Occhi da adulta in un volto da
bambina Kirsten Dunst, prigioniera nel corpo
immortale in cui due vampiri, in preda ad istinti paterni non
meglio identificati, l’hanno costretta: Claudia, la piccola vampira
insinuante, bellissima e tragica, ruba la scena a Tom
Cruise e Brad
Pitt nel film gotico Intervista col
vampiro, diretto da Neil Jordan, dal
romanzo omonimo di Anne Rice, prima saga vampirica dell’era
contemporanea.
L’anno era il 1993, Kirsten
Dunst, la bambina che dava volto ed anima a Claudia aveva
appena dieci anni, e poteva diventare forse una delle tante meteore
ragazzine: ma non era questo il suo destino, e del resto lo si
poteva presagire vedendo la sua Claudia, un personaggio che non si
dimentica.
Nei suoi anni da bambina Kirsten,
che ha debuttato comunque nel 1989 come figlia di Tom Hanks ne
Il falò delle vanità, è anche Amy March, la più pestifera
delle quattro sorelle, nel Piccole donne del 1994, appare
in serie televisive come Star Trek the next generation e
soprattutto Er, dove intepreta la prostituta bambina
Charlie, e in Jumaji al fianco di Robin Williams.
Nel 1999 rifiuta il ruolo
di Angela in American Beauty ritenendolo troppo scabroso,
e preferisce lavorare con l’amica Sofia Coppola ne Il giardino
delle vergini suicide, storia comunque non facile e
rassicurante di morte e amore, sogni e incubi. Negli anni
successivi, però, Kirsten sembra preferire un cinema più leggero:
oltre che la fidanzata di Spiderman Tobey Maguire nei film della
trilogia, appare in uno dei tanti sequel de Il corvo,
nelle commedie Bella da morire e Ragazze nel
pallone, ma riesce anche ad essere Betty, la conservatrice ma
pronta a ricredersi grazie ad un’insegnante illuminata e ad un paio
di batoste in Mona Lisa smile, e a doppiare la streghetta
Kiki in Kiki’s delivery service di Hayao Miyazaki.
Alcuni problemi personali di
depressione e qualche vicissitudine sentimentale le fanno allentare
il ritmo dei film, ma poi appare in un ruolo secondario in Se
mi lasci ti cancello, accanto a Jim Carrey e Kate Winslet, è la fidanzata di Orlando Bloom in
Elizabethtown e soprattutto ritrova l’amica Sofia Coppola
per Marie Antoinette, ritratto in chiave rock dell’ultima
regina di Francia.
Da vampira a sposa: il
cinema per Kirsten Dunst
Negli ultimi anni è la timida ma
grintosa giornalista Alison in Star System, accanto a
Simon Pegg e Gillian Anderson e una giovane moglie dei primi anni
Ottanta che scompare misteriosamente in Love & Secrets,
che uscirà in Italia solo a giugno, due anni dopo l’uscita
statunitense.
Ma è
Melancholia di Lars von Trier che
permette a Kirsten di fare il salto definitivo: nel 2011, per il
ruolo di Justine, giovane donna che avrebbe tutto, si ammala di
depressione salvo poi diventare il punto ferma per la sua famiglia
mentre il mondo sta finendo per l’impatto con il pianeta
Melancholia, Kirsten Dunst vince
l’ambito premio per la migliore interpretazione femminile al
festival di Cannes.
Prossimamente, oltre che finalmente
in Love & Secrets, la vedremo nel
fantascientifico Upside down, ma
soprattutto nell’attesissimo On the road,
dal romanzo di Jack Kerouac, accanto a Sam
Riley, Garret Hedlund e Kristen Stewart, uno dei film più
atteso del festival di Cannes, che l’anno scorso l’ha
incoronata.
Ma Kirsten Dunst
non ha intenzione di restare con le mani in mano e adagiarsi sugli
allori, e nei prossimi due anni ha in progetto ed è coinvolta in
vari film che non lasceranno a bocca asciutta i suoi fan, molti e
molte cresciuti con lei.