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Giancarlo Esposito svela il suo ruolo in Captain America: Brave New World

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Giancarlo Esposito, come noto, sarà in Captain America: Brave New World, ma il suo ruolo da villain è rimasto un mistero… sino ad ora. Presente al panel del film durante il SDCC, l’attore finalmente fatto un po’ di chiarezza sul suo inaspettato ruolo misterioso, introdotto nel film dei Marvel Studios durante le riprese aggiuntive di maggio. Il primo trailer appena rilasciato ha offerto il primo sguardo al cattivo armato di Esposito, ma in quell’occasione non sono stati forniti indizi riguardo l’identità del personaggio.

Quando i tuoi sogni si realizzano e ricevi la chiamata, attraversi la porta. Sono molto grato a tutti i fan che hanno fatto sì che questo sogno si realizzasse, perché il casting dei fan ci ha unito e abbiamo iniziato a parlare”, ha detto l’attore quando si è unito alle co-star sul palco del panel del San Diego Comic-Con dei Marvel Studios nella Hall H. “Tutti volevano che fossi una cosa o un’altra. Ci sono state molte congetture su chi sono veramente. Ma stare con questo cast – soprattutto con Anthony Mackie, che dà il meglio di sé ogni singola volta in ogni modo possibile – posso dirlo?”.

Dopo aver chiesto il via libera al presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, Esposito ha confermato il suo ruolo nel MCU: “Sono il re della Serpent Society”, ha annunciato l’attore, rivelando il suo ruolo di Seth Voelker, alias Sidewinder, leader della squadra di supercriminali a tema serpente. Introdotto in Capitan America #310 del 1985, la Serpent Society ha incluso supercriminali come Anaconda, Cottonmouth, Black Mamba, Cobra, Death Adder, Princess Python, Rattler, Bushmaster, Asp e Diamondback, un mercenario trasformato in amico di Steve Rogers Capitan America.

Nei fumetti, i cattivi di Capitan America, Vipera, Cobra e Anguilla, formarono la Serpent Squad, che ebbe vita breve e prese il controllo del presidente della Roxxon Oil Hugh Jones con la Serpent Crown: un antico artefatto legato al dio serpente Set. Sidewinder ha poi riformato la Serpent Squad come Serpent Society, usando il suo mantello con il potere del teletrasporto per combattere Capitan America, Elektra e gli X-Men.

Nella mia altra vita sono un vero duro, e mi avete visto interpretare un po’ questo aspetto intellettuale come Gus Fring [in Breaking Bad e Better Call Saul]”, ha detto Giancarlo Esposito in una recente intervista. “Ma quando mi vedrete nel MCU, vedrete un duro, e sono entusiasta di questo. Recitare significa usare ogni parte del corpo, le emozioni, i sensi, i sentimenti per rappresentare qualcosa. Ma non mi avete mai visto usare il mio corpo nel modo in cui lo userò stavolta”.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World
Harrison Ford e Anthony Mackie in una scena di Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre ancora sconosciuto è il ruolo del villain interpretato da Giancarlo Esposito. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.

Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Giancarlo Esposito svela altri dettagli sul suo personaggio di Captain America: Brave New World

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Il prossimo film della Marvel, Captain America: Brave New World, promette di offrire al pubblico un’esperienza molto diversa da qualsiasi altro film su Captain America che l’ha preceduto. Per cominciare, ora che lo Steve Rogers di Chris Evans si è ritirato dal suo moniker patriottico, il nome, lo scudo, il potere e la responsabilità appartengono tutti al Sam Wilson di Anthony Mackie.

Ma durante il fine settimana al Fan Expo di Chicago, il nuovo arrivato nell’MCU, Giancarlo Esposito, ha anticipato che ci sarà anche qualcosa di inaspettato nella sua interpretazione di Seth Voelker, alias Sidewinder, dicendo: “Mi vedrete fare cose che non mi avete mai visto fare prima”. L’attore ha anche aggiunto che la sua versione di Seth sarà “uno scienziato” con “una grande mente”.

Come ormai sappiamo bene, in passato Esposito si è orientato verso personalità più sinistre, quindi in che modo questo ruolo lo distinguerà dagli altri? In precedenza, l’attore ha fatto intendere che il suo personaggio è un po’ “cazzuto” e che, mentre lo abbiamo visto andare avanti “intellettualmente” come Gus Fring di Breaking Bad e Better Call Saul, Sidewinder sarà un’entità completamente diversa. L’attore ha poi spiegato che,

“Recitare è usare ogni parte del tuo corpo, le tue emozioni, i tuoi sensi, i tuoi sentimenti, per rappresentare qualcosa. Ma non mi avete mai visto usare il mio corpo nel modo in cui lo userò io. Il MCU è eccitante”.

I precedenti ruoli di Giancarlo Esposito lo hanno preparato a diventare il cattivo della Marvel

Captain America: Brave New World

Anche se si riferisce a Gus Fring come a un cattivo più “intellettuale”, il grande cattivo di Breaking Bad era innegabilmente spietato. Ma da quello che abbiamo visto nelle prime immagini e nei teaser di Captain America: Brave New World, sembra che Seth Voelker si tufferà in trincea molto più di quanto abbia fatto Gus. A parte il periodo trascorso nell’universo AMC di Breaking Bad e Better Call Saul, Esposito è apparso anche come un degno avversario in show come The Boys di Prime Video, dove è apparso più volte nei panni del diabolico Stan Edgar.

Anche se il suo debutto nel MCU avverrà con Captain America: Brave New World, non sarà certo la prima volta di Esposito come cattivo in un franchise: i fan di The Mandalorian lo conosceranno come Moff Gideon. E con le recenti uscite cinematografiche, come Abigail e MaXXXine, che dimostrano che è più che disposto a sporcarsi le mani con secchi di sangue (finto), non vediamo l’ora di vedere fino a che punto Esposito si spingerà quando salirà al trono come leader della Serpent Society in Captain America: Brave New World.

Giancarlo Esposito risponde ai rumor sul suo casting come X-Men

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Giancarlo Esposito risponde ai rumor sul suo casting come X-Men

Come noto, Giancarlo Esposito farà parte del film Captain America: Brave New World (e un video ce lo ha anche già mostrato in azione), ma le voci su un suo possibile ingresso nel MCU si susseguono da qualche anno. Tuttavia, due personaggi che sono stati ripetutamente citati dai fan come per lui ideali sono il Professor X e Magneto. Con il reboot degli X-Men dei Marvel Studios all’orizzonte, entrambi sembravano infatti una possibilità molto concreta.

La star di Breaking Bad non si è mai tirata indietro di fronte alle voci, anche se alla fine ha ammesso che gli piacerebbe interpretare qualcuno un po’ più proattivo di Charles Xavier. Al momento nonn ci sono dettagli sul personaggio che interpreterà in Captain America: Brave New World, ma si vocifera sia un villain.  Ad ogni modo, parlando ora con ComicBook.com, l’attore visto anche in The Mandalorian e The Boys ha riflettuto sulle voci e le speculazioni che lo hanno circondato in precedenza.

I fan hanno dato il via alle voci sul Professor X e io le ho adorate. Ho cavalcato l’onda perché amo i fan“, ha ammesso Esposito. “Ho iniziato a pensare al Professor X, perché sento che potrebbe essere un personaggio in cui eccellerei davvero, e in cui sarei davvero fantastico. Hanno parlato anche di Magneto, di Mr. Freeze della DC, di tutte queste cose“. “Sono così felice di far parte del MCU. Sono felice che non sappiate cosa sto facendo lì e sono felice che probabilmente non so cosa sto facendo lì, ma sono felice di esserci e lo vedrete presto“.

Captain America: Brave New World
Harrison Ford e Anthony Mackie in una scena di Captain America: Brave New World

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Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Giancarlo Esposito promette di non aver mai “usato il suo corpo” come in Captain America: Brave New World

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Dopo essere stato scelto dai fan in diversi fanta-casting di supereroi/cattivi – incluso il Professor Charles Xavier – nel corso degli anni, abbiamo recentemente saputo che Giancarlo Esposito (Breaking Bad, The Boys, The Mandalorian) si era unito al Marvel Cinematic Universe in un ruolo non rivelato.

Giancarlo Esposito è riuscito a non vuotare il sacco mentre parlava con Deadline sul tappeto rosso della première mondiale di MaXXXine, ma si è riferito al suo personaggio in Captain America: Brave New World come un “tosto” e ha indicato che lo vedremo molto coinvolto fisicamente nell’azione, più di quanto non abbia fatto nei progetti precedenti.

“Quando mi vedrai nel MCU, vedrai un tipo tosto e ne sono entusiasta. Recitare significa usare ogni parte del tuo corpo, le tue emozioni, i tuoi sensi, i tuoi sentimenti per ritrarre qualcosa. Non mi hai davvero visto usare il mio corpo nel modo in cui lo userò. L’MCU è emozionante. Non posso dirti chi interpreto, ma sarai emozionato quando lo vedrai.”

Giancarlo EspositoDal momento che le foto dal set che lo ritraggono lo mostrano in tenuta tattica da combattimento, armato di pistole e coltelli, sembrava già chiaro che il suo personaggio sarebbe stato destinato a moltissima azione corpo a corpo.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Giancarlo Esposito lancia il più grande indizio sul ruolo nel MCU

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La star di Breaking Bad e The Boys Giancarlo Esposito ha recentemente rivelato di essere entrato a far parte del Marvel Cinematic Universe in un ruolo misterioso. Poche ore fa, è emersa una voce secondo cui sarà il protagonista di una serie TV di Disney+ e l’attore stesso ha confermato che è proprio così.

Il MCU ha bussato alla mia porta e si tratta di un ruolo che non potete prevedere“, ha detto Esposito ai fan durante una recente apparizione alla convention. “Verrà stuzzicato e ci sarà poi una serie“.

Questo sembra sfatare le teorie sul fatto che doppierà Norman Osborn in Your Friendly Neighborhood Spider-Man, dal momento che non c’è alcuna possibilità che questo cattivo venga preso in considerazione prima che la serie animata venga lanciata sullo streamer quest’anno o il prossimo.

È interessante notare che il fan che ha condiviso questi aggiornamenti aggiunge che quando qualcuno ha detto a Giancarlo Esposito che sarebbe stato un “eccellenteDottor Destino ne I Fantastici Quattro, lui ha risposto di “parlare dell’esistenza e di farsi credere“. Cosa potrebbe significare?

A questo punto dobbiamo ricordarvi le precedenti notizie sull’introduzione di Destino nella scena post-credits de I Fantastici Quattro prima di essere protagonista di una serie Disney+. Quest’ultima avrebbe presumibilmente posto le basi per la comparsa del sovrano di Latveria nel sequel.

Ora, con Giancarlo Esposito che parla di apparire prima e poi a seguire in una serie televisiva, è difficile scrollarsi di dosso la sensazione che i Marvel Studios abbiano trovato il loro Destino. Si ritiene che i Marvel Studios abbiano almeno preso in considerazione la possibilità di farne il nuovo grande cattivo della Saga del Multiverso.

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Giancarlo Esposito è entrato a far parte del MCU

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Giancarlo Esposito è entrato a far parte del MCU

Giancarlo Esposito (The Boys, The Mandalorian) è entrato a far parte del Marvel Cinematic Universe… ma non nei panni del personaggio per il quale si è battuto negli ultimi mesi.

L’attore ha espresso più volte il suo interesse a sostituire Sir Patrick Stewart e James McAvoy nel ruolo della prossima incarnazione sul grande schermo del Professor Charles Xavier, anche se non era entusiasta di un aspetto particolare del personaggio.

Gli ho dato un’occhiata superficiale nel mio cervello, e subito ho detto ‘Hmm'”, ha detto durante una recente intervista con Fade To Black . Sarebbe bello interpretare il Professor X in qualche altra incarnazione che non sia solo la sedia a rotelle“. Giusto? Perché l’idea fisica di stare su una sedia a rotelle ogni singolo giorno non mi piace. Non mi sento così vecchio e non mi piace stare seduto così tanto. Ma certamente potremmo trovare una soluzione. Il Professor X non è sempre stato sulla sedia a rotelle, ma questo fa parte dello sviluppo del suo personaggio. Quindi, ci penso un po’, ma non ci penso del tutto perché dovrebbe venire da me“.

Non tutti erano entusiasti della prospettiva del Professor X senza sedia a rotelle, ma non c’è da preoccuparsi, perché Esposito interpreterà un altro personaggio. Durante un panel sul Thunder Stage al CCXP (via Collider), Giancarlo Esposito  ha rivelato che apparirà in un progetto dei Marvel Studios, ma non ha voluto rivelare ulteriori dettagli. L’attore ha detto che lo scopriremo “prima o poi” e che il ruolo è “migliore di quanto possiate immaginare“.

Potrebbe apparire in Deadpool & Wolverine? Sappiamo che il debutto del Merc With a Mouth nel MCU sarà caratterizzato da molti camei, quindi questo misterioso personaggio potrebbe facilmente apparire in una scena per preparare il terreno per un suo ritorno in futuro. Ovviamente non abbiamo molto su cui basarci, ma secondo voi quale eroe o cattivo sarebbe adatto a Esposito?

Giancarlo Esposito allude alla possibilità di entrare a far parte del MCU

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Giancarlo Esposito è noto soprattutto per il ruolo di Gustavo Fring nella popolarissima serie tv Breaking Bad. Più di recente, l’attore statunitense si è fatto apprezzare anche per la parte di Moff Gideon nella serie The Mandalorian. Sono anni ormai che ci rincorrono voci secondo cui, prima o poi, Esposito farà il suo ingresso nell’Universo Cinematografico Marvel: tali voci alludono ad un ruolo “importante” nel MCU.

Adesso, in una recente intervista con Entertainment Tonight, Giancarlo Esposito ha parlato proprio di una possibile collaborazione con i Marvel Studios, senza confermare – ovviamente – se ci sia già un accordo siglato o meno, ma dichiarandosi assolutamente interessato alla possibilità.

“Ci sono molte voci di corridoio che mi vedrebbero legato alla Marvel”, ha spiegato l’attore. “Vorrei tanto lavorare con quelle persone: l’ho fatto capire al mondo intero in tutti i modi possibili. Non sono stato io a dare il via a queste voci, ma anni fa ho lavorato con Louis Esposito, il co-presidente dei Marvel Studios, quando ancora lavorava come secondo assistente alla regia.”

Esposito ha poi aggiunto: “Quello che fanno i Marvel Studios è veramente straordinario. Vorrei tanto partecipare a qualcosa. Magari ad un progetto duraturo… Penso che l’Universo Marvel sarebbe il prossimo naturale passo per la mia carriera. Così poi potrei tornare ad interpretare personaggi che penso abbiano cambiato il mondo con le loro azioni, a prescindere dal colore della pelle.”

Il possibile futuro di Giancarlo Esposito nel MCU, tra film e serie tv

In effetti, è da molto tempo che Giancarlo Esposito punta ad entrare a far parte della grande famiglia Marvel. Già nel 2016, infatti, l’attore aveva rivelato che la Casa delle Idee gli aveva proposito un ruolo in una serie tv, ma lo stesso aveva rifiutato perché probabilmente quella parte non gli avrebbe poi permesso di prendere parte ad un film per il grande schermo. Oggi, con la Marvel impegnata a pianificare diversi anni di contenuti tra film e serie tv che – rispetto al passato – saranno direttamente collegati tra loro, è molto probabile che Esposito abbia più opportunità, rispetto al passato, di potersi fare strada nel MCU.

Gian Maria Volonté: il rigore, l’impegno, il genio

Misterioso, impenetrabile, magico, rivoluzionario, anarchico. Sono solo alcuni degli aggettivi con cui è stato definito. Schivo nel carattere, rigoroso e perfezionista nel lavoro, mescolava lo studio minuzioso del personaggio al talento geniale che aveva la fortuna di possedere, e che gli consentiva di calarsi in ruoli anche opposti con la stessa impressionante aderenza. I maggiori registi italiani l’hanno voluto con sé e tutti ne hanno riconosciuto le straordinarie doti d’interprete, il suo darsi senza riserve ai personaggi. Francesco Rosi – con cui ha avuto una delle più feconde collaborazioni, accanto a quella con Elio Petri – lo ha definito “uno dei più grandi attori del cinema mondiale”, Welles e Bergman erano della stessa opinione. Vittorio Taviani ne ha lodato la “forza feroce, la fantasia, l’intelligenza, l’intuito d’attore” messi al servizio dei suoi ruoli, “la pervicacia e la concentrazione” nello studio del personaggio, “sotto la quale si nascondeva veramente la genialità di un talento”; Giorgio Albertazzi lo ha definito “un grande attore, ma non di schemi espressivi, bensì di grande improvvisazione”.

Ancor più efficacemente ha sintetizzato Giuliano Montaldo: “vedendo Gian Maria Volonté, capirete cosa vuol dire il mestiere d’attore”. Di fronte alle sue interpretazioni si scopre, infatti, l’enorme potenzialità, la forza dirompente che il cinema può avere. Esso diventa materia, sostanza che scava nel profondo. Si può dire che Volonté abbia pienamente realizzato ciò di cui era convinto: che in un film fondamentale non fosse solo il ruolo del regista – che concepisce l’idea generale del progetto, ne decide il taglio e dà la sua inconfondibile impronta dirigendolo – ma anche, altrettanto, il contributo originale che l’attore porta col suo particolare linguaggio, con la sua interpretazione.

Inoltre, ha sempre scelto i suoi lavori in base a una rigorosa concezione del cinema. Semplificando, si può dire sia stato per più di un ventennio il volto del cinema d’impegno civile e politico italiano, sebbene lui non amasse quest’espressione: “Ogni film, ogni spettacolo è generalmente politico, il cinema apolitico è un’invenzione dei cattivi giornalisti”. Ma era certo molto più di questo, più dell’attore engagé, lettore di Sartre e Camus, ben oltre l’uomo di sinistra che mette il mestiere al servizio degli ideali politici, era piuttosto un fautore del pensiero critico, libero da vincoli, convinto che l’arte potesse cambiare davvero la vita. A vent’anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 6 dicembre del 1994, se guardiamo al paese, molti dei mali che Volonté ha contribuito a denunciare, molti dei meccanismi che ha contribuito a indagare, alla ricerca di “un brandello di verità”, sono ancora radicati e vivi, ma la sua lezione artistica e umana resta un punto di riferimento irrinunciabile.

E dire che i suoi primi passi non erano stati facili. Nasce a Milano nel 1933, da madre benestante, mentre il padre è un milite fascista che, arrestato, muore in carcere, lasciando la famiglia in difficoltà economiche. Gian Maria cresce a Torino e presto lascia gli studi per guadagnarsi da vivere. Fa molti lavori, vivendo anche d’espedienti, finché non si unisce a una compagnia teatrale itinerante come fac totum. Si appassiona alla lettura e alla recitazione, arrivando a Roma nel 1954 per frequentare l’Accademia d’Arte Drammatica, dove si fa subito notare per il suo talento non comune. Esordisce come attore in uno sceneggiato televisivo nel 1957 e sarà proprio il lavoro per la televisione che gli darà la prima notorietà. Recita in trasposizioni tratte da opere teatrali di rilievo, come Fedra di Racine, o L’idiota di Dostoevskij (1959), dove è accanto a Giorgio Albertazzi, che lo ha voluto dopo averlo visto recitare Beckett al Teatro Stabile di Trieste.

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Nel 1960 interpreta Romeo in teatro, accanto all’attrice Carla Gravina. Tra i due inizia una relazione da cui nascerà la figlia Giovanna. È questo l’anno del suo esordio al cinema in Sotto dieci bandiere di Duilio Coletti. L’anno seguente, è nel cast di A cavallo della tigre di Luigi Comencini, accanto a Nino Manfredi. Mentre, nel 1962 è protagonista dell’esordio cinematografico dei fratelli Taviani, Un uomo da bruciare, sulla vicenda del sindacalista Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia. Già qui vediamo come Volonté dia il meglio di sé nel tratteggiare personaggi eroici, in qualche misura rivoluzionari, bastian contrari disposti a pagare a caro prezzo le loro idee. Ma interpreterà anche, al contrario, mafiosi, banditi, o uomini di potere che si servono della loro posizione e la sfruttano con logiche personalistiche, essendo spesso, a loro volta, ingranaggi di un meccanismo di potere e di controllo più vasto.

Prima di dedicarsi al cosiddetto cinema d’impegno però, dà vita a due pellicole che contribuiscono enormemente alla sua fama, anche internazionale. È infatti il 1964 quando Sergio Leone lo vuole per il suo spaghetti-western: Volonté è Ramón in Per un pugno di dollari e incarna così bene il ruolo dell’antagonista di un Clint Eastwood anche lui agli esordi, da entrare di diritto nel cast del successivo Per qualche dollaro in più, dimostrando doti istrioniche nel caratterizzare il bandito El Indio. È anche in Quién sabe? (1966) di Damiano Damiani, con Lou Castel. Mentre nello stesso anno non disdegna la commedia monicelliana, con un ruolo ne L’armata Brancaleone.

Il 1967 lo vede appunto cambiare genere e dar vita a un’importante collaborazione artistica: quella con Elio Petri: Volonté è infatti scelto per interpretare l’introverso professor Laurana, accanto a Gabriele Ferzetti e Irene Papas, in A ciascuno il suo, è la prima trasposizione cinematografica di un romanzo di Sciascia cui Volonté partecipa, ne seguiranno molte altre. E arrivano anche i riconoscimenti: Nastro d’Argento e Globo d’oro per la sua interpretazione. Nel 1968 interpreta il rapinatore Cavallero – le gesta della sua banda riempiono le cronache milanesi di quegli anni – in Banditi a Milano di Carlo Lizzani, confermando la sua duttilità e la forte presenza scenica.

gian maria volontè 2Il decennio Settanta consacra definitivamente Gian Maria Volonté, ne sancisce in modo inequivocabile la caratura di artista geniale e poliedrico con una lunga sequenza d’interpretazioni di grande forza. È anche grazie a una di queste che l’Italia porta a casa un Oscar: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto è infatti datato 1970. Un capolavoro della storia del cinema italiano, frutto più maturo del sodalizio con Petri e di quell’analisi delle logiche sociali che l’attore ha sempre condotto. Nel suo commissario di polizia, oltre al tema dell’impunità, c’è il desiderio di rivalsa del meridionale al nord, l’ebbrezza del potere. Egli è un coacervo di contraddizioni, ha una personalità complessa – è un assassino, ma allo stesso tempo il più strenuo tutore dell’ordine, è autoritario e violento quanto fragile e infantile. Volonté gli dà corpo splendidamente, con preparazione, versatilità ed estro. Oltre all’Oscar, il film ottiene il Gran Premio della Giuria a Cannes, Volonté il David e il Nastro d’Argento. Segue un’altra memorabile interpretazione, sempre diretta da Petri: quella dell’operaio Lulù ne La classe operaia va in Paradiso (1971), analisi amara e ironica della vita di fabbrica e del mondo operaio. Menzione speciale al Festival di Cannes e Globo d’oro come miglior attore. La collaborazione tra regista e attore si concluderà con lo scarso successo di Todo modo (1976) e con l’incrinarsi dei loro rapporti.

Nel ‘70 inizia anche il lavoro con Francesco Rosi, che lo vuole per il ruolo del tenente Ottolenghi in Uomini contro. Film fortemente antimilitarista, che evidenzia l’insensatezza della guerra, la Prima Guerra Mondiale, e punta il dito contro le alte gerarchie. La pellicola è osteggiata, ma resta coraggiosa e intensa. Volonté vestirà poi per Rosi i panni del fondatore dell’Eni, parlamentare e uomo di stato Enrico Mattei ne Il caso Mattei (1972) – guadagnandosi la Menzione speciale a Cannes – ma sarà un altrettanto credibile Lucky Luciano nell’omonimo lavoro del 1973. Due italiani diversissimi, ancora una volta resi con straordinaria mimesi. Sei anni dopo, sempre diretto da Rosi, sceglierà un registro misurato per dare spessore alla figura di Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli.

Due pellicole lo vedono poi lavorare con un altro grande regista del nostro cinema, Giuliano Montaldo: Sacco e Vanzetti (1971) – Volonté aveva interpretato in teatro il personaggio di Nicola Sacco, mentre qui è Bartolomeo Vanzetti – e uno scomodo Giordano Bruno (1973). L’interpretazione di Bart è anch’essa tra le più note della carriera di Volonté. Il film ottiene riconoscimenti sia in Italia che all’estero.

Ma agli anni Settanta appartiene anche un altro caposaldo del cinema d’impegno, che vede un Volonté indimenticabile, diretto stavolta da Marco Bellocchio: Sbatti il mostro in prima pagina (1972), denuncia del potere mistificatorio dell’informazione, del suo uso strumentale da parte delle classi dirigenti, in cui l’attore è il caporedattore senza scrupoli di un quotidiano milanese.

Negli anni Ottanta, Il caso Moro (1986) di Giuseppe Ferrara e L’opera al nero (1988) di André Delvaux sono altre due perle di una carriera internazionale di ampio respiro. Col primo, Volonté è premiato al Festival di Berlino, per essersi immerso con meticolosa aderenza nei panni del presidente della Democrazia Cristiana; mentre col secondo ottiene il Nastro d’Argento. Nel 1990 vuole essere in una nuova trasposizione da Sciascia, forse una delle migliori, che riflette sui meccanismi del sistema giudiziario: Porte Aperte di Gianni Amelio, in cui si conferma ancora ai massimi livelli. È premiato col David di Donatello, assieme ad Amelio, e riceve il Globo d’Oro, mentre il film vince lo European Film Award ed è candidato all’Oscar.

Gian Maria Volonté wGli ultimi anni lo vedono in una serie di ruoli minori, soprattutto all’estero. Ed è proprio durante la lavorazione de Lo sguardo di Ulisse di Theo Angelopoulos, in Grecia, a Florina, che Volonté viene improvvisamente a mancare per un attacco cardiaco, all’età di sessantun’anni. È sepolto a La Maddalena, in Sardegna – amava il mare, le gite in barca – dove oggi la figlia Giovanna gestisce la manifestazione La valigia dell’attore, a lui intitolata. Nella capitale, invece, la Provincia di Roma assieme a un gruppo di registi, attori e tecnici, ha istituito la Scuola che porta il suo nome, offrendo un percorso gratuito a quanti vogliano intraprendere i mestieri del cinema. Quest’anno, a vent’anni dalla morte, si sono svolte diverse iniziative a lui dedicate, tra cui quella della Casa del Cinema di Roma, che ha riproposto il documentario di Ferruccio Marotti Un attore contro. Gian Maria Volonté, insieme di testimonianze di registi, produttori, amici, sull’uomo Volonté e sul suo percorso artistico. Qualsiasi occasione è comunque ottima per scoprire e riscoprire il lavoro di uno dei più significativi interpreti del nostro cinema.

Gian Maria Volonté, 25 anni senza: gli eventi a Roma

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Ci si chiede sempre, quando un grande artista ci lascia prematuramente, cosa avrebbe potuto fare negli anni che gli sono stati tolti. Gian Maria Volonté ne aveva 61 quando, sul set di Lo sguardo di Ulisse di Theo Angelopoulos  ci lasciò il 6 dicembre del 1994, con ancora tante cose da dire e tanti ruoli da interpretare. Purtroppo, non si può cambiare il corso della Storia. Ma la si deve ricordare e tramandare.

Per questo, e per molte altre ragioni, è importante celebrare la memoria di Gian Maria Volonté, un intellettuale che ha segnato trent’anni di grande cinema italiano, con la sua lunga collaborazione con  Elio Petri e Francesco Rosi, per le sue interpretazioni in Giordano Bruno e Sacco e Vanzetti, entrambi diretti da Giuliano Montaldo. E il regista sarà uno dei testimoni della vita, dell’arte e dell’impegno civile e politico di Volonté, uno tra i molti che il 9 e 10 dicembre si sono dati appuntamento a Roma per due giorni di riflessioni, proiezioni e performance dedicate all’attore.

25 anni senza/con Gian Maria Volonté parte lunedì 9 dicembre 2019, alle ore 15:30 alla Casa del Cinema, proprio con Sacco e Vanzetti di Montaldo, nella versione restaurata nel 2017, a cui farà seguito una tavola rotonda alla quale parteciperà lo stesso regista insieme al Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Felice Laudadio, al regista Roberto Andò, al professor Fabrizio Deriu, al giornalista Franco Montini, a Giovanni Savastano, autore del saggio “Gian Maria Volonté: recito, dunque sono”, al Presidente di Cinecittà Roberto Cicutto e all’attore Michele Riondino.

Martedì 10 dicembre l’appuntamento è al Cinema Farnese, dove alle10:00 una selezione di studenti delle scuole romane potrà vedere, per la prima volta nella Capitale, la versione restaurata di A ciascuno il suo, di Elio Petri, film che ha segnato l’inizio della collaborazione tra Volonté e il regista, e la prima tappa del lungo rapporto di Gian Maria con le opere di Sciascia. Il restauro di A ciascuno il suo è stato curato dal Museo del cinema di Torino e Movietime, in collaborazione con La Valigia dell’attore e la Scuola Volonté.

Si passa poi alle ore 17:00, per un pomeriggio ricco di appuntamenti. Il primo, Io sto con Volonté, reading di Alessandra Magrini, con Antonio Carboni alla chitarra e la partecipazione di Federico Fiume.

A seguire La tenda in piazza (1971), documentario diretto da Gian Maria Volonté, e Ciao Gian Maria, l’ultimo saluto (1994), immagini inedite dal funerale di Volonté a Velletri, una carrellata di testimonianze durante l’ultimo saluto all’artista, un documento a cura di Giovanna Gravina Volonté e di Babak Karimi. Ci sarà tempo anche per un saluto dal vero, da parte di Flavio Bucci, che divise con lui la scena ne La classe operaia va in Paradiso, uno dei capolavori di Elio Petri.

Infine, alle 20:30, seconda proiezione di A ciascuno il suo, presentato da Sergio Toffetti, Paola Petri, Giovanna Gravina Volonté, Antonio Medici, Anna Ferzetti e Cinzia Mascoli per Arstisti 7607.

Un’iniziativa promossa dalla Scuola d’Arte Cinematografica “Gian Maria Volonté”, dal Centro Sperimentale di Cinematografia, da La Valigia dell’Attore, il festival dell’isola di La Maddalena intitolato alla memoria di Gian Maria e diretto dalla figlia Giovanna Gravina Volonté, dalla rassegna “Io Sto con Volonté” e dal gruppo “Memoria Volonté”, con il sostegno di Regione Lazio, Lazio Crea, Artisti 7607, Museo Nazionale del Cinema, Movietime, AAMOD, Casa del Cinema.

L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti

25 anni senza/con Gian Maria Volonté/Programma

  • Lunedì 9 Dicembre 2019

Casa del Cinema – Largo Marcello Mastroianni 1, Roma

Ore 15.30 Presentazione e proiezione del film Sacco e Vanzetti (1971) di Giuliano Montaldo con Gian Maria Volonté, Riccardo Cucciolla

Ore 17.30 Tavola rotonda con Giuliano Montaldo, Felice Laudadio, Roberto Andò, Fabrizio Deriu, Franco Montini, Giovanni Savastano, Roberto Cicutto, Michele Riondino

Moderatore: Fabio Ferzetti

  • Martedì 10 Dicembre 2019

Cinema Farnese – Piazza Campo de Fiori 56, Roma

Ore 10.00 Presentazione e proiezione per le scuole della copia restaurata del film A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri

Ore 17.00 Io sto con Volonté, reading di Alessandra Magrini, con Antonio Carboni alla chitarra e la partecipazione di Federico Fiume.

A seguire La tenda in piazza (1971) documentario di Gian Maria Volonté e Ciao Gian Maria, l’ultimo saluto (1994), immagini inedite a cura di Giovanna Gravina Volonté e di Babak Karimi

A seguire: Boris Sollazzo intervista Flavio Bucci

Ore 20.30

A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri

con Gian Maria Volonté, Gabriele Ferzetti, Irene Papas.

Partecipano: Sergio Toffetti, Paola Petri, Giovanna Gravina Volonté, Antonio Medici,

Anna Ferzetti, Cinzia Mascoli per Artisti 7607

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Gian Luigi Rondi: morto il decano dei critici cinematografici italiani

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Si è spento all’età di 94 anni a Roma, nella notte, Gian Luigi Rondi, decano dei critici dcinematografici italiani, personaggio di spicco nel mondo del cinema e della cultura del nostro Paese.

Aveva cominciato la sua lunga carriera di successo nel 1946 su Il Tempo, e tra i suoi incarichi più prestigiosi ci sono stati la direzione della Mostra Cinematografica d’Arte Cinematografica di Venezia e del Festival di Roma.

Era Cavaliere di Gran Croce e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e Legion d’Onore di Francia. Al momento della morte ricopriva ancora la carica di presidente dei David di Donatello, gli Oscar italiani.

Gian Luigi Rondi

Giampaolo Morelli: 10 cose che non sai sull’attore

Giampaolo Morelli: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Giampaolo Morelli è oggi tra i più celebri e richiesti interpreti del panorama cinematografico italiano. Diviso tra film e serie TV, l’attore ha saputo affermarsi grazie al suo carisma e alla sua versatilità. Dalla commedia al poliziesco e fino al dramma, Morelli ha saputo reinventarsi attraverso numerosi ruoli, guadagnando la stima di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Giampaolo Morelli.

Giampaolo Morelli film

1. Ha recitato in film di successo. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 2001, con South Kensington. Successivamente acquista sempre maggiore popolarità attraverso ruoli in film come Piano 17 (2005), Mine vaganti (2010), e Song’e Napule (2014), che ne consacra il talento. Successivamente partecipa a celebri film come Smetto quando voglio – Masterclass (2017), Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), Ammore e malavita (2017), A casa tutti bene (2018), L’agenzia dei bugiardi (2019), Ma cosa ci dice il cervello (2019) e Gli uomini d’oro (2019).

2. È diventato celebre grazie ai ruoli televisivi. Morelli diventa popolare grazie alla serie L’ispettore Coliandro, dove dal 2006 ricopre il ruolo del protagonista. L’attore è poi apparso anche in Il capitano (2007), Baciati dall’amore (2011), Braccialetti rossi (2014), Una grande famiglia (2015) e in alcuni episodi di Imma Tataranni – Sostituto procuratore (2019-in corso).

3. È anche sceneggiatore. Frequente collaboratore dei Manetti Bros., Morelli ha scritto con loro le sceneggiature dei film Piano 17 e Song’e Napule, nei quali ha anche recitato.

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Giampaolo Morelli Instagram

4. Ha un proprio account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 142 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma non mancano anche immagini promozionali dei progetti a cui prende parte come attore.

Giampaolo Morelli Facebook

5. È presente sul celebre social network. Morelli ha una propria pagina ufficiale sul social network Facebook, dove ha un totale di 196 mila like. Qui l’attore è solito condividere notizie sui propri progetti da attore, con foto e curiosità a riguardo.

Giampaolo Morelli moglie e figli

6. È sposato. L’attore è legato sentimentalmente dal 2009 alla modella e attrice Gloria Bellicchi, eletta Miss Italia nel 1998. Con lei ha avuto un primo figlio nato nel 2013, e un secondo nel 2016.

Giampaolo Morelli Le Iene

7. Ha condotto il celebre programma. Nel 2016 l’attore viene scelto per condurre il programma televisivo Le Iene, affiancato dall’attore Frank Matano e dalla storica conduttrice Ilary Blasi. Morelli si è in seguito dichiarato soddisfatto dall’esperienza, affermando di essere disponibile per una nuova conduzione del programma.

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Giampaolo Morelli film 2019

8. Ha recitato in diversi film. Nell’arco del 2019 l’attore apparirà per bene tre volte sugli schermi cinematografici italiani, rispettivamente nei film L’agenzia dei bugiardi, Ma cosa ci dice il cervello e Gli uomini d’oro, accanto agli attori Edoardo Leo e Fabio De Luigi.

9. È protagonista del film Gli uomini d’oro. Nel film diretto da Vincenzo Alfieri, l’attore ricopre il ruolo di Luigi Meroni, impiegato delle poste che si vede sfumare davanti agli occhi l’agognata pensione, decidendo allora di vendicarsi con una rapina. Il film è ispirato ad un reale fatto di cronaca avvenuto nel 1996 a Torino.

Giampaolo Morelli età e altezza

10. Giampaolo Morelli è nato a Napoli, il 25 novembre 1974. L’altezza complessiva dell’attore è di 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Giamatti, Thornton, Weaver e l’assassinio di Kennedy

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Paul Giamatti, Billy Bob Thornton e Jacki Weaver sono entrati ufficialmente a far parte del cast di Parkland, film incentrato sugli avvenimenti immediatamente successivi all’attentato a John Fitzgerald Kennedy. La pellicola sarà prodotta da Tom Hanks e Gary Goetzman in collaborazione con Exclusive Media.

Il film è tratto da “Reclaiming History: The Assassination of President John F. Kennedy” libro pubblicato nel 2007 da Vincent Bugliosi. L’adattamento è stato curato da Peter Landesman, che nell’occasione debutterà anche dietro la macchina da presa.

Il film seguirà gli eventi accaduti presso il Parkland Hospital di Dallas nel giorno dell’attentato al Presidente Kennedy. Le riprese saranno girate ad Austin, in Texas, in vista di un’uscita sugli schermi nel 2013, in occasione del 50esimo anniversario dell’omicidio del Presidente.

Fonte: ComingSoon.Net

Giacomo Giorgio: 10 cose che non sai sull’attore

Giacomo Giorgio: 10 cose che non sai sull’attore

Giacomo Giorgio è una degli attori che più si sono distinti nella serie Mare fuori, divenuto un vero e proprio caso televisivo. Pur se ancora alle prime armi e con pochi ma significativi ruoli dalla sua parte, il giovane attore ha dato prova di possedere un certo talento, che se coltivato potrà portarlo a divenire un volto interessante della nuova generazione di attori.

Ecco 10 cose che non sai di Giacomo Giorgio.

Giacomo Giorgio: i suoi film e le serie TV

1. È noto per alcune serie TV. La carriera televisiva dell’attore ha inizio nel 2017 con I bastardi di Pizzofalcone, con Alessandro Gassmann, per poi proseguire nel 2020 con Mare fuori, dove interpreta uno dei protagonisti accanto a Carolina Crescentini, Nicolas Maupas e Serena Codato. Nel 2022 Giorgio torna in televisione con la serie Sopravvissuti, andata in onda su Rai 1 e dove ha interpretato Lorenzo Bonanno, uno dei protagonisti. Nel 2023 recita invece in Per Elisa – Il caso Claps e Noi siamo leggenda, mentre dal 2024 è nel cast della terza stagione di Doc – Nelle tue mani, con protagonista Luca Argentero.

2. Ha recitato anche  per il cinema. Oltre al debutto televisivo, nello stesso 2017 l’attore recita anche nel suo primo film per il cinema, dal titolo Non c’è campo, interpretando Marco accanto ad attori come Mirko Trovato e Vanessa Incontrada. Torna poi al cinema con un piccolo ruolo nel film The Happy Prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde, interpretato da Rupert Everett e Colin Firth. Nel 2022 torna invece al cinema interpretando l’agente Zeman in Diabolik – Ginko all’attacco!, con Valerio Mastandrea. Riprende poi tale ruolo anche in Diabolik chi sei?.

Giacomo Giorgio in Doc – Nelle tue mani

3. Ha un ruolo di rilievo nella serie medical. A partire dalla terza stagione di Doc – Nelle tue mani, l’attore interpreta lo specializzando Federico Lentini. Giorgio inizialmente era restìo ad assumere il ruolo, convinto che sarebbe stato l’ennesimo medico empatico. Si è invece poi trovato di fronte ad un personaggio caratterialmente difficile, presuntuoso e quasi menefreghista, ma che dietro questi aspetti nasconde alcune fragilità. Per interpretarlo, Giorgio si è allora documentato approfonditamente sulla professione del medico, trovando così la giusta chiave interpretativa del personaggio.

Giacomo Giorgio Doc - Nelle tue mani

Giacomo Giorgio è Ciro in Mare fuori

4. È uno dei protagonisti. Nella serie Mare fuori, presente anche su Netflix, Giorgio interpreta Ciro Ricci, giovane boss recluso all’IPM e appartenente ad un’importante famiglia di camorristi. Temuto da tutti, Ciro è uno dei personaggi più pericolosi della serie, nonché uno dei principali antagonisti degli altri ragazzi presenti nel carcere minorile. Nella seconda stagione il personaggio inizia però a comparire solo saltuariamente, per via dei risvolti narrativi che lo hanno visto protagonista.

5. Vorrebbe realizzare uno spin-off sul suo personaggio. Giorgio si è detto ormai sempre più affascinato dal suo personaggio Ciro, tanto da esprimere il desiderio di vederlo protagonista di un suo spin-off. La terza stagione, come noto, si conclude con la morte del personaggio (anche se si vocifera che potrebbe non essere realmente morto). Per l’attore, tuttavia, ci sarebbe l’opportunità di esplorare altri momenti della vita di Ciro se gli venisse dedicato un progetto a parte.

Giacomo Giorgio in Noi siamo leggenda

6. Ha interpretato un ragazzo comune. Nelle serie Noi siamo leggenda, Giorgio interpreta Nicola, il fratello di Andrea. Egocentrico e vanitoso, è il bello della scuola ed è fidanzato con Sara. È insofferente per le attenzioni che i genitori rivolgono ad Andrea. A differenza dei protagonisti dotati di super poteri, il personaggio di Giorgio è un ragazzo normalissimo, ma l’attore ha raccontato di essersi divertito ad interpretare questa normalità, ricercando lo straordinario nell’ordinario.

Giacomo-Giorgio-Mare-fuori

Giacomo Giorgio in Per Elisa – Il caso Claps

7. È uno dei protagonisti della miniserie. Nella miniserie ispirata ad un reale evento di cronaca, Per Elisa – Il caso Claps, Giorgio interpreta Luciano Claps, il fratello di mezzo di Gildo e Elisa, che dopo aver terminato il servizio militare decide di entrare in polizia. Per prepararsi al ruolo, l’attore ha avuto modo di approfondire la vicenda di cui si narra nella miniserie, incontrando anche il vero Luciano e avendo così modo di poterlo interpretare rendendogli giustizia.

 

Giacomo Giorgio è fidanzato?

8. È molto riservato. Ad oggi non si sa molto della vita privata dell’attore. Sui propri profili social non sono comparse immagini che possano confermare o meno la presenza di una fidanzata nella sua vita in questo momento. Giorgio è solito infatti condividere dettagli sulle sue passioni per la musica e lo sport, ma è ben attento a tenere per sé ciò che riguarda la sfera sentimentale.

Giacomo Giorgio è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. Giacomo Giorgio è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 1 milione di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato circa duecento post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Giacomo Giorgio: età e altezza

10. Giacomo Giorgio è nato nel 1998 a Napoli. L’attore è alto complessivamente 1.87 metri.

Fonte: Instagram, etalenta, IMDb

Giacomo Gianniotti: 10 cose che non sai sull’attore

Giacomo Gianniotti: 10 cose che non sai sull’attore

Naturalizzato canadese, l’attore Giacomo Gianniotti è oggi celebre come attore televisivo statunitense, grazie alla sua partecipazione a note serie TV. Apparso anche in alcuni titoli cinematografici, l’interprete ha potuto dar prova di una buona versatilità, conquistando le attenzioni e l’affetto di numerosi spettatori Ecco 10 cose che non sai di Giacomo Gianniotti.

Giacomo Gianniotti moglie

Giacomo Gianniotti: i suoi film e le serie TV

10. Recita in una celebre serie televisiva. Dopo aver inizialmente recitato per il piccolo schermo in alcuni episodi di serie come Medicina generale (2010), Beauty and the Beast (2013), Cooper (2013), e Reign (2014), ottiene maggior notorietà grazie al ruolo di Leslie Garland in I misteri di Murdoch (2013-2014), per poi comparire anche in Selfie (2014). Recita poi anche in Marilyn: la vita segreta (2015) e Backpachers (2015). La consacrazione avviene però grazie a Grey’s Anatomy, dove dal 2015 ricopre il ruolo del dottor Andrew DeLuca, recitando accanto ad attori come Ellen Pompeo, Patrick Dempsey, Chandra Wilson, Jesse Williams, Caterina Scorsone e James Pickens Jr. Nel 2018 recita anche in alcuni episodi di Station 19, con Jaina Lee Ortiz.

9. Ha preso parte a film per il cinema. Nel corso della sua carriera l’attore compare anche in alcuni film per il grande schermo. Il primo di questi è La bomba (1999), con Alessandro GassmannRocco Papaleo.  Ottiene poi il ruolo di Sam Stoller in Race – Il colore della vittoria (2016), dove recita accanto agli attori Jason Sudeikis, Jeremy Irons e William Hurt. Nel 2018 è invece tra i protagonisti dei film indipendenti Azzurro, Edging e Acquainted. Nel 2019 è invece Kris in The Cuban.

8. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Recentemente Gianniotti ha lasciato i soli panni dell’interprete per ricoprire anche quelli del produttore. Lo ha fatto in particolare per i film Azzurro e Acquainted, di cui è protagonista. Si tratta di due film indipendenti, nei quali l’attore credeva a tal punto da mettersi in gioco in tale ruolo affinché venissero realizzati.

Giacomo Gianniotti è su Twitter

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Twitter con un profilo che vanta un totale di oltre 116 mila follower. All’interno di questo l’attore è solito ricondividere informazioni suoi progetti da interprete, come anche video e immagini legate a tale mestiere. Non mancano però anche curiosità condivise con i propri fan o propri pensieri sui fatti di attualità.

Giacomo Gianniotti: chi è sua moglie

6. È sposato. Nell’aprile del 2019 l’attore sposa la fidanzata Nichole Gustafson, truccatrice conosciuta sul set del film Azzurro. I due hanno organizzato la cerimonia a in Italia, e più precisamente a Villa Pocci, sulle sponde del lago di Castel Gandolfo, nel comune di Marino. All’evento hanno preso parte amici e collaboratori, arrivanti sin dagli Stati Uniti e dal Canada.

Giacomo Gianniotti Greys Anatomy

Giacomo Gianniotti è italiano

5. È nato in Italia. Come il nome e il cognome possono suggerire, Gianniotti è nato in Italia, a Roma. Sin da quando era giovanissimo, tuttavia, la famiglia si è trasferita però a Toronto, in Canada, dove Gianniotti è cresciuto ottenendo poi la cittadinanza. Prima di trasferirsi, però, aveva avuto una piccola parte all’età di dieci anni nel film La bomba.

Giacomo Gianniotti non è il doppiatore di sé stesso

4. Non doppia i propri ruoli per l’Italia. In molti si sono chiesti se, dato che l’attore parla un perfetto italiano, fosse lui a doppiare sé stesso per l’Italia nei ruoli ricoperti. In realtà così non è, e a prestargli la voce per la serie Grey’s Anatomy è stato Marco Vivio, meglio noto per essere il doppiatore di Chris Evans e Chris Pine. Giannotti ha tuttavia espresso il desiderio di poter un giorno fare da doppiatore per sé stesso.

Giacomo Gianniotti in Grey’s Anatomy

3. È diventato membro fisso del cast. L’attore è entrato a fare parte della celebre serie a partire dalla dodicesima stagione. Inizialmente il suo ruolo era classificato come “guest star”, ma infine ha acquisito sempre più spazio divenendo parte del cast principale. Ad oggi l’attore è apparso in circa 119 episodi.

2. La sua prima scena è stata particolarmente difficile. La prima scena che all’attore fu chiesto di girare prevedeva la sua uscita da un’ambulanza e numerose battute da dire in breve tempo, il tutto in un’unica ripresa. Per Gianniotti la paura di sbagliare era molta, ma grazie al supporto del regista e del cast lì presente ha saputo dimostrare le sue doti riuscendo in quanto richiesto.

Giacomo Gianniotti: età e altezza

1. Giacomo Gianniotti è nato a Roma, Italia, il 19 giugno 1989. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Giacomo Ferrara: intervista al giurato del Monte-Carlo Film Festival

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Ecco la nostra intervista a Giacomo Ferrara, attore noto al grande pubblico come lo Spadino di Suburra e giurato al Monte-Carlo Film Festival, festival della commedia che si svolge a Monte-Carlo dal 31 maggio al 5 giugno.

Giacomo Ferrara, intervista allo “Spadino” di Suburra

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Giacomo Ferrara, intervista allo “Spadino” di Suburra

In occasione del BCT – FESTIVAL NAZIONALE DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento, che si svolge nel capoluogo campano dal 27 luglio al 2 agosto, Giacomo Ferrara, lo “Spadino” di Suburra, ha risposto alle domande sull’importanza dei Festival per il cinema, sulla sua carriera e su quanto e come è cresciuto insieme al suo personaggio.

Intervista a Giacomo Ferrara

Già un sequel per L’uomo d’Acciaio?

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Già un sequel per L’uomo d’Acciaio?

L’attesa per L’Uomo d’Acciaio sta crescendo sempre di più, e anche se il film non è ancora uscito al cinema, l’hype sta salendo soprattutto da quando è stato fatto il primo test screening del film. Infatti dopo la reazioni degli spettatori, la Warner Bros sembra aver deciso di mettere già in cantiere un sequel del film.

Non sappiamo ancora però per quando questo sequel, che preannuncia l’ormai classica idea di una trilogia, verrà programmato, dal momento che in cantiere c’è anche un film sulla Justice League che sembra faticare a prendere forma, oltre a tutti i progetti a base di fumetti che circolano intorno ai personagi DC in mano alla WB.

L’Uomo d’Acciaio, il film

Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano L’Uomo d’Acciaio, con Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman, per la regia di Zack Snyder. Il film è interpretato anche da Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane, e il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”) in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la candidata agli Oscar Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il premio Academy Award Kevin Costner(“Balla coi lupi”).

A combattere contro il supereroe sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod, interpretato dal candidato agli Oscar Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick, Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil Hamilton. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel.

 

GI Joe: John Chu parla del terzo film

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Il secondo film dedicato ai personaggi di GI Joe, GI Joe: Retaliation, quest’anno ha fatto registrare incassi intorno ai 350 milioni di dollari nei cinema di tutto il mondo. Degli incassi tanto positivi che, ovviamente, hanno dato una motivazione in più alla Paramount per dedicarsi al terzo film della serie.

Ancora una volta, al timone, dovrebbe esserci John M. Chu. Il regista è stato così intervistato da CraveOnline ed ha parlato del mondo creato intorno ai GI Joe e dei personaggi che potranno rivedersi nel terzo film:

C’è sicuramente una possibilità di rivedere Scarlet. Penso che ci siano un sacco di personaggi che possiamo riutilizzare. Il mondo di GI Joe è un mondo molto vasto, e abbiamo sfruttato solo in una parte di esso. Nella nostra mente non è mai stato” Ci sbarazzeremo di tutti gli altri e basta! ” Andremo in un’altra parte dell’universo e sono sicuro che lei ritornerà. lei ha alcune delle storie più interessanti, soprattutto in riferimento a Snake Eyes.

Chu sembra avere grandi progetti per il futuro del franchise, facendo intendere di averne scalfito solamente la superficie: La ragione per cui mi piace GI Joe è perchè va dappertutto, può procedere in diverse direzioni. Non c’è mai stata una storia come questa, dove si mescola militari, ninja, androidi, e intrighi politici all’interno del Cobra. Adoro questo. Tutti le porte sono aperte per noi. abbiamo iniziato con la fondazione di GI Joe Retaliation per cancellare la lavagna, per arrivare al punto in cui questo mondo vive e abbiamo ninja che volano accanto a militari.Oora siamo in grado di fare il passo successivo, adesso possiamo andare in un’avventura da qualche altra parte e possiamo solo continuare a costruire fino a quando gli spettatori si chiederanno letteralmente “che diavolo sta succedendo qui?”

Chu ha confermato che il terzo film di G. I. Joe sarà probabilmente girato in 3D. Il terzo film al momento non ha una data di uscita confermata né un cast, ma si prevede che DJ Cotrona, Byung-hun Lee, Adrianne Palicki, Ray Park, Bruce Willis e Dwayne Johnson torneranno a farne parte.

GI Joe La nascita dei Cobra: Channing Tatum “Odia quel f****to film”

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Durante un’intervista all’attore Channing Tatum è stato chiesto cosa ne pensasse del film che lo vede trai protagonisti GI Joe La nascita dei Cobra, soprattuto in relazione ai pessimi voti ottenuti su Rotten Tomatoes. Ebbene a sorpresa l’attore rivela sinceramente:

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“Guarda, io ora sarò onesto. Ca..o odio que film. Odio quel film. Ho dovuto fare quel film. Ho firmato un contratto per tre film, ti danno un contratto e vanno senza pensare. Quando sei un giovane attore, sai com’è … Oh mio Dio farò tre film che sembra incredibile.”

L’attore aggiunge: “La sceneggiatura non era nulla di buono” aggiungendo che aveva guardato il cartone animato mentre era bambino e avrebbe voluto interpretare Snake Eyes nel film.

Vi ricordiamo che presto Channing Tatum  sarà Gambit per la 20th Century Fox.

via Entertainment Weekly

GI Joe 3 e Master of The Universe: parla John M. Chu

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GI Joe 3 e Master of The Universe: parla John M. Chu

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John M. Chu è tornato a parlare ancora una volta del mondo di GI Joe, in occasione dell’uscite in blu-ray del secondo episodio GI Joe – La vendetta,

GI Joe 2: Retaliation – il trailer

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GI Joe 2: Retaliation – il trailer

Ecco il primo trailer di GI Joe 2: Retaliation, diffuso oggi dalla Paramount Pictures.

Nel film troviamo i protagonisti del primo film, insieme a diverse nw entry: Channing Tatum, Ray Park

GI Joe 2: La Vendetta – un magnifico trailer action

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GI Joe 2: La Vendetta – un magnifico trailer action

La Paramount ha messo in circolazione un nuovo trailer action per G.I. Joe – La Vendetta che ci permette di dare uno sguardo alla grande quantità di azione ninja che vedremo nel prossimo film in uscita a fine marzo.

E’ stato anche annuniciato che i primi minuti del film verranno mostrati in testa all’uscita di Hansel e Gretel: cacciatori di streghe, che uscirà questo venerdì in USA.

Ecco il trailer:

Il film è diretto da Jon Chu (Justin Bieber: Never Say Never) ed uscirà il 28 marzo.

Ghoul: ecco che cosa sono gli unici “zombie” di Fallout

Ghoul: ecco che cosa sono gli unici “zombie” di Fallout

Il mondo è stato ufficialmente incendiato con la prima di Fallout, uno degli adattamenti di videogiochi più attesi del 2024. Basato sul pluripremiato videogioco di Bethesda Softworks, Fallout porta gli spettatori in una terra desolata post-apocalittica, nata dalla scia di una devastante guerra nucleare. Un trio eterogeneo di personaggi sono i protagonisti principali del nuovo show. Un’ingenua abitante della camera blindata di nome Lucy (Ella Purnell), Un aspirante cavaliere della Confraternita d’Acciaio di nome Maximus (Aaron Moten) e, forse il più intrigante di tutti, un mutante a caccia di taglie di nome Cooper Howard (Walton Goggins), talvolta chiamato semplicemente il Ghoul.

Cooper Howard (il Ghoul) è senza dubbio uno dei personaggi più complessi e approfonditi della nuova serie, il che è ironico visto che gran parte della sua carne è stata bruciata. Sebbene sia conosciuto come “il Ghoul”, non è certo l’unico: come i fan della lunga serie già sanno, ci sono migliaia, se non centinaia di migliaia, di ghoul nel mondo di Fallout. Tuttavia, qualcuno potrebbe chiedersi da dove provengano i ghoul, di cosa siano capaci e perché siano comunemente evitati e temuti dagli altri abitanti delle Terre Desolate.

I ghoul di “Fallout” sono una conseguenza diretta della Grande Guerra

La storia dei ghoul nell’universo di Fallout inizia proprio all’inizio dell’apocalisse nucleare portata sul mondo dalla Grande Guerra. Prevedibilmente, a meno che non si sia uno dei pochi fortunati membri della classe superiore ad avere accesso a un Vault Shelter, la stragrande maggioranza della popolazione degli Stati Uniti fu completamente sradicata dal fallout nucleare. Alcuni riuscirono a evitare per un pelo le radiazioni, dando origine a una generazione di abitanti delle Terre Desolate di superficie, ma altri sopravvissero alle esplosioni nucleari senza uscire indenni dal disastro.

Migliaia e migliaia di persone esposte ai livelli letali di radiazioni si sono viste bruciare la pelle dal corpo, con la scomparsa di appendici come il naso. Mentre i loro corpi sono stati danneggiati in modo irreparabile, le loro menti sono rimaste intatte (o per quanto possibile in un disastro nucleare). Probabilmente sono rimasti gli unici sopravvissuti tra le loro famiglie e i loro amici, e ne abbiamo un assaggio nella scena iniziale dell’episodio pilota.

Prima di diventare Il Ghoul, il personaggio di Walton Goggins era conosciuto come Cooper Howard, una star della recitazione abbastanza famosa nei film western di Hollywood. Dopo aver presumibilmente litigato con la moglie Barb (Frances Turner), si è trovato in difficoltà poco prima dell’inizio della Grande Guerra, dovendo ricorrere alla recitazione di un cowboy alle feste di compleanno dei bambini solo per sbarcare il lunario. Non è una situazione ideale, ma è certamente migliore di quello che sarebbe successo poco dopo. Questo tragico evento non solo trasformò Cooper in uno spietato ghoul cacciatore di taglie, ma gli porterà via anche tutto ciò che ha sempre amato. Non è ancora chiaro se Barb e sua figlia saranno vivi o meno alla fine della prima stagione di Fallout, ma considerando la propensione di questo show per i personaggi longevi, non dovrebbe essere una sorpresa.

Essere un Ghoul è un dono e una maledizione

Essere un Ghoul è un dono e una maledizione

Come probabilmente avrete già capito, la maggior parte dei ghoul del mondo di Fallout era presente al momento della caduta delle bombe. Ciò è avvenuto più di due secoli prima degli eventi della serie, il che significa essenzialmente che i ghoul sono in grado di vivere per centinaia, forse addirittura migliaia di anni. L’incredibile longevità non finisce qui, perché i ghoul hanno anche miracolose capacità rigenerative che potrebbero renderli il prossimo passo dell’evoluzione umana.

Nel secondo episodio di Fallout, dopo che Lucy spara a Cooper con una pistola a dardi, il cacciatore di taglie risponde dicendo: “Beh, questa è una goccia molto piccola in un secchio di droga molto, molto grande“. Vediamo che dopo la Grande Guerra, diventare un ghoul è ancora possibile quando a Thaddeus (Johnny Pemberton) viene dato un misterioso elisir che guarisce il suo piede maciullato ma lo trasforma anche in un ghoul. La maggior parte dei ghoul è immune alla maggior parte delle droghe ed è persino completamente resistente alle radiazioni (anche se molti ghoul sono noti per essere dipendenti dalla pericolosa droga delle Terre Desolate, il Jet). Continuando con i loro poteri rigenerativi, i ghoul sono storicamente resistenti alla maggior parte delle forme di danno. Possono resistere a vari tipi di proiettili e, in alcuni casi, possono persino riattaccarsi parti del corpo.

Queste prodezze di immortalità pratica possono sembrare qualcosa per cui chiunque viva nelle Terre Desolate ucciderebbe. Tuttavia, c’è uno svantaggio significativo e debilitante rispetto all’immunità dai danni dei ghoul. Sebbene la causa e il motivo di questo fenomeno non siano del tutto noti, quasi tutti i ghoul dell’universo di Fallout diventano feroci alla fine. È solo una questione di tempo. Invece di essere i sopravvissuti relativamente lucidi della guerra, regrediscono in zombie violenti e senza cervello che uccidono tutto ciò che vedono. Da soli, i Ghoul ferali sono abbastanza facili da affrontare, ma se sono in un gruppo numeroso, possono facilmente sopraffare anche gli abitanti delle Terre Desolate più esperti.

I Ghoul sono spesso evitati dal resto della popoliazione delle Terre Desolate

La capacità dei ghoul di diventare imprevedibilmente feroci è il motivo principale per cui i ghoul sono spesso evitati dalla società. O, per lo meno, dalle poche sacche di società che ancora rimangono nelle Terre Desolate. Il loro aspetto e la loro natura stereotipata e pericolosa hanno di fatto trasformato i ghoul in cittadini di seconda classe negli insediamenti del mondo, anche se probabilmente hanno più conoscenza del mondo e di ciò che è esistito prima di chiunque altro sul pianeta.

Questo rende le cose ancora più difficili per Cooper nella serie televisiva di Fallout. Non solo è un ghoul, ma è anche un fhoul particolarmente infame, con la sua reputazione di spietato cacciatore di taglie conosciuta in lungo e in largo in quella che era Los Angeles. C’è una vera e propria tragica ironia in questo, dato che Cooper una volta era una star di Hollywood immediatamente riconoscibile, che ora è irriconoscibile da quando è diventato un fhoul ostracizzato. Il ruolo di Cooper nella storia è molto più di un semplice cacciatore di taglie, tuttavia, quale sarà il suo ruolo dopo che Max avrà ripristinato l’energia in California rimane un mistero.

Ghosts: trailer della nuova serie

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Ghosts: trailer della nuova serie

Il network americano CBS ha diffuso il trailer di Ghosts , la nuova serie tv con protagonisti con Rose McIver e Utkarsh Ambudkar.

Ghosts, la serie tv

Ghosts è la nuova serie tv americana creata da Joe Port e Joe Wiseman e basata sul format UK della BBC.

La serie è una commedia a telecamera singola sull’allegra giornalista freelance Samantha (Rose McIver) e lo chef emergente Jay (Utkarsh Ambudkar), che gettano al vento cautela e denaro quando decidono di convertire un’enorme tenuta di campagna fatiscente che hanno ereditato in un bed & breakfast, solo per scoprire che è abitato dai molti spiriti dei residenti deceduti che ora lo chiamano casa.

Le anime dei defunti sono un gruppo affiatato ed eclettico che include un impertinente cantante lounge dell’era del proibizionismo, un pomposo miliziano del 1700, un hippie degli anni ’60 appassionato di allucinogeni, un leader delle truppe scout degli anni ’80 eccessivamente ottimista, un esploratore vichingo ossessionato dal merluzzo 1009, un brillante fratello finanziario degli anni ’90, un nativo sarcastico e spiritoso del 1500, e una donna di società e moglie di un barone rapinatore del 1800 che è l’antenato di Samantha, solo per citarne alcuni. Ad aumentare l’ansia degli spiriti per i cambiamenti in arrivo nella loro casa c’è la consapevolezza che Samantha è la prima persona dal vivo che può vederli e ascoltarli.

Ghosts: trailer “Haunting”

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Ghosts: trailer “Haunting”

Il network americano CBS ha diffuso il trailer  “Haunting”  di Ghosts, la nuova serie tv con protagonisti con Rose McIver e Utkarsh Ambudkar.

Ghosts, la serie tv

Ghosts è la nuova serie tv americana creata da Joe Port e Joe Wiseman e basata sul format UK della BBC.

La serie è una commedia a telecamera singola sull’allegra giornalista freelance Samantha (Rose McIver) e lo chef emergente Jay (Utkarsh Ambudkar), che gettano al vento cautela e denaro quando decidono di convertire un’enorme tenuta di campagna fatiscente che hanno ereditato in un bed & breakfast, solo per scoprire che è abitato dai molti spiriti dei residenti deceduti che ora lo chiamano casa.

Le anime dei defunti sono un gruppo affiatato ed eclettico che include un impertinente cantante lounge dell’era del proibizionismo, un pomposo miliziano del 1700, un hippie degli anni ’60 appassionato di allucinogeni, un leader delle truppe scout degli anni ’80 eccessivamente ottimista, un esploratore vichingo ossessionato dal merluzzo 1009, un brillante fratello finanziario degli anni ’90, un nativo sarcastico e spiritoso del 1500, e una donna di società e moglie di un barone rapinatore del 1800 che è l’antenato di Samantha, solo per citarne alcuni. Ad aumentare l’ansia degli spiriti per i cambiamenti in arrivo nella loro casa c’è la consapevolezza che Samantha è la prima persona dal vivo che può vederli e ascoltarli.

Ghosts: nuovo promo ufficiale

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Ghosts: nuovo promo ufficiale

Il network americano CBS dopo il trailer ha diffuso un inedito promo di Ghosts, la nuova serie tv con protagonisti con Rose McIver e Utkarsh Ambudkar.

Nella serie tv Samantha e Jay gettano al vento la cautela quando convertono la loro tenuta di campagna ereditata di recente in un bed and breakfast. Chiamali piani smarriti. Non solo il posto sta cadendo a pezzi, ma è anche abitato dagli spiriti dei precedenti residenti, che solo Samantha può vedere e sentire. Ghosts racconta la storia divertente e sincera di un sogno ritrovato che rivela che la connessione e la scoperta di sé non sono solo per i vivi.

Ghosts, la serie tv

Ghosts  è la nuova serie tv americana creata da Joe Port e Joe Wiseman e basata sul format UK della BBC.

La serie è una commedia a telecamera singola sull’allegra giornalista freelance Samantha (Rose McIver) e lo chef emergente Jay (Utkarsh Ambudkar), che gettano al vento cautela e denaro quando decidono di convertire un’enorme tenuta di campagna fatiscente che hanno ereditato in un bed & breakfast, solo per scoprire che è abitato dai molti spiriti dei residenti deceduti che ora lo chiamano casa.

Le anime dei defunti sono un gruppo affiatato ed eclettico che include un impertinente cantante lounge dell’era del proibizionismo, un pomposo miliziano del 1700, un hippie degli anni ’60 appassionato di allucinogeni, un leader delle truppe scout degli anni ’80 eccessivamente ottimista, un esploratore vichingo ossessionato dal merluzzo 1009, un brillante fratello finanziario degli anni ’90, un nativo sarcastico e spiritoso del 1500, e una donna di società e moglie di un barone rapinatore del 1800 che è l’antenato di Samantha, solo per citarne alcuni. Ad aumentare l’ansia degli spiriti per i cambiamenti in arrivo nella loro casa c’è la consapevolezza che Samantha è la prima persona dal vivo che può vederli e ascoltarli.

Ghosts: Jay vedrà finalmente i fantasmi nella stagione 4

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Ghosts: Jay vedrà finalmente i fantasmi nella stagione 4

È l’unica, scottante domanda che ha perseguitato i fan di Ghosts della CBS fin dall’inizio. Dopo anni di cecità nei confronti delle loro azioni, Jay Arondekar, marito di Sam, sarà mai in grado di vedere i “fantasmi” di Woodstone Mansion allo stesso modo di sua moglie? Durante il panel del Comic-Con di San Diego, i membri del cast di Ghosts hanno confermato qualcosa di sconvolgente a Collider: nella prossima stagione 4, Jay vedrà ufficialmente i fantasmi per la prima volta.

“È divertente sapere che sarò in grado di interagire e lavorare con alcuni degli altri attori della serie. con alcune delle altre persone del cast”, ha dichiarato l’attore Utkarsh Ambudkar, che interpreta Jay fin dall’episodio pilota della serie. “Lavoriamo insieme, ma non in scene insieme, se questo ha senso. Sono davvero entusiasta”.

Sebbene i membri del panel di Ghosts abbiano affermato che questo cambiamento avverrà per Jay, hanno mantenuto un riserbo su come avverrà esattamente. Dato che la quarta stagione sembra essere iniziata solo nelle ultime due settimane, sembra che gli attori dello show sappiano quanto noi sugli eventi degli episodi successivi. “Se ho imparato qualcosa su questo show, è che le cose accadranno solo perché accadono. Capite cosa intendo?”, ha detto Ambudkar. Quando si è chiesto se questo cambiamento improvviso avrebbe fatto crescere Jay come personaggio, l’attore ha dichiarato: “Penso che forse no. Forse farebbe apprezzare [Jay] a Sam”.

“O semplicemente la renderebbe più comprensiva nei tuoi confronti”, ha aggiunto Román Zaragoza, che nello show interpreta il fantasma e il membro della tribù Lenape Sasappis. “Trattami con un po’ più di rispetto”, ha aggiunto Ambudkar.

Quali saranno le conseguenze di Jay che vede i fantasmi?

Ghosts serie tv 2021

Non c’è un solo modo per prevedere come Sam e Jay reagiranno al fatto che Jay sia finalmente in grado di vedere tutti i loro numerosi compagni spettrali. Dopotutto, in Ghosts, alcune delle migliori trame accadono “solo perché [accadono]”. Ma questo potrebbe certamente comportare molti cambiamenti nella dinamica della coppia: dopo tre intere stagioni, Sam non sarà più l’unica voce dei fantasmi della casa. Come cambierà il suo rapporto con Jay o con i fantasmi?

Purtroppo i fan più curiosi dovranno aspettare la première della quarta stagione il 17 ottobre per saperne di più. Ma nel frattempo, Ambudkar ha le sue teorie sulle conseguenze più immediate. “Non so che aspetto abbia Thorfinn. Sarebbe davvero bello se Jay dicesse: “Oh, questo è ciò che intendono. Wow, puzzi davvero di piscio di lupo”, riflette l’attore. “Sarebbe davvero bello”.

Ghosts: il remake della serie è ufficialmente in lavorazione

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Ghosts: il remake della serie è ufficialmente in lavorazione

Un nuovo remake della serie televisiva Ghosts è ufficialmente in lavorazione, dopo la fine della versione originale nel Regno Unito e il successo del suo remake statunitense. Ghosts era originariamente uno show nel Regno Unito iniziato nel 2019 e terminato nel dicembre 2023 dopo la quinta stagione. Tuttavia, è riuscita a generare una versione statunitense di successo della serie, con la quarta stagione di Ghosts attualmente prevista per il 17 ottobre. La versatilità della sua premessa, che coinvolge una coppia che si trasferisce in una casa piena di spiriti che hanno bisogno del loro aiuto, fa sì che lo show possa funzionare in qualsiasi luogo.

Ora, Deadline riporta che una nuova versione di Ghosts è in fase di sviluppo da parte di BBC Australia per Paramount+ e Network 10 dopo il successo delle versioni britannica e statunitense. Lo show seguirà la stessa formula di sitcom di una coppia che vive in una casa piena di spiriti. Negli otto episodi della versione australiana, la coppia Kate e Sean è alla ricerca di una casa quando Kate eredita una villa di campagna, piena di anime inquiete che vogliono il suo aiuto. Ecco cosa ha detto Daniel Monaghan, vicepresidente per i contenuti e la programmazione di Paramount Australia, a proposito della nuova versione della serie:

Ghosts è stato un successo strepitoso nel Regno Unito e negli Stati Uniti e ha attirato una fanbase molto fedele anche qui in Australia. Con un cast stellare ancora da annunciare, non vediamo l’ora di dare vita alla nostra serie con un tocco australiano.

Cosa significa Ghosts Australia per il franchise in crescita

La conferma di una versione australiana della sitcom evidenzia il successo delle versioni britannica e statunitense, giustificando un approccio più globale alla serie in futuro. In entrambe le versioni esistenti, gli spiriti mostrati evidenziano la storia di ogni rispettivo Paese, dimostrando come i diversi personaggi possano rendere ogni show autonomo. I personaggi di Ghosts negli Stati Uniti sono tratti da eventi come la guerra rivoluzionaria e il proibizionismo, mentre la versione britannica ha personaggi che riflettono, tra l’altro, le epoche Georgiana e Regency.

Questa nuova versione dello show sarà probabilmente caratterizzata da personaggi ispirati alla storia australiana, offrendo così una dinamica più unica rispetto alle altre versioni. Anche se c’è ancora molto mistero su come si svolgerà la nuova sitcom, sembra che l’ambientazione offrirà una versione unica che manterrà intatta l’anima dei suoi predecessori. Dal momento che devono ancora arrivare molte informazioni sul suo sviluppo, come ad esempio chi interpreterà Kate e Sean, l’attuale fase di sviluppo della serie significa che probabilmente arriveranno presto ulteriori informazioni.

Ghosts: il corto con le musiche di RONE, scritto da Spike Jonze e diretto da (LA)HORDE

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Esce oggi GHOSTS: il corto con la colonna sonora di RONE e la sceneggiatura di Spike Jonze diretto da (LA)HORDE. Un museo dalle atmosfere oniriche, corpi che danzano, la musica che accompagna come un’ombra l’energia cinetica, contenuta e crescente. Esce oggi “Ghosts”, il cortometraggio in cui si incontrano una coalizione di artisti all’apice dei rispettivi ambiti. 

La colonna sonora è firmata infatti dall’acclamato compositore e produttore francese Rone, fresco della pubblicazione di “Les Olympiades”, la colonna sonora composta per l’omonimo film di Jacques Audiard in nomination ai Premi César 2022. La sceneggiatura è di Spike Jonze, voce vitale e innovativa della cultura statunitense fin dagli anni ’90, iconico regista di videoclip e film di culto tra cui “Essere John Malkovich” e “Lei”, con cui si è aggiudicato l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale. La direzione infine arriva dal pionieristico collettivo di danza (LA)HORDE, con la performance dei ballerini del Balletto Nazionale di Marsiglia.

Ambientata e girata al Museo di Belle Arti del Palais Lonchamp a Marsiglia, la sceneggiatura di Jonze segue un’unica protagonista mentre incontra un cast di personaggi apparentemente invisibili, tutti intrappolati all’interno del grande edificio deserto.

Muovendosi – dapprima esitante – nello spazio, la protagonista passa dalla solitudine e dalla fisicità minacciosa a stati di estasi e intimità. Il film si conclude quando la guardia notturna esce dal museo all’alba, indemoniata, svelando all’improvviso la separazione tra fantasia e realtà.

Forse in modo non convenzionale, la coreografia di (LA)HORDE non è stata creata per adattarsi a nessuna colonna sonora, mentre la musica di Rone è stata composta appositamente per accompagnare il filmato. La colonna sonora sembra essere emanata direttamente dai corpi dei ballerini, attraverso un crescendo di energia che si chiude in un picco finale esaltante. Organici e tattili, i suoni diventano arti invisibili che pettinano l’aria vuota.

Oltre a una nuova sfida, “Ghosts” ha offerto a Rone un’opportunità unica per lavorare al fianco di Spike Jonze, che l’artista definisce “un idolo della mia adolescenza”.

Con questo progetto prosegue dunque la collaborazione di (LA)HORDE con Rone, già consolidato in “Room With A View”, lo spettacolo del 2020 al Théâtre du Châtelet di Parigi, e vede il collettivo di danza estendere la sua continua esplorazione artistica di rivolta e ribellione attraverso la lente del movimento.

RONE

Rone è uno dei principali artisti della scena elettronica francese e internazionale, protagonista sia come dj e performer in consolle che come producer e compositore in studio. Al secolo Erwan Castex, il suo ultimo progetto discografico è “Les Olympiades”: la colonna sonora composta per l’omonimo film di Jacques Audiard uscita a gennaio per InFiné. È in nomination ai Premi César 2022 come “Migliore colonna sonora”, premio già conquistato l’anno scorso con il film “Night Ride”. Ha dimostrato da sempre un’eclettica capacità di coniugare la sua musica con altre forme d’arte come la letteratura, con Alain Damasio; la fotografia, con Stéphane Couturier; e la danza contemporanea con il collettivo (La)Horde. Per il cinema, ha composto le colonne sonore di Vladimir Mavounia-Kouka per il film d’animazione “La Femme à cordes” (2010), “La Bête” (2014) e “I Want Pluto to be a planet again” (2016). Nel 2015 è stato il primo musicista a pubblicare un videoclip in VR per il suo brano Quitter la ville. Nel 2020 ha composto la colonna sonora di LA NUIT VENUE (Night Ride) di Frédéric Farrucci.

SPIKE JONZE

Regista e sceneggiatore, Spike Jonze è voce vitale e innovativa della cultura statunitense fin dagli ’90. Firma video musicali iconici per artisti quali Beastie Boys e Björk, e raggiunge il grande pubblico con il film cult “Essere John Malkovich” (1999) e “Lei” (2013, titolo orginale “Her”), con cui si aggiudica il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Da allora Jonze continua a diffondere il suo talento impegnandosi su vari progetti: teatro, spot pubblicitari, video musicali.

(LA)HORDE

(LA)HORDE è un collettivo di danza fondato nel 2013 dai tre artisti: Marine Brutti, Jonathan Debrouwer e Arthur Harel. Insieme mettono in discussione i codici di varie discipline artistiche, concentrandosi in particolare sull’arte contemporanea dal vivo e le arti performative. A capo del Balletto Nazionale di Marsiglia da settembre 2019, hanno creato opere coreografiche, film, installazioni video e performance che si evolvono sempre attorno al corpo in movimento. Dall’interazione e dalla giustapposizione dei diversi media, si sviluppano scenari e azioni che riprendono temi e interrogativi radicalmente contemporanei.

Ghosts: CBS rinnova la serie per una quarta stagione insieme a Fire Country

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Due dei più grandi successi della CBS torneranno sicuramente la prossima stagione. Martedì la CBS ha rinnovato anticipatamente la commedia di giovedì Ghosts e il procedurale di venerdì Fire Country. Il primo entrerà nella sua quarta stagione mentre il secondo entrerà nella terza. Gli ordini esatti degli episodi per ciascuno non sono stati divulgati.

Ghosts in questa stagione ha una media di 8,7 milioni di telespettatori totali e un punteggio demo di 0,8 (con riproduzione Live+7), classificandosi al secondo posto in termini di audience tra tutte le commedie televisive (dietro solo alla sit com di successo Young Sheldon) e eguagliando Young Sheldon al primo posto nella classifica demo. Rispetto alla media del secondo anno (9,1 milioni/0,9), la hitcom è in calo di poco.

Fire Country – Stagione 2 ha finora registrato una media di 7,6 milioni di spettatori totali e un rating demo di 0,7, anch’esso leggermente in calo rispetto alle medie precedenti (8,4 milioni/0,8). Tra tutti i drammi trasmessi in onda in questa stagione televisiva, si colloca al secondo posto nella demo (secondo solo il conteggio gonfiato del Super Bowl di Tracker ).

La ripresa di Fire Country arriva mentre la CBS prepara il potenziale spin-off Sheriff Country, con protagonista Gotham e la veterana di Homeland Morena Baccarin.

Ghosts e Fire Country sono i favoriti degli spettatori sia in trasmissione che in streaming grazie alla narrazione eccezionale, agli attori di talento e ad una base di fan in continua crescita”, ha affermato la presidente della CBS Amy Reisenbach in una nota. “Siamo entusiasti di mantenere lo slancio e riportarli alla CBS la prossima stagione”.