Dopo Harry Potter e i
Doni della Morte: Parte 2, diventato ampiamente il
terzo incasso della storia (1.32 miliardi di dollari) anche
Transformers 3 è riuscito nell’impresa di superare
il film di Peter Jackson.
Boxofficemojo ha
appena pubblicato i resoconti aggiornati. Dopo 99 giorni di
programmazione nelle sale di tutto il mondo il kolossal di Michael
Bay ha raggiunto quota 1.119.112.943 dollari, superando di una
manciata di dollari i 1.119.110.941 de Il Ritorno del Re,
diventando ufficialmente il quarto incasso della storia del cinema.
Va detto però che le classifiche non tengono conto dell’inflazione
del prezzo del biglietto ne del rincaro dovuto al 3D. La forza del
film è stato certamente l’ottimo risultato ottenuto nel mondo se
pensiamo che in USA ha incassato solo 352 i milioni di
dollari mentre ben 766 quelli raccolti nel resto del mondo,
nel particolare Corea del Sud 70 Milioni,
Giappone 54
milioni, Cina addirittura 145 milioni di
dollari. Anche in Europa il film è andato molto bene con Gran
Bretagna a quota 45 Milioni e Francia a quota 25. Tra le quote più
basse l’Italia in cui ha incassato poco più di 12 Milioni.
Ecco il Full Trailer
ufficiale di Tower Heist, la commedia d’azione di Brett
Ratner con Ben Stiller, Eddie Murphy, Matthew Broderick, Téa Leoni,
Gabourey Sidibe, Casey Affleck, Stephen Henderson, Judd Hirsch,
Michael Peña e Alan Alda.
Direttamente dalla pagina ufficiale di
Facebook di Marvel’s The Avengers,
i Marvel Studios hanno annunciato che il primo
trailer del kolossal supereroistico sui Vendicatori diretto da Joss
Whedon verrà pubblicato online tra cinque giorni, martedì.
Ecco il primo trailer dell’atteso
(almeno da Cinefilos) film My Week With Marilyn, che vede una
straordinaria Michelle Williams interpretare la divina
Marilyn.
Diffuse da Yahoo e da
EW le prime foto di Snow White, il film diretto da Tarsem Singh che
vede nei panni di Biancaneve Lily Collins e Julia Roberts inedita
strega cattiva.
Arriva al cinema Un
poliziotto da Happy Hour (The Guard) il film scritto e
diretto da John Michael McDonagh e con
protagonisti Brendan Gleeson e
Don Cheadle.
In Un poliziotto da Happy Hour (The
Guard) Irlanda, costa occidentale, giorni nostri. Gerry Boyle
(Brendan Gleeson) è un sergente della polizia locale che trascorre
pigramente le sue giornate vigilando tra le verdi e selvagge
spianate che vanno da Galway a Connemara. Stanco e disinteressato
dalla vita che conduce il sergente Boyle trova svago solo nelle
frequenti visite alla madre malata (Fionnula
Flanagan) o dando libero sfogo ai suoi eccentrici pruriti
sessuali con avventrici occasionali reclutate nelle agenzie di
Dublino.
La monotonia è rotta quando un
misterioso omicidio porta la polizia sulle tracce di una banda di
narcotrafficanti che ha in progetto di sbarcare un grosso
quantitativo di cocaina sulle coste della zona. La gravità
dell’indagine è giustificata dall’intervento del’FBI che
nella persona dell’agente Everett Wendell (Don
Cheadle) tenterà di coordinare le operazioni con la
polizia locale. Tra Boyle e Wendell inizierà un rapporto in
principio difficile e diffidente ma che presto sboccerà in
un’amicizia sincera e di stima reciproca. Sarà così che i due
inizieranno a condurre da soli le indagini in barba alla polizia
del luogo corrotta dalla malavita stessa.
Un poliziotto da Happy Hour, il film
Non inganni l’assurda e
incomprensibile traduzione italiana del titolo originale; il film
diretto mirabilmente dal regista irlandese John Michael
McDonagh è molto meno stupido e frivolo di quanto possa
far credere il titolo italiano. The Guard – è una sorta di
poliziesco noir condito da dialoghi pregni di sarcasmo e umorismo
tipicamente britannico oltre che interpretato da una squadra di
eccellenti interpreti.
Brendan Gleeson è
perfetto nella parte del sergente Boyle: un uomo apparentemente
rozzo e dai modi discutibili che mostra una dissacrante mancanza di
tatto in ogni situazione. In realtà Boyle è un uomo istruito e
sagace ma che affascina e conquista lo spettatore per la sua
doppiezza morale: onesto e incorruttibile da una parte, vizioso e
debole di fronte alle donne e alla bottiglia dall’altra.
Al suo fianco un altro eccellente
interprete come Don Cheadle nelle vesti del preciso e
scrupoloso agente speciale Wendell, un americano di colore
quantomeno spaesato nella chiusa provincia irlandese. Il
contraddittorio e scostante rapporto tra i due, che nasce dalle
irriguardose battute a sfondo razzistico di Boyle, rappresenta,
probabilmente, la parte più spassosa della
sceneggiatura.
I due ottimi protagonisti sono due
volti celebri al grande pubblico per aver interpretato negli ultimi
anni ruoli importanti in film di grande richiamo.
Gleeson lo ricordiamo in film di grande successo
come “Ritorno a Could Mountain”, “Troy”,
“Bewolf” e gli ultimi tre episodi della saga di Harry
Potter; Don Cheadle è stato splendido interprete in
due film di elevatissima fattura come “Crash – Contatto
fisico” e “Hotel Rwanda”.
Attorno ai due celebri e bravissimi
protagonisti ruotano una serie di interpreti di indubbio valore
capaci di rivestire i rispettivi ruoli con grande efficacia. Su
tutti spiccano la bravissima Fionnula Flanagan
(“The Others“), nel ruolo di Eileen Boyle, la madre di
Gerry, impeccabile in una parte non semplice, capace anche di
commuovere. Quindi
Mark Strong (“Robin
Hood” di R. Scott e “Sherlock
Holmes” di Guy Ritchie ) , nella parte di Clive Cornell,
criminale navigato e forse stanco della vita che conduce ma non per
questo meno crudele. Quindi una schiera di altri personaggi
indovinatissimi sempre interpretati da attori irlandesi più o meno
noti che si adattano perfettamente al paesaggio e al contesto in
cui si svolge la storia.
Un poliziotto da Happy
Hour è un film che racchiude le caratteristiche del
poliziesco, della commedia e dei vecchi western, così come afferma
il regista, riprendendo inquadrature e musiche tipiche del genere.
L’ambientazione è quantomai affascinante e coinvolgente,
valorizzando le meravigliose lande dell’ovest irlandese in cui lo
sguardo si perde nel verde dei prati e nelle interminabili
scogliere a picco sull’oceano.
Un poliziotto da Happy
Hour ha una trama ben definita, dialoghi brillanti e
ricchi di sarcasmo, personaggi ben studiati e interpreti
adattissimi alla parte. L’Irlanda e la magia della sua terra fanno
il resto. Come detto in principio dell’articolo, non lasciatevi
fuorviare dalla traduzione del titolo originale o dal banale
manifesto del film, il succo è tutta un’altra cosa. The Guard- in
uscita nelle sale italiane a partire dal prossimo 21 ottobre, è un
film capace di coinvolgere, divertire e anche commuovere, è un film
che merita di essere visto. Almeno secondo la mia modesta opinione.
Buona visione a tutti.
This Must Be the Place, ultimo film di
Sorrentino, è stato venduto in tutto il mondo, tranne che in Cina,
e il prossimo 14 ottobre arriverà in cinema italiani. Oggi il
regista ha incontrato la stampa e con i suoi modi un po’ bruschi ma
diretti ed essenziali ha sottolineato quanto fosse importante
ricordare che il suo film
Luca ha 14 anni ed è affetto da
sclerosi tuberosa, una malattia molto rara che viene diagnosticata
ad un bambino su 7000, vive con il padre fornaio in un piccolo
centro, che non riesce ad accettare la malattia del figlio, rifiuta
le offerte di aiuto e collaborazione dell’Associazione Sclerosi
Tuberosa gli fa.
Clint Eastwood, potrebbe tornare sui suoi
passi dopo aver deciso che Gran Torino sarebbe stata la sua ultima
apparizione come attore. E lo potrebbe fare per un film di Robert
Lorenz, produttore e aiuto regista dello stesso Clint.
E’ stato diffuso il Full Trailer
italiano di War Horse, il nuovo attesissimo film di Steven Spielberg che arriverà nelle sale
dopo l’uscita di Le avventure di TinTin atteso fine Ottobre.
E’ Variety ad annunciare
oggi che Robert Downey Jr. e la Warner Bros. riporteranno
insieme sul grande schermo Perry Mason. La Team Downey e la
Warner hanno stretto una accordo che porterà l’attore ad
interpretare l’iconico avvocato della difesa nato dalla penna
di ErleStanley Gardner.
ComicBookMovie.com ha annunciato
che Mark Millar (Kick-Ass, Wanted) e autore di Superior, altro
fumetto molto ambito all’industria cinematografica, ha ceduto
ufficialmente i diritti di produzione del fumetto a Mattew Vaughn,
regista proprio della bella trasposizione Kick-Ass e dell’ultimo
X-men
Inoltre ha aggiunto che un accordo
per la produzione è stato già sottoscritto con la National Multiple
Sclerosis Society.
Badtaste riporta le parole dello
stesso Millar su un forum: “Sapevo questa cosa da
tempo, e finalmente posso parlarne. Sono molto felice che il mio
vecchio amico di Kick-Ass e X-Men: L’Inizio abbia ottenuto i
diritti di produzione cinematografica di Superior. Ma sono
altrettanto felice che la National Multiple Sclerosis Society abbia
contattato me e Leinil per poter utilizzare ufficialmente il
protagonista nelle loro campagne. E’ un grande onore essere
coinvolti in questa cosa. […] In partica Matthew Vaughn ha comprato
i diritti cinematografici da me, e Leinil Yu e io ci associeremo
con la MS Society, che vuole utilizzare il personaggio in quanto è
il primo supereroe con la sclerosi multipla. Vaughn e io giravamo
intorno a questa cosa di continuo negli ultimi 18 mesi, ma ora mi
confermano che ha comprato i diritti”.
Altre informazioni non sono state rese note, quindi non ci resta
che attendere ulteriori aggiornamenti.
Quando gli Universal Studios hanno
deciso di sviluppare un quarto episodio di American Pie film,
chiamato appunto Reunion, sono partiti i toto-ingaggi, ovvero
quanti soldi
Steve Jobs, il
‘visionario della Silicon Valley’ e’ morto a 56 anni. Lo scorso 25
agosto aveva annunciato le sue dimissioni irrevocabili da
amministratore delegato dell’azienda che ha fondato e che dall’orlo
della bancarotta ha portato nell’Olimpo delle grandi. A dare la
triste notizia è stato proprio il sito della Apple, che ha
riportato in homepage il seguente annuncio:
La Apple ha perso un genio creativo e visionario ed il
mondo un grande essere umano. Quanti di noi hanno avuto la
fortuna di conoscerlo e lavorare con Steve, hanno perso un mentore
ed un grande amico. Steve ha lasciato una compagnia che solo lui
sarebbe stato in grado di fondare, ed il suo spirito ne rimarrà
sempre alla base.
E’ sicuramente una delle più
importanti perdite del ventunesimo secolo, una mente brillante che
ha dato un contributo enorme all’evoluzione tecnologica che
oggi conosciamo. Non ha caso nel 2007 la rivista Fortune lo ha
indicato come l’uomo d’affari piu’ potente del mondo: il suo rivale
di sempre, il fondatore di Microsoft Bill Gates, fini’ solo sesto.
Nel 2010 – quando gia’ la malattia lo aveva allontanato da ogni
ruolo operativo in Apple – il Financial Times ha eletto Jobs uomo
dell’anno, riconoscendo la sua capacita’ di riportare in vetta
un’azienda raccolta sull’orlo del fallimento. A solo venticinque ha
portato la sua azienda in borsa, molto prima di suoi illustri
colleghi, Mark Zuckerberg con Facebook, per fare un esempio. La il
traguardo può importante di Steve è senza dubbio il fatto che in un
momento di grande crisi economica e occupazionale in America e nel
mondo, Jobs, a differenza di tutti gli altri, ha continuato a
creare posti di lavoro, e con tutta probabilità ci auguriamo che ne
crei ancora milioni.
Non ci resta che dire addio ad un
uomo geniale. La rock star dell’industria high-tech!
Apparso per la prima volta nel
2000, Final Destination sorprese tutti quanti per
la sua originalità, ma anche per l’adrenalina in grado di
trasmettere con le violente morti dei protagonisti. L’idea alla
base di Final Destination 5 fu un’idea di James
Wong, e inizialmente era destinato a entrare nella serie X-files
come singolo episodio, per poi diventare un prodotto indipendente.
Come purtroppo accade per molti franchise, sull’entusiasmo generato
dal primo capitolo sono stati sfornati dei sequel, uno peggiore
dell’altro, la cui mediocrità è culminata in Final Destination 3D
del 2010.
Tocca a Steven
Quale riportare la serie ai fasti dell’inizio, ripartendo
dal topos caratteristico di tutti gli episodi: un gruppo di ragazzi
(interpretati da Nicholas D’Agosto, Miles Fisher, Emma
Bell, Tony Todd e David Koechener) deve intraprendere un
lungo viaggio in pullman per partecipare a un convegno aziendale.
Una volta bloccati su un ponte in cui si stanno svolgendo dei
lavori, uno di loro fa un sogno premonitore dove tutti i membri del
gruppo restano vittime di un’orribile morte causata
dall’inaspettato crollo del ponte. Grazie a questo segnale i
ragazzi evitano la sciagura e il ponte si sgretola senza di loro,
ma la Morte, che non ama essere ingannata, darà la caccia ai
superstiti fino a quando non porterà a compimento lo schema
originale.
L’incipit di Final
Destination 5 è tra i migliori della serie, tanto da poter
competere con quello del primo capitolo: la scena iniziale, oltre a
vantare un notevole impatto visivo (grazie sopratutto alla location
scelta), trasmette subito allo spettatore il massimo
dell’adrenalina, complice anche un buon uso del 3D. Certo, tutti i
capitoli partivano abbastanza forte per poi scemare verso il
piattume, ma in questo caso è doveroso un plauso a Steven Quale che
riesce a mantenere la tensione alta anche nei momenti successivi:
le morti dei protagonisti, salvo rari casi, colpiscono, virando in
una direzione completamente inaspettata da parte dello spettatore.
Poco male che, in alcuni casi, si sia calcata un po’ la mano
virando al gore, visto che il coinvolgimento emotivo resta
alto e il risultato soddisfacente.
Una nota di merito va anche alla
sceneggiatura di Eric Heisserer: la narrazione
mantiene sempre un buon ritmo, e sopratutto annovera un elemento
nuovo che funge da preludio al colpo di scena finale. Ciò può solo
far piacere, anche perché Heisserer ha lavorato alla sceneggiatura
de
La Cosa, remake dell’omonimo film di Carpenter atteso per
Dicembre. In definitiva, Final Destination 5, pur
non offrendo nulla di nuovo rispetto al passato, funziona bene, ma
sopratutto scaccia via quell’aura di mediocrità di cui la saga si
era rivestita negli ultimi anni.
In L’amore fa male
Germana è un’aspirante attrice 40enne, bella e vivace, impegnata in
una relazione fedifraga con un uomo sposato. Gianmarco è
felicemente sposato con Antonia, ma non riesce a fare più l’amore
con lei. Gianmarco e Germana si incontrano. Elisabetta è
un’affascinante medico sposata con Aldo, che però è un po’ freddo,
ha bisogno di tempo per pensare al suo matrimonio. Ha un segreto.
Elisabetta e Germana diventano amiche e si confidano e confortano a
vicenda. Amori si intrecciano, tradimenti si consumano e dolori si
susseguono. L’amore fa male, il primo film di
Mirka Viola, primo da regista e sceneggiatrice, si
presenta come un interessante affresco dei rapporti amorosi tra gli
adulti di oggi, rapporti che in un modo abbastanza lineare cercano
di comprendere ogni tipo di relazione, cercando di passare per le
diverse età della vita e riuscendo, anche se in maniera pallida, a
mostrare una fetta di umanità alle prese con questo strano e
complesso sentimento.
Stefania Rocca, il film
L’amore fa male
però da subito rivela i suoi limiti, su tutti una sceneggiatura
poco equilibrata che divide i buoni (le donne) dai cattivi (gli
uomini) in maniera così netta e cieca da risultare inevitabilmente
fittizia. La stessa regia, per quanto non presenti particolarità
che la possano definire cattiva, non mostra nemmeno grande
personalità, ma almeno diamo atto alla Viola di essere in grado di
raccontare in maniera sufficientemente coerente una storia che in
questo caso si complica per l’alto numero di personaggi coinvolti.
Il cast di L’amore fa male è composto da volti
abbastanza noti del nostro panorama televisivo e cinematografico:
Stefania Rocca è Germana, svampita ma forse un po’
troppo sopra le righe; Nicole Grimaudo è la rigida Elisabetta, a
sorpresa la migliore dell’insieme, davvero molto convincente,
Paolo Briguglia è il giovane Gianmarco, fedifrago
incosciente. Fa storcere un po’ il naso la presenza di due grossi
nomi come Claudio Bigagli e Stefano
Dionisi, qui non proprio nel loro film migliore.Nel cast
anche la italo francese nel ruolo di Antonia.
Le musiche, ben fatte dall’ormai
affermato Andrea Guerra, sembrano sempre sull’orlo
di annunciare un disastro che non avviene, uno sconvolgimento
radicale degli equilibri che però non sbocca nel gran finale, dal
ritmo piuttosto blando. L’amore fa male, che sia
giovane o di mezza età, lo sanno bene i protagonisti del film,
peccato che in questo caso oltre a far male è anche fatto piuttosto
male. Rimaniamo però con il beneficio del dubbio, aspettando magari
una seconda prova da parte della Viola, che dimostracomunque una
grande energia.
Arriva una notizia sorprendente,
Werner Herzog sarà il villain di One Shot, il film d’azione di
Christopher McQuarrie che vede protagonista Tom Cruise.Herzog
vestirà i panni di un ex-prigioniero di guerra soprannominato The
Zec, mastermind della cospirazione alla base della trama.
Com’era prevedibile
visto il successo al botteghino della riedizione in 3D del Re
leone, la Disney ha messo in cantiere altre quattro
riconversioni di quattro altri grandi successi del
passato.
Olivia Wilde, sarà la top-model Suzy Miller
in Rush, il biopic sulla rivalità tra i campioni di Formula 1 James
Hunt (Chris Hemsworth) e Niki Lauda (Daniel Brühl). Assieme alla
Wilde, dovrebbe esserci anche Russell Crowe, in un cammeo nei panni
di Richard Burton
Daily Mail ha pubblicato le primissime immagini di Russell Crowe
sul set di L’Uomo
d’Acciaio a Vancouver in costume di scena, nei
panni di Jor-El, il padre naturale di Superman.
L’attore è stato fotografato
mentre era in pausa dalle riprese. Vi ricordiamo che il film è
diretto da Zack Snyder e prodotto da Emma Thomas e Christopher
Nolan. Nel cast oltre a Russel Crowe, è composto da: Henry Cavill,
Amy Adams, Diane Lane, Kevin Costner, Michael Shannon, Antje
Traue, Christopher Meloni, Harry Lennix e Laurence Fishburne.
E’ stato diffuso in esclusiva su msn
il full trailer di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1.
Il trailer ha mantenuto un doppiaggio fedele ai precedenti capitoli
della saga.
Edward de Vere, conte di Oxford,
era un poeta e un drammaturgo affermato alla corte della regina
Elisabetta nel XVI secolo. Alcune teorie letterarie del XX secolo
ritengono che sia lui in realtà l’autore dei lavori attribuiti a
Shakespeare.
Final Destination 5: Come nei
precedenti episodi, anche in questo film la Morte è onnipresente e
si scatena dopo la premonizione di un uomo che salva un gruppo di
colleghi dal terrificante crollo di un ponte sospeso. Ma questo
gruppo di anime ignare non avrebbe dovuto mai sopravvivere, e, in
una terrificante corsa contro il tempo, lo sfortunato gruppo cerca
freneticamente di scoprire un modo per sfuggire all’agenda sinistra
della Morte.
Dopo le anticipazioni offerte da
Ben Stiller ad Empire nello scorso maggio, riguardo il seguito di
Zoolander, arrivano ora le prime conferme da parte di Owen Wilson.
Nel corso di un’intervista rilasciata ad MTV, Wilson ha annunciato
che in “Zoolander 2” vedremo il suo personaggio, Hansel,
sfigurato. In precedenza, Stiller aveva dichiarato che il film
si sarebbe svolto dieci anni dopo il primo capitolo; lo stesso
Stiller aveva sottolineato come alla fine di “Zoolander” vi fossero
vari elementi su cui costruire un eventuale seguito, come ad
esempio il figlio di Derek e Mathilda, o il fatto che Mugatu fosse
finito in galera.
Zoolander 2, (o come lo chiama
Wilson, ‘Twolander’ o ‘Zoo 2’) che uscirà per la Paramount.
tuttavia non sarà pronto in tempi brevi. Non resta che aspettare
novità dagli studios. Owen Wilson è attualmente impegnato nei tour
promozionali di “The Big Year”, il nuovo film di David Frankel (“Il
diavolo veste Prada”), nel quale recita al fianco di Jack
Black e Steve Martin.
The Stat, alias Jason Statham potrebbe
entrare a far parte dei due prossimi capitolo di Fast & Furios.
Infatti, dopo i successi di Fast Five, la Universal vorrebbe
realizzare due nuovi capitoli della serie (da girarsi in Europa e
back-to-back) e vorrebbe l’attore fra i protagonisti.
Nella famosa serie Lost
interpretava Tom Friendly, ora M.C. Gainey potrebbe entrare a far
parte del cast di Django
Unchained, il nuovo film di Quentin Tarantino.
L’attore è in trattative per interpretare Big John
Brittle, uno dei sorveglianti della Carrucan Plantation.
Se andrà tutto a buon fine allora ritroverà sul set attori
del calibro di: Leonardo Di Caprio, Jamie Foxx, Christoph
Waltz, Samuel L. Jackson, Gerald McRaney, Dennis Christopher, Kurt
Russell e Cayouette Laura.
L’agente speciale Johnny English
ritorna a far danni in Johnny English: la
rinascita, e questa volta dovrà vedersela con il peggiore
dei nemici, un traditore. Rowan Atkinson ritorna negli eleganti abiti da
spia che hanno lanciato il suo famoso personaggio dell’agente
segreto di Sua Maestà più pasticcione di sempre.
Mantenendo il senso di parodia
bondiana per eccellenza, questa volta il vecchio English ci
accoglie in un’ambientazione tibetano, a fare il verso al
Batman
Begins di Nolan, o forse a quell’Ace Ventura che tanto
ha giovato alla carriera di Jim Carrey. Il nostro eroe è reduce da un
terribile incidente diplomatico, cerca in tutti i modi di
riacquistare la calma perduta e di riabilitare il suo nome agli
occhi dei colleghi dell’MI7, divisione dei Servizi Segreti
britannici.
Per tutti quelli che hanno amato
Mr. Bean e le altre interpretazioni di Atkinson, questo secondo capitolo di English
sarà esilarante, con un protagonista in splendida forma, che non
perde un colpo nonostante i capelli ingrigiti. Il suo humor tutto
particolare, molto composto e decisamente inglese ci coinvolge e il
film scorre via senza intoppi, con molti sorrisi e qualche risata
di gusto, dovuta soprattutto alle espressioni del nostro, sempre
efficaci e mai eccessive, come invece può essere successo in
passato.
Accanto ad Atkinson un buon cast
che funzionerebbe benissimo in un vero film di Bond:
Gillian Anderson è Pegasus/Pamela Thornton, capo
della divisione MI7, donna raffinata, determinata e di grande
carisma; Rosamund Pike è Kate Sumner, psicologa
comportamentista, attratta in maniera ‘clinica’ dall’agente
English, che finirà per innamorarsi in maniera molto dolce e
divertita dell’eroe; il super agente Uno è
Dominic West, affascinante, elegante e apparentemente
impeccabile, potrebbe benissimo essere un Bond in versione seria;
infine il quasi sconosciuto Daniel Kaluuya nei panni dell’agente Tucker,
novellino che vive delle leggende intorno ai grandi nomi dello
spionaggio, completamente fuori luogo all’inizio, ma determinante
alla resa dei conti. Quello che sorprende in un film così leggero è
un forte senso di giustizia che pervade la storia. ci troviamo di
fronte ad un modo del tutto immaginario che fa dell’eccesso e
dell’assurdo la sua regola, tuttavia la rettitudine e la lealtà di
English sembrano così fuori luogo da assurgere a veri e propri
valori, anche in un contesto comico quale è quello del film.
Ma tutto il film funziona grazie ad
una scrittura agile e semplice, senza troppi giri di parole firmata
da Hamish McColl, amico e collaboratore di Atkinson stesso. E non a
caso alla regia c’è Oliver Parker, che nonostante
annoveri il recente Dorian
Gray nella sua filmografia, ha sempre portato al
cinema pellicole leggere ed intelligenti. Ultimo tocco che completa
è quadro è Ilan Eshkeri, compositore, ascoltato
con interesse in Stardust e qui confermato come giovane di talento.
Johnny English: la rinascita, e lo fa con stile e
classe, portandosi dietro un sacco di guai, ma uscendone sempre a
testa alta, e così anche Atkinson.
L’attrice di Lost
Evangeline Lilly in occasione della premiere americana di
Real Steel, ha parlato con Access Hollywood de
Lo Hobbit – un viaggio inaspettato nel quale
interpreta l’elfa Tauriel, come sappiamo un personaggio non
presente nella storia originale. L’attrice ha ripreso il discorso
precedentemente abbozzatoin un’altra intervista ma questa volta
aggiunge alcune battute in vero elfico, presumibilmente imparato
per interpretare la parte.
Ecco un riassunto dell’intervista
ripreso da Badtaste:
Ho molta paura dei fan
accaniti. Per favore fate i bravi con me! …Perché il mio
personaggio, in realtà, non è nel romanzo dello Hobbit. Quindi i
fan lo adoreranno o lo odieranno, perché non proviene dal romanzo
originale. Ma io credo che Tauriel sia un personaggio davvero
fedele, Tolkien fa riferimento agli elfi silvani ma non specifica
con precisione di chi si tratta. Peter Jackson, Fran Walsh e
Philippa Boyens conoscono quel mondo così bene. Non
creerebbero mai un personaggio lontano dal mondo di
Tolkien.
Poi sotto richiesta
dell’intervistatrice ha parlato un po’ in elfico aggiungendo
che viene seguita ogni giorno da un insegnante di dizione, da
uno di elfico (“Devo parlare in un inglese completamente neutrale,
e poi in elfico, che è una lingua a sè”), da uno dedicato alle
gestualità e da un allenatore per gli stunt: “Quindi, in pratica,
in questo film dovrei essere perfetta. Se faccio un casino è
completamente colpa mia!”
Ecco il video dell’intervista:
Fonte: Badtaste Access
Hollywood
La sinossi ufficiale di Lo
Hobbit – un viaggio inaspettato:
Lo Hobbit – un viaggio inaspettato segue il viaggio
del protagonista
Bilbo Baggins che viene catapultato in un’epica ricerca per
reclamare il Regno Nanico di Erebor caduto in preda allo
spaventoso drago
Smaug. Sollecitato da
Gandalf il Grigio, Bilbo si trova all’improvviso in compagnia
di tredici nani guidati da un guerriero leggendario:
Thorin Scudodiquercia. Il loro viaggio li condurrà nelle Terre
Selvagge, attraverso infide lande brulicanti di Goblin e Orchi,
letali Mannari, Ragni Giganti, Mutapelle e Stregoni.
Anche se la loro meta risiede a
Est, tra le steppe della Montagna Solitaria, dovranno prima trovare
alla svelta una via di fuga dai tunnel dei goblin, in cui Bilbo
incontra la creatura che cambierà la sua vita per sempre…
Gollum.
Qui, da solo con Gollum, sulle rive
di un lago sotterraneo, l’ignaro Bilbo Baggins non solo scopre –
con sua grande sorpresa – di possedere una notevole dose di
astuzia e coraggio ma entra in possesso del “tesoro” di Gollum, un
anello dotato di insolite qualità molto utili… un semplice anello
d’oro cui è legato il destino della Terra di Mezzo in modi che
Bilbo non può ancora comprendere.