L’ultimo film di
Sylvester Stallone, “I
mercenari – The Expendables”, non ha acceso grandi entusiasmi; o
forse, è riuscito a farlo solo in quel “nocciolo duro” degli
spettatori che amano i film d’azione e sono fan nostalgici di icone
del genere anni ’80-’90, quali ad esempio lo stesso Sly o
Schwarzenegger.
Analizzando infatti i dati degli
incassi rilevati dai Box Office, negli Usa il film è andato
discretamente nel weekend d’uscita (fine agosto), facendo
registrare un incasso di poco superiore a 35 milioni di dollari,
mentre nel lungo termine ha perso colpi, giungendo a quasi 100
milioni di dollari; un risultato in fondo buono, ma che è
probabilmente lontano da quanto ci si aspettava considerando il
cast che vi fa parte.
In Italia invece è stato accolto
con sufficienza, incassando nel primo weekend d’uscita poco più di
900 mila euro, mentre ad oggi ne ha incassati poco più di 2
milioni. Secondo gli esperti trattasi di un risultato mediocre (i
dati sono aggiornati al 12 settembre 2010).
Distribuito da “01 Distribution”
(un’esclusiva per l’Italia Massimo Ferrero / Ellemme Group), il
film racconta la storia di Barney Ross (Sylvester Stallone), un
uomo che non ha niente da perdere, non prova emozioni ne’ sente
paura, un leader e uno stratega che vive ai margini della società.
Quando a Barney e alla sua moderna squadra di mercenari viene
offerto un lavoro, nessun’altro oltre a lui e ai suoi soldati
potrebbe portarlo a termine; e’ l’incarico che gli garantirebbe una
pensione d’oro: porre fine alla dittatura del sanguinario generale
Gaza sull’isoletta di Vilena.
Il 64enne Sylvester Stallone ci
propone il classico film d’azione, non accontentandosi però del
ruolo di regista, bensì scendendo ancora in campo nel ruolo di
supereroe invincibile, sebbene visibilmente invecchiato. Malgrado
le venerande età, infatti, si cala ancora in ruoli d’azione, non
riuscendo proprio a scrollarsi di dosso lo stereotipo di attore
muscoloso da film d’azione sparatutto e in cui volano cazzotti;
peccato che il volto e la pelle che avvolge quegli stanchi muscoli,
siano traccia spietata del tempo che passa. Poco decente, ad
esempio, l’idea di riprendere qualche anno fa la saga di Rocky
prima e Rambo poi, a ormai 60 anni suonati. Una scelta che ha messo
dinanzi alla dura realtà dell’età che avanza anche chi da
adolescente o da giovane quegli eroi li ha follemente amati, e ora
se li ritrova anch’essi invecchiati, come invece sognavano mediante
l’immortalamento di una pellicola o di un poster sulle pareti della
propria cameretta.
Ritornando al film, vera particolarità di questa ennesima creatura
di Hollywood è che nel cast figurano attori icona del cinema
d’azione americano degli anni ’80-’90: per la prima volta infatti
hanno lavorato insieme Stallone e Arnold Schwarzenegger, con
quest’ultimo che figura in una breve apparizione che tanto basta
per dare un senso in più al film, facendo gridare alla storica
collaborazione. Tra i due c’è sempre stata grande rivalità, che la
vecchiaia ha sopito. Schwarzy ha lasciato per un momento il ruolo
di Governatore della California, tornando a fare ciò che gli riesce
meglio: l’attore di film d’azione; magari gli americani, anche di
fede democratica, potrebbero tornare a riamarlo.
Ma non finisce qui. Stallone è
riuscito ad ottenere anche la scritturazione di altri due attori
icona uno degli anni ’80 e uno degli anni ’90: Mickey Rourke e
Bruce Willis, sebbene entrambi abbiano lasciato il segno anche
negli anni 2000. Nel cast figurano anche Jason Statham, Jet Li,
Dolph Lundgren (il mitico Ivan Drago di Rocky IV), Eric Roberts,
Randy Couture, Steve Austin, David Zayas, la splendida Giselle
Itie’, Charisma Carpenter, Gary Daniels, Terry Crews, Toll
Road.
Potevano esserci anche Chuck Norris
e Jean-Claude Van Damme. Il primo però è ormai settantenne, con il
secondo invece non si è trovato un accordo. Peccato, avremmo
trovato un altro muscoloso invecchiato.
Proprio in virtù degli attori che
hanno preso parte al progetto, prima si parlava di risultati poco
esaltanti. Mezzi flop che in tempi di recessione economica come
questi, neanche il Mondo patinato di Hollywood può permettersi più;
men che meno i film d’azione per cui si investono cifre molto
elevate.
Come ha confessato al Festival del
Cinema di Venezia proprio Stallone giusto un anno fa, anche
Hollywood è infatti una bolla che sta per esplodere e si tornerà a
fare piccoli film commedia che toccano il cuore, stile anni ’40-’60
per intenderci. E noi ci chiediamo: se così sarà, cosa se ne farà
Stallone dei suoi muscoli e delle sue sceneggiature?