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Tony Stark: i migliori soprannomi dati dall’eroe ai colleghi

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Tra le tante cose che ci mancheranno di Tony Stark, scomparso alla fine di Avengers: Endgame, ci sono sicuramente i simpatici soprannomi che il personaggio era solito dare ai suoi “colleghi” supereroi (e non solo).

Ma quali sono i migliori e quelli che ricorderemo tra qualche anno?

Manchurian Candidate

Sebastian Stan

Per Bucky Barnes il soprannome scelto è di stampo politico, ovvero “Manchurian Candidate“, che trae ispirazione dal titolo del romanzo omonimo di Richard Condon pubblicato nel 1959. Nel libro si parla infatti dei lavaggi del cervello ad opera del governo americano per la creazione di potenti serial killer.

Legolas

In The Avengers, Iron Man aiuta Occhio di Falco a raggiungere in volo la cima del grattacielo dal quale terrà sotto controllo la situazione, e quale miglior soprannome di “Legolas” poteva scegliere per rivolgersi al collega Vendicatore? Legolas, ovviamente, è l’elfo arciere interpretato da Orlando Bloom nella trilogia de Il Signore degli anelli e in quella de Lo Hobbit.

Build-A-Bear

Quando Tony incontra per la prima volta Rocket Raccoon in Avengers: Endgame una volta atterrato sulla Terra mette in pausa il suo discorso emozionante e serio rivolgendosi al procione dicendo “Onestamente, fino a questo esatto momento pensavo che fossi un Build-A-Bear.” Un peluche, insomma.

Underoos

Tony Stark ha sempre avuto un legame speciale con Peter Parker, fin da quando il ragazzo viene reclutato nel suo team per la Civil War, ed è proprio durante la battaglia a Berlino che Iron Man chiama Spider-Man “Underoos“. La Underoos, per chi non lo sapesse, ovviamente, era un brand di abbigliamento degli anni ’70 che permetteva ai bambini di vestirsi come i loro supereroi preferiti.

Capsicle

Nel primo capitolo sugli Avengers il miliardario, filantropo e genio della tecnologia Tony Stark incontra il vecchio, onorevole soldato della seconda guerra mondiale Steve Rogers, e questo rapporto non sembra partire con il piede giusto. Sarà forse per il soprannome dato da Tony a Cap, “Capsicle“, riferendosi ai 70 anni trascorsi in congelamento. Tradotto “popsicle” significa infatti “ghiacciolo”, dunque il gioco di parole funziona ad un livello doppio.

Rock of Ages

LokiRock of Ages è il titolo di un musical di successo di Broadway ambientato nell’epoca hair metal degli anni ’80 e nel quale tutti i membri del cast sfoggiano pettinature lunghe, lisce e ridicole. Questo è il motivo per cui Tony Stark chiama così Loki in The Avengers del 2012. Forse un modo per allentare la tensione mentre il Dio dell’Inganno pianificava il suo attacco a New York con i Chitauri, e forse anche un riferimento al teatro che l’eroe avrebbe potuto frequentare vivendo nella grande mela.

Squidward

All’inizio di Avengers: Infinity War seguiamo l’attacco a New York dell’esercito di Thanos a cui si oppongono Tony Stark, Doctor Strange, Wong e Spider-Man. Qui gli eroi fanno la conoscenza di Ebony Maw, uno dei più fidati servitori del titano pazzo, che a causa del suo viso miserabile e del suo naso gigante si merita l’appellativo di “Squidward” (Squiddi Quincy Tentacolo), in riferimento al personaggio della serie SpongeBob.

Flash Gordon

Il primo incontro tra Tony Stark e Peter Quill avviene sul pianeta Titano, dove parte degli Avengers e i Guardiani della Galassia combatteranno la loro battaglia per sfilare il guanto dell’infinito dalla mano di Thanos. È qui poi che Stark apostrofa simpaticamente Quill come “Flash Gordon“, con l’eroe che risponde spiegando che accetta il soprannome come un complimento.

Point Break e Lebowski

avengers endgameSono ben due i soprannomi attribuiti a Thor: il primo risale ai temi di The Avengers, quando chiamò il Dio del Tuono “Point Break“, alludendo alla somiglianza fra lui ed il personaggio di Bodhi interpretato da Patrick Swayze nel film di Kathryn Bigelow; il secondo, più divertente, è “Lebowski“, come riferimento alla nuova forma fisica di Thor dopo il salto temporale di cinque anni in Avengers: Endgame. Tony lo chiama così e successivamente il personaggio continua a giocare con l’omaggio alla pellicola dei fratelli Coen indossando gli stessi occhiali da sole e il cardigan del Drugo.

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Fonte: Screenrant

Cecilia Strazza
Cecilia Strazza
Redattore e critico cinematografico per Cinefilos e Sentireascoltare.

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