David O. Russell è tornato, e lo ha fatto con la produzione di Amsterdam, pellicola con cui ha voluto portare in scena, seppur in una sua versione romanzata, un presunto evento storico che ha interessato gli Stati Uniti degli anni ’30, ossia il Business Plot. Questo Complotto commerciale che getta le basi della trama – in cui il dottor Burt Berendsen, l’avvocato Harold Woodman e l’infermiera Valerie Voze vengono risucchiati – è stata una cospirazione politica che ha avuto luogo nel 1933; l’obiettivo era quello di rovesciare il governo del Presidente Roosevelt e insediare un dittatore sulla scia del fascismo italiano capitanato da Benito Mussolini.
Potenti uomini d’affari americani stavano cercando di mettere in piedi un’organizzazione di veterani fascisti sotto la guida dell’ex Generale Smedley Butler, per poter innescare un colpo di stato nei confronti del regime dell’epoca. Seppur il regista sin da subito ci tenga a precisare che molti dei fatti narrati – e rappresentati – siano realmente accaduti, non molti sanno quali siano di preciso e quali invece siano frutto dell’invenzione di O. Russell. Perciò vien da sé porsi la domanda: quali sono le differenze fra il prodotto cinematografico e la sua veridicità storica?
4L’accusa di complotto è testimoniata a porte chiuse
O. Russell, probabilmente per fini narrativi, realizza una scena in cui Dillenbeck espone il complotto organizzato in occasione della raccolta fondi per i veterani del 369o reggimento di fanteria (nella storia della Prima Guerra Mondiale, questo è stato soprannominato “Harlem Hellfighters”). La versione reale degli eventi è però ben diversa. Butler, aka Dillenbeck, ha testimoniato la cospirazione politica sotto giuramento a porte chiuse, davanti al Comitato speciale della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti sulle attività non americane (“Comitato McCormack-Dickstein”).
In Amsterdam, poi, subito dopo le battute conclusive del Generale, qualcuno tenta di assassinarlo. Questo episodio non è accaduto nella storia del Business Plot: Butler non è mai stato a rischio, e soprattutto nessuna rissa a seguito delle sue dichiarazioni ha avuto luogo.