Talk to Me: la spiegazione del finale del film horror

Dopo aver fatto molto scalpore nei festival cinematografici, Talk to Me di Michael e Danny Philippou è diventato il successo horror a sorpresa dell’anno, nonché il film horror di A24 che ha incassato di più al botteghino nazionale, superando Hereditary di Ari Aster. E come se non bastasse, è già stato annunciato un sequel! Il film è ora disponibile nelle sale italiane, per gustarsi le brillanti interpretazioni e l’emozionante sceneggiatura che fanno di Talk to Me uno dei migliori film horror dell’anno.

Inoltre, la pellicola merita elogi anche per l’equilibrio tra le informazioni che fornisce al pubblico e quelle che preferisce tenere segrete, utilizzando l’ambiguità del mondo degli spiriti per tenere gli spettatori sulle spine per tutta la durata del film. Tuttavia, questa scelta creativa può anche rendere confusi alcuni aspetti di Talk to Me: abbiamo quindi deciso di analizzare il finale derl film spiegare tutto ciò che sappiamo con certezza sulla coinvolgente mitologia di questa piccola gemma horror.

3Mia si è davvero messa in contatto con sua madre?

Talk to Me
 

Sebbene la regola dei 90 secondi tenga la maggior parte delle persone al riparo dalle terribili conseguenze del gioco con gli spiriti, alcune persone sembrano più predisposte a diventarne vittime. Dopo aver giocato per la prima volta con la mano, la protagonista di Talk to Me, Mia (Sophie Wilde), inizia a sentire il rumore dei graffi sul legno, che riecheggia il trauma della morte di sua madre (Alexandria Steffensen). La madre di Mia ha preso una serie di sonniferi una notte ed è morta da sola, incapace di gridare aiuto mentre grattava con le unghie contro la porta di legno della sua camera da letto. Mia si è sempre chiesta se sua madre si fosse suicidata. Così, poiché la ragazza è rimasta legata alla mano per più di 90 secondi, uno spirito maligno rimane nel suo corpo anche dopo che qualcuno ha spento la candela.

I fenomeni soprannaturali intorno a Mia diventano più frequenti dopo che lei permette a Riley (Joe Bird) di usare la mano. Lo spirito che Riley incarna sembra essere quello della madre di Mia, presumibilmente tornata dall’aldilà per dire alla figlia che le vuole bene e che le manca. Desiderosa di parlare con la madre, Mia costringe Riley a tenere stretta la presa sulla mano più a lungo del dovuto. Di conseguenza, lo spirito dentro il ragazzo lo costringe a sbattere la testa contro il tavolo e a cavarsi un occhio. Fortunatamente, gli amici di Riley gli impediscono di uccidersi.

All’inizio, non siamo sicuri che Mia sia ancora posseduta. Tuttavia, in Talk to Me ci sono molte prove che non è mai stata sua madre quella con cui ha parlato e che è stata ingannata da uno spirito maligno per tutto il tempo. Per cominciare, il primo fantasma che Mia fa entrare nel suo corpo dice di desiderare Riley, il che significa che è disposto a manipolare Mia per ottenere ciò che vuole.

In secondo luogo, le visioni di Mia iniziano prima che Riley tocchi la mano per la prima volta. Poi, c’è il fatto che lo spirito che finge di essere la madre di Mia dice che non ha mai voluto togliersi la vita, mentre il padre di Mia, Max (Marcus Johnson), conserva ancora il biglietto d’addio della moglie. Infine, nella prima scena di Talk to Me, il precedente proprietario della mano, Duckett (Sunny Johnson), dice di aver parlato con suo padre. Il presunto padre di Duckett convince il giovane ad accoltellare il fratello Cole (Ari McCarthy), che secondo lo spirito commetterà atti malvagi se rimarrà in vita. Sembra abbastanza chiaro che il modus operandi degli spiriti maligni sia quello di esplorare i traumi e le debolezze dei loro ospiti, convincendoli a uccidere altre persone e poi a suicidarsi. In questo modo, le anime perdute nell’aldilà possono continuare ad aumentare le loro fila. Non sappiamo se lo facciano per dispetto, perché sono intrappolate in un posto orribile, ma Talk to Me sottolinea come non tutte le anime perdute siano gentili.

Sebbene sia possibile che la madre di Mia abbia visitato brevemente la figlia mentre Riley usava la mano, il caso più probabile è che si tratti di uno spirito che ha confuso la testa di Mia per tutto il tempo. L’entità sfrutta i problemi di abbandono di Mia per convincerla che l’unico modo per liberare Riley è ucciderlo, cosa che alla fine porta Mia a spingere il ragazzo su una sedia a rotelle fino all’autostrada. La sorella di Riley e migliore amica di Mia, Jade (Alexandra Jensen), arriva appena in tempo per salvarlo, ma è troppo tardi per Mia, che si getta sotto un veicolo in corsa.