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Too Old To Die Young: prime foto ufficiali della serie di Nicolas Winding Refn

Nicolas Winding Refn 02
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Amazon Studios ha rilasciato le prime immagini ufficiali tratte da Too Old To Die Young, la serie firmata Nicolas Winding Refn (Drive, Solo Dio Perdona, The Neon Demon) che vedrà la luce nel corso del 2019.

Nel cast figureranno Miles Teller, Jena Malone, Billy Baldwin, John Hawkes, Nell Tiger Free, Babs Olusanmokun, Callie HernandezCristina Rodlo.

In attesa che venga annunciata la sinossi dello show vi ricordiamo che le riprese sono iniziate lo scorso novembre (con lo stesso Refn che ha condiviso spesso su Instagram, Facebook e Twitter estratti dalla lavorazione e interviste agli attori) e termineranno in estate.

 
 

Tonya: trailer e poster del film con Margot Robbie

Lucky Red ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Tonya (I, Tonya) il film di Craig Gillespie con Margot Robbie, Allison Janney, Sebastian Stan in arrivo nei cinema italiani il prossimo 22 Marzo.

I, Tonya è nominato a tre premi Oscar, nella categoria Migliore attrice Protagonista Margot Robbie, Migliore attrice non protagonista Allison Janney e Miglior Montaggio. Di seguito il trailer:

Tonya: recensione del film con Margot Robbie

L’appassionante storia vera della pattinatrice Tonya Harding (Margot Robbie).

Conosciuta per il suo temperamento focoso, Tonya fu protagonista di una carriera eccezionale e di uno dei più grandi scandali dello sport mondiale.

Il film, acclamato dal pubblico e dalla critica ai Festival in cui è stato presentato, è il ritratto tragico e al tempo stesso ironico di una donna forte e di una società bisognosa di creare miti per poi distruggerli.

Alla regia Craig Gillespie. La sceneggiatura, scritta da Steven Rogers, è basata sull’intervista di prima mano alla stessa Harding e al suo ex marito Jeff Gillooly. La storia mira a raccontare l’incidente durante le Olimpiadi del 1994, in cui la pattinatrice Nancy Kerrigan venne aggredita.

Margot Robbie è ormai una presenza fissa sul grande schermo. L’abbiamo vista con Will Smith in Focus – Niente è come sembra, poi in Z for Zachariah al fianco di Chris Pine e Chiwetel Ejiofor e in fine in un bellissimo cameo in La Grande Scommessa. La scorsa estate è stata trai protagonisti di due titoli importanti, anche se poco riusciti: The Legend of Tarzan e Suicide Squad.

 
 

Tonya: la trama, il cast e la vera storia dietro il film con Margot Robbie

Tonya film

Dissacrante e originale nella sua messa in scena, il film del 2017 Tonya, diretto da Craig Gillespie ripercorre uno dei più clamorosi scandali sportivi nella storia degli Stati Uniti. La storia è infatti basata sulla pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, divenuta leggendaria tanto per i suoi meriti artistici quanto per i burrascosi eventi che la videro coinvolta e la portarono ad avere non pochi problemi con la giustizia. A darle volto è l’attrice Margot Robbie, divenuta dopo The Wolf of Wall Street una delle più apprezzate e richieste interpreti di Hollywood.

Girato in stile mockumentary, con tanto di finte interviste e rottura della quarta parete, il film riporta i reali eventi attraverso una chiave di lettura inedita. Tutto si basa infatti sull’inaffidabilità dei personaggi protagonisti e del loro racconto. Attraverso di questi, infatti, si ottengono più punti di vista sull’evento principale, portando ad un ritratto della Harding che in parte la dipinge come la vera vittima dell’accaduto. La sceneggiatura del film è stata scritta da Steven Rogers, il quale ha avuto l’intuizione dopo aver visto un documentario sul pattinaggio su ghiaccio dove si menzionava la Harding.

Dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival, Tonya è diventato uno dei titoli di maggior successo della stagione, guadagnando consensi dalla critica e dall’industria. Diversi sono infatti i premi ottenuti dal titolo, a cui si aggiungono tre nomination ai premi Oscar. Anche al box office il film si è affermato con un ottimo risultato. A fronte di un budget di 11 milioni di persone, questo è infatti riuscito a guadagnarne circa 53 in tutto il mondo. In particolare, ad aver segnato il successo della pellicola sono state le interpretazioni dei protagonisti, come anche la costruzione del racconto particolarmente accattivante.

Tonya: la trama del film

Il film inizia con il raccontare la vita di Tonya Harding sin dalla sua infanzia, seguendola poi attraverso la sua difficile crescita tra una madre particolarmente severa e la passione per il pattinaggio. A causa della sua bassa estrazione sociale e del suo atteggiamento aggressivo, però, Tonya non sembra destinata a possedere la grazia necessaria all’ottenimento di validi risultati in questa disciplina. La giovane non vuole però demordere, e assunta una preparatrice inizia ad impegnarsi sempre più per dimostrare le proprie capacità. In breve, riesce realmente ad affermarsi come una talentuosa pattinatrice, stabilendo anche importanti record e primati.

Al di fuori dello sport, Tonya frequenta invece lo scapestrato Jeff Gillooly, un giovane dalle dubbie capacità. I due, molto innamorati, finiscono per sposarsi, ma la loro relazione viene da subito segnata da una serie di abusi e violenze reciproche. Queste si riveleranno una fonte di grande stress per la pattinatrice, che inizia a riportare i turbamenti della propria vita privata anche nella sua vita pubblica. Le sue prestazioni iniziano infatti a calare, vedendosi superata dalla rivale Nancy Kerrigan. Mentre si prepara ai campionati del 1994, Tonya manifesta sempre più squilibri, i quali la porteranno a compiere gesta gravi e da cui non è più possibile tornare indietro.

Tonya: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Tonya Harding vi è la celebre attrice Margot Robbie. Questa rivelò in seguito di non essere stata a conoscenza del fatto che la sceneggiatura si basava su una storia vera. Fu soltanto dopo aver terminato la lettura della sceneggiatura che scoprì la storia di Tonya, iniziando a documentarsi su di lei. L’attrice guardò infatti quanti più video possibili su di lei, cercando di riprodurne gli atteggiamenti e il modo di parlare. Per poter girare personalmente le scene di pattinaggio, limitando la presenza di controfigure, la Robbie praticò tale sport per circa quattro mesi, raggiungendo il livello richiesto. Dovette infine sottoporsi ad un lavoro di trucco volto ad “imbruttirla” e farla assomigliare alla vera Tonya.

Il ruolo della madre della protagonista, LaVona, è invece stato scritto appositamente per l’attrice Allison Janney, nota per la sit-com Mom. L’interprete ha in seguito dichiarato di essersi approcciata al personaggio cercando di non giudicarlo. Questo è stato per lei il ruolo più complesso della sua carriera, richiedendo una caratterizzazione particolarmente complessa. L’interpretazione è però valsa alla Janney un Oscar come miglior attrice non protagonista. Sebastian Stan, meglio noto per essere Bucky Burnes nell’MCU, è qui Jeff Gillooly, marito di Tonya. Julianne Nicholson interpreta l’allenatrice Diane Rawlinson, Paul Walter Hauser è il goffo Shawn Eckhardt e Bobby Cannavale ricopre i panni di Martin Maddox.

Tonya cast

Tonya: la vera storia dietro il film

Come affermato anche dallo stesso sceneggiatore, il film non è basato sugli effettivi eventi svoltisi nel 1994. Esso è piuttosto il frutto di una serie di interviste con le vere persone coinvolte, da Tonya al marito Jeff. Queste hanno fatto emergere una serie di punti di vista diversi e spesso contraddittori tra loro. Unendo tutto ciò, Rogers diede vita ad un ritratto variegato, che porta alla luce nuovi aspetti della storia. Al di là di ciò, nella realtà degli eventi, Tonya era però realmente in competizione con Nancy Kerrigan. Questa subì poi un attacco orchestrato dal marito di Tonya e il suo amico Shawn. L’aggressione avviene in seguito ad un allenamento, e la pattinatrice si ritrova improvvisamente con il ginocchio spezzato.

L’FBI riesce però a catturare i due aggressori dopo aver ascoltato Shawn vantarsi dell’accaduto. In breve, la stessa Tonya viene accusa di essere complice e consapevole di quanto sarebbe accaduto alla rivale. La campionessa diventa così il bersaglio dei mass media, e la sua carriera cade ben presto in rovina. Dopo aver partecipato alle Olimpiadi, dove si classifica ottava, Tonya è poi chiamata al processo. Durante questo riesce evitare il carcere, ma si ritrova condannata ad una squalifica a vita dal pattinaggio. Termina così la sua carriera in tale disciplina, ma il suo nome rimarrà per sempre impresso in essa non solo per gli scandali ma anche per i grandi traguardi raggiunti.

Tonya: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Tonya è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Tim Vision e Apple iTunes. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per venerdì 20 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

 
 

Tonya Harding: la vera storia della protagonista di Tonya

Tonya Harding vera storia

Dissacrante e originale nella sua messa in scena, il film del 2017 Tonya (qui la recensione), diretto da Craig Gillespie ripercorre uno dei più clamorosi scandali sportivi nella storia degli Stati Uniti. La storia è infatti basata sulla pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, divenuta leggendaria tanto per i suoi meriti artistici quanto per i burrascosi eventi che la videro coinvolta e la portarono ad avere non pochi problemi con la giustizia. A darle volto è l’attrice Margot Robbie, divenuta dopo The Wolf of Wall Street una delle più apprezzate e richieste interpreti di Hollywood.

Girato in stile mockumentary, con tanto di finte interviste e rottura della quarta parete, il film riporta i reali eventi attraverso una chiave di lettura inedita. Tutto si basa infatti sull’inaffidabilità dei personaggi protagonisti e del loro racconto. Attraverso di questi, infatti, si ottengono più punti di vista sull’evento principale, portando ad un ritratto della Harding che in parte la dipinge come la vera vittima dell’accaduto. La sceneggiatura del film è stata scritta da Steven Rogers, il quale ha avuto l’intuizione dopo aver visto un documentario sul pattinaggio su ghiaccio dove si menzionava la Harding.

Dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival, Tonya è diventato uno dei titoli di maggior successo della stagione, guadagnando consensi dalla critica e dall’industria. Ma qual è la vera storia di Tonya Harding e quanto il film è fedele rispetto a quanto realmente accaduto? Naturalmente, alcune modifiche sono state apportate per rendere più cinematografico il racconto, ma gli eventi significativi messi in scena dal regista, come si vedrà, sono profondamente fedeli a quanto avvenuto e proprio per questo ancor più capaci di genere stupore.

Tonya Harding: la vera storia della pattinatrice

La vita di Tonya non è mai stata semplice. Sin da quando era bambina, come da lei affermato, sua madre LaVona abusò fisicamente psicologicamente di lei. La dipendenza dall’alcol della donna la rendeva infatti una persona particolarmente instabile e incline alla violenza. Una volta adolescente, Tonya iniziò ad allenarsi come pattinatrice sul ghiaccio, anche su volontà di sua madre. Crescendo, però, la Harding sviluppò un fisico apparentemente non idoneo a quella disciplina, caratterizzandosi come robusta e poco elegante. Nonostante ciò, grazie anche alla sua potenza muscolare, Tonya iniziò ad ottenere dei primi significativi successi.

Vinse infatti la competizione Skate America, nell’ottobre 1989, ed è stata considerata una forte contendente ai Campionati di pattinaggio di figura degli Stati Uniti del febbraio 1990. Fu però il 1991 il suo anno migliore, quando ai campionati nazionali statunitensi eseguì il suo primo triplo axel, un salto ancora oggi proibitivo per molte altete, vincendo il titolo grazie al 6.0 ottenuto nel punteggio tecnico. Fu la seconda donna, dopo la giapponese Midori Itō, a eseguire un triplo axel in una competizione ufficiale. Dopo quell’anno, però, Tonya non fu più in grado di replicare i successi ottenuti e la sua carriera iniziò ben presto a conoscere un inesorabile declino.

Tonya Harding film

In quello stesso periodo iniziò ad affermarsi sempre di più la personalità di Nancy Kerrigan. Questa proveniva da una famiglia onesta e laboriosa ed era stata ben accolta dalla comunità dei pattinatori e dal mondo dello sport in generale. Aveva accordi di sponsorizzazione, era una donna popolare e benvoluta e stava guadagnando sempre più successi. Feroci rivali sul circuito di pattinaggio artistico, Harding e Kerrigan facevano anche parte della stessa squadra, vale a dire, la squadra di pattinaggio di figura degli Stati Uniti che si stava preparando a competere alle Olimpiadi invernali del 1994. Il 6 gennaio 1994, dopo un allenamento in una pista di Detroit, la Kerrigan è stato colpita sopra il ginocchio destro con un bastone telescopico.

Successivamente è emerso che l’attacco è stato effettuato da un uomo di nome Shane Stant, che era stato assunto da Shawn Eckhardt, l’autoproclamata guardia del corpo di Tonya e di suo marito Jeff Gillooly. La gamba della Kerrigan non si ruppe, ma la pattinatrice fu costretta a ritirarsi dai Campionati Nazionali, vinti poi da Tonya. La Kerrigan si era però completamente ripresa quando le Olimpiadi si sono svolte, e in quell’occasione ha vinto la medaglia d’argento, mentre Harding è riuscita ad arrivare solo ottava. Nel mentre, Tonya era sempre oggetto di intense speculazioni sui media. Gillooly, Eckhardt e Stant erano già stati accusati dell’accaduto e la Harding si trovò a dover ammettere di essere stata a conoscenza del loro piano.

Gillooly, Eckhardt e Stant hanno poi scontato una pena in prigione, mentre Tonya ha invece ricevuto tre anni di libertà vigilata, 500 ore di servizio alla comunità ed è stata multata di 160.000 dollari. È stata anche costretta a ritirarsi da tutte le competizioni in sospeso e a dimettersi dalla World Figure Skating Association degli Stati Uniti. Nel corso dell’anno, l’USFSA ha condotto le proprie indagini, privato Harding del suo titolo di campionato del 1994 e impedendole a vita di competere come pattinatrice o allenatrice. Con la sua carriera da pattinatrice finita, Tonya si è in seguito cimentata nella boxe, nell’automobilismo e infine a comparire nel cast di alcuni popolari programmi televisivi.

Tonya Harding: le differenze tra la sua storia e il film

Tonya Harding: le differenze tra la sua storia e il film

Come affermato anche dallo stesso sceneggiatore, il film Tonya non è basato sugli effettivi eventi svoltisi nel 1994. Esso è piuttosto il frutto di una serie di interviste con le vere persone coinvolte, da Tonya al marito Jeff. Queste hanno fatto emergere una serie di punti di vista diversi e spesso contraddittori tra loro. Unendo tutto ciò, Rogers diede vita ad un ritratto variegato, che porta alla luce nuovi aspetti della storia. Nonostante ciò, è vero il difficile rapporto tra Tonya e sua madre, come anche è vero il curioso fatto che LaVona si presentò ad un intervista con un pappagallo sulla propria spalla, proprio come si può vedere nel film. Il personaggio della madre, tuttavia, è quello più liberamente ispirato alla realtà.

La vera LaVona rifiutò infatti di incontrare gli autori del film, che quindi dovettero basarsi unicamente sul racconto altrui e su altri tipi di testimonianze per dar vita al personaggio. Per quanto riguarda l’attività di pattinatrice, il film è fedele nel raccontare del triplo axel eseguito da Tonya, come anche il fatto che era solita ottenere punteggi bassi per via del suo aspetto poco canonico. Fedele, anche se raccontato da punti di vista che si contraddicono tra loro, è infine il racconto dell’aggressione alla Kerrogan e ciò che ne seguì. Tonya descrive dunque nel dettaglio la violenza che la Harding ha subito e anche se non è possibile perdonare il suo comportamento nei confronti della rivale, il film sollevo la domanda sul perché nessuno sia mai intervenuto per aiutare Tonya ad uscire dalla brutta situazione in cui si stava cacciando.

Fonte: ScreenRant, HistoryvsHollywood

 

 
 

Tonya Harding: il biopic con Margot Robbie ha un regista

Dopo l’annuncio di Variety che Margot Robbie sarebbe stata la pattinatrice Tonya Harding nel biopic, arriva ora la notizia che a dirigere I, Tonya è stato chiamato Craig Gillespie, già regista per la Disney di L’ultima Tempesta, oltre che autore del remake di Fright Night e di Lars e una ragazza tutta sua.

La sceneggiatura, scritta da Steven Rogers, è basata sull’intervista di prima mano alla stessa Harding e al suo ex marito Jeff Gillooly. La storia mira a raccontare l’incidente durante le Olimpiadi del 1994, in cui la pattinatrice Nancy Kerrigan venne aggredita.

Margot Robbie è ormai una presenza fissa sul grande schermo. L’abbiamo vista con Will Smith in Focus – Niente è come sembra, poi in Z for Zachariah al fianco di Chris Pine e Chiwetel Ejiofor e in fine in un bellissimo cameo in La Grande Scommessa. Questa estate sarà trai protagonisti di due dei film più attesi dei prossimi mesi: The Legend of Tarzan e Suicide Squad.

Fonte: CS

 
 

Tony Stark: scoperto un Easter Egg che lega Iron Man 2 a Agent Carter

Tony Stark

Tutti siamo abituati a conoscerlo come un “genio, miliardario, playboy, filantropo”, ma spesso sfugge all’attenzione dei più superficiali che Tony Stark, sotto la scorsa da sbruffone, nasconde un cuore d’oro (no, non ci riferiamo al reattore ARC nel suo petto).

L’utente di Reddit,  RedditZacuzzi, ha scoperto un Easter Egg che lega Iron Man 2 a Agent Carter e che svela la natura fondamentalmente nostalgica dell’industriale e Vendicatore con l’Armatura.

In Iron Man 2, durante una conversazione con Nick Fury, Tony è mostrato in vestaglia, un abbigliamento comodo e da casa, che sembra perfetto addosso a un uomo così abituato agli agi e alle comodità.

In Agent Carter, vediamo la stessa vestaglia indossata da Howard Stark, papà di Tony. Il figlio prematuramente rimasto orfano ha conservato gli indumenti di papà, e ancora li indossa, in segno di memoria e affetto.

In Avengers: Infinity War rivedremo di nuovo Tony Stark in azione, e il film potrebbe mostrare qualità eroiche inedite di Iron Man, soprattutto potrebbe mettere in evidenza il grande cuore dell’eroe, dal momento che sarà lui, probabilmente, a mettere tutto a rischio per salvare la Terra.

Avengers: Infinity War, il secondo trailer del film Marvel Studios

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

Avengers: Infinity War, tutto quello che sappiamo sul film – SPOILER

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Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).

Avengers: Infinity War, chi ha indossato il Guanto dell’Infinito prima di Thanos?

 
 

Tony Stark: le citazioni più divertenti nel MCU

Tony Stark

Non ci sono personaggi nel Marvel Cinematic Universe come Tony Stark: irriverente e mordacemente sarcastico, è una di quelle persone che sarebbe molto facile non amare ma, poiché è così incredibilmente affascinante, la sua aura riesce a colpire chiunque in modo sorprendente. Per di più, è anche colui che compie il più grande sacrificio nella battaglia contro Thanos e la sua intenzione di piegare l’universo alla sua volontà. Oltre a tutto il resto, ha anche un senso dell’umorismo molto acuto e alcune sue citazioni sono diventate assolutamente iconiche!

“Dammi uno scotch. Sto morendo di fame”.

Tony Stark non ha certamente paura di dire in maniera sfacciata ciò che vuole, e questo include l’essere sincero…anche quando vuole bere qualcosa. In questo caso, ciò che rende la citazione così divertente è che sta essenzialmente ammettendo che, piuttosto che mangiare effettivamente qualcosa, vuole soltanto gustarsi uno scotch per concludere al meglio la giornata. Tony può non essere il miglior modello di comportamento a volte, ma almeno si conosce abbastanza bene da capire cosa desidera in un dato momento.

“Tieniti forte, Legolas”.

Tony Stark si autocompiace nell’insultare le persone in modi che sa che li infastidiranno, e non c’è nessuno che sia immune dal suo sarcasmo. Questo include Occhio di Falco, che è più volte bersaglio delle battute di Tony. Naturalmente, non aiuta il fatto che Tony stia paragonando Occhio di Falco all’attraente Legolas de Il Signore degli Anelli, sebbene a suo modo sia anche un complimento (dato che Legolas era un arciere molto rinomato: questo è sicuramente considerato come uno degli insulti più divertenti del MCU.

“Te l’ho detto. Non voglio unirmi alla tua boyband super segreta”.

Ci vuole coraggio smisurato per andare contro a Nick Fury (uno dei migliori ruoli di Samuel L. Jackson), ma è proprio quello che Tony fa con questa battuta impertinente.

Naturalmente, deve dimostrare, a se stesso come a Nick, che vede i Vendicatori come non degni di essere presi sul serio, ed è per questo che decide di riferirsi a loro come una boy band piuttosto che utilizzando un epiteto che ne trasmetta l’eroismo.

“Sono un grande fan del modo in cui perdi il controllo e ti trasformi in un enorme mostro verde di rabbia”.

Ogni volta che Tony Stark incontra qualcuno per la prima volta, sembra incapace di esimersi dal fare una battuta o un commento sarcastico, di solito riuscendo a colpire direttamente i punti sensibili dell’interlocutore. In questo caso, quando incontra Hulk, e anche se sembra ammirare la sua (in)capacità di Banner di controllare la rabbia, è chiaro che sta facendo una battuta a spese del supereroe.

E’ sicuramente una battuta molto divertente, ma mostra anche che c’è sempre un limite all’approccio di Tony con gli altri.

”Iron Man.” Accattivante, suona bene. Non è tecnicamente preciso. L’armatura è in lega di oro e titanio, ma è un nome evocativo, simbolico”

Oltre ad avere un malvagio senso dell’umorismo sui difetti e le manie degli altri, Tony Stark ha anche la tendenza ad essere pedante. È una “libertà” che si prende e gli si può anche riconoscere, dato che è innegabilmente un genio e merita credito per le sue capacità di leadership.

Per di più, è difficile non ridere di Tony che fa notare che il nome Iron Man, che è diventato iconico come la tuta stessa è, in effetti, un nome fuorviante.

“Vostra madre sa che indossate le sue vesti?”

Se c’è una persona per cui Tony dovrebbe avere almeno un po’ di rispetto, dovrebbe essere Thor che, dopo tutto, è uno dei personaggi più forti del MCU. Tuttavia, questo non impedisce a Tony di prenderlo in giro con toni shakespeariani e, dato il rapporto di Thor con sua madre, è una battuta abbastanza infelice.

Ma visto che è Tony che lo pronuncia, non risulta così crudele come potrebbe essere se fosse qualcun altro a scagliare questo particolare insulto.

“Il signor Stark esibisce narcisismo da manuale?”.

Tony Stark è molte cose, ma non è cieco ai suoi difetti e alle sue imperfezioni, che è precisamente ciò che rende questa citazione sia molto divertente che, a suo modo, tragica. Riconosce di mostrare i tratti che si associano al narcisismo e, piuttosto che difendersi o arrabbiarsi, ammette semplicemente che è la verità.

I fan non possono fare a meno di ammirare che qualcuno con i suoi poteri e le sue capacità sia disposto ad ammettere i propri difetti caratteriali.

“Tu sei Spider-ino… il ragno che combatte il crimine. Sei Spider-Boy?”

Uno dei rapporti più sinceramente toccanti nel MCU è quello tra Tony Stark e Peter Parker: è chiaro che Parker ammira davvero Stark, così come è chiaro che Stark riconosce con affetto l’innocenza giovanile di Parker e il suo desiderio di essere una brava persona e un eroe.

Tuttavia, questo non impedisce a Stark di esibire il suo consueto senso dell’umorismo quando incontra Peter Parker, riferendosi a lui, in modo piuttosto sprezzante, come “Spider-Boy”. È un Tony Stark da manuale, ed è questo che la rende una citazione iconica: la loro è sicuramente una delle migliori amicizie del MCU.

“E’ lui il capo, io metto solo i soldi, i progetti e faccio sembrare tutto più affascinante!”

Anche se ha la tendenza ad essere disinvoltamente brutale con quasi tutti, bisogna dire che Tony non è più gentile quando si tratta di se stesso. Infatti, ammette un rispetto piuttosto rancoroso per Capitan America, come dimostra questa battuta.

Allo stesso tempo, non resiste all’occasione di far capire che paga davvero tutto lui e che ha un glamour da rock star che innegabilmente gli appartiene, il che aumenta l’impatto cool dell’immagine dei Vendicatori.

“Meglio essere temuti, o rispettati?… Io dico: è troppo chiedere entrambe le cose?”

Questa è una domanda che ha ossessionato i leader per secoli, e quindi ovviamente anche Tony si perde a rifletterci. Essendo Tony Stark, tuttavia, non potrà mai schierarsi solo da una parte o dall’altra.

In questa battuta molto umoristica, mette in chiaro, ancora una volta, che non ha intenzione di accontentarsi di niente di meno di ciò che vede come suo dovere, e se qualcuno nel MCU è destinato ad essere sia temuto che rispettato, è proprio lui.

 
 

Tony Stark: le 10 spese più folli del supereroe

Tony Stark è forse il personaggio più popolare dell’universo cinematografico Marvel, ed è con lui che tutto il progetto dei Marvel Studios ha avuto inizio. Lo conosciamo come genio della scienza e della tecnologia, abile inventore e imprenditore di successo, ma ciò che lo definisce – tra le altre cose – sono le disponibilità economiche quasi illimitate.

Ma quali sono state le spese più folli dell’eroe nel MCU?

1Avengers Mansion

Chiudiamo in bellezza con il quartier generale degli Avengers, o meglio, la sede delle Stark Industries che Tony converte nella base della squadra Vendicatori e che ricostruisce da zero dopo la sua distruzione. Si tratta di una struttura completamente attrezzata con sala conferenze, molteplici aree comuni, laboratori ad alta tecnologia per la ricerca, poligono di tiro, sala di riabilitazione, palestra, camere per ogni supereroe e molto altro.

Leggi anche – Tony Stark: i migliori soprannomi dati dall’eroe ai colleghi

Fonte: Screenrant

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Tony Stark: i migliori soprannomi dati dall’eroe ai colleghi

Iron Man
Tony Stark/Iron Man (Robert Downey Jr.) Ph: Film Frame © 2011 MVLFFLLC. TM & © 2011 Marvel. All Rights Reserved.

Tra le tante cose che ci mancheranno di Tony Stark, scomparso alla fine di Avengers: Endgame, ci sono sicuramente i simpatici soprannomi che il personaggio era solito dare ai suoi “colleghi” supereroi (e non solo).

Ma quali sono i migliori e quelli che ricorderemo tra qualche anno?

1Point Break e Lebowski

avengers endgame

Sono ben due i soprannomi attribuiti a Thor: il primo risale ai temi di The Avengers, quando chiamò il Dio del Tuono “Point Break“, alludendo alla somiglianza fra lui ed il personaggio di Bodhi interpretato da Patrick Swayze nel film di Kathryn Bigelow; il secondo, più divertente, è “Lebowski“, come riferimento alla nuova forma fisica di Thor dopo il salto temporale di cinque anni in Avengers: Endgame. Tony lo chiama così e successivamente il personaggio continua a giocare con l’omaggio alla pellicola dei fratelli Coen indossando gli stessi occhiali da sole e il cardigan del Drugo.

Leggi anche: Tony Stark e Peter Parker: i migliori momenti “padre-figlio” del MCU

Fonte: Screenrant

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Tony Stark: 10 cose che non sai sull’eroe del Marvel Universe

tony stark

Nel 1963, Stan Lee e Larry Lieber danno vita a Tony Stark, un personaggio complesso, non certo sempre positivo, ma intrigante e moderno. Nel 2008, il personaggio è nato di nuovo, con il volto di Robert Downey Jr., per il grande schermo e per il Marvel Cinematic Universe.

Di questo Tony Stark, più giovane e pop, vogliamo raccontarvi segreti e curiosità!

3Parte delle cose che non sai su Tony Stark

3. I meme su Tony Stark

Un giovane e rampante Stark allarga le braccia nel deserto e fa esplodere i suoi missili Jericho. Un affermato Iron Man guarda con superiorità e distacco un Supersoldato replica “Sono un genio miliardario playboy filantropo”. Ferito, scosso, mosso solo dalla volontà, un Tony Stark a pezzi esclama per l’ultima volta, guardando con tono di sfida Thanos: “Io sono Iron Man”. Tutta la carriera cinematografica di Tony Stark è stata caratterizzata da momenti diventati poi iconici, fotografie della cultura pop ideali per alcuni dei migliori meme in circolazione in rete.

2. Gli attori che volevano essere Tony Stark

La scelta di Robert Downey Jr. per il ruolo di Stark è stata la conclusione di un processo di casting lunghissimo che ha visto coinvolti nomi molto famosi del panorama cinematografico hollywoodiano. Il ruolo è stato offerto a Hugh Jackman, che però aveva già il suo eroe a cui badare (Wolverine, ovviamente). Si sono poi proposti per il ruolo anche Nicolas Cage, Tom Cruise e Clive Owen. Sam Rockwell, che si è visto respinto pe ril ruolo di Tony Stark, ha poi ottenuto il ruolo di Justin Hammer, oltre ad aver incontrato proprio su quel set Leslie Bibbs, sua attuale compagna.

1. Tony Stark è Iron Man

Contro tutti i dettami dell’eroe tradizionale, che nasconde la propria identità al mondo, Stark ha sbandierato da subito la sua identità eroica, vuoi per protagonismo, vuoi per pragmaticità. Questa mancanza di segretezza ha coinvolto in misura più o meno omogenea tutti gli eroi del Marvel Cinematic Universe, con l’eccezione di Spider-Man/Peter Parker (che comunque si è fatto scoprire da zia May!).

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Tony Stark tornerà dopo Endgame? Ecco un’interessante teoria

Avengers: Endgame

Gli eventi di Avengers: Endgame, hanno confermato l’addio di Tony Stark al MCU, ma c’è chi ancora immagina un suo ritorno a sorpresa nei prossimi capitoli cinematografici. La sua morte è definitiva o rivedremo il personaggio nella Fase 4? Un’interessante teoria formulata da un fan e pubblicata su Reddit proverebbe la seconda ipotesi.

Se ricordate bene, durante il finale del film la figlia Morgan e Pepper guardano l’ologramma di Tony proiettato dall’elmetto della Mark LXXXV, cosa che ci spinge a chiederci se quel filmato non sia stato in realtà creato prima di morire in battaglia. C’è un precedente nei fumetti di Ironheart del 2015 in cui l’eroe entra in coma e introduce la sua intelligenza artificiale in un altro dispositivo per continuare l’eredità di Iron Man, e questa A.I. è pensata per essere utilizzata solo in casi estremi; a farne tesoro sarà Riri Williams, ragazza prodigio e pupilla di Stark, alla quale il dispositivo farà da mentore.

E se l’ologramma che abbiamo visto in Endgame fosse solo l’A.I. di Tony e non la sua semplice proiezione? Rivedendo con maggiore attenzione la scena del dialogo, poco prima di terminare il suo discorso l’eroe si alza dalla sedia e si avvicina a Morgan dicendole “Ti voglio bene 3000“. Un caso? Se il messaggio è pre-registrato, come ha fatto Tony a sapere che Morgan si sarebbe seduta lì davanti a lui e come avrebbe potuto stabilire un contatto visivo con un essere umano così preciso?

Che ne pensate?

Iron Man: 10 modi in cui potrebbe tornare nel MCU dopo Endgame

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Un anno dopo la folle corsa agli Oscar di Black Panther (il primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e Marvel Studios lanciano ufficialmente la campagna a sostegno di Avengers: Endgame.

Film evento del decennio, Avengers: Endgame è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: Reddit

 
 

Tony Stark torna per riscrivere il suo destino in un fan trailer di Iron Man 4

Tony-Stark-MCU

Mentre continuano le speculazioni sul possibile ritorno di Tony Stark nel MCU, un fan trailer di Iron Man 4 si è preso la libertà di riportarlo in vita così da dargli la possibilità di ri-scrivere il proprio destino. La morte di Tony Stark è stata un punto di svolta per il MCU e per tutti i personaggi in esso contenuti, dal momento che le conseguenze del sacrificio di Tony si ripercuotono ancora adesso nel Multiverso, fino agli eventi di The Marvels.

La dipartita del personaggio ha lasciato un notevole “vuoto di potere”, visto il carisma e il ruolo centrale che Tony ricopriva nel franchise. Ora, il fan trailer di seguito, suggerisce ai fan che questo vuoto potrebbe essere colmato da Morgan, la figlia che Tony ha lasciato e che ha avuto con Pepper.

Il trailer realizzato dai fan per un possibile Iron Man 4 esplora la possibilità del ritorno di Iron Man nella saga del Multiverso dell’MCU. È interessante notare che, nonostante tutte le possibilità che offre una realtà con più versioni della stessa, l’espediente che viene usato nel trailer è semplicemente quello di realizzare un Tony “sintetico” nel quale si carica la coscienza dello stesso che lui aveva salvato su un chip. Questa resurrezione incentrata sulla tecnologia sembra certamente più adatta all’eredità di Tony Stark rispetto agli imbrogli multiversali.

Fonte: Cinematic Pro Studio

 
 

Tony Stark regala un braccio bionico ad un bambino [Video]

L’attore Robert Downey Jr. ha pubblicato un video nel quale viene letteralmente offuscato dal suo personaggio Tony Stark in un video molto toccante nel quale lo vediamo regalare un braccio bionico sviluppato dai Limbitless Solutions ad un giovane ragazzo di nome Alex Pring, a cui era nato un braccio destro parzialmente sviluppato.

 

Il video fa parte del progetto ‪#‎CollectiveProject‬ di Microsoft, guidato da Albert Manero. La Limbitless Solutions  mira a costruire protesi bioniche a prezzi accessibili.

nggallery id=929]

avengers-age-of-ultron-posterRicordiamo che nel cast di Avengers: Age of Ultron sono presenti anche Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson,Jeremy Renner, Elizabeth Olsen, Aaron Taylor-Johnson, James Spader, Stellan Skarsgard, Samuel L. Jackson, Cobie Smulders,Paul Bettany, Anthony Mackie, Hayley Atwell, Idris Elba e DonCheadle.

La trama ufficiale del film diretto da Joss Whedon è la seguente:Quando Tony Stark cerca di avviare un programma di pace, le cose degenerano e i più grandi eroi della Terra, tra cui Iron Man, Captain America, Thor, l’Incredibile Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco, saranno messi alla prova, mentre il destino del pianeta è a rischio. Il villain Ultron emerge, e spetterà agli Avengers impedirgli di attuare i suoi terribili piani, e presto scomode alleanze e situazioni inaspettate apriranno la strada a un’avventura originale, su scala globale. La squadra deve riunirsi per sconfiggere James Spader nei panni di Ultron, un terrificante megacattivo deciso ad annientare il genere umano. Sulla strada, gli eroi affronteranno due misteriosi nuovi arrivati, Wanda Maximoff, interpretata da Elizabeth Olsen, e Pietro Maximoff, interpretato da Aaron Taylor-Johnson, incontrando anche un vecchio amico in vesti nuove, quando Paul Bettany diventerà Visione.

Avengers Age of Ultron uscirà – nei formati 2D, 3D e IMAX 3D – il primo maggio 2015 negli Stati Uniti mentre per quanto concerne le sale cinematografiche italiane l’uscita è prevista qualche giorno prima, il 22 aprile 2015.

 
 

Tony Stark promette che restituirà lo scudo a Cap

Robert Downey Jr. si è preso gioco di Captain America in merito al fatto di restituirgli il suo scodo in tempo per Avengers: Endgame. Nel ruolo di Tony Stark / Iron Man, l’attore ha dato il via al franchise del MCU nel 2008 con il film diretto da Jon Favreau. E nel corso degli anni, è diventato il poster boy per l’universo condiviso.

Nel corso delle storie e dei film, Stark ha attraversato alti e bassi, incluso il conflitto con lo Steve Rogers di Chris Evans in Captain America: Civil War in cui quest’ultimo ha lasciato lo scudo al figlio di Howard Stark. I due restano separati durante gli eventi di Avengers: Infinity War ma sappiamo che la tanto attesa reunion ci sarà in Endgame.

Endgame sarà il culmine della Infinity Saga del MCU, l’arco di 22 film iniziato più di dieci anni fa. I dettagli della trama sono stati tenuti segreti, ma con la riunione del nucleo dei sei Vendicatori originali arriva anche l’idea che questo potrebbe potenzialmente essere la loro ultima volta come una squadra, visto che alcuni di loro potrebbero non uscire vivi da Endgame.

Considerando che Stark e Cap sono due dei componenti della trinità dell’universo (l’altro è Thor), molti non vedono l’ora che i due seppelliscano l’ascia per un obiettivo specifico: sconfiggere Thanos e vendicare coloro che sono caduti dopo la Decimazione. Accanto alla loro inevitabile riunione c’è anche l’idea che Cap riacquisterà il suo scudo dopo averci rinunciato in Infinity War.

Ma adesso lo scudo è nelle mani di Stark, e Steve può riottenerlo solo se sarà lui a darglielo. Così, l’attore, sul suo account ufficiale Instagram, ha scherzato sul dare al soldato superstite il suo scudo mentre si trovava di fronte a una statua enorme che riproduce l’iconica arma di Cap.

Ecco come è andata!

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, un indizio nascosto nella prima clip ufficiale?

 
 

Tony Stark mette la sua tuta a disposizione della medicina

iron-man-3-robert-downey-jrE se Tony Stark mettesse a disposizione la sua tecnologica tuta per i paralitici con lesioni spinali?

Qualche anno fa la tecnologia militare stava lavorando ad un esoscheletro meccanico che potesse aiutare i soldati a compiere le missioni militari in sicurezza con il solo ausilio delle braccia. Infatti l’armatura era progettata seguendo il principio per cui l’uso delle braccia permetteva a tutto l’esoscheletro di muoversi. Adesso quella stessa tecnologia è stata messa al servizio della medicina, diventando una concreta possibilità per chi è paralizzato dalla vita in giù.

Molti pazienti stanno provando questa nuova tuta, compreso Robert Woo, che ha subito un danno spinale molto grave a seguito di un incidente. Con l’aiuto della tuta, Woo è stato capace di fare qualche giro intorno alla stanza dell’esperimento mentre il figlio di Woo urlava felice: “Papà è Iron Man! Papà è Iron Man!” per cui l’esoscheletro è stato ribattezzato “la tuta di Iron Man”.

I medici confermano che entro il 2014 la “tuta di Iron Man” possa essere disponibile in formati personalizzati.Ecco il video della passeggiata di Robert Woo:

 
 

Tony Stark e zia May? Robert Downey Jr. dice di sì

Quando in Captain America Civil War, Tony Stark va a trovare Peter Parker, non può fare a meno di notare quanto sia affascinante la sua bella zia May. Il web ovviamente non si è lasciato sfuggire questo particolare e ha cominciato a calcare la mano, con meme e fan-art che vedono protagonisti Tony e May nei panni di torridi amanti.

Robert Downey Jr., che non perde occasione per crogiolarsi nel suo personaggio che sembra assomigliargli molto (troppo?), ha scherzato su questo punto, condividendo una famosissima tavola di Spider-Man ritoccata ad hoc per l’occasione.

Potete vederla di seguito!Spider-Man Homecoming tony starkChissà se mamma Disney permetterà mai a RDJ di avere una scena così con Marisa Tomei, interprete di zia May!

Diretto da Jon Watts, Spider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Nel cast anche Robert Downey Jr., Michael Barbieri  e Michael Keaton. Il film racconterà la storia di un Peter Parker al liceo, dunque sarà un nuovo reboot che arriverà al cinema 7 Luglio 2017. Secondo alcune anticipazioni rivelate da Kevin Feige, nel film dovrebbe apparire Adrian Toomes, noto per essere il cattivo Vulture, villain che ha debuttato nel fumetto del 1963 “The Amazing Spider-Man”#2.

 
 

Tony Stark e Peter Parker: i migliori momenti “padre-figlio” del MCU

Nel MCU il rapporto tra Tony Stark e Peter Parker ha un po’ sostituito quella che, nei fumetti e al cinema, è la dinamica padre-figlio instaurata dal giovane supereroe con lo zio Ben. Allo stesso modo, in Avengers: Endgame, Peter si confronta con la morte del suo mentore ed è chiamato ad affrontare il futuro senza una figura chiave per il suo percorso di realizzazione personale. Ma quali sono stati i momenti più belli dei due personaggi del Marvel Cinematic Universe?

1La morte di Tony

Decidendo di non raccontare le origini di Spidey, il MCU non ha mai incluso la morte dello zio Ben e la dinamica padre-figlio tra i personaggi. Tuttavia in Endgame abbiamo avuto un momento molto simile con la figura di Tony Stark.

Questo accade quando l’eroe afferra e indossa il guanto dell’infinito sacrificandosi per salvare il mondo. La scena è straziante e ricorda molto il lutto di Peter dopo l’assassinio dello zio.

Leggi anche – Avengers: Endgame, tutte le scene tagliate dal film

Fonte: ScreenRant

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Tony Stark e Pepper Potts augurano buon San Valentino

Guarda  anche gli auguri di San Valentino da parte di Iron Man/Tony Stark e Pepper Potts, prossimi protagonisti di Iron Man 3.

Vi ricordiamo che Iron Man 3 sarà in 2D, 3D e IMAX  e uscirà in USA il 3 maggio 2013. Diretto da Shane Black vede protagonisti Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Guy Pearce, Don Cheadle, Rebecca Hall, Paul Bettany, Ben Kingsley, e Jon Favreau.

 
 

Tony Stark e Natasha Romanoff sono morti ora nella timeline del MCU

Tony-Stark-MCU

Il 16 e il 17 ottobre 2023 sono due date importantissime nella timeline ufficiale del MCU. Sono infatti le date di morte di Natasha Romanoff e di Tony Stark. Basandoci sulla cronologia ufficiale Marvel, che viaggia con qualche anno di anticipo sulla vita vera, ci troviamo adesso nel momento in cui c’è stata la grande battaglia contro Thanos vista in Avengers: Endgame.

Dopo che i Vendicatori hanno attraversato il tempo e lo spazio per raccogliere tutte le Gemme dell’Infinito, quando Natasha perde la vita su Vormir, gli Eroi più Potenti della Terra si sono ritrovati in uno scontro finale contro una versione di Thanos di una linea temporale precedente. A conclusione del combattimento, Tony Stark riesce a rubare le Gemme dal guanto di Thanos e le utilizza per distruggerlo. Il gesto gli costa la vita.

Anche se sono passati ormai anni da quando il sacrificio di Tony è stato visto per la prima volta sullo schermo, resta un momento molto commovente, forse il più importante del MCU fino a questo momento. Ovviamente con Tony Stark il MCU ha avuto inizio, e vederlo morire, anche per una causa così grande, è stato un duro colpo per tutti i fan.

Tony e Natasha sono stati un punto di riferimento molto importante nel MCU, ricoprendo dei ruoli opposti. Anche se entrambi sono sempre stati abbastanza mutevoli nelle loro posizioni e nel loro modo di agire, hanno sempre avuto un obbiettivo comune anche quando in Civil War si sono schierati separatamente. Sono morti così come sono vissuti: la prima nell’ombra, senza un vero e proprio funerale, solo una commemorazione tra amici; il secondo in mezzo alla gente, con tanti testimoni per il suo sacrificio, in grande. Saranno per sempre ricordati, sia nel MCU e nel mondo reale, dai loro fan.

 
 

Tony Stark e la sua armatura: ne parla Kevin Feige

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In una recente intervista a MTv, Kevin Feige, capo della Marvel, ha raccontato un po’ di cose riguardo ad Iron Man 3, su Tony Stark e soprattutto sulla nuova

 
 

Tony Scott suicida a Los Angeles

Il corpo di Tony Scott è stato ritrovato solamente quattro ore dopo, e solo dopo aver usato sonde per dragare il fondale di sicuro di non facile accesso. Nella macchina che il regista aveva abbandonato, in una corsia laterale del ponte, la polizia dice di aver trovato un biglietto di addio, il che avvalora la tesi del suicidio.

Il cinema d’azione perde quindi uno dei personaggi più influenti, di cui si erano apprezzati ultimamente, la tecnica estrema di correzione colore, e l’uso a volte esagerato della macchina a mano, come avviene nei recenti Man on fire e Domino. Tony Scott aveva inoltre appena terminato le riprese dell’ultima miniserie tv di cui era produttore esecutivo, insieme al fratello Ridley,  Coma. Inoltre aveva prodotto l’ultimo atteso film del fratello, Prometheus, di cui si vociferava la possibilità di un sequel.

Il suo stile, molto riconoscibile, ha sicuramente ispirato alcuni nuovi registi, come Daniel Espinosa, esordiente alla regia con Safe House, che deve sicuramente a Scott molto del suo stile di regia oltre che uno degli attori con il quale Tony Scott collaborava maggiormente negli ultimi film: Denzel Washington.

Oltre che come regista, infatti, Tony Scott figura come produttore di molte serie di successo come The good wife e Call of duty ELITE e di alcuni film come The GreyIn her shoes.

Il regista aveva 68 anni, e lascia la moglie Dana e i due figli oltre che alcuni progetti più o meno veritieri, come un sequel di Top Gun e la regia del film ispirato alla serie tv 24.

 
 

Tony Scott dirige Grisham

Tony Scott porterà sullo schermo The Associate, un legal thriller tratto dall’ultimo romanzo di John Grisham (pubblicato in Italia col titolo Il ricatto).

 
 

Tony Manero di Pablo Larrain

TONY MANERO – Anno: 2009 – Regia: Pablo Larrain à Cast: Alfredo Castro, Amparo Noguera, Héctor Morales, Paola Lattus, Elsa Poblete

In una Santiago del Cile logorata dalla dittatura di Pinochet, Raul Peralta è un quarantenne che ha una grande passione per il ballo; ma soprattutto, per Tony Manero, personaggio che rese popolare John Travolta.Guarda il film in cui è protagonista – “La febbre del sabato sera” – praticamente tutti i giorni, imparando a memoria le movenze dell’attore americano, ma anche le sue battute. Un modo come un altro per evadere da una realtà noiosa e opprimente. Raul cerca di mettere in piedi un corpo di ballo con la sua compagna, la figlia di lei (per la quale nutre una forte attrazione), e un altro giovane ballerino. La sua più grande ambizione è però vincere la puntata di un programma di imitatori, ovviamente quella dedicata ai sosia del suo mito: Tony Manero. Fino a quel giorno è pronto a rimuovere dal suo percorso chiunque tenti, anche involontariamente, di intralciarlo.

Si tratta del primo film di Pablo Larrain che ha dimostrato, anche con il secondo film Post mortem, di saper rappresentare il dramma sociale del suo Cile assoggettato al Generale Pinochet, attraverso piccole storie di persone semplici con i loro sogni impossibili.

Molto bravo Alfredo Castro, nel ruolo enigmatico ed inquieto di Raul che figura in Tony Manero anche come sceneggiatore.

Il connubio tra Larrain e Castro si è ripetuto in Post mortem, dove il secondo interpreta Mario Cornejo, mite impiegato delle pompe funebri costretto a fare i conti con il caos generato dal Golpe Pinochet.

Tony Manero è stato ben accolto dalla critica, vincendo due premi al Torino Film Festival: come miglior film e come miglior attore per Alfredo Castro. Il lungometraggio ha partecipato anche al Quinzaine des Réalisateurs del 61º Festival di Cannes.

 
 

Tony Leung, Leone d’Oro a Venezia 80: “Non pianifico mai cosa voglio fare dopo, perché penso che il destino unisca le persone”

Nella sua lunga carriera, Tony Leung Chiu-wai ha recitato in tre film che hanno vinto il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia, e oggi riceve finalmente il suo Leone d’Oro alla carriera, che, come dice lui stesso, non deve dividere con nessuno, questa volta.

L’attore e cantante di Hong Kong è una delle star asiatiche di maggior successo e riconosciute a livello internazionale. Tra i suoi film più importanti a livello mondiale ricordiamo il capolavoro di Wong Kar-wai del 2000, In the Mood for Love, per il quale ha vinto il premio come miglior attore a Cannes. Le sue altre collaborazioni con Wong includono Chungking Express, Happy Together e The Grandmaster.

Leung ha anche recitato in Hero, film candidato all’Oscar di Zhang Yimou, e nei successi al botteghino Hard Boiled di John Woo e Infernal Affairs di Andrew Lau e AlanMak. Quest’ultimo film, in particolare, è stata l’ispirazione originale per The Departed, con cui Martin Scorsese ha vinto un Oscar.

“Finalmente posso averlo per me, non devo condividerlo con nessuno” ha detto oggi in conferenza stampa Tony Leung, parlando del riconoscimento alla carriera al Festival di Venezia, dove è stato ospite diverse volte con i suoi film (i tre vincitori del Leone d’Oro in cui ha recitato sono A City of Sadness di Hsiao-Hsien Hou, Cyclo di Tran Anh-hung e Lust, Caution di Ang Lee).

L’attore ha ripercorso la sua carriera, raccontando di come la recitazione lo abbia aiutato a superare la sua timidezza. Attraverso questo mezzo espressivo, Leung “ha trovato il modo di esprimersi di fronte ad altre persone senza essere timido perché non sanno che sono io, pensano che sto interpretando un personaggio”.

Alla domanda sulle sue collaborazioni con Wong Kar-wai, Tony Leung ha osservato: “È così diverso rispetto agli altri registi. Non abbiamo mai una sceneggiatura completa quando si lavora con lui, quindi non so cosa preparare prima delle riprese. Ricevo la sceneggiatura solo quel giorno: è molto sperimentale”. A volte, ha spiegato, una scena viene girata otto volte in vari costumi e ambientazioni, “È il motivo per cui i film di Wong Kar-wai a volte richiedono alcuni anni…”.

Proprio in merito a In The Mood For Love, forse la sua collaborazione più importante con Wong Kar-wai, Leung commenta la citazione di quel film in Everything Everywhere All At Once: “Ho visto il film su un volo, non ricordo dove. È stato interessante, una specie di tributo ad alcuni film degli anni ’80 e ’90. È stato un film molto interessante, un film molto speciale”. Per quello che riguarda il suo percorso in carriera e i suoi obbiettivi da attore, Leung ha affermato di non aver mai seguito un percorso professionale specifico: “Nella mia carriera di attore non pianifico mai cosa voglio fare dopo, perché penso che il destino unisca le persone. Quando succede qualcosa, succede. Non calcolo mai se voglio fare film o no… uso il cuore”.

Di recente il suo cuore si è posato su The Goldfinger di Felix Chong, un film poliziesco d’azione ambientato negli anni ’80 basato su eventi reali che uscirà nelle sale di Hong Kong il 30 dicembre. Leung lo ha definito una sorta di American Hustle che incontra The Wolf of Wall Street. Nel film, Leung avrà “finalmente” la possibilità di interpretare un cattivo. Inoltre, lo farà al fianco di Andy Lau che in Infernal Affairs era il cattivo. “Per me è molto impegnativo interpretare il cattivo, e questa volta Andy interpreta il buono. Vent’anni dopo Infernal Affairs, ci scambiamo i ruoli”.

Nel corso della serata, Tony Leung sarà il protagonista della cerimonia di consegna del Leone d’Oro alla carriera nella Sala Grande.

 
 

Tony Gilroy dirigerà Bourne

 

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Torna The Bourne! Il quarto episodio della saga interpretata da Matt Damon sarà girato da Tony Gilroy, regista di Michael Clayton e Duplicity, ma anche sceneggiatore di The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum.

 
 

Tony Danza nel debutto alla regia di Joseph Gordon-Levitt

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Tony Danza (Crash – Contatto fisico) raggiunge Scarlett Johansson e Julianne Moore nel cast del film, ancora senza titolo, che segnerà il debutto registico dell’attore Joseph Gordon-Levitt. Questi e Danza hanno recitato fianco a fianco quasi vent’anni fa in Angels (1994), diretto da William Dear. L’opera prima di Gordon-Levitt, anche autore dello script , verterà sulla vicenda di un playboy deciso a diventare una persona migliore. Nei panni del dongiovanni ci sarà lo stesso regista; Tony Danza ne interpreterà  il padre sport-dipendente, Scarlett Johansson la fidanzata. Le riprese avranno inizio il mese prossimo a Los Angeles. In produzione, Ram Bergman e Nicholas Chartier. Bergman è tra i produttori di Looper, film di prossima uscita con protagonista proprio Joseph Gordon-Levitt, affiancato – o, per meglio dire, braccato – da Bruce Willis.

Fonte: Worstpreviews

 
 

Tony Awards 2014: tutti ospiti dello show

Tony Awards

Si sono tenuti ieri sera al Radio City Music Hall di New York City i Tony Awards 2014, presentati da uno Hugh Jackman in splendida forma. Ecco di seguito gli ospiti, i premiatori e i premiati dello show:

Leggi anche: Tony Awards 2014: tutti i vincitori

Il Tony Award, formalmente Antoinette Perry Award, è un premio annuale che celebra i conseguimenti raggiunti nei teatri americani, includendo i musical. Assegnato da un banco di quasi 700 giudici da diversi campi industriali e giornalistici, è facilmente assimiliabile come l’equivalente per il teatro degli Oscar, Emmy e Grammy. Fu fondato nel 1947, ma fino alla terza cerimonia nel 1949 non era assegnato il medaglione ai vincitori.

La cerimonia del premio è trasmessa in televisione e prevede l’esibizione delle canzoni dei musical candidati, così come dei videoclip o una presentazione delle rappresentazioni candidate.

La vincita di un Tony Award nelle categorie maggiori (Miglior spettacolo, Miglior musical, Miglior revival teatrale, Miglior revival musical, Miglior attore, Miglior attrice) può significare talora un aumento drastico delle vendite dei biglietti per lo spettacolo. Diverse settimane prima della cerimonia viene pubblicata una lista dei candidati al premio: nel frattempo gli spettacoli sono liberi di annunciare il numero di nomination ricevute. Spesso questa pubblicità è in malafede, dacché molti spettacoli sono candidati per forza se durante l’anno sono state rappresentati pochi spettacoli o musical.

I premi sono dedicati a Antoinette Perry, fondatrice dell’American Theatre Wing. L’eleggibilità è garantita solo a quegli show presentati durante la stagione passata a Broadway (aver chiuso non significa automaticamente ineleggibilità, ma è risaputo che i votanti favoriscono spettacoli ancora in corso). Ai fini del premio, uno spettacolo o musical “nuovo” deve non essere stato prodotto precedentemente a Broadway e non deve essere parte di “repertorio storico o popolare”. Quest’ultima asserzione è stata oggetto di controversie, poiché alcuni spettacoli sono stati giudicati ineleggibili per le categorie “nuovi”, ossia i propri autori non avevano possibilità di vincere i rimarchevoli premi “Miglior spettacolo” o “Miglior musical”. D’altra parte, alcuni pensano che permettere che recite o musical prodotte ordinariamente siano eleggibili come “nuove” danno loro un ingiusto vantaggio, visto che saranno beneficiarie di uno sviluppo più lungo e di famigliarità nei confronti dei giudici. Spettacoli recentemente trasferiti da Off-Broadway o London Theatre sono eleggibili come nuovi.

 

 
 

Tony Awards 2014: tutti i vincitori

Tony Awards 2014Si sono tenuti ieri sera al Radio City Music Hall di New York City i Tony Awards 2014, presentati da uno Hugh Jackman in splendida forma. Ecco di seguito la lista dei vincitori trai quali si distinguono Neil Patrick Harris, caro al pubblico della tv per il suo ruolo di Barney Stinson in How I Met Your Mother, e Audra McDonald, che ha fatto due volte la storia del premio quest’anno. L’attrice infatti ha portato a casa sei premi, record assoluto per la manifestazione, ed è stata anche la prima attrice a portare a casa quattro premi nelle quattro categorie dedicate alle attrici.

Ecco la lista dei vincitori:

BEST MUSICAL
“After Midnight”
“Aladdin”
“Beautiful: The Carole King Musical”
“A Gentleman’s Guide to Love and Murder” (WINNER)

BEST REVIVAL OF A MUSICAL
“Hedwig and the Angry Inch” (WINNER)
“Les Miserables”
“Violet”

BEST REVIVAL OF A PLAY
“A Raisin in the Sun” (WINNER)
“The Cripple of Inishmaan”
“The Glass Menagerie”
“Twelfth Night”

BEST PLAY
“All the Way” (WINNER)
“Act One”
“Casa Valentina”
“Mothers and Sons”
“Outside Mullingar”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A LEADING ROLE IN A MUSICAL
Mary Bridget Davies, “A Night With Janis Joplin”
Sutton Foster, “Violet”
Idina Menzel, “If/Then”
Jessie Mueller, “Beautiful: The Carole King Musical” (WINNER)
Kelli O’Hara, “The Bridges of Madison County”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A LEADING ROLE IN A MUSICAL
Neil Patrick Harris, “Hedwig and the Angry Inch” (WINNER)
Ramin Karimloo, “Les Miserables”
Andy Karl, “Rocky”
Jefferson Mays, “A Gentleman’s Guide to Love and Murder”
Bryce Pinkham, “A Gentleman’s Guide to Love and Murder”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A LEADING ROLE IN A PLAY
Bryan Cranston, “All the Way” (WINNER)
Samuel Barnett, “Twelfth Night”
Chris O’Dowd, “Of Mice and Men”
Mark Rylance, “Richard III”
Tony Shalhoub, “Act One”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A LEADING ROLE IN A PLAY
Audra McDonald, “Lady Day at Emerson’s Bar & Grill” (WINNER)
Tyne Daly, “Mothers and Sons”
LaTanya Richardson-Jackson, “A Raisin in the Sun”
Cherry Jones, “The Glass Menagerie”
Estelle Parsons, “The Velocity of Autumn”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A FEATURED ROLE IN A PLAY
Mark Rylance, “Twelfth Night” (WINNER)
Reed Birney, “Casa Valentina”
Paul Chahidi, “Twelfth Night”
Stephen Fry, “Twelfth Night”
Brian J. Smith, “The Glass Menagerie”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A FEATURED ROLE IN A PLAY
Sophie Okonedo, “A Raisin in the Sun” (WINNER)
Sarah Greene, “The Cripple of Inishmaan”
Celia Keenan-Bolger, “The Glass Menagerie”
Anika Noni Rose, “A Raisin in the Sun”
Mare Winningham, “Casa Valentina”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A FEATURED ROLE IN A MUSICAL
James Monroe Iglehart, “Aladdin” (WINNER)
Danny Burstein, “Cabaret”
Nick Cordero, “Bullets Over Broadway”
Joshua Henry, “Violet”
Jarrod Spector, “Beautiful – The Carole King Musical”

BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A FEATURED ROLE IN A MUSICAL
Lena Hall, “Hedwig and the Angry Inch” (WINNER)
Linda Emond, “Cabaret”
Anika Larsen, “Beautiful – The Carole King Musical”
Adriane Lenox, “After Midnight”
Lauren Worsham, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder”

BEST DIRECTION OF A PLAY
Kenny Leon, “A Raisin in the Sun” (WINNER)
Tim Carroll, “Twelfth Night”
Michael Grandage, “The Cripple of Inishmaan”
John Tiffany, “The Glass Menagerie”

BEST DIRECTION OF A MUSICAL
Darko Tresnjak, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder” (WINNER)
Warren Carlyle, “After Midnight”
Michael Mayer, “Hedwig and the Angry Inch”
Leigh Silverman, “Violet”

BEST BOOK OF A MUSICAL
Robert L. Freedman, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder” (WINNER)
Chad Beguelin, “Aladdin”
Douglas McGrath, “Beautiful – The Carole King Musical”
Woody Allen, “Bullets Over Broadway”

BEST ORIGINAL SCORE (MUSIC AND/OR LYRICS) WRITTEN FOR THE THEATRE
“The Bridges of Madison County” Music & Lyrics: Jason Robert Brown (WINNER)
“Aladdin” Music: Alan Menken, Lyrics: Howard Ashman, Tim Rice and Chad Beguelin
“A Gentleman’s Guide to Love & Murder” Music: Steven Lutvak, Lyrics: Robert L. Freedman & Steven Lutvak
“If/Then” Music: Tom Kitt, Lyrics: Brian Yorkey

BEST SCENIC DESIGN OF A PLAY
Beowulf Boritt, “Act One” (WINNER)
Bob Crowley, “The Glass Menagerie”
Es Devlin, “Machinal”
Christopher Oram, “The Cripple of Inishmaan”

BEST SCENIC DESIGN OF A MUSICAL
Christopher Barreca, “Rocky” (WINNER)
Julian Crouch, “Hedwig and the Angry Inch”
Alexander Dodge, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder”
Santo Loquasto, “Bullets Over Broadway”

BEST ORCHESTRATIONS
Jason Robert Brown, “The Bridges of Madison County” (WINNER)
Doug Besterman, “Bullets Over Broadway”
Steve Sidwell, “Beautiful – The Carole King Musical”
Jonathan Tunick, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder”

BEST SOUND DESIGN OF A PLAY
Steve Canyon Kennedy, “Lady Day at Emerson’s Bar & Grill” (WINNER)
Alex Baranowski, “The Cripple of Inishmaan”
Dan Moses Schreier, “Act One”
Matt Tierney, “Machinal”

BEST SOUND DESIGN OF A MUSICAL
Brian Ronan, “Beautiful – The Carole King Musical” (WINNER)
Peter Hylenski, “After Midnight”
Tim O’Heir, “Hedwig and the Angry Inch”
Mick Potter, “Les Miserables”

BEST CHOREOGRAPHY
Warren Carlyle, “After Midnight” (WINNER)
Steven Hoggett & Kelly Devine, “Rocky”
Casey Nicholaw, “Aladdin”
Susan Stroman, “Bullets Over Broadway”

BEST COSTUME DESIGN OF A PLAY
Jenny Tiramani, “Twelfth Night” (WINNER)
Jane Greenwood, “Act One”
Michael Krass, “Machinal”
Rita Ryack, “Casa Valentina”

BEST COSTUME DESIGN OF A MUSICAL
Linda Cho, “A Gentleman’s Guide to Love & Murder” (WINNER)
William Ivey Long, “Bullets Over Broadway”
Arianne Phillips, “Hedwig and the Angry Inch”
Isabel Toledo, “After Midnight”

BEST LIGHTING DESIGN OF A PLAY
Natasha Katz, “The Glass Menagerie” (WINNER)
Paule Constable, “The Cripple of Inishmaan”
Jane Cox, “Machinal”
Japhy Weideman, “Of Mice and Men”

BEST LIGHTING DESIGN OF A MUSICAL
Kevin Adams, “Hedwig and the Angry Inch” (WINNER)
Christopher Akerlind, “Rocky”
Howell Binkley, “After Midnight”
Donald Holder, “The Bridges of Madison County”

SPECIAL TONY AWARD FOR LIFETIME ACHIEVEMENT IN THE THEATRE
Jane Greenwood

REGIONAL THEATRE AWARD
Signature Theatre, New York, N.Y.

ISABELLE STEVENSON AWARD
Rosie O’Donnell

TONY HONORS FOR EXCELLENCE IN THE THEATRE
Joseph P. Benincasa
Joan Marcus
Charlotte Wilcox

Il Tony Award, formalmente Antoinette Perry Award, è un premio annuale che celebra i conseguimenti raggiunti nei teatri americani, includendo i musical. Assegnato da un banco di quasi 700 giudici da diversi campi industriali e giornalistici, è facilmente assimiliabile come l’equivalente per il teatro degli Oscar, Emmy e Grammy. Fu fondato nel 1947, ma fino alla terza cerimonia nel 1949 non era assegnato il medaglione ai vincitori.

La cerimonia del premio è trasmessa in televisione e prevede l’esibizione delle canzoni dei musical candidati, così come dei videoclip o una presentazione delle rappresentazioni candidate.

La vincita di un Tony Award nelle categorie maggiori (Miglior spettacolo, Miglior musical, Miglior revival teatrale, Miglior revival musical, Miglior attore, Miglior attrice) può significare talora un aumento drastico delle vendite dei biglietti per lo spettacolo. Diverse settimane prima della cerimonia viene pubblicata una lista dei candidati al premio: nel frattempo gli spettacoli sono liberi di annunciare il numero di nomination ricevute. Spesso questa pubblicità è in malafede, dacché molti spettacoli sono candidati per forza se durante l’anno sono state rappresentati pochi spettacoli o musical.

I premi sono dedicati a Antoinette Perry, fondatrice dell’American Theatre Wing. L’eleggibilità è garantita solo a quegli show presentati durante la stagione passata a Broadway (aver chiuso non significa automaticamente ineleggibilità, ma è risaputo che i votanti favoriscono spettacoli ancora in corso). Ai fini del premio, uno spettacolo o musical “nuovo” deve non essere stato prodotto precedentemente a Broadway e non deve essere parte di “repertorio storico o popolare”. Quest’ultima asserzione è stata oggetto di controversie, poiché alcuni spettacoli sono stati giudicati ineleggibili per le categorie “nuovi”, ossia i propri autori non avevano possibilità di vincere i rimarchevoli premi “Miglior spettacolo” o “Miglior musical”. D’altra parte, alcuni pensano che permettere che recite o musical prodotte ordinariamente siano eleggibili come “nuove” danno loro un ingiusto vantaggio, visto che saranno beneficiarie di uno sviluppo più lungo e di famigliarità nei confronti dei giudici. Spettacoli recentemente trasferiti da Off-Broadway o London Theatre sono eleggibili come nuovi.

 
 

Tonno Spiaggiato: il film con Frank Matano

Tonno Spiaggiato

A pochi mesi dall’uscita nelle sale cinematografiche Sky Cinema presenta Frank Matano in Tonno Spiaggiato, il film prodotto da Wildside e Newco Management con Vision Distribution, diretto da Matteo Martinez (all’esordio nel suo primo lungometraggio), in prima visione mercoledì 29 agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno e disponibile anche su Sky On Demand.  

Lasciato dalla sua fidanzata, Francesco (Frank Matano, Ma che bella sorpresa, Sono Tornato) fa di tutto per riconquistarla. Dopo numerosi e maldestri tentativi, tutti miseramente falliti, finalmente al funerale della nonna di lei, Francesco riesce a recuperare un contatto con la sua ex. Nella mente del ragazzo prende così forma un insano quanto geniale progetto: uccidere un membro della famiglia di Francesca (Marika Costabile, al suo debutto sul grande schermo). La scelta cade sulla vulcanica e bizzarra zia Nanna (Lucia Guzzardi, Mangia Prega Ama, Niente di serio). Nei panni di un improbabile Padre Gesù, Francesco entrerà nella casa e nel cuore dell’irresistibile vecchietta, finendo per mettere in dubbio il suo rocambolesco intento criminale.

TONNO SPIAGGIATO è una “black comedy” che aspira goffamente ad essere una tragedia – come lo ha definito il regista Martinez. «E’ un film che contiene tutta la nostra passione per le sitcom animate, per l’umorismo nero, per le situazioni surreali e grottesche» ha raccontato il regista «c’è un po’ di autobiografia dentro e c’è tutta la nostra allergia al ‘politicamente corretto’, al didascalismo opprimente e alle ostentazioni di bontà e di poetica»

Arricchiscono il cast anche Niccolò Senni (Io, loro e Lara, Mamma o papà?) nel ruolo di Niccolò e Francesco Arienzo.

 

 

 
 

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