Margherita Buy: 4 interpretazioni imperdibili in attesa de Il sol dell’Avvenire

Margherita Buy

Se c’è un’attrice simbolo delle commedie borghesi, scalcagnate e un po’ sfigate dell’Italia anni ’90, quella è proprio Margherita Buy. Diventata famosa già piuttosto giovane, ha esordito nel 1986 ne La seconda notte di Nino Bizzarri e dopo diverse partecipazioni ad altri film, nel 1990 lavora ne La stazione di Sergio Rubini, grazie al quale inizia a ricevere i primi riconoscimenti fino ad arrivare, oggi, a un totale di sette David di Donatello, sette Nastri d’argento, cinque Globi d’oro e tredici Ciak d’oro, detenendo il record di attrice con il maggior numero di premi vinti.

Da quel momento parte la sua ascesa nel mondo del cinema italiano, e inizia anche a delinearsi un profilo stilistico recitativo, che poi diventerà la sua nota caratteristica. È nel 1992 che prende parte all’iconico ruolo di Maledetto il giorno che ti ho incontrato, per il quale Carlo Verdone l’aveva appositamente scelta regalandole la consacrazione ad esilarante nevrotica della commedia romana. Da lì in poi le collaborazioni con registi dai nomi altisonanti diventano innumerevoli: da Mario Monicelli a Giuseppe Tornatore, Cristina Comencini, Daniele Luchetti, Paolo Virzì, Roberto Faenza, Ferzan Özpetek. Il regista turco, in particolare, le cuce addosso un altro personaggio che le darà una nuova ondata di meriti: nel 2001 con Le fate ignoranti si designa un cult che resterà nella cinematografia nostrana come uno dei punti fermi rispetto alle nuove tinte narrative emergenti, oltre che lo specchio della necessità di mettere in scena tipi di storie e caratteri che ancora si vedevano poco.

3Esterno notte

Esterno Notte di Marco Bellocchio
 

Tra gli ultimi lavori che l’hanno vista sul grande schermo c’è Esterno notte di Marco Bellocchio: una serie suddivisa in sei puntate – ma è stata definita “film lungo” da Toni Servillo che è parte del cast. Candidata ai David di Donatello, vede nuovamente per il regista l’approfondimento della vicenda del caso Moro, che aveva già affrontato nel 2003 in Buongiorno, notte. Ogni puntata segue uno dei protagonisti coinvolti negli eventi, con il suo punto di vista e il suo stato d’animo. Si inizia ovviamente dal presidente della DC, eseguito egregiamente da Fabrizio Gifuni, per poi proseguire con Cossiga, descritto nella sua debolezza e spaesamento dall’attore Fausto Russo Alesi, la terza puntata è su Papa Paolo VI fatto dalla maestria di Toni Servillo, poi Adriana Faranda, la brigatista parte attiva del sequestro interpretata da Daniela Marra, e Eleonora Chiavarelli (Buy), moglie di Aldo Moro, che si trova a dover reggere praticamente sola una situazione più grande di lei e che Bellocchio riesce a raccontare molto bene. Uscito a maggio dell’anno scorso, Esterno notte era stato diviso in due parti e la seconda è andata in sala il mese successivo. Presentato per intero a Cannes, è andato poi in onda a novembre sulla Rai nell’attuale versione a puntate e da dicembre è disponibile su Netflix. È stato un prodotto di grande impatto sia sul pubblico che, ovviamente, sulla critica, confermando la bravura nel lavoro di cesello del regista, che è riuscito a mostrare dettagliatamente una ferita della storia della politica italiana, rendendo il contesto in maniera profonda e misurandone la tensione, potendosi appoggiare alle performance di attori eccezionali.

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