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Daniel Craig ha cercato di rendere le scene di sesso di Queer “toccanti e realistiche”

Daniel Craig ha parlato apertamente delle riprese di scene di sesso per Queer di Luca Guadagnino durante la conferenza stampa del Festival del Cinema di Venezia, dicendo che lui e il co-protagonista Drew Starkey “hanno cercato di renderle divertenti”.

“Sapete bene quanto me che non c’è niente di intimo nel girare una scena di sesso sul set di un film”, ha detto Craig. “Volevamo solo renderla il più toccante, reale e naturale possibile. Drew è un attore meraviglioso, fantastico e bellissimo con cui lavorare e ci siamo fatti una bella risata. Abbiamo cercato di renderla divertente”.

Basato sull’omonimo romanzo di William S. Burroughs, “Queer” è ambientato nella Città del Messico degli anni ’50 e segue Lee (Craig), un espatriato americano che “trascorre le sue giornate quasi completamente da solo, fatta eccezione per alcuni contatti con altri membri della piccola comunità americana”, secondo la sinossi ufficiale. “Il suo incontro con Eugene Allerton (Starkey), un giovane studente appena arrivato in città, gli mostra, per la prima volta, che potrebbe essere finalmente possibile stabilire un legame intimo con qualcuno”.

Quando gli è stato chiesto come è arrivato a essere coinvolto nel progetto, Craig ha detto che voleva lavorare con Guadagnino “da molto tempo”.

Queer di Luca Guadagnino gareggia in concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e ha come protagonisti Lesley Manville, Daniel Craig, Jason Schwartzman, Drew Starkey e Henrique Zaga.



Daniel Craig e Sam Mendes presentano SkyFall a Roma!

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Daniel Craig e Sam Mendes presentano SkyFall a Roma!

Ecco Daniel Craig, Sam Mendes e Naomie Harris a Roma per presentare Skyfall, ultima pellicola del franchise sul personaggio James Bond 007 ideato da Ian Flaming. Il film è interpretato anche da Javier Bardem, Ralph Finnes, Bérénice Marlohe, Ben Whishaw, Albert Finney e Judi Dench.

La conferenza e photocall si sono svolti al The St. Regis Hotel di Roma, mentre questa sera i due protagonisti, il regista e la produttricie sfileranno in piazza della Repubblica per un evento in grande stile per celebrare i 50° Anniversario della saga. Noi di Cinefilos.it saremo presenti e intervisteremo i protagonisti della serata. Rimanete sintonizzati per foto, interviste e molto altro sull’evento.

Daniel Craig e Rachel Weisz: effusione da red carpet

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Daniel Craig e Rachel Weisz: effusione da red carpet

Nonostante siano sposati da diversi anni, Daniel Craig e Rachel Weisz hanno sempre tenuto un profilo basso in pubblico, senza mai lasciarsi andare a particolari coccole. Adesso però sembra che le cose siano cambiate e che l’algido attore britannico abbia scelto proprio la premiere londinese di Spectre per esternare il suo amore alla bellissima compagna.

Eccoli immortalati durante un rarissimo scambio di effusioni in occasione della premiere tenutasi ieri sera nella capitale del Regno Unito:

Daniel Craig e la promessa alla moglie: meno scene d’azione

Daniel Craig e la promessa alla moglie: meno scene d’azione

Niente più scene pericolose per Daniel Craig. Pochi giorni dopo aver confermato il suo ritorno nei panni di James Bond, l’attore inglese ha annunciato che abbandonerà gli spericolati stunts degli ultimi film, per lasciarli agli stuntmen professionisti. Per sua stessa ammissione, il fattore determinante è stato la volontà della moglie, l’attrice Rachel Weisz, preoccupata per i pericoli incorsi dal marito sul set.

Craig, 49 anni, ha interpretato l’agente speciale 007 negli ultimi quattro film della saga. Ha cominciato nel 2006 con Casino Royale, adattamento del primo romanzo di Ian Fleming, per poi proseguire con Quantum of Solace (2008), Skyfall (2012) e Spectre (2015).

Nove anni di Bond, però, hanno lasciato il segno. Daniel Craig è uno dei pochi attori che non ricorre mai a controfigure per le scene d’azione. In questo club è in buona compagnia (Jason Statham, Tom Cruise, Matt Damon) ma è in assoluto il primo fra i James Bond. “Con Sean Connery, a meno che non lo vedessi in faccia era una controfigura” ha raccontato Gary Powell, coordinatore degli stuntmen in Quantum of Solace e Casino Royale. “Daniel invece pensa: “state pagando per vedere me, ed eccomi qua”. Vuole che il pubblico lo sappia.”

L’amore per il realismo ha avuto le sue conseguenze. Come raccontava lo stesso Craig due anni fa al Graham Norton Show, “sul set di Spectre mi sono infortunato al ginocchio e mi hanno dovuto operare, mi hanno ricostruito la spalla destra e operato all’altro ginocchio, e poi mi sono fatto male al pollice.”

Questi infortuni però sono solo gli ultimi di una lunga serie. I dolori sono cominciati nel 2005, quando Craig si è rotto due denti filmando il primo stunt di Casino Royale. Il danno era così grave che il suo dentista ha dovuto prendere un volo da Londra per incapsulargli i denti.

A questo hanno fatto seguito una serie di infortuni sul set di Quantum of Solace, nel 2008, inclusa una botta al volto che ha richiesto l’intervento di un chirurgo plastico. Si è anche tagliato la falange di un dito, distorto un muscolo della spalla e incrinato delle costole.

I due infortuni al ginocchio sul set di Spectre sono stati la ciliegina sulla torta. I produttori hanno pensato di fermare le riprese per sei mesi, ma Craig ha insistito per tornare sul set dopo due settimane.

Per questa ragione, quando il marito ha accettato di vestire i panni di 007 per la quinta volta (numero che lo mette alla pari con Sean Connery, ma dietro Roger Moore) Rachel Weisz gli ha chiesto di lasciar fare agli stuntmen. Soprattutto considerando il recente infortunio di Tom Cruise sul set di Mission Impossible 6.
Il titolo provvisorio del film è Shatterhand, e sarà basato sul romanzo del 2001 Never Dream of Dying, scritto da Raymond Benson. Benson è autore di tre romanzi di Bond, adattamenti di altrettanti film, ma questo è il suo primo romanzo a fare il percorso inverso.

C’è ancora incertezza, invece, sul nome del regista. Gli ultimi due film, diretti da Sam Mendes, hanno incassato complessivamente 2 miliardi di dollari.

Bond 25 arriverà al cinema l’8 novembre 2019.

 

 

Daniel Craig e il suo futuro come James Bond

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A poche settimane dall’uscita al cinema di Spectre, Daniel Craig commenta così la sua esperienza e il suo futuro nei panni di James Bond, mentre fa i conti con il contratto, con il fisico ma soprattutto con l’età.

“Continuerò a interpretarlo fin quando mi sarà fisicamente possibile. Per contratto devo farne ancora un altro, ma non faccio previsioni. Questi film non vengono girati molto spesso, per me [Spectre] è il quarto. Se non sei eccitato all’idea di girare un film di queste proporzioni, con questo cast, con Sam Mendes…meglio andare a casa”.

Cosa sappiamo sul film Spectre

Spectre è un film di spionaggio del 2015 e il ventiquattresimo della serie James Bond prodotta da Eon Productions. Diretto da Sam Mendes e scritto da Neal Purvis, Robert Wade, John Logan e Jez Butterworth, vede nel cast Daniel Craig nei panni di Bond, accanto a Monica BellucciChristoph WaltzLéa Seydoux, Jesper Christensen, Ralph FiennesNaomie HarrisBen Whishaw, Andrew Scott, Rory Kinnear, Dave Bautista. È stato distribuito da Sony Pictures Releasing. Nel film, Bond viene a conoscenza di Spectre , un’organizzazione criminale internazionale guidata da Ernst Stavro Blofeld (Waltz).

Nonostante inizialmente avesse affermato che non avrebbe diretto Spectre, Mendes ha confermato il suo ritorno nel 2014 dopo che Nicolas Winding Refn ha rifiutato di dirigere; Mendes è diventato il primo a dirigere successivi film di James Bond dopo John Glen . L’inclusione di Spectre e dei personaggi associati segnò la fine della controversia Thunderball , in cui Kevin McClory e Fleming furono coinvolti in lunghe controversie legali sui diritti cinematografici del romanzo; Spectre è il primo film a presentare questi elementi dai tempi di Diamonds Are Forever (1971). Dopo l’ hacking della Sony Pictures, è stato rivelato che Sony ed Eon si sono scontrati per quanto riguarda la finanza, le acrobazie e le location delle riprese; Si stima che Spectre abbia un budget finale di 245-300 milioni di dollari, rendendolo uno dei film più costosi mai realizzati . Le riprese principali sono iniziate a dicembre 2014 e sono durate fino a luglio 2015, con location delle riprese tra cui Austria, Regno Unito, Italia, Marocco e Messico.

Daniel Craig è il miglior Bond secondo Roger Moore

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Daniel Craig è il miglior Bond secondo Roger Moore

Roger Moore, che ha interpretato James Bond per ben sette film, ha sempre dichiarato che il miglior Bond di sempre era stato Sean Connery. Ora però sembra aver cambiato idea, dopo aver visto in azione Daniel Craig in Skyfall.

Se avessi visto Skyfall prima di finire il mio libro, Bond on Bond, avrei dedicato un intero capitolo a Craig, che è un Bond superbo – ha detto l’attore – Credo che egli abbia garantito al franchise altri 50 anni“. Moore ha anche detto che Skyfall è il miglior film di tutto il franchise: “Secondo me Skyfall è uno straordinario pezzo di cinema“.

Fonte: WP

Daniel Craig e Halle Berry racconteranno la rivolta di Los Angeles del 92

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Deniz Gamze Ergüven, regista e sceneggiatrice turca naturalizzata francese, nota per il grandissimo successo del suo film di debutto Mustang (uscito lo scorso anno), si prepara a girare il suo primo film in lingua inglese, che si intitolerà Kings.

Oggi Deadline ci informa che il progetto avrà come protagonisti Daniel Craig (Spectre) e il premio Oscar Halle Berry (Monster’s Ball).

Kings racconterà la storia, ambientata nel 1992, di un uomo (Craig) che vive a South Los Angeles e che inizia una relazione con una madre single (Berry). La coppia, in seguito ai fatti che videro coinvolto il tassista afroamericano Rodney King (vittima di un violento pestaggio da parte di diversi agenti del Los Angeles Police Department), si troverà coinvolta nella conseguente rivolta di Los Angeles (la grande sommossa a sfondo razziale scoppiata nella città dopo l’assoluzione dei poliziotti), cercando di portare in salvo i figli del personaggio interpretato dalla Berry.

Kings non è l’unico film in lavorazione ad essere incentrato sulla rivolta di Los Angeles del 92. Anche la Broad Green Pictures sta sviluppando una pellicola sui medesimi fatti che sarà scritta e diretta da John Ridley, sceneggiatore premio Oscar per 12 anni schiavo.

Prossimamente vedremo Halle Berry in Kingsman The Golden Circle, sequel del cinecomic di Matthew Vaughn con protagonisti Colin Firth e Taron Egerton. Daniel Craig invece sarà il protagonista della miniserie Purity sviluppata dal network Showtime.

Fonte: CS

Daniel Craig abbandona il film Sgt. Rock di Luca Guadagnino

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Daniel Craig abbandona il film Sgt. Rock di Luca Guadagnino

Come riportato da Deadline, Daniel Craig ha abbandonato Sgt. Rock, il film della DC sul supereroe della Seconda Guerra Mondiale che avrebbe dovuto segnare una nuova collaborazione con il regista Luca Guadagnino, sulla scia di Queer, il film presentato al Festival di Venezia e in uscita in Italia ad aprile. I rappresentanti dei DC Studios non sono stati contattati per un commento e le ragioni dell’abbandono non sono ancora chiare. Sgt. Rock era stato indicato come il prossimo film di Guadagnino, prima di un reboot di American Psycho per Lionsgate su cui però non ci sono ancora certezze. A questo punto, anche il progetto per i DC Studios entra in una fase di incertezza.

Sappiamo però che la sceneggiatura del film esiste ed è stata scritta Justin Kuritzkes, collaboratore di Guadagnino nei recenti Challengers e Queer.  Creato dallo scrittore Robert Kanigher e dall’artista Joe Kubert, il sergente Franklin “Frank” Rock è stato introdotto per la prima volta in Our Army at War #83 nel giugno 1959. È forse uno degli eroi più iconici dei fumetti di guerra, con la sua guida senza fronzoli della fittizia Compagnia Easy durante la Seconda Guerra Mondiale. Craig è solo l’ultimo attore che si è legato a questo ruolo nel corso dei decenni, unendosi ad attori del calibro di Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis.

Daniel Craing in Queer di Luca Guadagnino

In uscita ad aprile, dopo essere stato presentato in anteprima mondiale a Venezia, Queer di Guadagnino è un adattamento della novella semi-autobiografica di William S. Burroughs del 1985, in cui Daniel Craig interpreta William Lee, un espatriato americano alle prese con la sua identità sessuale e con la ricerca di un uomo più giovane (Drew Starkey) nella Città del Messico degli anni Cinquanta. Entrambi gli attori hanno ricevuto critiche entusiastiche per il loro lavoro, anche se il film non è stato candidato agli Oscar.

Daniel Brühl: 10 cose che non sai sull’attore

Daniel Brühl: 10 cose che non sai sull’attore

Dopo aver intrapreso la propria carriera in Germania, dove è cresciuto, l’attore Daniel Brühl diventa celebre grazie ad alcuni titoli internazionali, grazie ai quali arriva poi a recitare per produzioni hollywoodiane. Brühl si è così distinto sia per la sua grande versatilità, sia per la capacità di portare nei personaggi ricoperti un po’ del suo naturale carisma. Qualità che gli hanno permesso di essere indicato come interprete di qualità. Ecco 10 cose che non sai di Daniel Brühl.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Daniel Brühl: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti film statunitensi. Una prima popolarità internazionale per l’attore arriva con Good Bye, Lenin! (2003). Negli anni successivi continua a farsi notare per film come Ladies in Lavender (2004), Salvador – 26 anni contro (2006) e Krabat e il mulino dei dodici corvi (2008). Recita poi nel film Bastardi senza gloria (2009), accanto agli attori Brad Pitt, Christoph Waltz, e Michael Fassbender. Il ruolo che lo consacra è quello di Niki Lauda in Rush (2013), con anche Chris Hemsworth. Dopo alcuni ruoli in film come La spia – A Most Wanted Man (2014), Il sapore del successo (2015) e Colonia (2016), sbarca nell’MCU ricoprendo il ruolo di Zemo in Captain America: Civil War, con Robert Downey Jr. e Chris Evans. Negli ultimi anni ha poi recitato in La signora dello zoo di Varsavia (2017), con Jessica Chastain, The Cloverfield Paradox (2018) e The King’s Man – Le origini (2020), con gli attori Ralph Fiennes, Matthew Goode e Gemma Aerton.

9. Ha preso parte a note serie TV. L’attore arriva sul piccolo schermo grazie alla serie Netflix L’alienista, dove ricopre il ruolo del Dr. Laszlo Kreizler, di genere storico-poliziesco. Prossimamente, invece, Brühl riprenderà il ruolo del villain Zemo per la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier (2020), dove sarà l’avversario dell’attore Anthony Mackie. Riprenderà poi il ruolo di Laszlo Kreizler per la serie sequel The Angel of Darkness (2020).

8. Ha ricevuto importanti nomination. Grazie al ruolo del pilota Niki Lauda l’attore ha avuto modo di mettere ulteriormente in luce le proprie doti. Viene ricompensato ottenendo la nomination come miglior attore non protagonista ai Bafta Awards, ai Sag Awards e ai Golden Globe. Viene nuovamente nominato a quest’ultimo premio nel 2019 come miglior attore per la serie L’alienista. Prima della fama statunitense, Brühl aveva vinto un European Film Awards come miglior attore e miglior attore europeo per Good Bye, Lenin!.

Daniel Brühl è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 311 mila persone. All’interno di questo è solito condividere fotografie scattate durante momenti di svago quotidiano, ma particolarmente presenti sono anche immagini tratte dagli eventi di gala a cui ha preso parte o a fini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Daniel Brühl: chi è sua moglie?

6. Non è sposato. Attualmente l’attore non è sposato, ma dal 2010 vive un’appassionata relazione con la psicologa Felicitas Rombold. La coppia negli anni si è sempre tenuta alla larga dall’invasività dei media, ricercando una vita di coppia il quanto più privata possibile. Tra i pochi annunci pubblici fatti vi è quello per la nascita del primo figlio, avvenuta nel 2016.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Daniel Brühl in Bastardi senza gloria

5. Interpreta un eroe di guerra. Nel film diretto da Quentin Tarantino, Brühl ricopre il ruolo di Friedrich zoller, eroe della nazione tedesca divenuto una vera e propria leggenda per essere riuscito a sopravvivere da solo su di una torre, uccidendo oltre 300 nemici. Nel film, il suo personaggio è popolare a tal punto che gli viene dedicato un film, Orgoglio della nazione, interpretato da egli stesso.

4. Ha aiutato nella ricerca della giusta attrice. Nel film, il personaggio di Brühl è fortemente attratto da Shosanna. Affinché il desiderio fosse percepibile, era necessario trovare la giusta interprete. Brühl partecipò così ai casting, contribuendo con la sua opinione riguardo alla chimica di coppia percepita con le varie candidate.

3. Non parlava un perfetto francese. Al momento del suo casting, all’attore venne chiesto di recitare alcune battute in francese. Pur essendo poliglotta, Brühl dichiarò in seguito che a quel tempo non aveva ancora un’ottima padronanza del francese, e che per tanto improvvisò mischiando l’accento francese con quello spagnolo, risultando convincente. Al momento delle riprese, poi, aveva avuto modo di studiare e parlare un perfetto francese.

Daniel Brühl in Rush

2. Ha lavorato sul proprio accento. Per poter risultare maggiormente credibile nei panni di Niki Lauda, l’attore ha vissuto per un periodo a Vienna, così da poter acquisire un corretto accento austriaco. Ulteriore aiuto nell’immedesimazione è stato dato dalla speciale dentiera indossata da Brühl, che riproduceva la caratteristica dentatura di Lauda.

Daniel Brühl: età e altezza

1. Daniel Brühl è nato a Barcellona, in Spagna, il 16 giugno 1978. L’attore è alto complessivamente 176 centimetri.

Fonte: IMDb

Daniel Brühl: “Karl Lagerfeld era un uomo pieno di contraddizioni”

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Becoming Karl Lagerfeld, la nuova serie originale francese Disney+ è stata presentata oggi a Milano con la partecipazione di Daniel Brühlattore protagonista che interpreta proprio Karl Lagerfeld. Becoming Karl Lagerfeld sarà disponibile su Disney+ da venerdì 7 giugno ed è prodotta da Gaumont e Jour Premier ed ecco cosa ha raccontato il protagonista.

La serie è ambientata a Parigi nel 1972, quando Karl è in cerca di un posto nel mondo e sa esattamente dove vuole arrivare, è affamato di fama, di conoscenza e anche alle prese con il suo primo amore.

“Vorrei poter parlare italiano come faceva Karl – ha iniziato Daniel Brühl – che era un genio anche dal punto di vista linguistico. Pur avendo un forte accento tedesco, aveva padronanza del francese anche raffinata. Nell’interpretarlo ho dovuto calcare l’accento tedesco che naturalmente non ho, per interpretarlo.”

Becoming Karl LagerfeldSul motivo che ha spinto Daniel Brühl ad accettare:

“E’ molto stato interessante scoprire chi fosse Karl prima di diventare famoso e prima che arrivasse a perfezionare quel ruolo che si era inventato per sé, quell’icona. L’ho incontrato vent’anni fa ma era già il simbolo che lui aveva costruito di se stesso, per proteggersi, come aveva fatto anche Andy Wharol. Ricordo i capelli bianchi, i suoi guanti, ho visto i suoi occhi solo per un attimo. Mi interessava interpretare l’uomo che era arrivato a costruire quel simbolo di se stesso, anche con tutte le sue insicurezze e le sue fragilità”.

Sulla preparazione che ha affrontato per interpretare il ruolo:

“E’ stato un processo lungo. Io più invecchio più non ho voglia di nascondere la mia età e in questa fase della mia vita mi piace affrontare nuove sfide. Qui si trattava di mettere insieme un rompicapo con moltissimi pezzi. Ho letto tre sue biografie e ho avuto la possibilità di imparare quanto sin da giovane era molto bravo a vendere se stesso, guardando le sue interviste. Ho potuto acquisito il suo linguaggio e il modo in cui si muoveva, ho anche incontrato suoi vecchi amici. Grazie a loro ho trovato nuovi spunti. Poi mi sono tuffato a testa in giù. I primi che hanno potuto testimoniare i miei sforzi di immedesimazione sono stati gli animali della fattoria vicino a dove vivo, in Spagna. Le pecore sono rimaste molto colpite da me con i tacchi che parlo in francese”.

Sulla solitudine di Karl Lagerfeld:

“E’ stato particolarmente impegnativo, perché quando si tratta di interpretare un personaggio così misterioso ma anche così iconico il rischio è di scivolare nella caricatura. Era un uomo molto discreto, ed è stato necessario prendere delle decisioni per cercare di capire lui e quello che desiderava. Voleva l’amore, conquistare Parigi, essere rispettato? Era affamato di affermazione. Per quanto riguarda invece il suo amore, cercava di aprirsi ma temeva di perdere il controllo. Io riesco anche ad identificarmi con alcuni aspetti di questo personaggio, ma non posso paragonarmi certo all’attenzione cui era soggetto Karl. Ho condiviso però alcuni aspetti della sua personalità, come la solitudine e la voglia di essere amati. Da attore cerco di collegarmi con alcuni aspetti estremi di sentimenti che non mi appartengono.”

Sugli attori come mercenari e i registi come stilisti che li scelgono e li “vestono”:

“Devo dire che ho conosciuto dei registi che possono essere considerati stilisti haute couture. Ma il mio maestro p stato mio padre, che dirigeva documentari. Quando ho cominciato ad avvicinarmi alla recitazione mi ha sempre sostenuto, e mi diceva che avremmo dovuto puntare a raccontare storie di cui avrebbero parlato tutti. I primi film che mio padre mi fece vedere da adolescente sono stati quelli di Visconti, De Sica e Fellini. Il mio eroe era Marcello Mastroianni.”

Sull’equilibrio tra la profondità della drammaturgia e la superficialità della moda:

“Quello che amo negli esseri umani e quello che è arricchente per un attore da mettere in scena è la contraddizione. Karl Lagerfeld era effettivamente pieno di contraddizioni, era un uomo di profonda e vasta cultura, ma era anche una icona di moda e di tutto ciò che è effimero e frivolo. Era un artista, un illustratore, un fotografo e un creativo eccezionale, ma era anche un uomo d’affari estremamente duro e pratico. Mi sono divertito a esplorare queste contraddizioni che ha continuato a vivere fino alla fine. È ammirevole che nonostante l’età non abbia mai smesso di essere curioso e di rimanere in contatto con il tempo. Un uomo appassionato di Proust e dei romantici tedeschi, ma anche di sfilare dai ritmi folli, così diverso da quel XVIII secolo che così tanto amava.”

Sull’eredità tedesca che Daniel Brühl condivide con Karl Lagerfeld:

“Mi rapporto al desiderio di Karl di riuscire a superare i confini e riuscire a esplorare e lavorare con culture diverse. Già da giovanissimo avevo questo desiderio, forse a causa della mia famiglia con madre spagnola, padre tedesco e due zii francesi. Ero abituato a questa commistione di culture, avevo già il desiderio di lavorare in tutta Europa, non osavo neanche sognare gli Stati Uniti, e mi piace recitare in più lingue. Mio padre citava spesso Carlo V re di Spagna, che diceva che con Dio parlava in spagnolo, con l’amante in francese e con il cavallo il tedesco. Mi piace lavorare con le debolezze e con i punti di forza di ogni lingua.”

Becoming Karl Lagerfeld sarà disponibile su Disney+ da venerdì 7 giugno ed è prodotta da Gaumont e Jour Premier. Vede protagonista Daniel Brühl.

Daniel Brühl sul set per Anton Corbijn

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Dopo le voci degli ultimi tempio, arriva la conferma ufficiale: Daniel Brühl entra nel cast stellare assemblato da Anton Corbijn per l’adattamento di A Most Wanted Man, romanzo di John Le Carré, uscito in Italia col titolo di Yssa il buono. La storia è appunto incentrata su Yssa, un rifugiato scappato da una prigione turca e inseguito dalla polizia svedese con l’accusa di essere un terrorista ceceno.

Arrivato ad Amburgo, il protagonista rivela di avere la possibilità di accedere a dei conti bancari segreti nei quali è contenuto denaro di provenienza molto dubbia: e ciò attirerà su di sè l’attenzione dei servizi segreti di mezzo mondo. Al momento sul ruolo assegnato a Brühl non è stato ancora rivelato, mentre il protagonista sarà interpretato da Grigoriy Dobrygin, in un cast che cui parteciperanno, tra gli alti, Philip Seymour Hoffman, Robin Wright, Rachel McAdams, Willem Dafoe, oltre a una serie di attori tedeschi trai quali Nina Hoss, Franz Hartwig, Kostja Ullman, Rainer Bock, Charlotte Schwab, Max Volkert Martens e Martin Wuttke; al film parteciperà inotre l’attrice turca Derya Alabora. L’adattamento è stato firmato da Andrew Bowell (Lantana). Le riprese sono già in corso, l’uscita è prevista per il 2013.

Fonte: Empire

Daniel Bruhl in trattative finali per God Particle

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Daniel Bruhl in trattative finali per God Particle

Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia che Daniel Bruhl (attualmente nelle nostre sale con Captain America Civil War) è in trattative finali per unirsi al cast del film thriller sci-fi God Particle (La Particella di Dio), prodotto dalla Bad Robot di J.J. Abrams sulla base di uno script di Oren Uziel. Nel film reciteranno anche John Krasinski (13 Hours), David Oyelowo (Selma), Elizabeth Debicki (Operazione UNCLE) e Gugu Mbatha-Raw (La Ragazza del Dipinto).

La Paramount Pictures distribuirà God Particle a partire dal 24 febbraio 2017. Definito a microbudget, il film era stato annunciato già nel 2012.

God Particle racconta di una stazione spaziale americana che, dopo un incidente con un acceleratore di particelle, scopre che la Terra è sparita del tutto. Quando scoprono la presenza di un’altra stazione spaziale in prossimità, le cose cominciano a diventare sempre più strane.

In fisica la Particella di Dio, da cui il titolo del film God Particle, è il bosone di Higgs, un bosone elementare, massivo e scalare che gioca un ruolo fondamentale all’interno del Modello standard. Venne teorizzato nel 1964 e rilevato per la prima volta nel 2012 negli esperimenti ATLAS e CMS, condotti con l’acceleratore LHC del CERN.

La sua importanza è quella di essere la particella associata al campo di Higgs, che secondo la teoria permea l’universo conferendo la massa alle particelle elementari. Inoltre la sua esistenza garantisce la consistenza del Modello standard, che senza di esso porterebbe a un calcolo di probabilità maggiore di uno per alcuni processi fisici.Il film sarà diretto da Julius Onah e basato su una sceneggiatura riscritta da Doug Jung.

Fonte

Daniel Brühl elude una domanda sul suo eventuale cameo in Thunderbolts*

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Daniel Brühl ha interpretato il Barone Zemo in diversi progetti Marvel Studios, ultimo in ordine di tempo The Falcon and The Winter Soldier, in cui tenta una precaria alleanza con i protagonisti dello show Disney+. Adesso si parla di un suo possibile coinvolgimento in Thunderbolts*. Il film Marvel Studios riunirà un mix di eroi e cattivi, ma non segue esattamente i fumetti, in cui il Barone Zemo riunisce i Signori del Male per farli comportare da eroi, così che questi, alla fine, decidono davvero di voler fare del bene.

Al momento, non c’è nulla che suggerisca che Daniel Brühl apparirà come Zemo, tuttavia il suo eludere in maniera divertita la domanda diretta sembra implicare che ci sarà. Data la sua storia con Wakanda e la sua brillantezza tattica, è abbastanza facile immaginare i vari modi in cui Valentina Allegra de Fontaine potrebbe essere in combutta con il cattivo.

Apparendo sul red carpet del London Film Festival, a Brühl è stato chiesto senza mezzi termini se apparirà in Thunderbolts*. E, dopo aver riso divertito, ha risposto: “Prossima domanda!”. Cosa ne pensate? Sarebbe interessante rivedere l’attore anche solo per un cameo alle prese con il Soldato d’Inverno?

Daniel Bruhl

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Tutto quello che c’è da sapere su Thunderbolts*

Diretto da Jake Schreier (Paper Towns), il cast di Thunderbolts* comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes, Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker, David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus ‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di Bob alias Sentry.

Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della serie Marvel Disney+ Occhio di Falco). Inoltre, Julia Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine, con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di impegni).

Lo sceneggiatore di Black Widow e Thor: Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts* arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo rispetto alla precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a causa degli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo, restate aggiornati sul MCU con la nostra guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.

Daniel Brühl con Jessica Chastain in The Zookeeper’s Wife

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Arriva da The Wrap la notizia esclusiva che Daniel Brühl (Il quinto potere, Rush) affiancherà Jessica Chastain (Interstellar, Crimson Peak) in The Zookeeper’s Wife, adattamento cinematografico del romanzo di Diane Ackerman.

La storia del film di svolge durante l’invasione della Germania ai danni della Polonia, durante il secondo conflitto mondiale, nel quale i bombardieri tedeschi devastano la città di Varsavia e il suo zoo. Da qui seguiamo le vicende di una dozzina di personaggi che si nascondono nella zoo di uno dei personaggi Jan, che sarò fra le persone più attivi nella resistenza polacca alla Germania di Hitler. La pellicola sarà diretta da Niki Caro, già regista di North Country con Charlize Theron.

Prossimamente vedremo Daniel Brühl al fianco di Bradley Cooper in Burnt, insieme ad Emma Watson in Colonia, e al fianco di Brendan Gleeon ed Emma Thompson in Alone in Berlin. L’attore farà anche parte del cast di Captain America: Civil War nei panni di Baron Zemo.

Fonte

Daniel Brühl commenta la scena del ballo di Zemo in The Falcon and the Winter Soldier

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Il terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier della Marvel, dal titolo “Power Broker“, ha visto Sam e Bucky fare una visita a Zemo per scoprire cosa sapeva dei Flag Smashers. È probabile che le cose non siano andate del tutto come si aspettavano i fan.

Alla fine, Zemo si è unito agli eroi nella loro missione dopo che Bucky lo ha fatto evadere di prigione. Abbiamo quindi visto un lato diverso del freddo e calcolatore villain di Captain America: Civil War. Nello specifico, in una particolare scena (che sarebbe poi diventata oggetto di numerosi meme) abbiamo visto il Barone scatenarsi e sferrare un po’ di pugni in una discoteca di Madripoor.

Durante un’intervista con EW, Daniel Brühl ha rivelato di aver effettivamente improvvisato quella scena e che, in realtà, hanno girato molto di più rispetto a quanto abbiamo visto nell’episodio: “Quel momento è stato improvvisato quando ho visto la folla ballare, impazzire”, ha detto l’attore. “Ho sentito il ritmo e ho pensato: ‘Zemo è stato rinchiuso in una prigione tedesca per anni. Ha bisogno di sfogarsi e mostrare le sue mosse. Andiamo!’. Mi è piaciuta davvero tanto la reazione di Anthony e Sebastian mentre mi guardavano. Tuttavia, ero sicuro al 100% che l’avrebbero tagliata dalla serie. Alla fine sono rimasto davvero sorpreso e felice che l’abbiano tenuta. È stato un lungo ballo. Avevamo girato di più, ma hanno comunque tenuto questo piccolo momento.”

A Brühl è stato anche chiesto di anticipare qualcosa sul futuro di Zemo nella serie, ma ha specificato che preferirebbe non rovinare la sorpresa ai fan. Tuttavia, ha comunque parlato del cameo, alla fine dell’episodio, di Florence Kasumba e di ciò che il coinvolgimento di Ayo nella serie potrebbe significare per il suo personaggio.

“Si tratta di guerrieri molto intimidatori che mi stanno inseguendo”, ha spiegato l’attore. “Per quanto mi abbia fatto piacere rivedere Florence e parlare con lei – l’unico altro attore tedesco presente sul set -, per Zemo invece la sua presenza significa guai. Dovrebbe stare attento.”

Daniel Brühl anticipa i piani di Zemo in The Falcon and the Winter Soldier

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L’ultima volta che abbiamo visto Zemo, il temibile villain era riuscito a dividere in due team opposti i Vendicatori. Dall’uscita di Captain America: Civil War è passato molto tempo e ora Daniel Brühl si prepara a tornare nei panni del personaggio grazie all’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier.

In attesa dell’arrivo dello show (il cui primo episodio debutterà su Disney+ questo venerdì), l’attore ispano-tedesco ha condiviso alcune nuove informazioni su Zemo e su ciò che il cattivo ha combinato dalla sua cattura. “Ha passato molto tempo prigioniero in quella e ha avuto modo di leggere, pensare”, ha spiegato l’attore a Entertainment Weekly. “Quindi, puoi star certo che non sta tramando niente di buono.”

Brühl ha continuato rivelando che nel 2019 Malcolm Spellman, lo showrunner della serie Disney+, si è recato in Canada mentre stava girando la serie The Alienist con una misteriosa valigia che conteneva la classica maschera di Zemo. “È stato un momento molto speciale ed emozionante per me. Avremmo finalmente visto Zemo in quel vestito iconico”. Brühl ha poi aggiunto che l’inclusione della maschera ha cambiato la sua interpretazione nella serie, anticipando un “background aristocratico” per il personaggio e ammettendo che “si sentiva come un barone”.

Per quanto riguarda ciò che Zemo ha pianificato in The Falcon e The Winter Soldier, sembra che sia davvero in missione per porre fine ai supereroi dato quello che è successo alla sua famiglia in Sokovia. “È vero che in passato, e forse anche nel presente, Zemo è rigorosamente contro i super soldati, perché ha visto il pericolo che questo può causare. Ecco perché ha perso tutta la sua famiglia nella guerra di Sokov. È qualcosa che infastidisce Zemo e lo fa riflettere molto.”

Sembra quindi che l’attesissima serie Disney+ abbia in serbo per Zemo qualcosa di molto speciale. La speranza è che lo show possa finalmente gettare le basi per una maggiore inclusione a livello narrativo del personaggio, che a tutte le carte in regola per diventare una minaccia ricorrente all’interno del più ampio MCU.

Dangerous Lies, recensione del film con Camila Mendes

Dangerous Lies, recensione del film con Camila Mendes

Diretto dal regista Michael M. ScottAmarsi ancora, Una tata magica, Best Friends – arriva su Netflix dal 30 aprile un nuovo prodotto originale della piattaforma streaming. Dangerous Lies è un thriller in tema di denaro, occasioni e salate contropartite.

Katie, Camila Mendes, lavora come badante presso la lussuosa casa di un tranquillo pensionato, Leonard, Elliot Gould, con cui ha instaurato un buon rapporto. È sposata con Adam, Jessie T. Usher, che non trova lavoro, e le spese cominciano ad essere troppe. Katie si confida con Leonard, che vorrebbe aiutarla. Pochi giorni dopo l’anziano muore e lascia la sua casa a Katie. Da questo momento una serie di personaggi iniziano a gravitare attorno alla  coppia e alla casa, che nasconde segreti inaspettati, mentre le indagini sulla morte di Leonard procedono a cura della detective Chesler, Sasha Alexander, che inizia ad avere dei sospetti e invita Katie a guardarsi anche da chi le è più vicino.

Dangerous Lies, una sceneggiatura che sa sorprendere

Dangerous lies può contare sulla sceneggiatura di David Golden, grazie alla quale lo spettatore, che si crede vicino alla verità, resta più di una volta sorpreso. Man mano che si procede nel racconto ci si rende conto che tutti i personaggi hanno le loro ombre e a loro modo tutti contribuiscono al mistero, hanno i loro piccoli o grandi segreti. Inoltre, si pone inevitabilmente una domanda: davanti a un’inaspettata fortuna – denaro, una lussuosa villa –  alla possibilità insomma di sistemarsi e risolvere in un colpo solo tutti i propri problemi, cosa si dovrebbe fare? Farsi tentare, anche a rischio che tutta questa buona sorte presenti prima o poi un inevitabile conto, come accade ai protagonisti, o passare la mano? Lo spettatore è spinto a mettersi nei panni della giovane coppia e la vicenda coinvolge al punto giusto, riuscendo a mantenere viva l’attenzione. La pecca sta, semmai, nel fatto che un paio di interrogativi alla fine restino aperti, ma d’altro canto, può avere un suo fascino. Anche il finale mantiene una certa ambiguità.

L’ambientazione all’interno di una grande villa che ha mille spazi e che ben si presta a nasconde, è molto appropriata e contribuisce a creare suspense: i vari piani, la soffitta, il capanno, le pareti che nascondono porte di accesso segreto. Anche le musiche di James Jandrisch contribuiscono a creare la giusta atmosfera.

I protagonisti di Dangerous Lies

Camila Mendes ha qui la sua occasione di cimentarsi con il genere thriller e con un film per tutti, dopo la serie tv che l’ha lanciata, Riverdale, dove recitava accanto a KJ Apa, e due commedie romantiche dirette prettamente a un pubblico di adolescenti, The New Romantic e The Perfect Date. La sfrutta piuttosto bene, dando corpo al personaggio forse più limpido del film, ma con alcune sfumature inaspettate.

Jessie T. Usher dopo essere stato diretto da Roland Emmerich in Independence Day – Rigenerazione, aver recitato al fianco di Samuel L. Jackson in Shaft (2019) e più recentemente in The Banker, è un coprotagonista efficace in un ruolo che con luci e ombre gli consente di mettere alla prova le sue capacità attoriali.

La partecipazione di Elliot Gould – diretto nella sua lunga e fortunata carriera da registi del calibro di  Ingmar Bergman, Robert Altman e Steven Soderbergh ma anche Dino Risi – che è sempre un piacere rivedere sul grande schermo, impreziosisce il tutto. Nel cast anche Jamie Chung e Cam Gigandet.

Dangerous lies non è certo un capolavoro del thriller, ma un buon prodotto made in Usa per gli amanti del genere, adatto per trascorrere una serata casalinga, comodamente seduti sul divano.

Dangerous Liaisons: Locandina e Trailer

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È stato distribuito online il trailer di Dangerous Liaisons adattamento del classico francese Le relazioni pericolose, ambientato questa volta a Shangai. La storia racconta

Danger Girl: trovato il regista per il cinecomic

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Entra nel vivo la produzione di Danger Girl, adattamento del fumetto creato da J. Scott Cambpell e Andy Hartnell e ora nelle mani della Costantin Film, che a quanto pare ha già assunto il regista Jeff Wadlow (Obbligo o Verità, Kick-Ass 2, Never Back Down) per dirigere il film.

La storia originale pubblicata nel 1998 seguiva le avventure di un gruppo di spie donne – Abbey Chase, Sydney Savage e Sonya Savage – sulla falsariga di franchise di successo alla Charlie’s Angels, James Bond e Indiana Jones, guidate da un ex agente dei servizi segreti britannico di nome Deuce e dalla geniale adolescente Silicon Valerie.

I primi sviluppi sul cinecomic risalgono ad aprile 2010, quando il produttore di Hitman: Agent 47 Adrian Askarieh aveva annunciato di essere al lavoro sull’adattamento con il regista Todd Lincoln. Sette anni dopo, a novembre 2017, la Constantin Film ha aqcuistato i diritti di Danger Girl per trasformarla in un lungometraggio o serie tv in collaborazione con la Prime Universe Films di Askarieh e la Bolt Pictures di Jeremy Bolt.

Soltanto a febbraio 2018 sono stati confermati Umair Aleem in qualità di sceneggiatore e i creatori dei personaggi, J. Scott Campbell e Andy Hartnell, come produttori esecutivi insieme a Martin Moszkowicz.

Fonte: The Hollywood Reporter

Dane DeHaan: film e carriera dell’attore

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Dane DeHaan: film e carriera dell’attore

Nonostante la sua giovane età, Dane DeHaan ha lavorato per il cinema e la televisione ed è già uno degli attori più popolari e ricercati della sua generazione.

Dane DeHaan ha da poco ultimato le riprese del film indipendente Tulip Fever, diretto da Justin Chadwick, accanto ad Alicia Vikander, Christoph Waltz, Zach Galifianakis e Jack O’Connell. Ambientato nel XVII secolo, il film racconta la storia d’amore (segreta) tra un pittore (DeHaan) e una giovane donna sposata (Vikander) di cui il marito (Waltz) gli ha commissionato il ritratto.

Di recente lo abbiamo visto nel film d’azione The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro, nel ruolo di Harry Osbourne, accanto a Andrew Garfield, Emma Stone e Jamie Foxx. Diretto da Marc Webb, il film è uscito nelle sale il 2 maggio del 2014 e fino ad oggi ha incassato 694 milioni di dollari in tutto il mondo.

Dane DeHaan, filmografia

Dane DeHaan ha interpretato accanto a Aubrey Plaza la commedia horror Life After Beth – L’amore ad ogni costo. Diretto da Jeff Baena e presentato al Sundance Film Festival nel 2014, il film racconta la storia di Zach (DeHaan), un ragazzo che continua a frequentare la sua ragazza Beth (Plaza) dopo che è morta ed è diventata una zombie.

Nel 2013, Dane DeHaan è stato candidato a un Gotham Award e allo Hamptons International Film Festival nella categoria “Miglior rivelazione”, per il suo ruolo in Giovani ribelli – Kill Your Darlings, un film sulla beat generation. Diretto da John Krokidas e molto apprezzato dalla critica, il film è liberamente ispirato alla vita del poeta Allen Ginsberg (Daniel Radcliffe). Dane DeHaan interpreta Lucien Carr, amico anticonformista e turbolento di Ginberg, e il film racconta la storia inedita di un delitto del 1944 che vede coinvolti a diverso titolo anche il giovane Allen Ginsberg, Jack Kerouac (Jack Huston) e William S. Burroughs (Ben Foster).

Presentato in anteprima al Sundance Film Festival, il film è uscito nelle sale il 16 ottobre 2013 ed è stato proiettato al Toronto International Film Festival, con grande successo di critica. Sempre nel 2013 Dane DeHaan è apparso in Metallica: Through The Never, un documentario diretto da Nimrod Antal. Dehaan interpreta un giovane assistente dello staff a cui viene affidata una missione delicata e urgente durante il concerto della band.

Dane DeHaan, una carriera in ascesa

Sempre nel 2013, Dane DeHaan ha interpretato il film Come un tuono di Derek Cianfrance (Blue Valentine), accanto a Ryan Gosling, Eva Mendes e Bradley Cooper. Nel film – inserito tra le dieci migliori pellicole del 2013 dalla National Board of Review – DeHaan era il figlio di Gosling, Jason.

Nel 2012, Dane DeHaan ha interpretato il film Lawless di John Hillcoat (The Road), accanto a Shia LaBeouf, Tom Hardy, Jason Clark, Gary Oldman e Guy Pearce. Ambientato nella Virginia della depressione, il film segue tre fratelli che fanno parte di una banda di produttori illegali di alcolici. Lawless è uscito nelle sale il 29 agosto 2012.

Sempre nel 2012, Dane DeHaan ha interpretato Chronicle, un film campione d’incassi in cui tre liceali (DeHaan Michael B. Jordan e Alex Russell) sviluppano superpoteri in seguito a una scoperta segreta, e si ritrovano a dover fare i conti con i loro lati più oscuri.

Dane DeHaan si è imposto per la prima votla all’attenzione del pubblico e della critica nella terza stagione della popolare serie tv della HBO In Treatment, in cui interpretava il personaggio di Jesse, accanto a Gabriel Byrne. Per quel ruolo ha ottenuto recensioni entusiastiche sia da Variety che dal Chicago Sun Times.

Nel 2010, Dane DeHaan ha vinto un Obie Award per il suo ruolo nella produzione off-Broadway di The Aliens, per la regia di Annie Baker. La pièce ha ricevuto l’ambito riconoscimento del New York Times che l’ha nominata “Commedia dell’anno”. DeHaan aveva esordito a Broadway nel 2008, in American Buffalo di David Mamet.

Tra i suoi altri titoli per il cinema e la televisione ricordiamo anche Lincoln di Steven Spielberg, Devil’s Knot – Fino a prova contraria, True Blood, Stormy Weather, Woodrow Wilson, e Jack & Diane di Bradley Rust Gray.

Dane DeHaan ha iniziato la sua carriera cinematografica in un film del 2011, Amigo di John Sayles, il regista due volte candidato all’Oscar.

Dane DeHaan Laureato presso la University of North Carolina School of the Arts, attualmente risiede a New York.

Dane DeHaan: 10 cose che non sai sull’attore

Dane DeHaan: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre per il suo sguardo penetrante, l’attore Dane DeHaan ha negli anni dato prova di grande versatilità partecipando a film di diverso genere e ricoprendo ruoli in grado di portare alla luce le sue qualità. In breve DeHaan si è affermato come uno dei migliori interpreti della sua generazione, favorito anche dalla sua aria da bello e dannato che lo rende erede di alcuni celebri attori di tale categoria.

Ecco 10 cose che non sai su Dane DeHaan.

Dane DeHaan: i suoi film

1. È divenuto celebre con il suo esordio. L’attore debutta al cinema nel 2012 con il film Chronicle, dove ricopre il ruolo del protagonista. Grazie a questa parte, l’attore diventa in breve tempo una star. Negli anni successivi prende così parte a celebri film come Lawless (2012), Lincoln (2012), Come un tuono (2012), Giovani ribelli – Kill Your Darlings (2013), Metallica 3D Through the Never (2013), Devil’s Knot (2013), The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro (2014), Life After Beth (2014), Life (2015), Knight of Cups (2015), La cura del benessere (2016), La ragazza dei tulipani (2017), Valerian e la città dei mille pianeti (2017) e The Kid (2019).

2. Ha recitato anche in televisione.  L’attore ottiene una prima popolarità, all’inizio della sua carriera, recitando nella serie In Treatment (2010). Successivamente compare in alcuni episodi della serie True Blood (2011), per poi tornare in televisione con un ruolo di rilievo nella serie ZeroZeroZero (2019) e recitando in La storia di Lisey (2020).

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Dane DeHaan è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 728 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o della sua famiglia. Non mancano inoltre foto tratte dal dietro le quinte dei set a cui prende parte, come anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Dane DeHaan: la vita privata

4. È sposato. Dal 2012 l’attore è sposato con l’attrice americana Anna Wood, conosciuta anni prima e con la quale ha anche recitato nel film Chronicle. I due hanno in seguito avuto una figlia, nata nell’aprile del 2017.

Dane DeHaan e Leonardo DiCaprio

5. Ha una forte somiglianza con il celebre attore. Sin dal suo esordio sul grande schermo, in molti hanno notato la somiglianza dell’attore con Leonardo DiCaprio. DeHaan è stato così indicato come l’erede del celebre premio Oscar, e c’è anche chi ha riscontrato alcune somiglianze tra alcuni film da loro interpretati.

Dane DeHaan in Chronicle

6. Ha vissuto con i suoi colleghi. Per dar vita alla sintonia tra i tre personaggi principali, DeHaan ha vissuto per due settimane a stretto contatto con gli attori Michael B. Jordan Alex Russell, protagonisti con lui del film Chronicle. 

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Dane DeHaan in Spider-Man

7. Ha interpretato un personaggio chiave. In The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro, l’attore ricopre il ruolo di Harry Osborn, che diventerà poi il temibile Green Goblin, acerrimo nemico di Spider-Man.

8. Ha ruoli in comune con James Franco. DeHaan è il secondo attore ad interpretare il ruolo di Harry Osborn. Il primo fu James Franco. Casualmente, entrambi gli attori hanno interpretato James Dean in due distinti film sul leggendario interprete.

Dane DeHaan in ZeroZeroZero

9. È tra i protagonisti della serie. L’attore ricopre il ruolo di Chris Lynwood nella serie ZeroZeroZero, ideata da Stefano Sollima e basata sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano. La serie sarà trasmessa in Italia a partire dal 14 febbraio 2020.

Dane DeHaan età e altezza

10. Dane DeHaan è nato ad Allentown, in Pennsylvania, Stati Uniti, il 6 febbraio 1986. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Dane DeHaan tornerebbe a recitare in un cinecomic, ma non come Green Goblin

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All’inizio di quest’anno hanno cominciato a fare il giro del web alcune voci secondo cui Dane DeHaan sarebbe tornato nei panni di Harry Osborn/Green Goblin – personaggio interpretato in The Amazing Spider-Man 2 di Marc Webb – in Spider-Man: No Way Home.

Purtroppo, si trattava di un puro e semplice rumor, dal momento che poco dopo fu lo stesso attore a smentire categoricamente l’indiscrezione. “Non c’è nulla di vero in quelle voci. Non so nemmeno come siano uscite fuori”, aveva spiegato DeHaan. “Nonho assolutamente idea di cosa stiano facendo con i film di Spider-Man oggi. Non capisco nemmeno come sarebbe possibile un ritorno del mio personaggio.”

Quindi, assodato che non vedremo la versione di Dane DeHaan di Harry Osborn in Spider-Man: No Way Home, i fan si chiedono se l’attore sia comunque interessato a rivisitare il personaggio in futuro. “Spero di prendere parte a cose nuove, questo è certo”, ha commentato l’attore quando ComicBook.com gli ha chiesto di un potenziale ritorno nel franchise di Spider-Man o del coinvolgimento in un altro franchise supereroistico, magari nei panni di un nuovo personaggio. “La cosa eccitante per me è fare sempre cose nuove, e sono certo che qualcosa del genere accadrà di nuovo nella mia vita. Sono entusiasta all’idea di scoprire di cosa si tratta.”

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono concluse lo scorso marzo. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Dane DeHaan sarà Goblin in The Amazing Spider-Man 2?

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Dane DeHaan sarà Goblin in The Amazing Spider-Man 2?


Dane DeHaanContinua il casting per The Amazing Spider-Man 2 e il nuovo arrivato oggi è l’attore noto per essere stato il protagonista di Chronicle che nel film interpreterà

Dane DeHaan parla di un possibile sequel di Chronicle

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Dane DeHaanDane DeHaan è certamente uno dei giovani attori più interessanti del panorama internazionale. Visto in Chronicle nel ruolo da protagonista, è anche apparso in Come un Tuono accanto a Bradley Cooper e lo vedremo presto in The Amazing Spider-Man 2 nei panni di Harry Osborn e in Giovani Ribelli – Kill Your Darlings con Daniel Radcliffe e Michael C. Hall.

chronicle-posterIntervistato da Comingsoon.net, il giovane Dane DeHaan parla di un possibile sequel di Chronicle film diretto da Josh Trank in cui interpreta un ragazzino timido che per caso viene a contatto con una strana sostanza che gli conferirà dei super poteri inauditi. Da un po’ circola la notizia che il film potrebbe avere un sequel, essendosi trattato di una delle grandi rivelazioni cinematografiche dello scorso anno: costato 12 milioni di dollari, ne ha incassati 127 in tutto il mondo. La 20th Century Fox ha così pensato di realizzare un sequel nel quale però non sarà coinvolto Max Landis, autore del soggetto originale del film.

Josh Trank ha portato una grande energia nel film, il film è davvro una sua idea, ma Max (Landis) l’ha messo su carta e ha fatto un ottimo lavoro. La storia però ha preso vita anche grazie all’approccio di Trank, sicuramente“. Ha detto DeHaan commentando l’uscita di Landis dal progetto. Sul sequel invece ha raccontato: “Non ho idea di quello che si sta progettando in merito al sequel. Ho ricevuto solo una telefonata e sono completamente all’oscuro di quello che sta succedendo. Se dovesse esserci un sequel spero solo che renda onore al primo, e che ci sia la stessa passione nella storia e nel film per come è stato visto in sala. Penso che abbiamo fatto davvero qualcosa di speciale, perchè c’erano una sacco di persone in gamba coinvolte con tanta passione che hanno combattuto ogni giorno per quel film. Spero davvero che qualunque cosa facciano con il secondo, se davvero dovesse esserci, onori il primo film“.

Dane DeHaan parla del suo ruolo in The Amazing Spider-Man 2

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Dane DeHaan parla del suo ruolo in The Amazing Spider-Man 2

Durante la premiere di Come un Tuono, l’attore Dane DeHaan ha avuto muovo di parlare nuovamente del suo ruolo di Harry Osborn in The Amazing Spider-Man 2. Il giovane attore ha infatti affermato:

Mi interessa partecipare a questo film perché sono un grande fan dei film di supereroi. Il mio ruolo è estremamente complesso e complicato. Le persone coinvolte nella produzione sono tutte persone con cui ho sempre voluto lavorare. E’ una grande sfida, e per una volta sto facendo un film di dimensioni molto più grandi rispetto a quelli che ho fatto in precedenza, così proverò cosa significa. Quello che mi piace fare è recitare, e ultimamente ho fatto diversi film. Voglio continuare a recitare e crescere, se questi film poi hanno anche molti fan è tutto grasso che cola”.

DeHaan ha poi raccontato in che modo si preparerà per il ruolo di Osborn:

Il punto è credere al contesto fantastico su cui si basa il film. Si tratta della stessa cosa, è la stessa cosa che calarsi in altre circostanze immaginarie. E’ semplicemente un contesto diverso, ma è sempre immaginario. Non è la realtà, e quindi devi auto-illuderti che stia capitando veramente”.

Vi ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti Andrew Garfield e Emma Stone ai quali si aggiungono Jamie Foxx in Electro,  Shailene Woodley nei panni di Mary Jane Watson e Dane DeHaan come Harry Osborn. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spider-Man 2.

Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-Man 2La pellicola è diretta ancora una volta da Marc Webb su una sceneggiatura di  Alex KurtzmanJeff PinknerRoberto Orci ed uscirà il 2 Maggio 2014.

Fonte: empire

Dane DeHaan nel romantico Two Lovers and a Bear

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Dane DeHaan farà coppia sullo schermo con Tatiana Maslany (Orange is the new black) nel film indipendente Two Lovers and a Bear diretto da Kim Nguyen (War Witch).

Il film verrà girato in Canada, a Timmins in Ontario e poi nel Nunavut, il territorio più settentrionale del paese. Two Lovers and a Bear racconta di Roman e Lucy, i personaggi interpretati da DeHaan e Maslany, e del loro innamoramento, concentrandosi sui loro sentimenti, sui loro tumulti interiori e sul loro inevitabile senso di isolamento, provocato dal vivere in un piccolo paese del Canada artico. Il film, distribuito da TF1, cercherà compratori a livello internazionale al mercato del prossimo Festival di Cannes.

Vedremo prossimamente Dane DeHaan in Life di Anton Corbijn e in Tulip Fever di Justin Chadwick. Tatiana Maslany interpreta, invece, la giovane Helen Mirren in Woman in Gold di Simon Curtis.

Fonte: Empire online

Dane DeHaan in una nuova foto di Valerian

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Guarda la nuova foto inedita di Dane DeHaan nell’atteso nuovo film action Valerian di Luc Besson.

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Nel cast di Valerian e la Città dei Mille Pianeti ci sono Dane DeHaan, Cara Delevingne, Clive Owen, Ethan Hawke, John Goodman e Rihanna. Le riprese sono cominciate in Francia il prossimo gennaio e il film uscirà il 21 luglio 2017.

Il film è l’adattamento di una graphic novel di Pierre Christin e Jean-Claude Mezieres che è ambientata nel 28esimo secolo, quando l’umanità scopre i viaggi nel tempo.Dane DeHaan

Via Entertainment Weekly

DanDaDan: recensione dell’irriverente anime di Netflix

DanDaDan: recensione dell’irriverente anime di Netflix

Storie di alieni strambi, fantasmi invadenti, medium affascinanti e adolescenti pasticcioni abbondano ormai nel catalogo di Netflix. Tuttavia, sono decisamente più rare le narrazioni che uniscono elementi soprannaturali e fantascientifici con tematiche sociali più cupe e complesse, come il bullismo, l’abbandono e la vulnerabilità dei più giovani. È proprio questo mix inusuale di giovani piantagrane e creature ultraterrene, a volte in veste di inquietanti predatori sessuali, a caratterizzare l’irriverente e disturbante anime DanDaDan.

Prodotta dallo studio Science SARU, DanDaDan è una serie paranormale e soprannaturale basata sul celebre manga omonimo scritto e illustrato da Yukinobu Tatsu, pubblicato anche in Italia dall’etichetta J-Pop. La serie, che ha debuttato ufficialmente su Netflix e Crunchyroll lo scorso 3 ottobre, è diventata rapidamente uno dei battle shonen più discussi degli ultimi anni. Probabilmente composta da una prima stagione di 12 episodi, l’anime è attualmente in corso con la pubblicazione di un episodio a settimana, conquistando il pubblico grazie alla sua capacità di mescolare azione, humor irriverente e tematiche adulte che vanno oltre i confini del genere shonen tradizionale.

Cosa racconta Dandadan?

DanDaDan è una tenera e adrenalinica storia d’amore tra due adolescenti agli antipodi: la bella, forte e intraprendente Momo Ayase e l’insicuro nerd Ken Takakura, che lei ribattezza affettuosamente “Okarun”. Dopo essersi conosciuti per caso, e spinti dalla curiosità e da un pizzico di sfida, i due giovani decidono di mettere alla prova le proprie opposte convinzioni sull’esistenza di alieni e spiriti maligni: Momo, scettica verso l’idea di creature extraterrestri, crede fermamente nei fantasmi, mentre Okarun è affascinato dagli alieni ma dubita dell’esistenza del sovrannaturale.

Quella che inizia come una scommessa innocente li trascina presto in un mondo oscuro e pericoloso, in cui alieni e fantasmi non solo esistono, ma sono minacce sinistre, spietate e viscide: da un lato, la razza aliena di Serpo, con intenti brutali, rapiscono giovani donne per sottoporle a crudeli esperimenti di riproduzione, tentando di perpetuare la propria specie. Dall’altro lato, spettri spaventosi (come l’insistente vecchia “turbo-nonna”) cacciano giovani uomini per rubare loro ciò che più rappresenta l’essenza della virilità… ovvero i cosiddetti “gioielli di famiglia”.

DanDadan – Cortesia di Netflix

È così che questo bizzarro e improbabile duo si ritrova coinvolto in un’avventura soprannaturale che, tra un combattimento e l’altro, li avvicinerà sempre di più, portandoli a scoprire cosa significhi davvero amare qualcuno e acquisendo una nuova consapevolezza di se stessi e dei propri sentimenti.

Oltre il soprannaturale: tra horror e critica sociale

Fin dai primi minuti di visione, DanDaDan si presenta al pubblico come un anime provocatorio e iperbolico, capace di fondere umorismo, romanticismo e critica sociale con una buona dose di horror angosciante. L’opera sfrutta appieno la fantasia, costruendo una trama assurda e paradossale che non ha paura di esagerare, alternando con abilità momenti leggeri e spiritosi ad altri più intensi e drammatici. Questa alternanza di toni contribuisce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore, rendendo l’esperienza visiva imprevedibile, coinvolgente e mai noiosa.

Nel corso della narrazione, DanDaDan esplora anche temi ben più complessi e delicati, come la violenza di genere e lo stupro, trattato con un approccio non superficiale e decisamente controverso. Mentre i protagonisti, Momo e Okarun, affrontano le sfide che il destino e le misteriose forze sovrannaturali pongono sul loro cammino, l’anime non si limita semplicemente a raccontare le loro avventure, ma scava in profondità, trattando con grande sensibilità e, talvolta, un tocco di crudezza, il tema della violenza sessuale e delle dinamiche di potere che la accompagnano. Un esempio di questo approccio si vede fin dall’inizio della serie, quando Momo affronta la volgare sfacciataggine del ragazzo di cui era infatuata, o poco dopo, quando la vediamo combattere contro alieni predatori sessuali (che non sono scelti a caso con le sembianze di grossi e inquietanti uomini) per difendere la propria verginità.

Un altro momento particolarmente toccante si svolge intorno alla figura della “turbo-nonna”, che si rivela essere uno spirito maligno nato dalle anime tormentate di ragazze violentate, uccise e abbandonate in quello stesso tunnel in cui Okarun ha il suo primo incontro paranormale. Questa inaspettata rivelazione aggiunge un ulteriore strato di complessità alla serie, mostrando come DanDaDan non solo esplori tematiche particolarmente dolorose e attuali, ma lo faccia con un’intensità emotiva che rende la storia ancora più profonda e significativa di quanto appare.

DanDadan – Cortesia di Netflix

Un anime che merita una possibilità

Nonostante sia attualmente disponibile solo la prima metà della stagione, DanDaDan è già riuscito a conquistare sia gli appassionati di anime sia il pubblico meno avvezzo al genere, grazie a un perfetto mix di azione, elementi fantastici e crudo realismo. La produzione ha investito notevoli sforzi per rendere omaggio al manga di Yukinobu Tatsu, cercando di rimanere il più fedele possibile all’opera originale, con animazioni dinamiche e curate nei minimi dettagli che danno vita a un’esperienza visiva assolutamente degna dell’attenzione del pubblico di Netflix.

Particolarmente interessanti sono anche i dettagli grotteschi ed esagerati con cui sono stati realizzati i mostri di DanDaDan, che ricordano le assurde e iconiche creature horror di Junji Ito, maestro del genere per il suo stile unico. Questi tocchi rendono la serie inconfondibile, offrendo una visione originale e provocatoria dell’horror.

In definitiva, DanDaDan è un anime bizzarro e fantasioso che, con un’estetica distintiva e una scrittura schietta e ironica, racconta una toccante storia di crescita, amore e forze oscure… molto più tangibili e reali di alieni e fantasmi.

Dancing with the Stars: reunion di Harry Potter per sostenere Evanna Lynch

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Il cast di Harry Potter si è riunito per augurare buona fortuna a Evanna Lynch, l’attrice che ha interpretato Luna Lovegood nel franchise Warner Bros, arrivata in finale a Dancing with the Stars, l’edizione USA dello show che abbiamo anche in Italia, condotto da Milly Carlucci.

L’attrice ha dimostrato da subito grande entusisamo, promuovendo la sua coppia con l’hashtag #kevanna (o #TeamKevanna), risultato della fusione tra il suo nome e quello di Keo Motsepe, il professionista che la affianca.

In occasione della finale, Evanna ha ricevuto un messaggio di auguri molti speciale dai suoi colleghi di cast di Harry Potter. Emma Watson, Tom Felton, Bonnie Wright e tanti altri si sono uniti all’interprete di Luna Lovegood per augurarle buona fortuna.

GUARDA IL VIDEO SULLA BBC

Tra gli illustri volti potteriani che possiamo vedere nel video, spiacca anche quello di J.K. Rowling alla fine del montaggio, una specie di benedizione per colei alla quale tutti questi giovani talenti, ormai noti in tutto il mondo, devono la loro possibilità di affacciarsi nel mondo delle star.

Nonostante la saga ufficiale si sia conclusa nel 2011, l’universo di Harry Potter si sta espandendo con il franchise di Animali Fantastici, del quale è al cinema il secondo capitolo, Animali Fantastici: i Crimini di Grindelwald.

Dancing with Maria recensione

Dancing with Maria recensione

Possiamo pensare alla danza come alle parole di una poesia che, sfiorate dal vento, si staccano dalla carta per prendere corpo? Maria Fux, danzatrice, coreografa e danzaterapeuta argentina, sa che ogni corpo contiene in sé una danza, che può farsi forma andando ben oltre gli impedimenti fisici o mentali. Oggi è una pioniera seguita da molti operatori, medici e psicologi, che hanno sperimentato la validità del suo metodo, applicandolo con scopi riabilitativi e terapeutici nel trattamento di persone con problemi sensoriali, sindrome di Down e disagio psicologico.
Ormai ultra novantenne, Maria è capace ancora di infinita grazia, mentre insegna la grande armonia che scaturisce dalla consapevolezza del corpo come modificazione dello spazio, e dello spazio come modificazione del corpo, in un incontro che diventa mezzo d’espressione laddove le parole non bastano o non riescono a bastare.

Dancing-with-mariaE con altrettanta grazia e armonia, Ivan Gregolet trasforma l’insegnamento in immagini, perdendosi tra i corpi che affollano lo studio di Maria, accompagnato dalle musiche originali di Luca Ciut, mixati con il sottofondo quasi sempre presente del suono d’ambiente in presa diretta gestito con padronanza, che contribuisce bene a rendere questo documentario un piccolo gioiello. Immagini e suoni, insieme, ricompongono i pezzi di una poesia che sembra riemergere finalmente nella memoria, come una melodia che esiste dentro di noi da molto tempo, ma che non riuscivamo più a ricordare. Un documentario piccolo, eppure così intenso perché intimo, del genere che si dovrebbe andare in sala a vederlo da soli, senza distrazioni, concentrandosi sul proprio corpo per proiettarlo nello studio di Maria, che sembra dissolvere le paure con un gesto della sua mano.

In uscita il 26 febbraio, Dancing with Maria è un ritratto che emerge dagli effetti che la personalità stessa di Maria produce sullo spazio. Ci racconta con semplicità la storia di una ballerina insolita, che dai palchi dei più grandi teatri di Buenos Aires, Stati Uniti, Polonia, Russia, Perù, Brasile e Uruguay, arriva in un piccolo ma grande studio, inseguendo l’idea di una danza che non è guidata dalla musica, ma dal mondo che ci circonda, una danza che può essere di tutti e per tutti.

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