Home Blog Pagina 3058

Sacco e Vanzetti

Sacco e Vanzetti, Anno: 1971 – Regia: Giuliano Montaldo – Cast: Gian Maria Volonté, Riccardo Cucciolla

Boston, 1920. Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti sono due italiani immigrati da oltre un decennio negli Usa, con l’intento, come tanti altri milioni di loro connazionali, di costruirsi una vita dignitosa. Svolgono lavori umili, il primo è un operaio, il secondo un pescivendolo, ma sono anche politicamente impegnati come anarchici e anti-capitalisti.

Durante una retata in una sezione operativa dei lavoratori, i due riescono a scappare ma vengono trovati su un treno e accusati di una rapina ad una banca, con tanto di omicidio, che in realtà non hanno commesso. Il processo nei loro riguardi, più che penale, è un processo politico. Quello della rapina diventa un pretesto, per il sistema americano pseudo-democratico, di sferrare un duro colpo alla classe operaia in fermento.

Le false testimonianze ai loro danni cominciano a mostrare sempre più la propria fragilità e inattendibilità. Ma ormai la giustizia americana aveva già tracciato il loro destino.

La storia di Sacco e Vanzetti scuote e sdegna tutt’oggi. Il modo sommario e pretestuoso con cui furono processati da quel Paese che si professava e si professa (anche con una certa pretesa di superiorità) come il democratico per eccellenza, ha lasciato un segno indelebile per quasi un secolo.

Sovente il Cinema ha cercato di trasporre sul grande schermo pagine della storia così amare, riuscendoci però solo raramente. Lo ha fatto anche Giuliano Montaldo, regista dalla curiosa biografia, provenendo da tutt’altro mestiere, sebbene abbia iniziato a recitare poco più che ventenne. Sacco e Vanzetti del 1971 può essere considerato il suo film più riuscito, anche perché, a parte qualche altra pellicola successiva (da segnalare anche Giordano Bruno, sempre con Gian Maria Volonté, uscito due anni dopo), Montaldo si è dedicato soprattutto a documentari e opere destinate alla Tv.

Sacco e Vanzetti è un autentico documentario, ma sceneggiato. Il modo in cui sono descritti i due sfortunati protagonisti, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, pone in luce il loro lato umano, i loro ideali, la loro semplicità, e se vogliamo, anche la loro ingenuità, al confronto con un sistema giudiziario complesso e cinico che a loro si presentava come un gigante insormontabile, in questo modo i due personaggi ricevono quella giustizia non ottenuta nell’aula di un tribunale.

Il lungometraggio inizia proprio con il loro arresto su un treno, dove cercavano di scappare dopo alcuni tumulti organizzati dal sindacato dei lavoratori. Poi ripercorre il processo, alternando e confrontando le testimonianze di chi cerca di incastrarli sotto ricatto o dietro laute ricompense, con il reale susseguirsi degli eventi. Ma soprattutto, ricostruisce la biografia di Sacco e Vanzetti, esaltando la dignità e l’orgoglio con cui i due affrontano il processo. Caratteristiche mai perse anche quando sanno che ormai la condanna a morte è inevitabile. Anzi, è proprio in quel momento che le alimentano, affinché il loro martirio dia il coraggio in futuro agli altri lavoratori di combattere, sperare e credere nei e per i propri diritti e i propri ideali.

Ed ecco che questa pellicola riesce laddove gli avvocati di Nicola e Bartolomeo non riuscirono. Cancella tutte le ingiuste accuse a loro rivolte, li ripulisce dal fango gettato su di loro e su tutti gli italiani all’epoca emigrati in America.

Nella riuscita di questa missione così alta ha inciso molto la scelta dei due attori protagonisti: Gian Maria Volonté nel ruolo di Vanzetti (premiato tra l’altro a Cannes) e Riccardo Cucciola, nel ruolo di Sacco. Entrambi riescono a dare il giusto tono ai due protagonisti: estroverso ed esplosivo il primo, introverso e pensieroso il secondo. Due modi diversi di abbracciare la lotta operaia, che, come disse lo stesso Vanzetti, con la loro tragica e ingiusta morte si avvaleva di due simboli capaci di sopravvivere a quelle istituzioni che, annullandone il corpo, non sono riusciti a cancellarne la memoria.

Toccante nel finale è la lettura della lettera che Sacco scrisse al figlio Dante, esortandolo a non essere egoista e a condividere con gli altri le sue gioie, ad essere solidale e sensibile verso il prossimo, non perdendo mai la speranza in un futuro migliore.

A scandire le parole cariche di affetto e commozione di un padre ormai cosciente da tempo che i suoi giorni sono finiti, troviamo The Ballad of Nick & Bart, musica di Ennio Morricone e voce di Joan Baez.

Oltre a questo lungometraggio, varie sono le opere teatrali e musicali dedicate alla loro storia. Tra esse, vale la pena annoverare il dramma in tre atti Sacco e Vanzetti, di Mino Roli e Luciano Vincenzoni, messo in scena nel 1960 dalla compagnia Gli Associati con la regia di Giancarlo Sbragia. In questo caso a Gian Maria Volonté venne affidato il ruolo di Nicola Sacco.

My Week with Marilyn: altre foto

0
My Week with Marilyn: altre foto
My week with Marilyn uscirà in Italia il prossimo 4 novembre e racconta una particolare settimana della vita della diva

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento: recensione

0
Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento: recensione

Non pensavo di poter rimanere deluso un giorno da un film dello Studio Ghibli ma il nuovissimo Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento ha centrato pienamente questo terribile bersaglio. Ero colmo di aspettative dopo Ponyo, storia che mi era piaciuta ma forse troppo indirizzata ad un pubblico infantile per i miei gusti e visto che il trailer di Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento mi aveva non poco intrigato credevo che la risalita fosse quasi scontata.

Niente di tutto ciò, anzi si tratta di un tonfo quasi inspiegabile e sicuramente del peggior film di sempre dello studio Ghibli. La storia è stata scritta da Hayao Miyazaki prendendo spunto dal racconto “The Borrowers” di Mary Norton e la regia affidata a Hiromasa Yonebayashi, giovane animatore trentenne alla sua prima esperienza da regista. La trama ci racconta le vicende di piccoli omini chiamati Borrowers, in italiano “Rubacchiotti”, esserini in tutto e per tutto uguali agli umani tranne l’altezza visto che stanno tranquillamente in un palmo di mano. Seguiamo quindi le vicende di una famigliola di rubacchiotti che vive nelle fondamenta di una casa di campagna in Giappone formata da una ragazzina quattordicenne chiamata Arrietty ed i suoi due genitori.

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento, il film

La loro particolarità è quella di vivere rubacchiando tutto quello che per un umano sarebbe difficile scoprire: una zolletta di zucchero, un biscotto, e così via ma comunque non facendosi mancare elettricità e gas attaccandosi ai cavi della famiglia umana piccoli elettrodomestici e mobili costruiti da loro stessi. La loro paura maggiore  è quella di farsi  scoprire dagli esseri umani, altrimenti i Rubacchiotti dovrebbe necessariamente cercare un’altra abitazione per paura di essere uccisi.

La loro vita scorre tranquilla tra un furto e un altro quando un giorno nell’abitazione arriva un nuovo essere umano: Sho, un ragazzo dodicenne malato di cuore che presto dovrà operarsi e vuole trascorrere qualche giorno di riposo in campagna prima del difficile evento. Sfortunatamente Arrietty viene vista e nonostante la ritrosia di lei alla fine diventano amici, Sho aiuterà lei e la sua famiglia a scappare da Haru, la cameriera dell’abitazione che cercherà di catturare la famigliola di Rubacchiotti una volta che li scoprirà nascosti sotto la camera del ragazzo. Faccio partire la mia analisi dall’unico punto a favore di Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento, la musica: la canzone principale interpretata da Cecile Corbel è una splendida ballata folk molto toccante che dona alle scene in cui è presente un certo grado di sentimento; la colonna sonora in generale è ben fatta anche se non spicca come la canzone sopracitata ed è formata da brevi intermezzi sempre di matrice folk ma sempre piacevoli.

Per quanto riguarda ciò che non va inizio dalla storia: mai sceneggiatura così scevra di ritmo si era vista in un’opera dello studio ghibli, la cosa con più brio da vedere sono i Rubacchiotti che interagiscono con oggetti più grandi di loro: biscotti, zollette di zucchero, loro che si lanciano con la fune da comodini, cose così insomma e se per aspettare un po’ di divertimento devo vedere un corvo che si schianta contro una finestra allora la situazione non è delle più rosee. Le somiglianze maggiori sono con Totoro, indubbiamente segue uno sviluppo simile, solo che stavolta la storia la osserviamo attraverso gli occhi dell’essere soprannaturale.

I personaggi sono poco caratterizzati da punto di vista caratteriale, graficamente invece i colori sono bellissimi e vari e gli ambienti curati bene; la migliore è la protagonista Arrietty, si sente sola e vorrebbe conoscere qualche ragazzo della sua specie, per questo sente una certa attrazione e curiosità per l’umano Sho, una volta però che viene a conoscenza di un suo simile della sua età, il selvaggio e taciturno Shiller, quasi automaticamente se ne invaghisce solo perché è della sua stessa specie (anche perché non ha modo di conoscerlo approfonditamente). Questa è una delle lacune che indebolisce la pellicola e la rende sterile e lontanissima dalla profondità di una Principessa Mononoke o La città Incantata. Aldilà della protagonista, gli altri personaggi sono privi di nerbo, il padre di Arrietty ad esempio sembra non provare alcuna emozione, freddissimo anche quando la sua famiglia è in pericolo, ok farlo sembrare un uomo sicuro di sé e forgiato dalle difficoltà del tempo, ma così è esagerato.

Se la storia offre molto poco dal punto di vista drammatico con un finale telefonatissimo, men che meno offre qualche risata ma solo qualche sorriso abbozzato; non c’è nessuna situazione che offra un momento divertente, nei film passati questo tipo di momenti si sprecavano, come non ricordare la scena capolavoro della fermata del bus con Totoro ad esempio? Purtroppo non c’è la magia di Hayao Miyazaki, si sente tantissimo la mancanza della sua regia, allo studio ghibli dovranno lavorare parecchio per trovare un suo erede se vogliono mantenere una certa qualità nelle pellicole future. Mi dispiace richiamare spesso i vecchi lavori, ma visto che lo studio ghibli ci ha messo la faccia in questa nuova pellicola se ne deve prendere anche il peso del confronto col passato.

Quindi cosa resta alla fine all’ignaro spettatore? Una messaggio di rispetto per le specie vicine all’estinzione e un intelligente uso delle risorse che abbiamo a disposizione e poco altro; una storiella poco profonda che sembra essere stata scritta in fretta da Miyazaki forse impegnato anche in qualche altro progetto più ambizioso; in effetti nel 2011 è previsto l’adattamento di Taketori Monogatari, racconto popolare giapponese del decimo secolo che spero tenga fede al nome altisonante dello studio Ghibli, su Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento è invece il caso di stendere un velo pietoso perché più ne scrivo e più mi intristisco.

Nuova featurette di Hugo Cabret di Martin Scorsese!

0

E’ stata diffusa una nuova featurette che esplora in profondità Hugo Cabret 3D, ultimo film del regista premio Oscar Martin Scorsese. La pellicola è stata recentemente mostrata in un montaggio “work in progress” al Festival di New York.

Diego Boneta è Adamo

0

Già la prima foto spoiler di Bradley Cooper nei panni di Lucifero ha fatto molto parlare di sè, adesso il film di Alex Proyas, rifacimento del Paradiso Perduto di Milton

Mickey Rourke terrorista in Java Heat!

0

Mickey Rourke sarà un terrorista e adro di gemme in Java Heat. La pellicola è un  thriller indipendente diretta da Conor Allyn. La storia segue le vicende di un americano, interpretato dal Kellan Lutz  (Twilight),

I Want to Be a Soldier: recensione del film di Christian Molina

0
I Want to Be a Soldier: recensione del film di Christian Molina

In I Want to Be a Soldier Alex è un ragazzino con le idee molto chiare. La sua camera e i suoi pensieri sono invasi dal desiderio e dalla convinzione di voler diventare da grande un astronauta, e anche il capitano Harry, suo amico immaginario che di professione fa l’astronauta, lo incoraggia in questa direzione. I genitori di Alex non si curano troppo di lui, impegnati come sono nella gestione della casa e di una gravidanza che sembra metterli in difficoltà. Alex dal canto suo continua a pensare ad Alpha Centauri, e al futuro luminoso che lo attende. L’arrivo a casa dei due gemelli sconvolgerà questo fittizio equilibrio. Il bambino si sentirà messo da parte e il padre, per mitigare il disagio del figlio, gli metterà il camera una tv. Alex, bombardato dalle immagini di violenza e di guerra che inondano qualsiasi canale, metterà da parte il suo sogno e comincerà ad accarezzare l’idea di diventare un soldato. Il suo stesso amico, il capitano Harry, si trasformerà in un caporale che lo istiga alla violenza. I genitori, incapaci di gestire questo cambiamento, asseconderanno il figlio, fino al triste epilogo.

I Want to Be a Soldier è stato presentato lo scorso anno al Festival del Film di Roma, vincendo il premio Marco Aurelio per la categoria Alice nella città, sezione che riserva sempre piacevoli sorprese. I Want to Be a Soldier appare da subito molto complesso, perché affronta diversi argomenti scottanti, su tutti la cattiva influenza che la tv e la violenza che essa trasmette hanno sui più giovani. In secondo piano nel film si parla anche dell’inadeguatezza di alcuni genitori ad affrontare da soli i malesseri dei figli, ma anche del ruolo fondamentale di aiuto che ha la scuola.

Nel caso in questione la scuola è molto più presente della famiglia, a livello di interesse per i bambini, ma come I Want to Be a Soldier stesso spiega, forse con toppa crudeltà, la scuola non basta, e la famiglia deve prendersi le sue responsabilità. Proprio questo aspetto è un po’ passato sotto silenzio da Christian Molina, regista che dimostra un buon talento nel raccontare, ma soprattutto nel creare atmosfere, avvalendosi di una fotografia contrastata e di un ottimo insieme di attori. A partire dal piccolo Fergus Riordan che con efficacia mostra i turbamenti e anche la violenza pura, quella ingenua e senza remore di un bambino, fino ai grandi Danny Glover e Robert Englund, I Want to Be a Soldier, anche se con qualche lacuna, si presenta come un affresco nudo e crudo di uno spaccato di vita, mostrando le estreme conseguenze di scelte e azioni che troppo spesso vengono sottovalutate. In una piccola parte figura anche Valeria Marini, che del film è stata uno dei produttori.

Box Office USA del 10 ottobre 2011

Box Office USA del 10 ottobre 2011

Ancora una volta, le nuove uscite rivoluzionano almeno un po’ la classifica del Box Office USA. Se la scorsa settimana il podio delle prime tre posizioni era occupato da film con animali come protagonisti

Aaron Eckhart è Frankenstein?

0

Dopo aver interpretato per il grande schermo un personaggio dalla faccia deforme dell’universo kanieano (Due facce in The Dark knight) l’attore Aaron Eckhart si prepara a interpretare la creatura più famosa della letterature e del cinema, il mostro di Frankenstein.

Il cavaliere oscuro il ritorno: spettacolari riprese in notturna in LA!

0

Le riprese de Il cavaliere oscuro il ritorno(The Dark knight Rises) procedono a gonfie vele. Ecco alcuni interessanti video ripresi dai set notturni del film, dove vediamo Batman alle prese con spettacolari sequenze di inseguimento sia in Batpod che con il  Batwing.

Snow White: tantissime foto!

0
Snow White: tantissime foto!

Sono state diffuse altre foto ufficiali di Snow White, il film di Biancaneve con Julia Roberts, Lily Collins, Armie Hammers, Nathan lane e Romerd Emmas.

New York Film Festival, fino al 16 ottobre focus sull’industria cinematografica

0

“Ci manca il senso di avventura che è così vitale per la crescita del cinema”, lamenta Richard Peña, direttore del programma del NYFF. “Abbiamo così tanti sequel e remake

Un biopic su Steve Jobs?

0

Sembra che la Sony Pictures stia già valutando la possibilità di portare sul grande schermo la vita e i successi di Steve Jobs. La pellicola dovrebbe basarsi sulla biografia in uscita dal titolo, appunto “Steve Jobs” di Walter Isaacson. Il volume raccoglie oltre quaranta interviste nel corso di due anni. Vi segnaliamo che già un film tv è stato realizzato sul colosso Apple, dal titolo Pirates of Silicon Valley, dove Noah Wyle interpretò Jobs. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi per saperne di più.

The Raven – Trailer del film con Joh Cusack nei panni di Edgar Allan Poe!

0

E’ stato pubblicato il trailer internazionale di The Raven, con John Cusack nei panni del grande Edgar Allan Poe.

Box Office ITA del 10 ottobre 2011

Ex – amici come prima esordisce al primo posto, facendo perdere una posizione a I Puffi. Buoni risultati anche per Final Destination 5 e Abduction

Dopo oltre sei mesi, un film italiano torna a conquistare il primo posto al botteghino nostrano. Ex – amici come prima debutta infatti con 1,7 milioni di euro, un risultato positivo per la commedia distribuita in 500 sale.
Così I Puffi scende al secondo posto raccogliendo un altro milione e giungendo all’ottima quota di 9,6 milioni complessivi.

Final Destination 5 esordisce in terza posizione con 818.000 euro; il quinto capitolo della saga è distribuito anche in 3D, quindi sarà interessante vedere come si comporterà anche nelle prossime settimane.
L’ultima new entry a comparire nella top10 è Abduction: il film con protagonista Taylor Lautner si piazza al quarto posto con 672.000 euro, non un risultato brillante, ma nella media. Tuttavia il passaparola potrebbe influenzare negativamente le sorti della pellicola.

Baciato dalla fortuna scende in quinta posizione con altri 594.000 euro, per 1,8 milioni totali.
A dangerous method perde pochissimo e si conferma al sesto posto con 540.000 euro; con il buon passaparola la pellicola con il trio Mortensen-Knightley-Fassbender giunge a quota 1,2 milioni.

Drive scende in settima posizione, confermando una prestazione non esaltante: con altri 464.000 euro il film di Nicolas Winding Refn arriva a 1,3 milioni totali. Invece L’alba del pianeta delle scimmie arriva a quota 3 milioni con altri 380.000 euro.
Chiudono la top10 Blood Story (333.000 euro) e Carnage (215.000 euro), giunti rispettivamente a 1,1 e 3 milioni complessivi.

Da segnalare infine il dodicesimo posto di Jane Eyre. Tratto dal celebre romanzo di Charlotte Bronte, il film con la coppia Mia Wasikowska-Michael Fassbender raccoglie appena 148.000 euro in sole 90 sale a disposizione.

Rob Zombie e il cast di “The Lords of Salem”

0
Rob Zombie e il cast di “The Lords of Salem”

In ritardo rispetto a quanto precedentemente programmato, Rob Zombie sta per mettere le mani sul suo prossimo horror, “The Lords Of Salem”; nei giorni scorsi, lo stesso Zombie ha svelato il cast; come nei precedenti lavori (“House of 1000 Corpses”, “The Devil’s Rejects” e i due “Halloween”) Rob Zombie ha deciso di affidare il film sia a facce note del ‘genere’ che ad attori praticamente esordienti, in attesa del lancio definitivo.

I creatori di Toy Story lavorano sul film di Farmville!

0
I creatori di Toy Story lavorano sul film di Farmville!

Ormai conta milioni di fan su Facebook, ed è uno dei primi giochi su facebook che ha dato il via ad una vera è propria corsa la gioco più utilizzato nel social network. Ora arriva la notizia che sceneggiatori di Toy Story siano al lavoro su uno script basato sul seguitissimo videogioco Farmville.

Bernardo Bertolucci inizia le riprese di Io e Te

0

Il 10 Ottobre Bernardo Bertolucci iniziaerà a Roma le riprese di Io e te, tratto dal romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti, e sceneggiato dallo stesso regista con Niccolò Ammaniti, Umberto Contarello e Francesca Marciano. Nel cast i giovani Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco.

Johnny Depp è il Dr. Seuss

0

Johnny Depp vestirà i panni di Dr. Seuss, autore di  popolari libri americani per l’infanzia come Ortone e i piccoli Chi, Il gatto e il cappello matto e soprattutto il Grinch, nato nel 1904 e morto nel 1991.

Il film è un  biopic che ripercorrerà la vita dell’autore, che vedrà Depp anche in veste di produttore.

Il film è ancora senza titolo, e sarà prodotto anche dalla Illumination Entertainment (Cattivissimo Me e Hop) per questo motivo non è da escludere che nel film possano essere inseriti contributi in animazione.

Super: recensione del film di James Gunn

Super: recensione del film di James Gunn

Arriva al cinema anche in Italia il film Super del regista James Gunn e con protagonisti un cast nutrito di volti noti: Liv Tyler, Rainn Wilson, Kevin Bacon e Ellen Page.

Dopo essere stato abbandonato dalla moglie (Liv Tyler) per uno spacciatore di droga seduttore e psicopatico (Kevin Bacon), Frank D’arbo (Rainn Wilson) si trasforma e diventa Crimson Bolt. Con una tuta fatta a mano, una chiave inglese e un’assistente un po’ folle, Boltie (Ellen Page), Crimson Bolt si fa strada tra le vie infernali del crimine nella speranza di salvare la moglie.

Super, il film

Con un concept come questo è quasi inevitabile trovare molte similitudini con Kick-Ass di Matthew Vaughn, film irriverente e divertente che ha entusiasmato il pubblico in questo anno. Gli elementi che accomunano le due pellicole sono molti, a partire dal personaggio protagonista che in seguito ad un disagio sociale percepito, decide di crearsi un alterego in costume con il quale poter essere accettato dalla società e magari diventare un paladino della giustizia, ma anche il dolore e la perdita che diventa veicolo pulsante della narrazione. Allo stesso tempo colpiscono anche gli approcci totalmente diversi all’interno delle due pellicole. Se da un lato Vaughn mette in gioco uno stile molto virtuoso e tecnicamente perfetto, dall’altra il regista Jams Gunn ha un approccio opposto, con uno stile sporco e totalmente realistico.

Approccio che può rivelarsi un’arma a doppio taglio, soprattutto quando si racconta un mondo che sconfina nell’incredibile. Ma è proprio questa la nota positiva del film: una ricostruzione totalmente realistica della azione e della narrazione.

Purtroppo, il problema viene fuori quando l’incredibile sfocia nell’esasperazione del trash e del cattivo gusto, che diventano difficilmente sopportabili, producendo più di una nota stonata in tutta la composizione. Quello che viene fuori è che i due personaggi di Frank (alias Saetta purpurea in Italiano) e Libby (Saettina) sono completamente fuori controllo, dei pazzi furiosi che perdono di vista persino l’obbiettivo finale, ma altrettanto divertenti e incredibilmente ignari di ciò che combinano, decisamente in linea con gli eroi di Kick-Ass.

Nota positiva sono gli interpreti del film dall’ormai confermatissimo Rainn Wilson, strabiliante protagonista di The Office, alla sua aiutante Ellen Page, fuori di testa quanto basta per un personaggio come quello, completamente a suo agio nei panni di una pazza scatenata.

Transformers 3 quarto incasso della storia!

0
Transformers 3 quarto incasso della storia!

Dopo Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2, diventato ampiamente il terzo incasso della storia (1.32 miliardi di dollari) anche Transformers 3 è riuscito nell’impresa di superare il film di Peter Jackson.

Boxofficemojo ha appena pubblicato i resoconti aggiornati. Dopo 99 giorni di programmazione nelle sale di tutto il mondo il kolossal di Michael Bay ha raggiunto quota 1.119.112.943 dollari, superando di una manciata di dollari i 1.119.110.941 de Il Ritorno del Re, diventando ufficialmente il quarto incasso della storia del cinema. Va detto però che le classifiche non tengono conto dell’inflazione del prezzo del biglietto ne del rincaro dovuto al 3D. La forza del film è stato certamente l’ottimo risultato ottenuto nel mondo se pensiamo che in USA ha incassato solo  352 i milioni di dollari mentre ben 766 quelli raccolti nel resto del mondo, nel particolare Corea del Sud 70 Milioni,  Giappone 54 milioni, Cina addirittura 145 milioni di dollari. Anche in Europa il film è andato molto bene con Gran Bretagna a quota 45 Milioni e Francia a quota 25. Tra le quote più basse l’Italia in cui ha incassato poco più di 12 Milioni.

Fonte: Boxofficemojo

Tower Heist Full Trailer!

0
Tower Heist Full Trailer!

Ecco il Full Trailer  ufficiale di Tower Heist, la commedia d’azione di Brett Ratner con Ben Stiller, Eddie Murphy, Matthew Broderick, Téa Leoni, Gabourey Sidibe, Casey Affleck, Stephen Henderson, Judd Hirsch, Michael Peña e Alan Alda.

I Vendicatori: il trailer uscirà Martedì!

0
I Vendicatori: il trailer uscirà Martedì!

Direttamente dalla pagina ufficiale di Facebook di Marvel’s The Avengers, i Marvel Studios hanno annunciato che il primo trailer del kolossal supereroistico sui Vendicatori diretto da Joss Whedon verrà pubblicato online tra cinque giorni, martedì.

My Week With Marilyn: il trailer

0
My Week With Marilyn: il trailer

Ecco il primo trailer dell’atteso (almeno da Cinefilos) film My Week With Marilyn, che vede una straordinaria Michelle Williams interpretare la divina Marilyn.

Snow White: prime foto della strega Julia Roberts

0
Snow White: prime foto della strega Julia Roberts

Diffuse da Yahoo e da EW le prime foto di Snow White, il film diretto da Tarsem Singh che vede nei panni di Biancaneve Lily Collins e Julia Roberts inedita strega cattiva.

Un poliziotto da Happy Hour: recensione del film

Un poliziotto da Happy Hour: recensione del film

Arriva al cinema Un poliziotto da Happy Hour (The Guard) il film scritto e diretto da John Michael McDonagh e con protagonisti Brendan Gleeson e Don Cheadle.

In Un poliziotto da Happy Hour (The Guard) Irlanda, costa occidentale, giorni nostri. Gerry Boyle (Brendan Gleeson) è un sergente della polizia locale che trascorre pigramente le sue giornate vigilando tra le verdi e selvagge spianate che vanno da Galway a Connemara. Stanco e disinteressato dalla vita che conduce il sergente Boyle trova svago solo nelle frequenti visite alla madre malata (Fionnula Flanagan) o dando libero sfogo ai suoi eccentrici pruriti sessuali con avventrici occasionali reclutate nelle agenzie di Dublino.

La monotonia è rotta quando un misterioso omicidio porta la polizia sulle tracce di una banda di narcotrafficanti che ha in progetto di sbarcare un grosso quantitativo di cocaina sulle coste della zona. La gravità dell’indagine è giustificata dall’intervento del’FBI che nella persona dell’agente Everett Wendell (Don Cheadle) tenterà di coordinare le operazioni con la polizia locale. Tra Boyle e Wendell inizierà un rapporto in principio difficile e  diffidente ma che presto sboccerà in un’amicizia sincera e di stima reciproca.  Sarà così che i due inizieranno a condurre da soli le indagini in barba alla polizia del luogo corrotta dalla malavita stessa.

Un poliziotto da Happy Hour, il film

Non inganni l’assurda e incomprensibile traduzione italiana del titolo originale; il film diretto mirabilmente dal regista irlandese John Michael McDonagh è molto meno stupido e frivolo di quanto possa far credere il titolo italiano. The Guard – è una sorta di poliziesco noir condito da dialoghi pregni di sarcasmo e umorismo tipicamente britannico oltre che interpretato da una squadra di eccellenti interpreti.

Brendan Gleeson è perfetto nella parte del sergente Boyle: un uomo apparentemente rozzo e dai modi discutibili che mostra una dissacrante mancanza di tatto in ogni situazione. In realtà Boyle è un uomo istruito e sagace ma che affascina e conquista lo spettatore per la sua doppiezza morale: onesto e incorruttibile da una parte, vizioso e debole di fronte alle donne e alla bottiglia dall’altra.

Al suo fianco un altro eccellente interprete come Don Cheadle nelle vesti del preciso e scrupoloso agente speciale Wendell, un americano di colore quantomeno spaesato nella chiusa provincia irlandese. Il contraddittorio e scostante rapporto tra i due, che nasce dalle irriguardose battute a sfondo razzistico di Boyle, rappresenta, probabilmente, la parte più spassosa della sceneggiatura.

I due ottimi protagonisti sono due volti celebri al grande pubblico per aver interpretato negli ultimi anni ruoli importanti in film di grande richiamo. Gleeson lo ricordiamo in film di grande successo come “Ritorno a Could Mountain”, “Troy”, “Bewolf” e gli ultimi tre episodi della saga di Harry Potter; Don Cheadle è stato splendido interprete in due film di elevatissima fattura come “Crash – Contatto fisico” e “Hotel Rwanda”.

Attorno ai due celebri e bravissimi protagonisti ruotano una serie di interpreti di indubbio valore capaci di rivestire i rispettivi ruoli con grande efficacia. Su tutti spiccano la bravissima Fionnula Flanagan (“The Others“), nel ruolo di Eileen Boyle, la madre di Gerry, impeccabile in una parte non semplice, capace anche di commuovere. Quindi Mark Strong (“Robin Hood” di R. Scott e “Sherlock Holmes” di Guy Ritchie ) , nella parte di Clive Cornell, criminale navigato e forse stanco della vita che conduce ma non per questo meno crudele. Quindi una schiera di altri personaggi indovinatissimi sempre interpretati da attori irlandesi più o meno noti che si adattano perfettamente al paesaggio e al contesto in cui si svolge la storia.

Un poliziotto da Happy Hour è un film che racchiude le caratteristiche del poliziesco, della commedia e dei vecchi western, così come afferma il regista, riprendendo inquadrature e musiche tipiche del genere. L’ambientazione è quantomai affascinante e coinvolgente, valorizzando le meravigliose lande dell’ovest irlandese in cui lo sguardo si perde nel verde dei prati e nelle interminabili scogliere a picco sull’oceano.

Un poliziotto da Happy Hour ha una trama ben definita, dialoghi brillanti e ricchi di sarcasmo, personaggi ben studiati e interpreti adattissimi alla parte. L’Irlanda e la magia della sua terra fanno il resto. Come detto in principio dell’articolo, non lasciatevi fuorviare dalla traduzione del titolo originale o dal banale manifesto del film, il succo è tutta un’altra cosa. The Guard- in uscita nelle sale italiane a partire dal prossimo 21 ottobre, è un film capace di coinvolgere, divertire e anche commuovere, è un film che merita di essere visto. Almeno secondo la mia modesta opinione. Buona visione a tutti.

This Must Be the Place secondo Paolo Sorrentino

0

This Must Be the Place, ultimo film di Sorrentino, è stato venduto in tutto il mondo, tranne che in Cina, e il prossimo 14 ottobre arriverà in cinema italiani. Oggi il regista ha incontrato la stampa e con i suoi modi un po’ bruschi ma diretti ed essenziali  ha sottolineato quanto fosse importante ricordare che il suo film

L’agnellino con le trecce – Un film corto di Maurizio Rigatti, l’intervista.

Luca ha 14 anni ed è affetto da sclerosi tuberosa, una malattia molto rara che viene diagnosticata ad un bambino su 7000, vive con il padre fornaio in un piccolo centro, che non riesce ad accettare la malattia del figlio, rifiuta le offerte di aiuto e collaborazione dell’Associazione Sclerosi Tuberosa gli fa.

Clint Eastwood torna a recitare?

0

Clint Eastwood, potrebbe tornare sui suoi passi dopo aver deciso che Gran Torino sarebbe stata la sua ultima apparizione come attore. E lo potrebbe fare per un film di Robert Lorenz, produttore e aiuto regista dello stesso Clint.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità