Nonostante il mondo stia vivendo un tempo sospeso a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus, sembra ancora più importante aggrapparsi alle cose belle delle vita, e tra queste ci sono senza dubbio i papà. Oggi, Festa del papà, vogliamo ricordare quei genitori che, nelle storie per il grande schermo, si sono distinti e hanno lasciato in qualche modo il segno.
Darth Vader (Star Wars)
È un classico, il primo
personaggio in assoluto che viene in mente alla maggior parte dei
cineamatori nerd quando si parla di papà cinematografici. Anakin
Skywalker, Darth Vader: il Jedi
“maledetto” che ha ceduto alla paura e alla rabbia, sprofondando
nel Lato Oscuro per poi trovare la sua redenzione salvando la vita
al figlio.
Nel film, Anakin Skywalker è interpretato da Hayden Christensen che non è esattamente il preferito dei fan ma che ha svolto il suo lavoro egregiamente, dando vita ad un personaggio che ha fatto la storia del cinema.
Tony Stark (Avengers: Endgame)
Il Tony Stark
cinematografico si è aggiunto da poco al gruppo dei padri
cinematografici più amati, visto che la prima e unica volta che lo
vediamo in veste di padre è in Avengers:
Endgame, film che si conclude con la sua morte.
Tuttavia entra di diritto in questa classifica visto che, con le
sue scelte e il suo operato in Endgame,
trasforma tutto il destino dell’universo e lo fa proprio per un
futuro migliore per la sua Morgan e per la sua famiglia allargata,
i Vendicatori.
Jonathan Kent (L’uomo d’Acciaio)
Il papà terrestre di
Superman, nella mitologia di Snyder, si sacrifica affinché il
figlio mantenga segreta la propria identità. Una scelta stupida per
molti degli spettatori che hanno criticato il film del 2014,
tuttavia si tratta di un sacrificio davvero grande, perché fatto di
fronte alla consapevolezza che la via più facile avrebbe tenuto
tutti in vita ma esposto per sempre alla persecuzione il
figlio.
Mufasa (Il re leone)
Forte, saggio, leale e
coraggioso. Quello che dovrebbe essere ogni buon padre per il
proprio figlio. Mufasa è l’esempio di bellezza e
giustizia, sia agli occhi del piccolo Simba che a quelli del
pubblico che, a ogni età, piange di fronte al suo sacrificio e alla
sua morte ingiusta, per mano del fratello, “piccolo uomo” diremmo,
invidioso e vizioso. Anche dal paradiso dei Re, Mufasa riesce a
guidare al figlio, e fuor di metafora, potremmo dire che
il suo insegnamento, tanto forte e profondo in vita, ha guidato il
figlio anche dopo la sua morte.
Daniel Hillard (Mrs. Doubtfire)
Il film del 1993 ci
racconta di un papà che farebbe davvero di tutto per stare con i
figli. Il Robin
Williams del film si traveste da donna, la simpatica
bambinaia del titolo, per avere la possibilità di vedere i figli
che gli sono stati tolti a causa degli eventi. Occupa un posto
d’onore in questa classifica, anche solo per l’impegno che profonde
nella sua articolata e faticosa (si pensi al make up necessario)
messa in scena.
Guido Orefice (La vita è bella)
Altro padre cinematografico
ed altro grande sacrificio che va ben oltre il salvare la vita del
proprio figlio. Il Guido interpretato da Roberto
Benigni è un’esplosione di vitalità ed esuberanza che
riesce, in maniere che hanno del surreale, ovviamente, a tutelare
il figlio dalla terribile storia che stanno vivendo, proteggendolo
dalla realtà del campo di lavoro in cui finiscono rinchiusi. Il
film ha riscosso, come sappiamo, grande successo, arrivando fino
agli Oscar, ma ha anche raccolto qualche critica
perché pare banalizzasse l’orrore del campo. Qualunque sia la
lettura che si vuole dare al film, sembra inevitabile però
sostenere che il ritratto di padre che ci offre la storia di
Benigni è senza dubbio eroico.
Cooper (Interstellar)
Matthew
McConaughey ha offerto una performance molto intensa
nel film di Christopher
Nolan e soprattutto ha interpretato un genitore, un
padre, che mantiene le promesse. L’uomo, un po’ come Tony Stark,
sacrifica la sua intera vita per dare una possibilità al genere
umano di continuare e progredire su altri pianeti, per questo
abbandona i figli ma lo fa con una solida promessa di tornare da
loro, soprattutto dalla figlia, che nel film è interpretata da
Mackenzie Foy, Jessica
Chastain e Ellen Burstyn, nelle sue
diverse età. Alla fine, Cooper mantiene la promessa, ritrova la
figlia, salva l’umanità.
Chris Gardner (La ricerca della felicità)
Il film di Gabriele
Muccino racconta una “storia americana”, ovvero quella di
un ultimo della società che dopo aver lottato e sofferto riesce a
raggiungere la vetta, il suo obbiettivo, il lavoro dei sogni e
l’affermazione. Questo però dopo essere stato messo duramente alla
prova agli occhi del proprio figlio. Un padre, quello interpretato
da Will
Smith, che mette da parte anche l’orgoglio e le prova
davvero tutte, mantenendo salda la sua moralità e il suo infinito
amore per il figlio.
Professor Henry Jones (Indiana Jones e l’Ultima Crociata)
Esordisce nel film che
chiude la (prima?) trilogia di avventure di Indiana Jones e ci
conquista subito.
Sean Connery è sempre una garanzia, ma la sua
alchimia con il “figlio” Harrison Ford ci regala
dei siparietti che hanno fatto la storia del cinema e che sono un
piacere da guardare e riguardare.
Mac MacGuff (Juno)
Abbiamo assegnato il primo
posto della classifica al dolcissimo e tenerissimo papà di Juno, la
sedicenne che resta incinta nel film di Jason
Reitman. L’uomo, interpretato da J.K.
Simmons, è un papà “normale”, ha un carattere mite, prende
abbastanza bene la gravidanza della figlia, sembra distratto a
volte dalla figlia più piccola e dalla nuova compagna, ma, alla
fine, sa scegliere bene le parole e sa cosa dire per consolare la
sua giovane e coraggiosa figlia. Un papà normale, affettuoso, come
la maggior parte del papà là fuori, e proprio per questo
indimenticabile.