Game of Thrones”, “Pirates of the Caribbean”, 300: Rise of an Empire, The Batman).

Dampyr, il red carpet di Lucca in diretta streaming nelle sale italiane

0

Il Red Carpet della première mondiale con cast di DAMPYR che si terrà a Lucca Comics & Games verrà trasmesso in diretta nei cinema italiani il 28 ottobre alle ore 19.45. Un appuntamento per tutti i fan che potranno assistere alla diretta via satellite dello speciale Red Carpet lucchese e gustarsi il film dedicato al fumetto di culto.

Opera prima di Riccardo Chemello, DAMPYR è una co-produzione Eagle Pictures, Sergio Bonelli Editore, la celebre Casa editrice di fumetti col suo braccio produttivo Bonelli Entertainment, e Brandon Box.

Girato interamente in lingua inglese, DAMPYR è una produzione impressionante con un budget di oltre 15 milioni di dollari; questo primo film del Bonelli Cinematic Universe annovera dietro le quinte le migliori maestranze del cinema italiano: l’Hair Designer Giorgio Gregorini, Premio Oscar® per il Miglior Trucco ed acconciatura nel film Suicide Squad, la Makeup Designer Francesca Galafassi (“Game of Thrones”, Ben-Hur), Vladimir ‘Furdo’ Furdik come Fight Choreographer (Skyfall, “Game of Thrones”, “The Witcher”), Lubomir Misak come Supervising Stunt Coordinator (“Game of Thrones”, The Last Legion, Kingdom of Heaven) e Giovanni Casalnuovo come Costume Designer (Wanted, Romeo & Juliet, Beowulf). I producer sono Roberto Proia, Vincenzo Sarno, Andrea Sgaravatti.

Il film, basato sulla serie a fumetti creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, è sceneggiato da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo. Un cast tutto internazionale in cui Dampyr è Wade Briggs (Still Star Crossed, Please Like Me, “Foundation”, “His Dark Materials”), Stuart Martin è Emil Kurjak (“Jamestown”, “Medici”, “Crossing Lines”, “Army of Thieves) e Frida Gustavsson è Tesla (“Dröm”, “Eld Lagor”, “Arne Dahl”, “Vikings: Valhalla”). Al loro fianco, David Morrissey come Gorka (“Britannia”, “The Missing”, “Good Omens”, “The Walking Dead”), Sebastian Croft come Yuri (“Game of Thrones”, “Horrible Histories: The Movie”, “Doom Patrol”, “Heartstopper”) e Luke Roberts a interpretare Draka (“Game of Thrones”, “Pirates of the Caribbean”, 300: Rise of an Empire, The Batman).

Dampyr, il film: riprese ad ottobre, novità sul primo film Bonelli

0

Dopo l’annuncio ufficiale al Lucca Comics and Games 2018, arrivano le prime notizie relative al film su Dampyr, serie a fumetti di genere horror pubblicata dal 2000 in Italia dalla Sergio Bonelli Editore, creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo.

Alla produzione di Dampyr c’è, ad affiancare la Bonelli Entertainment, Eagle Pictures e Brandon Box, nelle figure di Roberto Proia e Andrea Sgaravatti. La Eagle fa parte da poco del gruppo produttivo Spyglass, al fianco di Warner. Con questa associazione, lo studio conta di trovare il percorso che porterà questi suoi progetti negli Stati Uniti, primo di tutti proprio Dampyr. Proia di Eagle ha inoltre confermato che il sequel del film è già in cantiere.

La regia è stata affidata a Riccardo Chemello, mentre per gli attori coinvolti non ci sono ancora certezze, tuttavia sappiamo che il casting è stato affidato a Gail Stevens, che ha lavorato a livelli altissimi negli Stati Uniti, con registi del calibro di Danny Boyle e Kathryn Bigelow. A firmare la sceneggiatura Alberto Ostini, Mauro Uzzeo e Giovanni Masi.

Alla presentazione di Lucca l’uscita del film era stata stabilita per il 23 gennaio 2020, ma non sappiamo ancora se la data sarà rispettata, visto che le riprese cominceranno ad ottobre.

Dampyr, esordio esplosivo negli USA: dritto in Top 10 di Netflix, supera anche Spider-Verse

0

Dampyr, il primo film del Bonelli Cinematic Universe, sta rubando il cuore degli spettatori statunitensi, che nel fine settimana del Ringraziamento scelgono proprio l’esordio alla regia di Riccardo Chemello dalla vastissima library di Netflix USA.

Uscito il 22 novembre sulla versione nordamericana della piattaforma, il film ha esordito al nono posto della Top 10, scalando rapidamente la classifica e arrivando, nella giornata di domenica 26 novembre, a raggiungere la sesta terza posizione tra i dieci film più visti di Netflix, superando titoli in classifica da mesi, e persino il capolavoro dell’animazione SONY, Spider-Man: Accross the Spider-Verse, aggiunto di recente.

Dopo essere stato distribuito in digitale in Italia, su Sky e NOW, in occasione di Halloween 2023, e dopo la messa in commercio dell’edizione Home Video, Dampyr comincia anche a farsi spazio nel mercato internazionale, riscontrando un innegabile interesse da parte di un pubblico che storicamente è avvezzo ai blockbuster fantasy e che dimostra di gradire questa insolita storia di supereroi made in Italy, confermandone l’aspirazione internazionale.

Diretto da Riccardo Chemello, su una sceneggiatura firmata da Alberto Ostini, Giovanni Masi, Mauro Uzzeo e lo stesso Mauro Boselli che insieme a Maurizio Colombo ha creato il personaggio, e interpretato da Wade Briggs, Stuart Martin, Frida Gustavsson, Sebastian Croft, David Morrissey e Luke Roberts, Dampyr è prodotto da Bonelli Entertainment con Eagle Pictures e Brandon Box e distribuito in Nordamerica da Sony Pictures.

Uscito al cinema nell’ottobre 2022, Dampyr è il primo progetto del Bonelli Cinematic Universe. A oggi, questo universo annovera anche una serie animata di Dragonero, mentre in occasione del Lucca Comics and Games 2023, sono state annunciate la seconda stagione di Dragonero e una serie animata dedicata a Martin Mystére. Ricordiamo inoltre che è in produzione anche una serie in live action dedicata a Dylan Dog, per la quale Bonelli Entertainment lavorerà fianco a fianco con la Atomic Monster di James Wan.

Dampyr tra Lucca e Matera: la mostra Sassi, Nuvole e Lupi al Matera Film Festival

0

Sarà inaugurata il 24 settembre a Matera la mostra SASSI, NUVOLE E LUPI, organizzata da APT Basilicata e dal Matera Film festival (24-26 settembre 2020) e promossa da Lucca Changes (Lucca Comics & Games) in collaborazione con la Sergio Bonelli Editore.

L’evento è dedicato alla città dei Sassi, al fumetto Dampyr, sceneggiato da Giorgio Giusfredi e disegnato da Alessio Fortunato, e all’arte di Giuseppe Palumbo.

Nel dettaglio la mostra si dividerà in due spazi. Nello spazio principale saranno esposte in anteprima alcune tavole de “Il licantropo di Matera” di Alessio Fortunato e alcune tavole bonelliane di Giuseppe Palumbo ambientate a Matera.

Nel secondo spazio invece saranno esposte le tavole del libro PASOLINI 1964 – Oltre Matera e il Mediterraneo” di Maurizio Camerini, Alessandro Manna e Giuseppe Palumbo.

La mostra fa parte della programmazione ufficiale di Lucca Changes l’edizione 2020 di Lucca Comics & Games (il festival più importante in Europa dedicato al fumetto, al gioco, al videogioco, alla narrativa fantasy, e alle serie TV) e si inserisce all’interno dell’offerta proposta dai Campfire, di cui la città di Matera fa parte. I campfire non sono altro che avamposti sparsi su tutta la penisola, coordinati dallo staff centrale del festival, con il duplice obiettivo di raggiungere i fan appassionati di fumetti e giochi che quest’anno non potranno raggiungere Lucca e coinvolgerli in attività pensate esclusivamente per loro stringendo i rapporti con le realtà locali che sono per loro un riferimento durante tutto l’anno. L’offerta culturale si arricchisce in questo caso proprio grazie alla collaborazione con un editore partner come la Sergio Bonelli Editore.

Grazie alla partnership stretta con APT Basilicata e il Matera Film Festival sarà possibile partecipare fisicamente all’evento, ai talk e agli incontri.

Una collaborazione unica quella tra la città di Lucca e di Matera, entrambe conosciute per il loro patrimonio artistico e culturale, che sottolinea l’importanza di fare rete per valorizzare opere d’arte e artisti del nostro Paese.

Di seguito il programma dettaglio dell’evento:

24 settembre – 1° novembre               
Exhibition Matera SASSI, NUVOLE E LUPI            
“Due artisti Bonelli a Matera – Palumbo e Fortunato”
Spazio Basilicata Openspace (P.zza Vittorio Veneto, Matera)

24 Settembre, ore 11.00      
Inaugurazione mostra SASSI, NUVOLE E LUPI apertura del Matera Film Festival
Intervengono direttore APT, disegnatore Dampyr
Creative Director MFF, Produttore e Presidente onorario MFF.

26 Settembre, ore 18.00

Talk dal vivo con gli ospiti Alessio Fortunato, Giuseppe Palumbo, in collegamento streaming da Lucca Giorgio Giusfredi, sceneggiatore e co-curatore editoriale Dampyr e Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games.

Diretta Streaming disponibile dal canale  Youtube di Lucca Comics & Games

DAMPYR in prima tv su SKY e NOW

0
DAMPYR in prima tv su SKY e NOW

Arriva in prima tv su Sky DAMPYR (recensione), il film tratto dall’omonimo fumetto di culto pubblicato da Sergio Bonelli Editore, da sabato 21 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Halloween), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Prodotto in Italia ma girato interamente in lingua inglese, DAMPYR è diretto da Riccardo Chemello e vede nel cast Wade Briggs, Frida Gustavsson, Stuart Martin, Sebastian Croft, David Morrissey e Luke Roberts. Il film è una coproduzione Eagle Pictures, Sergio Bonelli Editore, con il suo braccio produttivo Bonelli Entertainment, e Brandon Box ed è basato sui primi 2 albi degli oltre 300 di cui è finora composta la serie a fumetti creata nel 2000 da Mauro Boselli e Maurizio Colombo. La sceneggiatura è di Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo. 

La trama di DAMPYR

Balcani. Primi anni ’90. Harlan è un giovane uomo, perseguitato continuamente da terribili incubi, che sbarca il lunario fingendosi un Dampyr (nella mitologia slava, una creatura metà uomo e metà vampiro). Insieme a Yuri, suo “agente” e fidato amico, Harlan inganna la povera gente dei villaggi della regione, fingendo di liberarli da terribili maledizioni, e facendo leva su superstizioni antiche e mai sopite. Quando un gruppo di soldati, che si batte contro inquietanti creature assetate di sangue, chiede il suo aiuto, Harlan scoprirà con stupore di essere davvero un Dampyr. Chiamato ad affrontare un terribile “Maestro della Notte”, Harlan dovrà imparare a gestire inaspettati poteri (il suo sangue infatti è letale per i vampiri) e sarà costretto a fare i conti con se stesso e il suo misterioso passato. Lo accompagneranno in questo oscuro viaggio una vampira rinnegata e un soldato in cerca di vendetta.  

Il film fa parte anche della programmazione del canale SKY CINEMA HALLOWEEN (canale 303) che, per celebrare la festa più spaventosa dell’anno, si accenderà dal 21 al 31 ottobre, con oltre 70 titoli “da paura” che spaziano nei generi: avventure a tinte dark, titoli per tutta la famiglia e horror. Tra i titoli proposti anche le prime tv BUSSANO ALLA PORTA e HALLOWEEN ENDS, capitolo conclusivo di uno dei franchise horror più famosi della storia del cinema.

Dampyr e il successo negli USA: parlano gli autori. È arrivato il momento per Dampyr 2?

0

Dopo il già straordinario sesto posto nella Top 10 di Netflix USA durante il fine settimana del Ringraziamento, Dampyr di Riccardo Chemello è guadagnato la vetta della classifica raggiungendo il terzo posto e occupandolo stabilmente, dietro soltanto a due film Netflix Original (Leo e Best. Christmas. Ever!), superando The Killer della coppia Fincher/Fassbender, Spider-Man: Accross the Spider-Verse, I Minions e Lone Survivor, action con Mark Wahlberg.

Un risultato davvero incredibile per un film tutto italiano, che non gode certo di una fan-base negli States, e che è non solo l’opera prima del regista Chemello, ma anche il primo tassello del Bonelli Universe, prima produzione per il cinema di Bonelli Entertainment che proprio con Dampyr ha esordito sul grande schermo.

Abbiamo raggiunto telefonicamente i protagonisti di questo grande e insperato successo, gli autori del film che dal 2018 al 2022 hanno lavorato, affrontando difficoltà, pregiudizio e, per non farsi mancare nulla, anche una pandemia, affinché il film arrivasse al cinema e che ora, a un anno dall’uscita nelle sale italiane del film, si godono un successo che non era arrivato a suo tempo. E magari vedono farsi più concreta un’idea, un’ipotesi caldeggiata dai fan della prima ora: Dampyr 2 si farà?

Andrea Sgaravatti, di Brandon Box, co-produttore del film, ha dichiarato entusiasta: “Facciamo ancora fatica a riprenderci, dopo quest’anno passato in attesa. L’uscita theatrical è arrivata in un momento in cui si faceva fatica a prevedere il box office, ma abbiamo deciso che era giusto che il film uscisse, visto che era pronto da tanto tempo. Vedere ora come sta reagendo il pubblico statunitense è uno shock, positivo certo, ma che comunque ci lascia senza parole.”

Commentando invece la concorrenza in piattaforma, Sgaravatti sottolinea: “Tutti i film che Dampyr ha superato hanno avuto una campagna marketing pazzesca, ad esempio Fincher è stato lanciato a Venezia 80, per non parlare della campagna promozionale di Spider-Verse. Netflix USA ha promosso anche l’uscita di Dampyr, ma si tratta di potenze di fuoco che non si possono paragonare. È un fenomeno che ci lascia in estasi e basiti.”

La stessa incredulità la esprime Michele Masiero, Direttore Editoriale di Sergio Bonelli Editore: “È un esito inaspettato. Chiaramente il fatto che SONY, già l’anno scorso, avesse acquistato il film per distribuirlo worldwide per noi era stato un riconoscimento della bontà del nostro lavoro. Quello che sta succedendo adesso è stato un evento favoloso e sorprendente. Non ci aspettavamo di entrare in Top 10, né di salire in terza posizione, in compagnia di film che sono dei giganti da un punto di vista produttivo. Siamo lì in bella compagnia.”

Parlando del futuro e del programma del Bonelli Universe, Masiero prosegue: “Il film è stato lanciato sulla piattaforma nel fine settimana del Ringraziamento, e vederlo arrivare in Top10 solo attraverso il passaparola è stata per noi una gioia infinita. Cosa significa questo per i piani di Bonelli Entertainment, resta da vedere. Noi abbiamo continuato e continuiamo a lavorare ai progetti che abbiamo. Avremmo voluto che alcuni di essi vedessero la luce prima, ma sono progetti in movimento, ci lavoriamo costantemente e arriveranno presto. Tra questi c’è ovviamente la famosa serie di Dylan Dog (a cui Bonelli sta lavorando con la Atomic Monster James Wan, ndr), le serie animate che stiamo già realizzando (Dragonero stagione due e Martin Mystère, ndr) e altri progetti a cui stiamo lavorando sotto traccia. Sul fronte Dampyr, questo risultato ci rincuora, perché quel film era un progetto nato con ambizioni di proseguire il lavoro, e questo successo Oltreoceano è sicuramente una spinta che ci conferma che la strada che avevamo intrapreso è quella giusta.”

“Questo risultato è anche una soddisfazione per il cinema italiano – continua Michele Masieroe allo stesso tempo un piccolo dispiacere, perché sembra che il riconoscimento per un lavoro ben svolto debba arrivare sempre dall’estero. Dampyr ha un elemento di vantaggio rispetto all’estero per il fatto che è girato in inglese e ha attori anglofoni. Ma il regista è italiano, è alla sua opera prima, le maestranze sono italiane, la produzione è italiana, e italiana è la tradizione del grande cinema di genere a cui il film si riferisce. È stato il primo tassello del Bonelli Universe e ora ci godiamo questo successo un anno dopo la sua uscita ufficiale. Mi piace pensare che l’intera industria cinematografica italiana può sentirsi soddisfatta.”

Per commentare questa seconda primavera che Dampyr sta vivendo negli Stati Uniti, e in parte anche nel nostro Paese, grazie alla sua uscita su Sky e NOW e in Home Video, abbiamo parlato anche col regista Riccardo Chemello e gli sceneggiatori  Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo.

Giovanni Masi: “La lavorazione di questo film è stata un’esperienza professionale importante e di crescita. Avere in mano un personaggio che si è sviluppato per 30 anni, con storie di altissimo livello e una continuity così amata dagli appassionati e così curata da Mauro Boselli, non è stato per niente semplice. Dovevamo sì prendere i primi due albi, ma dovevamo già cominciare a pensare a quali elementi inserire dalla serie a fumetti per valorizzare il più possibile la storia che stavamo raccontando. In più, traducendo il materiale di partenza dal linguaggio fumetto a quello cinematografico. Un’enorme mole di lavoro e di una tale portata che mi sento fortunato ad aver potuto lavorare con Mauro Boselli, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo. Ognuno di loro ha portato la propria esperienza e la propria voce unica al servizio di un affresco narrativo incredibile. E, personalmente, le riunioni con loro sono state anche una bellissima esperienza al di là del lavoro. Un divertimento e un’emozione.”

Alberto Ostini: “Una battuta famosa di Gracie Allen, attrice degli anni Trenta, fa così: “Quando sono nata ero così sorpresa che non ho parlato per un anno e mezzo.” Più o meno è stato così anche per me con Dampyr. Sia quando mi hanno chiesto di partecipare al progetto, quando ho visto i personaggi sulla carta diventare corpi reali, sia quando ho visto il film la prima volta al cinema. E naturalmente oggi con il successo negli Stati Uniti. Ora che ci penso, può darsi che gli altri abbiano pensato “perché abbiamo preso un muto nella squadra?” Ma in realtà i miei erano silenzi dettati dalla meraviglia di quello che stavo vivendo È stato tutto un riprovare lo stupore, quello bello, quello dei bambini che rimangono senza parole. Che per uno sceneggiatore è un divertente paradosso…”

Mauro Uzzeo: “In veste di sceneggiatori del film abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’esperienza sul set. Sono stati giorni freddissimi, riscaldati dalla professionalità di tutta la crew e dal lavoro straordinario fatto da attori e maestranze, ma soprattutto dal grande calore umano che si è generato all’interno della produzione.
 Ricordo ancora la commozione sul volto di tutti nel momento dell’ultimo ciak che è coinciso con la rivelazione di una serie di sorprese che erano state silenziosamente preparate nel tempo e mostrate solo in quel momento. Tra tutte, quella che più mi è rimasta nel cuore è quella che ci ha fatto Stuart Martin, che ha raccolto ogni singolo proiettile sparato durante le riprese interpretando il ruolo del “soldatino” Kurjak e ne ha fatto tanti piccoli portachiavi brandizzati “Dampyr” che ha personalmente regalato a tutta la crew. 
Quello stesso calore lo sto rivivendo proprio in questi giorni, perché l’incredibile successo internazionale che sta avendo il film, raggiungendo il podio dei film più visti di Netflix USA, sta spingendo gli attori a pubblicare sui loro social le immagini girate nel backstage in quei giorni. 
Ed è ogni volta come tornare lì, senza la nostalgia di chi si volta indietro, ma con lo sguardo proiettato in avanti verso tutto quello che ancora possiamo fare insieme.

Chemello, che sul set di Dampyr non aveva ancora 30 anni, aggiunge: “Questo successo rappresenta la chiusura di un cerchio, secondo me, perché all’uscita Dampyr non aveva avuto il successo che meritava. Credo sia importante ricordare che il film è stato il frutto di un rischio, una vera e propria impresa, un investimento economico di produttori privati, che di tasca loro hanno scommesso su un regista di 29 anni all’opera prima, credo che questa impresa sia una bella storia che forse non è mai stata raccontata. Ora, grazie a questo successo, c’è la possibilità di farla conoscere. Questo film rappresenta anche la volontà da parte dei produttori di dare spazio e voce a me, nonostante la mia età e la mia inesperienza.”

“Vedere un film che non è Netflix Originals che entra in classifica è davvero incredibile: Dampyr non ha la fanbase di Spider-Man, io non sono Fincher, il film non era spinto e promosso dalla piattaforma, eppure è saldo lì, in terza posizione, per ora.” aggiunge Chemello.

Parlando del cinema italiano di oggi, Riccardo Chemello spiega: “Stiamo assistendo a un’altra grande impresa, oggi nel nostro cinema, con un’altra opera prima sta avendo un successo di sala insperato, il film è di Paola Cortellesi (C’è ancora domani), un attore importante nella storia del cinema italiano contemporaneo. Noi non avevamo quella componente di fama, il nostro mercato non poteva essere quello che oggi è il suo – prosegue – Personalmente ero molto interessato a vedere come il film sarebbe stato accolto in Nord America, era quello il nostro banco di prova, secondo me. Netflix USA non è soltanto la piattaforma di una nazione, è anche un indice del mercato di riferimento, perché ancora oggi il mercato internazionale è definito e influenzato da quello statunitense.” 

Quando gli chiediamo della possibilità di un Dampyr 2, ora che il primo film sta avendo questo riscontro internazionale (è pronto a esordire sui mercati di tutto il mondo e all’inizio del 2024 arriverà in Giappone, ndr), Chemello ci dice: “Dal mio punto di vista, una delle cose più importanti, è portare avanti il progetto Bonelli. Questo film era un pioniere, non poteva piacere certo a tutti, ma ha un grande valore e un grande compito all’interno dell’azienda Bonelli, di Eagle Pictues e di Brandon Box. A questo punto, credo che sarebbe un peccato non sfruttare l’esperienza fatta con questo set, con questa produzione. Vorrei continuare a portare avanti questo know-how, voglio fare Dampyr 2, anche per mettere in pratica quello che ci siamo detti e che abbiamo imparato in questi anni. Ma che ci sia io o altri alla regia, l’importante è che questa conoscenza venga messa in pratica e che il progetto Bonelli continui.”

Dampyr è disponibile in Italia su Sky e NOW e in Home Video.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità