Barbie, i 10 classici del cinema che hanno ispirato il film

Al suo terzo lungometraggio Geta Gerwig decide di omaggiare molto il cinema del passato, seminando nel film una serie di reference tutte da gustarsi

Barbie, che continua a registrare un successo globale incredibile ma totalmente aspettato, è un film che ha vari livelli di lettura. La trama, come si sta evicendo, si presta bene come racconto per le bambine, che scoprono la storia della loro bambola preferita e si chiedono, a film finito, dove stiano effettivamente facendo dormire Ken; al tempo stesso trasmette un messaggio profondo a uomini e donne, con i suoi temi di femminismo, lotta al patriarcato, unicità e parità di genere. E, alla fine, è un caleidoscopio di reference cinematografiche per i cinefili, soprattutto per quelli appassionati delle pellicole classiche. Greta Gerwig non lo ha mai tenuto nascosto: per Barbie si è ispirata, sia a livello estetico che contenutistico, a molti film del passato, dai musical alle commedie, finendo ai thriller, che hanno reso ogni sequenza del prodotto un omaggio al cinema che fu e un viaggio all’interno di esso. Ecco, quindi, le dieci pellicole classiche a cui la regista fa riferimento.

9La finestra sul cortile

La finestra sul cortile
 

Nella filmografia del Maestro del thriller Alfred Hitchcock spicca La finestra sul cortile del 1954, film che rappresenta al meglio il concetto di voyeurismo e racconta di un uomo, Jefferies (interpretato da James Stewart), il quale – costretto sulla sedia a rotelle a causa di un infortunio – assiste ad un omicidio dalla sua finestra. Proprio come il protagonista poteva vedere all’interno di ogni appartamento, gli spettatori possono vedere all’interno di ogni casa dei sogni delle bambole in Barbie. È stata poi proprio la regista a spiegare che desiderava che i suoi set emulassero la cinematografia degli anni Cinquanta, in cui gran parte degli effetti speciali avvengono con la macchina da presa.

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Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano, inizia a muovere i primi passi nel mondo della critica cinematografica collaborando per il webzine DassCinemag, dopo aver seguito un laboratorio inerente. Successivamente comincia a collaborare con Edipress Srl, occupandosi della stesura di articoli e news per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda poi su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro con la Casa Editrice Albatros Il Filo intitolato “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”. Il cinema è la sua unica via di fuga quando ha bisogno di evadere dalla realtà. Scriverne è una terapia, oltre che un’immensa passione. Se potesse essere un film? Direbbe Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez.