Home Blog Pagina 2042

Giffoni Experience 2015: i 100 film in concorso

0
Giffoni Experience 2015: i 100 film in concorso

Sono varie e intense le tematiche affrontate dalle storie in concorso nella selezione ufficiale del Giffoni Experience 2015 (17-26 luglio): 98 i titoli tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, selezionati nelle varie sezioni competitive tra le oltre 4.200 opere visionate dalla direzione artistica, e che saranno giudicati dagli oltre 3.600 giovani giurati provenienti da 52 Paesi (tra cui Australia, Corea del Sud, Francia, Giordania, India, Iraq, Libano, Palestina, Pakistan, Qatar, Siria, USA), suddivisi per fasce d’età (Elements+3 per i bambini dai 3 ai 5 anni, Elements +6 per i bambini dai 6 ai 9 anni, Elements+10, per i bambini dai 10 ai 12 anni, Generator+13 per i ragazzi dai 13 ai 16 anni, Generator+16 per i ragazzi dai 16 ai 17 anni, e Generator+18 per i ragazzi dai 18 anni in su).

Saranno sottoposti al giudizio insindacabile della più giovane giuria, ELEMENTS+3, 24 cortometraggi tra cui l’italiano The Mods, firmato da Alessandro Portincasa e Antonio Padovan, e diverse produzioni animate russe e americane, quest’anno particolarmente vivaci: A Fistful of Presents di Cole Clark (USA, 2015), A Little Star di Svetlana Andrianova (Russia, 2014), Bear And Bird di Dan & Jason (USA, 2014), Bounce di Rory Lowe e DC Barclay (Regno Unito, 2015), Broken Wand di Anne Yang e Michael Altman (USA, 2014), Can I Stay? di Paige Carter, Onyee Lo e Katie Knudson (USA, 2015), Captain Fish di John Banana (Francia, 2014), Counting Sheep di Frits Standaert (Belgio, 2015), Fridge Princess di Michelle Oh, Tale Do, Ruby Xia, Mauricio Castano, Airin Budiman, Michelle Oh, Ruby Poon (Canada, 2015), Hard to be a Sparrow di Dariya Vyatkina (Russian Federation, 2014), Herman’s Heart di Anne Kristin Berge (Norvegia 2014), Ivan and the Wolf di Anna Levinson (Germania 2015), Ladybug di Marina Karpova (Russia, 2015), The Law of the Jungle (La Loi du plus di Pascale Hecquet (Francia/Belgio, 2015), Lea and The Forest Pirates di Maria Avramova (Svezia, 2015), Lune di Toma Leroux e Patrick Delage, (Francia, 2014), Oh, My Goddess! di Pei-Chia, Tsai (Taiwan, 2015), Papa di Natalie Labarre (USA, 2014), Schwammerlbert di Pia Auteried (Germania, 2014), The Search for the Monster of Lake QS di Sarah Lynne Reul (USA, 2015), Sky High di Stewart Powers (Regno Unito 2015), The True Knight di Dominika Brodowsk (Regno Unito, 2014), Waves in the Sky di Gildardo Santoyo del Castillo (Messico, 2015).

Due invece i lungometraggi fuori concorso, entrambi europei: Raven The Little Rascal – The Big Race di Ute Von MunchowPhol (Germania, 2015) e Minnie and the Mozzies di Jannik Hastrup e Flemming Quist Moeller (Danimaca, 2014) in cui i due registi affrontano, con i toni a tratti magici adatti ai più piccoli, una questione delicata quale il bullismo.

Storie di amicizia, coraggio e determinazione nella sezione ELEMENTS +6. How to Steal a Dog (Corea del Sud, 2015), firmato da Sung-Ho Kim e distribuito da 9ers Entertainment, è l’avventura rocambolesca e toccante di due bambine che devono aiutare la mamma di una delle due a trovare il denaro per affittare, finalmente, una casa. Mentre Amazing Wiplala (Olanda, 2014, prodotto da Boss Bros e distribuito da Attraction Distribution) – diretto da Tim Oliehoek, racconta l’incontro fantastico tra una famiglia e un minuscolo mago che porterà scompiglio e novità in famiglia. Dall’India arriva Rainbow (2014) – diretto da Nagesh Kukunoor e prodotto da Kukunoor Movie – viaggio alla ricerca della felicità di due bambini, sorella e fratello, attraverso un paese che sa essere generoso, magico e crudele allo stesso tempo. In Ghosthunters – On Icy Trails di Tobi Baumann (Austria, Germania, Irlanda, 2015, distribuito in Italia da Notorious Pictures) si racconta la storia dell’undicenne Tom e di Hugo, fantasma rinvenuto in cantina che non solo è del tutto innocuo, ma ha anche un disperato bisogno d’aiuto. È ambientato nel 1900, in un orfanotrofio la cui direttrice costringe i bambini a lavorare in una fabbrica Monkey Business from A to Z di Johan Nijenhuis (Olanda, 2015). Due i titoli italiani: Grotto di Micol Palluca (Italia, 2015 – prodotto da Thalia Film) e The Games Maker (Italia, Argentina, Canada, 2014), diretto da Juan Pablo Buscarini, interpretato da Joseph Fiennes e Valentina Lodovini, (distribuzione internazionale Cinema Management Group, distribuzione italiana De Angelis Group). Sei, invece, i corti in gara: Me Buddy, Muhammad di Eleanor Walsh (Irlanda, 2014), Zero di Tony T. Datis (Francia, 2014), The Fly (La mosca) di Marco Di Gerlando (Italia, 2015), The Present di Jacob Frey (Germania, 2014), Vitello digs a hole di Dorte Bengtson (Danimarca 2015), The Wish Fish di Karel Janák (Repubblica Ceca, 2015).

Racconti sospesi tra fantasia e realtà nella sezione ELEMENTS +10. Con Paper Planes (Australia, 2014), distribuito dalla Arclight Films e diretto da Robert Connolly scopriamo la passione di un ragazzo per il volo ed il suo viaggio per competere nei campionati mondiali di aerei di carta in Giappone. Filo conduttore dell’avventura la ricostruzione del rapporto tra il figlio e il padre (Sam Worthington, il Jake Sully di Avatar, ospite del Giffoni Experience 2010). Nel belga Labyrinthus (Belgio, 2014) di Douglas Boswell, realtà e mondo virtuale si incontrano e si scontrano: un ragazzo scopre che una coetanea è imprigionato in un video gioco e spetterà a lui salvarla. Birds of Passage (Francia, Belgio, 2015, distribuzione internazionale Attraction Distribution) diretto da Olivier Ringer, tratta invece la storia struggente dell’amicizia tra Cathy e la sua amica Margaux, costretta su una sedia a rotelle. Insieme le bambine affronteranno una rischiosa avventura per salvare la vita di una piccola anatra. The Shamer’s Daughter di Kenneth Kainz (Danimarca, 2015) è la storia di Dina, la figlia della sciamana: una ragazza che, suo malgrado, ha ereditato il potere soprannaturale della madre, quello di guardare dentro l’anima delle persone, facendole vergognare di se stesse. In Adama di Simon Rouby (Francia, 2015), un coraggioso dodicenne attraversa l’Europa, stretta nella morsa della prima guerra mondiale, sostenuto dalla forza della disperazione e dalla poesia dell’infanzia, per portare a compimento il proprio viaggio iniziatico. Un altro bimbo pieno di coraggio è il protagonista di My Mother’s Blue Sky di Ali Ghavitan (Iran, 2015): il piccolo Amir, che ha perso il padre e vive con la madre con la quale lavora in una piccola miniera di carbone. Chiude la selezione Mara and the Firebringer di Tommy Krappwies (Germania, 2015) un film di avventura e magia nel quale la giovane Mara deve comprendere il senso delle sue inquietanti visioni. Per i cortometraggi sono stati selezionati: Two left feet (Due piedi sinistri) di Isabella Salvetti (Italia 2015), The Alchemist’s Letter di Carlos Andre Stevens (USA, 2015), Hursit di Selcen Yilmazoglu, (Turchia, 2015), Johnny Express di Woo Kyungmin (Corea del Sud, 2014), The Wanderer di Emmanuel Moscoso (Argentina, 2015), The Red Thunder di Alvaro Ron (USA, 2015), Fare Thee Well (La Fonte) di Mattia Venturi (Italia, 2015).

Intense le tematiche proposte in GENERATOR +13: dai sogni adolescenziali scanditi dal ritmo di ottima musica rock a temi molto più delicati come l’elaborazione del lutto. In Beatles (Norvegia, 2014, Norwegian Film Institute) – tratto dall’omonimo libro di Lars Saabye Christensen e diretto da Peter Flinth (FAKIREN FRA BILBAO, presentato al GFF 2004) – incontriamo quattro ragazzi che nella Oslo degli anni ’60 sognano di diventare i Beatles. Si continua con The Beat Beneath My Feet (Regno Unito, 2014, Spotlight Pictures) di John Williams interpretato da Luke Perry, noto per essere stato uno dei protagonisti del telefilm BEVERLY HILLS 90210. Tom, un adolescente solitario, sogna di diventare una rock star, ma si sente frustrato dalla sua cattolicissima madre single, Maria. Quando un forestiero misterioso trasloca nel piano sottostante e comincia a suonare musica rock a tutte le ore, Tom lo riconosce come il chitarrista caduto in disgrazia, Max Stone, della rock band “Nothing”, scomparso da anni e presunto morto. Si toccano “corde” delicate con Thread Of Lies (Corea del Sud, 2014, CJ Entertainement), diretto da Lee Han. Hyun-sook è una madre vedova, divisa tra l’educazione di due adolescenti e un impegnativo lavoro in un grande negozio di alimentari. Un giorno, la figlia più giovane, Cheon-ji, si suicida senza nemmeno lasciare un biglietto. Lottando con il senso di colpa e la rabbia, e senza sapere perché Cheon-ji ha scelto di uccidersi, la madre non trova pace, mentre lunghi flashback ci mostrano la giovane vittima di atti di bullismo nella sua scuola media. Copione diverso per la regista Lea Pool, una delle più importanti del Canada. Vincitrice a Berlino, Chicago, Sarajevo, Toronto e proprio a Giffoni nel 1999 grazie al suo EMPORT-MOI, torna quest’anno sullo schermo della Cittadella del Cinema con The Passion Of Augustine (Canada, 2014, Seville International). Al centro dell’opera la storia di Madre Agostina, una suora che, dietro ad un’apparenza rigida, nasconde un animo più leggero e porta avanti con determinazione e sagacia un collegio nelle zone rurali del Quebec, nel bel mezzo della “Quiet revolution”. È ambientato a cavallo del 19esimo secolo Marie’s Story (Francia, 2014, Indie Sales, distribuito in Italia da Mediterranea Productions) diretto da Jean-Pierre Améris, già regista del film EMOTIVI ANONIMI (LES ÉMOTIFS ANONIME, 2010). Basato su eventi realmente accaduti, il lungometraggio, che sarà distribuito in Italia dalla Mediterranea Productions, segue le vicende di un umile artigiano e di sua moglie che, nel disperato tentativo di trovare una forma di contatto con la figlia nata sorda e cieca e incapace di comunicare con il mondo intorno a lei, decidono di affidarla all’Istituto Larnay nel centro della Francia, dove un ordine di suore cattoliche gestisce una scuola per ragazze non udenti. In Sanctuary di Marc Brummund (Germania, 2015) siamo nel 1968: Rolling Stones, pantaloni a zampa di elefante, minigonne, rivoluzione sessuale, mentre Wolfgang, un ragazzo di quattordici anni dallo spirito ribelle e contestatario, viene mandato a Freistatt, una casa-famiglia per giovani problematici. Infine You’re ugly too di Mark Noonan (Irlanda, 2014) racconta la storia, di dolore e fiducia, di Will: un uomo con trascorsi criminali che ottiene un rilascio straordinario dal carcere per prendersi cura di sua nipote Stacey, in seguito alla morte della madre di lei.

Primi turbamenti adolescenziali e l’inquietudine di una generazione nei film selezionati per GENERATOR +16. In Other Girls (Finlandia, 2015, Finnish Film Foundation) diretto da Esa Illi, si intrecciano le vite di quattro ragazze alle prese con l’ingresso nell’età adulta. Ad ispirare la storia è una serie di video diari sovversivi, controversi e scandalosi realizzati nel 2011 da 4 giovani di Helsinki. Il rap è descritto come un’occasione di riscatto dal degrado in Max & Lenny (Francia, 2014, Alpha Violet), diretto da Frederic Nicolas. Max è una giovane congolese clandestina che si imbatte, a nord di Marsiglia, in Lenny, una ragazza taciturna coinvolta nel traffico di droga; nasce tra loro un legame cementato dalla lotta comune per la sopravvivenza che restituirà ad entrambe una percezione diversa del mondo. Tra gli autori del film c’è anche Francois Begeaudeau, autore ed interprete del film LA CLASSE, vincitore della Palma d’Oro. Emozioni in contrasto in Nena (Olanda/ Germania, 2014, produzione Key Film, distribuzione internazionale Mountain Road Entertainment Group), la 16enne protagonista del lavoro diretto da Saskia Diesing. Le sue trepidazioni si dividono tra il tentativo di suicidio di suo padre, Martin, paralizzato dal collo in giù, e l’infatuazione per Carlo, lanciatore della squadra di baseball. Lontano dagli occhi indiscreti degli adulti, alle prese con matrimoni falliti, i due ragazzi si spingono oltre i confini della loro amicizia, alla scoperta di una passione intensa. È nota per il ruolo di Arya Stark nella serie HBO Il Trono di Spade, Maisie Williams, protagonista di The Falling (Regno Unito, 2014, Independent) che è diretto da Carol Morley; è la storia di una ragazza problematica, determinata a indagare le cause di una misteriosa epidemia che ha invaso la scuola femminile che frequenta. Ci troviamo nell’Inghilterra del 1969, in un Mondo sull’orlo di una rivoluzione epocale. In Standing Tall di Emanuelle Bercot (Francia, 2015, distribuito in Italia da Officine Ubu), Malony, abbandonato dalla madre all’età di sei anni, entra ed esce ininterrottamente dalle aule del tribunale dei minori, ma le cose cambieranno quando incontrerà Tess, una ragazza veramente speciale, dalla quale il giovane vedrà sprigionarsi un nuovo barlume di speranza. Una storia di integrazione è quella che ispira Your Tiger di Cyprien Vial (Francia, 2014), in cui Bébé Tigre è Many, un ragazzo indiano di diciassette anni originario del Punjab, preso in custodia dallo Stato francese. Un esempio di integrazione riuscita da parte del protagonista che divide il suo tempo tra la scuola, gli amici e la fidanzata Elisabeth, senza perdere il contatto con la comunità Sikh. All The Wilderness di Micheal Johnson (Usa, 2014) è la storia di James, un adolescente inquieto che si è perso nelle lande selvagge della sua mente: lotta per far fronte all’assenza del padre e vive in un mondo di sua creazione.

Produzioni che provengono da mezzo mondo (dagli USA alla Nuova Zelanda passando per India, Corea e Europa) sono state scelte per raccontare la complessità di GENERATOR +18, la giuria più adulta del festival. Si parte dal debutto alla regia di Lou Howe con Gabriel (Usa,2014, Preferred Content). Un film che cattura con spietata sensibilità le vicende di un ragazzo disturbato – un bravissimo Rory Culkin – che crede di ritrovare la serenità ricongiungendosi al suo primo amore. Svelando, a poco a poco, lo squilibrio mentale di Gabriel, Lou Howe mette a nudo la mancanza di comprensione collettiva nei confronti dei problemi legati alla psiche. Prende il nome in prestito da un album di Bruce Sprigsteen Darkness On The Edge Of Town (Irlanda, 2014, distribuzione internazionale Cinemavault) del regista Patrick Ryan. Un film che attraversa diversi generi cinematografici – dal dramma al thriller, fino a giungere ad una sorta di western moderno – e che narra la storia di un adolescente dal passato difficile che sceglie di vendicare la morte di sua sorella, scomparsa e trovata poi assassinata in un bagno pubblico. Gli scacchi come riscatto da una vita complicata sono al centro di The Dark Horse (Nuova Zelanda, 2014, Seville International, distribuito in Italia dalla Kock Media) diretto da James Napier Robertson e interpretato dalla star maori Cliff Curtis (Rapa Nui, La ragazza delle balene, Blow, Training Day, 10000AC). È la storia vera di ex campione di partite lampo, affetto da disturbo bipolare, che diventa allenatore di scacchi a squadre per il recupero di ragazzi difficili. L’attrice indiana Kalki Koechlin interpreta una ragazza con paralisi cerebrale in Margarita, With A Straw (India, 2014, Wide Management) in cui la regista Shonali Bose ci presenta la disabilità in modo assolutamente naturale e “normale”: Lalia, come tutte le adolescenti ha passioni – suona e compone musica elettronica – emozioni, sentimenti, si innamora, tradisce… Astragal di Brigitte Sy (Francia, 2014) è un raffinato biopic in bianco e nero della scrittrice e poetessa francese Albertine Sarrazin. Il titolo prende spunto da un suo romanzo (L’astragale) del 1965 ed è anche il nome dell’osso del piede (l’astragalo) che Albertine si rompe mentre, a 19 anni, scappa dalla prigione dove sta scontando una condanna per rapina. Film di genere che trae ispirazione dalla tradizione dei “cappa e spada” coreani è Coin Locker Girl di Jun-Hee Han (Corea, 2015) che racconta di Il-young, bambina abbandonata appena nata in una stazione della metropolitana all’interno di una cassetta di sicurezza di Chinatown dove, anni dopo, incontra una donna che tutti chiamano “Mamma”, un boss criminale che la accoglie nella sua banda come una figlia. Chiude la selezione Fatima di Philippe Faucon (Francia, 2015). E’ la storia di una madre sola con due figlie adolescenti, Souad e Nesrine, cui cerca di garantire il miglior futuro possibile. Fatima lavora come donna delle pulizie a orari e ritmi impossibili. Un giorno, però, cade dalle scale e non potendo lavorare, comincia a scrivere in arabo tutto quello che, nella lingua francese, non è mai stata in grado di esprimere alle figlie.

L’incontro, l’incrocio di destini tra diverse età e differenti generazioni è il tema ricorrente dei cortometraggi fiction della sezione GENERATOR +18 che propone nove film: Boys (Pojkarna) di Isabella Carbonell (Svezia, 2015), I do well to remember di Cesar Roldan (Spagna, 2015), Lukas & the Aspies di Anders Gustafsson (Danimarca, 2015), Throw Me to the Dogs di Aaron Dunleavy, Joseph Ollman (Regno Unito, 2015), Share di Pippa Bianco, (USA, 2014), Pitahaya firmato da Albert Espinosa (Spagna, 2014) e tre corto italiani Carvina di Luca Marcionelli (Italia, 2014), Point of view (Punto di vista) di Matteo Petrelli (Italia,2015), La Malaerba di Mirco Valenza (Italia, 2015).

Sono 11, invece, i cortometraggi animati di GENERATOR +18: About a Mother (Про MAMY) di Dina Velikovskaya (Russia, 2015), A single life di Job Roggeveen, Joris Oprins & Marieke Blaauw (Netherlands, 2014), Beach Flags di Sarah Saidan (Francia, 2014), Carface (Autos portraits) di Claude Cloutier, (Canada, 2015), Digital Native (Joojeh Mashini جوجه ماشینی) di Mahboobeh Mohammadzaki (Islamic Republic of Iran, 2015), Disrupted di Alicja Jasina (USA, 2014), Juan and the cloud (Juan y la nube) di Giovanni Maccelli (Spagna, 2014), Mechanick di Margherita Clemente, Lorenzo Cogno, Maria Garzo, Tudor Moldovan (Italia, 2015), My Grandfather was a cherry tree di Olga Poliektova, Tatiana Poliektova (Russia, 2015), The Wait of May (L’Attesa del Maggio) di Simone Massi (Italia, 2014), Yùl and the Snake (Yùl et le Serpent) di Gabriel Harel (Francia, 2015).

Integrazione, terrorismo, genocidio, sono alcuni dei temi al centro delle opere della sezione GEX DOC. Punta l’obiettivo sul terrorismo Warriors From The North (Danimarca, 2014, Danish Film Institute) di Søren Steen Jespersen e Nasib Farah. I due registi ci raccontano del gruppo somalo Al-Shabaab che raduna in sé dei giovani musulmani con difficoltà ad integrarsi in Danimarca e che decidono di entrare nelle fila del terrorismo islamico. Reduce dell’olocausto è Greta Klingsberg, membro del cast originale di Brundibar Revisited di Douglas Wolfsperger (Germania/Repubblica Ceca, 2014, Douglas Wolfsperger Filmproduktion) che affronta il genocidio attraverso il riferimento all’opera per bambini Brundibàr. Si tratta di un’opera nota per essere stata rappresentata nel campo di concentramento di Terezin-Theresienstadt, tra il 1943 ed il 1944, in segno di protesta anti-nazista. Nel lavoro di Wolfsperger, un gruppo di ragazzi a Berlino rimette in scena l’opera e compie un viaggio a Terezin/Theresienstadt per documentarsi sugli orrori del terzo Reich. L’opera è auto-prodotta. All The Time in The World di Suzanne Crocker (Canada, 2014), esplora il tema del bisogno di staccarci dalla nostra vita frenetica e sovraccarica di tecnologia, per ricreare il contatto con l’altro, con noi stessi e con il nostro ambiente naturale, il contatto dei genitori con i figli, dei bambini con la natura. Si parla della difficoltà di combinare lavoro e sentimenti in The Circus Dymasty di Anders Riis-Hansers (Danimarca, 2014) in cui Benny Berdino, proprietario di uno dei più grandi circhi d’Europa, sogna che suo nipote, Patrick Berdino, prolunghi e mantenga viva la sua dinastia attraverso un matrimonio apparentemente già deciso. In Finish Line (Spagna, 2014) di Paola Garcia Costas c’è la storia di un papà e della sua bimba, affetta dalla sindrome di Rett. I due prendono parte ad una maratona per sensibilizzare il pubblico nei confronti di questa malattia devastante e ancora sconosciuta. Chiude la sezione competitiva Protagonisti Per Sempre (Italia, 2014) di Mimmo Verdesca, vincitore del nastro d’argento per il miglior documentario nel 2012, in cui il regista compie un excursus dal neorealismo ad oggi con gli enfant prodige di altri tempi. Protagonisti sono gli interpreti di film celebri come “Ladri di biciclette”, “La ciociara”, “La vita è bella”, che si raccontano e raccontano della loro esperienza al fianco dei più acclamati registi della storia del nostro cinema.

Giffoni Experience 2015: annunciate dall’Expo le novità

0
Giffoni Experience 2015: annunciate dall’Expo le novità

giffoni experience 2015Nella prestigiosa vetrina di Expo, dove si esaltano e apprezzano le eccellenze Made in Italy (e non solo), non poteva mancare il Giffoni Experience 2015, contenitore di idee, acceleratore di progetti culturali, incubatore di strategie creative, promotore di turismo e valorizzazione del territorio. Non solo luoghi da scoprire, o prodotti tipici da gustare, ma anche brand da promuovere e sviluppare. E’ con questa motivazione che il Gal Colline Salernitane (presieduto da Paolo Russomando, sindaco di Giffoni Valle Piana), ha scelto proprio il Giffoni Experience come punta di diamante dell’area Picentina per la sua partecipazione – quest’oggi – all’Expo.

“Il Giffoni – spiega il direttore Gubitosi – è il più importante contenitore di immagine e idee di tutto l’area. Conosciuto nel mondo, è un elemento fondamentale e trainante dell’economia locale e regionale”.

L’evento di stamane a Milano è stato organizzato dal Consorzio Gruppo Eventi presieduto da Vincenzo Russolillo, che ha coordinato le attività all’interno di Cascina Triulza, mediante il suo format dedicato proprio alla promozione dei territori all’interno dei grandi eventi nazionali ed internazionali. Sulle note avvolgenti del Waltz n.2 di Shostakovich, colonna sonora del Giffoni Film Festival, la  Banda della Polizia Locale di Milano, ha inaugurato la giornata di Giffoni all’Expo. Un omaggio che il Comune di Milano e il comandante Antonio Barbato hanno voluto offrire al Gff, anche a supporto della collaborazione siglata con la Polizia Locale di Giffoni Valle Piana, diretta dal comandante Rosario Muro.

Dopo le emozioni trascinanti della banda, spazio al cinema con la presentazione del  film realizzato dal Dipartimento Digitale di Giffoni “Cibo e cinema”. In venti muniti si susseguono  le scene più conosciute, ammiccanti, poetiche ed emblematiche che hanno raccontato sul grande schermo il cibo, la cucina, la gastronomia in generale.

All’incontro – al quale hanno partecipato anche il presidente del Giffoni Experience Piero Rinaldi, il sindaco Paolo Russomando,  il coordinatore Agenzia Gal Gennaro Fiume e tutti i rappresentanti amministrativi dei comuni del Gal –  il direttore Claudio Gubitosi e Umberto Chiaramonte, leader di Mn Holding hanno annunciato uno straordinario nuovo progetto musicale per il 2015. Novità assoluta di questa edizione è, infatti, la presenza, durante le giornate del festival, di un ‘late showcondotto dal Trio Medusa, che andrà in onda su Italia1 in seconda serata per 6 puntate dalla fine di agosto. Da Piazza Lumière, a Giffoni, a partire dalle ore 22 del 18 luglio, prenderà vita uno spettacolo che unirà musica e cinema e fonderà interviste pungenti ed ironiche con momenti di puro divertimento e performance dal vivo. Ogni sera un ospite musicale ed uno cinematografico del festival saranno intervistati dal Trio Medusa, che non rinuncerà a divertenti incursioni nella vita del Giffoni Experience per raccontare, con gag e filmati, gli eventi più importanti della giornata appena trascorsa. Protagonisti di questo innovativo ‘late show’ saranno anche i ragazzi di Giffoni che, direttamente dal palco, incalzeranno gli ospiti con il loro modo di fare schietto, curioso e acuto, tratto distintivo della giovane giuria del festival.

Cinema, musica, teatro, masterclass, arte, spettacoli: il Giffoni Film Festival (17-26 luglio) è questo, e tanto altro ancora. Oltre ai 3600 giurati provenienti da tutto il mondo, saranno migliaia i giovani che si daranno appuntamento alla Cittadella del Cinema per incontrare i propri idoli e almeno 250mila il pubblico partecipante previsto. Dopo l’annuncio di Martin Freeman, apprezzato per il personaggio di Bilbo Baggins nei tre adattamenti de Lo Hobbit, Darren Criss, l’attore e cantautore statunitense che nella serie GLEE  interpreta Blaine Devon Anderson, Mark Ruffalo, acclamato Hulk della serie Marvel The Avengers, l’irriverente e intensa Asia Argento e tutto il cast della celebre serie Braccialetti Rossi, questa mattina dall’Expo è stata confermata la presenza dell’attore e comico italiano Fabio De Luigi.

L’artista mette alla prova la sua ecletticità accettando vari ruoli cinematografici. Tra le altre cose, lavora come co-protagonista di Claudio Bisio in Asini, si avvicina poi al cinema d’autore con il Partigiano Jonny di Guido Chiesa. In seguito Giulio Manfredonia gli affida due ruoli nei lungometraggi Se Fossi In Te e in È Già Ieri. Lo ritroviamo in Un Aldo qualunque di Dario Migliardi  e Ogni volta che te ne vai di Davide Cocchi. A teatro, è nel cast di Irma la dolce di Alexandre Breffort. Dal 2005 è stato protagonista su Italia 1 per due stagioni consecutive della fortunata sit-com Love Bugs, prima al fianco di Michelle Hunziker e poi di Elisabetta Canalis. E’ diretto da Gabriele Salvatores nei film Come Dio Comanda e Happy Family, l’anno successivo  è protagonista de La peggior settimana della mia vita, di cui è anche co-sceneggiatore e co-creatore del soggetto, diretto da Alessandro Genovesi. Durante l’estate dello stesso anno, viene diretto da Fausto Brizzi in Com’è bello far l’amore 3D. A fine 2012 è uscito nei cinema Il peggior Natale della mia vita, continuazione del precedente La peggior settimana della mia vita. Nel 2013 interpreta Alberto Nardi un imprenditore giovane e dinamico che cerca di sbarazzarsi una volta per tutte la moglie, interpretata da Luciana Littizzetto, nel film Aspirante vedovo. Nel febbraio 2014 è protagonista della pellicola Una donna per amica, accanto a Laetitia Casta, dove recita nel ruolo di Francesco, avvocato impacciato che si innamora della sua migliore amica proprio quando questa decide di sposarsi.

Giffoni Experience 2015: anche Orlando Bloom tra gli ospiti

0

Si arricchisce sempre più il programma degli incontri per i giurati della 45esima edizione del Giffoni Experience, esortati dal tema di quest’anno, Carpe Diem, a rendere straordinaria la propria vita, con coraggio e passione. E sarà proprio uno degli attori che ha meglio incarnato sul grande schermo queste due virtù, Orlando Bloom, l’ospite internazionale con cui gli oltre 3.600 ragazzi provenienti da 52 Paesi potranno confrontarsi il prossimo 25 luglio. Lo ha annunciato oggi Claudio Gubitosi, nel corso di un incontro alla redazione de IL MATTINO con il direttore Alessandro Barbano.

giffoni experience 2015Acclamato per il personaggio di Legolas, l’arciere elfo della trilogia de “Il Signore degli Anelli”, con cui ha conquistato giovanissimo nel 2001 la fama planetaria – e diversi premi –  e nei cui panni è tornatodieci anni dopo, per i tre adattamenti dell’epico prequel “Lo Hobbit”, Bloom si è imposto in pochissimo tempo tra le giovani star più cool del cinema internazionale. Complice del successo anche un altro celebre ruolo avventuroso, quello di Will Turner, corsaro per amore al fianco di Johnny Depp e Keira Knightley nei primi tre capitoli della saga campione d’incassi sui Pirati dei Caraibi– La maledizione della prima luna (2003),Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma (2006), Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo (2007) – diretti da Gore Verbinski.

Accanto ai fantasy e ai kolossal storici– Troy di Wolfgang Petersen (2004), Le crociate di Ridley Scott (2005), I tre moschettieri di Paul W.S. Anderson (2011) – l’attore britannico ha prestato il suo fascinoso talento anche alla commedia conElizabethtown di Cameron Crowe (2005), al thriller in The Good Doctor di Lance Daly (2010) e in Zulu di Jérome Salle con Forest Whitaker (2013), ha vestito i panni della cinica rockstar di Sympathy for Delicious(2010)film del debutto alla regia di Mark Ruffalo, ed è ritornato a teatro – il suo primo amore – per Romeo e Giulietta – il Musical da Broadway, messo in scena da David Leveaux nel 2013 e la cui rappresentazione filmata è stata proposta al cinema nel 2014.

Ad agosto Bloom tornerà sul grande schermo in Digging For Fire di Joe Swanberg, applaudito al Sundance Film Festival, accanto a Jane Adams, Steve Berg, Anna Kendrick, Sam Rockwell, mentre per il 2016 è prevista l’uscita di Unlocked, il nuovo action-thriller di Michael Apted (Il mondo non bastaLe cronache di Narnia – Il viaggio del veliero) con Noomi Rapace, nei panni di un’agente della CIA alle prese con un possibile attacco terroristico, e un cast stellare che annovera Michael Douglas, John Malkovich, Toni Collette. Attesissimo, soprattutto, è il suo rientro nella saga più amata sui pirati: proprio in questi giorni l’attore è impegnato sul set di The Pirate of the Carribean: Dead Men Tell No Lies in cui, dopo essersi preso una pausa dalle avventure firmate Disney saltando il quarto capitolo “Oltre i confini del mare”, torna per la gioia dei fan a vestire i panni di Will Turner.

Della nuova avventura in fondo all’oceano (dove lo si era visto scomparire con l’Olandese Volante nell’ultimo capitolo piratesco a cui aveva partecipato) e delle sue tante altre imprese non solo cinematografiche, tra cui l’impegno dal 2009 come Ambasciatore di buona volontà dell’Unicef, Orlando Bloom parlerà ai giovani giurati del Giffoni 2015.

Bloom è stato nominato UNICEF Goodwill Ambassador nell’ottobre 2009, per il suo impegno nei confronti dei diritti dei bambini nel mondo. Bloom è un sostenitore di UNICEF dal 2007, quando visitò le scuole nel distretto occidentale di Kaski e Chitwan, tra le regioni più povere del Nepal. Inoltre è stato il testimone della campagna UNICEF per la bonifica dell’acqua a favore delle famiglie locali. Come ambasciatore Unicef Bloom ha anche visitato la Siria e recentemente nel marzo 2015 la Liberia un’area affetta dal virus mortale dell’ Ebola per portare sostegno alla comunità locale.

Giffoni Experience 2015: al via oggi con Ant-Man della Marvel

0
Giffoni Experience 2015: al via oggi con Ant-Man della Marvel

giffoni experience 2015Star, blue carpet, giovani giurati, masterclass, concerti ma Giffoni Experience è soprattutto film sorprendenti, innovativi, originali che raccontano l’adolescenza nel 2015 vista da tutte le parti del mondo. Nei film in concorso presentati nelle sei sezioni competitive (+3 anni, +6, +10, +13. +16 e +18), l’evento per i ragazzi più importante del mondo è pronto a lasciare il segno ancora una volta negli occhi e nella fantasia dei giovani giurati che avranno la fortuna di assistere alle proiezioni. Uno dei temi affrontati nelle pellicole selezionate dai responsabili artistici delle diverse sezioni in concorso (Manlio Castagna, Luca Apolito, Gianvincenzo Nastasi e Antonia Grimaldi) è la musica: come nel norvegese Beatles di Peter Flinth, tratto dall’omonimo romanzo di Lars Saabye Christensen, in cui quattro ragazzi sognano di diventare i Beatles nella Oslo degli anni ’60. Un sogno adolescenziale che condivide anche Tom, protagonista di The Beat Beneath My Feet dell’inglese John Williams: adolescente solitario, Tom sogna di diventare una rockstar ma si sente frustrato dalla sua cattolicissima madre single e, quando un forestiero misterioso trasloca nel piano sottostante e comincia a suonare rock a tutte le ore, il ragazzo lo riconosce come un chitarrista di una band caduto in disgrazia, scomparso da anni e presunto morto. Ad accrescere l’interesse per la pellicola, anche l’attore che interpreta Tom, quel Luke Perry noto per essere stato uno dei protagonisti del telefilm Beverly Hills 90210. Un altro volto notl, Rory Culkin, fratello minore di Macaulay Culkin (ex ragazzo prodigio di Mamma ho perso l’aereo) è protagonista di Gabriel, film che cattura con spietata sensibilità le vicende di un ragazzo disturbato che crede di  ritrovare la serenità ricongiungendosi al suo primo amore. La musica è protagonista anche di Max e Lenny del francese Frederic Nicolas in cui il rap è descritto come un’occasione di riscatto dal degrado. Tra gli autori del film c’è anche Francois Begeaudeau, autore ed interprete di La Classe, vincitore della Palma d’Oro a Cannes. Gioia anche per i fans di Bruce Springsteen con Darkness on the edge of town, film dell’irlandese Patrick Ryan che prende il titolo proprio da un grande successo del Boss: un film che attraversa diversi generi cinematografici, dal dramma al thriller, fino al western moderno, e che racconta la storia di un adolescente dal passato difficile che sceglie di vendicare la morte della sorella.

DISABILITA’, SUORE CORAGGIOSE E BULLISMO AL CENTRO DELLE TRAME
Di disabilità, presentata in modo assolutamente normale, parla invece l’indiano Margarita, with  a straw, in cui il regista Shonali Bose racconta la storia di Lalia, nata con una parallisi cerebrale che le impedisce di esprimersi chiaramente e camminare costringendola su una sedia a rotelle ma fiera e orgogliosa della sua personalità. Di bullismo si parla nel coreano Thread of Lies di Lee Han con una mamma devastata dal senso di colpa quando la figlia più giovane si suicida senza nemmeno lasciare un biglietto: scoprirà che la ragazza, studentessa di scuola media, è stata vittima di atti di bullismo di cui la mamma era inconsapevole. Gli scacchi come riscatto da una vita complicata sono al centro di The Dark Horse diretto dal nozelandese James Napier Robertson e interpretato dalla star maori Cliff Curtis (già protagonista di Rapa Nui e Training Day), storia vera di un ex campione di partite lampo, affetto da disturbo bipolare, che diventa allenatore di scacchi a squadre per il recupero di ragazzi difficili. Grande attesa anche per il nuovo film di Lea Pool, una delle più importanti registe canadesi: il suo The Passion of Augustine racconta la storia di Madre Agostina, una suora che, dietro un’apparenza rigida di direttrice di un convento adibito a college femminile, è capace di trasformare un piccolo monastero in un gioiello musicale ma è costretta a fronteggiare gli assalti della modernità. Una suora coraggiosa è anche la protagonista di Marie’s Story diretta dal francese Jean Pierre Améris, già regista del film Emotivi Anonimi: la pellicola, basata su eventi realmente accaduti, segue le vicende di un umile artigiano e di sua moglie, che, nel disperato tentativo di trovare una forma di comunicazione con la figlia nata sorda e cieca, decidono di affidarla ad un istituto dove Sorella Marguerite prende la piccola sotto la sua ala protettrice cercando in ogni modo di tirarla fuori dall’oscurità in cui vive. La ribellione adolescenziale è il tema di Sanctuary, del tedesco Marc Brummond, ambientato nel 1968, in cui un 14enne viene mandato in una casa famiglia per giovani problematici a causa del suo spirito ribelle e contestatario. Attesissimo è  Other girls del finlandese Esa Illi, ispirato alla storia vera di una serie di video sovversivi, controversi e scandalosi realizzati nel 2011 da 4 giovani di Helsinki. Adolescenti inquieti anche nel francese Standing Tall di Emanuelle Bercot con un ragazzo che entra ed esce ininterrottamente dalle aule del tribunale dei minori fin quando incontrerà una ragazza che gli dà una nuova speranza di vita. Il tema dell’integrazione è affrontato nel francese Your Tiger di Cyprien Vial in cui  un ragazzo indiano  di 17 anni, preso in custodia dallo Stato francese, riesce a trovare un equilibrio tra la sua comunità Sikh e i suoi nuovi amici francesi. Un amore commovente è quello raccontato dall’irlandese Mark Noonan in You’re ugly too in cui un uomo con trascorsi criminali ottiene un rilascio straordinario dal carcere per prendersi cura di sua nipote rimasta orfana della mamma. Maisie Willliams, l’attrice nota per il ruolo di Arya nel Trono di Spade, è invece la protagonista dell’inglese The Falling, diretto da Carol Morley, storia di una ragazza problematica determinata ad indagare le cause di una misteriosa epidemia che ha invaso la scuola femminile che frequenta.

Giffoni Experience 2015, Tom Felton: “Non mi stancherò mai di Draco!”

Per il secondo anno consecutivo, il Giffoni Experience 2015 chiama a raccolta tutti i fan di Harry Potter per realizzare il loro sogno di incontrare un personaggio della saga: è la volta di Tom Felton, il malvagio compagno di Hogwarts del maghetto più famoso del mondo!
L’attore inglese è arrivato carico all’incontro, commuovendosi davanti all’accoglienza calorosa delle giurie, dalla folla che lo aspettava sul blue carpet e dal Welcome video, un video con messaggi di benvenuto e spezzoni di performance che precede ogni incontro a Giffoni (uno dei momenti più amati da ospiti e pubblico), “Faccio il lavoro più bello del mondo e non avrei mai creduto che un giorno mi sarei trovato davanti a voi! Questo festival è un occasione bellissima sia per me che per voi! Non so dove sarei oggi se i miei genitori non mi avessero portato all’audizione di Harry Potter: lo so che è stato merito della mia faccia se sono stato preso, ma ora sono qui solo grazie al vostro supporto!”

“Non mi stancherò mai del ruolo di Draco Malfoy!” commenta Tom Felton, che è conosciuto da tutti principalmente per questa sua interpretazione anche se nel suo curriculum vanta tanti film tra cui L’Alba del Pianeta delle Scimmie e Against The Sun e tanti progetti in uscita, come la detective story Risen, accanto a Joseph Fiennes, “I giornalisti mi chiedono sempre cosa vorrei fare per scollarmi di dosso questo ruolo, ma io non voglio! Sono stato davvero fortunato di far parte della saga di Harry Potter e, lo dico anche a nome degli altri attori, vi ringrazio per tutto il successo che ci avete dato! Chiamatemi Draco quando volete!” .

Tom Felton GiffoniRecitando il ruolo del bullo della scuola di magia dai 12 ai 21 anni, Tom Felton è cresciuto insieme al suo personaggio ed è normale che tutto l’incontro si è incentrato soprattutto sulla conoscenza di esso: “La cosa bella è che al terzo/quarto film il regista veniva da me e mi chiedeva consigli su come dovesse agire Draco: ci siamo influenzati a vicenda e sapevo come poteva pensare in certe situazioni. Ma quello che ho amato di Draco è che ha avuto un evoluzione incredibile dal primo all’ultimo film. Molti erano dalla sua parte ed io non lo condanno, ma non era un personaggio da seguire. Purtroppo era cresciuto in un ambiente che lo ha influenzato negativamente, idolatrando il padre malvagio. Mettiamo le cose in chiaro: Draco non è un santo vestito da lupo. È un lupo docile, ma sempre lupo! Con il passare degli anni il suo carattere è migliorato, ha iniziato a vedere più positivamente la madre e nel finale c’è una sorta di redenzione ad esempio quando salva Harry, anche se effettivamente non lo aveva riconosciuto. Ma J.K. Rowling lo ha sottolineato molto spesso: Draco non era uno dei buoni!”.

Le giurie sono molto curiose di sapere cosa avrebbe cambiato della saga, se ne avesse avuto il potere. “Non sono stato mai un grande fan di Dobby, era un personaggio strano e curioso. Ma al cinema tutti piangevano e anche se sono caduti tanti soldati in questi anni, probabilmente salverei lui dalla fine che ha fatto!” una risposta che forse Draco non avrebbe dato ma ammette di essere stato anche lui ogni tanto un cattivo ragazzo,“Sul set erano molto severi, ma devo ammettere che mi sono portato a casa un’anello dei Serpeverde…ma non lo dite alla Warner Bros!”. E mentre alla stampa confessa che nel finale avrebbe voluto lui uccidere Lord Voldemort, ai ragazzi racconta un’altra storia…ben più divertente! “Del finale non avrei cambiato molto! Semplicemente avrei ucciso Harry e sarei scappato via con Ron!”

Tema ricorrente dell’incontro con Tom Felton è stata la fortuna, una cosa che l’attore di 27 anni non da per scontato: “Harry Potter per me è stata una grande palestra. Ho avuto l’opportunità di recitare accanto ad un cast eccezionale come Alan Rickman e Ralph Fiennes sin da quando ero piccolo. Non se ne accorgevano loro e nemmeno io, ma dopo alcune scene io mi accorgevo di aver imparato qualcosa, di aver carpito qualche loro segreto. Sono davvero grato di averne avuto la possibilità!” e aggiunge “Non ricordo grandi ostacoli nel mio percorso. Forse imparare gli accenti, come quello americano, richiede impegno. A volte mi manca casa quando sono dall’altra parte del mondo a girare in film…ma sinceramente mi sto lamentando del nulla! Faccio un lavoro stupendo, che io però chiamo passione, perché non mi posso proprio lamentare!”

“Spero di continuare a recitare ma devo ammettere che è una cosa che ho capito recentemente di voler fare seriamente. Pensate che dopo il primo film di Harry Potter volevo fare il pescatore…e fortunatamente non ci sono riuscito! Mi ci sono voluti 10 anni per capire che lavoro fantastico avevo avuto la possibilità di fare e quanto ero stato fortunato!”. Tom Felton rimarrà in Italia per qualche altra settimana, tra la Puglia e Roma, per girare il film di Stratton per la regia di Simon West.

Guarda la gallery di Giffoni Experience 2015:

[nggallery id=1882]

Giffoni Experience 2015, per GLEEffoni arriva Darren Criss

Per il quarto anno consecutivo il Giffoni Experience si trasforma in GLEEffoni, chiamando a raccolta da tutta Italia i fan della musical comedy più famosa di sempre. A chiudere il cerchio delle ospitate a tema Glee, Darren Criss, l’amatissimo Blaine Anderson, personaggio con il farfallino e ugola d’oro, coinvolto nella epica storia d’amore con Kurt Hummel. “Sarei fortunato ad essere riconosciuto anche solamente per il ruolo di Blaine per tutta la mia vita. Io devo la mia carriera a Glee!” commenta l’attore, “Non è un peso, lo sarebbe se fosse l’unica cosa che io sapessi fare, ma per me la parola chiave è versatilità. Ad esempio se mi chiedono se sono un attore io rispondo di essere anche un musicista e viceversa, per far capire che ho tanto ancora da mostrare!”

In realtà Darren Criss ha già dato degnamente prova di quel che sa fare: oltre alla serie tv Glee, ha preso parte in film come Girl Most Likely accanto a Kristen Wiig e ha appena concluso 3 mesi a Broadway da protagonista in Hedwig And The Angry Inch. “Descriverei questa esperienza come una montagna russa: emozionante! Hedwig è uno di quei ruoli che ho sempre sognato di fare, sicuramente un buon punto per la mia carriera che mi ha fatto crescere molto professionalmente. Senza nulla togliere, ma per me lavorare in Hedwig è stato infinitamente più bello dell’aver preso parte allo show How To Succeed In Business.” La prima esperienza di Criss a Broadway è stata infatti quando ha sostituito nel 2012 Daniel Radcliffe nel classico degli anni ’60 How to Succeed in Business Without Really Trying, “Nel teatro mi sento proprio a casa. Sarà che è da quando sono piccolo che ci passo la maggior parte del mio tempo…anche perché se vuoi essere un’attore è quello il luogo in cui devi frequentare il più possibile sin dai tempi della scuola. Amo il teatro perché l’attore ha molto più potere rispetto alla televisione. A teatro sei solo tu e lo spettatore.”

Grazie al ruolo di Hedwig, ma soprattutto a quello di Blaine Anderson, Darren è diventato un icona per il movimenti LGBT, un vero onore per lui, “Sono molto contento di aver fatto parte di uno show che ha portato la luce su queste problematiche e le difficoltà che hanno i ragazzi molto giovani. Sono contento che Glee abbia aiutato tante persone, ogni volta che qualcuno viene da me e mi dice che in qualche modo, con il mio personaggio, sono riuscito a fargli superare delle difficoltà rimango stupefatto. Avere questo tipo di connessione con questa comunità è davvero un onore.”

Darren_Criss_GiffoniDopo Giffoni il prossimo progetto dell’attore americano sarà sempre in Italia: da lunedì inizierà a girare una commedia romantica (che per il momento porta il titolo di Smitten! per la regia di Barry Morrow, Oscar per la sceneggiatura di Rain Man) prima in Sud Tirolo e successivamente a Roma, “Inizierò la settimana prossima a girare questa storia molto tenera che darà a gli americani molto materiale per la loro idea romantica dell’Italia. Gireremo in diverse parti di un Italia rurale e per gli americani anche solo vedere le persone, il vostro cibo e i vostri panorami sarà una delizia per gli occhi. Non posso garantire che sarà un buon film, perché non l’ho ancora girato, ma posso dirvi per certo che sarà bellissimo da guardare.” Tra una risposta e l’altra, Darren ogni tanto inserisce una parola in italiano e solo per avere la certezza di aver capito bene la domanda si fa tradurre tutto in inglese, ma dopo un semestre ad Arezzo durante gli anni del college, l’attore originario di San Francisco si sente a casa ogni volta che torna nel nostro paese, “Mentre ero qui ho studiato tanto la Commedia dell’Arte e penso che sarebbe divertente interpretare in futuro Arlecchino. Non è una storia o un personaggio conosciuto in America ma penso che potrebbe piacere anche oltreoceano questo tipo di commedia. Non mi dispiacerebbe collaborare anche con qualche regista italiano, insomma non potrei mai dire di no a Roberto Benigni!”.

A rafforzare la tesi che Darren Criss sia “the real deal” è arrivata anche una nomination a gli Emmy per Outstanding Original Music & Lyrics per “This Time”, la canzone da lui scritta ed eseguita da Lea Michele nell’episodio finale di Glee, “Si dice che i premi siano inutili finché uno non li vince, no? Ma è la verità. Io non scrivo canzoni per vincere premi, non è quello il mio obiettivo principale. This Time l’ho scritta per il personaggio di Rachel Berry, un ringraziamento per tutti e un messaggio d’amore per il pubblico che ci ha seguito tutti questi anni in Glee.”

In tanti aspettano un suo nuovo album ma ora non è il momento, “È sicuramente un progetto ma non è una priorità perché negli ultimi anni sono stato troppo impegnato. Ho dedicato tanto tempo a Glee, come anche Hedwig che ho finito domenica e ora inizio un’altro film. L’album è nella mia testa e di tanto in tanto mi ci sono messo, ma alla fine non ero mai soddisfatto del risultato finale perché non avevo abbastanza tempo per dedicarmici” commenta Criss che non si vuole definire solo un attore o solo un musicista, “Non è una coincidenza se molti attori sono anche musicisti. Entrambi condividono delle qualità nelle loro arti come il timbro, il tempo, il ritmo…Perché alla fine i musicisti e gli attori usano le stesse meccaniche, quindi questo non mi sorprende. Ad esempio i comici sono bravissimi batteristi, perché la batteria gli da il timing giusto per le battute.”
Ma c’è qualcosa che la musica gli dà rispetto alla recitazione? “Certo, ad esempio quando ascolto la musica mi sento come un matematico, ascolto gli accordi, la ritmica, scompongo totalmente un brano. La musica mi ispira in modo molto strutturale, come un’architetto che in un palazzo guarda i piani, le finestre o la posizione delle porte. Quando vengo ispirato per delle canzoni trovo che siano ispirazioni concrete, anche se c’è anche il fattore dell’emozione. Mentre recitare è molto più astratto, non puoi scindere una performance dall’attore e viceversa: rimarranno sempre un tutt’uno. A chi vuole studiare musica posso dire che è importante farsi ispirare da tutto ciò che ci circonda. Cercate di immergervi più possibile nella cultura!”

“Non ho mai realmente sognato di fare quello che sto facendo, ad esempio non avrei mai immaginato di essere qui dall’altra parte del mondo a parlare con voi.” conclude Darren Criss, che oltre alle giurie ha anche incontrato i Gleeks in un meet&greet, “Ho sempre avuto una grande passione per le arti ma il mio obiettivo finale non è mai stato essere famoso. Essere famosi di per sé, non è un buon sogno: non è una cosa che fa parte della passione. Quello che vi voglio dire è che vi dovete impegnare tanto, realizzare il vostro obiettivo, ma lì finisce il vostro compito. Non voglio risultare presuntuoso ma tutto quello che ho è il risultato di tanto lavoro e non è vero che le cose capitano per caso.”

Giffoni Experience 2015, Orlando Bloom: “Ragazzi potete cambiare il mondo”

Nella giornata di domenica è arrivato al Giffoni Experience 2015 l’ultimo ospite internazionale che ha mandato la folla in delirio firmando autografi per oltre mezz’ora e accontentando davvero tutti: parliamo di Orlando Bloom che ha ricevuto l’Experience Awards dai giurati del festival che attendevano molto quest’incontro.

Mentre con la stampa se la cava con il ‘no comment’, Orlando Bloom si lascia sfuggire con i ragazzi che tornerà nell’ultimo capitolo dei Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales, con uscita programmata per il 2017, “Lavorare con Johnny Depp è sempre un onore e vi posso solo dire che Will Turner tornerà, anche se per una piccolissima parte. Poi sarà l’occasione di introdurvi mio figlio!” Infatti la vera notizia è che vedremo sullo schermo propio il piccolo Flynn di 4 anni, avuto da Miranda Kerr.

Orlando_Bloom_GiffoniIl nome dell’ex moglie e modella torna in ballo quando un giurato ringrazia Bloom per aver schiaffeggiato Justin Bieber l’anno scorso proprio per gelosia nei suoi confronti, notizia che ha avuto vita propria rimbalzando sui social media di tutto il mondo, “Il mondo in cui state crescendo è molto diverso dal mondo in cui sono cresciuto io e i social media stanno cambiando il modo di comunicare. Ciascuno di voi ha la responsabilità di vivere la propria vita e di dire qual è la traccia che vuole lasciare nel mondo. La fama, il successo, i soldi non vi daranno la felicità. Siete ancora giovani e avete l’opportunità di cambiare il vostro futuro e quello di chi vi sta intorno. Usate questo potere in modo positivo e cambierete il mondo in meglio. Non pensate a come siete venuti in una foto sui social o a come vi dovete vestire, è più importante cambiare in meglio la vostra vita”.

Oltre ad essere famoso per la saga de I Pirati dei Caraibi, Orlando Bloom è l’eroe di un’altro folto fandom, quello de Il Signore degli Anelli, per cui ha vestito i panni del biondissimo elfo Legolas, “Quel ruolo per me è stato un vero regalo, mi piacerebbe poter dire di assomigliare a Legolas, ma entrare nella parte mi ha richiesto grande lavoro perché è un uomo molto composto e pieno di grazia. È una creatura che riesce a superare gli ostacoli più grandi, perché non importa quanto pensiate di essere piccoli, chiunque di voi ha la possibilità di trasformare il mondo in un modo che neanche immaginate”.

Ogni risposta di Orlando Bloom è positiva, speranzosa, un messaggio per i giovani che lo hanno ascoltato senza perdere una battuta, “Vi sarà capitato di trovarvi in situazioni difficili e di bullismo a scuola e vi voglio dire che sono quelle le sfide che vi danno l’opportunità di crescere. Nessuno al mondo può evitare gli ostacoli, ma la differenza la fa come reagiamo ad essi e come ci rialziamo quando ci buttano giù a terra. Carpe Diem dovrebbe diventare il vostro motto per ogni giorno”.

E non pensate che lui parli tanto per parlare, Orlando Bloom ha raccontato ai ragazzi di quando a 21 rischiò la morte cadendo da un tetto, “Superare il mio incidente mi ha dato la speranza per il futuro. Ero un ragazzo pieno di energia ma quell’episodio fu drammatico: per 4 giorni fui in sospeso tra la vita e la morte e poi i medici mi dissero che forse non avrei mai più camminato. Sono stato molto fortunato.”

Progetti per il futuro? Oltre a rivestire i panni di Will Turner, Orlando Bloom sarà al cinema a breve con Digging for fire di Joe Swanberg e successivamente nel thriller Unlocked di Michael Apted. Ma gli piacerebbe anche tornare a teatro ( dopo aver calcato il palco di Londra e di Broadway con Romeo e Giulietta) e vorrebbe essere coinvolto in qualche progetto del piccolo schermo, “Questa è l’epoca d’oro per la Tv e per un attore è un sogno sviluppare un personaggio per un periodo più lungo di tempo. Ma non aspetto di essere chiamato, sto già lavorando su qualche idea insieme ad alcuni produttori americani.”

Giffoni Experience 2015, Martin Freeman: “In Captain America sarò molto ambiguo”

Nella terza giornata del Giffoni Experience 2015, la cittadella ha accolto calorosamente Martin Freeman, l’attore inglese famoso per i ruoli ne Lo Hobbit e Sherlock. “Come si fa dire di no ad un festival così? La giornata è caldissima ma sono nella mia parte preferita del mondo, avrò la possibilità di incontrare tanti ragazzi fantastici e poi amo il vostro cibo! Il mio consiglio per le giurie è quello di fare le cose perché vi piace farle e basta: non perché qualcuno ve lo ha chiesto o perché questo vi porterà soldi o una grande macchina ma perché si desidera farlo per se stessi.”

Per la prima volta l’attore ha svelato che ruolo avrà in Captain America: Civil War, “Ho già girato alcune scene ed è un ruolo relativamente molto piccolo. Tornerò sul set solo per qualche altro giorno di ripresa. All’interno del film il mio è un ruolo molto ambiguo, non si capisce se sono buono o cattivo. Lavoro per il Governo Americano e ci sarà uno sviluppo probabilmente futuro del ruolo, anche se non è propriamente un ruolo centrale in Civil War. Quindi dovrei continuare…sempre che non mi licenziano!”

I progetti futuri sono davvero tanti, ma Freeman ha le idee precise sul metodo di selezione dei ruoli “C’è sempre qualcosa che si vuole fare, nuove sfide. Ad esempio tutti vogliono fare i franchise, ma noi attori li scegliamo non perché li vediamo così come film fatti solo per i soldi ma perché sono bei lavori per noi. Mi deve piacere la sceneggiatura, il ruolo, io amo le belle storie e andrei in capo al mondo per recitare una buona sceneggiatura.” Come Fun House a fianco di Tina Fey, “In realtà il titolo è ancora da decidere: si doveva intitolare The Taliban Shuffle ma per diverse ragioni abbiamo dovuto cambiare. Mi dicono sia una commedia ma non l’ho ancora visto quindi non so che tono abbia. È ambientato in Afghanistan ma non è un film propriamente sulla guerra ma segue la quotidianità di persone europee, di come interagiscono tra di loro e di come vivono in questa situazione di guerra.”

L’attore trova anche il modo di smentire una voce che lo vedeva coinvolto nell’adattamento de Il Grande Gigante Gentile di Roald Dahl con Steven Spielberg, “Magari! Mi piacerebbe molto lavorare con lui, nella mia vita è sicuramente uno dei cineasti che ammiro di più, ma per il momento non posso confermare. Il lavoro di Dahl è fantastico e per gli inglesi è come parlare di Dickens: è un’autore molto importante per la mia famiglia e mi piacerebbe molto lavorare ad un adattamento di una sua storia in futuro, magari proprio con Spielberg!”.

Martin FreemanTra i giurati del Giffoni Experience tantissimi erano i fan di Bilbo Baggins, il ruolo che Martin Freeman ha interpretato per tre capitoli de Lo Hobbit di Peter Jackson e secondo una giurata, dividerlo in tre parti ha rovinato un po’ il ritmo della storia. “Sicuramente saprete tutti che doveva essere diviso solo in due parti, quindi quando Peter decise di aggiungere un terzo film ha dovuto lavorare sulle parti già girate e cambiare la struttura della storia e decidere subito come finiva ogni capitolo.” commenta l’attore, “Anche da parte del cast all’inizio c’è stato un po’ di cinismo e non eravamo molto convinti di questa ulteriore divisione, ma sicuramente lui ha avuto le sue ragioni. Ma a quelli che dicono che lo ha fatto per ottenere maggiori incassi voglio dire che Peter Jackson ha bisogno di soldi tanto quanto io abbia bisogno di un buco in testa!”. Ne Lo Hobbit, Martin ha avuto la possibilità di lavorare anche con il collega dal 2010 di Sherlock Benedict Cumberbatch e ammette che è stato solo un caso “Quando stavano mettendo in piedi il cast di Lo Hobbit si sapeva che Peter Jackson era in cerca di interpreti britannici, quindi più della metà dei miei colleghi corsero a far il provino. Tra tutti c’era anche Benedict ovviamente e lui da sempre ha voluto fare Smaug e per sua fortuna fu preso! Ma è stat una semplice coincidenza, non l’ho assolutamente raccomandato!”.

Riguardo i suoi ruoli più noti commenta, “In Fargo la sfida più difficile per me è stata perfezionare l’accento del Minnesota! Io faccio un grande lavoro su gli accenti, sopratutto se devi essere un personaggio per 4-5 mesi ma per quanto riguarda Lester Nygaard già dopo qualche settimana mi sentivo nella parte… certo, ovviamente non ho ucciso mia moglie a martellate!” e per il suo amatissimo Dt. John Watson di Sherlock, “La sceneggiatura della serie mi è piaciuta da subito! Ho amato all’istante quello che Steven Moffat e Mark Gatiss avevano creato: una storia stratificata, con il mio personaggio che seppur complicato era diventato un comprimario di Sherlock e non solo la spalla. Certo, la serie di chiama Sherlock ma loro hanno saputo rendere il mio personaggio tanto quello di Cumberbatch fondamentali ai fini della storia e secondo me l’hanno migliorata. Senza nulla togliere a Sir Arthur Conan Doyle!”. Infine Freeman ci tiene a smentire possibili riprese a Venezia per lo speciale di Natale di Sherlock, “È una bugia, l’ho detto per scherzo a dei ragazzi per guadagnarmi il loro rispetto!”

Guarda la gallery di Giffoni Experience 2015

[nggallery id=1882]

Giffoni Experience 2015, Mark Ruffalo “Non ci dovrebbe essere l’ego in un’artista”

È stato un’incontro davvero speciale quello di Mark Ruffalo con le giurie del Giffoni Experience 2015: l’attore si è aperto totalmente con i ragazzi, raccontando molto di se stesso e divertendosi genuinamente con loro. Anche per il pubblico in attesa dalle prime ore del mattino, la soddisfazione è stata tanta, con Ruffalo che si è trattenuto a lungo sul blue carpet regalandosi totalmente ai fan tra foto e autografi. Da Hulk a The Normal Heart passando dall’inizio della sua carriera ai momenti difficili che ha avuto in passato, l’incontro è stato un momento davvero da ricordare. “Non avrei mai pensato di essere qui un giorno. Ho sempre voluto fare l’attore, ma ero molto timido non credevo molto in me stesso ma mi piaceva così tanto recitare che mi forzavo e partecipavo a piccole rappresentazioni teatrali con 20-30 persone come pubblico. Tutto questo mi faceva accettare la mia vita, anche se non avevo nulla e facevo il cameriere. Dicevo sì a tutto all’inizio della mia carriera e questo mi ha aperto tantissime porte e mi ha preparato molto. Non c’erano ruoli più brutti di altri, mi hanno portato qui. Non ci dovrebbe essere l’ego in un’artista!”

Se si pensa al curriculum di Mark Ruffalo si potrà notare che ha spaziato tutti i generi, eccellendo in tutti i ruoli e immedesimandosi alla perfezione con tutte le situazioni: “Ho sempre amato i ruoli difficili e siccome mi annoio facilmente, cerco sempre di cambiare e scegliere ruoli nuovi che mi stimolino, come quei ruoli nel cinema indipendente che sono delle vere e proprie sfide. Quando ho accettato di interpretare Hulk ovviamente ho avuto il pensiero che il personaggio mi si attaccasse troppo addosso e che magari sarà proprio ciò che scriveranno sulla mia lapide…ma può esserci di peggio! Io non ho la possibilità di controllare quello che le persone pensano di me, quindi la mia speranza è che facendo ruoli diversi, se proprio devono parlare male di me dovranno per forza constatare che ho fatto tantissime altre cose diverse.” Secondo la moglie, sempre al suo fianco in questa avventura italiana, Mark Ruffalo si porta a casa molto dei personaggio che interpreta, “Ogni tanto mia moglie me lo dice, ma io non vedo la differenza. È come quando passi tanto tempo con una persona, alla fine porti un pezzo di essa con te a casa e questo ti condiziona un po’.Non sono il tipo di persona che se interpreta un vampiro poi vai a dormire in una bara ma sicuramente tutti questi personaggi mi hanno cambiato in tanti modi diversi.”

mark ruffaloUn pensiero che si sposa bene con il tema del festival di quest’anno Carpe Diem e le sue ultime scelte di carriera: “La formula Carpe Diem è ingannevole perché presume che tu stia parlando di un giorno preciso o un momento preciso, ma per me ha un’altro senso. Questa filosofia è più un’atteggiamento che uno deve avere nella vita: è lanciarsi in certe esperienze con tutto te stesso, anche magari andando contro le opinioni degli altri. Ci vuole coraggio.” continua Ruffalo, “Vi racconto un’episodio divertente. Anni fa ero al ComiCon di San Diego e Robert Downey Junior doveva presentare per la prima volta il cast del film The Avengers e sul palco si sbagliò e disse ‘di nuovo nel ruolo di Hulk…’, quindi il pubblico subito pensò ad Edward Norton, ma uscii io e la delusione era evidente sui volti del pubblico! Il giorno dopo i commenti erano tutti sul tono ‘Perché Mark e non Ed?’ e questo un po’ mi colpì, ma penso che alla fine la cosa sia andata bene per me e ho avuto un buon responso dal pubblico una volta che il film è uscito. Sicuramente è stata una grande responsabilità ma è nel mio carattere lanciarsi e correre il rischio.

Conosciuto ai più per il suo ruolo negli Avengers, Mark Ruffalo non ha dubbi sulle parti che preferisce girare con i suoi colleghi, “Sono super-eroi, ma sono anche esseri umani. Quindi adoro quanto litigano, quando cercando di stare insieme, come persone normali insomma. E poi mi piace quando colpisco Loki. Mi spiace dirlo ma è così…che soddisfazione! e ripesca indietro a gli anni della sua formazione per prepararsi ogni volta al ruolo, “Il mio allentamento per lavorare con la tuta di Hulk è stato il teatro. È grazie all’antica arte teatrale che sono riuscito ad entrare nella parte. Lì sei costretto sempre ad usare l’immaginazione, così per Hulk ho passato mesi in un teatro al buio ad immaginare i vari scenari del film e 10 volte la mia taglia. Questo mi ha decisamente aiutato a lavorare con le nuove tecnologie.”

Se è un giornalista a fare una domanda, l’attore ha il diritto di non rispondere o anche arrabbiarsi perché magari indaga troppo nella vita privata. Ma quando la domanda arriva da un ragazzo, che di certo non ha secondi fini, è impossibile non rispondere con sincerità e per Mark Ruffalo ce ne sono stati tanti di momenti in cui senza pensarci due volte, si è aperto e ha raccontato di se stesso. Alla ragazza che gli ha chiesto Chi vorresti interpretare dell’universo DC?”, una domanda impensabile e non fattibile per tanti aspetti, lui se la cava con un perfetto “Sarei Bambi!” e all’altra giurata che gli chiede “Ma tu sei vegetariano? No perché porti scarpe di pelle…” lui, un po’ in imbarazzo confessa, “Lo sono stanno per molti anni, ora non più ma cerco di non mangiare troppa carne rossa”.

Ma il momento più bello dell’incontro è arrivato quando un giurato internazionale gli ha chiesto cosa lo avesse aiutato a non buttarsi giù a seguito della paresi facciale che lo aveva colpito nel 2001, commentando che anche lui si stava rimettendo da poco. Una domanda così personale e intima che lo ha davvero toccato. “Ti ringrazio per la tua domanda, ti voglio dire che tu sei il mio eroe e ce la farai a rimetterti. risponde Ruffalo, “Ho avuto un tumore al cervello e in seguito all’operazione una parte del viso si paralizzò: non sapevo se sarei potuto tornare a recitare, e questo fu molto deprimente per me. Come l’ho superata? Al tempo dell’operazione mio figlio aveva solo 2 settimane e avevo mia moglie e la mia famiglia ed ero determinato a tornare come ero prima. Magari non sarei potuto tornare a recitare, ma mi sarei reinventato nell’ambiente, magari nella scrittura o nella regia, che mi appassionano entrambe. Ho sicuramente iniziato ad immaginare la mia vita diversa ma dopo un po’ guarii e fu davvero un dono dal cielo. La vita è corta e questa esperienza mi ha dato la possibilità di apprezzare le piccole cose della vita e anche farmi chiedere se voglio davvero fare solo l’attore.”

E con questa affermazione ci lancia anche su un suo possibile futuro, oltre la recitazione: “Ho amato lavorare alla regia del film Sympathy for Delicious. Mi è piaciuto relazionarmi con tutte le figure professionali sul set, sentire le loro idee e inserirle nel lavoro finale. Dopo quel film avevo pensato di dedicarmi solo alla regia ma le cose sono andate diversamente, come sempre nella vita. Ma tornerò a dirigere!

Guarda la gallery di Giffoni Experience 2015

[nggallery id=1882]

Giffoni Experience 2015, la scrittrice Lauren Kate presenta il backstage di Fallen

La scrittrice Lauren Kate fa un grande regalo alle giurie del Giffoni Experience 2015 mostrando in anteprima mondiale un video backstage dal set di Fallen, il film tratto dal primo libro della sua amatissima tetralogia fantasy romance.
Per la regia di Scott Hicks, nei panni di Luce, Daniel e Cameron troviamo Addison Timlin, Jeremy Irvine e Harrison Gilbertson che nel video raccontano di quanto si sono divertiti a girare il film, complice la bellissima atmosfera e il rapporto stretto che si è creato subito tra di loro. La location spettacolare che ospiterà il collegio Sword & Cross è l’antico Tura Castle fuori Budapest che inspira molto vecchie leggende e magia e Hicks conferma che tutti gli attori hanno contribuito a portare qualcosa di loro sul set e nei loro personaggi, quindi assicura di essere molto soddisfatto del lavoro finale. “Reputo questo film come una lettera d’amore alla mia comunità di lettori” confessa sorridendo la scrittrice che dopo Fallen ha scritto per la saga anche Torment, Passion e Rapture.

Lauren KateL’uscita del film è ancora da definire, ma come è successo ad altri scrittori prima di lei, anche se non ha collaborato alla stesura della sceneggiatura è stata coinvolta in veste di consulente, “Sono molto contenta di come sia uscito il film. Ovviamente avevo molte riserve quando la storia è stata opzionata all’inizio perché stavo ancora scrivendo gli altri libri della saga quindi non avevo la testa per concentrarmi sul film. Ma il tempo cambia le cose e Scott Hicks ha fatto un lavoro meraviglioso con i miei personaggi e non vedo l’ora che voi lo vediate.” Il libro racconta la storia d’amore attraverso i millenni tra Luce, una ragazza mortale e Daniel, un angelo caduto e la comunità di lettori è così affezionata a loro che è ansiosa di vedere sullo schermo i loro amati personaggi, “Sono così emozionata di sapere le vostre idee sul film, non ho per niente paura delle critiche. Penso che il film sia molto forte e voi delle giurie, che siete appassionati di cinema, capite bene il processo di adattamento da libro a film per rendere perfetta una sceneggiatura. Sicuramente ci saranno cose che non vi andranno bene, ma sarà divertente sentire i vostri commenti. Fa parte del gioco, sta a noi vedere i punti di luce nel buio, proprio come ci sono angeli e ci sono demoni.”

Lauren Kate vanta oltre 500,000 lettori in Italia e tanti di essi hanno affollato il Punto Feltrinelli per il firma-copie prima dell’incontro, altrettanti erano in sala e, con libro alla mano, si sono tolti tanti dubbi insieme all’unica persone che poteva rispondere adeguatamente. “L’ispirazione per questa storia viene dalla Genesi, dal versetto 6:1-4. In quel periodo stavo studiando con un esperto di divinità e secondo lui era stato quello il momento in cui gli angeli erano stati cacciati dal paradiso perché avevano messo un’amore terreno al di sopra di Dio. Io, da inguaribile romantica, ho adorato questo sacrificio d’amore finale e ho voluto scrivere una storia di una ragazza per cui valeva fare un sacrificio del genere.” continua la scrittrice che da adolescente leggeva 100 Anni di Solitudine di Gabriel Garcia Marquez ma anche Il Grande Gatsby di F.Scott Fitzgerald: “Amo gli amori impossibili! Infatti nelle mie storie l’amore è il vero eroe.”

Il personaggio preferito dalla maggior parte dei lettori è Cameron, un angelo caduto che è passato dalla parte di Lucifero, e la scrittrice si trova molto d’accordo con loro, “Cam è basato su mio marito quindi anch’io mi sono innamorata di lui dal primo istante e Harrison Gilbertson non vi deluderà. Arriane è il personaggio in cui mi identifico di più mentre scrivere Luce è stato davvero molto difficile perché non mi ci ritrovavo per niente. Già dalla prima scena in cui Cameron entra nella storia sapevo che prima o poi avrei avuto bisogno di esplorare di più la sua storia perché aveva tanto da raccontare, ma questo è anche il problema di quando basi un personaggio su tuo marito: diventa il tuo preferito e vuoi scriverne sempre di più!”.

Infine salutando le giurie, Lauren Kate regala un bel consiglio dopo che una ragazza le ricorda che nel suo libro Teardrop lei scrive che il silenzio è ciò che causa la maggior parte dei problemi dell’umanità, “È vero, nei miei libri si parla spesso di silenzio ma anche di rumore. Non bisogna farsi opprimere da quelli che ci circondano ma abbiamo bisogno anche del silenzio perché a volte magari solo così riusciamo a sentire le voci più deboli o è il momento giusto per far sentire la propria di voce.”

Guarda la gallery di Giffoni Experience 2015:

[nggallery id=1882]

Giffoni Experience 2015, Foto: Mark Ruffalo, Ant-Man e…

0
Giffoni Experience 2015, Foto: Mark Ruffalo, Ant-Man e…

E’ stato ieri il grande giorno di Mark Ruffalo al Giffoni Experience 2015 e oggi vi sveliamo tutte le foto delle prime due giornate del noto evento campano.

Giffoni Experience 2015, Foto: il Martin Freeman Day

0
Giffoni Experience 2015, Foto: il Martin Freeman Day

E’ stato ieri il grande giorno di Martin Freeman al Giffoni Experience 2015 e oggi vi sveliamo tutte le foto delle prime due giornate del noto evento campano.

LEGGI ANCHE: Captain America Civil War: Martin Freeman rivela il suo ruolo dal Giffoni Experience 2015

LEGGI ANCHE: Giffoni Experience 2015, Mark Ruffalo “Non ci dovrebbe essere l’ego in un’artista”

Giffoni Experience 2015, Alex & Co. il prodotto vincente di Disney Channel

Siamo abituati a vedere prodotti importati dagli Usa, dal Latino America o dalla Spagna, ma finalmente è anche la volta dell’Italia di avere una serie di successo valida per un pubblico giovane: stiamo parlando di Alex & Co. , serie di Disney Channel per cui i protagonisti Leonardo Cecchi, Federico Russo e Debora Villa sono arrivati a Giffoni Experience 2015. La serie che ha debuttato a maggio ha avuto un grande successo di pubblico e da ottobre sarà visibile su i canali Disney di tutta europa.

“Ora che verremo esportati anche all’estero abbiamo una grandissima responsabilità. Siamo davvero fortunati a fare parte di questo progetto.” commenta Federico Russo, che il pubblico riconoscerà come il piccolo Mimmo de I Cesaroni, che nella serie interpreta il ‘nerd’ Sam, “Il successo della serie secondo me è dovuto al nostro gruppo: siamo molto uniti, trasmettiamo tantissima energia e secondo me le persone lo hanno capito.”

Alex&CoLeonardo Cecchi, protagonista della serie nei panni dell’ottimista Alex, ha tanti punti in comune con lui, “Frequento un liceo artistico con indirizzo teatrale a Torino e fra le ore scolastiche abbiamo anche recitazione, canto e ballo. È un piacere lavorare in un progetto che valorizza così tanto queste materie. Sono fortunato perché la mia scuola è totalmente diversa da quella della serie! Molti su Facebook mi chiedono consigli e io cerco sempre di aiutare: il mio consiglio è credere nei propri sogni e lottare per ottenerli…io ci sono riuscito!” Alex & Co. , che si appresta a debuttare con la seconda stagione il 27 settembre, racconta la vita all’interno di un liceo dove il preside ha bannato tutte le attività come musica, recitazione e ballo, per far eccellere gli alunni solo nelle materie scolastiche ‘classiche’. Il gruppo di amici, tra cui Alex e Sam, si trovano spiazzati da questa decisione al loro primo anno di scuola, ma per fortuna il Prof. “Speciale” Belli la pensa diversamente e aiuterà i ragazzi a cercare la loro strada esprimendosi anche attraverso le materie artistiche.

“C’è bisogno di arte e bellezza per vivere perché i soldi non ti restituiscono le emozioni. La vera felicità si trova negli aspetti più semplici della vita.” Debora Villa, la ‘adulta’ del cast nel ruolo della bidella Nina, è veramente entusiasta del progetto, dell’idea dietro ad esso e ha preso sotto la sua ala protettrice tutto il giovanissimo cast. “I ragazzi oltre ad andare a scuola stanno sempre dietro alla prove, si allenano, hanno dei coach che li seguono sempre. Nella serie il processo di creazione di una canzone o di un’esibizione è semplificato, ma nella vita vera la strada è molto più dura: loro si preparano tantissimo, prove su prove e il loro sudore spero verrà ripagato con il successo della serie. La Disney ha fatto un investimento a lunga scadenza: hanno investito su ragazzi giovanissimi che intendono ‘allevare’, facendoli crescere all’interno della serie in modo da formarli. Pensate che l’età dei ragazzi va dai 13 ai 17 anni, quindi sono contenta che li stiamo aiutando anche nella loro crescita personale.”

Con il successo della serie è arrivata anche l’improvvisa fama per i ragazzi, che anche se giovanissimi sono ben consapevoli della responsabilità che hanno verso il loro pubblico,“Claudio Norcia, il nostro regista, ci ha fatto capire che influenza abbiamo su tutti i ragazzi, prima in tutta Italia ma ora anche nel mondo. Ogni volta penso: se avessi un fratello piccolo, farei questa cosa? Quindi certo, siamo molto consapevoli.” risponde Leonardo e Federico aggiunge, “Noi per loro siamo una sorta di idoli: ad esempio metti una foto dove sei veramente brutto su Instagram ma per i fan sarai lo stesso bellissimo e riceverai i complimenti. E questo fa capire quanta responsabilità abbiamo: qualsiasi cosa facciamo, per loro è fico e ci vogliono imitare!”. E se mai dovessero montarsi la testa, c’è sempre Debora Villa pronta a metterli in riga: “Vi garantisco non ne approfittano della fama, sono molto puliti. Hanno dei genitori straordinari che li seguono sempre e anche io se vedo che se la tirano, gli tiro un ceffone!”

Ma c’è qualcosa che vi manca della vita da adolescente ‘normale’?
“Rispetto ai nostri coetanei abbiamo meno libertà certo, ma non ci pesa perché questo lavoro per noi è una nostra scelta. Infatti non lo voglio chiamare lavoro ma passione. Sicuramente ci dobbiamo impegnare di più rispetto a gli altri, perché oltre alla scuola dobbiamo prepararci tantissimo per l’altra nostra scuola Disney e ad esempio ora che è estate abbiamo meno vacanze, ma i nostri genitori ci fanno riposare in altri momenti, non vi preoccupate” conclude Federico Russo con una risposta che va ben oltre la sua età, come del resto tutte le altre risposte date durante l’incontro da lui e Leonardo che hanno sorpreso per la maturità e l’evidente consapevolezza di sapere che sono all’interno di qualcosa di potenzialmente molto grande.

Guarda la gallery di Giffoni Experience 2015:

[nggallery id=1882]

Giffoni Experience 2014: Ryan Guzman e l’anteprima di Step Up All In

0

Si arricchisce di un’altra grande anteprima il programma della 44esima edizione del Giffoni Experience, attesa dal 18 al 27 luglio 2014.

Il 23 luglio si ballerà, dentro e fuori il grande schermo, in Sala Truffaut dove sarà proposto in anteprima nazionale Step Up All In, quinto capitolo della saga dance più amata di sempre, in uscita nelle sale italiane il 20 agosto, distribuito dalla M2 Pictures.

Il nuovo dance movie sarà accompagnato a Giffoni dall’attore texano Ryan Guzman, già protagonista del quarto episodio della saga e che vedremo l’anno prossimo al cinema nel thriller “The Boys Next Door” accanto a Jennifer Lopez, diretto dal maestro dell’action Rob Cohen.

Insieme a lui sarà a Giffoni Lorella Boccia, autentica “sorpresa” nostrana del film: la giovane ballerina napoletana, finalista di Amici 2013 e presentatrice dell’ultima edizione di COLORADO, è infatti la prima italiana ad essere stata scelta per ballare in uno dei film della serie.

A completare la delegazione artistica del film è il rapper italiano Guè Pequeno che nella versione italiana presta la sua voce a Jasper, leader della crew dei The Grim Knights.

Questo nuovo film riunisce molti degli attori che sono stati già protagonisti degli episodi precedenti, a partire proprio da Ryan Guzman (Step Up 4 Revolution 3D), Briana Evigan (Step Up 2 – La strada per il successo), e naturalmente Adam G. Sevani nel ruolo di Muso. Ambientato a Las Vegas, Step Up All In è diretto dalla coreografa e registaTrish Sie, vincitrice di un Grammy Award per il video “Here It goes Again” degli OK Go.

Una delle saghe dance più famose della storia del cinema porta la competizione a livelli incredibili con il nuovo Step Up All In. Lo street dancer di Miami Sean Asa (Ryan Guzman), si trasferisce a Hollywood per inseguire i suoi sogni di fama e fortuna, solo per poi scoprire le quasi insormontabili difficoltà per sfondare nel mondo della danza professionista. Ma quando la nuova crew che ha formato insieme alla bella e testarda Andie West (Briana Evigan), raggiunge le fasi finali di un reality tv ad alto contenuto di adrenalina nella scintillante Las Vegas, Sean si trova ad un passo dal raggiungere il suo sogno, sempre se sarà in grado di mettere da parte vecchie alleanze e rivalità di lunga data e fare solo quello che ama di più al mondo: ballare.

Giffoni Experience 2014: Micaela Riera e la serie Cata e i Misteri della Sfera

0

Micaela RieraSabato 19 luglio Micaela Riera, protagonista della serie Cata e i Misteri della Sfera trasmessa in esclusiva su Disney Channel, sarà ospite della 44ma edizione del Giffoni Experience, che avrà luogo a Giffoni Valle Piana (provincia di Salerno ) dal 18 al 27 luglio.
In occasione dell’incontro con i giurati della sezione Elements +10 (10-12 anni), Micaela interpreterà un brano della colonna sonora della serie. A seguire un episodio in anteprima.

La serie composta da ben 115 episodi è stata lanciata lo scorso 26 maggio su Disney Channel ed è subito diventata il programma di maggior ascolto del canale. Visto il successo altri 90 episodi sono ora in produzione per la seconda stagione.

Cata e i Misteri della Sfera racconta gli amori, i sogni e le ambizioni di Catalina, interpretato da Micaela Riera, e di un gruppo di ragazzi che frequentano la scuola d’arte di Laguna Desesada. Improvvisamente la vita degli abitanti di questo paese viene sconvolta dall’arrivo di due ragazzi identici, Adrián e Leo; due cloni provenienti da un’altra dimensione, un mondo tecnologicamente avanzato ma privo di emozioni umane. Con l’appoggio della famiglia e degli amici, Catalina riesce ad aiutare i gemelli nascondendo la loro vera identità, guidandoli alla scoperta dell’amore, dell’amicizia, della passione per la musica e per la danza.  Catalina si renderà conto che la sua missione principale è impedire che i gemelli vengano scoperti e individuati da una potente organizzazione che vuole catturarli e impossessarsi del loro segreto.

L’attrice argentina è nata a Buenos Aires dove ha studiato recitazione, canto e ballo. Da allora ha preso parte a diversi progetti televisivi, incluso il programma “Incorreggibili” in cui è stata coprotagonista con il personaggio di Valentina, e campagne pubblicitarie.

Giffoni Experience 2014: Matt Bomer tra gli ospiti

0

Matt BomerSarà l’attore Matt Bomer l’altra grande star presente al Giffoni Experience 2014. L’attore sarà ospite al Meet&Greet 19 luglio. L’attore Matt Bomer  ha recentemente vinto il Critic’s Choice Award per l’acclamato film tv The Norma Heart.

Matt Bomer è statoil personaggio ricorrente dell’agente Bryce Larkin, amico e collega del protagonista Chuck Bartowski, in Chuck. Inoltre è protagonista, al fianco di Tim DeKay, nella serie televisiva White Collar.Nella serie, Bomer è Neal Caffrey, un affascinante ladro, esperto in truffe, che collabora come consulente per l’FBI.

Nel 2012 è apparso nell’episodio Il fratellone di Glee interpretando Cooper Anderson, fratello di Blaine (Darren Criss). Nell’episodio Bomer si esibisce anche come cantante in due duetti con Criss: Hungry Like the Wolf/Rio dei Duran Duran e Somebody That I Used to Know di Gotye.

Nel 2014 è protagonista del film per la tv The Normal Heart diretto da Ryan Murphy e accanto a Julia Roberts; ambientato a New York negli anni ’80, durante la prima grande diffusione dell’AIDS, ed è incentrato sulle vicende di alcune persone che hanno contratto la malattia.

Giffoni Experience 2014: Begin Again Tutto può cambiare in anteprima

0

Il Giffoni Experience non smette di sorprendere e per la sua 44esima edizione, in programma dal 18 al 27 luglio, propone una nuova, attesissima, anteprima. Giovedì 24 luglio sarà proiettato per la prima volta in Italia Tutto può cambiare, nuova commedia a sfondo musicale del regista John Carney con protagonisti Keira Knightley, Mark Ruffalo, Adam Levine. Distribuito in Italia da Lucky Red, il film è appena uscito nelle sale americane e arriverà sugli schermi italiani il prossimo ottobre.

Con Tutto può cambiare, John Carney torna a raccontare lo stretto intreccio tra l’amore e la musica, tra i sentimenti e la passione per l’arte: una commedia entusiasmante che racconta cosa può succedere quando due anime perdute si incontrano e fanno musica insieme. Greta (Keira Knightley) e il suo storico fidanzato Dave (Adam Levine) si conoscono fin dai tempi del college e suonano insieme. Quando lui ottiene un contratto discografico da una major partono insieme alla volta di New York. Il rapido e travolgente successo porta, però, Dave ad allontanarsi da Greta, che si ritrova così sola e infelice, con una vita da ricostruire. La svolta per lei arriva per caso, quando Dan (Mark Ruffalo), un produttore discografico che ha appena perso il lavoro, la sente cantare in un locale dell’East Village e viene conquistato dal suo talento. Questo fortunato incontro è lo spunto per il ritratto, incantevole, di una reciproca collaborazione che trasforma le vite dei protagonisti, sullo sfondo di un’estate newyorkese accompagnata da una colonna sonora che si preannuncia uno degli ingredienti centrali della pellicola (e che annovera anche un brano originale di Levine, “Lost Stars”, composto appositamente per il film).

Carney, dunque, riporta sul grande schermo la sua unica e particolarissima prospettiva su New York e la sua capacità di emozionare raccontando come la musica riesca a cambiare le vite dei protagonisti dopo il successo di Once (Una volta), film vincitore, tra l’altro, di un Independent Spirit Award per il miglior film straniero e del Premio Oscar per la Migliore Canzone nel 2008 (Falling Slowly).

Con lui un cast stellare, che riserva non poche sorprese: se Keira Knightley – attrice pluripremiata e più volte nominata agli Oscar – sfodera delle inedite doti canore, Adam Levine, frontman e chitarrista dei Maroon 5 e già giudice di The Voice USA, offre una performance convincente nonostante abbia avuto finora piccole esperienze tv – come una partecipazione nella sitcom 30 Rock e tre puntate di American Horror Story: Asylum. Nel ruolo del produttore che cambierà la vita di Greta un’altra grande star hollywoodiana, Mark Ruffalo, il popolare Hulk in The Avengers (tra i film della maratona Marvel che inaugura il Festival il 17 luglio), nominato agli Oscar® come miglior attore non protagonista per I Ragazzi Stanno Bene (The Kids Are All Right) e protagonista di The Normal Heart, film tv che ha raccolto ben sei nomination agli Emmy Awards 2014. Nel cast anche Hailee Steinfeld, James Corden, Yasiin Bey, Cee Lo Green, Catherine Keener.

Un altro appuntamento prestigioso, quindi, per il Giffoni Experience 2014, pronto a entusiasmare giurati e pubblico con una commedia che di certo scalderà l’autunno cinematografico italiano, in anteprima solo alla Cittadella del Cinema il prossimo 24 luglio.

 

Giffoni 2017, programma: tutti i film in concorso

0
Giffoni 2017, programma: tutti i film in concorso

Dalle atrocità della guerra alla complessità dei primi amori, passando per l’ostinazione e la voglia di realizzare un sogno, affermando il proprio “io” nel passaggio dall’infanzia all’età adulta: sono solo alcuni dei temi affrontanti dalle storie in concorso alla 47esima edizione del Giffoni Film Festival (14-22 luglio 2017). Sono 101 i titoli tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, selezionati tra oltre 4500 opere ricevute in preselezione. Giffoni 2017 I film verranno proposti nelle sette sezioni competitive e giudicati dai 4.600 giurati suddivisi per fasce d’età: Elements +3 (dai 3 ai 5 anni), Elements +6 (dai 6 ai 9 anni), Elements +10 (da 10 ai 12 anni), Generator +13 (dai 13 ai 16 anni), Generator +16(dai 16 ai 17 anni), Generator +18 (18 anni in su), Gex Doc (sezione dedicata a docenti e filmgoers) e Parental Control – Destinazione Italia (rivolta a tutta la famiglia). Saranno proprio i giurati, provenienti da 52 Paesi, a decretare i vincitori del Gryphon Award per ciascuna sezione.

Giffoni 2017 ELEMENTS +3

I piccoli spettatori di questa sezione scopriranno, probabilmente per la prima volta, la magia del cinema. Toccherà alla giuria più giovane del Festival valutare ben 20 cortometraggi in competizione provenienti da ogni angolo del mondo: si parte dall’Italia rappresentata da Paolo Gaudio con il suo LOONEY FOODZ! (Italia, 2017), si continua poi con THECLOUD AND THE WHALE (Russia, 2016) di Alyona Tomilova, CORKY (Stati Uniti, 2017) di Ty Primosch, DARK, DARK WOODS (Danimarca, 2017) di Emile Gignoux, DRAGON TROUBLES (Bulgaria, 2016) di Vutova Kalina, EASYGOING TEDDY (Croazia, 2017) di Tomislav Gregl, ETHNOPHOBIA (Grecia/Albania, 2017) di Joan Zhonga, GENO (Georgia, 2017) di Dato Kiknavelidze, HEDGEHOG’S HOME (Canada, 2016) di Eva Cvijanovic, KOYAA – NAUGHTY TOY CAR (Slovenia, 2017) di Kolja Saksida, NEW TOY (Brasile, 2017) di Rogerio Boechat, OUR WONDERFUL NATURE – THE COMMON CHAMELEON (Germania, 2016) di Tomer Eshed, THE PENGUIN (Francia, 2016) di Pascale Hecquet, THE POCKET MAN (Francia, 2016) di Ana Chubinidze, IL RE DEL MERCATO (Svizzera, 2017) di Joel Fioroni, SABAKU (Olanda, 2016) di Marlies Van der Wel, THE SLED (Russia, 2016) di Olesya Shchukina, TOINE (Francia, 2016) di Hays Narbonne, TWO TRAMS (Russia, 2016) di Svetlana Andrianova, THE UNICORN (Francia, 2016) di Rémi Durin.

Tre, invece, saranno i lungometraggi fuori concorso. I giurati della sezione Elements +3 osserveranno, con candore e spontaneità, le opere proposte provenienti da Norvegia e Germania. Si inizia con l’acclamato regista Arne Lindtner-Naess e il suo CASPER AND EMMA: GO HIKING (Norvegia, 2017 – distribuito da Attraction Distribution), dove ​​due adorabili e maliziosi bambini di cinque anni scopriranno il valore dell’amore familiare durante una vacanza estiva. Ci si sposterà in una foresta incantata con IN THE FOREST OF HUCKYBUCKY (Norvegia, 2016 – distribuito da SF Studio) di Rasmus A. Sivertsen. Il film d’animazione ci narra come la convivenza nel mondo animale a volte sia difficile:  Claus Climbermouse, Morten Wood Mouse, Mister Hare e la famiglia Squirrel proveranno a convincere i loro affamati vicini, la volpe Marvin e il ricco Horace, ad abbandonare le abitudini da predatori. Si resta sempre nel grande mondo animale con RABBIT SCHOOL – GUARDIANS OF THE GOLDEN EGG (Germania, 2017 – distribuito da Sola Media), terzo film del regista Ute Von Munchow-Pohl ad essere presentato in concorso nella categoria +3 (l’ultimo nel 2015) con protagonista il simpatico Coniglio Max e la sua alleata Emmy.

Giffoni 2017 ELEMENTS +6

Amicizia, rapporto padri e figli, piccole e grandi sfide che accomunano i percorsi di crescita dall’infanzia all’adolescenza, questo il filo conduttore della sezione Elements +6. Dopo la presentazione in anteprima del teaser lo scorso anno, entra in concorso EDHEL (Italia, 2016 – prodotto da Vinians Production) del regista italiano Marco Renda, incentrato sulla storia di una bambina nata con una malformazione al padiglione auricolare che fa apparire le sue orecchie “a punta” e che, solo grazie all’incontro con il bizzarro bidello Silvano, accetterà il suo difetto. Una caccia al tesoro sulla costa del Pacifico è l’avventura che attende i protagonisti di TESOROS (Messico, 2017 – distribuito da Figa Films)) di Maria Novaro. Racconta l’amicizia tra una dolce dodicenne e un cavallo ferito WENDY (Germania, 2017– distribuito da Beta Cinema) di Dagmar Seume: i due si sosterranno a vicenda superando paure e difficoltà. Cambio di registro con MASTER SPY (2016, Olanda – distribuito da Incredible Film) di Pieter Van Rijn: Tim, 10 anni, viene catapultato in un mondo di missioni speciali e crimini da risolvere con Simon, una spia ibernata ‘proveniente’ dal 1973. Torna a Giffoni dopo nove anni il regista Nicolas Bary (nel 2008 presentò “Trouble at Timpetill” nella sezione Kidz), con LITTLE SPIROU (2017, Francia Olanda – distribuito da TF1 International); nel film il giovane protagonista, prima di partire per l’accademia che lo preparerà a diventare un “bellboy” professionale, come imposto dai genitori, affronta una piccola avventura per confessare il suo amore alla cara Suzette. Per la prima volta in concorso al Festival anche due opere provenienti dalla lontana Mongolia, di cui uno nella sezione Generator +13: qui si tratta di CHILDREN OF GENGHIS (Mongolia, 2017 – distribuito da California Pictures) di Zolbayar Dorj che mostra come una competizione ippica si rivelerà un’agguerrita sfida tra fratelli. La campagna non è mai stata così movimentata come in THE BIG BAD FOX & OTHER TALES (Francia, 2017 – distribuito da StudioCanal) firmato da Benjamin Renner (presente a Giffoni nel 2012 con “Ernest & Celestine” per la sezione Elements +3) e Patrick Imbert.

Sei gli short film in gara: STRAWBERRIES (Italia, 2017) di Alessandro Sasha Codaglio, BUI (Islanda, 2016) di Inga Lisa Middleton, LITTERBUGS (Regno Unito, 2016) di Stanley-Ward Peter, ODD IS AN EGG (Norvegia/Portogallo, 2016) di Kristin Ulseth, SWIMMING IN THE DESERT (Usa, 2017) di Alvaro Ron, UNIFORM (Turchia, 2017) di Fırat Onar.

Giffoni 2017 ELEMENTS +10

Grande orgoglio per il Festival è il ritorno di una delle sue ex giurati da regista: in concorso nella categoria Elements +10 QUEEN OF NIENDORF (Germania, 2017 – prodotto da Lupa Film), l’opera prima della giovanissima Joya Thome che, solo nel 2003, vestiva la maglietta della sezione Free to Fly, e ora dirige una divertente storia che ha come protagonista la piccola Lea e la sua estate piena di peripezie. Amicizia e voglia di superare le difficoltà sono al centro di MOUNTAIN MIRACLE – AN UNEXPECTED FRIENDSHIP (Germania, 2017  – distribuito da Arri Media Int’l) di Tobias Wiemann: una ragazza affetta da asma affronterà la malattia con una forza insperata grazie all’incontro con un nuovo amico. La riscoperta del rapporto madre-figlio e delle proprie origini è, invece, il cuore di CLOUDBOY (Belgio, 2017 – distribuito da LevelK) di Meikeminne Clinckspoor, in cui il protagonista intraprenderà un suggestivo viaggio in Lapponia per conoscere la nuova famiglia della madre. Sempre di rapporti familiari si parla in AT EYE LEVEL (Germania, 2016 – prodotto da Rat Pak Filmproduction) di Joachima Dollhopf e Evi Goldbrunner. Michi, 11 anni, vive in un centro di accoglienza per bambini fino al giorno in cui incontra il suo vero padre: un nano. Il rapporto tra i due creerà non pochi problemi al ragazzo che l’aveva sempre immaginato diversamente. Il nuoto come valvola di sfogo dalle aspettative di due genitori troppo esigenti è al centro di NINA (Slovacchia, 2017 – distribuito da Kaleidoscope), di Juraj Lehotsky che porta sul grande schermo un percorso di affermazione della propria identità tipico dell’adolescenza. Dalle piccole incertezze della pubertà ai drammi della guerra: HERO STEPS (Colombia, 2016 – prodotto da Heroe Films), di Henry Rincon accende i riflettori sull’impavido Eduardo, vittima di un conflitto armato in Colombia. Un ragazzo forte che, nonostante abbia perso una gamba, continua a inseguire il sogno di partecipare al torneo di calcio della scuola. Cambio di genere con ROOM 213(2017, Svezia –distribuito da Media Luna New Films) di Emelie Lindblom, basato sulla misteriosa morte di una ragazza il cui spirito sembra perseguitare tutti gli ospiti della stanza 213.

Otto i corti in concorso per questa sezione, di cui due titoli italiani: RINCOMAN (Italia, 2017) di Marco Di Gerlando e Ludovica Gibelli, ROCKY (Italia, 2017) di Daniele Pini – la sceneggiatura è firmata dagli autori Laudia De Angelis, Daniele Pini e Nicola Ingenito, quest’ultimo giurato storico di Giffoni -, NEW BOY (Regno Unito, 2017) di Norman Tamkivi, HOW TOMMY LEMENCHICK BECAME A GRADE 7 LEGEND (Canada, 2017) di Bastien Alexandre, JUST GO! (Lettonia, 2017) di Pavels Gumennikovs, THE GLASS PEARL (Finlandia, 2017) di Tommi Seitajoki, STAY (Nuova Zelanda, 2017) di Craig Gainsborough-Waring e Luke Thornborough, FOOTSTEPS (Islanda, 2017) di Hannes Thor Arason.

Giffoni 2017 GENERATOR +13

Il consolidamento dei legami familiari e la voglia di realizzare i propri sogni sono le principali tracce nella sezioneGenerator +13 composta da sette lungometraggi. Vanta un cast stellare WALKING OUT (Usa, 2017 – distribuito da AMP Int’l) dei registi Alex Smith e Andrew Smith: nel film ritroviamo Matt Bomer e il giovane Josh Wiggins (classe 1998) impegnati a mettere in scena il difficile rapporto tra padre e figlio. I due saranno costretti a fare fronte comune per superare pericoli inaspettati, riscoprendo anche il profondo legame che li unisce. L’elaborazione del lutto vista da esperienze e punti di vista diversi distingue THE BACHELORS (2017, Usa – distribuito da Fortitude Int’l) di Kurt Voelker, dove ritroviamo l’attore Josh Wiggins insieme a Julie Delpy e al Premio Oscar J.K. Simmons (miglior attore non protagonista per “Whiplash”, film vincitore di 3 statuette nel 2015). Protagonista di STRAWBERRY DAYS (Svezia, 2016 – distribuito da Yellow Affair) di Wiktor Ericsson, invece, racconta l’amore impossibile tra due adolescenti che sembrano appartenere a mondi e ceti sociali diversi. Basato sul libro “La regina bambina” di Tim Crothers e realizzato dalla nota regista Mira Nair, QUEEN OF KATWE (Uganda, 2016 – distribuito da Sky Italia/Walt Disney Studios) ripercorre la storia vera di Phiona Mutesi, un prodigio degli scacchi ugandese insignita del titolo “Candidato Maestro FIDE Femminile” alle Olimpiadi del 2012. L’opera, dopo la presentazione al Festival, verrà trasmessa da Sky Cinema; nel cast anche il premio Oscar Lupita Nyong’o. Gli impegni scolastici, i primi batticuori ed i rapporti contrasti con i genitori in GOOD BOY (Russia, 2016 – distribuito da Art Pictures Studio) di Oksana Karas, un concentrato di tutte le piccole ansie adolescenziali, tra gioie e sfide. Torna ad incontrare il pubblico di Giffoni la regista Vibeke Idsoe (nel 2003 aveva presentato “Karlsson on the Roof” nella sezione Kidz) con THE LION WOMAN (Norvegia/Germania, 2016 – distribuito da TrustNordisk). Protagonista Eva Arctander, una bambina nata nel 1912 completamente ricoperta da peli biondi, persino sul viso. Il film segue la sua vita dal 1912 al 1936, raccontando le difficoltà che incontra ad essere accettata e il modo in cui cambia. Altro film in concorso direttamente dalla Mongolia è WHITE BLESSING (Mongolia, 2016 – prodotto da Hulegu Pictures) di Sengedorj Chanchivdorj, ispirato alla storia vera della judoka Sumiya Dorjsuren, seconda classificata alle Olimpiadi di Rio 2016 per la categoria 57 chili.

Giffoni 2017 GENERATOR +16

Ostacoli da superare nella corsa all’età adulta e viaggi on the road ispirati alle celebri traversate in autostop dei mitici anni ’70: mettono a confronto leggerezza e preoccupazioni degli anni più belli i film scelti per i Generator +16. In DO IT RIGHT (Francia, 2017 – distribuito da Films Distribution), per la regia di Chad Chenouga, il sedicenne Nassim viene affidato ad una casa famiglia alla morte della madre: per non essere accumunato ai “casi sociali”, il ragazzo si inventerà un’altra vita. Un adolescente scomparso torna a casa dopo otto anni ma, svanita la gioia iniziale, si fa avanti il dubbio che si tratti di un impostore: è la trama di THE NEXT SKIN (Spagna/Svizzera, 2016 – prodotto da Corte y Confeccion de Peliculas) di Isaki Lacuesta e Isa Campo che, con i suoi colpi di scena, tiene incollato allo schermo lo spettatore. Tra gli interpreti principali Emma Suarez, la “Julieta” del grande regista Pedro Almodóvar, che ritroviamo anche in “April’s Daughter” in concorso nella sezione Generator +18. Dipinge un divertente e attento spaccato esistenziale HANDSOME DEVIL(Irlanda, 2016 – distribuito da Radiant Films Int’l) di John Butler, conducendoci nelle aule del collegio “Rugby Mad”, dove un sedicenne emarginato stringe un’improbabile amicizia con il suo nuovo compagno di stanza. Nel cast anche Nicholas Galitzine, ospite della 46esima edizione del Giffoni Film Festival per l’anteprima di “New York Academy”. È la descrizione di una storia d’amore poco convenzionale quella messa in scena da THE INLAND ROAD (Nuova Zelanda, 2017 – distribuito da LevelK) di Jackie Van Beek: su una strada che attraversa le campagne neozelandesi, un incidente mortale fa sì che si intreccino i destini della sedicenne Tia e di Will, padre di una bambina di quattro anni. Un super cast per WEIRDOS (Canada, 2016 –distribuito da Double Dutch Int’l) di Bruce Mcdonald in cui ritroviamo Molly Parker, la Jackie Sharp di “House of Cards”, e Julia Sarah Stone, già protagonista di “The Year Dolly Parton Was My Mom” presentato in concorso nella sezione Generator +18 nel 2011. La narrazione ci conduce nel 1976, è il fine settimana del Bicentenario americano e il quindicesimo compleanno di Kit. Con l’aiuto di Alice, il ragazzo fa l’autostop verso casa della madre artista. Per la prima volta al Festival è presente anche una produzione del Porto Rico: firmato da Ari’ Maniel Cruz, BEFORE THE ROOSTER CROWS (Porto Rico, 2016 – distribuito da Deluz) è il dramma di un’adolescente divisa tra l’attesa di trasferirsi in America per ritrovare la madre e l’improvvisa ricomparsa del padre naturale dopo anni di carcere. Ancora anni ’70 con LANE 1974 (Usa, 2017 – prodotto da Lane 1974 LLC) di Sj Chiro: la tredicenne Lane vive libera e felice in una bella comune della California insieme alla famiglia, le cose si complicano quando la madre decide di iniziare un viaggio in autostop compiendo piccoli furti per sopravvivere.

Giffoni 2017 GENERATOR +18

La complessità dei rapporti umani, ponendo particolare attenzione ai legami familiari è il percorso introspettivo proposto ai GENERATOR +18. In WE’RE STILL TOGETHER (Canada, 2016 – prodotto da Achromatic Media), per la regia di Jesse Klein, Chris vede in Bobby l’unica speranza per essere accettato e fuggire ai bulli: purtroppo il fascino iniziale dell’uomo sparirà appena il ragazzo si renderà conto della vita autolesionista che conduce. Ispirato ad avvenimenti reali, LITTLE HARBOUR (Slovacchia/Repubblica Ceca, 2017 – distribuito da Loco Films) di Iveta Grofova racconta di Jarka, una ragazzina di 10 anni maltrattata dalla madre, che si ritroverà nel ruolo di balia di due piccoli gemelli abbandonati per le strade di Bratislava. Interpretato interamente in Yiddish, una lingua non utilizzata nel cinema per molti decenni, MENASHE (Usa, 2017 – distribuito da Mongrel Int’l) è firmato da Joshua Z Weinstein e distribuito da Mongrel International. Il film segue la vita di uno sfortunato droghiere mentre si sforza di far quadrare il bilancio del negozio e, allo stesso tempo, crescere da solo il figlio Rieven. Con GARDEN LANE (Svezia, 2017) di Olof Spaak ci viene mostrato l’incontro tra Eric e Elen che, dopo aver vissuto insieme da bambini con i loro genitori tossicodipendenti, si ritrovano da adulti ad affrontare un passato condiviso. A proiettare sullo schermo la vita di una timida e problematica studentessa 17enne è CAT SKIN (UK, 2017 – prodotto da Grasskamp Films) di Daniel Grasskamp: la natura voyeuristica della ragazza sfocerà in un amore intenso e burrascoso con April. È firmato dal regista Philip John (“Downton Abbey”) MOON DOGS (Irlanda, 2016 – prodotto da Up Helly AA): protagonisti due fratelli e un viaggio verso Glasgow per raggiungere il Up Helly Aa, il più grande festival di fuochi d’artificio d’Europa. APRIL’S DAUGHTER (Messico, 2017 – distribuito da MK2 Films) di Michel Franco affronta invece il difficile rapporto tra una madre assente e le sue figlie: la precoce gravidanza di una delle due, Valeria, le costringerà a ritrovarsi e ad affrontare tutti i dissapori irrisolti.

Sono in tutto 16 gli short film in gara per i + 18, divisi nelle categorie fiction e animazione. Figurano nella prima STAR PEOPLE (Italia, 2016) di Adriano Giotti, BEHIND THE WALL (Qatar/Marocco, 2017) di Karima Zoubir, GIRL AT THE DOOR (Corea, 2017) di Song Joosung, MARE NOSTRUM (Francia, 2017) di Rana Kazkaz e Anas Khalaf, SIMONA & EDEN (Israele, 2017) di Tamar Goren, THE SMOKE (Russia, 2017) di Ivan Plechev, SNATCHED  (Francia, 2016) di Emmanuelle Nicot. Rientrano nella seconda categoria invece CONFINED (Italia, 2016) di Nico Bonomolo, FRAMED(Italia, 2017) di Marco Jemolo, AYNY – MY SECOND EYE (Germania, 2016) di Ahmad Saleh, MANED  & MANCHO(Iran, 2017) di Shiva Sadegh Asadi, MORNING COWBOY (Spagna, 2017) di Fernando Pomares, THE OGRE (Francia, 2017) di Laurène Braibant, OH MOTHER! (Polonia, 2017) di Paulina Ziolkowska, THE WILD BOAR(Germania/Francia/Ungheria, 2016) di Bella Szederkényi, WINFRIED (Germania, 2016) di Jana Lenhard, Christopher Vogt, Victoria Sandvoß.

Giffoni 2017 GEX DOC

Si basano su sette storie vere, narrate in forma di documentario, le opere scelte per GEX DOC. Si parte da THEY CALL US MONSTERS (Usa, 2016 – prodotto da BMP Films) di Ben Lear, ambientato nello Stato della California dove i minorenni, colpevoli di aver commesso crimini gravi, vengono processati come adulti. Svela la guerra in Siria, raccontata attraverso gli occhi dei bambini, BORN IN SYRIA (Spagna, 2016 – distribuito da Java Films) di Hernan Zin: il film segue per un anno le vicende dei piccoli protagonisti, che affrontano un lungo viaggio in mare verso l’Europa, ed è arricchito dalla musica del compositore Gabriel Yared. Con il documentario d’animazione A BASTARD CHILD (Svezia, 2016 – distribuito da Taskovski Films) conosciamo Hervor, nata nel 1909 da una ragazza madre in una Svezia antidemocratica. La bambina viene da subito emarginata da una società retrograda finché, divenuta adulta, si batterà per i diritti dei più deboli. L’opera è stata realizzata dal regista Knutte Wester, nipote della vera protagonista. Ci sono eroi che combattono ogni giorno passando inosservati: è il cuore di EVERYDAYS HEROES (Francia, 2016  – distribuito da TF1 Studio) di Anne-Dauphine Julliand, incentrato sulla lotta alla malattia di coraggiosi bambini affetti da patologie gravi. Una bambina di 3 anni, invece, ci mostra il viaggio in 86 giorni della sua famiglia attraverso diversi Paesi: l’opera è 69 MINUTES OF 86 DAYS (Norvegia, 2017 – distribuito da Taskovski Films) di Egil Haskjold Larsen, in cui scopriamo le impressioni della bambina nella traversata per raggiungere la Svezia e ritrovare la tranquillità dopo la guerra. È un elogio all’amore e all’unità familiare THE OTHER SIDE OF THE WALL (Spagna, 2016 – distribuito da First Hand Films) di Pau Ortiz: Ale e Rocio, due fratelli honduregni immigrati in Messico, dovranno prendersi cura dei piccoli di casa dopo l’arresto della madre. Chiude la sezione HOBBYHORSE REVOLUTION (Finlandia, 2017 – prodotto da Tuffi Films) del regista Selma Vilhunen che, nel 2014, ha ricevuto una candidatura agli Oscar per il corto “Do I Have to Take Care of Everything?”. 

Giffoni 2017 PARENTAL CONTROL – DESTINAZIONE ITALIA

Una sezione tutta italiana composta dai migliori short film nostrani: PARENTAL CONTROL -DESTINAZIONE ITALIAunirà in sala tutta la famiglia, ergendo a giudici i familiari dei giffoners, dai genitori ai nonni. Sei i cortometraggi proposti: GIONATAN CON LA G (Italia, 2016) di Gianluca Santoni, MATTIA SA VOLARE (Italia, 2016) di Alessandro Porzio, SOTTOTERRA (Italia, 2017) di Mohamed Hossameldin, NON GIOCO PIÙ (Italia, 2017) di Sebastiano Luca Insinga, LETTERA A MIA FIGLIA (Italia, 2017) di Giuseppe Alessio Nuzzo, UOMO IN MARE (Italia, 2016) di Emanuele Palamara.

 

Giffoni 2016: Nicholas Hoult ospite del Festival!

0

Salirà a mille l’adrenalina al Giffoni 2016 con l’arrivo di Nicholas Hoult, ospite del Festival in programma dal 15 al 24 luglio a Giffoni Valle Piana. Il ragazzo che redimeva Hugh Grant in About a boy e che ha conquistato il pubblico con la sua epica trasformazione nell’X-men più animalesco di sempre, racconterà (il 22 luglio) alla giovane Giuria della 46esima edizione la sua fresca ma già importante carriera. Confermatosi volto di punta del fantasy nell’acclamato Mad Max: Fury Road, prossimamente sarà nelle sale con un serratissimo thriller accanto ai Premi Oscar Ben Kingsley e Anthony Hopkins: una sfida ad alta velocità sullo schermo e tra generazioni davanti alla macchina da presa a cui il talento britannico approda dopo varie convincenti prove action e la forza di anni di studio.

Nato a Wokingham il 7 dicembre del 1989, Nicholas Caradoc Hoult lascia infatti la scuola a soli dodici anni per tentare la carriera di attore e si iscrive alla Sylvia Young Theatre School, una delle più prestigiose istituzioni d’arte drammatica di Londra. L’esordio al cinema è a soli sei anni in Relazioni intime di Philip Goodhew (1996), ma la notorietà arriva qualche anno più tardi, nel 2002, quando veste i panni di Marcus, il ragazzino che irrompe nella vita del superficiale Will (Hugh Grant) in About a Boy di Chris e Paul Weitz. Fioccano per il giovane attore tante proposte, sia per ruoli televisivi –nella serie Star e nel teen drama Skins – che cinematografici (The Weather Man – L’uomo delle previsioni, A Single Man).

Nel 2010 interpreta Eusebios nel blockbuster fanta-mitologico Scontro tra titani, accanto a Liam Neeson, Ralph Fiennes e Sam Worthington. È il preludio alla prova epica di X-Men: L’inizio (2011, di Matthew Vaughn) in cui Hoult è Hank McCoy/Bestia. La sua animalesca trasformazione dal genio dal carattere introverso al mutante dal folto pelo blu convince e conquista il pubblico della saga cinecomics anche nei sequel firmati da Brian Singer X-Men – Giorni di un futuro passato (2014) e X-Men Apocalisse (2016). Dopo aver dato anima e corpo al singolare zombie R in Warm Bodies, film di Jonathan Levine del 2013 tratto dall’omonimo romanzo di Isaac Marion, lo ritroviamo nel ruolo di Nux in Mad Max: Fury Road (2015), acclamato sequel della saga anni ’80 vincitore di ben 6 Premi Oscar (Montaggio, Costumi, Trucco, Sonoro, Montaggio Sonoro e Scenografia).

Dagli scenari apocalittici alla guerra sul campo, Hoult tornerà prossimamente sul grande schermo nei panni di Matt Ocre in Sand Castle, diretto da Fernando Coimbra. Ambientato nel 2003 in Iraq e scritto da Chris Roessner, il film (in post-produzione) prende spunto dalla vera storia dello sceneggiatore che in quel periodo si trovava nel triangolo sunnita come mitragliere.

È atteso quest’estate nelle sale, invece, l’adrenalico action thriller Collide, scritto e diretto da Eran Creevy, in cui Nicholas è Casey Stein, un ex giovane criminale che torna al suo passato oscuro pur di rimediare i soldi necessari a salvare l’amata Juliette (Felicity Jones). Sulla sua strada lo stravagante contrabbandiere Ben Kingsley e lo spietato boss Anthony Hopkins che lo braccherà in una caccia ferratissima. 

Attualmente è impegnato, al fianco di Kevin Spacey, nelle riprese di Rebel in the Rye di Danny Strong. Il film racconta la vita di Salinger, incentrandosi sulla nascita del capolavoro letterario Il giovane Holden.

Giffoni 2016: Alla Ricerca di Dory aprirà il Festival

0
Giffoni 2016: Alla Ricerca di Dory aprirà il Festival

Il nuovo lungometraggio d’animazione Disney Pixar Alla Ricerca di Dory ha recentemente debuttato al primo posto nella classifica degli incassi del weekend americano con 135 milioni di dollari (record di miglior apertura al box office per un film d’animazione) e si prepara ora a conquistare il pubblico del Giffoni Film Festival 2016. Venerdì 15 luglio, infatti, la nuova avventura della pesciolina blu più amata di sempre darà ufficialmente il via alla 46^ edizione della manifestazione.

Diretto da Andrew Stanton (Alla Ricerca di Nemo, WALL•E), co-diretto da Angus MacLane (Toy Story of Terror!) e prodotto da Lindsey Collins (co-produttrice di WALL•E), Alla Ricerca di Dory arriverà nelle sale italiane il 14 settembre, anche in 3D, preceduto dal cortometraggio Disney•Pixar Piper.

Nell’attesa di scoprire cosa accadrà alla smemorata pesciolina, Disney Italia ha dato inizio a una grande avventura sul web per trovare Dory. L’iniziativa coinvolge 13 volti noti del mondo dello spettacolo, musica, sport, cucina, cinema e web per tutta l’estate. Ogni lunedì, all’interno delle “Dory News”, un originale trio di investigatori, composto dal celebre Trio Medusa, rivelerà alcuni indizi che aiuteranno gli utenti a rispondere al quiz game su www.TrovaDory.it/sul-web e a indovinare, di volta in volta, l’identità di un personaggio misterioso che rilascerà sui propri canali un video con la simpatica Dory.

 Sul sito sono già disponibili le “Dory News” in cui vengono svelati i primi due personaggi misteriosi: in molti, infatti, hanno già riconosciuto l’attore comico Angelo Duro e la popolare cantante, attrice e conduttrice tv Lodovica Comello.

Ogni settimana in palio, in modalità instant win, moltissimi regali dal mondo di Dory: playset di Disney Infinity, tanti prodotti Disney Store e la partecipazione a un evento esclusivo Disney Italia. Inoltre, per chi avrà indovinato tutti i personaggi legati a #TrovaDory sul web, sarà possibile partecipare anche all’estrazione finale di un incredibile viaggio in California, dove è ambientato il film.

Giffoni 2015: nuovo tema e primo ospite sarà Mark Ruffalo

0
Giffoni 2015: nuovo tema e primo ospite sarà Mark Ruffalo

Giffoni Experience presenta alcune novità del programma 2015 al Festival di Cannes. La 45esima edizione, che si terrà dal 17 al 26 luglio, avrà come tema “Carpe Diem“: un invito a rendere straordinaria la propria vita, a non accontentarsi, senza rimandare “a poi” quello che si può fare subito, con coraggio e passione.

Sarà Mark Ruffalo, acclamato Hulk della serie Marvel The Avengers e applaudito interprete di Zodiac, Shutter Island, Begin Again e I ragazzi stanno bene, una delle star internazionali del Giffoni 2015. Ruffalo, candidato due volte all’Oscar come miglior attore non protagonista nel 2015 e nel 2011 rispettivamente per Foxcatcher e I ragazzi stanno bene, nei prossimi mesi è atteso sul grande schermo con importanti titoli: da Avengers: Age of Ultron, secondo capitolo della saga di supereroi Marvel Comics dei Vendicatori, dove Ruffalo veste i panni di Bruce Banner/Hulk, a Spotlight, film di denuncia sui casi di pedofilia legati alla chiesa cattolica al fianco di Michael Keaton e Rachel McAdams, fino ad uno dei progetti cinematografici più interessanti del 2016: il sequel di Now You See Me diretto da Jon M. Chu con Michael Caine e Daniel Radcliffe, che rischia di essere l’ultimo film di Caine, come lo stesso attore ha già dichiarato. Mark Ruffalo ha iniziato a recitare alla fine degli anni Novanta, raggiungendo la notorietà internazionale con il thriller “In the Cut” di Jane Campion, con Meg Ryan, ottenendo subito consensi da parte di pubblico e critica. Ruffalo ha debuttato alla regia con il film Sympathy for Delicious, premio della giuria al Sundance Film Festival, con un cast di attori eccezionali, tutti suoi amici, da Orlando Bloom a Juliette Lewis e Laura Linney. L’attore dialogherà con i giovani giurati provenienti da 52 Paesi, tra cui Australia, Corea del Sud, Francia, Giordania, India, Iraq, Libano, Palestina, Pakistan, Qatar, Siria, USA.

Gli oltre 3.600 ragazzi giudicheranno i film in concorso suddivisi per fasce d’età (Elements+3 per i bambini dai 3 ai 5 anni, Elements +6 per i bambini dai 6 ai 9 anni, Elements+10, per i bambini dai 10 ai 12 anni, Generator+13 per i ragazzi dai 13 ai 16 anni, Generator+16 per i ragazzi dai 16 ai 17 anni eGenerator+18 per i ragazzi dai 18 anni in su). Tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, sono varie e intense le tematiche affrontate dalle storie in concorso: i sogni adolescenziali scanditi dal ritmo della musica rock, il terrorismo visto dai ragazzi, il genocidio, i primi turbamenti dell’età adulta, le difficoltà nell’affrontare un lutto o una disabilità, la voglia di vendetta e riscatto, i conflitti con i genitori e la necessità di trovare conforto negli amici. Oltre ai film in competizione, numerose le anteprime nazionali ed internazionali delle più importanti major. Accanto alle molteplici attività in programma, lo sguardo del pubblico potrà affacciarsi per la prima volta sull’opera, in corso di realizzazione, che proietterà il Giffoni Experience verso il futuro: la Multimedia Valley. Sarà la più grande area della creatività e della cultura del Sud d’Italia, un incubatore di idee e progetti innovativi,  che si stenderà su una superficie di 40mila mq. Le prime forme si cominciano già ad intravedere e nella Cittadella del Cinema di Giffoni Valle Piana il cantiere è in fermento: segno distintivo e metafora reale di qualcosa che sta nascendo. “Queste  – spiega il direttore Claudio Gubitosi – sono le uniche ruspe che ci piacciono. Le ruspe che distruggono per poi portare una ricostruzione più brillante, più bella, più funzionale“.

Dopo la tappa al Festival di Cannes, il Giffoni Experience sarà protagonista anche all’Expo di Milano, il prossimo 22 giugno, quando verranno annunciate le tante altre attività del programma.

Giffoni 2014: Dylan O’Brien di Teen Wolf primo ospite

0

Dylan O'BrienPrimi annunci dal Giffoni 2014, e il primo ospite confermato per questa edizione è  l’attore Dylan O’Brien che sarà all’evento il 21 Luglio. Il Giffoni Film Festival 2014 si terrà a Valle Piana (SA) dal 18 al 27 Luglio.

Dylan O’Brien è un giovane attore newyorkese di 22 anni e noto al pubblico per la parte nel serial di successo Teen Wolf.

Teen Wolf è una serie televisiva statunitense di genere thriller, basata sul film Voglia di vincere del 1985, che ha debuttato il 5 giugno 2011 suMTV. Il 13 luglio 2011 la serie è stata rinnovata per una seconda stagione. Il 12 luglio 2012, invece, la serie televisiva è stata rinnovata per una terza stagione composta da 24 episodi, il doppio del numero di episodi delle prime due stagioni. Durante il New York Comic-Con tenutosi il 12 ottobre 2013 è stato confermato il rinnovo per una quarta stagione, composta da 12 episodi.

Scott McCall è un giovane ed emarginato studente della Beacon Hills High School e riserva nella squadra di lacrosse della sua scuola. La sua vita cambia drasticamente quando, una notte, viene morso da un lupo mannaro. Dopo aver scoperto di essere diventato a sua volta un licantropo, Scott è costretto a ricercare un equilibrio tra la sua nuova identità, fonte di molti pericoli, e la sua vita da adolescente. In questo viene aiutato dal suo migliore amico, Stiles, e da un misterioso licantropo, Derek. La vita da emarginato va a concludersi acquistando il ruolo di cocapitano della squadra di Lacrosse grazie alle sue nuove doti, tutto ciò non fa che scatenare la rabbia e la gelosia di Jackson che fino ad allora era il capitano della squadra. Quando s’innamora di Allison Argent, scopre che la famiglia della ragazza caccia i licantropi da secoli. I due si fidanzano comunque ma Scott deciderà poi di allearsi con Derek per sfuggire agli Argent, e in particolare alla zia di Allison, Kate, nonché ex fiamma di Derek. Scott e Derek hanno inoltre intenzione di scoprire chi è l’Alpha il licantropo che ha morso Scott e che ha ucciso Laura, sorella di Derek. Peter Hale, zio di quest’ultimo, rimasto in stato catatonico per anni in seguito ad un incendio nella sua abitazione, si risveglia rivelando che è lui il licantropo Alpha, cerca di radunare il suo branco formato da Scott e Derek mordendo in seguito Lydia Martin, un’amica di Allison, di cui Stiles è perdutamente innamorato dalla terza elementare, la sera del ballo d’inverno.

Gianni Schicchi: al via le riprese del film opera con Giancarlo Giannini

0

Ciak d’inizio riprese in Toscana per il film opera Gianni Schicchi, prodotto da Genoma Films di Paolo Rossi Pisu, da Albedo Production di Cinzia Salvioli e con DO Consulting & Production.

Il film, che rappresenta l’esordio cinematografico del regista teatrale di successo internazionale Damiano Michieletto, è tratto dall’omonima opera lirica di Giacomo Puccini su libretto di Giovacchino Forzano, e ispirata al Canto XXX dell’Inferno di Dante.

Un cast di artisti d’eccellenza, arricchito della grande presenza di Giancarlo Giannini nel ruolo di Buoso Donati, e della collaborazione con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, diretta dal Maestro Stefano Montanari, che registrerà le musiche di Puccini, e su cui gli artisti sul set reciteranno cantando in presa diretta.

LOGLINE: Gianni Schicchi, un furbo faccendiere toscano, riesce con un abile stratagemma ad intascare la cospicua eredità dell’anziano collezionista d’arte Buoso Donati, appena deceduto. Il folto stuolo di parenti avidi, accorsi per ottenere la loro parte, verrà cacciato di casa a bocca asciutta.

Grazie al ritmo incalzante e ai suoi quindici esilaranti personaggi, l’opera sembra essere la felice antesignana della commedia all’italiana, grazie al sapiente lavoro di adattamento del regista Damiano Michieletto. Il Produttore creativo è Elisabetta Bruscolini, e la scenografia sarà firmata da Paolo Fantin, con i costumi di Nicoletta Ercole in collaborazione con Alessandra Carta.

Le riprese sono previste per quattro settimane nella splendida cornice toscana, in provincia di Siena tra i comuni di Trequanda e Pienza.

DAMIANO MICHIELETTO

Nel giro di poco tempo, Damiano Michieletto è emerso sulla scena internazionale come uno dei rappresentanti più interessanti della giovane generazione di registi italiani ed è oggi tra i più richiesti nel mondo. Ha studiato opera e produzione teatrale presso la Scuola d’Arte Drammatica di Milano Paolo Grassi e si è laureato in lettere moderne presso l’Università di Venezia, sua città natale.

I suoi spettacoli sono stati rappresentati nei più importanti teatri, festival e istituzioni quali il Festival di Salisburgo, il Teatro alla Scala, l’Opéra di Parigi, la Royal Opera House di Londra, il Festival di Glyndebourne, il Bolshoi di Mosca, il Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo, la Sydney Opera in Australia, la Komische Oper e la Staatsoper di Berlino, il Theater an der Wien di Vienna, la Nederlandse Opera di Amsterdam, il Teatro Real di Madrid, La Fenice di Venezia, il Teatro dell’Opera di Roma e il Rossini Opera Festival di Pesaro.

Le sue produzioni hanno ricevuto molti premi come il Laurence Olivier Award, l’Irish Time Award, il premio russo Casta Diva, il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana, l’Österreichischer Musiktheaterpreis, il Reumert Prize, il Melbourne Green Room Award.

Oltre all’intensa attività nel teatro lirico, Michieletto è attivissimo anche nel teatro di prosa, altrettanto importante nel suo percorso artistico, collaborando in particolare con il Teatro Stabile del Veneto e il Piccolo Teatro di Milano.

Gianni e le Donne: recensione del film

0
Gianni e le Donne: recensione del film

In Gianni e le Donne Gianni ha sessant’anni ben portati, pensionato in anticipo, passa le sue giornate senza far nulla, al servizio delle donne che lo circondano: moglie, figlia (con fidanzato), madre, vicina di casa. Gianni, sempre più depresso e zavorrato dalla natura mite ed estremamente educata che da sempre lo contraddistingue, capisce che è arrivato il momento di darsi una svegliata, rimettendo così in moto il proprio motore, con il risultato di produrre tanto fumo e poco arrosto. Un David di Donatello, un Nastro d’Argento, un Leone del futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” alla Mostra del 2008, critica e pubblico piacevolmente conquistati.

Gianni e le Donne, il film

Questo il bilancio de Il Pranzo di Ferragosto opera prima del 60enne esordiente, ed ora Gianni di Gregorio arriva addirittura a Berlino nella sezione Speciale con Gianni e le Donne, suo ultimo film, malinconica e ironica panoramica sulla terza età. Con grande misura ed equilibrio, di Gregorio confeziona un film garbato e piacevole, senza grandi intrighi narrativi ma che insieme alla sfacciata ironia dei personaggi intreccia un sotto testo malinconico, a tratti quasi struggente, che aiuta a costruire questa figura di uomo rappresentativo di un’età.

Le sue donne non fanno altro che accentuare la sua centralità nella storia e il suo approccio ad ognuna di esse mostra infondo la sua mancata volontà di stabilire un vero e proprio legame. Purtroppo di questa assoluta centralità di Gianni ne risentono proprio le sue donne, che sono tratteggiate dalla sceneggiatura (dello stesso di Gregorio) come tante sagome messe a far scena, senza un vero e proprio carattere. Fa eccezione in questo quadro da teatro il fidanzato della figlia, così fuori dagli schemi da risultare incredibilmente convincente.

Anche la regia è sicuramente notevole, molta macchina a mano segue il protagonista dall’inizio alla fine in un susseguirsi di micro-piani sequenza che scandiscono il ritmo lento e cadenzato di tutto il film. Nel suo complesso l’opera è gradevole, non certo eccelsa, ma godibile e senza troppe pretese accompagna lo spettatore per 90 minuti molto piacevoli. Oltre a Di Gregorio, nel cast anche Valeria de Franciscis, Alfonso Santagata, Elisabetta Piccolomini, Valeria Cavalli, Aylin Prandi, Kristina Cepraga, Michelangelo Ciminale, Teresa Di Gregorio, Lilia Silvi, Gabriella Sborgi, Laura Squizzato, Silvia Squizzato.

Gianluca Vacchi: Mucho Más, il trailer del documentario Prime Video

0

Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale del documentario Original italiano Gianluca Vacchi: Mucho Más, in uscita il 25 maggio in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Protagonista del documentario è Gianluca Vacchi, imprenditore, influencer e dj di fama internazionale. Esploso come fenomeno social grazie ai suoi video diventati virali e che hanno generato milioni di visualizzazioni, ad oggi Vacchi vanta oltre 22,2 milioni di follower su IG, 21,5 milioni su Tik Tok, 3 milioni su FB, ed è considerato il “Re dei Social”, raggiungendo un pubblico totale di 46,6 milioni da tutto il mondo. Gianluca Vacchi: Mucho Más offre agli spettatori un accesso unico a un Vacchi mai visto prima che mostra senza filtri l’uomo che si cela dietro il celebre personaggio. Nel documentario Vacchi rivelerà aspetti importanti della sua vita e della sua infanzia, raccontando anche il profondo legame con la madre, il rapporto con gli amici e soprattutto quello con la sua compagna, la modella Sharon Fonseca, che gli ha fatto il più grande regalo della sua vita: diventare padre della piccola Blu Jerusalema.

Gianluca Vacchi: Mucho Más è prodotto in Italia da Masi Film e Indigo per Amazon Studios e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 25 maggio 2022.

Gianluca Petrazzi presenta alla stampa la sua Roma criminale

Roma-Criminale-di-Giacomo-PetrazziPresentato ieri alla Casa del Cinema il primo lungometraggio di Gianluca Petrazzi, Roma criminale, appassionato omaggio ai poliziotteschi anni ’70, su tutti Roma a mano armata di Umberto Lenzi (1976). Con lui il cast che vede nomi noti del cinema di genere poliziesco e non solo, come Corrado Solari, Massimo Vanni, il regista Claudio Fragasso, qui attore. Protagonisti del film su fronti opposti, non solo per lavoro, ma anche per una vecchia questione personale, Luca Lionello (er Toretto) e Alessandro Borghi (Commissario Lanzi).

Com’è nata l’idea di recuperare il poliziottesco?

Gianluca Petrazzi: “Come omaggio a questo genere e anche a mio padre (Riccardo Petrazzi ndr), che ha lavorato in più di cinquanta film polizieschi come aiuto regista, stunt coordinator e maestro d’armi. Inizialmente volevo fare un corto, poi ho incontrato Gino Montegrande (produttore della pellicola ndr), che ha creduto in noi, ed è nato questo film”.

Massimo Vanni: “Ho avuto l’onore di lavorare con registi come Enzo Castellari e Bruno Corbucci, i padri del poliziesco italiano. Ci siamo spesso detti, assieme a Gianluca, che avremmo voluto fare un poliziesco alla vecchia maniera. Abbiamo avuto la fortuna di trovare chi ha recepito le nostre idee”.

roma-criminale-di-gianluca-petrazzi1Pur partendo da un’ottima idea e con diversi buoni spunti, il film ha alcuni punti deboli, alcuni vuoti di sceneggiatura, ad esempio nella sequenza della rapina. Non sarebbe stato meglio avere meno fretta nel realizzarlo e curare maggiormente alcuni aspetti?

G. P.: “Abbiamo avuto cinque settimane per girare, c’erano dei tempi da rispettare. Ci siamo accorti anche noi di alcune carenze, ma non abbiamo potuto fare altrimenti. La scena della sparatoria, ad esempio, è stata girata in una giornata. Con qualche soldo in più avremmo potuto migliorare molte cose. Inoltre, bisognava cogliere l’attimo, perché se non lo avessimo fatto ora il film, non lo avremmo potuto più fare”.

Luca Lionello, il suo personaggio è costruito magnificamente, ma da un certo punto in poi, sembra perdere il filo, la cattiveria.

Luca Lionello: “In realtà, abbiamo lavorato sulla psicologia del personaggio, contiene tanti personaggi del passato. La sua cattiveria si stempera perché volevo dargli qualche nota umana, una certa nobiltà che caratterizza quel tipo di criminalità”.

Il suo personaggio è chiaramente un omaggio ad altri “cattivi” come il Gobbo (interpretato da Tomas Milian in Roma a mano armata e La banda del gobbo ndr), cosa le piace di quei personaggi?

 L. L.: “Il cinema che ha nutrito la mia fantasia da bambino è quello d’azione, in cui ci sono pistole, si spara. Certamente Tomas Milian è stato sempre presente alla nostra mente, abbiamo cercato di non scimmiottarlo”.

C’è ancora speranza per i polizieschi in Italia?

G. P.: “Il cinema d’azione poliziottesco deve andare avanti. È dura, perché per farlo servono budget alti, ma per chi come me ha iniziato a lavorare in Il giustiziere sfida la città, è irrinunciabile”.

In sala dal 6 dicembre, in 40 copie.

Gianluca Arcopinto presenta il suo libro “Un fiume in Piena” al Kino di Roma

0

Si terrà Giovedì 2 aprile ore 20 al KINO, la presentazione del libro “Un fiume in Piena” (Derive e Approdi) di Gianluca Arcopinto, produttore cinematografico. Durante l’evento anche la presentazione dei laboratori del COLLETTIVO MINA e la proiezione del corto “Centoquattordici” – Coll.Mina.

Gianluca Arcopinto fa il produttore cinematografico. Per alcuni mesi è stato l’organizzatore generale della serie tv Gomorra, tratta dal libro di Roberto Saviano. Dopo 5 mesi di lavorazione e 16 settimane di riprese, Arcopinto ha lasciato il set. Non ha, invece, lasciato Scampia, scegliendo di mettersi dalla parte di una cittadinanza attiva che rifiuta di essere ostaggio dell’economia camorristica e che non vede nella risposta dell’ordine pubblico l’unica alternativa.
Arcopinto arriva alle Vele di Scampia con il mondo scintillante delle riprese televisive, coi suoi problemi di costi di produzione, di organizzazione, insieme agli attori, ai registi, agli sceneggiatori e lì inciampa su una realtà fatta di persone e associazioni che resiste alla droga, che si sottrae al controllo camorristico del territorio, che denuncia l’abbandono da parte delle istituzioni, che immagina un altro sistema economico e che dà forma alla speranza di una vita decente. Che rifiuta di riconoscersi nella parabola narrativa di una famiglia di boss e chiede che si racconti un’altra storia. Di questa realtà la serie Gomorra non parla, il libro di Gianluca Arcopinto

Giancarlo Giannini riceverà la sua stella sulla Walk of Fame

0
Giancarlo Giannini riceverà la sua stella sulla Walk of Fame

Giancarlo Giannini è protagonista nella serie Sky, Il Grande Gioco, dove recita al fianco di Francesco Montanari ed Elena Radonicich. Il suo ruolo è quello di uno spietato procuratore di una importante società. Durante la prima della serie che si è tenuta al Teatro Eliseo, il cast era presente per la conferenza stampa. Durante la conferenza sono emersi i dettagli che hanno portato alla realizzazione della serie ma anche dei retroscena della vita dei nostri protagonisti.

In questa occasione, Giancarlo Giannini ha dichiarato: “A Febbraio sarò a Los Angeles perché riceverò la stella sulla Walk of Fame”. Il suo nome va ad aggiungersi a quello di altri quindici tra gli italiani più celebrati a Hollywood. Dopo Bernardo Bertolucci ed Ennio Morricone, anche Giancarlo Giannini potrà celebrare la sua carriera con la tanto desiderata stella. Questa notizia era stata già annunciata nel 2020 ma è stata poi rimandata a causa della pandemia da Covid-19. Infatti, oltre all’attore era stato annunciato lo stesso riconoscimento per Luciano Pavarotti – cerimonia che si è tenuta ad agosto 2022.

Nel 2020, Giannini dopo l’annuncio ha ringraziato la Filming Italy Los Angeles per il risultato ottenuto: “Felicissimo per questo importante riconoscimento e dedico questa preziosa stella a Franco Zeffirelli e Lina Wertmuller”. Anche l’ex Ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini aveva dichiarato: “Giancarlo Giannini e Luciano Pavarotti: due nuove stelle italiane brillano da oggi nella celebre Walk of Fame sulla Hollywood Boulevard di Los Angeles, andando ad aggiungersi alle altre celebrità tricolore che già ornano la celebre camminata”.

Giancarlo Giannini ha ricevuto la sua stella sulla Walk of Fame

0
Giancarlo Giannini ha ricevuto la sua stella sulla Walk of Fame

Il Filming Italy – Los Angeles chiude la sua ottava edizione con il conferimento della stella a Giancarlo Giannini sulla Walk of Fame di Hollywood. Il pluripremiato attore è stato infatti premiato dalla Camera di Commercio di Hollywood con la 2.752ª stella sulla Hollywood Walk of Fame nella categoria Motion Pictures. Insieme al Presidente della Camera di Commercio di Hollywood Lupita Sanchez Cornejo, presenti anche la Senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, i produttori cinematografici Barbara Broccoli e Michael Gregg Wilson e Tiziana Rocca, Direttore artistico di Filming Italy – Los Angeles e promotrice dell’evento.

Doppiatore, regista e attore italiano candidato all’Oscar, Giancarlo Giannini si è guadagnato il plauso mondiale per i suoi ruoli da protagonista in film italiani e internazionali. Il 3 marzo è stato inoltre premiato per la sua incredibile carriera con il Filming Italy Lifetime Achievement Award, presso l’Harmony Gold Theater, dal Filming Italy – Los Angeles, diretto da Tiziana Rocca e dall’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, che lo hanno celebrato con una maratona dei suoi film più famosi.

Giancarlo Giannini ha detto: “Sono molto felice e al contempo intimidito dal ricevere la stella a Hollywood. Sono stato tante volte in America, portando i miei film anche con Lina Wertmüller. Abbiamo avuto un buon successo. Ho avuto anche una nomination all’Oscar per Pasqualino Settebellezze, ma la stella penso sia più importante. Io così sono per il pubblico una star per sempre. Un sentito ringraziamento a Tiziana Rocca, che con il Filming Italy da lei diretto e organizzato, si è fatta promotrice di questo importantissimo traguardo per la mia carriera”.

Tiziana Rocca, Direttore artistico di Filming Italy – Los Angeles, afferma: “Da anni il Filming Italy collabora con la Hollywood Chamber of Commerce che dal 1953 promuove e sostiene la Walk Of Fame, la famosa strada dedicata al cinema, nata per mantenerne la gloria. Già nel 2018, infatti, il Filming Italy era riuscito ad ottenere questo riconoscimento anche per la straordinaria Gina Lollobrigida. L’assegnazione di questa 16 ª stella italiana a Giancarlo Giannini è un traguardo per la Cultura Cinematografica Italiana e segno di speranza e di ottimo auspicio in questo periodo ancora complicato per il settore dell’audiovisivo”.

La Console Generale d’Italia a Los Angeles, Raffaella Valentini, ha dichiarato: “Sono particolarmente onorata che l’inizio della mia missione a Los Angeles coincida anche con la ‘nascita’ di una nuova stella sull’iconica Hollywood Boulevard, che oggi celebra Giancarlo Giannini. Il talento di Giannini ci ispira da oltre 60 anni e rappresenta un volto e una voce della cultura italiana che rende tutti noi fieri”.

Emanuele Amendola, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, ha aggiunto: “Quest’anno è stato un particolare onore celebrare insieme il talento del grande Giancarlo Giannini presso il nostro Istituto Italiano di Cultura alla vigilia della posa della stella sulla Walk of Fame. Un segno indelebile del grande amore per il cinema italiano a Hollywood, di cui lo stesso Giannini è stato fondamentale autore”.

Giancarlo Giannini avrà una stella sulla Walk of Fame

0

Anche Giancarlo Giannini andrà ad occupare una prestigiosa mattonella della Hollywood Walk of Fame! Dopo sessant’anni di carriera, all’attore verrà assegnato il riconoscimento che viene assegnato solo alle star del cinema (ma anche della musica, della tv e della cultura) che hanno lasciato il segno nel firmamento di Hollywood.

Giancarlo Giannini è uno dei volti italiani famosi in tutto il mondo, grazie soprattutto alla collaborazione con Lina Wertmüller. L’interprete è stato più volte insignito di grandi riconoscimenti in patria, come i 5 David di Donatello e i 5 Nastri D’argento, ma anche all’estero è stato più volte elogiato. Nel 1973 vinse infatti a Cannes il Prix d’interprétation masculine per Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”  e nel 1977 fu nominato come Miglior attore protagonista per Pasqualino Settebellezze, entrambi firmati da Wertmüller.

Giannini stesso ha dichiarato la sua gioia e il suo onore a ricevere tale riconoscimento, dedicandolo proprio alla donna che tante volte ne ha esaltato il talento e ad un altro stimatissimo regista italiano: “Sono felicissimo per questo importante riconoscimento, dedico questa preziosa stella a Franco Zeffirelli e Lina Wertmüller”.

Proprio nei mesi passati, durante Cannes 2019, Giannini è stato al fianco di Wertmüller che è stata premiata per la sua carriera e che nello stesso anno ha vinto un Premio Oscar, sempre alla carriera.