Da sempre impegnato a portare al cinema storie di carattere catastrofico come The Day After Tomorrow, 2012 e il recente Moonfall, suo ultimo lavoro, il regista tedesco Roland Emmerich è oggi sinonimo per il grande schermo di distruzione, invasione aliena o attacchi terroristici. Uno dei suoi titoli più famosi a riguardo è senza dubbio Independence Day, che nel 1996 lo consacrò come regista di questa tipologia di opere. Interpretato da Will Smith, Bill Pullman, Jeff Goldblum e altri ancora, è incentrato su un’armata aliena che arriva nell’orbita della Terra con poco preavviso. Quando le speranze di pace vengono deluse da una serie di attacchi massicci e coordinati in tutto il pianeta, l’umanità si ritrova sull’orlo del baratro.
Inizialmente sopraffatti dalla tecnologia avanzata degli alieni in Independence Day, i sopravvissuti sono costretti a trovare un modo per contrastare gli alieni e portare la lotta contro di loro. Sebbene il film abbia ricevuto un’accoglienza contrastante da parte della critica al momento della sua uscita, è diventato un enorme successo commerciale e ha contribuito a elevare Will Smith a una delle star più imponenti del mondo. Il finale di Independence Day si appoggia poi a quel senso dell’azione un po’ goffo ma serio, sottolineando la premessa centrale del film sulla resistenza di fronte alla sconfitta e ponendo le basi per il sequel del 2016.
Come l’umanità sconfigge gli alieni in Independence Day
Inizialmente, il conflitto tra gli umani e gli alieni in Independence Day è molto unilaterale, fino a quando l’umanità riesce a trovare una soluzione alla loro tecnologia avanzata. Grazie ai loro avanzati sistemi di scudi, le navi da guerra aliene sono in grado di respingere facilmente quasi tutto ciò che gli umani lanciano contro di loro. Questo permette loro di devastare il pianeta, prendendo di mira le principali città e basi militari per annientare qualsiasi resistenza. Tuttavia, grazie al lavoro di David Levinson (Jeff Goldblum), viene ideato un virus informatico che distrugge gli scudi di tutte le navi.
Insieme a Steven Hiller (Will Smith), David riesce a volare verso la nave madre aliena e ad attivare il virus informatico. Distruggendo la nave con una bomba nucleare ben piazzata prima di fuggire, Hiller e Levinson riescono quindi a dare all’umanità una possibilità di combattere. La prima vera vittoria umana avviene poi nell’Area 51, con il Presidente Thomas J. Whitmore (Bill Pullman) che guida l’assalto per abbattere la nave da guerra. In seguito, la notizia della vittoria si diffonde in tutto il mondo, spingendo gli altri governi a colpire gli alieni nelle loro zone del pianeta. Questo permette all’umanità di sconfiggere le navi da guerra aliene e di salvare il pianeta.
Gli obiettivi degli alieni
Gli alieni di Independence Day, noti come Harvester, sono una forza malvagia senza chiare qualità redentrici, il che li rende tra i cattivi più diretti della storia della fantascienza. Alla fine, si scopre che si tratta di una specie nomade, che viaggia nell’universo e invade i pianeti per trarne risorse. Per questo motivo lanciano attacchi così massicci sui loro bersagli, sperando di spazzare via rapidamente le specie autoctone in modo da potersi mettere al lavoro per privare i mondi delle loro risorse. In particolare, quando attacca la Terra, questa specie non sembra nutrire un particolare rancore nei confronti dell’umanità. Piuttosto, vedono l’umanità semplicemente come un ostacolo ai loro obiettivi.
Per loro non si tratta tanto di un conflitto quanto di uno sterminio. Come scopre Whitmore quando si connette brevemente telepaticamente con un alieno catturato, hanno fatto la stessa cosa a numerose altre civiltà nel cosmo. Questo rende la loro eventuale sconfitta su larga scala molto più appetibile dal punto di vista del pubblico, perché non ci sono zone d’ombra morali quando si tratta di combatterli. Per gli alieni di Independence Day si tratta di vita o di morte, e questo crea l’enorme conflitto al centro del film.
Tutti i personaggi che muoiono in Independence Day
Il conflitto tra l’umanità e gli alieni in Independence Day provoca ovviamente innumerevoli morti, tra cui alcune importanti legate alla trama. Sebbene i protagonisti del film sopravvivano in gran parte, molti di loro perdono i propri cari. Steven Hiller è l’ultimo sopravvissuto della sua squadriglia di caccia e ha assistito alla morte del suo collega pilota e migliore amico Jimmy Wilder. Gli amici di Jasmine e David, Tiffany e Marty, vengono invece uccisi durante gli attacchi iniziali. Una delle morti più tragiche del film è quella di Marilyn Whitmore, la First Lady. Anche se Marilyn è stata ferita a morte nell’attacco a Los Angeles, Jasmine riesce a riunirla alla sua famiglia prima di morire.
La morte del personaggio più importante del film è però quella di Russell Casse, un ex pilota dell’Air Force le cui storie di rapimento alieno sono confermate dal ritorno degli alieni. Casse prende parte alla battaglia sull’Area 51 e finisce per sacrificarsi per distruggere la nave da guerra mentre sta attivando una delle sue armi principali. Un’altra morte importante annunciata nel film è quella del dottor Brackish Okun, lo scienziato dell’Area 51 che viene brevemente preso come tramite dagli alieni. Tuttavia, il successivo sequel Independence Day – Rigenerazione ha rivelato che è sopravvissuto all’esperienza.
Come il finale di Independence Day prepara il sequel
Ambientato vent’anni dopo gli eventi del film precedente, Independence Day – Rigenerazione ha utilizzato una serie di elementi del film precedente per preparare il sequel. Utilizzando la tecnologia lasciata dagli alieni sconfitti, l’umanità è in grado di realizzare una tecnologia inversa che diffonde la pace nell’universo. La vittoria collettiva dell’umanità sugli alieni nel finale di Independence Day ha inoltre portato a un mondo più unificato. Questo ha anche permesso all’umanità di avere una tecnologia molto più avanzata nel sequel, dando loro una migliore possibilità di combattere contro gli alieni.
La connessione psichica tra Whitmore, Okun e gli alieni nel primo film li rende inoltre capaci di connettersi alla mente aliena, permettendo loro di scoprire i piani degli alieni quando tornano per un nuovo più massiccio attacco. Questi fili fungono da tessuto connettivo fondamentale tra il film originale e il sequel, dando vita a una nuova enorme battaglia contro il nuovo tentativo degli alieni di colpire e raccogliere le risorse della Terra. Sebbene Independence Day – Rigenerazione ha creato un potenziale seguito incentrato sull’attacco diretto agli alieni, la scarsa accoglienza critica e commerciale del film rende Independence Day 3 improbabile.
Il vero significato del finale di Independence Day
Il finale del film è dunque sorprendentemente edificante, nonostante la morte e la distruzione su larga scala che si sono verificate all’inizio del film. Nonostante le enormi perdite che si verificano e tutte le sfide che l’umanità è costretta a sopportare nella battaglia contro gli alieni, si sostiene in ultima analisi che l’umanità è in grado di superarle. Ciò è evidente soprattutto nell’iconico discorso di Whitmore ai piloti dell’Area 51, in cui esorta gli altri sopravvissuti a resistere a qualsiasi senso nichilistico di sconfitta e a “non andarsene tranquillamente nella notte”.
L’attenzione per la resistenza umana si riflette poi negli archi personali degli altri personaggi del film. Personaggi come Steven e David lottano per le loro relazioni e vengono ricompensati con una riunione emotiva nel finale del film. Whitmore è inizialmente scosso dalle tragedie, ma riesce a ispirare sé stesso e gli altri ad andare avanti. Anche il trauma che ha sconvolto la vita di Casse può essere affrontato e superato, e alla fine lei svolge un ruolo cruciale nel salvare la situazione. Independence Day è dunque un film d’azione fantascientifico e un po’ goffo, ma che trova tutto il suo splendore nel riporre così tanta fiducia nell’uomo.