La Warner Bros. Pictures ha
diffuso un nuovo trailer di Ready
Player Onee, mentre l’uscita italiana
del film, il 28 Marzo, è sempre più vicina. Ecco di seguito il
filmato:
Nel cast del film
sono stati confermati Olivia
Cooke (Bates Motel, Quel fantastico
peggior anno della mia vita), nei panni della
protagonista Art3mis, Tye
Sheridan (The Tree of Life, X-Men
Apocalypse), che interpreta il protagonista
maschile Wade Owen Watts a.k.a. Parzival,
e Ben
Mendelsohn (Rogue One a Star
Wars Story), che invece sarà il
villain Nolan Sorrento. Si aggiungono Mark
Rylance,Simon Pegg, TJ
Miller e Win
Morisaki.
La storia del libro vede come
protagonista Wade Watts, un teenager che
scappa dai luridi sobborghi in cui vive per
raggiungere OASIS, un mondo virtuale e
utopico dove i cittadini posso vivere vite alternative. Quando
l’eccentrico creatore di OASIS muore
decide di lasciare il suo impero al vincitore di una grande caccia
al tesoro, a cui Wade partecipa
scontrandosi con la realtà di concorrenti senza scrupoli, pronti a
tutto pur di accaparrarsi il bottino.
Ready Player One ha disseminato
nella pellicola degli easter egg di Ritorno al Futuro. In un 2045 distopico,
l’adolescente Wade Watts cerca di trovare gli
indizi che lo condurranno nella realtà virtuale O.A.S.I.S. o Oasis
(Ontologically Anthropocentric Sensory Immersive Simulation).
Il giocatore che completa l’enigma
ottiene il controllo completo dell’Oasis, che è esattamente ciò a
cui aspirano gli avatar all’interno della realtà virtuale.
Ironicamente, il film è disseminato altri easter egg in particolare
su Ritorno al futuro.
Il brano di apertura è Jump di Van
Halen (il chitarrista preferito di Marty McFly)
All’inizio di Ready Player
One, il pubblico vede Wade lasciare la
sua casa di Columbus, Ohio. È un 2045 distopico e tutti vivono in
villaggi di baracche costruiti alla periferia della maggior parte
delle grandi città durante la crisi energetica globale.
Mentre
Wade scende dalla sua casa sopraelevata, saltando da una
piattaforma all’altra, il brano di sottofondo è “Jump” dei
Van Halen. Van Halen era il chitarrista preferito di Marty McFly, come si vede in Ritorno al futuro quando inserisce una
cassetta nel lettore di cassette del padre.
L’avatar di Doc Brown appare nella
scena di apertura di Oasis
Oasis è la realtà virtuale in cui
risiede Parzival, l’avatar virtuale di Wade. Tra
di lui ci sono molti altri avatar, la maggior parte dei quali sono
easter egg e riferimenti ad altri videogiochi e alla cultura pop.
In una fase iniziale del film, uno di questi avatar viene visto
sullo sfondo, dietro Parzival, e mostra un uomo vestito esattamente
come Doc Brown in Ritorno al futuro parte II.
L’avatar indossava una lunga giacca
gialla, una camicia rossa brillante sotto, pantaloni marrone chiaro
e occhiali video argentati avvolgenti che, in Ritorno al futuro, erano occhiali da sole
contenenti un display video interno.
La DeLorean scelta da Parzival in
Ready Player One
Dopo che i personaggi hanno appreso
che l’ormai defunto James Halliday ha lanciato
delle sfide ai giocatori, Parzival decide di
affrontare la cosiddetta corsa imbattibile, che è la prima delle
sfide di Halliday.
Mentre Parzival si prepara per la
gara, vediamo schierati una serie di veicoli virtuali pronti ad
affrontare la corsa impossibile, tra cui un monster truck Bigfoot,
la moto di Kaneda di Akira, la Batmobile e la Ford Interceptor di
Mad Max 2. Il veicolo scelto da Parzival,
tuttavia, non è altro che la macchina del tempo
DeLorean di Ritorno al futuro. Anche l’auto è equipaggiata
in modo appropriato, con i caratteristici cavi esterni.
Art3mis si riferisce a Parzival
come McFly
Dopo la gara,
Parzival e Art3mis si ritirano
nel laboratorio di Aech, dove sono disseminati
numerosi riferimenti e uova di Pasqua. Una di queste uova di Pasqua
(che viene pronunciata verbalmente ed è così esplicita che è
praticamente impossibile non notarla) è quando
Art3mis si riferisce a Parzival
chiamandolo McFly.
Si tratta di un ovvio riferimento a
Marty McFly di Ritorno al futuro che, ovviamente, guida una
DeLorean proprio come Parzival
nella gara precedente. È una scena che vede
Parzival e Art3mis flirtare,
dando alla sequenza un tocco romantico e, considerando che
Marty McFly era una specie di rubacuori, è un
momento che favorisce la scintilla del flirt.
“Il cubo di Zemeckis” aiuta
Parzival a tornare indietro nel tempo
Wade e
Art3mis visitano il nightclub Distracted Globe per
cercare indizi su come vincere le sfide di Halliday. È qui che
Wade confessa ad Art3mis il suo amore. Questa
rivelazione, che sorprende Art3mis e mette in
allerta i suoi nemici, favorisce l’avanzata degli assalitori verso
la loro posizione.
Sotto attacco,
Parzival decide di usare un oggetto che ha
comprato di recente. Si tratta di un cubo di Rubik
che, una volta attivato e lanciato in aria, riporta istantaneamente
indietro il tempo di 60 secondi, dando loro il tempo di fuggire.
L’oggetto si chiama Cubo di Zemeckis, essendo
Robert Zemeckis, ovviamente, il regista di
tutti e tre i film di Ritorno al futuro.
Alan Silvestri in Ready Player
One
Di solito i registi hanno dei
compositori con cui tendono a fare coppia nel corso dei loro
progetti. Steven Spielberg, per esempio, è solito avere
John Williams come partner nei suoi progetti
cinematografici. Alan Silvestri è il compositore del famoso tema di
Ritorno al futuro, che di solito firma le
colonne sonore insieme al regista Robert Zemeckis. Ready Player
One, diretto da Steven Spielberg, è stato invece firmato da
Alan Silvestri. Ma c’è un’ottima ragione per
questo.
Nel momento esatto in cui
Parzival completa il cubo di
Rubik e attiva il suo potere di riavvolgimento del
tempo, la famosa colonna sonora di Ritorno al futuro arriva puntuale. Un momento
che è un omaggio al grande Robert Zemeckis, regista della trilogia di
Ritorno al futuro. La colonna sonora di Ritorno al
futuro compare anche alla fine del film, quando Sorrento e
F’Nale sono sul retro dell’auto della polizia dopo essere stati
arrestati.
Il manifesto recita “Rieleggete il
sindaco Goldie Wilson” di Ritorno al futuro
Un ultimo easter egg di Ritorno al futuro in Ready Player
One, ed è talmente piccolo che è facile non notarlo.
Quando Parzival si trova ancora una volta nel
laboratorio di Aech, c’è un momento in cui viene
mostrato un poster sulla parete accanto a
Parzival.
Il manifesto mostra il sindaco
Goldie Wilson e chiede a tutti gli astanti di rieleggerlo come
sindaco di Hill Valley.
Previsto precedentemente per il 15
dicembre 2017, l’adattamento cinematografico di
Ready Player One diretto da
Steven Spielberg è stato
posticipato per evitare lo scontro diretto con Star
Wars Episodio VIII.
La nuova data del film coincide con
il periodo pasquale del 2018, in cui non sono ancora programmate
grosse uscite.
Già con il suo ultimo film,
Il Ponte delle Spie, Spielberg si è
scontrato direttamente con Il Risveglio della
Forza, che è diventato poi il terzo film che ha
incassato di più nella storia del cinema, dopo
Avatar e
Titanic. È probabile che, con un progetto
più complesso e rischioso come Ready Player
One, il regista abbia scelto, insieme alla Warner
Bros, un periodo che non prevede troppa concorrenza. In particolare
la primavera 2018 evita sia la Coppa del Mondo che le Olimpiadi
Invernali, che in qualche modo rappresentano una valida alternativa
al cinema per il pubblico di tutto il mondo, per cui dovrebbe
essere un periodo propizio.
Nel cast di Ready Player
One sono stati confermati Olivia
Cooke, nei panni della protagonista, e Ben
Mendelson, che invece sarà il villain.
La storia del libro vede come
protagonista Wade Watts, un teenager che scappa
dai luridi sobborghi in cui vive per raggiungere
OASIS, un mondo virtuale e utopico dove i
cittadini posso vivere vite alternative. Quando l’eccentrico
creatore di OASIS muore decide di lasciare il suo
impero al vincitore di una grande caccia al tesoro, a cui
Wade partecipa scontrandosi con la realtà di
concorrenti senza scrupoli, pronti a tutto pur di accaparrarsi il
bottino.
L’ultima epica avventura firmata
dal regista Premio Oscar Steven Spielberg, Ready
Player One, arriverà in home video il 12
Settembre nelle edizioni DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D
e 4k UHD, distribuito da Warner Bros.
Entertainment Italia.
Rivivete l’immersione nell’universo
virtuale di READY PLAYER ONE, in arrivo
dal 12 settembre in DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e 4K
Ultra HD, distribuito da Warner Bros. Entertainment
Italia. Il film sarà disponibile anche in un’esclusiva edizione
Blu-ray™ con cover lenticolare. Con l’edizione Blu-ray, i fan di
Steven Spielberg potranno unirsi al regista Premio
Oscar e al cast per oltre 90 minuti di contenuti extra con
esclusivi Easter Egg, tanti momenti iconici degli anni ’80 e molto
altro, per scoprire tutti i segreti del film.
L’ultimo capolavoro del regista tre
volte premio Oscar Steven Spielberg (Schindler’s list,
Salvate il soldato Ryan, E.T. l’extra-terrestre)
vede nel cast la presenza sia di attori affermati nel panorama
cinematografico e televisivo sia giovani emergenti: Tye Sheridan
(X-Men: Apocalypse, Mud), Olivia Cooke (Quel
fantastico peggior anno della mia vita, Bates Motel),
Ben Mendelsohn (Rogue One: A Star Wars
Story, Bloodline), Lena Waithe (Master’s of
None), T.J. Miller (Deadpool, Silicon
Valley), Philip Zhao, Win Morisaki, Hannah John-Kamen
(Star Wars: Il risveglio della
Forza), Simon Pegg (Stark Trek, Mission
Impossible) e il premio Oscar® Mark Rylance (Il ponte
delle spie, Dunkirk).
READY PLAYER ONE, libro
Ready Player
One è basato sull’omonimo romanzo di Ernest Cline (il
quale ha partecipato alla sceneggiatura) diventato fenomeno
mondiale restando per più di 100 settimane nella lista dei
bestseller del New York Times ed è stato al primo posto nella
classifica dei più letti su Amazon.com.
READY PLAYER ONE, la trama
Nel 2045, anno in cui il mondo sta
per collassare sull’orlo del caos, le persone hanno trovato la
salvezza nell’OASIS, un enorme universo di realtà virtuale creato
dal brillante ed eccentrico James Halliday (Mark Rylance). A
seguito della morte di Halliday, la sua immensa fortuna andrà in
dote a colui che per primo troverà un Easter egg nascosto da
qualche parte all’interno dell’OASIS, dando il via ad una gara che
coinvolgerà il mondo intero. Quando un improbabile giovane eroe di
nome Wade Watts (Tye Sheridan) deciderà di prendere parte alla
gara, verrà coinvolto in una vertiginosa caccia al tesoro in questo
fantastico universo fatto di misteri, scoperte sensazionali e
pericoli.
READY PLAYER ONE, il DVD
Prezzo: 16,99 euro
Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese
5.1, Francese 5.1, Tedesco 5.1.
Sottotitoli: Francese, Olandese. Non udenti:
Italiano, Inglese, Tedesco.
Contenuti speciali: The ’80’s: You’re The
Inspiration
READY PLAYER ONE, il blu-ray
Prezzo: 19,99 euro
Video: 1080p High Definition 16×9 2.4:1
Lingue: DTS-HD Master Audio: Italiano 5.1,
Inglese 5.1. Dolby Atmos-TrueHD: Inglese.
Dolby Digital: Inglese 5.1, Spagnolo 5.1.
Sottotitoli: Spagnolo, Greco, Finlandese,
Danese, Norvegese, Svedese. Non Udenti:
Italiano, Inglese.
Contenuti speciali:
The ’80’s: You’re The Inspiration
Game Changer: Cracking the Code
Effects for a Brave New World
Level Up: Sound for the Future
High Score: Endgame
Enrie & Tye’s Excellent Adventure
READY PLAYER ONE, il blu-ray 3D
Prezzo: 22,99 euro
Video: 1080p High Definition 16×9 2.4:1
Lingue: DTS-HD Master Audio: Italiano 5.1,
Inglese 5.1., Francese 5.1; Dolby Digital: Inglese 5.1, Tailandese
5.1, Spagnolo 5.1.
Nel 1979, a seguito di una violenta
rivoluzione, l’Iran cessa di essere una monarchia
per diventare una Repubblica. Nel 2003, la scrittrice e docente di
letteratura inglese Azar Nafisi dà alle stampe il
romanzo autobiografico Leggere Lolita a Tehran,
nel quale ripercorre quei primi delicati anni della nuova forma di
governo del suo Paese, che per un momento sembrò davvero essere sul
punto di grandi cambiamenti in meglio. Di questo suo scritto,
tradotto in 32 lingue e affermatosi come un bestseller dal grande
impatto, si ha oggi il film Reading Lolita in
Tehran, diretto da Eran Riklis.
Il regista israeliano di film come
Finale di coppa (1991), La sposa siriana (2004) e
Il responsabile delle risorse umane (2010), adatta
dunque per il grande schermo un’opera particolarmente brillante nel
modo in cui accosta classici della letteratura ad un contesto
sociale particolarmente agitato come quello dell’Iran degli anni
Ottanta, ritrovando in esso quegli stessi temi che animano i
romanzi di cui si parla. Il film ha però anche il pregio di
ribadire la continua attualità di quei discorsi già presenti oltre
quarant’anni fa e che anzi oggi più che mai sembrano ripresentarsi
con forza alla nostra attenzione.
La trama di Reading Lolita in Tehran
Azar Nafisi
(Golshifteh
Farahani), ex professoressa dell’Università di
Teheran, riunisce segretamente sette delle sue studentesse più
impegnate per leggere dei classici occidentali. Mentre i
fondamentalisti prendono il controllo, le donne tolgono il velo,
parlano delle loro intime speranze, amori e delusioni, della loro
femminilità e delle delusioni, della loro femminilità e della loro
ricerca di un posto in una società società sempre più oppressiva.
Leggendo Lolita a Teheran, celebrano il potere liberatorio
della letteratura celebrano il potere liberatorio della letteratura
nell’Iran rivoluzionario e formano il loro futuro.
Golshifteh Farahani in Reading Lolita in Tehran. Foto di Marie
Gioanni.
Quattro romanzi per raccontare Tehran
Quattro parti compongono il film,
proprio come quelle che dividono il romanzo di Nafisi: Il grande Gatsby, Lolita, Daisy Miller
e Orgoglio e pregiudizio. Ognuna di essere rappresenta lo
stato della figura femminile all’interno della Repubblica
Islamica dell’Iran. Quello che sembrava dovesse essere il
principio di grandi speranze, per cui molti espatriatri decisero di
tornare nella loro terra di origine, si rivela ben presto come un
sogno infranto, proprio come quello di Gatsby di poter amare ed
essere amato da Daisy. È però in particolare la fine della speranza
per le donne iraniane di poter godere di quelle libertà fino a quel
momento negate e che continueranno dunque ad esserlo.
A partire da qui si assiste dunque
alla dolorosa presa di consapevolezza che le cose non cambieranno,
ma anzi potrebbero anche peggiorare. Ma Azar Nafisi – interpretata
da Golshifteh Farahani, attrice vista in
Paterson e
Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar – ha
ormai conosciuto l’Occidente, i suoi costumi e soprattutto la sua
letteratura. Non è dunque disposta a sottostare a quelle rigide
imposizioni che di fatto le negano ogni personalità e diritto di
espressione. Prima che sia troppo tardi, attraverso quei romanzi
proibiti riesce anche a toccare la mente di sette studentesse,
aprendo così loro una strada verso la ricerca di un’indipendenza
altrimenti negata.
Azar diventa dunque una mentore per
loro, richiamando alla memoria figure emblematiche come il John
Keating di Robin Williams in
L’attimo fuggente o la Katherine Ann Watson di Julia Roberts in Mona Lisa Smile. Insegnanti che riescono davvero a
fare la differenza, con la particolarità che tra queste la vicenda
relativa a Nafisi è realmente avvenuta ed ha dunque un peso che va
oltre il film, specialmente per via del fatto che – come già
accennato – costringe a confrontarsi con una serie di dinamiche che
con gli attuali conflitti sono tornate sulla bocca di tutti,
specialmente per quanto riguarda i diritti delle donne e il loro
incerto futuro.
Mina Kavani in Reading Lolita in Tehran. Foto di Eitan
Riklis.
Golshifteh Farahani sorregge il film sulle sue
spalle
Nel film vediamo dunque alternarsi
gli incontri di questo gruppo di donne e le situazioni con cui
quotidianamente devono scontrarsi. È in realtà proprio qui che si
ritrova il principale limite del film, che non bilancia
adeguatamente questi personaggi finendo per il favorirne alcuni
anziché altri. Di alcune delle donne che partecipano agli incontri
segreti organizzati da Azar sappiamo solo quello che viene detto
durante di essi, mentre di altre riusciamo ad avere anche qualche
scorcio della loro vita al di fuori di tale contesto. Se da una
parte ciò può spiegarsi con la volontà di non spezzare il racconto
attraverso troppi punti di vista, dall’altro non permette di
entrare davvero in sintonia con queste donne.
In generale, infatti, il film
affronta forse con un po’ troppo timore questa materia narrativa,
rendendo sì chiara l’orribile situazione a cui le donne iraniane
sono costrette, ma senza farcela provare per davvero, se non in
alcuni precisi momenti. Lo stesso rapporto tra Azar e le sue sette
allieve avrebbe probabilmente meritato un maggior approfondimento,
che permettesse di ricevere dalle loro interazioni ciò che occorre
sapere di ciò che avviene nel mondo esterno. Pur al netto di questi
limiti, però, Reading Lolita in
Tehran risulta un film in grado di arrivare a propri
obiettivi, che seppur smorzati da quanto poc’anzi riportato, trova
nei toni scelti e soprattutto nel volto di Golshifteh Farahani la sua forza.
Prime
Video ha svelato oggi il trailer ufficiale della
seconda stagione di Reachere ha annunciato che
l’adrenalinica serie tornerà il 15 dicembre in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo, in esclusiva su Prime
Video.
Dopo l’entusiastica accoglienza
ottenuta dalla stagione di debutto, la posta in gioco si alza con
questa seconda stagione, con ancora più rischi e azione. Gli otto
episodi della nuova stagione saranno disponibili a cadenza
settimanale, con i primi tre in uscita il 15 dicembre e i
successivi ogni venerdì fino al 19 gennaio 2024.
Reacher ha conquistato un pubblico
globale delle dimensioni di Jack Reacher, diventando rapidamente
una delle cinque stagioni originali più viste a livello globale su
Prime Video al debutto. I fan del genere
possono godersi la prima stagione di
Reacher, oltre ad un’ampia scelta di
action crime thriller disponibili su Prime Video, come
Jack Ryan, Citadel, Shelter,
The Terminal List, The
Continental, Senza Rimorso
di Tom Clancy. Reacher è l’ultima novità per i
clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni
veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video,
con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.
Reacher 2 quando esce e dove
vederla in streaming
La seconda stagione di
Reacher in streaming uscirà con i primi tre in uscita il
15 dicembre e i successivi ogni venerdì fino al 19 gennaio 2024 in
esclusiva su Prime Video
La trama della seconda stagione di
Reacher
La seconda stagione di
Reacher inizia quando l’ex investigatore della
polizia militare Jack Reacher (Alan Ritchson) riceve un messaggio
in codice che lo informa che i membri della sua ex unità
dell’Esercito, l’Unità Speciale di Investigazione del 110° MP,
saranno misteriosamente e brutalmente uccisi uno ad uno. Strappato
dal suo vagabondare, Reacher si riunisce con tre dei suoi ex
commilitoni, diventati famiglia d’elezione, per investigare:
Frances Neagley (Maria Sten), Karla Dixon (Serinda Swan), contabile
forense per la quale Reacher ha da tempo un debole; e David
O’Donnell (Shaun Sipos), padre di famiglia dalla parlantina veloce
e dal coltello a serramanico. Insieme, iniziano a ricostruire il
puzzle di un mistero in cui la posta in gioco diventa sempre più
alta e che li porta a chiedersi chi li abbia traditi e chi sarà il
prossimo a morire. Utilizzando la sua inimitabile miscela di
intelligenza e forza, Reacher non si fermerà davanti a nulla per
scoprire la verità e proteggere i compagni della sua unità. Se c’è
una cosa che Reacher e la sua squadra sanno per certo è che non si
scherza con l’Unità Speciale di Investigazione. In questa stagione,
preparatevi a vedere Reacher e la sua Unità colpire duro.
Basato su Vendetta a freddo (Bad Luck and
Trouble), l’undicesimo romanzo della serie best-seller
mondiale di Lee Child, Reacher S2 vede Alan
Ritchson nel ruolo principale di Jack Reacher, con Maria Sten,
Serinda Swan e Shaun Sipos nei panni dei componenti dell’Unità
Speciale di Investigazione del 110° MP. Completano il cast
Ferdinand Kingsley nel ruolo di A.M., un mercenario che la
Sicurezza Interna definisce “fantasma”; Robert Patrick come Shane
Langston, capo della sicurezza di un appaltatore privato della
difesa con un passato discutibile; e Domenick Lombardozzi nel ruolo
del duro detective della polizia di New York Guy Russo.
La serie tv
Reacher
Reacher è prodotto da Amazon
Studios, Skydance Television e Paramount Television Studios. Basata
sui romanzi di Lee Child, qui anche nel ruolo di executive
producer, la serie è scritta per la televisione dallo sceneggiatore
nominato agli Emmy Nick Santora (Scorpion, Prison
Break), che ne è anche executive producer e
showrunner. Oltre a Santora e Child, anche Don Granger, Scott
Sullivan e Adam Higgs sono executive producer, con David
Ellison, Dana Goldberg e Matt Thunell per Skydance.
Jack Reacher è tornato! Dopo una seconda stagione
(qui
la nostra recensione) che ha consolidato il successo di questa
serie targata Prime Video, arriva ora la
terza avventura sul piccolo schermo dell’ex investigatore militare
nato dalla penna di Lee Child. Nuovi episodi
che ribadiscono la forza di questa serie, capace di intrattenere ed
affascinare grazie al carisma del suo protagonista. E se la
prima stagione adattava il romanzo Zona
pericolosa e il secondo Vendetta a freddo,
questa terza si basa su La vittima designata, settimo
libro della serie pubblicato nel 2004, in cui il personaggio si
trova invischiato in una pericolosa missione da infiltrato che
riporterà alla luce anche dolorose ferite del passato.
La trama della terza stagione di Reacher
In questa nuova stagione
Jack Reacher (Alan Ritchson) viene
arruolato da un gruppo di agenti della DEA (l’agenzia statunitense
antidroga) che operano senza nessuna autorizzazione per incastrare
il ricco Zachary Beck (Anthony Michael
Hall), sospettato di essere un trafficante di droga e di
aver fatto sparire un’altro agente della DEA precedentemente
infiltratosi nella sua cerchia. Reacher è praticamente costretto a
partecipare all’operazione perché sa che nel gruppo dei sospetti
trafficanti c’è anche lo spietato
Quinn (Brian Tee), una sua
vecchia conoscenza che dieci anni prima ha ucciso due suoi
colleghi.
Dopo una
seconda stagione che visto Jack Reacher sotto attacco da un
punto di vista molto personale, la nuova stagione a lui dedicata
affronta nuovamente il suo passato ma da un punto di vista diverso.
In generale, l’obiettivo della serie sembra essere quello di
svelare a poco a poco sempre qualcosa di nuovo sul personaggio, il
che si sta fino ad ora dimostrando un obiettivo saggio portato
avanti in modo convincente. In questo caso, con i nuovi episodi di
Reacher si introduce uno dei grandi
antagonisti del personaggio, ovvero il pericoloso Quinn. Criminale
proveniente dal suo passato e con il quale è costretto a scontrarsi
nuovamente e che permette di attingere a nuovi elementi biografici
del protagonista.
Come sempre, l’indagine rimane alla
base del racconto, con il protagonista chiamato ad investigare su
un preciso caso che anche stavolta si dimostra intrigante e
imprevedibile. Gli autori riescono infatti a costruire la
narrazione in modo tale da evitare la sensazione di ripetizione con
cui questo genere di racconto può facilmente scontrarsi. L’astuzia
qui sta anche nella scelta del romanzo di Child da adattare, che
dopo ormai tre stagioni sembra confermare la volontà dello
showrunner Nick Santora di esplorare tanto il lato
militare quanto quello più umano di Reacher, rendendolo così sempre
più attraente agli occhi del pubblico.
Alan Ritchson è il perfetto Jack Reacher
Il merito è ancora una volta anche
di Alan Richtson. Celebre anche per il ruolo di
Gloss in Hunger Games – La ragazza di fuoco, di Raffaello
in Tartarughe
Ninja e di Aimes in Fast X, Richtson si dimostra un interprete
estremamente generoso nei confronti del suo Jack Reacher,
portandolo in scena con grande convinzione e mestiere.
L’attore, caratterizzato da un fisico sempre più possente, riesce
infatti a risultare credibile non solo nelle dinamiche che più si
basano sulla fisicità del personaggio, ma anche nella sua grande
intelligenza e capacità di adattamento. Già solo la sua presenza,
dunque, continua a rendere la serie meritevole di essere
seguita.
Di certo, tra le gradite novità che
la nuova stagione propone c’è quella di porre ulteriormente in
difficoltà il protagonista. Ciò avviene sia da un punto di vista
mentale ed emotivo con la presenza di Quinn, sia da un punto di
vista fisico, data la presenza di avversari più grossi, a partire
dall’imponente
Paulie interpretato da Olivier Richters. Una
stagione che dunque porta a sviluppare una maggiore apprensione per
il personaggio, che non è invincibile e anzi lo si vede qui
compiere qualche passo falso in più rispetto alle precedenti
stagioni, mettendo in luce una sua sempre maggiore umanità.
Si nota dunque un’interessante
evoluzione all’interno del macro racconto, sebbene ogni stagione
sia a suo modo autoconclusiva. Ma tutto ruota ovviamente intorno a
Jack Reacher, al suo rapporto con quanti lo circondano e al suo
dedicarsi anima e corpo ai casi in cui è coinvolto. Una dedizione
che si dimostra quantomai contagiosa. Sappiamo ora che una quarta
ondata di episodi è già stata confermata e, considerando che alla
sua terza stagione Reacher continua a
dimostrarsi un prodotto ben congeniato e con tutte le carte in
regola per rendere ancora onore al personaggio ideato da Child, la
notizia è da accogliere con entusiasmo.
Avevamo lasciato Jack Reacher intento a riprendere il suo vagabondaggio
attraverso gli Stati Uniti dopo aver risolto gli eventi legati ad
una serie di omicidi e ad una cospirazione criminale nella prima stagione di
Reacher, la serie di Prime Video basata sui libri di
Lee Child. Sono passati quasi due anni da quel
momento e finalmente il massiccio ex investigatore militare e
pronto a tornare sul piccolo schermo con una seconda stagione
basata stavolta sull’undicesimo romanzo della serie,
Vendetta a freddo, pubblicato da Child
nel 2007. Rispetto agli altri dedicati al personaggio, è questo un
racconto particolarmente incentrato sui temi della nostalgia e del
lutto, riproposti dunque anche dai nuovi episodi della serie.
La trama di Reacher: un amaro ritorno a casa
Tutto ha infatti inizio quando uno
degli otto fidatissimi ex collaboratori di Jack
Reacher (Alan Ritchson)
nell’unità investigativa speciale dell’esercito viene trovato
cadavere in mezzo ad un bosco. Frances Neagley
(Maria Sten), pupilla di Jack nella vecchia
squadra, convoca dunque a Los Angeles il suo vecchio boss e tutti
gli altri veterani del gruppo, con l’obiettivo di scoprire cosa sia
accaduto realmente. Oltre a Reacher e Neagley, però, solo si
uniscono alla reunion solo Karla Dixon (Serinda
Swan) e David O’Donnell (Shaun Sipos).
Solo loro sembrano essere i sopravvissuti ad un’inspiegabile furia
omicida che si sta riversando contro i membri di quell’ex unità
investigativa.
Ne è passato di tempo, Reacher
Ha così inizio una nuova indagine
per l’agente Jack Reacher, chiamato stavolta a confrontarsi con i
propri fantasmi del passato, specialmente con quelli con cui non è
mai venuto a patti. Per far ciò, lo spettatore viene portato a
scoprire qualcosa di più sul passato del muscoloso agente, come
sempre capace di passare dalla quiete alla furia omicidia in un
battito di ciglia. Se dunque con la prima stagione si era già
dimostrato l’interesse a fare di questa serie un prodotto
fortemente legato all’aspetto investigativo del personaggio, anche
a costo di sollevare il piede dal pedale dell’azione, con questa
seconda stagione si ribadisce ulteriormente tale volontà,
aggiungendo però delle sfumature più malinconiche al racconto.
Ciò è indubbiamente dovuto alla
natura del romanzo a cui questa stagione si rifà – concepito da
Child a seguito di nostalgiche riflessioni su tutte le persone
conosciute e che non vedeva da tempo – ma di certo aiuta a rendere
ulteriormente interessante tanto lo stesso protagonista quanto il
suo percorso evolutivo. Perché Reacher è sostanzialmente un
solitario, uno che non vuole essere coinvolto in affari altrui,
come dirà egli stesso, e il poterlo vedere a confronto con aspetti
intimi come la riunione con i suoi ex colleghi e amici lo costringe
a far emergere aspetti di sé che decostruiscono la corazza che si
porta sempre dietro, conquistando così ulteriormente l’interesse
dello spettatore.
Ingredienti vincenti, non si cambiano
Questa malinconia, o più in generale
l’attenzione all’intimità dei personaggi, è dunque un ingrediente
molto gradito, che non va però a sostituire le indagini, l’azione e
l’umorismo che già la prima stagione aveva ben definito. Anche
stavolta c’è un caso particolarmente avvincente da risolvere, con
quel tanto che basta di indizi forniti di episodio in episodio da
incentivare il proseguimento della visione. Con gli elementi messi
di volta in volta sul tavolo, lo spettatore è infatti attivamente
chiamato a cercare di risolvere a sua volta il caso, idealmente
anticipando le intuizioni e le mosse dei personaggi. Di fatto,
dunque, non si viene lasciati fuori dall’evoluzione di
quest’indagine.
Quando poi occorre, ovviamente, non
ci si fa problemi a ricorrere ad un po’ di sana violenza che
stupisce anche in questo caso per brutalità e totale mancanza di
pietà. È in questi momenti che ci viene ricordato quanto Reacher
possa essere un personaggio complesso, capace di grandi atti
d’amore ma anche di uccidere a sangue freddo senza pensarci due
volte (ovviamente sempre e solo chi lo “merita”). Ma anche i
momenti più seriosi e cupi non rimangono mai tali a lungo, grazie
ad un delicato umorismo che, tra battute verbali o gag fisiche,
consente alla serie di dotarsi di una leggerezza che rende
particolarmente più piacevole la visione.
Reacher è una serie con molto da offrire
Anche questa seconda stagione di
Reacher conferma dunque il valore di questo prodotto di
Prime Video, il quale non solo ha entusiasmato i
fan ma ha fatto appassionare anche nuovi spettatori alle vicende
del protagonista. Sarà per la capacità di Alan
Ritchson di gestire al meglio il suo Jack Reacher tanto
nei momenti più drammatici quanto in quelli più divertenti, sarà
per i suoi brillanti scambi con la spalla Frances Neagley o sarà in
questo caso per l’avvincente gestione del nuovo racconto e dei suoi
toni, ma anche questi nuovi episodi sono la dimostrazione che
questa è una serie con molto da offrire e la conferma che una terza
stagione è in fase di realizzazione è da accogliere con grande
entusiasmo.
Paramount Global
ha fatto una mossa significativa e sorprendente
chiudendo il suo omonimo studio televisivo, Paramount
Television Studios (PTVS), come parte di una più ampia
ristrutturazione aziendale. Questo sviluppo, che include la
partenza del presidente dei PTVS Nicole Clemens,
ha lasciato molti fan a chiedersi cosa succederà ai progetti di
alto profilo dello studio, tra cui la serie di successo Reacher, una coproduzione tra Paramount, Amazon
e Skydance.
La chiusura di PTVS fa parte di una
più ampia strategia di Paramount Global volta a snellire le
operazioni in un mercato televisivo e di streaming in continua
evoluzione. Questa decisione non riflette le prestazioni dello
studio, in quanto PTVS è stato responsabile di numerose serie
acclamate dalla critica e di successo commerciale. Tuttavia, tutti
i progetti in corso e futuri della PTVS, tra cui Reacher, Time
Bandits di Apple e Cross di
Prime Video, passeranno sotto l’egida dei CBS
Studios.
Per i fan di Reacher,
questa transizione solleva interrogativi sul futuro della serie.
Data la popolarità della serie – Reacher ha battuto il
record di ascolti su Amazon Prime Video – è molto probabile
che i CBS Studios continuino a darle priorità, soprattutto perché
Skydance è lo studio principale della serie. Tuttavia, i
cambiamenti nella gestione dello studio potrebbero potenzialmente
portare a cambiamenti nella direzione creativa o nelle tempistiche
di produzione, che potrebbero avere un impatto sullo sviluppo delle
stagioni future.
Quali sono le implicazioni per
“Reacher”?
Anche se è troppo presto per
prevedere esattamente come avverranno questi cambiamenti, è chiaro
che l’eredità di PTVS continuerà a vivere attraverso i progetti che
ha sviluppato. Si prevede che serie come Reacher
continueranno a intrattenere il pubblico mondiale, anche quando
Skydance troverà un nuovo partner nei CBS Studios.
Mentre Paramount Global procede con
la sua più ampia ristrutturazione, il settore osserverà da vicino
come questi cambiamenti influiranno su alcune delle serie più amate
e di successo attualmente in onda. Per il momento, i fan di
Reacher e degli altri progetti della PTVS possono stare
tranquilli: questi show rimangono in fase di sviluppo, anche se
sotto una nuova gestione. Come questa transizione influenzerà le
future stagioni di Reacher e di altre serie è ancora da
vedere, ma una cosa è certa: CBS Studios ha
ora un ruolo fondamentale nel dare forma al prossimo capitolo di
questi acclamati show. La terza stagione di Reacher è prevista
su Prime Video nel 2025.
Nato dalla penna di Lee Child, il personaggio di
JackReacher, un ex maggiore del Corpo di polizia
militare dell’esercito degli Stati Uniti, è stato dal 1997 ad oggi
protagonista di ben 26 romanzi. Divenuto uno dei più celebri del
genere crime, è poi stato portato anche al cinema in due occasioni
con Jack Reacher – La prova
decisiva (2012) e Jack Reacher – Punto di non
ritorno (2016), dove ad interpretarlo vi era Tom Cruise.
Dopo questi due lungometraggi, tuttavia, Child affermò che il
personaggio e le sue storie avrebbero trovato maggior soddisfazione
con una serie televisiva. A giudicare da ciò che
Reacher (questo il titolo della serie)
regala ai suoi spettatori, lo scrittore aveva pienamente
ragione.
Questa prima stagione, composta da
8 episodi, è basata sul primo romanzo della serie, Killing
Floor e vedere Reacher (interpretato da Alan
Ritchson) fare ritorno nella città rurale di Margrave, in
Georgia. Non appena vi mette piede, però, viene subito arrestato e
accusato di un omicidio verificatosi nelle stesse ore del suo
arrivo. Quando maggiori dettagli di questo delitto iniziano ad
emergere, Reacher viene scagionato ma è ormai troppo dentro la
faccenda per non prendere parte alle ricerche della polizia. Quello
che inizialmente sembrava essere per lui un caso come un altro
diventa invece una vicenda personale quando scopre che ad essere
stato ucciso è suo fratello Joe, il quale stava indagando su dei
misteriosi traffici illegali a Margrave.
Reacher: poca azione, molta tensione
Come i fan del personaggio
sapranno, Jack Reacher è noto principalmente per il suo possente
fisico, metafora della sua forza inarrestabile ma anche della sua
vasta intelligenza e preparazione ad ogni evenienza. Con questa
serie si ridona dunque al personaggio questa sua caratteristica
grazie ad Alan Ritchson, attore che sfoggia qui un
corpo talmente muscoloso da distrarre in più occasioni dal
racconto. Tale fisico è il sogno di ogni interprete di opere
d’azione, eppure qui è collocato in un contesto dove questo
elemento tende ad essere quasi messo da parte. Rispetto ai due film
con Cruise, infatti, Reacher, ideata da Nick
Santora, si configura maggiormente come un puro crime.
Tra il contesto rurale e una serie
di macabri crimini da risolvere, il pensiero va subito alla prima
ineguagliata stagione di True
Detective. Il modello sembra infatti essere proprio
quello, anche se sin da subito viene fatto intuire che dietro le
apparenze si nasconde molto altro. Più il racconto procede, più ci
si addentra in un sottobosco ricco di personaggi malsani e affari
sporchi. Elementi che si pongono in aperto contrasto con la rigida
moralità di Reacher, un uomo che si prende cura degli animali e non
dimentica di fare la raccolta differenziata. Lo spettatore è dunque
chiamato a prestare grande attenzione a ciò che avviene, seguendo
ogni sviluppo delle indagini per poter giungere alla soluzione
insieme ai protagonisti.
Così costruita, la serie
sembra dunque avere le carte in regola per attrarre non solo gli
appassionati del personaggio ma anche gli amanti di questo genere
di racconti thriller. Nel mantenersi particolarmente fedeli al
romanzo, inoltre, gli sceneggiatori trovano il giusto equilibrio
tra i tanti eventi da raccontare, donando ad ognuno la giusta
importanza all’interno del racconto complessivo. Difficilmente si
proverà dunque la sensazione di non avere tutti i tasselli del
puzzle a disposizione o di passare da una situazione all’altra in
modo forzato. Al contrario, Reacher è un vero piacere
da guardare e il merito è per buona parte del suo protagonista.
Reacher: la recensione della serie
Alan Ritchson,
noto per aver recitato nei panni di Aquaman in Smallville e in quelli di
Raffaello nel film Teenage Mutant Ninja Turtles, dimostra
di essere l’interprete giusto sin dalle primissime inquadrature. Si
potrebbe pensare che il suo fisico possente lo renda di conseguenza
anche un po’ ingessato, ma l’attore dimostra invece non solo una
grande scioltezza nell’adattarsi alle situazioni quanto anche una
perfetta padronanza del personaggio. Egli riesce a risultare
genuinamente divertente e ironico, ma ovviamente anche minaccioso e
violento. L’attore dona così una gamma di sfumature al personaggio,
il quale davvero diventa il principale motivo di interesse della
serie.
In conclusione, dunque,
Reacher punta evidentemente ad essere una
serie diversa dai tanti titoli simili. Mescolando al suo interno
diversi generi, sempre bilanciandoli a dovere, si genera così un
racconto appassionante e coinvolgente, che offre numerosi momenti
memorabili. Tra il carisma del suo protagonista e il complesso caso
in cui si trova coinvolto si avrà infatti molto da apprezzare. È
così che una serie si dimostra davvero essere il formato ideale per
la storia pensata da Child, ricca di suggestioni visive e pervasa
da un’atmosfera che trova qui modo di esprimersi al meglio.
Olivier Richters,
nuovo arrivato nella terza stagione di Reacher,
ha parlato dell’impegno di Alan Ritchson nella
serie d’azione, paragonandolo al personaggio che interpreta.
Richters si unisce al cast della
terza stagione di Reachernel ruolo di Paulie, una
guardia massiccia che lavora per Zachary Beck (Anthony Michael
Hall), su cui Reacher sta indagando. Si intuisce che i due lavorino
insieme quando il personaggio principale inizia la stagione sotto
copertura, ma sono destinati a scontrarsi man mano che lo show
procede. Questo rende i loro personaggi due forze opposte destinate
al conflitto.
Parlando con Empire
Magazine, Richters ha elogiato l’impegno di Ritchson in
Reacher, paragonando la sua routine di lavoro nella terza
stagione a quella del personaggio principale stesso. Il nuovo
arrivato ha spiegato quanto fosse impressionato dalla dedizione
dell’attore protagonista nell’imparare le sue battute, girare,
mangiare e allenarsi costantemente ogni giorno, mantenendo quella
che sembrava una routine impegnativa. Ha detto che è il tipo di
devozione a cui vuole aspirare nella sua carriera. Leggi cosa ha
detto Richters qui sotto:
Ho detto a [Alan] per scherzo,
ma è un po’ vero, che nella vita reale è davvero come Reacher. Ha
così tante battute da imparare, deve recitare, deve mangiare
continuamente, deve presentarsi all’allenamento di combattimento
dopo aver girato tutto il giorno. Quello che fa è disumano. È un
livello che posso solo sognare.
Cosa dice il commento di
Richters sulla dedizione di Ritchson a Reacher
L’attore protagonista sta
facendo un lavoro impressionante
La dichiarazione di Richters
sottolinea quanto lavoro ci voglia per interpretare il personaggio
principale dello show, qualcosa di evidente negli anni di dedizione
che Ritchson ha già dimostrato. L’attore ha bisogno di mantenere
una corporatura grande e muscolosa per il suo personaggio,
arrivando a pesare più di 108 chili per la seconda stagione,
mettendo su più muscoli nel processo. Anche se il suo peso esatto
per la terza stagione è sconosciuto, è chiaro che si aggira ancora
intorno a quello, qualcosa che probabilmente continuerà a
mantenere prima che la quarta stagionedi
Reacher inizierà le riprese. Mantenere la sua statura
mentre recita dimostra il suo talento poliedrico nel dare vita al
personaggio.
Questo continuerà a essere evidente
durante la terza stagione, con le lodi di Richters per Ritchson
che sottolineano quanto egli incarni il ruolo, anche quando non
è davanti alla telecamera. È qualcosa che sarà in grado di fare man
mano che il franchise continuerà ad espandersi, non solo con le
nuove stagioni di Reacher, ma anche con l’imminente spin-off
di Neagley, incentrato sul personaggio di Maria Sten della
serie originale. Anche se non è chiaro se apparirà in quella serie,
è comunque diventato il volto di quello che sta diventando un
franchise di successo per Prime Video, a testimonianza della sua
impressionante dedizione.
Prime Video ha svelato il
trailer ufficiale della terza stagione di Reacher. La stagione in otto episodi sarà
rilasciata con cadenza settimanale, con i primi tre episodi in
anteprima il 20 febbraio e gli episodi successivi in uscita ogni
giovedì fino al 27 marzo 2025 in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo. Dopo che la seconda stagione si è confermata la più vista
nel 2023 su Prime Video, è stato annunciato il rinnovo anticipato
di Reacher per una quarta stagione, le cui riprese
inizieranno nel 2025.
La terza stagione di Reacher
Basata sul romanzo La vittima
designata (Persuader) di Lee Child,
nella terza stagione di questa serie ricca di azione, Reacher
precipita nel cuore oscuro di una vasta impresa criminale nel
tentativo di salvare un informatore della DEA sotto copertura il
cui tempo sta per scadere. Qui trova un mondo di segreti e violenza
e si confronta con alcune questioni in sospeso del suo passato.
La terza stagione di Reacher vede Alan
Ritchson nel ruolo principale di “Jack Reacher”, con Maria
Sten che torna a vestire i panni di “Frances Neagley”. Nel cast di
questa stagione troviamo anche Anthony Michael Hall nel ruolo di
“Zachary Beck”, Sonya Cassidy come “Susan Duffy”, Brian Tee nei
panni di “Quinn”, Johnny Berchtold interpreta “Richard Beck”,
Robert Montesinos è “Guillermo Villanueva”, Olivier Richters come
“Paulie” e Daniel David Stewart nel ruolo di “Steven Elliot.”
Basata sui romanzi di Lee Child,
Reacher è prodotta da Amazon MGM Studios, Skydance
Television e CBS Studios. La serie è scritta dallo scrittore e
sceneggiatore nominato agli Emmy Nick Santora (FUBAR, Prison
Break), che ne è anche executive producer e showrunner. Oltre
a Santora e Child, Ritchson sarà executive producer insieme a Don
Granger, Scott Sullivan, Mick Betancourt, con David Ellison, Dana
Goldberg e Matt Thunell per Skydance. Carolyn Harris e Kenny Madrid
sono gli executives-in-charge della serie per Skydance
Television.
Nella terza stagione (qui
la recensione), Reacher elabora un piano complicato per
infiltrarsi nell’operazione di Beck, sospetto
trafficante di droga, che diventa tanto più complesso quanto più si
approfondisce. La terza stagione adatta Persuader, il
settimo romanzo della serie dell’autore Lee Child
e la storia inizia seriamente quando Reacher
(Alan Ritchson) scorge per strada un vecchio
nemico che pensava di aver ucciso anni prima, il che porta alcuni
agenti della DEA a reclutarlo per una pericolosa missione sotto
copertura che coinvolge l’importatore di tappeti Zack
Beck (Anthony Michael
Hall).
La première della terza stagione di
Reacher si apre dunque con il protagonista che
salva il figlio di Beck, Richard (Johnny
Berchtold), da un tentativo di rapimento e si ritrova
nella proprietà di Beck. I primi tre episodi rimangono fedeli al
romanzo, dove il protagonista deve improvvisare e superare i suoi
nuovi datori di lavoro mentre il piano affrettato che ha ideato con
l’agente della DEA Duffy (Sonya
Cassidy) si dipana lentamente intorno a loro. L’obiettivo
è dunque quello di infiltrarsi negli affari di Beck è però in
contrasto con quello di Duffy: lei vuole salvare un’informatrice
scomparsa, mentre Reacher vuole solo uccidere
Quinn (Brian Tee) una volta per
tutte.
Come Reacher e gli agenti della DEA
hanno inscenato il tentativo di rapimento del figlio di Beck
Il rapimento che apre la terza
stagione di Reacher è tratto direttamente da
Persuader: l’antieroe di Ritchson “salva” Richard da un
rapimento e lo riporta da Beck. I fan della serie potrebbero subito
sospettare che ci sia qualcosa di strano, come la probabilità che
Reacher si imbatta in un rapimento e porti con sé una grossa
magnum. Questo perché il rapimento di Richard era in realtà un
elaborato stratagemma per far entrare il protagonista nella villa
di Beck, e l’episodio racconta di come Reacher, Duffy e gli altri
agenti della DEA abbiano organizzato il rapimento passo dopo
passo.
Reacher deve sparare sia con
munizioni vere che a salve, con cartucce per simulare gli spari.
Devono simulare la morte della guardia del corpo di Richard
lanciando una granata nella sua auto, che in realtà è una flashbang
progettata per stordire. Reacher è anche consapevole di dover
eliminare l’opzione di portare Richard alla polizia, quindi fa
credere di aver ucciso un poliziotto per sbaglio durante la
sparatoria; in realtà, l’agente della DEA
Villanueva (Roberto Montesinos) è
stato imbottito di squibs per simulare questo effetto.
In sostanza, si tratta di un piano
folle che non accadrebbe mai nella realtà, ma che è in qualche modo
accettabile in questo contesto. La cosa funziona anche a loro
favore: Beck è talmente grato a Reacher da offrirgli un lavoro e
una nuova casa. Tuttavia, proprio come pensava Reacher, c’erano
delle falle nel piano a cui non avevano pensato, che causano grossi
problemi negli episodi successivi.
L’agente Duffy è l’ultimo interesse
amoroso di Reacher ed è lei che lo recluta per andare sotto
copertura con Beck. Come per Reacher, anche per lei la missione è
personale. Ha infatti inviato un’informatrice confidenziale di nome
Teresa sotto copertura all’interno dell’operazione
di Beck, che poi è scomparsa. Sebbene l’operazione sia finalizzata
a distruggere Beck e il suo misterioso datore di lavoro,
l’obiettivo principale di Duffy è salvare Teresa. Proprio come in
Persuader, la terza stagione svelerà questo mistero.
Reacher trova l’orecchino di Teresa in una cella del complesso di
Beck, a riprova della sua presenza, ma non sa se sia viva o
morta.
Reacher vuole invece trovare Quinn e
ucciderlo una volta per tutte. Quinn faceva parte dei servizi
segreti militari durante il periodo in cui Reacher lavorava con i
110° Investigatori Speciali ed era sospettato di aver venduto
informazioni riservate; Reacher reclutò una giovane e brillante
sergente di nome Kohl (Mariah
Robinson) per indagare sul caso insieme a lui. I due
stringono una stretta amicizia lavorando insieme e alla fine
Reacher la incarica di arrestare Quinn.
Tragicamente, Quinn ha però la
meglio e Reacher scopre in seguito il corpo gravemente mutilato di
Kohl nella casa di Quinn. Nel libro, questo lo porta a rintracciare
Quinn e a sparargli in testa, cosa a cui l’agente disonesto riesce
però a sopravvivere. Il terzo episodio della terza stagione,
“Numero 2 con una pallottola”, ha confermato che Quinn è
il capo di Beck e che in precedenza aveva fatto rapire, torturare e
tagliare l’orecchio a suo figlio Richard in un gioco di potere per
impadronirsi degli affari di Beck.
Come Reacher copre i suoi omicidi e
prende il posto di Duke
Nel secondo e terzo episodio della
terza stagione di Reacher, il personaggio diventa
quindi un tirapiedi di Beck. Gli vengono affidati vari compiti
noiosi, come guidare un camion o scortare il figlio di Beck in
città, ma il capo della sicurezza di Beck, Duke
(Donald Sales), che in realtà lavora per Quinn,
tiene Reacher fuori dal giro degli affari interni. Reacher decide
che, per portare a termine la sua missione, deve dunque prendere il
posto di Duke come capo della sicurezza di Beck.
Prima di arrivare a questo punto, il
secondo episodio “Truckin‘” vede Reacher in coppia con un
criminale soprannominato Angel Doll
(Manuel Rodriguez-Saenz) per identificare il
camion guidato dal presunto rapitore. Beck sospetta che il
tentativo di rapimento provenga da una banda rivale, quindi Angel
Doll e Duke indagano su questa possibilità. Purtroppo Reacher non è
l’attore più convincente, quindi quando Angel Doll ispeziona il
veicolo distrutto, nota dei buchi nella storia di Reacher. Quando
affronta l’antieroe di Ritchson alla fine dell’episodio, Reacher
decide che sarebbe più facile uccidere Angel Doll per eliminarlo
come minaccia.
L’episodio 3 prevede che il
protagonista esca di nascosto dal complesso di Beck per ripulire il
casino che ha fatto con Angel Doll, solo che lui e Duffy vengono
attaccati da due camionisti che si imbattono nella scena. Dopo aver
ucciso anche loro, Reacher e Duffy nascondono i loro corpi in
container vuoti, mentre Duffy entra nelle e-mail di Angel Doll per
rintracciare le sue attività precedenti. Le fa poi inviare
un’e-mail da Angel Doll a Duke, affermando di sapere dove si
nascondono i rapitori.
Si tratta di una trappola tesa dal
protagonista per mettere alle strette Duke e, una volta entrati,
punta la pistola contro il capo della sicurezza di Beck. Duke si
rifiuta di spifferare tutto e sostiene che egli è uno sprovveduto,
dato che aveva avuto l’impressione che lui sia della DEA. Reacher
lo uccide con un colpo alla testa. Poi spara alla casa per
convincere Beck che è appena avvenuto un furioso scontro a fuoco,
prima di farla saltare in aria per eliminare tutte le prove.
Consegna poi anche la pistola di Angel Doll a Beck, che ritiene che
il primo lo abbia venduto a una banda rivale.
La rapida scalata di Reacher
all’interno dell’operazione di Beck è fenomenale, ma è molto
mirata. Con Duke e Paulie (Olivier
Richters) che sospettano profondamente di lui e il tempo
potenzialmente a disposizione di Teresa che sta per scadere, ha
bisogno di conoscere rapidamente i dettagli dell’operazione di
Beck. L’unico modo per farlo è togliere di mezzo Duke e, poiché
Beck è a corto di uomini, Reacher è l’unica vera scelta per
sostituirlo.
La morte di Duke assicura quindi al
protagonista la promozione che cercava, e nei prossimi episodi si
vedrà come si comporterà in questo ruolo. Non ha ancora incontrato
Quinn, ma dato che quest’ultimo è sopravvissuto a malapena a un
colpo alla testa, è possibile che non ricordi nulla del suo nemico.
In ogni caso, con l’inevitabile scontro tra Reacher e Paulie
all’orizzonte, le cose potrebbero farsi più intense nella serie di
Amazon.
La terza stagione di
Reacher (qui
la recensione) si conclude con una nota positiva, in cui il
protagonista affronta una delle sue più grandi sfide ma ne esce
comunque vittorioso. A differenza delle prime due stagioni
(qui
la recensione della prima e
qui della seconda) della serie poliziesca di Prime Video, la terza stagione inizia
con una nota strana: il personaggio di Alan Ritchson non
sembra il solito. Tuttavia, un colpo di scena rivela ben presto che
Jack Reacher è sotto copertura per la DEA e ha
messo in scena un inganno per conquistare la fiducia di un
venditore di tappeti sospetto, Zachary Beck.
I flashback rivelano che ha
accettato di unire le forze con la DEA solo perché questa missione
sotto copertura gli permetterebbe di eliminare Xavier
Quinn, l’uomo che ha ucciso la sua collega del MP,
Dominique Kohl. Poiché Quinn controlla il traffico
segreto di armi di Beck, Reacher spera quindi di catturarlo e
ucciderlo attraverso la sua operazione segreta. Tuttavia, Quinn si
rivela uno degli avversari più pericolosi per il nostro eroe.
Tuttavia, nonostante le numerose sfide affrontate nel corso della
terza stagione, Reacher, Neagley e la DEA riescono a sconfiggere i
cattivi prima che sia troppo tardi.
Come Reacher e la sua squadra
salvano Teresa e uccidono Quinn nel finale della terza
stagione
Dopo gli eventi della terza stagione
di Reacher, nell’episodio 7, il personaggio
principale si rende conto che Quinn li ha
ingannati facendogli credere che la vendita di armi avvenisse al
deposito di armi. Tuttavia, Jack Reacher e i suoi
due alleati della DEA, Duffy e
Villanueva, continuano a gestire la situazione
approfittando del fuoco incrociato tra gli uomini di Quinn e gli
agenti dell’ATF. In seguito, prendono addirittura il controllo di
due camion diretti alla villa di Beck ed entrano
senza problemi nel complesso della casa senza destare i sospetti di
Paulie.
Tuttavia, l’arco finale della
stagione inizia quando Paulie diventa sempre più
sospettoso del parcheggio di uno dei camion e si dirige verso di
esso. Rendendosi conto che solo lui può gestire Paulie, Reacher
chiede a Neagley e agli agenti della DEA di
recarsi alla casa mentre si prepara per la resa dei conti finale
con il gigante. Nella casa, Neagley si traveste da cameriere,
mentre Duffy va a salvare Teresa. Nel frattempo,
Villanueva si reca nella stanza di Richard Beck
per salvarlo.
Poco dopo che Duffy si trova nella
stanza di Teresa, si presenta l’acquirente di Quinn,
Nasser, che spera di sfruttare al meglio il tempo
trascorso con Teresa. Inizialmente Duffy sembra preoccupata di
aggredirlo perché potrebbe dare l’allarme e allertare i suoi
uomini. Tuttavia, alla fine getta al vento la sua prudenza e uccide
l’uomo. Dopo una battaglia finale tra gli eroi e i cattivi, Reacher
riesce quasi a catturare Quinn. Tuttavia, i mafiosi russi a cui
Quinn aveva prestato dei soldi compaiono all’improvviso e cercano
di portarlo via.
Neagley li costringe a
restituirglielo non solo offrendo i soldi che Quinn avrebbe
guadagnato dai suoi acquirenti, ma anche usando una granata diffusa
per minacciarli. In questo modo, i mafiosi accettano di abbandonare
Quinn. Mentre Neagley e gli agenti della DEA risolvono i problemi
rimasti, Reacher vendica la morte di Dominique
Kohl facendo prima ricordare a Quinn come l’ha uccisa e
poi sparandogli con un fucile da caccia, ponendo così fine una
volta per tutte alla sua nemesi.
Reacher sconfigge Paulie nel finale
della terza stagione
Una delle scene più attese e
avvincenti del finale della terza stagione di
Reacher è quella in cui il Jack Reacher di
Alan Ritchson si accinge a sconfiggere il
Paulie di Olivier Richters. Dopo
aver preparato la scena del combattimento per quasi tutta la durata
della stagione, nel finale di Reacher si offre una
sequenza di combattimento in cui il protagonista quasi muore dopo
essere stato picchiato da un titano di due metri. Durante il
combattimento, i due personaggi finiscono addirittura per cadere
nella fossa di roccia che in precedenza era stata usata dagli
uomini di Quinn per gettare i corpi nell’oceano.
Reacher sembra voler annegare Paulie
in mare prima di dirigersi verso la villa, ma, con sua grande
sorpresa, Paulie ne esce vivo. Nella guardiola della villa si
svolge allora una battaglia finale tra i due personaggi. Paulie
mette di nuovo in mostra la sua forza e cerca di sopraffare
Reacher. Tuttavia, egli estrae abilmente il proiettile dalla
cintura della pistola e ne ottura la canna mentre combatte contro
Paulie. Poi fa credere a Paulie di avere il sopravvento facendolo
stare dietro la pistola. Non appena Paulie tenta di sparare, però,
la canna della pistola gli esplode in faccia e lo uccide. “Tu
sarai anche più grande e più forte, ma io sono più
intelligente”, sono le ultime parole di Reacher a Paulie.
Cosa intende la Neagley quando dice
che Reacher “odia i pezzi grossi”?
Dopo che Reacher e la squadra hanno
salvato la situazione, Neagley dice di aver finalmente capito
perché fa quello che fa. Sostiene che non combatte il crimine solo
per sistemare le cose e proteggere i piccoli. Lo fa invece perché
odia “i grandi e potenti figli di puttana che pensano di farla
franca”. In Persuader di Lee Child,
da cui è stata tratta la terza stagione di
Reacher, Jack Reacher cita la stessa frase quando
Duffy gli pone la stessa domanda. Facendo in modo che Neagley rubi
la frase di Reacher dai libri, lo show sembra cercare di stabilire
che lei lo conosce più di quanto lui conosca se stesso.
La battuta di Neagley sottolinea
anche che il senso di giustizia di Reacher potrebbe non essere
sempre guidato dalle cose giuste. Come risponde Duffy nel libro,
“produce i risultati giusti per le ragioni sbagliate”.
Anche Reacher non lo nega, spiegando perché chiede a Neagley come
mai ci abbia messo così tanto a capirlo. La citazione dimostra che
Reacher non è il tipico eroe che mette sempre le cose a posto
facendo ciò che è moralmente corretto. È piuttosto un antieroe
moralmente grigio, che lascia dietro di sé un’enorme scia di sangue
ed è spesso spinto da motivazioni oscure. Tuttavia, anche se le sue
ragioni sono spesso sbagliate, Reacher finisce sempre per servire
il bene comune punendo i cattivi.
Perché Duffy si separa da Reacher
prima che possa farlo lui
Nel finale della prima stagione di
Reacher, il personaggio di Alan
Ritchson ha avuto una difficile conversazione con
Roscoe, in cui ha dovuto spiegarle che il suo
stile di vita non gli avrebbe mai permesso di avere una relazione a
lungo termine. La donna allora lo lascia andare ma gli scrive il
suo numero sulla confezione di una barretta Clark, sperando che si
incontrino di nuovo. Anche la Dixon della seconda
stagione di Reacher era affezionata al personaggio verso la fine,
ma lo lascia andare perché capisce che lui ama la strada aperta e
la sua libertà più di ogni altra cosa.
Fortunatamente per Reacher,
Duffy non cerca di complicargli le cose. Prima che
lui possa chiudere la storia con lei su una nota positiva, lei gli
si avvicina e gli dice che non è il tipo di persona che “si
attacca a te, lo fa durare”. In questo modo stabilisce che è
molto simile a Reacher, soprattutto per quanto riguarda il modo in
cui percepisce le relazioni sentimentali. Reacher è quindi
sollevato dal fatto che lei gli rivolga lo stesso discorso di
commiato che di solito rivolge alle donne con cui ha una relazione
sentimentale.
La spiegazione dei consigli di
Reacher a Richard Beck
Richard Beck si
sente perso e senza idee dopo la morte del padre. Mentre osserva le
forze dell’ordine sciamare nella villa paterna, si rende conto che
sta per perdere tutto. Tuttavia, Reacher gli indica la strada,
consegnandogli le chiavi di un’auto e incoraggiandolo a fare
l’unica cosa a cui aveva sempre pensato: “prendere un mazzo di
chiavi d’auto, oltrepassare il cancello e sparire”. Gli chiede
anche di prendere tutti i soldi dalla casa e di andarsene prima che
i federali ne trovino qualcuno.
Prima di seguire il consiglio di
Reacher, Richard si confida di sentirsi in colpa per non aver visto
di più il lato buono di suo padre quando era ancora vivo. Reacher,
come sempre, dice molto condividendo solo poche parole di
consiglio: “Secondo la mia esperienza, se passi molto tempo a
pensare al tuo passato… beh, probabilmente non è una buona
cosa”. Quando Richard gli chiede cosa fa quando non riesce a
dimenticare cose terribili del passato, Reacher risponde che trova
la cosa “terribile” e la uccide. In questo modo, gli insegna una
lezione preziosa: bisogna dimenticare le cose che non si possono
controllare e agire per cambiare quelle che si possono.
Tutte le morti nel finale della
terza stagione di Reacher
Molti cattivi muoiono nel finale
della terza stagione di Reacher. Fortunatamente,
anche se sembrava che questa stesse prefigurando la morte di
Villanueva, questi sopravvive alla battaglia finale e si ritira
felicemente dalla DEA. Personaggi della terza stagione come
Paulie, Quinn e
Naseer incontrano invece il destino che meritavano
dopo che gli eroi li hanno uccisi. Purtroppo, anche Zachary
Beck non ne esce vivo. Verso la fine della terza stagione,
Beck si riscatta accettando di aiutare gli eroi e dicendo a suo
figlio che lo rende orgoglioso.
Tuttavia, l’uomo incontra un tragico
destino quando mette a rischio la sua vita per salvare suo figlio
Richard. Sebbene Richard Beck fosse inizialmente considerato uno
dei cattivi della terza stagione, il suo legame con il figlio e il
suo desiderio di cambiare lo hanno reso positivo. Per questo
motivo, la sua tragica fine nella terza stagione di
Reacher è triste quanto quella di Russo nella
seconda stagione.
Come la Stagione 3 di
Reacher prepara la Stagione 4
Come i suoi predecessori, la terza
stagione di Reacher adatta completamente la storia standalone di un
intero romanzo di Lee Child. Ripercorrendo tutte
le tappe della storia di Persuader di Child, la terza
stagione termina dunque con una nota conclusiva senza aprire
direttamente la strada a un’altra stagione. Il finale, in cui Jack
Reacher torna ad abbracciare la strada aperta, promette solo che il
personaggio di Alan Ritchson finirà in una città. Come sempre, i
guai lo troveranno e si troverà in qualche modo nel mirino di
un’altra serie di criminali.
Anche se solo il tempo ci dirà quale
libro verrà adattato alla quarta stagione di
Reacher, è probabile che il protagonista si unisca
a una nuova serie di eroi nel prossimo arco della serie. Poiché la
Neagley è sempre apparsa in tutte le stagioni di Reacher, gli
spettatori possono aspettarsi un suo ritorno anche nella quarta
stagione. Dal momento che è stata confermata anche la serie spinoff
con la Neagley, il pubblico ha dunque ancora molto da aspettarsi
dal franchise.
La popolarissima serie Reacher
di Amazon
Prime Video tornerà presto per una terza stagione e ci sono
molti aggiornamenti interessanti sugli episodi in arrivo. Basata
sulla serie di romanzi di Lee Child, Reacher segue l’omonimo personaggio che, dopo
essere entrato nella vita civile, usa i suoi anni come
investigatore militare per risolvere casi di alto profilo.
Combinando l’arguzia e il fascino della serie di libri con un sacco
di emozionanti scene d’azione sullo schermo, la serie Prime Video è già diventata una delle sue
produzioni più popolari.
Accolta con una valanga di elogi
dalla critica, Reacher è stata particolarmente applaudita
per il suo impegno nei confronti della serie di libri di Lee Child
(tramite Rotten
Tomatoes). Oltre ai riconoscimenti della critica,
Reacher si è rivelato anche una grande attrazione per Prime
Video, e la serie è stata rinnovata per una seconda stagione anche
se altri spettacoli sono stati cancellati dallo streamer. La
seconda stagione dovrebbe continuare il trend positivo della serie
Reacher, ma il suo successo non avrà molta influenza sul
destino della terza stagione. In una mossa senza precedenti, la
terza stagione di Reacher ha ricevuto il via libera ancor
prima dell’inizio della seconda stagione.
Ultime notizie su Reacher –
Stagione 3
Rivelato il trailer completo
della stagione 3
Con la saga piena d’azione che
continuerà a febbraio, le ultime notizie arrivano sotto forma di
un trailer completo della stagione 3di Reacher. Sulla
base della hit dei Kansas “Carry On My Wayward Son”,
l’anteprima del
trailermanda Reacher sotto copertura con un importatore
di tappeti di successo che è sospettato di essere coinvolto in
affari loschi. Infiltrandosi nell’operazione, Jack è riluttante
a collaborare con l’imponente Paulie, ma i due sono in disaccordo
fin dall’inizio. Alla fine, la copertura di Jack viene scoperta
ed è costretto a combattere per uscirne usando tutti i mezzi a sua
disposizione.
La prossima avventura di
Reacher inizia a febbraio
Continuando a essere uno dei più
grandi successi di Prime Video, lo streamer ha effettivamente
rinnovato la terza stagione prima che la seconda fosse stata
presentata in anteprima, e ciò ha permesso allo show di continuare
la produzione senza interruzioni. Pertanto, Prime Video avrà solo
un anno di intervallo tra le stagioni, con la terza stagione
di Reacher in arrivo il 20 febbraio 2025. La stagione
continuerà con il programma di uscita settimanale, con i primi tre
episodi in uscita il 20 febbraio e i restanti cinque ogni giovedì
fino al 27 marzo.
Considerando lo stile antologico
delle storie di Reacher, non è facile fare ipotesi su chi
apparirà nel cast della terza stagione. Ovviamente, Alan
Ritchson riprenderà il ruolo del muscoloso Reacher, ed è stato
confermato che Maria Stern tornerà nei panni di Frances
Neagley.
La terza stagione ha aggiunto una
serie di nuovi membri al cast, tra cui Anthony Michael Hall nel
ruolo dell’uomo d’affari corrotto Zachary Beck e Sonya Cassidy
nel ruolo dell’agente della DEA Susan Duffy. Brian Tee è stato
scelto per interpretare il malvagio Quinn, un uomo legato al
passato oscuro di Reacher. Johnny Berchtold interpreterà Richard
Beck, uno studente universitario il cui tentativo di rapimento è
l’incidente scatenante della stagione. Reacher sarà affiancato
dall’agente della DEA Guillermo Villanueva, interpretato da Roberto
Montesinos, e dall’agente novellino Steven Elliot, interpretato da
Daniel David Stewart.
Il cast noto della terza stagione
di Reacher include:
La terza stagione di Reacher
non seguirà il romanzo alla lettera, come dimostra il ritorno di
Frances Neagley
Dopo molte speculazioni su quale
dei romanzi di Lee Child sarebbe stato il soggetto della terza
stagione, la star della serie Alan Richson ha finalmente messo fine
alla questione quando ha annunciato nel gennaio 2024 che
Persuader sarebbe stata la fonte. Il settimo libro di
Reacher, Persuader, segue l’eroe titolare mentre viene
arruolato per aiutare a far cadere un potente boss della droga
infiltrandosi nella sua organizzazione. Nel frattempo, Reacher
ha anche il compito di salvare un agente della DEA sotto copertura
che è immerso nell’organizzazione e sta rapidamente perdendo la
sua copertura.
Sebbene ogni stagione abbia
utilizzato i libri come punto di partenza, la terza stagione di
Reachernon seguirà alla lettera il romanzo,
come dimostra il ritorno di Frances Neagley. La partner e
confidente di Reacher ha fatto parte di ogni stagione finora, e
Stern ha già confermato il suo ritorno nella terza stagione, anche
se Neagley non era un personaggio di Persuader di Child.
Trailer della terza stagione di
Reacher
Insieme alla data di uscita, Prime
Video ha pubblicato un teaser trailer per la terza
stagione di Reacher, in uscita a dicembre
2024. La clip di 45 secondi mette in evidenza la nuova avventura di
Reacher e rivela che in qualche modo è collegata al suo passato.
Mentre Jack e Neagley lavorano di nuovo insieme, il teaser rivela
il suo nuovo nemico, il gigantesco Paulie. Con un cattivo grande il
doppio di lui, Reacher dovrà usare la mente invece della forza
bruta per vincere.
Poco dopo l’uscita del primo
teaser, Amazon Prime Video ha pubblicato un trailer completo per la terza
stagione di Reacher, che illustra la trama della
stagione in modo più dettagliato. Arruolato dalla DEA per
infiltrarsi nelle operazioni di un importante importatore di
tappeti, Reacher deve ingraziarsi l’organizzazione potenzialmente
criminale. Questo lo mette faccia a faccia con l’enorme Paulie, e
gli alleati riluttanti si azzuffano fin dall’inizio. Come al
solito, le cose peggiorano e Jack deve farsi strada dopo che la sua
copertura è saltata.
Nell’episodio 1 della terza stagione
(qui
la recensione) di Reacher, il personaggio di Alan
Ritchson prende in giro la taglia di
Paulie chiedendogli dell’“HGH”,
lasciando la curiosità di capire cosa stia cercando di insinuare.
Per quanto riguarda la rappresentazione del personaggio principale,
Jack Reacher, la serie poliziesca di Prime Video è rimasta fedele al
materiale di partenza. Anche se la versione della serie parla un
po’ troppo, sfidando il tropo del “Reacher non ha detto
niente”, è comunque ancora un uomo di poche parole.
Come nei libri, il personaggio di
Alan Ritchson si limita quindi a qualche battuta
di circostanza. Altre volte, la sua sola presenza è sufficiente a
incutere timore ai suoi nemici e a ottenere il rispetto dei suoi
alleati. Nella terza stagione, tuttavia, il personaggio si dota di
gag relative alle dimensioni del cattivo perché, per la prima
volta, si imbatte in una persona alta molto più di lui. Quando
quindi incontra per la prima volta il cattivo, Paulie, non si
trattiene dal chiedergli se sta cercando HGH.
Quando Reacher arriva per la prima
volta alla residenza di Zachary Beck nell’episodio 1 della terza
stagione, incontra Paulie. Poiché Reacher incrocia raramente
persone più alte e più larghe di lui, la mastodontica statura di
Paulie lo coglie di sorpresa. Tuttavia, invece di sentirsi
intimidito dalla presenza di Paulie, lo affronta quando inizia a
perquisirlo alla ricerca di armi. Chiede a Paulie se si aspetta di
trovare HGH e un ago ipodermico. Poiché l’ormone sintetico della
crescita umana (HGH) è spesso usato dai culturisti per migliorare
le prestazioni e aumentare le dimensioni, Reacher accusa Paulie di
fare uso di steroidi.
Lo chiama apertamente in causa per
il suo uso di steroidi, insinuando che le sue dimensioni massicce
siano solo il risultato di miglioramenti chimici piuttosto che di
una forza naturale. Reacher raddoppia poi la sua posizione in
un’altra scena in cui Paulie lo sfida a fare più panca di lui in
palestra. Invece di accettare la sfida, Reacher smaschera abilmente
Paulie perché è tutto muscoli e niente cervello, facendo sì che si
dia un pugno da solo. Questi momenti esilaranti tra il protagonista
e Paulie stabiliscono che, anche se per una volta Reacher si trova
ad affrontare qualcuno più grande di lui, i suoi insulti
intelligenti e la sua prontezza di spirito sono sufficienti a
livellare il campo di gioco.
Reacher probabilmente conosce una
serie di insulti basati sull’altezza per esperienza personale
Quando Reacher dice a Neagley che
Paulie è ancora più grosso di lui, lei dice scherzando che l’ultima
volta che ha visto qualcuno così grosso è stato sul monte Rushmore.
D’altronde, non è la prima volta che qualcuno prende in giro le sue
di dimensioni. La battuta di Neagley stabilisce che Reacher ha
ricevuto molte battute basate sull’altezza per tutta la vita.
Perciò, per esperienza personale, probabilmente ha molti altri
arguti assi nella manica per sviare le affermazioni di Paulie di
essere più forte e più grosso di lui.
Anche se queste battute potrebbero
non essere sufficienti per sconfiggere Paulie in una sfida uno
contro uno, potrebbe entrare nella testa del cattivo della terza
stagione e rompere la sua fiducia con i suoi giochi psicologici. Di
solito, nei libri originali, il protagonista non dovrebbe essere un
gran chiacchierone. Tuttavia, il fatto che debba affidarsi
maggiormente alle parole e agli stratagemmi per stabilire la sua
superiorità su Paulie suggerisce che il personaggio di
Olivier Richters è una vera e propria minaccia
nella terza stagione di Reacher.
Anche se Jack Reacher non è facile da sconfiggere, Alan
Ritchson è comunque un essere umano. La star di
Reacher (qui
la recensione della terza stagione) ha infatti recentemente
rivelato di aver perso i sensi durante le riprese della scena di
combattimento con il mastodontico Paulie per il finale della terza
stagione della sua serie Prime Video, ora disponibile in streaming sulla
piattaforma. “Ad un certo punto l’attore di Paulie (Olivier
Richters) mi ha sbattuto contro il tavolo così forte che l’ho
sfondato e sono finito nel settimo girone dell’inferno“, ha
detto Alan Ritchson a Entertainment Weekly. “E mi
sono svegliato un giorno e mezzo dopo.
“Quando ho ripreso i sensi, ho
dovuto dire ai miei figli che mi sentivo benissimo, perché erano
sul set e non volevo che pensassero che papà fosse morto e che non
sarebbe stato bene. Sono stati i peggiori minuti della mia
vita“. “Il punto è che guardi Reacher che viene massacrato
per cinque minuti di fila. E io ero tipo, ‘Questo è divertente. Mi
piace questa idea.’ E ho avuto la brillante trovata di girare
personalmente la scena senza uno stuntman, perché volevo che il
pubblico sapesse che ero io a fare quelle cose. Volevo che la
telecamera si alzasse e rimanesse sul mio viso per tutto il tempo.
Tutti dicevano, ‘Ti farai uccidere, ti farà troppo male, fallo fare
ad uno stuntman’ E io ero tipo, ‘No, lasciatemi fare.’“
A riguardo Ritchson ricorda di aver
avuto una “grossa discussione” con la sua squadra per la
realizzazione di questo particolare stunt. “Io dicevo: “Lo
faccio. Lo facciamo“”, racconta. “E ho vinto. A
malincuore, mi hanno detto: ‘È meglio che tu non muoia perché ti
abbiamo avvisato che morirai e abbiamo cercato di
avvertirti’”. L’attore ha poi detto che ci sono volute
“tre settimane” per girare la sequenza di combattimento,
aggiungendo: “Si trattava di un momento di tre secondi in 28
minuti di contenuti, tanto per darvi un esempio di come è stata la
mia vita in quelle tre settimane. È stato uno spasso”.
Reacher – stagione 3 ora disponibile su Rotten
Tomatoes e il punteggio stabilisce un nuovo record per lo show.
Basata sulla serie di romanzi Jack Reacher dell’autore Lee Child, la serie di
successo Prime Video è stata presentata per la
prima volta nel 2022, con Alan Ritchson nel ruolo dell’omonimo
eroe. La terza stagione diReacher,
che adatta gli eventi del romanzo Persuader di Child, vede
il personaggio principale infiltrarsi in un’organizzazione
criminale e scontrarsi con Paulie (Olivier Richters), un potente
esecutore. Finora le recensioni dello show sono state
entusiastiche, creando grandi aspettative per la terza
stagione.
Rotten Tomatoes
rivela ora che Reacher ha debuttato con un punteggio
impressionante del 100% su 16 recensioni, al momento della
stesura. Anche se questo punteggio potrebbe variare con l’aggiunta
di altre recensioni, attualmente segna la stagione più votata dello
show, battendo il punteggio del 98% della seconda stagione. Il
punteggio del Popcornmeter, basato sul pubblico, non sarà
disponibile per la terza stagione fino a dopo la prima. Di seguito
è riportato un grafico che mette a confronto i punteggi delle
stagioni:
Cosa significa il punteggio di
Rotten Tomatoes della terza stagione per Reacher
Perché il punteggio del
pubblico potrebbe battere quello della seconda stagione
Anche se, dopo l’aggiunta di altre
recensioni di Reacher
stagione 3, il punteggio dovesse scendere un po’, i nuovi
episodi continuano a essere un punto di forza della serie. Finora
ogni stagione è stata un grande successo per lo streamer e la
serie si classifica ancora come uno degli originali Prime Video più
visti di sempre. Per quanto riguarda i punti di forza della
terza stagione, la recensione di Greg MacArthur per
ScreenRant sottolinea che sembra un ritorno alle origini con
una storia avvincente:
I fan che hanno amato le
stagioni 1 e 2 di Reacher e quelli che hanno apprezzato Il
persuasore di Lee Child, apprezzeranno molto la terza stagione.Non è così espansiva o piena di retroscena come lo era la
seconda stagione, il che per alcuni potrebbe essere una buona
cosa.
Il fatto che lo show funzioni per
il pubblico, tuttavia, sarà la chiave del suo successo, e c’è
motivo di credere che sarà così. Le
recensioni della seconda stagione di Reacher sono state
positive, ma la stagione è stata criticata per il fatto che il
lupo solitario Reacher lavorasse molto come parte di una squadra,
oltre al fatto che le scene di combattimento mancassero di grinta.
Con la trama della terza stagione che rimette Reacher da solo e lo
stesso Ritchson che ha recentemente rivelato che è stata data
maggiore importanza al fatto di rendere giusti i combattimenti
della terza stagione di Reacher, il punteggio del
Popcornmeter per i nuovi episodi potrebbe finire per essere
superiore al 76% della seconda stagione.
Reacher di Prime Video si è già fatta un nome
portando in vita con successo gli amati personaggi dei libri di
Lee Child grazie a un casting azzeccato.
L’imponente e integerrimo Alan Ritchson ha
incarnato perfettamente il ruolo di Jack Reacher e, con la terza stagione all’orizzonte,
la serie sembra destinata a continuare questa tendenza. Ora, in
vista della prossima stagione, Reacher ha appena
rivelato il casting per un ruolo cruciale tratto dal libro
Persuader, e i fan saranno felici della scelta.
La terza stagione di
Reacher sarà l’adattamento di Persuader, uno degli episodi
più intensi della serie di Lee Child. Ambientata sullo sfondo della
costa frastagliata del Maine, la trama invia Reacher sotto
copertura nella casa-fortezza dell’enigmatico Zachary Beck
(interpretato da Anthony Michael Hall), la cui
vita è avvolta da paranoia e pericolo, tanto da circondarsi di un
esercito di guardie del corpo ben addestrate per proteggere la sua
famiglia.
Tra queste guardie del corpo c’è
Paulie, un personaggio così immenso da far alzare lo sguardo a
Reacher. Descritto nei libri di Child come un “tipo molto grosso”,
che sovrasta Reacher con una presenza fisica scoraggiante, trovare
l’attore giusto per riempire questi panni non è stata un’impresa da
poco. Ecco Olivier Richters, affettuosamente noto come “il gigante
olandese”. Con i suoi 7 piedi e 2 pollici, Richters non è nuovo a
ruoli che richiedono la sua imponente statura, essendo apparso in
Vedova nera e Indiana Jones e il
quadrante del destino. Nel romanzo, Paulie è descritto in modo
piuttosto terrificante:
“Era un tipo molto grosso. Io
sono alto un metro e ottantacinque e devo centrarmi con molta
attenzione per passare attraverso una porta standard di trenta
centimetri. Questo tizio era più alto di me di almeno quindici
centimetri e probabilmente era più largo di dieci centimetri sulle
spalle. Probabilmente mi superava di duecento chili. Forse di
più“.
Come sarà il nuovo cattivo di
Reacher?
In una recente intervista con Hall
condotta da CinemaBlend, in occasione della promozione del suo film
Trigger Warning, l’attore ha condiviso le sue
opinioni sul casting di Richters, facendo un intrigante paragone
con un classico cattivo di James
Bond: “Mi ricorda Jaws di La spia che mi amava. Era un vero
e proprio gigante, alto circa due metri e mezzo… Quel personaggio
(Paulie) vive nello show e hanno una battaglia epica. Non voglio
svelare nulla, ma sì, si incontrano sicuramente come nel libro…
Sai, Reacher e Paulie che si scontrano – c’è qualcosa di Marvel in questo, giusto? Sono come
due supereroi, quindi è piuttosto forte“.
In effetti, se la serie rimarrà
fedele al materiale di partenza, gli spettatori potranno aspettarsi
uno scontro epico che potrebbe diventare una delle scene di lotta
più memorabili della storia della televisione. Anche se la data
esatta di uscita della terza stagione di Reacher non è ancora stata
fissata, l’attesa è già cresciuta per il 2025. Rimanete
sintonizzati per ulteriori dettagli su Reacher – Stagione
3 non appena emergeranno.
La seconda stagione di
Reacher
si conclude con la 110a Unità Investigativa Speciale che porta a
termine la sua missione di vendetta, ma questo è solo metà di ciò
che accade nel finale pieno di azione. Jack Reacher ha iniziato la sua nuova missione con la
morte del suo ex compagno di squadra militare e di Frances Neagley,
Cal Franz, ma il suo omicidio è stato solo l’inizio di un profondo
mistero che alla fine ha coinvolto anche gli altri loro amici,
Manuel Orozco e Jorge Sanchez, anch’essi trovati morti. A
peggiorare le cose, c’erano i sospetti che un altro investigatore
speciale, Tony Swan, potesse averli fatti uccidere.
Il caso si rivelò troppo pericoloso
solo per Jack e Neagley, così coinvolsero altri alleati: i colleghi
investigatori speciali David O’Donnell e Karla Dixon, nonché il
poliziotto newyorkese Guy Russo. Certo, essere per lo più
circondati da persone che conoscevano Jack in precedenza alterò il
solito atteggiamento di distacco del personaggio. Ha anche reso il
finale meno sorprendente, poiché non c’era dubbio che la 110a Unità
Investigativa Speciale avrebbe fallito nel cercare vendetta contro
coloro che avevano ucciso i propri uomini. Invece, la parte più
interessante del finale della seconda stagione di Reacher è
ciò che accade dopo la vittoria di Jack e della sua squadra.
La spiegazione del piano finale
degli investigatori speciali per la seconda stagione di Reacher
(per intero)
Il piano di Jack è abbastanza
semplice, ma deve essere eseguito correttamente.
Il piano di Jack per salvare Dixon
e O’Donnell è piuttosto semplice, ma estremamente difficile da
portare a termine a causa dell’enorme rischio che comporta. Si
lascia catturare, in modo da potersi infiltrarsi nella struttura,
mentre Neagley, con l’aiuto della gente del senatore Lavoy, si fa
strada all’esterno e usa l’elemento sorpresa per mettere Langston
in difficoltà. Certo, ci sono alcune sorprese lungo il percorso, ma
gli investigatori speciali sono abbastanza capaci da adattarsi
facilmente alla situazione. Dopo una colluttazione in elicottero,
Jack mantiene la parola data e getta Langston fuori dall’aereo.
È una rottura meno triste
rispetto a quella di Roscoe.
La stagione 1 di Reacher termina con Jack che rompe con Roscoe Conklin
dopo aver avuto una relazione con lei durante il caso a Margrave.
Nella stagione 2, Jack inizia una nuova storia d’amore con il
collega investigatore speciale Dixon, ma decide ancora una volta di
separarsi. Questa volta, tuttavia, la loro separazione è meno
triste rispetto a quella di Roscoe, soprattutto perché Dixon
capisce che Jack non è in grado di stabilirsi in un posto. I due
passano l’ultima notte insieme e poi si salutano. Detto questo, non
significa che non possano riunirsi in futuro.
Il legame della 110a Unità
Investigativa Speciale viene messo in discussione nella seconda
stagione di Reacher, quando Swan diventa un sospetto
cospiratore della New Age Technology. Man mano che le prove contro
di lui si accumulavano, Jack e la squadra iniziarono ad avere
opinioni contrastanti sulla sua innocenza. Alla fine, si scopre che
Swan non ha causato la morte di Franz, Orozco e Sanchez. Invece, è
stato lui a denunciare le operazioni illegali di Langston,
causandone la morte. Il cattivo ha tenuto gli occhi solo a scopo di
verifica, cosa che ha rivelato a Jack nel finale della seconda
stagione di Reacher.
Il finale della seconda
stagione di Reacher prepara i futuri cameo della 110a
Se Finlay può tornare, anche il
centodecimo può farlo.
Alla fine della seconda stagione di
Reacher, Jack, Neagley, O’Donnell e Dixon prendono strade
diverse. La sopravvivenza dei quattro alla prova della New Age
permette alle stagioni future della serie Amazon Prime Video di
riportarli indietro, nel caso in cui la narrazione lo richieda.
Mentre i libri di Child assumono una forma di narrazione
antologica, cosa che lo show sta adattando, la seconda stagione di
Jack Reacher infrange una delle regole dei romanzi
riportando Oscar Finlay nella seconda stagione di Jack
Reacher dopo il suo coinvolgimento nella prima stagione.
Questo crea un precedente per il ritorno degli investigatori
speciali.
Dopo essersi occupato di Langston e
dei suoi uomini nella seconda stagione di Reacher, Jack e gli
investigatori speciali concludono la faccenda dando la caccia ad
AM. È interessante notare che il cattivo, solitamente calmo e
composto, agisce in preda al panico; cerca di uscire dalla
situazione ricordando a Jack che è solo l’intermediario in tutta
questa transazione. Tuttavia, è così coinvolto nel crimine che non
c’è dubbio che finirà morto. Nel frattempo, gli uomini del senatore
Lavoy vengono arrestati dalla Sicurezza Nazionale, e Jack fa
affidamento sui legami di Joe con l’organizzazione.
Invece di consegnare il denaro
confiscato alla AM, Jack decide di tenerlo per sé. Lo distribuisce
a tutti coloro che sono stati vittime di questa terribile vicenda,
inviandolo ai familiari sopravvissuti di Franz, Orozco, Sanchez e
persino Russo. Nel frattempo, il taglio di Swan viene donato a un
rifugio per animali a suo nome. Per i membri sopravvissuti del
110°, il padre di Neagley riceve assistenza medica 24 ore su 24,
come parte della sua parte; Dixon riceve la sua sotto i nomi dei
suoi figli, preparandoli per il futuro; e Dixon riceve abbastanza
per avviare una propria azienda.
Gli investigatori speciali
avevano davvero bisogno di uccidere TUTTI nel finale della seconda
stagione di Reacher?
Quando Jack si mise alla ricerca
degli assassini di Franz, era già determinato a fargliela pagare.
Alla fine, anche se Langston è la mente di tutto il brutale piano
omicida, lui e la squadra decidono di assicurarsi che tutti i
coinvolti paghino per quello che è successo ai suoi amici, comprese
le persone che erano state appena pagate da Langston. Considerando
il legame che unisce la 110a Unità Investigativa Speciale e il modo
in cui alcuni dei suoi membri sono stati uccisi, è comprensibile
che Jack, Neagley, Dixon e O’Donnell decidano di uccidere tutti
coloro che hanno avuto un ruolo nella loro morte.
Poiché l’intera operazione nella
seconda stagione di Reacher è iniziata con il
ricongiungimento di Jack e Neagley, ha senso che finisca anche con
la loro separazione. Mentre si salutano, Neagley gli ordina
dolcemente di tenersi in contatto mentre lui vaga per il paese e
termina con un severo “è chiaro?”. Jack risponde
semplicemente “Sì, sergente maggiore”, riferendosi al suo
grado militare.
Cosa aspettarsi dalla terza
stagione di Reacher
Jack è in partenza per la sua
prossima missione.
La produzione della terza stagione
di Reacher è in corso, anche se al momento i dettagli della
trama sono ancora scarsi. Detto questo, Alan Ritchson ha anticipato
che Jack si ritroverà isolato in una nuova città e che potrebbe
occuparsi di un caso che non ha nulla a che fare con il suo
passato. Ci sono diverse opzioni dai libri di Child che Amazon Prime
Video può adattare in seguito. Forse, una volta terminata
ufficialmente la seconda stagione di Jack Reacher,
verrà confermato il prossimo romanzo che la serie affronterà.
Il finale della
prima stagione di Reacher è ricco
di azione ed emozioni, ma alcuni dettagli e motivazioni potrebbero
non essere ancora chiari. La prima stagione di Reacher
è un adattamento relativamente fedele del primo romanzo di Lee
Child su Jack Reacher, Killing Floor. Due dei libri
successivi della serie di Child sono stati precedentemente adattati
in film con
Tom Cruise nel ruolo del protagonista in Jack Reacher
(2012) e Jack Reacher – Punto di non ritorno (2016).
Detto questo, la serie di Prime
Video è molto più fedele ai libri e alla
caratterizzazione del suo personaggio principale, preparando la
storia della seconda stagione di Reacher per una
continuazione di questo.
Reacher inizia nella città
di Margrave, dove il personaggio viene arrestato per un omicidio
che non ha commesso, e quindi lavora per riabilitare il suo nome.
L’indagine rivela legami scioccanti con suo fratello, un’enorme
operazione di contraffazione a Margrave e una corruzione che arriva
fino al sindaco, Grover Teale, e al misterioso benefattore della
città, Kliner. La prima stagione di Reacher termina con il
personaggio che lascia Margrave dopo aver ripulito la città dalla
corruzione, bruciato l’operazione di contraffazione e vendicato
l’omicidio di suo fratello. Ecco il finale della prima stagione
di Reacher spiegato per intero e come si prepara una
continuazione prima del
trailer della seconda stagione di Reacher.
La
seconda stagione di Reacher adatterà l’undicesimo libro della
serie di Lee Child, Bad Luck and Trouble, invece di passare
al secondo libro. In questo modo, la serie andrà avanti, saltando
nove storie rispetto al materiale originale.
Chi ha ucciso Joe
Reacher?
L’omicidio di Joe Reacher è ciò che
tiene Jack Reacher coinvolto oltre il semplice desiderio di
ripulire il suo nome per poter lasciare la città e andare avanti
con la sua vita. Prima ancora di aver visto il corpo e scoperto la
sua identità nell’episodio 1 di Reacher, “Benvenuto a
Margrave”, Reacher deduce che tre uomini devono essere stati
coinvolti nell’omicidio in base a come gli è stata descritta
l’autopsia del corpo; il colpo mortale è stato sparato da un
tiratore calmo e professionale, qualcuno che era “squilibrato” ha
picchiato il corpo dopo la morte di Joe, e una terza persona è
stata responsabile del lavoro inefficace di nascondere il
corpo.
Nel finale della prima stagione di
Reacher, i sospetti di Reacher sul team di tre uomini e
sulla loro identità vengono confermati. Il sindaco Teale e Kliner
Sr. avevano la maggior parte della città sotto il loro controllo in
un modo o nell’altro, ma era Kliner Jr. a essere dietro l’omicidio
stesso. KJ era il sicario che uccise Joe Reacher e ripulì i
bossoli. Il suo amico Dawson era quello che colpì il corpo dopo la
morte di Joe. Questo lasciò il capo della polizia Edward Morrison,
a disagio per il suo coinvolgimento e desideroso di lasciare
rapidamente la zona, a nascondere in fretta il corpo con un cartone
scomodo.
Spiegazione dell’operazione di
contraffazione di Reacher
Al centro di tutti gli omicidi
nella prima stagione di Jack Reacher c’è una complessa
operazione di contraffazione che opera da Margrave, in Georgia.
Sebbene Reacher identifichi rapidamente che è probabile che in
città sia in corso un progetto di contraffazione, nel corso della
serie commette diversi errori di calcolo su come funziona
esattamente. La Fondazione Kliner crea quantità oscene di valuta
falsa e la utilizza per guidare l’economia di Margrave. La carta
utilizzata per le banconote è descritta come la parte più difficile
da ottenere in “La ricerca”, poiché viene rivelato che Joe,
il fratello di Reacher, aveva bloccato tutti i processi di
produzione per garantire che nessuno potesse essere creato o
rubato.
Tuttavia, tutte le banconote in
valuta statunitense hanno le stesse dimensioni. Pertanto, i falsari
hanno scoperto che potevano lavare le banconote da 1 dollaro per
rimuovere l’inchiostro prima di ristamparle come banconote da 100
dollari. Tuttavia, i criminali furono costretti a utilizzare la
versione del 1990 della banconota da 100 dollari, precedente
all’introduzione delle bande magnetiche utilizzate per identificare
il taglio della valuta in tutte le banconote superiori a 2 dollari.
Potevano quindi spedire le banconote in Venezuela per essere
utilizzate nel mercato nero, poiché la valuta statunitense è
considerata stabile per tali scopi. Paul Hubble era responsabile
della produzione del denaro, che veniva fatto passare attraverso la
Fondazione Kliner per apparire legittimo.
Durante la prima stagione di
Reacher, vengono forniti alcuni strani dettagli aggiuntivi
per aiutare a spiegare il piano di contraffazione di Margrave.
Inizialmente avevano usato le sostanze chimiche per pulire le
banconote in un’altra città, ma il deflusso della loro
contraffazione aveva causato un inquinamento estremo nella città di
Chester e avevano dovuto chiudere bottega per evitare di essere
scoperti. Quando si stabilirono a Margrave, usarono mangimi
macinati per animali per assorbire le sostanze chimiche esaurite in
modo da non essere scoperti di nuovo allo stesso modo.
La Guardia Costiera vicino a
Margrave aveva represso il movimento di merci illegali, il che
significava che l’operazione di contraffazione non poteva spedire
alcuna delle loro banconote false da 100 dollari per un periodo di
tempo prolungato. Di conseguenza, questo stava causando tensioni
con i venezuelani, che hanno portato a rappresaglie contro le
persone coinvolte nell’operazione. Nel finale della prima stagione
di The Expanse, Reacher non solo uccide tutti coloro che
sono coinvolti nel processo, ma brucia anche il loro magazzino,
portando con sé le sostanze chimiche e tutte le banconote false
accumulate.
Perché Reacher lascia Margrave
e Roscoe?
Durante la prima stagione di
Reacher, uno degli aspetti più importanti è il rapporto tra
Reacher e l’ufficiale Roscoe Conklin. Anche se sembra che il loro
rapporto possa continuare dopo la fine della prima stagione di
Reacher, Jack Reacher lascia la città. Durante lo show,
spiega la sua convinzione che ci siano quelli che stanno accanto al
fuoco e quelli che vagano, ritenendosi lui stesso come questi
ultimi. Questo è sottolineato dall’uso di canzoni blues in
Reacher che si riferiscono a questa tradizione, come “Police
Dog Blues” di Blind Blake.
In Killing Floor, Reacher
fornisce ulteriori informazioni sulla sua decisione di lasciare
Margrave piuttosto che rimanere con Roscoe. Reacher spiega che non
può rimanere e le chiede di andare con lui, cosa che lei rifiuta.
Reacher riflette sul fatto che le conseguenze dell’indagine lo
terrebbero legato per almeno due anni. Per quanto riguarda Roscoe,
lei rivela che sta pensando di candidarsi a sindaco. Mentre Reacher
considera di rimanere per lei, riconosce che vogliono cose diverse.
Nel finale della prima stagione di Reacher, parte di questa
spiegazione viene invece fornita a Finlay, che copre Reacher in
modo che non debba essere intervistato.
Perché Reacher ha seppellito la
medaglia per Joe
Prima di lasciare Margrave alla
fine della prima stagione di Reacher, Reacher visita il
luogo in cui Joe è stato ucciso da KJ e seppellisce la medaglia che
il nonno aveva ricevuto per il coraggio dimostrato di fronte al
pericolo. Durante la prima stagione di Reacher, i flashback
mostrano che la madre ha sempre affermato che Joe avrebbe cercato
di risolvere tutti i problemi del mondo, mentre Reacher era una
persona forte che aveva il coraggio di fare la cosa giusta. Quando
Reacher seppellisce la medaglia, dice: “Ci vuole coraggio per
risolvere i problemi del mondo. Anche per Joe”.
Questa scena permette a Reacher di
riconoscere che la madre non è sempre stata giusta nel descriverli
e serve come addio per Reacher, che si rende conto dell’importanza
dell’esempio di Joe nella loro giovinezza. È interessante notare
che questo non è incluso in Killing Floor, dove Reacher
organizza un funerale a cui non è presente. Reacher chiede quindi
che le ceneri di Joe vengano sparse nel punto in cui Blind Blake
aveva suonato tanti anni prima.
Will Roscoe, Finlay e Neagley
appariranno nella seconda stagione di Reacher?
Il finale della prima stagione di
Reacher accenna al futuro di Roscoe e Finlay dopo che
Reacher ha lasciato la città. Roscoe si candiderà a sindaco, mentre
Finlay ha intenzione di lasciare la polizia e tornare a Boston.
Basandosi sui libri di Jack Reacher, è improbabile che uno
di questi personaggi appaia di nuovo nella serie TV Reacher,
poiché non sono presenti in nessuno dei romanzi successivi,
nonostante Roscoe abbia dato a Reacher il suo numero di telefono in
entrambe le versioni della storia.
Dopo l’uscita della prima stagione
di Reacher e il via libera alla seconda, lo showrunner Nick
Santora ha parlato con
Collider, dove è stato menzionato un potenziale ritorno di
Finlay e Roscoe. A Santora è stato chiesto se lui e il suo team
avessero discusso della possibilità di riportare in vita Finlay e
Roscoe, vista la buona accoglienza riservata ai personaggi. In
risposta, Santora ha dichiarato:
” Adoro i personaggi di Finlay e
Roscoe. Se ci fosse un modo per farli apparire in modo organico
nella vita di Reacher, sarebbe fantastico. Ma non faremo nulla che
possa incasinare la tradizione di Reacher. Reacher non può andare
in giro per il paese con la sua squadra di combattenti del crimine.
Non è Jack Reacher.So per certo che Lee Child direbbe di
no, e anch’io direi di no. Dobbiamo essere fedeli alla serie di
libri.
La stagione 1 di Reacher
introduce anche il personaggio di Neagley. Neagley non appare in
Killing Floor, ma compare in diversi libri successivi. È
stato confermato che la stagione 2 di Reacher adatterà
Bad Luck and Trouble, una storia in cui compare Neagley.
Reacher ha presentato la sua assistente come un personaggio
alla pari del protagonista della serie, in grado di aiutarlo
indipendentemente da dove si trovino. Mentre Roscoe e Finlay non
torneranno, Neagley è stata determinante per il finale della prima
stagione di Reacher e apparirà nella seconda per
mantenere un legame con il primo, oltre al personaggio titolare
stesso.
Re Granchio (The legend of King
Crab) di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis verrà
presentato alla 53a QUINZAINE DES RÉALISATEURS del Cannes Film
Festival 2021. Una produzione RING FILM con
RAI CINEMA in coproduzione con SHELLAC
SUD, VOLPE FILMS, WANKA CINE in associazione con
LASER FILM una co-produzione:
Italia-Francia-Argentina prodotto da Tommaso
Bertani. Co-prodotto da Thomas Ordonneau,
Massimiliano Navarra, Agustina Costa Varsi, Ezequiel
Borovinsky
Nel film Alcuni vecchi cacciatori
ricordano insieme la storia di Luciano. Tardo Ottocento, Luciano è
un ubriacone che vive in un borgo della Tuscia. Il suo stile di
vita e la sua ribellione al dispotico principe locale lo hanno reso
un reietto per il resto della comunità. In un estremo tentativo per
proteggere dal principe la donna che ama, Luciano commette un atto
scellerato che lo costringe a fuggire in esilio nella Terra del
Fuoco. Qui, la ricerca di un mitico tesoro, al fianco di marinai
senza scrupoli, si trasforma per lui in un’occasione di redenzione.
Ma la febbre dell’oro non può seminare che tradimento, avidità e
follia in quelle terre desolate
Una natura ostile e crudele, l’uomo
che combatte contro di essa e in essa per sopravvivere, il
coraggio, la libertà, le proprie radici da conservare e difendere.
Questo e molto altro racconta Re della Terra
Selvaggia (Beasts of the Southern
Wild) film rivelazione del 2012 che, a un anno esatto
dalla sua vittoria inaspettata al Sundance Film Festival e dopo una
trionfale cavalcata attraverso i principali eventi cinematografici
internazionali (vincitore tra le altre cose della Caméra d’Or
a Cannes 2012), arriverà nelle nostre sale il prossimo 7 febbraio,
pronto per scoprire se le sue candidature agli Academy Awards 2013
(miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura non originale
e migliore attrice protagonista) si tramuteranno in statuette.
In Re della Terra
Selvaggia Hushpuppy è una bambina di 5 anni, che vive
nella Grande Vasca con il suo papà. Il posto in cui vive è soggetto
a tremende tempeste e straordinari cicloni che devastano
periodicamente l’habitat naturale e allagano ripetutamente tutta la
zona. Quando però il papà di Hushpuppy scopre di essere malato,
decide che è tempo di istruire la figlia a sopravvivere (e a
convivere) in (e con) un territorio tanto ostile quanto
profondamente radicato nelle loro vite.
Il trentenne Benh
Zeitlin, regista pluripremiato al suo esordio
cinematografico, racconta una storia di sopravvivenza e coraggio di
chi vive veramente in condizioni di incertezza, completamente in
balia della furia della natura. Zeitlin comprende pienamente la
portata di ciò che ha intenzione di raccontare e sceglie la via più
difficile, fuggendo dalla rappresentazione documentaristica, e
approdando in un una sorta di neorealismo fantastico, non estraneo
al De Sica di più alta ispirazione. La protagonista del film, la
tenera Hushpuppy, interpretata dalla giovanissima
Quvenzhane Wallis, è una creatura della foresta,
che vive in simbiosi con il battito cardiaco degli animali che
popolano il cortile della sua baracca, continuamente combattuta tra
l’amore e la paura verso un padre estremamente duro, ma allo stesso
tempo tanto premuroso, un uomo che potrebbe essere nient’altro che
la reincarnazione del territorio stesso che attraverso la sua
asprezza non manca di fornire anche sostentamento a tutti coloro
che hanno il coraggio di continuare a combattere. Nel
momento in cui la realtà diventa troppo difficile da affrontare,
ecco che la piccola protagonista si rifugia in un sogno, in una
favola archetipica che la innalza a Re della natura, capace di
guidare il suo “branco” assoggettando le bestie feroci che vogliono
attaccarlo. La regia di Zeitlin pervade la natura scossa da se
stessa, senza mai invadere la realtà che essa ospita offrendo un
ritratto che si muove in bilico tra la difficoltà della
sopravvivenza e la chiara concezione che ogni essere vivente è
collegato all’altro da un complesso meccanismo di causa ed effetto
che non può che determinare la vita dell’uomo e la sua stessa
sopravvivenza nel mondo. Il fango, l’acqua e i pesci morti non sono
mai stati così densi di poesia, come quelli che Zeitlin racconta
con la sua macchina da presa, accompagnando ogni momento con una
colonna sonora travolgente, della quale lui stesso è autore.
Benh Zeitlin
realizza un film piccolo e prezioso, che attraverso la semplicità
di sentimenti genuini e primitivi racconta l’interminabile lotta
dell’uomo per la sopravvivenza, attraverso gli occhi di una bambina
incantati dalla realtà.
Guarda il Trailer
italiano del film candidato all’Oscar Re Della Terra Selvaggia del
candidato all’Oscar per la miglior Regia Benh Zeitlin e con protagonista la
nominata
Uno dei film del momento su
Netflix è il thriller francese
Re dell’ombra, disponibile dal 17
marzo sulla piattaforma streaming. Diretto da
MarcFouchard, regista al suo
terzo lungometraggio dopo Break e Hors du monde,
in questo si snoda una complessa vicenda che vede contrapposti due
fratelli, i quali danno dunque luogo ad una vera e propria faida
famigliare in nome di un desiderio di potere e supremazia che
difficilmente porterà qualcosa di buono nelle loro vite. A partire
da questa premesse si svolge dunque un racconto particolarmente
teso, cupo, ricco di colpi di scena e riflessioni morali.
Un racconto che non si esprime però
unicamente nel suo proporre tematiche legate alla criminalità,
bensì si apre anche ad un più ampio discorso sulle condizioni degli
immigrati in Francia e in particolare sulla vita degli immigrati di
seconda generazione. I due fratelli, infatti, sono personaggi
attraverso cui far emergere quel disagio sociale tanto diffuso
nelle periferie e nelle province, ma anche la forza di chi vive in
tali condizioni di ribellarsi all’ordine precostituito. Quello di
Fouchard è dunque un film che all’intrattenimento dato dai canoni
del genere mescola anche importanti riflessioni sociali e
politiche.
Date queste sue caratteristiche, non
sorprende il successo che stia ottenendo. Attualmente, su Netflix
ricopre il 5° posto nella Top 10 dei film più visti in
Italia. A dimostrazione che è possibile proporre un cinema
impegnato che sappia però anche attrarre un ampio pubblico. Un film
italiano grossomodo simile a Re dell’ombra, seppur con
numerose differenze, è Il legionario, del
2022, dove si propone un racconto basato sul conflitto esistente
tra due fratelli di colore, uno dei quali divenuto poliziotto. In
entrambi i film emerge infatti la volontà di indagare i conflitti
famigliari in relazione al contesto sociale in cui si nasce e
cresce.
La trama e il cast di Re dell’ombra
Protagonisti del film sono i
fratelli Ibrahim e Adama. Non
vedente da bambino, dopo essere stato investito da un’automobile,
Adama cresce in un quartiere difficile in una non meglio definita
città francese, dove anni prima suo padre era giunto dall’Africa
per realizzare i propri sogni. Dopo un viaggio nella sua terra
natale, l’uomo torna lì con la sua seconda moglie, madre di Adama e
tutto ciò cambierà per sempre gli equilibri della famiglia Kità.
Una convivenza forzata, difficile, decisa dal capofamiglia, che
costringe le sue due mogli a vivere sotto lo stesso tetto.
Ciò trasformerà inevitabilmente il
giovane Ibrahim nel capo di una banda criminale che tiene sotto
scacco l’intero quartiere. I due fratelli sviluppano dunque un
pessimo rapporto e per questo Adama cerca di stare lontano quanto
più possibile da Ibrahim e dai suoi loschi affari. La lontananza
tra i due viene però a dover essere messa da parte quando il loro
padre muore, lasciandogli il compito di gestire quanto dovuto.
Questa forzata riunione di famiglia, però, difficilmente potrà
portare a qualcosa di buono, specialmente considerando che Ibrahim
si trova nel bel mezzo di una guerra tra bande nemiche.
Ad interpretare Adama, vi è l’attore
Alassane Diong, precedentemente visto anche in
film come Separati ma non troppo, Black
Tide – Un caso di scomparsa e I ragazzi francesi. Suo
fratello Ibrahim è invece interpretato dal rapper francese
Kaaris, prima di Re dell’ombra apparso
anche in Overdrive e Rogue
City. L’attrice Assa Sylla, celbre per essere
stata Imane nella versione francese della serie Skam e per
aver recitato nei film Diamante nero e
L’ultimo mercenario, è invece qui impegnata ad
interpretare Aissata, sorella dei due protagonisti. L’attore
Issaka Sawadogo è invece Ousmane Keita, il padre
dei tre.
Il trailer di Re
dell’ombra e dove vedere il film in streaming
Come anticipato, è possibile fruire
di Re dell’ombra unicamente grazie alla
sua presenza nel catologo di Netflix. Per vederlo,
basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla
piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo
di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità
video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti
nel catalogo.
Jonathan
Liebesman, regista de Le Tartarughe
Ninja e di La Furia dei
Titani, è a lavoro su un film dal titolo
Man at Arms, una nuova rilettura del mito
di Re Artù, con la produzione della Thunder Road
Pictures.
Secondo le prime indiscrezioni, la
sceneggiatura scritta da Jeremy Lott si baserà su
Sir Lancillotto, ormai anziano, che girovaga in cerca di espiazione
per la sua storia d’amore con la Regina Ginevra, che ha causato la
rovina di Camelot e di Re Artù. A quanto pare il film dovrebbe
avere lo stile de Gli Spietati di
Clint Eastwood.
Il progetto non è l’unico che
riporta su grande schermo la storia del ciclo arturiano, infatti
Guy Ritchie è a lavoro su Knights of the
Round Table: King Arthur, al momento in fase di riprese e
con protagon ista Charlie Hunnam nei panni di
Artù.
Nonostante la grande sensibilità al
tema del razzismo, spesso il mondo di Hollywood è piano di gaffe,
più o meno volontarie, che coinvolgono attori e scelte di casting
che prevedono un “lavaggio” dell’etnia del protagonista. Eccone 10
esempi:
[nggallery id=2065]
Recente è stata la polemica che ha
coinvolto Cameorn Crowe e il suo film, parepoco riuscito, Sotto al
cielo delle Hawaii. Il film racconta una storia vera su una donna
per 1/4 nativa hawaiiana e per 1/4 cinese. Chiaramente Emma Stone,
per quanto magnifica, non è né hawaiiana né cinese.
Jake Gyllenhaalè stato scelto per
interpretare un persiano, lui, che più americano non si può.
Il Sikh Khan fu presentato per la
prima volta nella serie di Star Trek come un personaggio di
un’etnia localizzabile con una popolazione a nord dell’India. Per
quanto si possa dire che Benedict Cumberbatch abbia una faccia da
alieno, sicuramente tradisce la razza del Khan originale.
Katniss è descritta con i capelli
scuri, la pelle olivastra e gli occhi grigi, colori certamente
mediterranei diversi dai caucasici tratti di Jennifer Lawrence. Se
consideriamo anche la divisione in distretti della popolazione di
Panem anche come una sorta di separazione razziale, allora possiamo
sicuramente considerare la Lawrence troppo “bionda” (anche se nei
film ha la chioma scura) per il ruolo.
È ovvio che Zhang Ziyi, Gong Li e
Michelle Yeoh sono cinesi, ma è altrettanto ovvio che la figura
della Geisha appartiene alla tradizione giapponese.
Tony Mendez è latino a differenza
di Affleck che lo ha interpretato nel film Argo, da lui anche
diretto e prodotto.
Sia anime che manga di Avatar The
Last Airbender sono ambientati nel continente asiatico, peccato che
molto personaggi principali abbiano tratti occidentali.
Il personaggio da cui si è tratta
ispirazione per Irene in Drive è una giovane donna latina, cosa che
sicuramente non si può dire di Carey Mulligan, splendida
interprete.
Trattandosi di un capo indiano,
Tonto è senza dubbio un nativo americano, cosa che non si può dire
di Johnny Depp.
Mariane Pear, protagonista
di A Mighty Heart, film ispirato a una storia vera, è
afroamericana. La Jolie no.
Con ben 8 menzioni, Blonde
di Andrew Dominik è il film più nominato ai
43° Razzie Awards, i premi che Hollywood assegna
al peggio del cinema dell’anno, in concomitanza con gli Academy
Awards. In attesa infatti delle nomination ai 95° Academy Awards,
sono state diffuse oggi quelle ai Razzie e il risultato è
sorprendente.
Netflix con Blonde
e Disney e Sony, rispettivamente con il Pinocchio
di Robert Zemeckis e Morbius
con Jared Leto, sono i film più nominati.
Quest’anno le nomination sono state particolarmente bizzarre:
Tom Hanks, che potrebbe essere nominato agli Oscar
per Elvis, è
nominato ai Razzie per Pinocchio,
mentre Blonde,
film che è valso a Ana de Armas una nomination ai
Golden Globes e una
ai SAG e una probabile candidatura agli Oscar, guida la lista
dei film più nominati al premio che riconosce il peggio
dell’anno.
Di seguito, tutti i nominati ai 43° Razzie Awards
Peggior Film
Blonde
Pinocchio della Disney
Good Mourning
The King’s Daughter
Morbius
Peggior attore
Machine Gun Kelly (Good Mourning)
Pete Davidson – doppiaggio (Sansone)
Tom Hanks (Pinocchio)
Jared Leto (Morbius)
Sylvester Stallone (Samaritan)
Peggior attrice
Ryan Kiera Armstrong (Firestarter)
Bryce Dallas Howard (Jurassic World –
Il Dominio)
Diane Keaton (Mack & Rita)
Kaya Scodelario (The King’s Daughter)
Alicia Silverstone (Sharks – Incubo dagli
abissi)
Peggior attore non protagonista
Pete Davidson (Good Mourning)
Tom Hanks (Elvis)
Xavier Samuel (Blonde)
Mod Sun (Good Mourning)
Evan Williams (Blonde)
Peggior attrice non protagonista
Adria Arjona (Morbius)
Lorraine Bracco – doppiaggio (Pinocchio)
Penelope Cruz (Secret Team 355)
Bingbing Fan (Secret Team
355 e The King’s Daughter)
Mira Sorvino (Lamborghini – The Man Behind the
Legend)
Peggior coppia sullo schermo
Machine Gun Kelly & Mod Sun (Good
Mourning)
I due “veri” personaggi nella scena ambientata nella “fittizia”
camera da letto della Casa Bianca (Blonde)
Tom Hanks & la sua faccia carica di protesi di lattice
(Elvis)
Andrew Dominik & i suoi problemi con le donne
(Blonde)
I due sequel di 365
giorni (rilasciati entrambi nel 2022)
Peggior remake\rip-off\sequel
Blonde
Entrambi i sequel di 365
giorni: 365 giorni –
Adesso e Altri 365
giorni
Pinocchio della Disney
Firestarter
Jurassic World – Il Dominio
Peggior regista
Judd Apatow (Nella Bolla)
Machine Gun Kelly & Mod Sun (Good
Mourning)
Andrew Dominik (Blonde)
Daniel Espinosa (Morbius)
Robert Zemeckis (Pinocchio)
Peggior sceneggiatura
Blonde – Adattato da Andrew Dominik,
dal “romanzo\biografia”di Joyce Carol Oates
Pinocchio – Sceneggiatura
di Robert Zemeckis & Chris Weitz (non autorizzati dalla
“proprietà” di Carlo Collodi)
Good Mourning – “Scritto” da Machine
Gun Kelly & Mod Sun
Jurassic World – Il dominio –
Sceneggiatura di Emily Carmichael, Colin Treverrow &
Derek Connolly
Morbius – Sceneggiatura e adattamento per
lo schermo di Matt Sazama & Burk Sharpless
Da quando è nata nel 1980, i
Razzie Awards, la Razzie Awards,
ha sferrato colpi bassi a tutto il mondo cinematografico. I
Golden Raspberry Awards sono una
premiazione anti-Oscar che onora chi ha fatto peggio a livello di
regia, recitazione, sceneggiatura, etc.
Spesso capita che ai Razzie Awards, come anche agli
Oscar, uno stesso film ottenga la maggior parte
delle nomination. Quali sono i titoli che hanno, per loro sfortuna,
collezionato il più alto numero di candidature?
Battaglia per la Terra (2000) – 8
Nominations ai Razzie Awards
Battaglia per la
Terra è stato uno dei più grandi flop al box office di
sempre: ambientato nel 3000, il film racconta della riconquista
umana della Terra, ormai abitata solo dal popolo alieno del
Psychio.
Battaglia per la Terra ha
ricevuto otto nomination e sette premi ai Razzie
Awards, numeri da record per un singolo film. Il
lungometraggio è stato superato solo nel 2012, quando – come
vedremo – Jack e Jill ha fatto peggio.
Inoltre, alla trentesima edizione dei Razzie
Awards è stato nominato Peggior film del
decennio.
Batman V Superman: Dawn Of Justice
(2016) – 8 Nomination
Combinare i due supereroi iconici
della DCBatman e
Superman sembrava un’idea geniale. Infatti, gli
spettatori e i fan si sono riversati nei cinema durante il weekend
d’uscita di Batman v Superman: Dawn of Justice.
Tuttavia, l’eccitazione non è durata molto e la critica ha dato
presto il via alle lamentele online sulla storia e sui
personaggi.
Come risultato delle basse
recensioni, Batman v Superman: Dawn of Justice ha ottenuto
ben otto nomination alla 37a edizione dei Razzie
Awards. Il film si è aggiudicato quattro premi tra cui
“Peggior Prequel, Remake, Rip-off, o Sequel” e
“Peggior coppia“. Quest’ultima è una scelta sorprendente
dato che alla maggior parte delle persone piacevano le
interpretazioni di Batman e Superman messe
in scena da Ben Affleck e Henry
Cavill.
Norbit (2007) – 8 Nomination per i
Razzie Awards
Nonostante sia stato stroncato dalla
critica, Norbit è stato un successo al botteghino. La
commedia è incentrata sul tentativo disperato del nerd protagonista
(Eddie
Murphy) di sperarsi dalla moglie, visto che il suo
amore d’infanzia è tornato in città.
Le critiche mosse a Norbit
hanno fatto si che il film ricevesse otto nomination ai
Golden Raspberry Awards. Alla fine, i premi vinti
sono stati tre, tutti aggiudicati a Eddie Murphy e
ai tre personaggi da lui interpretati.
Cats (2019) – 9 Nomination
Cats è stato un
disastro su tutti i fronti fin dall’inizio: ha avuto addirittura
dei problemi di post-produzione a livello di effetti visivi. Il
musical non si è avvicinato nemmeno a pareggiare i costi di
produzione.
Come se non bastasse, nel
2020 Cats è stato nominato per nove Razzie
Awards. Inizialmente la cerimonia doveva essere annullata,
ma alla fine i vincitori sono stati annunciati comunque via
Internet: Cats ha vinto sei dei nove premi tra cui
“Peggior film“, “Peggior regista” e “Peggior
coppia“, premio assegnato alle “due palle di pelo metà
felino/ metà umano”.
Il nome del mio assassino (2007)
– 8 Nomination
Ne Il nome del mio
assassino, la protagonista Aubrey
Fleming (Lindsay
Lohan), dopo essere scappata dal suo
rapitore, torna a casa, ma afferma di essere un’altra persona.
Il fatto in confusione la sua famiglia. Anche se film non ha
avuto successo in sala, è andato abbastanza bene nelle vendite DVD,
diventando un cult sui generis.
Il nome del mio
assassino ha dominato la 28a edizione dei Razzie
Awards, guadagnandosi 8 nomination. Il thriller è stato il
grande vincitore della serata e si è portato a casa sette premi tra
cui “Peggior regista” e “Peggior film del
decennio“.
Un weekend da bamboccioni 2 (2013)
– 9 Nomination per i Razzie Awards
Nonostante sia il terzo
film più famoso con Adam Sandler, Un weekend da bamboccioni 2 non è stato ben
accolto dalla critica. Il sequel della commedia si svolge 3 anni
dopo il primo film: in esso, la maggior parte del cast originale
riprende i propri ruoli, da Kevin
James a David Spade.
I giudici dei Razzie
Awards, d’accordo con la critica, hanno
nominato Un weekend da bamboccioni 2 per ben
nove categorie. Nonostante ciò, il film ha perso tutti e nove i
premi, rientrando tra quei pochi eletti che sono riusciti a
sfuggire alla cattiveria dei Razzies.
L’ultimo dominatore
dell’aria è un film basato sulla prima stagione della serie
animata Avatar – La leggenda di Aang, prodotta
da Nickelodeon.
Doveva essere un enorme successo ma,
se da un lato ha ottenuto un profitto enorme, dall’altro è stato
stroncato dalla critica, ricevendo numerose polemiche soprattutto
sul cast. Partendo da 9 nomination alla 31a edizione
dei Razzie Awards, L’ultimo dominatore
dell’aria ha vinto cinque premi. Tra gli altri, ricordiamo
quello per la categoria “Peggior uso del 3D“.
Il quinto film della serie,
Transformers: L’ultimo cavaliere è incentrato su
Bumblee, un inventore, un lord inglese e un professore di
Oxford. Dopo la scomparsa di Optimis Prime, essi sono
l’unica speranza per porre fine alla guerra tra umani e
Transformers.
L’ultimo cavaliere è
stato il film peggio recensito del franchise, arrivando ad essere
nominato per dieci Razzie Awards. Nonostante
l’alto numero di nomination, il film non ha vinto un solo
Razzies, lasciando la maggior parte dei premi a
Emoji -Accendi le emozioni.
The Twilight Saga: Breaking Dawn –
Parte 2 (2013) – 11 Nomination
Dal primo film uscito nel
2008, la
saga di Twilight è stata una presenza costante ai
Golden Raspberry Awards. Il film finale della
serie non poteva far eccezione. NonostanteBreaking Dawn – Part
2 sia il film di maggior incasso del franchise, ha
collezionato opinioni contrastanti.
Il film è stato nominato per 11
Razzie Awards ed è riuscito a vincere sette
premi. Tra i vari, c’è ne è uno che i fan non hanno osato
contestare: quello per la ”Peggiore coppia” assegnato a
Taylor Lautner cinefilose Mackenzie Foy, gli
interpreti di Jacob e Renesmee.
Jack e Jill (2011) – 12 Nomination
ai Razzie Awards
Il film da record ai Razzie
Awards (per ora) è Jack e Jill. La commedia si
concentra su due fratelli che, nonostante non vadano d’accordo,
sono costretti a trascorrere le vacanze insieme ogni anno.
Come abbiamo visto, i film con
Adam Sandler sono un pilastro della cerimonia.
In particolare, nel 2012 Jack e Jill è riuscito
a collezionare ben dodici nomination. Il lungometraggio ha fatto la
storia al Razzies: ha ottenuto delle candidature
doppie nelle categorie Peggior attore non protagonista e
Peggior attrice non protagonista, ed è riuscito a vincere
ogni premio per cui concorreva.
È vero, la notte degli
Oscar si avvicina, ma non dimentichiamoci degli
anti-Oscar: sabato 26 marzo saranno premiati i
peggiori film e le peggiori performances dell’anno. Stiamo
parlando dei Raspberry o Razzie Awards,
premiazione del peggio del cinema che quest’anno arriva alla sua
42a edizione. Le categorie riprendono e
ribaltano quelle dell’Academy Awards (Peggior
film, Peggior attore non protagonista, …) e, proprio come accade
agli Oscar, occasionalmente ci sono state alcune
sconcertanti nomination.
Soprattutto per quanto riguarda le
performances attoriali, è successo che volti di fama mondiale
concorressero per la peggior interpretazione, anche quando in
realtà non avevano recitato poi così male. Almeno per i dieci casi
di cui parleremo qui sotto, la giuria dei Razzie
Awards sembra aver esagerato.
Tom Cruise – La guerra dei mondi
(2005)
Pochi escluderebbero Tom Cruise dai migliori attori di tutti i
tempi. Eppure, nemmeno il protagonista di Top Gun si è
salvato dall’essere nominato ai Razzie Awards.
Cruise è stato candidato come Peggior attore per
alcuni dei suoi progetti meno brillanti, come La
mummia e Cocktail.
Senza dubbio però la sua nomina per
la parte in La guerra dei mondi non è meritata.
L’interpretazione di Cruise di un padre imperfetto che cerca di
tenere i suoi figli al sicuro durante un’invasione aliena mortale è
intensa ed è ciò che i fan si aspettano dall’attore.
Ben Affleck – Batman V Superman:
Dawn Of Justice (2016)
Ben Affleck piace
molto alla giuria dei Razzie Awards: nel corso
degli anni ha accumulato diverse nomination e vittorie. Non manca
nemmeno il premio come Peggior attore del decennio. Non tutte
le candidature di Affleck però sono state meritate. In particolare,
quella per la sua performance in Batman v Superman: Dawn of
Justice.
È vero, il film non è stato
apprezzato dalla critica, ma il problema non è sicuramente
Ben Affleck, che ha portato sulla scena
un’interpretazione studiata e brutale di Batman.
Per molti fan, Affleck resta la parte migliore del
film DCEU.
Ahmed Best – Star Wars: Episodio I
– La minaccia fantasma (1999)
La minaccia fantasma è un
film che in gran parte ha deluso i fan più sfegatati di
Star
Wars. Ai tempi dell’uscita in sala, in pochi hanno
messo in discussione la nomina di Ahmed Best,
interprete di Jar Jar Binks, per un
Razzie.
Tuttavia, la performance di
Best è un esempio impressionante di un ruolo in
motion capture. Per fortuna, nei decenni successivi, le prestazioni
di Best hanno guadagnato più di un apprezzamento,
tanto da renderlo il volto protagonista dei prequel di Star
Wars.
Come ogni film di questo tipo,
The Blair Witch Project è stato in parte
sopravvalutato e in parte criticato. Non a caso, la star
Heather Donahue ha ricevuto una nomination ai
Razzie Awards. Donahue era un
volto sconosciuto al tempo, fatto che potrebbe spiegare la
candidatura. In ogni caso, la performance emotiva di
Donahue nel formato found-footage resta una
grande componente del motivo per cui il film funziona così
bene.
Whitney Houston – Guardia del corpo
(1992)
I Razzies amano
nominare gli artisti musicali pop: tra gli altri, ricordiamo
Rihanna, Lady Gaga e, in modo del
tutto immeritato, Whitney
Houston per la sua performance in Guardia del corpo.
Nel thriller,
Houston interpreta una cantante pop che si
innamora della sua guardia del corpo (Kevin
Costner) mentre quest’ultimo la protegge da una
pericolosa minaccia alla sua vita. Anche se il ruolo potrebbe non
essere troppo d’impatto, Houston con la sua
interpretazione dimostra di avere un naturale carisma sullo
schermo.
Adam Sandler – Un tipo
imprevedibile (1996)
Adam
Sandler è tra gli attori più nominati ai
Razzies Award. Un tipo imprevedibile vede
Sandler in uno dei primi ruoli da
protagonista: interpreta un giocatore di hockey irascibile che
diventa inaspettatamente una superstar del golf.
La parte buffa di Sandler
potrebbe disturbare gli spettatori più anziani (e la giuria dei
Razzies), ma per una certa generazione, la
performance nell’esilarante commedia sportiva è iconica.
Shelley Duvall – The Shining
(1980)
Oggi The Shining è considerato un film cult che ha
letteralmente segnato un prima e dopo nella storia del cinema. Al
tempo dell’uscita in sala però, non tutti hanno apprezzato
il film di Stanley Kubrick, che si è guadagnato due
nomination ai Razzies Award: una per la Peggior
regia a Stanley Kubirck e una per la Peggior
attrice a Shelley Duvall.
Duvall interpreta
una moglie sempre più preoccupata che la parte oscura della
personalità del marito prenda il sopravvento. Il suo personaggio,
terrorizzato e vulnerabile, è al centro del film e aiuta The
Shining a diventare un classico dell’orrore così potente: non
sarebbe lo stesso senza Duvall.
Ben Affleck – The Last Duel
(2021)
Dopo le nomination ricevute per il
suo ruolo in The Tender Bar lo
scorso anno, Ben Affleck viene nuovamente
preso di mira dai Razzie Awards per la performance
in The Last Duel.
Ben Affleck non è però il Peggior attore non
protagonista dell’anno. Il film stesso è stato acclamato dalla
critica e, anche se l’idea di Affleck nei panni di
un lord francese può sembrare strana, l’attore veste perfettamente
il ruolo, rubando la scena al resto del cast.
Danny DeVito – Batman Returns
(1992)
Nel film di Tim
BurtonBatman Returns, Danny DeVito mette in scena una versione
grottesca del Pinguino. Forse è una sorpresa per molti
scoprire che DeVito e si è guadagnato una
nomination per i Razzie Awards.
Nonostante l’incredibile successo di
Colin Farrell, interprete di The
Penguin nel nuovo The
Batman, per molti DeVito resta il
migliore e il più iconico volto legato al ruolo. Forse la giuria
dei Razzie non ha compreso l’eccezionalità dell’attore
nell’inserire un personaggio forte e dotato un gotico senso di
humor nel mondo strambo di Tim Burton.
Jennifer Lawrence – Madre!
(2017)
Sembra che i Razzie
Awardss abbiano una particolare antipatia per le
prestazioni nei film horror, anche quelle degli attori che
ottengono il plauso da parte della critica. Questa volta è il turno
di Jennifer Lawrence, candidata come Peggior
attrice per il suo ruolo in Madre!
Forse il film horror psicologico
Madre! non è per tutti, ma Jennifer
Lawrence offre in esso una delle sue migliori performance.
Nei panni di una moglie che, mentre cerca di finire la casa dei
sogni per la sua famiglia, incombe in alcuni ospiti
dirompenti, Lawrence è brillante. Vista la
sua performance straziante, molti ritengono che avrebbe addirittura
meritato una nomination agli Oscar.