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Premio Scerbanenco: ecco il vincitore dell’edizione 2022

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Premio Scerbanenco: ecco il vincitore dell’edizione 2022

La giuria letteraria del Premio Giorgio Scerbanenco composta da Cecilia Scerbanenco (Presidentessa), Alessandra Calanchi, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Cecilia Lavopa, Sergio Pent, Alessandra Tedesco, Sebastiano Triulzi e John Vignola ha deciso all’unanimità di assegnare il premio Giorgio Scerbanenco 2022 al romanzo.

FUOCO
di Enrico Pandiani
Rizzoli Nero

Con la seguente motivazione:

“Perché il suo autore, in questo romanzo dal ritmo hard boiled, conferma la solidità e la varietà dell’impianto narrativo noir evidenziate fin dagli esordi, mettendo al centro di quest’opera un gruppo di antieroi metropolitani impegnati a salvare se stessi e casualmente un po’ anche il mondo”.

Il Premio del Pubblico, assegnato dal Noir in Festival al romanzo partecipante al Premio Giorgio Scerbanenco 2022 che ha ottenuto più voti dei lettori è andato a NEL NERO DEGLI ABISSI (Salani) di François Morlupi. Entrambi i premi sono stati consegnati ai vincitori nella serata di sabato 3 dicembre a Casa Manzoni di Milano.

Premio Nostalgia del Futuro 2012: quarta edizione

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Il 12 ottobre 2012 scadono i termini per partecipare alla quarta edizione del premio Nostalgia del Futuro 2012. Ancora un mese di tempo per partecipare al Premio “Nostalgia di Futuro 2012”,

PREMIO KINÉO “New Generation”: 18° edizione, tutti i premiati

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PREMIO KINÉO “New Generation”: 18° edizione, tutti i premiati

La diciottesima edizione del Premio Kinéo – che quest’anno ha cambiato veste, diventando “Kinéo New Generation” per “sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali”, come ha sottolineato la direttrice e ideatrice Rosetta Sannelli – come sempre assegna il prestigioso riconoscimento ad alcuni dei migliori talenti cinematografici internazionali.

IL PREMIO KINÉO “NEW GENERATION”

Il Premio Kinéo “diamanti al cinema italiano”, è nato nel 2002 per iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, progettato e promosso dall’Associazione Culturale Kinéo, ideato e diretto da Rosetta Sannelli. Fin dagli esordi ha realizzato una stretta collaborazione con Cinecittà, con il Centro Sperimentale di Cinematografia e con il MIBACT. Da allora, ogni anno si svolge all’interno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, di cui è evento speciale collaterale.

Quest’anno, giunto alla diciottesima edizione, il Premio Kinéo ha saputo rinnovarsi ancora una volta. La storica kermesse, infatti, per l’occasione, ha voluto intitolarsi “Kinéo New Generation”, una scelta che intende sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali che, proprio di questi tempi, ci hanno costretto a ripensare nuove forme di fruizione e del cinema e dell’audiovisivo in un contesto quasi universale, anche se la sala cinematografica sarà ancora per molto la “piattaforma regina, quella che ci regalerà emozioni e magia.

Una nuova visione di tutto il settore audiovisivo, tanto interconnesso, ci ha guidato verso un incontro predestinato, con le fondatrici dell’Italian Television Festival di Los Angeles (ITTV), Valentina Martelli, Cristina Scognamillo e Francesca Scorcucchi, un progetto che vuole unireil mondo del cinema e il mondo della televisione, valorizzando produzioni uniche e complementari che diventano successi internazionali e che portano all’attenzione di un pubblico internazionale tutto il mondo dell’audiovisivo italiano.

TUTTI I PREMIATI

Miglior Film Drammatico: Pinocchio di Matteo Garrone – Produzione Archimede Film/Mibact – 01 Distribution
Miglior Commedia: Odio l’estate di Massimo Venier – Produzione Agidi – Distribuzione Medusa Film
Miglior Opera Prima: L’Immortale di Marco D’Amore – Produzione Cattleya/Fandango – Distribuzione Vision Distribution
Miglior Attore Protagonista: Pierfrancesco Favino per Hammamet di Gianni Amelio
Miglior Attrice Protagonista: Anna Foglietta per Genitori quasi perfetti di Laura Chiossone
Miglior Attore Non Protagonista: Lino Capolicchio per Il signor Diavolo di Pupi Avati
Miglior Attrice Non Protagonista: – Silvia D’Amico per Brave Ragazze di Michela Andreozzi
Menzione speciale Opera Prima: Picciridda – Con i piedi nella sabbia di Paolo Licata – Alba produzioni
Menzione speciale Opera Prima: Nevia di Nunzia di Stefano – Produzione Archimede Film
Kinéo Giovani Rivelazioni: Rossella Romano
Kinéo Giovani Rivelazioni: Massimiliano Caiazzo
Premio SNCCI Pubblico & Critica: Volevo nascondermi di Giorgio Diritti
Kinéo International Award Best Actress: Olga Kurylenko
Kinéo International Award Best Actor in a Drama Series: Madds Mikkelsen for Hannibal
Kinéo International Award Best Production in a Drama Series: Martha De Laurentiis for Hannibal
Kinéo International Award Best Picture: Joker by Todd Phillips
Kinéo Life Achieving Award: Oliver Stone
Kinéo International Award: Sara Serraiocco
Kinéo – Green & Blu Project U.N.Award: Katherine Waterson

IL PREMIO ITTV/KINEO

Il Premio ITTV/KINEO è un riconoscimento voluto da Kinéo e ITTV- The Italian Tv Festival di Los Angeles, dedicato alla migliore Serie televisiva italiana, premierà la produzione TV e i protagonisti che hanno ottenuto maggiori consensi negli Stati Uniti.
Nel settembre del 2021, infatti, il Kinéo volerà a Los Angeles, durante la II edizione di ITTV Festival dove sarà consegnato l’ITTV/KINEO premiando produzioni e protagonisti più amati.

Premio Kinéo diventa Kinéo New Generation, premio alla carriera a Oliver Stone

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Il Premio Kinéo ideato e diretto da Rosetta Sannelli compie 18 anni, cambia veste e presenta alcune novità. La storica kermesse, infatti, si chiamerà “Kinéo New Generation”, “una scelta per sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali, oggi necessario più che mai. L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto ci ha costretto a ripensare a nuove forme di fruizione e universalizzazione del cinema e dell’audiovisivo, accelerando inesorabilmente un processo che era già in corso da tempo”, sottolinea la Sannelli.

Tra le novità di quest’anno anche la sede, con la serata di premiazione all’aperto a Venezia in Campo Santa Sofia, a due passi da Ponte Rialto, e la cena ufficiale nella dimora cinquecentesca dei Dogi Morosini a Ca’ Sagredo. Un modo per creare una vera e propria integrazione delle due realtà territoriali della Mostra.

Con lo stesso spirito, ma guardando al futuro, torna, quindi, il Premio Kinéo, evento speciale collaterale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sabato 5 settembre 2020 alle ore 13.30 con conferenza stampa all’Italian Pavilion all’Hotel Excelsior del Lido.

Tra i numerosi artisti internazionali presenti, Oliver Stone che riceverà il Premio alla Carriera per il suo cinema di impegno civile che è riuscito a sublimare in arte e oggi anche nella testimonianza della sua autobiografia Chasing the Light, Cercando la luce, in uscita in Italia, in cui si ritrovano i momenti salienti della sua vita e del suo cinema, dal volontariato in Vietnam ai retroscena di Hollywood.

Tra gli altri ospiti presenti Mads Mikkelsen protagonista della celebre serie Hannibal, Pierfrancesco Favino, Matteo Garrone e la produttrice americana Martha De Laurentiis, moglie di Dino De Laurentiis.

Ospite d’onore del Premio Kinéo Maria Francesca Spatolisano, Chairman delle Nazioni Unite, Vice del Segretario Generale António Guterres, per il Coordinamento delle Politiche e Inter-Agency nel Dipartimento degli Affari Economici e Sociali. Spatolisano è stata Ambasciatrice dell’Unione Europea all’ODEC e all’UNESCO. Tra le sue funzioni anche il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile.

In attesa di conoscere tutti i premiati, l’organizzazione del Kinéo annuncia la giuria italiana presieduta da Jean Gili, già direttore del Festival di Annecy e uno dei maggiori esperti e studiosi di cinema italiano che insieme agli altri giurati assegnerà i riconoscimenti di tutte le categorie.

Tutti i componenti della giuria: Barbara Alberti, Scrittrice e attrice; Alberto Barbera, Direttore Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia; Richard Borg, A.D.  Universal Pictures; Thomas J. Ciampa, Warner Bros;  Adriano De Micheli, Consigliere Delegato Anica Servizi; Paolo Del Brocco, A.D. Rai Cinema; Marcello Foti, A.D. Centro Sperimentale di Cinematografia Production; Daniel Frigo, General Country Manager Walt Disney Italia; Simone Gialdini, Direttore Generale ANEC/ANEM; Giampaolo Letta, A.D. Medusa e Vice Presidente ANICA; Michele Lo Foco; Membro Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo | MiBACT; Luigi Lonigro, Direttore Generale 01 Distribution; Nicola Maccanico; A.D. Vision Distribution; Mario Mazzetti, Direttore Ufficio Cinema ANEC; Franco Montini, Presidente SNCCI; Andrea Occhipinti, Presidente Lucky Red; Cristiana Paternò, Vicedirettore Cinecittà News; Erik Protti; CEO Circuito Cinepark;.

La giuria internazionale, guidata da Silvia Bizio, Hollywood Foreign Press Association, include Martha De Laurentiis, Produttrice cinematografica e televisiva; Jane Goren, Artista, Gary Shapiro, Member of Academy of Motion Picture Arts and Sciences and on International Film Selection Committee; Carlo Siliotto, Compositore.

Dopo aver avuto, lo scorso anno, nomi del calibro di Sienna Miller, Marco Bellocchio e il cast de “Il traditore”, Lina Wertmuller che Kinéo ha anche accompagnato nel suo percorso verso l’Oscar, il Premio si prepara, dunque, alla nuova edizione con grande coraggio, nonostante le difficoltà, camminando al passo con una nuova epoca del sistema audiovisivo.

Il Premio Kinéo, si realizza col patrocinio del CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia) e in collaborazione con l’AD del CSC Production, Marcello Foti, con S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori), con ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), con il SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), e il sostegno della DGCA (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali). E per il primo anno in collaborazione con la Giornata Mondiale del Cinema Italiano promossa dall’Intergruppo Cinema della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana.

Premio Kinéo compie 20 anni, presentato a Cannes 75

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Premio Kinéo compie 20 anni, presentato a Cannes 75

Il Premio Kinéo ideato e diretto da Rosetta Sannelli, presidente dell’Associazione Culturale Kinéo, compie 20 anni alla 79. Mostra del Cinema di Venezia e verrà presentato con una conferenza stampa in anteprima durante il Festival di Cannes, presso l’Italian Pavillion, giovedì 19 maggio alle ore 17:15.

Nato come premio del cinema italiano votato dagli spettatori per sostenere l’industria e le sale cinematografiche, negli anni ha ampliato i propri orizzonti aprendosi all’audiovisivo internazionale, favorendo incontri tra artisti di tutto il mondo e affidandosi anche al giudizio di una giuria di eccellenza. “Da allora, molto è successo e cambiato in un ventennio. Il cinema italiano ha rialzato la testa e l’industria, grazie anche all’avvento delle piattaforme che hanno moltiplicato le opportunità di lavoro, sembra godere di buona salute. Certamente il mondo degli audiovisivi ha subito la rivoluzione copernicana di quasi tutti gli altri settori economici e della vita di ognuno di noi. E molti ancora saranno i cambiamenti e le trasformazioni dovuti a un mercato dell’audiovisivo sempre più allargato e globale – dichiara la presidente Sannelli–; In questa ottica, Kinéo ritiene molto importante sostenere e valorizzare le giovani generazioni di artisti italiani di qualsiasi branca del cinema/audiovisivo che dovranno essere all’altezza delle nuove sfide del futuro”.

E proprio per far fronte alle nuove sfide, il Kinéo da quest’anno dà il via ad una nuova collaborazione con Fenix Entertainment di Riccardo Di Pasquale, una realtà leader nella produzione cinematografica, televisiva e musicale, coadiuvata dal consulente Daniele Orazi, affermato professionista del settore audiovisivo.

Uno degli obiettivi comuni è puntare sulle nuove generazioni. Da molti anni, infatti, il Kinéo ha avviato insieme al Centro Sperimentale di Cinematografia e all’allora Direttore Generale Marcello Foti, un progetto per valorizzare i giovani artisti emergenti selezionati dalle varie scuole di cinema con un premio dedicato, assegnato ogni anno ai più meritevoli.

Non solo. Da quest’anno il Kinéo dedicherà anche un evento speciale ai giovani artisti, un’intera serata di festa, di incontri, di confronto con artisti affermati, registi e produttori, che culminerà con l’assegnazione dei riconoscimenti.

Come da tradizione, il Premio continuerà a collaborare con ANEC e a sostenere le sale cinematografiche, luogo dove si può godere l’esperienza completa della magia del cinema, nel compendio di tutte le sue arti, con la Veneto Film Commission, con l’ITTV Festival di Los Angeles creato da Valentina Martelli e Cristina Scognamillo, con il Sindacato Critici cinematografici (Sncci), e con lo SGDs in Action Film Festival.

Le categorie dei premi saranno quelle ormai note: Miglior Film; Miglior Regia; Miglior Opera Prima; Miglior Attore Protagonista e non Protagonista; Miglior Attrice Protagonista e non Protagonista; Miglior film Internazionale; Miglior serie TV/Piattaforma nazionale; Miglior serie TV/Piattaforma internazionale; Migliori artisti internazionali; Premio alla carriera; Premi speciali, tra cui il Premio “Personaggio dell’anno per il Cinema” conferito a Piera Detassis.

Con orgoglio e commozione, infine, Kinéo in questo importante anniversario dei 20 anni alla Mostra del Cinema di Venezia annuncia l’intestazione a Martha De Laurentiis del premio ricorrente al miglior produttore nazionale o internazionale. “Martha ci ha lasciato, troppo giovane, nel corso dello scorso anno. Era una produttrice molto amata in America, proseguendo il mestiere che aveva imparato dal grande maestro e marito Dino De Laurentiis. Nel 2020 Martha è stata la presidente onoraria del Premio Kinéo e aveva accettato questo ruolo con grande entusiasmo – dichiara Rosetta SannelliNon solo, nel 2019 aveva contribuito, aprendo la sua casa all’industria e agli artisti di Hollywood, ai festeggiamenti in onore di Lina Wertmüller e partecipato a molti eventi di una settimana fantastica conclusasi con l’assegnazione a Lina Wertmüller dell’Honorary Award alla carriera. Martha de Laurentiis era la bandiera del cinema italiano a Hollywood. Ha collaborato con le istituzioni del nostro Paese per avvicinare la nostra industria e i nostri artisti al mondo del cinema americano. Kinéo, d’accordo con la famiglia, è dunque onorata di istituire il Premio Martha De Laurentiis per ricordare il suo lavoro e la sua straordinaria personalità”.

La premiazione alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sabato 3 settembre 2022, con una partecipazione di grandi artisti nazionali e internazionali, culminerà con una serata nello splendore di Cà Sagredo.

Premio Giorgio Scerbanenco per la letteratura: i cinque finalisti al Noir in Festival

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La cinquina finalista del Premio Giorgio Scerbanenco per il miglior romanzo noir italiano edito nell’anno, risultata dalla somma ponderata dei voti dei lettori sul sito di Noir in Festival e di quelli della Giuria letteraria composta da Cecilia Scerbanenco (Presidente), Valerio Calzolaio, Liborio Conca, Luca Crovi, Cecilia Lavopa, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi e John Vignola, è la seguente:

  • Cinzia BomollIl sangue non mente, Ponte alle Grazie
  • Carlo CalabròMeccanica di un addio, Marsilio
  • Jacopo De MichelisLa montagna nel lago, Giunti
  • Paolo RoversiUna morte onorevole, Mondadori
  • Orso ToscoL’ultimo pinguino delle Langhe, Rizzoli

I cinque romanzi finalisti saranno presentati lunedì 2 dicembre alle ore 17.30 a Casa Manzoni a Milano dove, in serata, avverrà la premiazione del vincitore, scelto dalla Giuria a cui si affiancheranno Isabella Fava e Alessandra Tedesco.

Noir in Festival: Il sale sulla ferita di Cristina Rava vince il Premio Giorgio Scerbanenco per il cinema 2024

Il Premio dei Lettori – Premio Città di Lignano Sabbiadoro va al romanzo: Mantene s’odiu di Elias Mandreu, Piemme, risultato il più votato sul sito del Festival, e sarà consegnato nella stessa serata del 2 dicembre a Casa Manzoni dall’Assessore alla cultura del Comune di Lignano Sabbiadoro.

Premio Giorgio Scerbanenco 2021: ecco i cinque finalisti

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Premio Giorgio Scerbanenco 2021: ecco i cinque finalisti

Pubblicata la cinquina dei romanzi italiani finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco 2021, risultata dalla sommatoria dei voti dei lettori sul sito, ben 2.949 votanti, e di quelli ponderati della Giuria letteraria, che ha votato in questa formazione: Cecilia Scerbanenco (Presidente), Alessandra Calanchi, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi e John Vignola.

I 5 finalisti (in ordine alfabetico):
Cristina Cassar Scalia, L’UOMO DEL PORTO (Einaudi)
Antonella Lattanzi, QUESTO GIORNO CHE INCOMBE (HarperCollins)
Pasquale Ruju, IL CODICE DELLA VENDETTA (Edizioni e/o)
Lorenzo Scano, VIA LIBERA (Nero Rizzoli)
Francesca Serafini, TRE MADRI (La nave di Teseo)

Il romanzo Come delfini tra pescecani. Un’indagine per i Cinque di Monteverde di François Morlupi (Salani) si aggiudica il Premio dei lettori al miglior romanzo Noir per essere stato il più votato sul sito del festival.

I cinque finalisti e l’autore più premiato dal pubblico saranno presentati il 10 dicembre, ore 17.00, al Teatro Filodrammatici di Milano.

Il Premio Giorgio Scerbanenco 2021, consistente in un ritratto di Giorgio Scerbanenco ad opera dell’artista Andrea Ventura, verrà consegnato nel corso della 31a edizione del Noir in Festival, il 10 dicembre 2021 a Milano.

Premio Film Impresa, al via la seconda edizione

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Premio Film Impresa, al via la seconda edizione

Parte la seconda edizione del Premio Film Impresa, che avrà luogo il 9, 10 e 11 aprile alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Creatività e coraggio, territorio e innovazione, radici nel passato e disegno del futuro: questo e tanto altro nei cortometraggi e mediometraggi che concorreranno a questa seconda edizione del Premio Film Impresa diretto da Mario Sesti e presieduto da Giampaolo Letta.

Si tratta di un cantiere di ricerca, conoscenza, esplorazione di quelle opere che incrociano linguaggio del cinema e dinamica imprenditoriale, l’universo di intensa mediatizzazione in cui viviamo e l’immenso potere di trasformazione delle nuove tecnologie.

Premio Film Impresa è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria, che mira a valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa di chi ci lavora attraverso i film d’impresa che, sempre più spesso, le aziende realizzano per raccontare la loro storia, il loro prodotto, il lavoro delle persone, il rapporto con il territorio.

Nel corso delle tre giornate di aprile le proiezioni dei film si alterneranno ad incontri e talk tematici su sostenibilità, creatività, capitale umano e formazione.

Martedì 9 aprile, per l’apertura della manifestazione, è previsto il talk “Comunicare l’impresa, l’impresa di comunicare. Connessione, emozione, narrazione: il valore del racconto” insieme a Ferzan Özpetek, Giampaolo Letta e Mario Sesti.

Per l’occasione interverranno anche Angelo Camilli, presidente Unindustria, Carlo Bonomi, presidente Confindustria, Francesco Rutelli, presidente ANICA Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali, Monica Lucarelli, assessore alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e alle Pari Opportunità Roma Capitale, Lorenza Lei, responsabile della Struttura Autonoma Cinema della Regione Lazio, Alberto Tripi,  presidente Almaviva, Cristina Parenti, direttore relazioni esterne e comunicazione Edison, Luca Torchia, chief Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Maria Raffaella Caprioglio, presidente Umana e Roberto Fiorini, chief communication officer UniCredit.

Al termine del talk di apertura il Presidente di Unindustria Angelo Camilli consegnerà il Premio Speciale Film Impresa al regista Ferzan Özpetek.

Il programma di giornata proseguirà con la visione di “Corti da Rai Teche – C’era ancora domani|Flash. La donna che lavora – La fabbrica”, di Ugo Zatterin e Giovanni Salvi, 1959.
A seguire spazio alle proiezioni delle opere in concorso e all’evento speciale “C’era ancora domani: Libertà, famiglia, impresa. Dalla parità sul lavoro all’innovazione del brand” a cura di Caterina Taricano e con gli interventi di Francesca Cadin, Customer Service Enti, Istituzioni, Eventi Celebrativi di Rai Teche, Maria Raffaella Caprioglio, presidente Umana, eSara Gay – Head of Group Diversity, Equity and Inclusion, Unicredit.
A conclusione della giornata di apertura si svolgerà l’evento “Video essay: Gabriele Salvatores: il suo canto libero. Lasciateci perdere: memoria, passione e cinema di un premio Oscar”, seguito da una conversazione con Gabriele Salvatores, Gloria Satta e Mario Sesti.

Ad inaugurare la giornata di mercoledì 10 aprile spazio all’evento speciale “Streaming, web, serie: l’avventura continua. La nuova serialità sbarca nella comunicazione d’impresa”, al termine del quale si svolgerà il talk “Nuova serialità, comunicazione imprenditoriale e la generazione Zeta” con Andrea Minuz e Mario Sesti che dialogheranno con gli studenti e gli imprenditori presenti in sala.
A seguire, oltre alle proiezioni delle opere in concorso, è in programma il talk “Il talento non ha genere. Nel cinema, nello sport, in azienda. Equità di genere: un confronto su coraggio, libertà, visione e possibili rivoluzioni”, a cura di Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e i seguenti eventi: “Corti da Rai teche – C’era ancora domani|Flash. La stampa femminile (Casa e lavoro)”, di Giulietta Vergombello, 1973; “C’era ancora domani|Flash. Si dice donna”, di Tilde Capomazza, 1977; “C’era ancora domani: il privato, il lavoro, la libertà. Dal diritto all’occupazione all’autonomia dei sentimenti”, dopo il quale seguirà una conversazione con Sabrina De Filippis, AD Mercitalia Logistic – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Valeria Sandei, AD Almawave – Gruppo Almaviva, Barbara Terenghi, chief sustenibility officier Edison, Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna, Roy Menarini, direttore de La Settima Arte Cinema e Industria e docente di Cinema e Industria Culturale all’Università di Bologna e Francesca Cadin, customer service Entrti, Istituzioni, Eventi Celebrativi di Rai Teche.

PFI FOCUS – Innovazione, cura, formazione: il campus Biomedico” sarà l’evento che chiuderà la seconda giornata della manifestazione, con la proiezione di “Radici profonde e sguardo al futuro – Trentesimo anniversario di Andrea Pellizzer” prodotto dal Campus Biomedico di Roma, a cui seguirà una conversazione con Carlo Tosti, Presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Giampaolo Letta, Mario Sesti e con donne e uomini protagonisti del documentario.

L’ultima giornata del Premio Film Impresa, in programma l’11 aprile, prenderà il via con la proiezione dei dieci video realizzati nell’ambito della masterclass “Dall’impresa allo schermo. Videoracconti e storie in forma breve”, ideata da Unindustria e Confindustria con il suo Archivio Storico per La Sapienza Università di Roma, a cui saranno presenti Luca Lucini, Presidente di giuria, e le aziende partner.

A seguire si svolgerà l’evento “Corti da Rai Teche – C’era ancora domani|Flash, Uomini e affari (Gianola Nonino – la signora della grappa)” di Marcella Gabbiano, 1989.

Il programma riprenderà con le proiezioni delle opere in concorso e ci sarà spazio anche per gli eventi “PFI Explore | Lazio terra dell’audiovisivo. Sfide, esperienze, territori” e “PFI Explore a cura di Würth. Sfide, esperienze, territori” – seguito da una conversazione con la direttrice del Museo Würth Valentina Spagnuolo -, iniziative che apriranno le porte ad alcune speciali produzioni fuori concorso.

A seguire ci sarà un’anticipata dedicata alla stampa grazie alla quale sarà possibile visionare due speciali inediti: “L’eroe e il mito” di Ermanno Olmi e “M.A.D.E. Made in Italy. Made with Bravery featuring Renzo Rosso – Ep. 8 di Francesco di Giorgio”, una produzione Frame by Frame per OTB.
Successivamente spazio al talk “Le porte aperte di una città inclusiva e sostenibile, i grandi eventi che cambiano il volto delle città” con la visione di “Il cinema e l’anno giubilare”, alla quale seguirà una conversazione con il sindaco di Roma Roberto Gualtieriinsieme ad Angelo Camilli, Giampaolo Letta e Mario Sesti.

L’inedito fuori concorso “L’eroe e il mito” di Ermanno Olmi, prodotto dall’azienda Dainese e con protagonista Valentino Rossi, verrà poi proiettato anche a favore del pubblico presente all’evento e seguiranno gli interventi di Guido Meda, Elisabetta Olmi, Giampaolo Letta e Mario Sesti.

A chiudere la seconda edizione del Premio Film Impresa ci sarà l’attesissima cerimonia di premiazione inaugurata dalla visione del video essay “Scaraventare lo spettatore addosso agli attori: l’occhio di Francesca”, in ricordo del maestro Ermanno Olmi e seguita da una conversazione con Francesca Archibugi insieme a Mario Sesti e Francesca Magliulo, direttore Fondazione EOS EDISON.

Una giuria d’onore d’eccezione, presieduta dal regista premio Oscar Gabriele Salvatores, assegnerà un premio alle opere in concorso in ciascuna delle seguenti categorie: Miglior Film d’Impresa Umana – Area Narrativa – Scrittura, immaginario, messa in scena; Miglior Film D’Impresa UniCredit – Area Documentaria – Storia, testimonianze, fatti e Percorsi, testimonianze, fatti; Miglior Film Almaviva – Area II&S: Innovative, Image & Sound – Ritmo, luce, percezione.
La regista e sceneggiatrice Francesca Archibugi riceverà il Premio Olmi, promosso dalla Fondazione Eos – Edison Orizzonte Sociale ETS; il Premio Speciale Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane verrà consegnato alla cantante e produttrice discografica Caterina Caselli, che parteciperà anche a una conversazione con Mario Sesti a margine della visione del video essay “Caterina Caselli: arte e impresa di una ragazza tutta d’oro”.

Il Premio Speciale Film Impresa-Unindustria alla creatività verrà consegnato all’imprenditore Renzo Rosso, che a conclusione della terza giornata sarà protagonista di una conversazione con Giampaolo Letta.

Durante la ricca tre-giorni di aprile ci sarà spazio anche per due segnalazioni collaterali: quella popolare della platea competente per il film più amato dal pubblico e quello dell’Ente dello Spettacolo – Rivista del Cinematografo che premierà un film che sarà poi proiettato al Lecco Film Festival.

È possibile seguire le tre giornate del Premio Film Impresa in streaming sui canali ufficiali della manifestazione. La manifestazione è patrocinata da Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma e Rai Teche, in collaborazione con Confindustria e Regione Lazio, ANICA, UNA e Casa del Cinema di Roma.

L’iniziativa ha visto per il secondo anno consecutivo il contributo di Almaviva, Edison,Fondazione Eos – Edison Orizzonte Sociale ETS, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Umana e UniCredit, ai quali si sono aggiunti nel 2024 Università Campus Bio-Medico di Roma, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Würth, ITS Meccatronico del Lazio. Adnkronos è media partner.

Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2025, ecco le 15 opere selezionate

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Sono 15 le opere che concorrono al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2025 per il miglior film documentario. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Giuliana Fantoni, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Alessandro Usai.

La commissione per i documentari composta da Marco Bertozzi, Maria Bonsanti, Carlotta Cristiani, Irene Dionisio, Alberto Fasulo, Ilaria Fraioli, Pinangelo Marino e Alessandro Zanon ha selezionato i quindici titoli dai 153 documentari iscritti in concorso: una scelta che propone ritratti e autoritratti di grandi personalità della società civile e politica, come la senatrice Liliana Segre e Enrico Berlinguer, e dell’arte, come la grande icona teatrale Eleonora Duse e la regista Antonietta De Lillo, uno sguardo ravvicinato sull’attualità internazionale più stringente, con film ambientati in Libano, Ucraina, in Gambia, tra la working class di Belfast, ma anche ricordi personalissimi di genitori perduti, come la mamma di Virginia Eleuteri Serpieri e il papà di Costanza Quatriglio, il giornalista Giuseppe Quatriglio, e ancora sguardi nuovi sull’Italia del presente, nei racconti di un gruppo di mamme in attesa, un negozio palermitano punto d’incontro della scena LGBTQI, un ragazzo moldavo della periferia romana, una giovane siciliana nella sua terra sfregiata dalle antenne militari americane e infine le realtà inaspettate spalancate dal digitale. Tra le 15 opere selezionate, 9 sono dirette da registe. «Il grande numero di titoli iscritti testimonia una ricchezza espressiva capace di abbracciare “imprese” diverse, in un cinema che nasce e si nutre indistintamente dell’indipendenza di sguardi autoriali, di importanti strategie imprenditoriali, di politiche culturali dei festival e dei principali broadcaster», scrive la commissione selezionatrice. «Per questo ci ha guidato un’idea molteplice di rappresentanza: da un lato l’importanza di valutare la qualità dei singoli film, dall’altro la necessità di offrire piena luce alla vasta articolazione del documentario italiano».

I film selezionati per concorrere al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2025 per il miglior film documentario sono:

– A MAN FELL di Giovanni C. Lorusso: A Sabra, in Libano, dove nel 1982 sono stati uccisi più di 3000 cittadini palestinesi e sciiti libanesi, sorge il Gaza Hospital, ex ospedale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina diventato poi simbolo della sopravvivenza dei palestinesi, che tuttora vi trovano rifugio. Lì vive l’undicenne Arafat, che passa il tempo tra le rovine degli undici piani dell’edificio. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come esplorare i sotterranei proibiti.

– AMOR di Virginia Eleuteri Serpieri: Spinta dal ricordo doloroso di sua madre Teresa, l’autrice attraversa Roma alla guida della sua automobile. “Molto tempo è passato dal giorno in cui si è suicidata nel fiume Tevere, ma sento che è ancora qui, nella mia città e che mi sta aspettando. Roma con la sua storia, il mito, l’incanto e le sue acque, mi accompagna sulla via della cura e della riconciliazione”.

– IL CASSETTO SEGRETO di Costanza Quatriglio: La Sicilia, il mondo, una casa, una biblioteca. Un viaggio sentimentale e avventuroso in un Novecento ormai sconosciuto, attraverso bobine 8mm, fotografie, registrazioni sonore, documenti di un archivio unico, quello del giornalista e scrittore Giuseppe Quatriglio, che ha dedicato la propria vita al racconto della Storia dalla prospettiva di una Sicilia universale di artisti, poeti e intellettuali.

– DUSE – THE GREATEST di Sonia Bergamasco: A cent’anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, un’investigazione sull’attrice che ha cambiato il mestiere dell’attore per sempre ispirando Lee Strasberg, storico direttore dell’Actors Studio, e generazioni di attori. Come può una donna di cui rimangono unicamente un film muto e qualche foto e ritratto, essere ancora così influente? La Divina oltre il mito.

– LILIANA di Ruggero Gabbai: Un documentario che ripercorre la testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre legata all’arresto, alla deportazione e allo struggente addio al padre, mettendo in luce gli aspetti meno conosciuti della senatrice anche attraverso le voci di figli e nipoti, personaggi pubblici come Ferruccio De Bortoli, Fabio Fazio, Enrico Mentana, e i carabinieri della sua scorta.

– LIRICA UCRAINA di Francesca Mannocchi: La giornalista Francesca Mannocchi continua il percorso che l’ha portata a raccontare diverse zone di conflitto, tra cui l’Ucraina. Il documentario parte dalle strade di Bucha, città martire in cui la reporter entra solo due giorni dopo la liberazione dalle truppe occupanti russe. “Lirica Ucraina” è un’immersione nelle sofferenze e verità indicibili, nel sapore acido della vendetta e nella fatica del perdono che l’uomo vive durante un conflitto.

– L’OCCHIO DELLA GALLINA di Antonietta De Lillo: Autoritratto cinematografico della regista Antonietta De Lillo, relegata ai margini dell’industria cinematografica dopo un contenzioso giudiziario legato alla distribuzione del suo film di maggior successo, che avrebbe potuto consacrarla al grande pubblico. La storia della vita pubblica e privata della protagonista attraverso interviste, ricostruzioni e archivi personali, cinematografici e televisivi.

– PRIMA DELLA FINE. GLI ULTIMI GIORNI DI BERLINGUER di Samuele Rossi: L’improvviso malore che colpì Enrico Berlinguer al comizio di Padova, il 7 giugno 1984, la morte quattro giorni dopo e il funerale del 13 giugno, con un corteo di oltre un milione di persone: un documentario costruito attraverso il solo utilizzo di materiale di archivio, un’accurata ricostruzione narrativa dei giorni che sconvolsero l’Italia e il funerale politico più imponente della storia repubblicana.

– QUIR di Nicola Bellucci: A Palermo c’è un negozio diverso da tutti gli altri che si chiama Quir, un luogo d’amore che sfida ogni convenzione. I proprietari sono Massimo e Gino, insieme da quarantadue anni, forse la coppia queer più longeva d’Italia. Il loro piccolo negozio di pelletteria è diventato un importante punto d’incontro della scena LGBTQI locale – qui si accoglie, si confessa e si cura – che lotta per i propri diritti in una Sicilia ancora roccaforte della cultura patriarcale.

– REAL di Adele Tulli: La nostra concezione comune di realtà era fatta di relazioni corporee, di esperienze che si svolgevano in spazi fisici, concreti. Oggi l’accelerazione digitale sta trasformando il nostro pianeta, le nostre società e noi stessi: i dispositivi digitali sono le porte di accesso a una nuova realtà. “Real” è un viaggio immersivo che utilizza le stesse lenti di accesso ai nuovi territori digitali: visori, webcam, smartphone, camere di sorveglianza, restituendo la trasformazione dell’esperienza umana nell’era digitale.

– TEMPO D’ATTESA di Claudia Brignone: Nel parco del Bosco di Capodimonte, a Napoli, si incontra un gruppo di donne in gravidanza insieme a Teresa, un’ostetrica esperta che le ascolta. Sedute in cerchio, le loro voci si intrecciano, i dubbi si fanno eco, e le paure trovano spazio per trasformarsi in forza condivisa. Il film segue le donne nei momenti collettivi, ma anche nella loro intimità, riflettendo sul diventare madre e sul bisogno di fare comunità.

– THE FLATS di Alessandra Celesia: Belfast, New Lodge. Nel suo appartamento in un quartiere cattolico e working class, Joe rievoca i traumi di gioventù vissuti durante gli anni ‘80, segnati dal conflitto nordirlandese. Insieme a lui, Jolene, Sean, Angie, che condividono questo processo collettivo di rivisitazione delle storie di violenza che hanno plasmato le loro vite.

– THE STRONG MAN OF BURENG di Mauro Bucci: Essa, ex soldato delle Nazioni Unite, è fuggito dal Gambia per raggiungere l’Europa, dove è riuscito ad avviare un’attività che sostenga la sua famiglia. Nel suo villaggio natale, Bureng, è celebrato come un eroe. Durante una visita a casa, il suo destino cambia: la diffusione del coronavirus impedisce il ritorno di Essa in Europa e il rinnovo del suo permesso di soggiorno, gettandolo in una delle crisi più gravi della sua vita.

– TINERET di Nicolò Ballante: Andrei, un ragazzo moldavo, vive nella periferia di Roma insieme alla madre e alla sorella di 16 anni, a cui fa da padre. Le sue giornate sono scandite dalle corse con l’auto, il lavoro come stalliere e le serate con gli amici. Sogna di diventare un artista musicale, anche se i problemi economici lo spingono in un’altra direzione.

– VALENTINA E I MUOSTRI di Francesca Scalisi: Valentina sferruzza piccole rose, mentre il padre si occupa di piante che non producono frutti in un villaggio rurale siciliano sfigurato dai “MUOStri”, ovvero i MUOS, imponenti antenne militari americane. Un giorno, Valentina prenderà in mano la sua vita, usando la sua capacità di creare bellezza per cambiare il suo destino e quello delle persone che la circondano.

La Giuria dell’Accademia voterà una prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio e, successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior film documentario che dal 2021 è stato intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, instancabile indagatrice del reale e indimenticata pioniera e outsider del cinema italiano.

La Commissione ha così motivato la selezione 2025:

«A complemento della nostra scelta ecco alcune considerazioni. Siamo rimasti stupiti dalle varietà delle forme e dalla rilevanza dei temi presentati, alcuni dei quali legati al tempo presente, altri agli orizzonti della memoria. Una stupefacente immersione nel nostro Paese, grazie al racconto di personaggi, luoghi, storie, immagini e biografie del cinema stesso. Ma anche uno sguardo sulla vastità del mondo, in un ricco e trafficato incrocio tra narrazioni locali ed esperienze internazionali. La discussione è stata ricca, approfondita. Abbiamo cercato di lavorare rispettando idee documentarie molteplici, la vastità di un cinema che amiamo e che dietro la parola “documentario” esprime una ricchezza incredibile di forme espressive. Dunque reiterate attenzioni ai film iscritti, visioni successive, in un dialogo tra i membri della commissione sempre costruttivo, nel costante tentativo di allargare i nostri sguardi e nella volontà di ascolto e di comprensione della posizione degli altri. Il grande numero di titoli iscritti alla selezione testimonia una ricchezza espressiva capace di abbracciare “imprese” diverse, in un cinema che nasce e si nutre indistintamente dell’indipendenza di sguardi autoriali, di importanti strategie imprenditoriali, di politiche culturali dei festival e dei principali broadcaster. Per questo ci ha guidato un’idea molteplice di rappresentanza: da un lato l’importanza di valutare la qualità dei singoli film; dall’altro, la necessità di offrire piena luce alla vasta articolazione del documentario italiano. In questo senso, non abbiamo mai pensato ai quindici film selezionati come alla elencazione di semplici titoli, quanto, piuttosto, a una composizione plurale, in un mosaico capace di far brillare singoli tasselli ma nella costruzione di un mosaico comune. Per questo l’ascolto di ogni commissario è stato fondamentale, arricchente, inclusivo, ben al di là del semplice calcolo numerico. Laddove l’attenzione allo stupore e alle motivazioni altrui ha portato in dote una molteplicità di sguardi abbiamo potuto apprezzare anche la forte crescita della presenza di autrici.

Il sentimento delle tante ore passate insieme a visionare e riflettere ci sta accompagnando ancora. Un’onda in cui le domande innescate dalle opere in concorso – come trovare la giusta distanza nel rapporto con l’altro? Dove si attesta il limite nel lavoro con attori sociali? Sempre virtuosi i rapporti alla frontiera tra documentario e finzione? Come avvicinarsi eticamente a tragedie epocali, guerre, genocidi?… – ci confermano come il lavoro di scomposizione e ricomposizione del mondo compiuto dal documentario è quanto di più fervido sia accaduto nell’arte italiana degli ultimi anni.

Speriamo di aver fatto un buon lavoro.

Grazie ancora per la fiducia accordataci dai David. Ora buona visione, a tutte, a tutti».

Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario: ecco le opere in gara

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Sono quindici le opere che concorreranno quest’anno al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli.

La commissione per i documentari composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino e Giacomo Ravesi ha proposto una selezione più ampia, di quindici titoli anziché dieci, com’era già avvenuto nel 2019 e 2020, visto «il ritrovato interesse dell’industria per le molteplici forme del cinema del reale, accolto da un’importante risposta di pubblico, e sulla base della qualità che abbiamo riscontrato, con l’idea di restituire alla Giuria dell’Accademia una fotografia il più possibile rappresentativa della produzione nazionale».

I film selezionati per concorrere al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario sono:

CHUTZPAH – QUALCOSA SUL PUDORE di Monica Stambrini

Nel pieno di una crisi personale e lavorativa, la regista comincia a filmare la sua vita, se stessa, i suoi genitori, i suoi figli, i suoi amici e amanti, le sue sedute di psicoterapia, apparentemente senza una ragione, se non quella di rispondere alla domanda: chi sono?

ENZO JANNACCI – VENGO ANCH’IO di Giorgio Verdelli

Il talento immenso e spiazzante di Enzo Jannacci raccontato, sullo sfondo di una Milano senza tempo, attraverso prestigiose testimonianze di amici e colleghi, dal figlio Paolo a Vasco Rossi e poi Paolo Conte, Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Roberto Vecchioni e molti altri.

FELA, IL MIO DIO VIVENTE di Daniele Vicari

Primi anni ’80: un giovane regista, Michele Avantario, incontra il grande musicista e rivoluzionario nigeriano Fela Kuti e da quel momento dedica la sua vita alla realizzazione di un film interpretato dallo stesso Fela. Non ci riuscirà mai, ma scoprirà qualcosa di più importante per lui: una nuova idea di esistenza.

IO, NOI E GABER di Riccardo Milani

A vent’anni dalla scomparsa il primo docufilm ufficiale su Giorgio Gaber, protagonista di una pagina irripetibile dello spettacolo italiano, dalla musica leggera al teatro canzone: dalla storia più privata evocata dalle parole della figlia e delle persone a lui più vicine al racconto corale di grandi personaggi che lo hanno amato.

KRIPTON di Francesco Munzi

Un’indagine sulla vita sospesa di sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente ricoverati in due comunità̀ psichiatriche della periferia romana, che combattono con disturbi della personalità̀ e stati di alterazione. La condizione estrema del disturbo mentale diventa la chiave per avvicinarsi all’abisso misterioso della nostra mente, e possibile metafora del nostro tempo. 

LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA di Mario Martone

Il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, e con Anna Pavignano, che con Troisi scriveva i suoi film.

LE MURA DI BERGAMO di Stefano Savona

Bergamo, marzo 2020: l’epidemia di Covid-19 è scoppiata, le strade si sono svuotate, gli incontri sono proibiti. Dopo gli incubi di questa notte infinita, i sopravvissuti si risvegliano in una città sconosciuta. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi è solo stato sfiorato dalla tragedia, cercano un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva.

MUR di Kasia Smutniak

Kasia Smutniak esordisce alla regia con un film che è allo stesso tempo un diario intimo e una denuncia, girato tra i migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, nella zona rossa dove l’accesso non è consentito ai media, ma anche nei pressi del cimitero ebraico del ghetto di Łodź, di fronte alla casa dei nonni dove Smutniak giocava da bambina.

N’EN PARLONS PLUS (NON NE PARLIAMO PIÙ) di Cécile Khindria e Vittorio Moroni

Quando Sarah, 30 anni, diventa madre, decide di rompere l’omertà imposta dal padre sul passato della sua famiglia: durante la guerra d’Algeria, suo nonno ha combattuto a fianco dei francesi contro l’indipendenza del suo popolo. La famiglia fugge a Marsiglia, ma viene rinchiusa in un campo.

RAFFA di Daniele Luchetti

Una docuserie che ripercorre la vita pubblica e privata di Raffaella Carrà, simbolo di libertà e di parità tra i sessi negli anni ’70, regina della TV pubblica negli anni ’80 e icona LGBTQ negli anni ’90: un mito che supera ogni barriera culturale e generazionale, ma anche un mistero di cui nessuno possiede la chiave.

ROMA, SANTA E DANNATA di Daniele Ciprì, Roberto D’Agostino, Marco Giusti

Un viaggio nella notte romana durante il quale Roberto D’Agostino racconta all’amico Marco Giusti, ripresi da Daniele Ciprì, perché Roma è una città unica e infernale, capace di tutto. Un viaggio al calar delle tenebre perché è di notte che si percepisce meglio il frastuono del mondo.

SCONOSCIUTI PURI di Valentina Cicogna e Mattia Colombo 

Ogni notte nella sala autopsie della dottoressa Cristina Cattaneo arrivano corpi senza nome. Lei li chiama gli Sconosciuti Puri, che appartengono spesso ai margini della società: senzatetto, prostitute, adolescenti in fuga. Ultimamente sono soprattutto migranti. Cosa succede quando i morti hanno perso la loro identità̀?

SEMIDEI di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta

Mezzo secolo di storia ripercorso raccontando le due statue bronzee meglio conservate al mondo, i Bronzi di Riace, riemersi nel 1972 dopo duemila anni passati sott’acqua. Interviste e documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in tumulto sono il cuore di questo viaggio.

TAXIBOL di Tommaso Santambrogio

Il famoso regista filippino Lav Diaz e Gustavo Flecha, tassista cubano, si ritrovano a discutere di politica, migrazione, condizioni sociali e amore fra le strade cubane. Lav in realtà sta cercando un misterioso, violento ex generale scappato dalle Filippine al termine della dittatura di Marcos, Juan Mijares Cruz, che si dice viva nascosto nell’entroterra cubano.

UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO di Davide Ferrario

La biblioteca privata di Umberto Eco era un mondo a sé: più di 30.000 volumi di titoli contemporanei e 1.500 libri rari e antichi. Davide Ferrario ha avuto accesso alla biblioteca grazie alla famiglia: ne è nato un documentario che cerca di afferrare il senso dell’idea di biblioteca in quanto “memoria del mondo”.

La Giuria dell’Accademia voterà una prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio e, successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior documentario che dal 2021 è stato intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, instancabile indagatrice del reale e indimenticata pioniera e outsider del cinema italiano.

La Commissione ha così motivato la selezione 2024:

«Dalla sua prima selezione, nel 2019, questa Commissione ha registrato con soddisfazione e orgoglio il consistente incremento della produzione documentaria. Il ritrovato interesse dell’industria per le molteplici forme del cinema del reale è stato innegabilmente accolto da un’importante risposta di pubblico, in sala e sulle altre piattaforme di distribuzione. Secondo i dati Cinetel, nel 2023 sono stati distribuiti nelle sale cinematografiche ben 140 documentari contro i 56 del 2017 e i 61 del 2019.

A fronte di questi numeri molto significativi, sulla base della qualità che abbiamo riscontrato e con l’idea di restituire alla Giuria dell’Accademia una fotografia il più possibile rappresentativa della produzione nazionale, per il 2024 la Commissione propone quindi, come era avvenuto nel 2019 e nel 2020, una selezione più ampia, di 15 titoli su 138 iscritti, e non più 10.

Tra le opere scelte compaiono i film di alcuni registi già affermati nel cinema non documentario, spesso protagonisti di una tendenza, quella biografica, che si afferma sempre più e si lega frequentemente a importanti figure musicali e dello spettacolo, realizzata anche in modalità seriale. A questi si affiancano le opere di altre generazioni di autori che intercettano e sintetizzano i temi e le urgenze della società contemporanea, mettono in relazione il presente col passato, si aprono a esperienze e a sguardi internazionali. Una tendenza che ci fa piacere segnalare anche quest’anno è la presenza di più co-regie, nelle quali è significativa la presenza di autrici.

Dall’osservazione della produzione 2023 il documentario conferma una vitalità smagliante, la pluralità di vocazioni – tra cui quella informativa, di strumento conoscitivo prossimo all’inchiesta giornalistica – e la sua intrinseca, straordinaria capacità di ibridare e tenere insieme tra loro linguaggi, tecnologie e approcci molto differenti, riusare immagini preesistenti, fare racconto di archivi e sentimenti privati, illuminare contesti e individui marginali o dimenticati, interpellare la collettività.

Sottoponiamo questa selezione alla Giuria dell’Accademia e alla stampa sperando di aver contribuito anche quest’anno a comunicare in modo più completo le varie anime di un panorama produttivo eterogeneo. Consapevoli del fatto che produzioni e distribuzioni sostengono con sempre più forza e convinzione queste opere»

Premio Carlo Mazzacurati: i vincitori della prima edizione

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Premio Carlo Mazzacurati: i vincitori della prima edizione

La prima edizione del Premio Carlo Mazzacurati, promosso dalla Scuola di Cinema Carlo Mazzacurati e dal Cinema Odeon di Vicenza, che si propone di premiare il Miglior Personaggio di un film uscito in sala nell’anno in corso, giunge al termine con la cerimonia di premiazione, che avrà luogo questa sera alle 21.00 presso il Cinema Odeon di Vicenza.

L’obiettivo del Premio è quello di dare valore ai personaggi che nascono da un’ispirazione artistica pura, dando risalto non necessariamente ai protagonisti ma a quelle figure che rimangono credibili nel loro insieme, dando la stessa importanza all’idea, alla scrittura, alla direzione, all’interpretazione e ai costumi. La menzione speciale al Film Nascosto vuole identificare il film che più degli altri avrebbe meritato più attenzione e pubblico.

La Giuria Ufficiale composta da Francesca Archibugi, Gian Luca Farinelli, Massimo Gaudioso e Lucia Mascino ha assegnato il premio ad ex-equo al personaggio di Carmen (interpretato da Elena Gigliotti) nel film L’Invenzione della Neve diretto da Vittorio Moroni e a quello di Caterino Lamanna (interpretato da Michele Riodino) nel film Palazzina Laf diretto da Michele Riondino con le seguenti motivazioni:

“Carmen de L’invenzione della Neve è una donna imperfetta, un’anima profondamente morale in un mondo che non sa esserlo, è alla ricerca dell’armonia perduta e di un sogno impossibile. Non si può rimanere indifferenti di fronte all’energia tenera e malata che emana. Carmen è un personaggio che non si dimentica, che parla, racconta e urla in modo unico, come solo lei riesce a fare.”

“Caterino Lamanna di Palazzina Laf è un personaggio semplice e difficile allo stesso tempo, che porta in sé la testimonianza di una realtà dolorosa del nostro paese: il mondo del lavoro dell’Ilva di Taranto. Caterino Lamanna trova la sua personale originalità, fa della sopravvivenza la sua vita. Vita che non può che essere dentro alla fabbrica, dove bene e male, giusto e sbagliato si toccano e si confondono con forte umanità. Un personaggio italiano raro perché non teme nessuna verità, non teme di essere giudicato perché non giudica. Basta la sua tosse nelle sequenze finali a ricordare una realtà che incombe.”

Il film I Pionieri diretto da Luca Scivoletto è stato premiato come miglior Film Nascosto,menzione speciale assegnata dalla Giuria Preliminare con la seguente motivazione:

“È un film che mette insieme tutte le età e che, nonostante le apparenze, mette insieme anche le diverse idee. Le accetta con una tolleranza naturale e una dolcezza spiritosa, in un tempo in cui la vita politica poteva influenzare i rapporti familiari e di amicizia in modo determinante. Si ride e si riflette volentieri sulle ingenuità che creano divisioni, ma sempre nel rispetto. Cast di grandi e piccoli di livello alto, in onda perfetta con l’ironia del film che, scherzando su miti di rettitudine politica intoccabile, li mette in scena con disinvoltura per chiedere dove sia la luce.”

I premi saranno consegnati a Elena Gigliotti e Luca Scivoletto sul palco del Cinema Odeon di Vicenza. Michele Riodino riceverà il premio in collegamento da remoto, per impegni sul set. Così Marina Zangirolami racconta il premio:

“L’opera d’arte si misura guardando all’ispirazione pura e libera che l’ha animata, e senza pregiudizi, che sono sempre più spesso nemici dell’arte. Il motivo per cui si fa questo lavoro è la necessità artistica, quasi fisica, di storie e vite senza le quali non si riesce a stare. Crediamo che il valore di un’opera non sia dato solo dai riconoscimenti che riceve. Il Premio Mazzacurati cerca la bellezza, senza limiti, dall’opera prima al film affermato. Allora ci piace pensare a questo premio un po’ come ad un riconoscimento al contrario, come se non fosse l’arte ad avere bisogno di premi, come se fossero i premi ad avere bisogno dell’arte.”

I Premi: il Premio Carlo Mazzacurati al Miglior Personaggio – consiste in un’illustrazione originalegentilmente concessa dall’illustratore e fumettista Lorenzo Mattotti, stampata sulla Pietra di Vicenza lavorata e offerta da Laboratorio Morseletto, un’eccellenza artigianale italiana. Il Premio al Film Nascosto – consiste nella programmazione del film in cinema d’essai e arene estive.

Premio Bookciak, azione! 2020, Mannarino presidente di Giuria

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Premio Bookciak, azione! 2020, Mannarino presidente di Giuria

Mannarino, tra i maggiori cantautori italiani contemporanei, è il presidente di Giuria della IX edizione di Bookciak, Azione! 2020, evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori, in collaborazione con SNGCI. Il Premio, ideato e diretto da Gabriella Gallozzi, celebra l’intreccio tra cinema e letteratura attraverso i bookciak, corti ispirati a romanzi e graphic novel, realizzati da giovani filmmaker. La premiazione si svolgerà il 1° settembre al Lido di Venezia, durante la tradizionale serata di benvenuto alla stampa. Dopo la prima veneziana i bookciak vincitori andranno in tour per festival e premi, fino ad approdare a Parigi.

Mannarino si aggiunge così al lungo elenco di presidenti di giuria che Bookciak ha avuto in questi anni, fatto di grandi nomi del cinema (Ettore Scola, Citto Maselli, Ugo Gregoretti, Gabriele Salvatores, Daniele Vicari) del teatro (Ascanio Celestini) della letteratura (Lidia Ravera) e dell’arte (Lorenzo Mattotti).

In un anno così difficile segnato dalla pandemia, il premio Bookciak, Azione! sceglie la vitalità musicale di un artista fuori dagli schemi, un’icona culturale definito in Francia “poeta segreto”. Romano, classe 1979, figlio della borgata di San Basilio, Mannarino ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui nel 2018 il prestigioso Premio De André, artista di cui ha sempre riconosciuto la profonda influenza, mentre nel 2019 si è aggiudicato il primo Premio Gabriella Ferri, nato in memoria della grande interprete della canzone popolare romana.
È tra queste coordinate che si muove il suo lavoro; un artista cittadino del mondo che mette insieme l’elettronica e canzone d’autore, attingendo sempre a ritmi d’Oltreoceano e a storie di vita vissuta.

Dall’esordio nel 2009 con Bar della rabbia a oggi, ha saputo dare dignità di poesia a canzoni indimenticabili: brani come Me so ‘mbriacato, Apriti Cielo o Marylou sono diventati dei grandi classici. Con l’ultimo album, Apriti cielo (2017) ha raggiunto la definitiva consacrazione: un inno alla vita, una visione libera del mondo e della sua ferocia, che si è guadagnato il disco di platino e un tour di nuova concezione che in appena un anno ha superato i 150mila spettatori.

Mannarino è inoltre il primo artista italiano ad essere stato invitato a suonare come ospite d’onore sotto la Navata Centrale del Musée d’Orsay di Parigi in occasione dell’evento Curieuse Nocturne, a gennaio 2020. In quell’occasione il cantautore ha annunciato il suo ritorno live con un tour nei palazzetti. Attualmente è in studio per la registrazione del nuovo album. Mannarino, in veste di presidente di giuria di Bookciak, Azione! 2020, sarà affiancato da Wilma Labate, Teresa Marchesi e Gianluca Arcopinto, componenti della giuria permanente di Bookciak, Azione!

La IX edizione del premio conferma le sezioni speciali Memory Ciak, in collaborazione con LiberEtà, Spi-CGIL e Premio Zavattini, quella di Rebibbia aperta alle allieve-detenute del Liceo artistico Enzo Rossi, interno al carcere romano e la nuova arrivata, Fuori sala, spazio di riflessione sul futuro, dopo quanto accaduto al pianeta.

Il premio dopo la prima veneziana porterà in tour i bookciak vincitori attraverso un prezioso circuito di festival (Solinas, Festival Premio Emilio Lussu, Festa Cinema del reale, Le giornate della Luce, Cinema d’iDEA) che quest’anno toccherà anche Parigi (Vo-VF. Le monde en livres).

Bookciak, Azione! è prodotto dall’Associazione culturale Calipso, Bookciak Magazine, col sostegno di MiBACT, MIAC, 8 e 1/2, Spi-CGIL, LiberEtà, Regione Lazio. In collaborazione con Giornate degli Autori, SNGCI, ANAC, Premio Zavattini, FICC, Nel Blu Studios. Col patrocinio di Biblioteche di Roma. RAI è mediapartner.

Fonte foto

Premiati della 66 esima edizione


Saranno assegnati durante la cerimonia che inizierà intorno alle 19:00 dalla Giuria presieduta da Ang Lee il Leone d’Oro del miglior Film e gli altri Premi della 66ma Mostra di Arte Cinematografica. Questo l’elenco dei premi che sarà aggiornato con i nomi dei vincitori dai nostri inviati al Festival.


Premiati dell’edizione 2009

Si è conclusa stasera la quarta edizione del Festival del Film di Roma. Alla cerimonia di premiazione super affollata, hanno potuto partecipare tutti i possessori di biglietto e pochi fortunati accreditati messisi in coda circa due ore prima dell’inizio dell’evento.

Premiato un gran bel film danese, Brotherskab. Per gli attori la Mirren e il nostro Castellitto hanno ricevuto il riconoscimento come migliori attori nella categoria dei film in concorso della selezione ufficiale.

 

Premi Oscar: 11 traguardi ancora non raggiunti dopo 95 anni

Premi Oscar: 11 traguardi ancora non raggiunti dopo 95 anni

Gli Oscar, premi più prestigiosi e noti della stagione cinematografica, sono in attività da quasi un secolo, ma non hanno ancora raggiunto alcuni traguardi degni di nota dalla loro nascita. Istituito per la prima volta nel 1929, il prestigioso evento che celebra il cinema e coloro che lavorano e sostengono l’industria si è saldamente affermato come la più importante cerimonia di premiazione nel suo genere. Gli Oscar sono il più alto riconoscimento per gli attori e i creativi dell’industria cinematografica e, di conseguenza, gli Academy Awards sono il premio più ambito dai professionisti del settore. Anche se sembra che ogni anno vengano battuti nuovi record, ci sono ancora diverse caselle da spuntare in termini di traguardi raggiunti: l’ultimo vincitore dell’Oscar al miglior film del 2023, Everything Everywhere All at Once, è stato molto vicino a scrivere la storia.

Un film che vince tutte e 4 le categorie attoriali

Everything Everywhere All At Once recensione film
Photo credit: Allyson Riggs – Courtesy of A24

Everything Everywhere All at Once si è imposto nella stagione dei premi anche grazie al suo cast straordinario, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti agli Oscar 2023. Michelle Yeoh si è aggiudicata la statuetta per la miglior attrice protagonista, Jamie Lee Curtis come miglior attrice non protagonista e Ke Huy Quan come miglior attore non protagonista. Tuttavia, non possiamo parlare di vittoria netta nelle categorie attoriali, vista l’assenza di un attore protagonista, che ha fatto sì che Everything Everywhere non ottenesse una nomination nella categoria. Se fosse riuscito a trionfare in questa categoria, sarebbe stato il primo film nella storia dei premi ad aggiudicarsi tutte e 4 le statuette delle categorie attoriali.

Documentari nominati per il miglior film

TUTTA LA BELLEZZA E IL DOLORE All the Beauty and the Bloodshed film 2022Nel corso della loro illustre storia, gli Oscar si sono evoluti rispetto agli eventi precedenti. Sebbene i film di genere siano ancora in gran parte relegati a ricevere solo nomination, ci sono state notevoli eccezioni. I film horror hanno iniziato a ricevere riconoscimenti già nel 1973 con L’esorcista, e da allora sono stati nominati altri cinque film horror, con Il silenzio degli innocenti del 1991 che ha ottenuto la prima e unica vittoria del genere. Allo stesso modo, i film fantasy hanno iniziato a ottenere riconoscimenti con Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re nel 2003 e La forma dell’acqua nel 2017, entrambi premiati come miglior film.

Nonostante il riconoscimento di un maggior numero di film di genere, ci sono ancora generi e sottoinsiemi di film che sono stati completamente esclusi: l’esempio più lampante sono i documentari. Gli Oscar hanno una categoria interamente dedicata ai documentari, ma fa riflettere il fatto che nessun documentario possa concorrere alla vittoria come miglior film assieme ad altri contendenti di vari generi.

Film d’animazione vincitore del miglior film

Toy StoryNel 1991, La bella e la bestia è stato il primo film d’animazione ad essere nominato per il miglior film. Da allora, gli Academy Awards hanno introdotto una categoria separata per il miglior film d’animazione, ma questo non ha impedito a Up e Toy Story 3 di ottenere una nomination agli Oscar nella categoria del miglior film, rispettivamente nel 2009 e nel 2010. Sebbene questi lungometraggi dimostrino di essere assolutamente degni di concorrere per il miglior film, il premio non è ancora stato assegnato a un film d’animazione.

Un cinecomic vincitore del miglior film

Black PantherI cinecomic hanno raggiunto l’apice della loro popolarità alla fine degli anni 2000 e 2010, ma l’Academy è stata più rapida nel riconoscere la loro importanza nel cinema. Nel 1978, Superman, interpretato da Christopher Reeve, vinse l’Oscar per il miglior montaggio. Da allora, tuttavia, i film di supereroi hanno mancato in gran parte i premi per le categorie più importanti, e solo pochi sono riusciti a ottenere nomination per la recitazione o per il miglior film. Solo nel 2018 gli Oscar hanno avuto un film di supereroi nominato per il miglior film con Black Panther.

In particolare, Spider-Man: Un nuovo universo ha vinto il premio per il Miglior film d’animazione nel 2018, mentre Joker del 2019 è riuscito a ottenere ben 11 nomination, tra cui quella per il Miglior film. Tuttavia, ha perso in nove delle categorie totali. Joaquin Phoenix ha vinto come miglior attore e anche la colonna sonora, curata da Hildur Guðnadóttir, si è aggiudicata la statuetta. Nonostante gli incredibili investimenti finanziari e i numerosi film di questa categoria che hanno superato il miliardo di dollari al botteghino, nessun cinecomic ha ancora ottenuto il premio per il miglior film.

Greg P. Russell non ha ancora vinto un Oscar dopo 17 nomination

007 Skyfall film recensioneGreg P. Russell non può godere dello stesso livello di successo e riconoscimento di John Williams o Hans Zimmer, tuttavia detiene il record del maggior numero di nomination agli Oscar senza vittoria. Essendo stato nominato per il suo lavoro di missaggio sonoro in 17 film diversi, Russell è un professionista di grande talento che non ha ancora ricevuto un Oscar per il suo contributo a film come Skyfall, Transformers e Spider-Man di Sam Raimi. Il compositore ha almeno altri tre progetti in arrivo nel 2024, per cui niente è ancora detto con certezza.

Una persona che ha vinto 5 Oscar per la recitazione

Ricevere una nomination agli Oscar è già un’impresa straordinaria, figuriamoci vincere il premio. A questo proposito, sono pochi gli attori che si sono distinti e che hanno ottenuto più Oscar per il loro lavoro. Solo un’attrice è riuscita ad aggiudicarsi l’ambita statuetta ben quattro volte: Katharine Hepburn. Ad oggi, quattro attori hanno vinto tre Oscar ciascuno, ma non c’è ancora nessuno che abbia vinto cinque Oscar per la sua interpretazione.

Un regista di colore vince l’Oscar per la miglior regia

Spike Lee
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Nel 1991, gli Oscar hanno avuto il primo candidato di colore per la miglior regia: John Singleton per Boyz N the Hood – Strade Violente. Purtroppo, da allora, ci sono stati solo altri cinque uomini di colore nominati per questo prestigioso premio, senza che nessuno abbia vinto. Il panorama di Hollywood e soprattutto i registi nominati sono sempre stati prevalentemente uomini bianchi, ma con così tante storie nuove e interessanti che provengono da più voci, è scioccante che, a 95 anni dall’inizio dei premi, gli Oscar non abbiano ancora riconosciuto un maggior numero di artisti di colore.

Una regista donna di colore nominata per la miglior regia

Oltre al fatto che nessun uomo di colore è mai stato premiato come miglior regista, nessuna donna di colore è mai stata nominata. Nonostante l’incredibile contributo al cinema di film come Compensation del 1999, diretto da Zeinabu Irene Davis, o Down In The Delta del 1998 di Maya Angelou, le registe nere non sono ancora state riconosciute per il loro contributo al cinema. Considerando che la prima regista donna a vincere il premio per la miglior regia è stata solo Kathryn Bigelow nel 2010, e che da allora solo altre due l’hanno spuntata (Chloé Zhao e Jane Campion), si spera che presto si possa porre rimedio a questa situazione.

1 film che ha vinto 12 o più Oscar

Titanic-film-rose-jack-leonardo-dicaprioTre film hanno avuto la fortuna di vincere 11 Oscar. Ben-Hur è riuscito a conquistare 11 delle 12 nomination ricevute in un anno in cui il numero massimo di categorie in cui poteta rientrare era 15. Titanic, in seguito, è riuscito a ottenere 14 nomination nelle 17 categorie possibili, mentre Il ritorno del re ha fatto piazza pulita, aggiudicandosi 11 delle 11 nomination in 17 categorie possibili. Con tre film che sono riusciti a portare a casa 11 premi ciascuno, ne aspettiamo un altro che possa riuscire a superare il record e vincere 12 o più categorie possibili.

1 film nominato per 15 o più Oscar

Facendo un ulteriore passo avanti, è ancora più improbabile che un singolo film riesca a essere nominato per 15 o più categorie. Come già detto, il record di nomination per un singolo film è di 14, un risultato condiviso da Ben-Hur e Titanic. Il film ipotetico che potrebbe riuscirci dovrebbe riuscire a confezionare un lavoro eccellente in tutti i reparti.

Un attore che vince l’Oscar come miglior attore protagonista e non protagonista in un solo anno

storia di un matrimonio venezia 76Nella storia degli Oscar, un totale di 12 attori è riuscito a ricevere due nomination in un solo anno. Attori che hanno fornito interpretazioni potenti in più progetti, apparendo come protagonisti in uno e come non protagonisti in un altro. Nonostante ciò sia accaduto una dozzina di volte e sette di questi attori siano riusciti a vincere una delle due categorie, nessuno è riuscito a vincerle entrambe in un solo anno. Gli Oscar possono continuare a battere record ogni anno, ma questi traguardi significativi chiedono di essere finalmente raggiunti.

Premi Goya 2022: trionfa Il Capo Perfetto, Javier Bardem dedica il premio a Penelope Cruz

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Il Capo Perfetto di Fernando León de Aranoa ha trionfato ai Premi Goya 2022, portando a casa i riconoscimenti al miglior film, migliore regia, migliore attore protagonista, sceneggiatura, musica e montaggio.

Per Javier Bardem è il sesto Goya, e dedica questo alla moglie, Penelope Cruz, anche lei trai nominati per il suo ruolo di Madres Paralelas di Pedro Almodovar. Durante l’evento è stata premiata anche Cate Blanchett per l’International Goya Award di quest’anno.

Ecco la lista completa con tutti i vincitori dei Goya 2022

Miglior film
Il capo perfetto

Miglior regista
Fernando León de Aranoa, Il capo perfetto

Miglior attore protagonista
Javier Bardem, Il capo perfetto

Migliore attrice protagonista
Blanca Portillo, Maixabel

Miglior attore non protagonista
Urko Olazabal, Maixabel

Migliore attrice non protagonista
Nora Navas, Libertad

Miglior attore rivelazione
Chechu Salgado, The Laws of the Border

Migliore attrice rivelazione
María Cerezuela, Maixabel

International Goya Award
Cate Blanchett

Miglior regista esordiente
Clara Roquet, Libertad

Migliore sceneggiatura originale
Fernando León de Aranoa, Il capo perfetto

Migliore sceneggiatura non originale
Daniel Monzón y Jorge Guerricaechevarría, The Laws of the Border

Miglior produzione
Albert Espel, Kostas Sfakianakis (Open Arms – La legge del mare)

Miglior fotografia
Kiko de la Rica, Open Arms – La legge del mare

Miglior montaggio
Vanessa Marimbert, The Good Boss

Miglior colonna sonora
Zeltia Montes, Il capo perfetto

Miglior canzone
Te espera el mar, (María José Llergo per Open Arms – La legge del mare)

Miglior scenografia
Balter Gallart (The Laws of the Border)

Migliori costumi
Vinyet Escobar (The Laws of the Border)

Miglior trucco e acconciatura
Sarai Rodríguez, Benjamín Pérez, Nacho Díaz (The Laws of the Border)

Miglior sonoro
Daniel Fontrodona, Oriol Tarragó, Marc Bech, Marc Orts (Tres)

Migliori effetti speciali
Pau Costa, Laura Pedro (Way Down)

Miglior film d’animazione
Valentina (Chelo Loureiro)

Miglior documentario
Who’s Stopping Us, (Jonás Trueba)

Miglior film europeo
Un altro giro (Thomas Vinterberg, Danimarca)

Miglior film straniero in lingua spagnola
La cordillera de los sueños, (Patricio Guzmán, Cile)

Miglior cortometraggio di finzione
Verónica Echegui (Tótem loba)

Miglior cortometraggio documentario
Mamá, (Pablo de la Chica)

Miglior cortometraggio d’animazione
The Monkey, (Lorenzo Degl’Innocenti, Xosé Zapata)

Premio Goya alla carriera
José Sacristán

Premi de 62 esima edizione

Semaine de la Critique

Grand Prix della Semaine de la Critique
Adieu Gary de Nassim Amaouche (Francia)

Premio SACD
Lost persons area di Caroline Strubbe (Belgio / Olanda / Ungheria)

Premio ACID
Whisper with the Wind di Shahram Alidi (Kurdistan)

Premi David di Donatello: un David d’eccezione per un anno “straordinario”

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In considerazione della gravità del momento, la Presidente Piera Detassis e il Consiglio Direttivo dell’Accademia del Cinema Italiano all’unanimità hanno deciso che, esclusivamente per l’anno in corso, siano considerati eleggibili per le candidature dei Premi David di Donatello 2020/21 tutti i film italiani la cui uscita era stata prevista in origine per la sala e che invece, a causa dell’emergenza epidemica e della chiusura dei cinema in diversi periodi dell’anno, sono stati diffusi attraverso le piattaforme streaming e VOD (video on demand).

L’Accademia, come esplicitato nell’Articolo 2 del regolamento, si allinea per questa edizione alle deroghe stabilite dai decreti ministeriali, assecondando criteri di ammissione al concorso più ampi ed inclusivi.

Una scelta che ha lo scopo di non penalizzare ulteriormente la nostra industria cine-audiovisiva e il tanto lavoro creativo dei talenti che la animano e ne determineranno certamente la ripresa.

Il David, che rappresenta tutti i lavoratori, i mestieri, le categorie e le associazioni del cinema, intende così esprimere vicinanza a tutti coloro che stanno affrontando con ansia, ma anche inesausta energia, modalità distributive restrittive inedite e più che mai complesse.

Premi David di Donatello: tutti i nominati della 69° edizione

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Premi David di Donatello: tutti i nominati della 69° edizione

Come c’era da aspettarsi, C’è ancora domani di Paola Cortellesi porta a casa il maggior numero di nomination ai 69.mi Premi David di Donatello. Nominata per l’esordio alla regia ma anche in tutte le altre categorie è effettivamente il titano da battere, mentre gli altri film, pure con molte candidature (Io Capitano 15 e La chimera 13, ad esempio), seguono a ruota.

Queste le candidature, per i 69.mi Premi David di Donatello, dei film usciti al cinema dal 1˚ gennaio al 31 dicembre 2023, in ordine alfabetico, votate dal 1° al 14 marzo 2024 dai componenti la Giuria dell’Accademia e trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile Vincenzo Papi. Le comunica alla stampa Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia.

MIGLIOR FILM

MIGLIOR ATTORE

  • Valerio Mastandrea – C’è ancora domani
  • Antonio Albanese – Cento domeniche
  • Pierfrancesco Favino – Comandante
  • Josh O’Connor – La chimera
  • Michele Riondino – Palazzina LAF

MIGLIOR ATTRICE

  • Paola Cortellesi – C’è ancora domani
  • Isabella Ragonese – Come pecore in mezzo ai lupi
  • Micaela Ramazzotti – Felicità
  • Linda Caridi – L’ultima notte di Amore
  • Barbara Ronchi – Rapito

MIGLIOR REGIA

MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA

  • Paola Cortellesi – C’è ancora domani
  • Giacomo Abbruzzese – Disco Boy
  • Micaela Ramazzotti – Felicità
  • Michele Riondino – Palazzina LAF
  • Giuseppe Fiorello – Stranizza d’amuri

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

  • Le vele scarlatte
  • Lubo
  • Misericordia
  • Mixed by Erry
  • Rapito

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Emanuela Fanelli – C’è ancora domani
  • Romana Maggiora Vergano – C’è ancora domani
  • Barbora Bobulova – Il sol dell’avvenire
  • Alba Rohrwacher – La chimera
  • Isabella Rossellini – La chimera

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Adriano Giannini – Adagio
  • Giorgio Colangeli – C’è ancora domani
  • Vinicio Marchioni – C’è ancora domani
  • Silvio Orlando – Il sol dell’avvenire
  • Elio Germano – Palazzina LAF

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Enzo Jannacci – Vengo anch’io
  • Io, noi e Gaber
  • Laggiù qualcuno mi ama
  • Mur
  • Roma, santa e dannata

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

MIGLIOR PRODUZIONE

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Disco Boy
  • Io capitano
  • La chimera

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIOR COMPOSITORE

  • Adagio
  • C’è ancora domani
  • Il sol dell’avvenire
  • Io capitano
  • L’ultima notte di Amore

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE

  • Adagio
  • Il più bel secolo della mia vita
  • Io capitano
  • Mixed by Erry
  • Palazzina LAF
  • MIGLIOR SCENOGRAFIA
  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIORI COSTUMI

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIOR TRUCCATORE

  • Adagio
  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • Rapito

MIGLIOR ACCONCIATURA

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIOR MONTAGGIO

  • C’è ancora domani
  • Io capitano
  • L’ultima notte di Amore
  • La chimera
  • Rapito

MIGLIOR SUONO

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Il sol dell’avvenire
  • Io capitano
  • La chimera

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI

  • Adagio
  • Comandante
  • Denti da squalo
  • Io capitano
  • Rapito

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

  • Asterion
  • Foto di gruppo
  • In quanto a noi
  • The Meatseller
  • We Should All Be Futurist

DAVID GIOVANI

  • C’è ancora domani
  • Comandante
  • Io capitano
  • L’ultima volta che siamo stati bambini
  • Stranizza d’amuri

Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una commissione composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Francesco Giai Via, Marzia Gandolfi, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi.

Premi David di Donatello: a Enrico Vanzina il David Speciale 2023

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Enrico Vanzina riceverà il David Speciale 2023 nel corso della 68ª edizione dei Premi David di Donatello. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in accordo il Consiglio Direttivo composto da Francesco Giambrone, Francesco Rutelli, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti.

Il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 10 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta in prima serata su Rai 1 dagli studi Cinecittà@Lumina di Roma, con la conduzione di Carlo Conti affiancato da Matilde Gioli.

“Con il padre Steno ha firmato il cult Febbre da cavallo, con il fratello Carlo, regista e complice di un’intera vita professionale, ha siglato esattamente quarant’anni fa l’esplosivo successo di due film seminali, Vacanze di Natale e Sapore di mare: Enrico Vanzina, cui va il David Speciale 2023, è sceneggiatore, produttore, regista e scrittore di romanzi di successo, un cinefilo liberal, colto e fulmineo nel trafiggere i vizi e le manie del costume italiano specialmente nei decenni Ottanta e Novanta” spiega Piera Detassis “Autore di più di cento sceneggiature, in coppia con Carlo ha contribuito a titoli (Yuppies, Le finte bionde, Eccezzziunale…veramente) che fissano indelebilmente il senso di un’epoca senza temere il pop. Il riconoscimento a Enrico Vanzina vuol essere una celebrazione dell’autore poliedrico e insieme il tributo affettuoso ad una famiglia artistica di grandi tessitori della commedia italiana, inventori di generi sedimentati nel nostro DNA di spettatori”.

Premi David di Donatello al Salone del libro di Torino 2025

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Premi David di Donatello al Salone del libro di Torino 2025

Saranno il regista Silvio Soldini, la produttrice Cristiana Mainardi e la scrittrice Rosella Postorino i protagonisti dell’evento speciale dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello al Salone Internazionale del Libro di Torino 2025. Insieme racconteranno l’avventura artistica e produttiva di portare al cinema il romanzo di Rosella Postorino Le assaggiatrici (Feltrinelli): un percorso iniziato proprio da una lettura appassionata su un treno, ancora prima che il libro vincesse il Premio Campiello nel 2018. Un impegno produttivo lungo sei anni che è diventato il primo film in costume di Silvio Soldini, da sempre narratore appassionato della contemporaneità al cinema. Con questo evento speciale il David di Donatello festeggia anche due anniversari importanti: la 70ma edizione del Premio, che si terrà a Cinecittà il 7 maggio 2025, e i 25 anni dalla vittoria di Pane e tulipani di Soldini, uno dei film più premiati nella storia del David con ben 9 statuette. L’incontro, condotto da Elisa Grando, si terrà al Salone domenica 18 maggio alle ore 16:15 in Sala blu, al Lingotto di Torino.

Silvio Soldini ha vinto tre David di Donatello miglior film, miglior regia e migliore sceneggiatura per Pane e tulipani (2000) e ha ricevuto altre cinque candidature per miglior film, regia e sceneggiatura per Giorni e nuvole (2008) nonché miglior film e miglior regia per Brucio nel vento (2002), tratto dal romanzo Ieri di Agota Kristof. Tra i suoi titoli più famosi Le acrobate (1997), Agata e la tempesta (2004), Giorni e nuvole (2007), Cosa voglio di più (2010), Il colore nascosto delle cose (2017). Con Le assaggiatrici, tratto dal romanzo di Rosella Postorino, racconta la storia della giovane Rosa Bauer (Elisa Schlott) che, nell’autunno 1943 in Germania, raggiunge un piccolo paese isolato vicino al confine orientale. Nella foresta vicina Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo: Rosa viene presto prelevata, insieme ad altre donne del villaggio, e costretta ad assaggiare i pasti preparati per il Führer, ossessionato dall’idea di essere avvelenato. Divise tra la paura di morire e la fame, le assaggiatrici stringono tra loro alleanze, amicizie e patti segreti.

David di Donatello 70: tutti i nominati

Cristiana Mainardi è giornalista, sceneggiatrice e produttrice con Lumière & Co. Per il suo impegno nella promozione del contrasto alla violenza di genere, nel 2023 ha ricevuto dal Comune di Milano L’Ambrogino d’oro. Sullo stesso tema ha diretto con Silvio Soldini il docufilm Un altro domani, vincendo un Nastro D’Argento. Oltre a Le assaggiatrici, tra gli altri titoli ha prodotto Il comandante e la cicogna, Il colore nascosto delle cose e 3/19 sempre di Soldini, Un giorno devi andare di Giorgio Diritti, Latin Lover e Tornare di Cristina Comencini. È al lavoro come regista del documentario sul Maestro Mauro Pagani Andando dove non so e come produttrice sul prossimo film di Michela Cescon, Desiderio, ispirato all’omonimo romanzo di Giorgio Montefoschi.

Rosella Postorino vive e lavora a Roma. Con Le assaggiatrici (2018) ha vinto il Premio Campiello e altri 9 premi, tra i quali, per l’edizione francese, il Prix Jean-Monnet. Con Mi limitavo ad amare te (2023) è stata finalista al Premio Strega. Ha pubblicato anche La stanza di sopra (2007), L’estate che perdemmo Dio (2009), Il corpo docile (2013), Il mare in salita (2011) e, nella narrativa per ragazzi, Tutti giù per aria (2019), Io, mio padre e le formiche (2022) e Piangiolina (2024). Il suo ultimo libro è Nei nervi e nel cuore (2024). È tradotta in tutto il mondo.

L’incontro con Silvio Soldini, Cristiana Mainardi e Rosella Postorino prosegue la collaborazione tra l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, presieduta da Piera Detassis, e il Salone Internazionale del Libro di Torino, diretto da Annalena Benini, per raccontare le connessioni tra cinema e letteratura, tra immagini e scrittura nell’arte della narrazione. Il primo appuntamento, nel 2020, è stato con la lezione speciale di Saverio Costanzo, vincitore nel 2005 del David di Donatello come Miglior regista esordiente per Private, il secondo nel 2021 con Giorgio Diritti, vincitore del David di Donatello 2021 per la Miglior Regia e Miglior Film con Volevo nascondermi, il terzo nel 2022 con i Manetti Bros., vincitori del David di Donatello 2018 al Miglior Film per Ammore e Malavita, il quarto nel 2023 con Alessandro Borghi, premiato con il David di Donatello per Miglior Attore Protagonista nel 2019 nei panni di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle. Lo scorso anno la protagonista dell’evento David al Salone è stata Emanuela Fanelli, vincitrice per due anni consecutivi come Miglior attrice non protagonista per Siccità nel 2023 e C’è ancora domani nel 2024.

Premi David di Donatello 70: tutti i vincitori. È il trionfo di Vermiglio

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Elena Sofia Ricci e Mika hanno condotto la 70° edizione dei Premi David di Donatello dallo Studio 5 di Cinecittà. La serata, inspiegabilmente lunga, ha offerto momenti di intrattenimento, troppo pochi per giustificarne la durata.

A bocca asciutta Paolo Sorrentino, nonostante le 15 nomination ricevute da Parthenope, mentre trionfatore della serata è Vermiglio di Maura Delpero, che è anche la prima donna nella storia dell’Accademia a vincere il riconoscimento per la regia. Il film ha vinto un totale di sette statuette. L’arte della Gioia e Gloria! portano a casa 3 premi ciascuno.

Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta totalizza un invidiabile 100% nel rapporto tra nomination e premi vinti, avendo portato a casa tutti i premi per cui era nominato (trucco, acconciatura, costumi e sceneggiatura).

Ecco tutti i vincitori:

Premi David di Donatello 70: tutti i vincitori

MIGLIOR FILM

  • VERMIGLIO

MIGLIORE REGIA

MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE 

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

  • L’arte della gioia Valeria GOLINO, Francesca MARCIANO, Valia SANTELLA, Luca INFASCELLI, Stefano SARDO

MIGLIOR PRODUTTORE

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

MIGLIOR CASTING

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

MIGLIORE COMPOSITORE

  • Gloria! – Margherita VICARIO, Davide PAVANELLO

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

  • Gloria! – Aria! Musica e testi di Margherita VICARIO, Davide PAVANELLO, Edwyn Clark ROBERTS, Andrea BONOMO, Gianluigi FAZIO Interpretata da Margherita VICARIO

MIGLIORE SCENOGRAFIA

  • Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta Scenografia Tonino ZERA Arredamento Maria Grazia SCHIRRIPA, Carlotta DESMANN

MIGLIORI COSTUMI

  • Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta Massimo CANTINI PARRINI

MIGLIOR TRUCCO

  • Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta Alessandra VITA prostetico | special make-up Valentina VISINTIN

MIGLIOR ACCONCIATURA

  • Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta Aldo SIGNORETTI, Domingo SANTORO

MIGLIORE MONTAGGIO

MIGLIOR SUONO

  • VermiglioPresa diretta Dana FARZANEHPOUR Montaggio del suono Hervé GUYADER Creazione suoni Hervé GUYADER Mix Emmanuel DE BOISSIEU

MIGLIORI EFFETTI VISIVI -VFX

  • Napoli – New York – Supervisore Victor PEREZ

MIGLIOR FILM DOCUMENTARIO, PREMIO DAVID CECILIA MANGINI

  • LIRICA UCRAINA di Francesca MANNOCCHI

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una commissione composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Marzia Gandolfi, Francesco Giai Via, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

  • DOMENICA SERA di Matteo TORTONE

Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado.

DAVID GIOVANI

  • NAPOLI – NEW YORK di Gabriele SALVATORES

DAVID DELLO SPETTATORE

DAVID SPECIALE

PREMIO ALLA CARRIERA

  • Pupi Avati

Premi David di Donatello 70: il red carpet

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Premi David di Donatello 70: il red carpet

In occasione dell’assegnazione dei Premi David di Donatello 70, nella cornice di Cinecittà, abbiamo intervistato i protagonisti della serata, ospiti, nominati, presentatori della grande notte del cinema italiano.

Premi David di Donatello 70: tutti i vincitori. È il trionfo di Vermiglio

Premi David di Donatello 69: tutti i vincitori, è il trionfo di Io capitano

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Carlo Conti e Alessia Marcuzzi hanno condotto la cerimonia di Premiazione dei Premi David di Donatello 69 trasmessa in diretta su RaiUno.

Sovvertendo un po’ i pronostici che volevano Cortellesi vincitrice assoluta di questa edizione, la serata è stata trionfale per Matteo Garrone e il suo Io capitano, che porta a casa sette statuetta, tra cui miglior film e miglior regia. Ottima serata comunque per Paola Cortellesi e per il suo C’è ancora domani che ha portato a casa sei statuette, compresa quella al miglior regista esordiente e migliore attrice protagonista, ma molte sono state le emozioni, principalmente affidate ai Premi alla carriera di quest’anno, Vincenzo Mollica e Milena Vukotic.

Cinque statuette assegnate al bel Rapito di Marco Bellocchio che ha portato a casa i riconoscimenti tecnici, assegnati lontano dai fasti del Teatro 5, in altre location storiche sparse per gli Studi di Cinecittà.

Notevole anche la prestazione di Palazzina Laf, di Michele Riondino, che su quattro candidature porta a casa tre premi, compresi quelli ai migliori interpreti, Riondino stesso e Elio Germano.

Tutti i vincitori dei Premi David di Donatello 69

MIGLIOR FILM

MIGLIOR ATTORE

  • Michele Riondino – Palazzina LAF

MIGLIOR ATTRICE

MIGLIOR REGIA

MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Elio Germano – Palazzina LAF

PREMIO CECILIA MANGINI – MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Laggiù qualcuno mi ama

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

  • Anatomia di una caduta

MIGLIOR PRODUZIONE

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

MIGLIOR COMPOSITORE

  • Adagio

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE

  • Palazzina LAF

MIGLIOR SCENOGRAFIA

MIGLIORI COSTUMI

MIGLIOR TRUCCATORE

MIGLIOR ACCONCIATURA

MIGLIOR MONTAGGIO

MIGLIOR SUONO

  • Io capitano

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

  • The Meatseller

DAVID GIOVANI

David dello spettatore

David Speciali

David alla Carriera

Premi David di Donatello 67ª: Belfast di Kenneth Branagh il premio al Miglior film internazionale

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Belfast di Kenneth Branagh si aggiudica il David come Miglior Film Internazionale. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti. Il riconoscimento sarà assegnato martedì 3 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta in prima serata su RAI 1 dagli studi di Cinecittà, con la conduzione di Carlo Conti affiancato da Drusilla Foer.

Girato in bianco e nero, Belfast mostra il sanguinoso conflitto nordirlandese tra cattolici e protestanti attraverso gli occhi di Buddy, un bambino di nove anni circondato dall’affetto della sua famiglia in una città sconvolta da scontri e violenza. Sarà proprio il giovane protagonista del film, Jude Hill, già vincitore del Critics’ Choice Award per la sua straordinaria interpretazione, a salire sul palco per ritirare il riconoscimento.

I GIOVANISSIMI INTERPRETI SUL PALCO DEL DAVID
Jude Hill, undici anni, non è il primo giovane interprete a calcare il palcoscenico del David. Nel corso della sua storia, infatti, l’Accademia del Cinema Italiano ha già accolto e premiato promettenti attori alle loro prime esperienze sul set. Nel 1967, Stefano Colagrande e Simone Giannozzi ricevono il David Speciale per la loro interpretazione in Incompreso di Luigi Comencini, mentre nel 1974, a soli dieci anni, Tatum O’Neal è la Miglior attrice straniera per Paper Moon di Peter Bogdanovich. Nel 1992, è la volta di Giuseppe Ieracitano e Valentina Scalici (David Speciale per Il Ladro di bambini di Gianni Amelio); l’anno successivo, Alessia Fugardi, nominata come Migliore attrice non protagonista per il film Il grande cocomero di Francesca Archibugi, riceve in regalo il David vinto da Marina Confalone (Miglior attrice non protagonista per Arriva la bufera di Daniele Luchetti) con l’augurio di un buon futuro per il cinema italiano. Nel 2009, Greta Zuccheri Montanari è candidata come Miglior attrice protagonista per L’uomo che verrà di Giorgio Diritti; infine, nel 2021, la giovane Emma Torre ritira il premio per la Miglior sceneggiatura originale di Figli di Giuseppe Bonito, che l’Accademia ha assegnato al padre Mattia scomparso nel luglio del 2019.

Premi David di Donatello 67: tutti i vincitori dell’edizione 2022

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Si è conclusa la 67° edizione dei Premi David di Donatello, che ha visto trionfare È stata la mano di Dio con cinque riconoscimenti, tra cui miglior film, regia a Paolo Sorrentino e attrice non protagonista Teresa Saponangelo. Molto felice anche la serata dei Freaks di Gabriele Mainetti, che porta a casa sei riconoscimenti, tutti tecnici, tranne il prestigioso premio al miglior produttore. Con 11 nomination, Diabolik è comunque uno dei film più riconosciuti dell’anno, anche se porta a casa solo il meritato premio alla canzone originale, andato a Manuel Agnelli

Grandi sorprese per le categorie attoriali che, insieme a Saponangelo hanno premiato anche Silvio Orlando e Swamy Rotolo come migliori protagonisti e Eduardo Scarpetta, non protagonista.

Ecco di seguito tutti i vincitori dei Premio David di Donatello 67

  • Miglior regia: Paolo Sorrentino («È stata la mano di Dio»)
  • Miglior documentario: «Ennio», di Giuseppe Tornatore
  • Miglior montaggio: «Ennio», di Giuseppe Tornatore
  • Miglior compositore: Nicola Piovani («I fratelli De Filippo»)
  • Miglior acconciatura: «Freaks Out»
  • Miglior canzone originale: Manuel Agnelli («La profondità degli abissi» per il film «Diabolik»)
  • Miglior attrice non protagonista: Teresa SaponangeloÈ stata la mano di Dio»)
  • Miglior attore protagonista : Silvio Orlando («Ariaferma»)
  • Miglior scenografia: Massimiliano Sturiale e Ilaria FallacaraFreaks Out»)
  • Miglior attore non protagonista: Eduardo ScarpettaQui rido io»)
  • David dello spettatore: Me contro te
  • David speciale: Sabrina Ferilli
  • Miglior esordio alla regia: Laura SamaniPiccolo corpo»)
  • Migliori costumi: Ursula Patzak («Qui rido io»)
  • Miglior sceneggiatura originale: Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia SantellaAria Ferma»)
  • Miglior attrice protagonista: Swamyu Rotolo («A Chiara»)
  • Miglior Fotografia Ex-aequo: Daria D’Antonio per «È stata la mano di Dio» e Michele Attanasio per «Freak Out»
  • Miglior produttore: Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi, Gabriele Mainetti, Mattia Guerra, Rai Cinema
  • Miglior Cortometraggio: «Maestrale» di Nico Bonomolo
  • Migliori effetti visivi: Stefano Leoni («Freaks Out»)

Premi David di Donatello 2025: ecco le shortlist per otto categorie

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Per la prima volta i Premi David di Donatello annunciano le shortlist nelle categorie Miglior Acconciatura, Miglior Casting, Miglior Compositore, Migliori Costumi, Migliori Effetti VFX, Miglior Scenografia, Miglior Suono e Miglior Trucco. Le shortlist nascono dalle segnalazioni di 467 giurati dell’Accademia del Cinema Italiano, tra acconciatori, casting director, compositori, costumisti, scenografi e arredatori, supervisori e producer effetti visivi, professionisti del suono e truccatori. Dal 27 gennaio al 2 febbraio questi professionisti hanno avuto l’opportunità di selezionare fino a quindici titoli per categoria che, nello specifico del loro settore professionale, reputano essere i più interessanti da proporre alla giuria David per il voto che determinerà a marzo le cinquine di candidati.

L’introduzione delle shortlist è stata decisa da Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, con il Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Giuliana Fantoni, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Alessandro Usai. L’obiettivo è valorizzare e dare ancor più rilievo alle varie competenze professionali che contribuiscono alla realizzazione dei film, con un sistema simile al modello già in uso da premi internazionali come gli Oscar® i Bafta.

Le shortlist vogliono essere anche un’ulteriore occasione offerta dal David per arricchire il dialogo interno all’Accademia, con una maggiore attenzione per i mestieri del cinema. Sono 40 i titoli che hanno ricevuto una o più segnalazioni nelle shortlist e che proseguono nel concorso nelle categorie di Miglior Acconciatura, Miglior Casting, Miglior Compositore, Migliori Costumi, Migliori Effetti VFX, Miglior Scenografia, Miglior Suono e Miglior Trucco. Concorrono nelle altre categorie e per il Miglior Film tutti i 154 film iscritti, fra i quali 47 opere prime. 

Queste le shortlist per i Premi David di Donatello 2025 (con ex aequo):

ACCONCIATURA:

–       Berlinguer – La grande ambizione

–       Campo di battaglia

–       Caracas

–       Diamanti

–       Dostoevskij

–       Finalmente l’alba

–       Gloria!

–       Iddu

–       Il monaco che vinse l’Apocalisse

–       Il ragazzo dai pantaloni rosa

–       Il tempo che ci vuole

–       Il treno dei bambini

–       L’abbaglio

–       Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta

–       Napoli – New York

–       Parthenope

–       Romeo è Giulietta

–       Un altro Ferragosto

–       Vermiglio

CASTING:

–       Anna

–       Berlinguer – La grande ambizione

–       Castelrotto

–       Ciao Bambino

–       Dostoevskij

–       El Paraiso

–       Enea

–       Familia

–       Finalmente l’alba

–       Gloria!

–       Hey Joe

–       L’abbaglio

–       L’arte della gioia

–       Parthenope

–       Quell’estate con Irene

–       Vermiglio

COMPOSITORE:

–       Berlinguer – La grande ambizione

–       Campo di battaglia

–       Confidenza

–       Diamanti

–       Gloria!

–       Iddu

–       Il punto di rugiada

–       Il ragazzo dai pantaloni rosa

–       Il treno dei bambini

–       L’abbaglio

–       Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta

–       Napoli – New York

–       Parthenope

–       Vermiglio

–       Volare

COSTUMI:

–       Berlinguer – La grande ambizione

–       Campo di battaglia

–       Diamanti

–       Dostoevskij

–       Finalmente l’alba

–       Gloria!

–       Il tempo che ci vuole

–       Il treno dei bambini

–       L’abbaglio

–       L’arte della gioia

–       Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta

–       Leggere Lolita a Teheran

–       Limonov

–       Napoli – New York

–       Parthenope

–       Vermiglio

EFFETTI VFX:

–       Another End

–       Berlinguer – La grande ambizione

–       Confidenza

–       Enea

–       Finalmente l’alba

–       I dannati

–       Il monaco che vinse l’Apocalisse

–       Il treno dei bambini

–       L’abbaglio

–       L’arte della gioia

–       Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta

–       Limonov

–       Napoli – New York

–       Parthenope

–       Un mondo a parte

SCENOGRAFIA:

–       Berlinguer – La grande ambizione

–       Campo di battaglia

–       Diamanti

–       Dostoevskij

–       Eterno visionario

–       Gloria!

–       Il tempo che ci vuole

–       Il treno dei bambini

–       L’abbaglio

–       L’arte della gioia

–       La vita accanto

–       Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta

–       Napoli – New York

–       Parthenope

–       Vermiglio

SUONO:

–       Berlinguer – La grande ambizione

–       Campo di battaglia

–       Confidenza

–       Diamanti

–       Enea

–       Finalmente l’alba

–       Gloria!

–       Hey Joe

–       Iddu

–       Il ragazzo dai pantaloni rosa

–       Il treno dei bambini

–       L’abbaglio

–       Napoli – New York

–       Parthenope

–       Romeo è Giulietta

–       Vermiglio

TRUCCO:

–       Berlinguer – La grande ambizione

–       Campo di battaglia

–       Confidenza

–       Diamanti

–       Finalmente l’alba

–       Gloria!

–       I bambini di Gaza

–       Il tempo che ci vuole

–       Il treno dei bambini

–       L’abbaglio

–       L’arte della gioia

–       Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta

–       Limonov

–       Napoli – New York

–       Parthenope

–       Te l’avevo detto

–       Vermiglio

Premi David di Donatello 2024: a Vincenzo Mollica il premio speciale

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Vincenzo Mollica, giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo e radiofonico, riceverà il David Speciale nel corso della 69ª edizione dei Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato venerdì 3 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1 dagli studi di Cinecittà, con la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. L’evento sarà trasmesso per la prima volta in 4K, sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat. Sul red carpet ci sarà Fabrizio Biggio.

“Da oltre quarant’anni, Vincenzo Mollica racconta con passione e sobrietà, entusiasmo e competenza, il mondo dello spettacolo in Italia – dichiara Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Il suo stile unico, l’empatia e la sua arte dell’intervista sono da decenni un esempio per chi ha intrapreso la carriera di giornalista. Per me una vera ispirazione, per tutti un maestro che sa unire gusto pop, film d’autore, grandi attori e registi. E che, soprattutto, ama comunicare, perché Vincenzo Mollica non ha parlato solo agli addetti ai lavori ma al pubblico, enorme, che lo ha conosciuto e apprezzato attraverso televisione e radio. Cinema, musica, tv, fumetto, letteratura, universo digitale: Vincenzo è al fianco di tutti noi, ogni giorno, per raccontarci con la sua coinvolgente curiosità l’affascinante universo della cultura in tutti suoi linguaggi”.

Vincenzo Mollica entra a far parte della redazione del TG1 nel 1980, divenendo uno dei primi giornalisti televisivi specializzati in spettacolo e raccontando, da inviato, grandi eventi come le cerimonie degli Academy Awards, il Festival di Cannes, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e Festival di Sanremo. Ha curato, per oltre venti anni, la rubrica di approfondimento sullo spettacolo del TG1, “DoReCiakGulp”, ha realizzato le trasmissioni televisive “Prisma”, “Taratatà” e “Per fare Mezzanotte” mentre su Rai Radio 2 ha ideato e condotto il programma “Parole parole, storie di canzoni”. Nel corso degli anni, Mollica ha scritto e curato novantatré volumi sul mondo del cinema, della musica e del fumetto ed è stato collaboratore del Radiocorriere TV, Linus, il Venerdì di Repubblica, Il Messaggero e l’Unità. Nel 1986, appare sul fumetto “Viaggio a Tulum”, ideato da Federico Fellini e disegnato da Milo Manara mentre, nel 1995, fa la sua prima apparizione in un fumetto Disney, all’interno della storia “Paperino oscar del centenario”: da un disegno di Andrea Pazienza, che lo ritrae dotato di becco, il giornalista si trasforma, grazie alla penna di Giorgio Cavazzano, in Paperica. Disegnatore egli stesso, Mollica ha diretto, dal 1991 al 1995, la rivista Il Grifo e nel dicembre del 2006 ha esposto le sue opere al Complesso del Vittoriano a Roma. Nel 2019, in occasione della Mostra di Venezia, ha ricevuto il Premio Pietro Bianchi, prestigioso riconoscimento che il Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici conferisce in omaggio a una personalità eccellente del mondo del cinema. E torna al cinema, questa volta da protagonista, con un docufilm da lui ideato e co-prodotto da Atomic e Rai Cinema sugli ultimi anni di vita di Federico Fellini.

Premi David di Donatello 2024: a Milena Vukotic il Premio alla Carriera

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Milena Vukotic riceverà il Premio alla Carriera nel corso della 69ª edizione dei Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato venerdì 3 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa per la prima volta in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat), con la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. Sul red carpet ci sarà Fabrizio Biggio.

Grazie al suo talento unico, Milena Vukotic ha attraversato, con grazia e ironia, sessant’anni di storia del cinema, del teatro e della televisione in Italia. Attrice di grande eleganza, è stata protagonista di interpretazioni ricche di poesia e intelligenza che hanno affascinato molti grandi autori: da Federico Fellini (Giulietta degli spiriti) a Mario Monicelli (i primi due episodi della trilogia “Amici miei”), da Luis Buñuel (Il fascino discreto della borghesia, Il fantasma della libertà, Quell’oscuro oggetto del desiderio) a Ettore Scola (L’arcidiavolo, La terrazza), da Carlo Lizzani (La casa del tappeto giallo, Cattiva) a Dino Risi (Il giovedì, I seduttori della domenica), da Alberto Lattuada (Venga a prendere il caffè… da noi) a Carlo Verdone (Bianco, rosso e Verdone) fino a Ferzan Özpetek (Saturno contro, Un giorno perfetto). Accanto a Paolo Villaggio, nel ruolo iconico di Pina, è stata protagonista di sette dei dieci capitoli cinematografici dedicati al ragionier Ugo Fantozzi. Nel corso degli anni, Milena Vukotic ha ottenuto tre nomination al David come Miglior attrice non protagonista: nel 1983 per il film Amici miei – Atto II di Mario Monicelli, nel 1991 per Fantozzi alla riscossa di Neri Parenti, nel 2014 per La sedia della felicità di Carlo Mazzacurati. Accanto alla sua carriera cinematografica, che conta circa cento film, già a partire dalla metà degli anni Sessanta Milena Vukotic ha lavorato come interprete teatrale, diretta da registi come Giorgio Strehler e Franco Zeffirelli, e televisiva, dal celebre sceneggiato “Il giornalino di Gian Burrasca” di Lina Wertmüller fino alla serie di successo “Un medico in famiglia”.

Milena Vukotic
Milena Vukotic – Credits ph. Fiorenzo Niccoli

Premi David di Donatello 2024: a Giorgio Moroder il David alla Carriera

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Giorgio Moroder, compositore e produttore discografico, riceverà il David alla Carriera nel corso della 69ª edizione dei Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato venerdì 3 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1 dagli studi di Cinecittà, con la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi.

Pioniere della disco e dell’elettronica, Giorgio Moroder, nato il 26 aprile 1940 a Ortisei, è una delle grandi eccellenze italiane nel mondo, uno straordinario artista noto a livello globale. Nel corso della sua eccezionale carriera, Moroder ha firmato alcune delle colonne sonore più iconiche della storia del cinema ricevendo tre Oscar®, quattro Golden Globe e due Grammy Award per le musiche di Fuga di mezzanotte di Alan Parker e Flashdance di Adrian Lyne; la canzone “Flashdance… What a Feeling” e la composizione strumentale “Love Theme” (entrambe in Flashdance); il brano “Take My Breath Away”, successo planetario lanciato dal film Top Gun di Tony Scott. Il lavoro di Moroder ha contribuito a decretare la popolarità di numerosi altri memorabili titoli, da American Gigolò di Paul Schrader a Scarface di Brian De Palma, da La storia infinita di Wolfgang Petersen (con Klaus Doldinger) a Over the Top di Menahem Golan.

Negli anni, l’artista ha lavorato con alcuni grandi nomi della storia della musica, fra i quali Barbra Streisand, Elton John, Cher, David Bowie, ha scritto l’inno dei Giochi Olimpici di Los Angeles 1984, Seul 1988 e Pechino 2008, e la hit “Un’estate italiana” per i Mondiali di calcio 1990.

Nel 1984, Moroder ha prodotto una nuova versione di Metropolis, l’immortale capolavoro di Fritz Lang, colorizzata e ridotta nella durata, con una colonna sonora rock che ha visto la partecipazione di musicisti come Freddy Mercury, Bonnie Tyler e Pat Benatar.

Nel 1989, alla trentaquattresima edizione dei David di Donatello, Moroder ha ricevuto la candidatura al premio per la Migliore canzone originale per la colonna sonora di Mamba di Mario Orfini.

L’artista altoatesino si è aggiudicato oltre cento dischi d’oro e di platino e due ulteriori Grammy: uno per la canzone “Carry On”, interpretata da Donna Summer, e uno per la collaborazione nell’album “Random Access Memories” dei Daft Punk. Nel 2004, Moroder è stato inserito nella “Dance Music Hall of Fame”.

Tra i premi già annunciati della 69ª edizione dei Premi David di Donatello, il Premio David alla Carriera a Milena Vukotic, il David come Miglior Film Internazionale ad Anatomie d’une chute (Anatomia di una caduta) di Justine Triet, il David dello Spettatore a C’è ancora domani di Paola Cortellesi, mentre il miglior cortometraggio è The Meatseller di Margherita Giusti.

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