Silvio Orlando: 4 interpretazioni imperdibili in attesa de Il sol dell’avvenire

Ecco quattro interpretazioni imperdibili del magistrale Silvio Orlando, in attesa dell'arrivo al cinema di Il sol dell'avvenire, dal 20 aprile nelle sale italiane!

Silvio Orlando è uno degli attori italiani più amati e richiesti. Nato a Napoli nel 1957, è capace di passare disinvoltamente dal cinema, al teatro, alla tv, alternando ruoli drammatici a ruoli comici, dagli esordi negli anni ’80 in teatro, grazie a Gabriele Salvatores passa al cinema con Kamikazen – Ultima notte a Milano (1988) per poi non lasciarlo più, pur continuando a portare avanti la sua passione per il palcoscenico. Da allora, è diretto da Salvatores stesso, ma anche da Nanni Moretti, cui lo lega una solida amicizia, che lo ha voluto per diversi film. In particolare, per la sua interpretazione in Aprile Silvio Orlando ottenne il David di Donatello come miglior attore non portagonista, mentre con Il caimano guadagnò sia il David che il Nastro d’Argento. Molteplici anche le collaborazioni con Daniele Luchetti, tra cui ricordiamo La scuola e il più recente Lacci, ma anche con Mazzacurati, Calopresti, Avati, Virzì. Senza dimenticare il suo esordio nella serialità su piattaforma, diretto da Paolo Sorrentino in The Young Pope (2016) e The New Pope (2019).

Oltre che per la sua versatilità, l’attore partenopeo si fa apprezzare per sobrietà e minimalismo nei ruoli drammatici e per estrosità e tempi comici nei ruoli da commedia. Il suo aspetto rassicurante, da uomo normale, da signore della porta accanto, interprete di personaggi spesso goffi e impacciati, avvicina il pubblico. Orlando gioca con questo impaccio, con le proprie imperfezioni e fragilità, portando il pubblico a empatizzare con lui e a riconoscervisi. Ecco quattro sue ultime interpretazioni in film da recuperare o da non perdere prossimamente in sala.

3Ariaferma

Ariaferma film 2021
 

Nel 2021, in piena pandemia, esce nelle sale italiane Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, di cui Silvio Orlando è stato l’acclamato protagonista, assieme a Toni Servillo. Caso cinematografico dell’anno, in tempi di confinamento e magra per le sale. Per l’interpretazione del detenuto Carmine Lagioia, Silvio Orlando si è aggiudicato sia il Nastro d’Argento che il David di Donatello. Nastro d’argento ha ricevuto anche la fotografia di Luca Bigazzi. Mentre il David di Donatello è andato anche alla sceneggiatura di Leonardo di Costanzo, Valia Santella e Bruno Oliviero. Il regista – che esordì nel 2013 con L’intervallo, seguito da I ponti di Sarajevo (2014) e L’intrusa (2017) – pur con soli quattro film all’attivo, costituisce uno degli sguardi più interessanti del nostro cinema e mostra qui la sua abilità non solo nel costruire storie e scegliere protagonisti, ma anche nel creare atmosfere che sono il fulcro del film. La suspense, la sensazione di pericolo incombente che però non viene mai mostrato, un’aria ferma, appunto, come quella di cui si parla nel titolo, carica di tensione. È coadiuvato in questo dalla fotografia e dall’uso della luce di Luca Bigazzi. Di Costanzo ha una visione personale e chiara del carcere, come di un luogo diverso, non necessariamente cruento, ma luogo in cui si possono instaurare relazioni inaspettate, in cui sopravvive l’umanità. Nel cast, accanto a Silvio Orlando e Toni Servillo, vi sono Fabrizio Ferracane, Alba Rohrwacher, Salvatore Striano, Roberto De Francesco. Ariaferma è prodotto da Tempesta, con Rai Cinema.

La trama del film porta lo spettatore all’interno di un vecchio carcere ottocentesco in dismissione. Per problemi burocratici, il trasferimento degli ultimi detenuti ad altra destinazione è rinviato e il carcere resta senza direttore. Così, è l’agente di polizia penitenziaria più anziano, Gaetano Gargiulo (Toni Servillo) ad assumenre la direzione. All’interno sono rimasti una decina di detenuti, tra cui Carmine Lagioia (Silvio Orlando), pericoloso camorrista. In questa particolare situazione, carcerati e carcerieri si trovano a condividere uno spazio ristretto e situazioni inusuali. Lagioia cercherà di aizzare una rivolta e Gargiulo di mantenere l’ordine, vigilando in particolare sul pericoloso criminale. I normali equilibri però, sono destinati a saltare, costringendo ciascuno a guardare l’altro in una nuova prospettiva.