Una fottuta bugia: recensione del nuovo film di Gianluca Ansanelli

Dramma romantico sulla tragedia della malattia, è disponibile dal 17 maggio al cinema.

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Le pellicole romantiche che trattano al contempo la storia d’amore tra i due e il dramma di una malattia sono ormai molto diffuse nel panorama cinematografico: partendo da Colpa delle stelle ormai più di dieci anni fa questo genere ha spopolato specialmente tra i più giovani. Una fottuta bugia sembrerebbe così a prima vista un’altra delle dramedy appartenenti a questo filone.

 

Il film, diretto da Gianluca Ansanelli (La guerra dei nonni, Benvenuti in casa Esposito), sembra però in qualche maniera distaccarsi dai prodotti simili passati. Una fottuta bugia vede nel ruolo dei due protagonisti l’attrice greca Antonia Fotaras (Laura Pandakovic in Skam Italia, Il  nome della rosa), la quale interpreta Claudia, e Vittorio Emanuele Propizio (Grande, grosso… e Verdone, Romantiche), che nei panni di Pietro. Altre importanti figure nel cast sono Giampaolo Morelli (Mine vaganti, Smetto quando voglio) e Antonello Fassari (Cesare Cesaroni nella serie I Cesaroni), rispettivamente il coinquilino di Pietro e il mago.

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Una fottuta bugia: una menzogna a fin di bene

 Nicholas e Pietro vivono  insieme come coinquilini in un appartamento a Roma: il primo lavora come inserviente in un ospedale, mentre il secondo continua a vivere nella vana speranza di affermarsi come attore. Le tante difficoltà economiche che affrontano nel tempo li portano a ricevere uno sfratto dal prete che gestiva l’immobile.

A questo punto Nicholas, per cercare di temporeggiare almeno per qualche mese, inventa che Pietro è malato di cancro, cercando di muovere a compassione il  prete, la cui sorella era ricoverata per una malattia simile. Pietro si ritrova così in balia di questa bugia, ma non riesce a trovare la forza di uscirne.

A rendere la situazione di Pietro ancora più complicata si aggiunge Claudia, una giovane realmente malata di tumore. Lei si affeziona subito al ragazzo, immedesimandosi e percependolo come il solo che la può effettivamente comprendere, stando passando le stesse cose che sta passando lei. Anche Pietro finisce per legarsi  sempre di più alla ragazza, sentendo però continuamente il peso della bugia originaria che li ha fatti incontrare. Nonostante i tentativi di Pietro di rivelarle la verità, non riesce a trovare la forza  di buttarla fuori: alla fine, quando il ragazzo riuscirà a liberarsi di questa bugia sarà decisamente troppo tardi.

Emanuele Propizio Una Fottuta Bugia 1
Crediti Echo Group

Una fottuta bugia: il paradosso originario

Il presupposto di partenza di Una fottuta bugia  è proprio che Pietro e Nicholas riescono a ingannare tutti: il prete, i medici, tutti. Secondo la narrazione, i due riescono in questo intento scambiando la cartella clinica di un vecchio con quella di Pietro; per quanto questo possa essere in qualche modo possibile in un primo momento, sembra molto improbabile che una narrazione del genere possa essere portata avanti per più di due mesi.

Agli occhi di uno spettatore più attento, questa situazione di partenza sembra quindi abbastanza paradossale: sarebbe bastata una banalissima ecografia, delle analisi del sangue per portare alla luce la verità. Già a seguito della lavanda gastrica iniziale, quando i medici e la stessa Claudia credevano che Pietro avesse tentato il suicidio coi farmaci, sarebbe stato possibile rivelare la realtà dei fatti.

Un pubblico più romantico potrebbe affermare che alla fine si tratta pur sempre di un film, e la logica sul grande schermo non deve sempre essere rispettata: ciò che conta sono anche le emozioni che la narrazione trasmette agli spettatori.

Pietro e il potere della scelta

Nella seconda parte di Una fottuta bugia si afferma il secondo tema cardine del film, rimasto latente all’inizio: la necessità di Pietro di scegliere per la propria vita. Fino a quel momento, il ragazzo ha vissuto trasportato dalle scelte degli altri, vivendo in un mondo di mitomania e finzione. Nell’insoddisfazione di non essere divenuto un attore di successo, inventa di aver lavorato con grandi registi e attori come Kenneth Branagh e Judy Dench, incolpa il padre di non esserci stato per lui, ma la loro separazione nasce proprio da storie di presunti abusi che Pietro aveva inventato da piccolo.

Ormai adulto, Pietro continua a incolpare gli altri per delle scelte che lui non ha avuto il coraggio di prendere: avrebbe potuto rivelare la verità a tutti in qualsiasi momento, ma non l’ha fatto, finendo per incolpare Nicholas per tutto ciò che ne è divenuto.

Una fottuta bugia è certamente una dramedy interessante, pur partendo da presupposti poco logici regala comunque al pubblico una storia nuova e particolare.

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Sommario

Una fottuta bugia cerca di portare degli elementi di novità rispetti a film precedenti appartenenti allo stesso filone, ma i presupposti stessi della narrazione risultano abbastanza paradossali.

Ilaria Denaro
Ilaria Denaro
Laureata in Scienze politiche e delle relazioni internazionali all'Università degli studi di Messina e studentessa di relazioni internazionali alla Sapienza, ha iniziato la propria attività da redattrice nella testata multiforme dell'Università di Messina, per poi entrare a far parte della redazione di Cinefilos nel 2022.

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