Pompei, la storia vera: quanto è storicamente accurato il film?

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Nel 2014 Paul W.S. Anderson, meglio conosciuto per i film di Resident Evil, ha diretto il film storico-catastrofico Pompei (qui la recensione) e, pur proponendo molte cose vere sulla città romana congelata nel tempo dall’eruzione del Vesuvio, ne propone altre totalmente false. Come noto, il Vesuvio ha eruttato nel 79 a.C. e ha distrutto la città di Pompei, conservando però perfettamente i suoi cittadini nella cenere. Sin dalla riscoperta della città, avvenuta a partire dagli scavi del 1748, ci si è chiesto che tipo di vita dovessero condurre queste persone e cosa stessero facendo nel momento in cui la cenere le ha congelate per sempre.

La trama e il cast di Pompei

Il risultato di queste riflessioni, al cinema, è stato Pompei, con Kit Harrington (Jon Snow in Game of Thrones) nel ruolo del gladiatore celtico Milo che cerca di vendicarsi del generale romano (Kiefer Sutherland) che ha ucciso la sua famiglia, e Cassia (Emily Browning), l’aristocratica romana che non può fare a meno di amare. Il film segue i ritmi narrativi de Il Gladiatore di Ridley Scott e del Titanic di James Cameron fino al momento dell’esplosione del vulcano, spingendo alcuni spettatori a chiedersi se si tratti di un film storicamente accurato o del prodotto di un’eccessiva licenza creativa. Fortunatamente, grazie a diverse fonti, abbiamo la risposta a questa domanda.

La storia vera dietro Pompei

L’eruzione del Vesuvio

Nel film Pompei il Vesuvio non erutta dal nulla, ma include i terremoti e le scosse che fecero tremare la città nei giorni precedenti il grande evento. Quando alla fine eruttò, fece esplodere in aria una fragorosa nube di detriti alta 20 km e le conseguenti onde di flusso piroclastico, ancora più alte, coprirono le strade con una velocità di 700 km all’ora. Come mostra il film, i cittadini colpiti da queste onde sono stati ridotti in pochi secondi a cadaveri carbonizzati a 700 gradi Celsius, mentre le rocce incluse nelle onde hanno colpito edifici e case fino a farli crollare.

Kiefer Sutherland, Emily Browning, Sasha Roiz e Kit Harington in Pompei. Foto di Caitlin Cronenberg – © 2014 Constantin Film International GmbH and Impact Pictures (Pompeii) Inc. All rights reserved.

Nessuna palla di lava infuocata cadde sulle strade di Pompei

L’esplosione del Vesuvio fu però solo una parte del grande evento che lasciò Pompei in rovina, ma si verificò nell’arco di un’intera giornata. Ragion per cui il regista ha deciso di prendersi una licenza accelerando i tempi. Ha dunque incluso sfere di lava incandescente che cadono sulle strade della città come meteore, incendiando diverse strutture e rendendo più difficile la fuga del Milo e Cassia. Sebbene questo sia di grande impatto visivo e aumenti la tensione dell’evento, si tratta di un esempio di spettacolarità utilizzata per amplificare ciò che è già abbastanza orribile, anche se non si è verificato con la rapidità richiesta dalla trama.

Le fasi dell’eruzione, dai terremoti ai flussi piroclastici, sono corrette

Secondo Live Science, l’eruzione del Vesuvio avvenne in più fasi e, nonostante Pompei si affretti ad affrontare altri aspetti del film come la storia d’amore e la sottotrama della vendetta, si prende il tempo necessario per mostrare queste fasi nel dettaglio. Oltre ai terremoti che precedono l’eruzione, il film mostra infatti l’esplosione principale e le onde di flusso piroclastico che la trasformarono in un evento di 24 ore. Sebbene le onde si siano abbattute rapidamente sui cittadini, non hanno avuto la massa necessaria per incenerirli, ma li hanno ricoperti di uno spesso strato di cenere e detriti che li ha preservati in qualsiasi cosa stessero facendo al momento dell’impatto.

Nessun gigantesco tsunami ha spinto le navi a Pompei

L’esplosione del vulcano ebbe effetti sull’ambiente e sulla topografia circostanti, ma non fu l’evento di proporzioni colossali di cui si parla in Pompei. Nel film di Anderson, le navi romane non solo vengono sballottate nei pressi del porto, ma vengono attivamente verso la città, con una che viene effettivamente spinta lungo la via principale. Nella realtà, non ci sono prove che le navi siano state spinte in città, e lo tsunami che si verificò in seguito all’eruzione fu relativamente minore, ma i film di Paul W.S. Anderson sono noti per concentrarsi più sullo sfarzo del blockbuster che sull’autenticità.

Emily Browning e Kit Harington in Pompei
Emily Browning e Kit Harington in Pompei © 2014 – Constantin Film International GmbH and Impact Pictures (Pompeii) Inc. All rights reserved.

I cittadini sconvolti tentarono di fuggire dalla città

Uno degli aspetti più agghiaccianti della visita alla vera Pompei è vedere tutti i cittadini congelati in varie posizioni: alcuni come se fossero completamente sorpresi dall’eruzione, altri che svolgono compiti banali nelle loro case, altri ancora addormentati nei loro letti e molti in preda all’agonia e alla paura. Il personaggio di Atticus (Adewale Akinnuoye-Agbaje), compagno di gladiatori e amico di Milo in Pompei, è stato basato sulla figura di un uomo grande e ben costruito che si pensa sia di origine africana e che fu trovato mentre cercava di proteggersi dalle onde piroclastiche.

Non è esistito alcun senatore Quintas Corvus

Kiefer Sutherland interpreta il diabolico senatore Quintas Corvus, politico e generale romano, che diventa l’oggetto delle ire di Milo e fa da contrappunto alla sua storia d’amore con Cassia. Questo personaggio è fittizio e creato per il film per essere un altro ostacolo, ma non c’è nessun corpo di un senatore o di un generale romano incatenato alla sua biga come lui che corrisponda alla sua descrizione nelle rovine della città oggi e pertanto è da ritenersi completamente inventato.

I personaggi di Kit Harrington ed Emily Browning sono basati su “I due amanti”

Passeggiare tra le vere rovine di Pompei significa essere colti di sorpresa dalle vittime sul posto: madri che stringono i loro neonati, bambini rannicchiati nelle porte e intere famiglie uccise mentre pregano le divinità. Dei 2000 corpi scavati, uno dei calchi più tristi, chiamato “I due amanti”, consiste in due persone che si abbracciano mentre la cenere le travolge, e la storia d’amore di Milo e Cassia in Pompei, pur essendo opera di finzione, è stata creata a partire da quel livello di devozione.

Adewale Akinnuoye-Agbaje, Kit Harington e Emmanuel Kabongo in Pompei
Adewale Akinnuoye-Agbaje, Kit Harington e Emmanuel Kabongo in Pompei. Foto di Caitlin Cronenberg – © 2014 Constantin Film International GmbH and Impact Pictures (Pompeii) Inc. All rights reserved.

I gladiatori si capiscono

Persino Il Gladiatore era storicamente accurato solo per metà del tempo, ma Pompei non dedica abbastanza tempo allo sviluppo della sottotrama dei gladiatori da risultare efficace o da meritare un investimento emotivo. Dal momento in cui si incontrano, Milo è in qualche modo in grado di capire Atticus nonostante entrambi non condividano una lingua comune, e di fatto sono in grado di comunicare senza problemi con altri uomini portati via dalle loro terre d’origine e costretti ai combattimenti dei gladiatori. Il National Geographic ha già sfatato molti miti sui gladiatori, dal fatto che nove volte su dieci sopravvivevano ai loro incontri, al fatto che non erano tutti indigenti.

Il trailer del film e dove vederlo in streamin e in TV

È possibile fruire di Pompei grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, NowRai Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 7 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: Istituto di Geofisica, Live Science, National Geographic

  • Per saperne di più su:
  • Pompei
Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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