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Ready Player One, il nuovo trailer: salva OASIS, salva il mondo

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Ready Player One, il nuovo trailer: salva OASIS, salva il mondo

La Warner Bros. Pictures ha diffuso un nuovo trailer di Ready Player Onee, mentre l’uscita italiana del film, il 28 Marzo, è sempre più vicina. Ecco di seguito il filmato:

Ready Player One: il trailer del nuovo sci-fi di Steven Spielberg

Nel cast del film sono stati confermati Olivia Cooke (Bates Motel, Quel fantastico peggior anno della mia vita), nei panni della protagonista Art3misTye Sheridan (The Tree of Life, X-Men Apocalypse), che interpreta il protagonista maschile Wade Owen Watts a.k.a. Parzival, e Ben Mendelsohn (Rogue One a Star Wars Story), che invece sarà il villain Nolan Sorrento. Si aggiungono Mark Rylance, Simon Pegg, TJ Miller Win Morisaki.

La storia del libro vede come protagonista Wade Watts, un teenager che scappa dai luridi sobborghi in cui vive per raggiungere OASIS, un mondo virtuale e utopico dove i cittadini posso vivere vite alternative. Quando l’eccentrico creatore di OASIS muore decide di lasciare il suo impero al vincitore di una grande caccia al tesoro, a cui Wade partecipa scontrandosi con la realtà di concorrenti senza scrupoli, pronti a tutto pur di accaparrarsi il bottino.

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Ready Player One, 7 easter egg di Ritorno al futuro

Ready Player One, 7 easter egg di Ritorno al futuro

Ready Player One ha disseminato nella pellicola degli easter egg di Ritorno al Futuro. In un 2045 distopico, l’adolescente Wade Watts cerca di trovare gli indizi che lo condurranno nella realtà virtuale O.A.S.I.S. o Oasis (Ontologically Anthropocentric Sensory Immersive Simulation).

Il giocatore che completa l’enigma ottiene il controllo completo dell’Oasis, che è esattamente ciò a cui aspirano gli avatar all’interno della realtà virtuale. Ironicamente, il film è disseminato altri easter egg in particolare su Ritorno al futuro.

Il brano di apertura è Jump di Van Halen (il chitarrista preferito di Marty McFly)

Van Halen

All’inizio di Ready Player One, il pubblico vede Wade lasciare la sua casa di Columbus, Ohio. È un 2045 distopico e tutti vivono in villaggi di baracche costruiti alla periferia della maggior parte delle grandi città durante la crisi energetica globale.

Mentre Wade scende dalla sua casa sopraelevata, saltando da una piattaforma all’altra, il brano di sottofondo è “Jump” dei Van Halen. Van Halen era il chitarrista preferito di Marty McFly, come si vede in Ritorno al futuro quando inserisce una cassetta nel lettore di cassette del padre.

L’avatar di Doc Brown appare nella scena di apertura di Oasis

Doc Ritorno al futuro

Oasis è la realtà virtuale in cui risiede Parzival, l’avatar virtuale di Wade. Tra di lui ci sono molti altri avatar, la maggior parte dei quali sono easter egg e riferimenti ad altri videogiochi e alla cultura pop. In una fase iniziale del film, uno di questi avatar viene visto sullo sfondo, dietro Parzival, e mostra un uomo vestito esattamente come Doc Brown in Ritorno al futuro parte II.

L’avatar indossava una lunga giacca gialla, una camicia rossa brillante sotto, pantaloni marrone chiaro e occhiali video argentati avvolgenti che, in Ritorno al futuro, erano occhiali da sole contenenti un display video interno.

La DeLorean scelta da Parzival in Ready Player One

DeLorean Ready Player One

Dopo che i personaggi hanno appreso che l’ormai defunto James Halliday ha lanciato delle sfide ai giocatori, Parzival decide di affrontare la cosiddetta corsa imbattibile, che è la prima delle sfide di Halliday.

Mentre Parzival si prepara per la gara, vediamo schierati una serie di veicoli virtuali pronti ad affrontare la corsa impossibile, tra cui un monster truck Bigfoot, la moto di Kaneda di Akira, la Batmobile e la Ford Interceptor di Mad Max 2. Il veicolo scelto da Parzival, tuttavia, non è altro che la macchina del tempo DeLorean di Ritorno al futuro. Anche l’auto è equipaggiata in modo appropriato, con i caratteristici cavi esterni.

Art3mis si riferisce a Parzival come McFly

Art3mis

Dopo la gara, Parzival e Art3mis si ritirano nel laboratorio di Aech, dove sono disseminati numerosi riferimenti e uova di Pasqua. Una di queste uova di Pasqua (che viene pronunciata verbalmente ed è così esplicita che è praticamente impossibile non notarla) è quando Art3mis si riferisce a Parzival chiamandolo McFly.

Si tratta di un ovvio riferimento a Marty McFly di Ritorno al futuro che, ovviamente, guida una DeLorean proprio come Parzival nella gara precedente. È una scena che vede Parzival e Art3mis flirtare, dando alla sequenza un tocco romantico e, considerando che Marty McFly era una specie di rubacuori, è un momento che favorisce la scintilla del flirt.

“Il cubo di Zemeckis” aiuta Parzival a tornare indietro nel tempo

Zemeckis

Wade e Art3mis visitano il nightclub Distracted Globe per cercare indizi su come vincere le sfide di Halliday. È qui che Wade confessa ad Art3mis il suo amore. Questa rivelazione, che sorprende Art3mis e mette in allerta i suoi nemici, favorisce l’avanzata degli assalitori verso la loro posizione.

Sotto attacco, Parzival decide di usare un oggetto che ha comprato di recente. Si tratta di un cubo di Rubik che, una volta attivato e lanciato in aria, riporta istantaneamente indietro il tempo di 60 secondi, dando loro il tempo di fuggire. L’oggetto si chiama Cubo di Zemeckis, essendo Robert Zemeckis, ovviamente, il regista di tutti e tre i film di Ritorno al futuro.

Alan Silvestri in Ready Player One

Alan Silvestri

Di solito i registi hanno dei compositori con cui tendono a fare coppia nel corso dei loro progetti. Steven Spielberg, per esempio, è solito avere John Williams come partner nei suoi progetti cinematografici. Alan Silvestri è il compositore del famoso tema di Ritorno al futuro, che di solito firma le colonne sonore insieme al regista Robert Zemeckis. Ready Player One, diretto da Steven Spielberg, è stato invece firmato da Alan Silvestri. Ma c’è un’ottima ragione per questo.

Nel momento esatto in cui Parzival completa il cubo di Rubik e attiva il suo potere di riavvolgimento del tempo, la famosa colonna sonora di Ritorno al futuro arriva puntuale. Un momento che è un omaggio al grande Robert Zemeckis, regista della trilogia di Ritorno al futuro. La colonna sonora di Ritorno al futuro compare anche alla fine del film, quando Sorrento e F’Nale sono sul retro dell’auto della polizia dopo essere stati arrestati.

Il manifesto recita “Rieleggete il sindaco Goldie Wilson” di Ritorno al futuro

Sindaco Wilson

Un ultimo easter egg di Ritorno al futuro in Ready Player One, ed è talmente piccolo che è facile non notarlo. Quando Parzival si trova ancora una volta nel laboratorio di Aech, c’è un momento in cui viene mostrato un poster sulla parete accanto a Parzival.

Il manifesto mostra il sindaco Goldie Wilson e chiede a tutti gli astanti di rieleggerlo come sindaco di Hill Valley.

Ready Player One posticipato per evitare Star Wars Episodio VIII

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Ready Player One posticipato per evitare Star Wars Episodio VIII

Previsto precedentemente per il 15 dicembre 2017, l’adattamento cinematografico di Ready Player One diretto da Steven Spielberg è stato posticipato per evitare lo scontro diretto con Star Wars Episodio VIII.

La nuova data del film coincide con il periodo pasquale del 2018, in cui non sono ancora programmate grosse uscite.

Già con il suo ultimo film, Il Ponte delle Spie, Spielberg si è scontrato direttamente con Il Risveglio della Forza, che è diventato poi il terzo film che ha incassato di più nella storia del cinema, dopo Avatar e Titanic. È probabile che, con un progetto più complesso e rischioso come Ready Player One, il regista abbia scelto, insieme alla Warner Bros, un periodo che non prevede troppa concorrenza. In particolare la primavera 2018 evita sia la Coppa del Mondo che le Olimpiadi Invernali, che in qualche modo rappresentano una valida alternativa al cinema per il pubblico di tutto il mondo, per cui dovrebbe essere un periodo propizio.

Nel cast di Ready Player One sono stati confermati Olivia Cooke, nei panni della protagonista, e Ben Mendelson, che invece sarà il villain.

La storia del libro vede come protagonista Wade Watts, un teenager che scappa dai luridi sobborghi in cui vive per raggiungere OASIS, un mondo virtuale e utopico dove i cittadini posso vivere vite alternative. Quando l’eccentrico creatore di OASIS muore decide di lasciare il suo impero al vincitore di una grande caccia al tesoro, a cui Wade partecipa scontrandosi con la realtà di concorrenti senza scrupoli, pronti a tutto pur di accaparrarsi il bottino.

Fonte: Variety

Ready Player One dal 12 settembre in home video

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Ready Player One dal 12 settembre in home video

L’ultima epica avventura firmata dal regista Premio Oscar Steven Spielberg, Ready Player One, arriverà in home video il 12 Settembre nelle edizioni DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e 4k UHD, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Rivivete l’immersione nell’universo virtuale di READY PLAYER ONE, in arrivo dal 12 settembre in DVD, Blu-ray,  Blu-ray 3D e 4K Ultra HD, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Il film sarà disponibile anche in un’esclusiva edizione Blu-ray™ con cover lenticolare. Con l’edizione Blu-ray, i fan di Steven Spielberg potranno unirsi al regista Premio Oscar e al cast per oltre 90 minuti di contenuti extra con esclusivi Easter Egg, tanti momenti iconici degli anni ’80 e molto altro, per scoprire tutti i segreti del film.

L’ultimo capolavoro del regista tre volte premio Oscar Steven Spielberg (Schindler’s list, Salvate il soldato Ryan, E.T. l’extra-terrestre) vede nel cast la presenza sia di attori affermati nel panorama cinematografico e televisivo sia giovani emergenti: Tye Sheridan (X-Men: Apocalypse, Mud), Olivia Cooke (Quel fantastico peggior anno della mia vita, Bates Motel), Ben Mendelsohn (Rogue One: A Star Wars Story, Bloodline), Lena Waithe (Master’s of None), T.J. Miller (Deadpool, Silicon Valley), Philip Zhao, Win Morisaki, Hannah John-Kamen (Star Wars: Il risveglio della Forza), Simon Pegg (Stark Trek, Mission Impossible) e il premio Oscar® Mark Rylance (Il ponte delle spie, Dunkirk).

READY PLAYER ONE, libro

Ready Player One blu-rayReady Player One è basato sull’omonimo romanzo di Ernest Cline (il quale ha partecipato alla sceneggiatura) diventato fenomeno mondiale restando per più di 100 settimane nella lista dei bestseller del New York Times ed è stato al primo posto nella classifica dei più letti su Amazon.com.

READY PLAYER ONE, la trama

Nel 2045, anno in cui il mondo sta per collassare sull’orlo del caos, le persone hanno trovato la salvezza nell’OASIS, un enorme universo di realtà virtuale creato dal brillante ed eccentrico James Halliday (Mark Rylance). A seguito della morte di Halliday, la sua immensa fortuna andrà in dote a colui che per primo troverà un Easter egg nascosto da qualche parte all’interno dell’OASIS, dando il via ad una gara che coinvolgerà il mondo intero. Quando un improbabile giovane eroe di nome Wade Watts (Tye Sheridan) deciderà di prendere parte alla gara, verrà coinvolto in una vertiginosa caccia al tesoro in questo fantastico universo fatto di misteri, scoperte sensazionali e pericoli.

READY PLAYER ONE, il DVD

  • Prezzo: 16,99 euro
  • Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1, Francese 5.1, Tedesco 5.1.
  • Sottotitoli: Francese, Olandese. Non udenti: Italiano, Inglese, Tedesco.
  • Contenuti speciali: The ’80’s: You’re The Inspiration

READY PLAYER ONE, il blu-ray

  • Prezzo: 19,99 euro
  • Video: 1080p High Definition 16×9 2.4:1
  • Lingue: DTS-HD Master Audio: Italiano 5.1, Inglese 5.1. Dolby Atmos-TrueHD: Inglese.
  • Dolby Digital: Inglese 5.1, Spagnolo 5.1.
  • Sottotitoli: Spagnolo, Greco, Finlandese, Danese, Norvegese, Svedese. Non Udenti:
  • Italiano, Inglese.

Contenuti speciali:

  • The ’80’s: You’re The Inspiration
  • Game Changer: Cracking the Code
  • Effects for a Brave New World
  • Level Up: Sound for the Future
  • High Score: Endgame
  • Enrie & Tye’s Excellent Adventure

READY PLAYER ONE, il blu-ray 3D

  • Prezzo: 22,99 euro
  • Video: 1080p High Definition 16×9 2.4:1
  • Lingue: DTS-HD Master Audio: Italiano 5.1, Inglese 5.1., Francese 5.1; Dolby Digital: Inglese 5.1, Tailandese 5.1, Spagnolo 5.1.
  • Sottotitoli: Svedese, Tailandese, Spagnolo, Norvegese, Coreano, Francese, Finlandese, Olandese, Danese, Cinese. Non Udenti: Italiano, Inglese. 

READY PLAYER ONE 4K ULTRA HD + BLU-RA

  • Prezzo: 29,99 euro
  • Video: 2160p Ultra High Definition 16×9 2.4:1
  • Lingue: DTS-HD Master Audio: Italiano 5.1, Inglese 5. Dolby Atmos TrueHD:
  • Inglese. Dolby Digital: Inglese 5.1, Spagnolo 5.1, Portoghese 5.1, Polacco
  • 5.1, Francese 5.1, Ceco 5.1, Turco 5.1, Tailandese 5.1, Russo 5.1,
  • Ungherese 5.1.
  • Sottotitoli: Polacco, Portoghese, Spagnolo, Svedese, Ungherese, Rumeno,
  • Russo, Tailandese, Turco, Norvegese, Arabo, Cinese, Ceco, Danese,
  • Finlandese, Francese, Coreano. Non Udenti: Italiano, Inglese.
  • Contenuti speciali del disco Blu-ray:
  • The ’80’s: You’re The Inspiration
  • Game Changer: Cracking the Code
  • Effects for a Brave New World
  • Level Up: Sound for the Future
  • High Score: Endgame

Reading Lolita in Tehran: recensione del film con Golshifteh Farahani – #RoFF19

Nel 1979, a seguito di una violenta rivoluzione, l’Iran cessa di essere una monarchia per diventare una Repubblica. Nel 2003, la scrittrice e docente di letteratura inglese Azar Nafisi dà alle stampe il romanzo autobiografico Leggere Lolita a Tehran, nel quale ripercorre quei primi delicati anni della nuova forma di governo del suo Paese, che per un momento sembrò davvero essere sul punto di grandi cambiamenti in meglio. Di questo suo scritto, tradotto in 32 lingue e affermatosi come un bestseller dal grande impatto, si ha oggi il film Reading Lolita in Tehran, diretto da Eran Riklis.

Il regista israeliano di film come Finale di coppa (1991), La sposa siriana (2004) e Il responsabile delle risorse umane (2010), adatta dunque per il grande schermo un’opera particolarmente brillante nel modo in cui accosta classici della letteratura ad un contesto sociale particolarmente agitato come quello dell’Iran degli anni Ottanta, ritrovando in esso quegli stessi temi che animano i romanzi di cui si parla. Il film ha però anche il pregio di ribadire la continua attualità di quei discorsi già presenti oltre quarant’anni fa e che anzi oggi più che mai sembrano ripresentarsi con forza alla nostra attenzione.

La trama di Reading Lolita in Tehran

Azar Nafisi (Golshifteh Farahani), ex professoressa dell’Università di Teheran, riunisce segretamente sette delle sue studentesse più impegnate per leggere dei classici occidentali. Mentre i fondamentalisti prendono il controllo, le donne tolgono il velo, parlano delle loro intime speranze, amori e delusioni, della loro femminilità e delle delusioni, della loro femminilità e della loro ricerca di un posto in una società società sempre più oppressiva. Leggendo Lolita a Teheran, celebrano il potere liberatorio della letteratura celebrano il potere liberatorio della letteratura nell’Iran rivoluzionario e formano il loro futuro.

Golshifteh Farahani in Reading Lolita in Tehran
Golshifteh Farahani in Reading Lolita in Tehran. Foto di Marie Gioanni.

Quattro romanzi per raccontare Tehran

Quattro parti compongono il film, proprio come quelle che dividono il romanzo di Nafisi: Il grande Gatsby, Lolita, Daisy Miller e Orgoglio e pregiudizio. Ognuna di essere rappresenta lo stato della figura femminile all’interno della Repubblica Islamica dell’Iran. Quello che sembrava dovesse essere il principio di grandi speranze, per cui molti espatriatri decisero di tornare nella loro terra di origine, si rivela ben presto come un sogno infranto, proprio come quello di Gatsby di poter amare ed essere amato da Daisy. È però in particolare la fine della speranza per le donne iraniane di poter godere di quelle libertà fino a quel momento negate e che continueranno dunque ad esserlo.

A partire da qui si assiste dunque alla dolorosa presa di consapevolezza che le cose non cambieranno, ma anzi potrebbero anche peggiorare. Ma Azar Nafisi – interpretata da Golshifteh Farahani, attrice vista in Paterson e Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar – ha ormai conosciuto l’Occidente, i suoi costumi e soprattutto la sua letteratura. Non è dunque disposta a sottostare a quelle rigide imposizioni che di fatto le negano ogni personalità e diritto di espressione. Prima che sia troppo tardi, attraverso quei romanzi proibiti riesce anche a toccare la mente di sette studentesse, aprendo così loro una strada verso la ricerca di un’indipendenza altrimenti negata.

Azar diventa dunque una mentore per loro, richiamando alla memoria figure emblematiche come il John Keating di Robin Williams in L’attimo fuggente o la Katherine Ann Watson di Julia Roberts in Mona Lisa Smile. Insegnanti che riescono davvero a fare la differenza, con la particolarità che tra queste la vicenda relativa a Nafisi è realmente avvenuta ed ha dunque un peso che va oltre il film, specialmente per via del fatto che – come già accennato – costringe a confrontarsi con una serie di dinamiche che con gli attuali conflitti sono tornate sulla bocca di tutti, specialmente per quanto riguarda i diritti delle donne e il loro incerto futuro.

Mina Kavani in Reading Lolita in Tehran
Mina Kavani in Reading Lolita in Tehran. Foto di Eitan Riklis.

Golshifteh Farahani sorregge il film sulle sue spalle

Nel film vediamo dunque alternarsi gli incontri di questo gruppo di donne e le situazioni con cui quotidianamente devono scontrarsi. È in realtà proprio qui che si ritrova il principale limite del film, che non bilancia adeguatamente questi personaggi finendo per il favorirne alcuni anziché altri. Di alcune delle donne che partecipano agli incontri segreti organizzati da Azar sappiamo solo quello che viene detto durante di essi, mentre di altre riusciamo ad avere anche qualche scorcio della loro vita al di fuori di tale contesto. Se da una parte ciò può spiegarsi con la volontà di non spezzare il racconto attraverso troppi punti di vista, dall’altro non permette di entrare davvero in sintonia con queste donne.

In generale, infatti, il film affronta forse con un po’ troppo timore questa materia narrativa, rendendo sì chiara l’orribile situazione a cui le donne iraniane sono costrette, ma senza farcela provare per davvero, se non in alcuni precisi momenti. Lo stesso rapporto tra Azar e le sue sette allieve avrebbe probabilmente meritato un maggior approfondimento, che permettesse di ricevere dalle loro interazioni ciò che occorre sapere di ciò che avviene nel mondo esterno. Pur al netto di questi limiti, però, Reading Lolita in Tehran risulta un film in grado di arrivare a propri obiettivi, che seppur smorzati da quanto poc’anzi riportato, trova nei toni scelti e soprattutto nel volto di Golshifteh Farahani la sua forza.

Reacher: trailer della seconda stagione in arrivo su Prime Video

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Reacher: trailer della seconda stagione in arrivo su Prime Video

Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale della seconda stagione di Reacher e ha annunciato che l’adrenalinica serie tornerà il 15 dicembre in oltre 240 Paesi e territori nel mondo, in esclusiva su Prime Video.

Dopo l’entusiastica accoglienza ottenuta dalla stagione di debutto, la posta in gioco si alza con questa seconda stagione, con ancora più rischi e azione. Gli otto episodi della nuova stagione saranno disponibili a cadenza settimanale, con i primi tre in uscita il 15 dicembre e i successivi ogni venerdì fino al 19 gennaio 2024. Reacher ha conquistato un pubblico globale delle dimensioni di Jack Reacher, diventando rapidamente una delle cinque stagioni originali più viste a livello globale su Prime Video al debutto. I fan del genere possono godersi la prima stagione di Reacher, oltre ad un’ampia scelta di action crime thriller disponibili su Prime Video, come Jack Ryan, Citadel, Shelter, The Terminal List, The Continental, Senza Rimorso di Tom Clancy. Reacher è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Reacher 2 quando esce e dove vederla in streaming

La seconda stagione di Reacher in streaming uscirà con i primi tre in uscita il 15 dicembre e i successivi ogni venerdì fino al 19 gennaio 2024 in esclusiva su Prime Video

La trama della seconda stagione di Reacher

La seconda stagione di Reacher inizia quando l’ex investigatore della polizia militare Jack Reacher (Alan Ritchson) riceve un messaggio in codice che lo informa che i membri della sua ex unità dell’Esercito, l’Unità Speciale di Investigazione del 110° MP, saranno misteriosamente e brutalmente uccisi uno ad uno. Strappato dal suo vagabondare, Reacher si riunisce con tre dei suoi ex commilitoni, diventati famiglia d’elezione, per investigare: Frances Neagley (Maria Sten), Karla Dixon (Serinda Swan), contabile forense per la quale Reacher ha da tempo un debole; e David O’Donnell (Shaun Sipos), padre di famiglia dalla parlantina veloce e dal coltello a serramanico. Insieme, iniziano a ricostruire il puzzle di un mistero in cui la posta in gioco diventa sempre più alta e che li porta a chiedersi chi li abbia traditi e chi sarà il prossimo a morire. Utilizzando la sua inimitabile miscela di intelligenza e forza, Reacher non si fermerà davanti a nulla per scoprire la verità e proteggere i compagni della sua unità. Se c’è una cosa che Reacher e la sua squadra sanno per certo è che non si scherza con l’Unità Speciale di Investigazione. In questa stagione, preparatevi a vedere Reacher e la sua Unità colpire duro.

Basato su Vendetta a freddo (Bad Luck and Trouble), l’undicesimo romanzo della serie best-seller mondiale di Lee Child, Reacher S2 vede Alan Ritchson nel ruolo principale di Jack Reacher, con Maria Sten, Serinda Swan e Shaun Sipos nei panni dei componenti dell’Unità Speciale di Investigazione del 110° MP. Completano il cast Ferdinand Kingsley nel ruolo di A.M., un mercenario che la Sicurezza Interna definisce “fantasma”; Robert Patrick come Shane Langston, capo della sicurezza di un appaltatore privato della difesa con un passato discutibile; e Domenick Lombardozzi nel ruolo del duro detective della polizia di New York Guy Russo.

La serie tv Reacher

Reacher è prodotto da Amazon Studios, Skydance Television e Paramount Television Studios. Basata sui romanzi di Lee Child, qui anche nel ruolo di executive producer, la serie è scritta per la televisione dallo sceneggiatore nominato agli Emmy Nick Santora (ScorpionPrison Break), che ne è anche executive producer e showrunner. Oltre a Santora e Child, anche Don Granger, Scott Sullivan e Adam Higgs sono executive producer, con David Ellison, Dana Goldberg e Matt Thunell per Skydance.

Reacher: recensione della terza stagione della serie Prime Video

Reacher: recensione della terza stagione della serie Prime Video

Jack Reacher è tornato! Dopo una seconda stagione (qui la nostra recensione) che ha consolidato il successo di questa serie targata Prime Video, arriva ora la terza avventura sul piccolo schermo dell’ex investigatore militare nato dalla penna di Lee Child. Nuovi episodi che ribadiscono la forza di questa serie, capace di intrattenere ed affascinare grazie al carisma del suo protagonista. E se la prima stagione adattava il romanzo Zona pericolosa e il secondo Vendetta a freddo, questa terza si basa su La vittima designata, settimo libro della serie pubblicato nel 2004, in cui il personaggio si trova invischiato in una pericolosa missione da infiltrato che riporterà alla luce anche dolorose ferite del passato.

La trama della terza stagione di Reacher

In questa nuova stagione Jack Reacher (Alan Ritchson) viene arruolato da un gruppo di agenti della DEA (l’agenzia statunitense antidroga) che operano senza nessuna autorizzazione per incastrare il ricco Zachary Beck (Anthony Michael Hall), sospettato di essere un trafficante di droga e di aver fatto sparire un’altro agente della DEA precedentemente infiltratosi nella sua cerchia. Reacher è praticamente costretto a partecipare all’operazione perché sa che nel gruppo dei sospetti trafficanti c’è anche lo spietato Quinn (Brian Tee), una sua vecchia conoscenza che dieci anni prima ha ucciso due suoi colleghi.

Sonya Cassidy e Alan Richtson in Reacher
Sonya Cassidy e Alan Richtson in Reacher © Prime Video

Reacher tra solide conferme e convincenti novità

Dopo una seconda stagione che visto Jack Reacher sotto attacco da un punto di vista molto personale, la nuova stagione a lui dedicata affronta nuovamente il suo passato ma da un punto di vista diverso. In generale, l’obiettivo della serie sembra essere quello di svelare a poco a poco sempre qualcosa di nuovo sul personaggio, il che si sta fino ad ora dimostrando un obiettivo saggio portato avanti in modo convincente. In questo caso, con i nuovi episodi di Reacher si introduce uno dei grandi antagonisti del personaggio, ovvero il pericoloso Quinn. Criminale proveniente dal suo passato e con il quale è costretto a scontrarsi nuovamente e che permette di attingere a nuovi elementi biografici del protagonista.

Come sempre, l’indagine rimane alla base del racconto, con il protagonista chiamato ad investigare su un preciso caso che anche stavolta si dimostra intrigante e imprevedibile. Gli autori riescono infatti a costruire la narrazione in modo tale da evitare la sensazione di ripetizione con cui questo genere di racconto può facilmente scontrarsi. L’astuzia qui sta anche nella scelta del romanzo di Child da adattare, che dopo ormai tre stagioni sembra confermare la volontà dello showrunner Nick Santora di esplorare tanto il lato militare quanto quello più umano di Reacher, rendendolo così sempre più attraente agli occhi del pubblico.

Alan Ritchson è il perfetto Jack Reacher

Il merito è ancora una volta anche di Alan Richtson. Celebre anche per il ruolo di Gloss in Hunger Games – La ragazza di fuoco, di Raffaello in Tartarughe Ninja e di Aimes in Fast X, Richtson si dimostra un interprete estremamente generoso nei confronti del suo Jack Reacher, portandolo in scena con grande convinzione e mestiere. L’attore, caratterizzato da un fisico sempre più possente, riesce infatti a risultare credibile non solo nelle dinamiche che più si basano sulla fisicità del personaggio, ma anche nella sua grande intelligenza e capacità di adattamento. Già solo la sua presenza, dunque, continua a rendere la serie meritevole di essere seguita.

Anthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher
Anthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher © Prime Video

Un protagonista sempre più umano

Di certo, tra le gradite novità che la nuova stagione propone c’è quella di porre ulteriormente in difficoltà il protagonista. Ciò avviene sia da un punto di vista mentale ed emotivo con la presenza di Quinn, sia da un punto di vista fisico, data la presenza di avversari più grossi, a partire dall’imponente Paulie interpretato da Olivier Richters. Una stagione che dunque porta a sviluppare una maggiore apprensione per il personaggio, che non è invincibile e anzi lo si vede qui compiere qualche passo falso in più rispetto alle precedenti stagioni, mettendo in luce una sua sempre maggiore umanità.

Si nota dunque un’interessante evoluzione all’interno del macro racconto, sebbene ogni stagione sia a suo modo autoconclusiva. Ma tutto ruota ovviamente intorno a Jack Reacher, al suo rapporto con quanti lo circondano e al suo dedicarsi anima e corpo ai casi in cui è coinvolto. Una dedizione che si dimostra quantomai contagiosa. Sappiamo ora che una quarta ondata di episodi è già stata confermata e, considerando che alla sua terza stagione Reacher continua a dimostrarsi un prodotto ben congeniato e con tutte le carte in regola per rendere ancora onore al personaggio ideato da Child, la notizia è da accogliere con entusiasmo.

Reacher: recensione della seconda stagione della serie Prime Video

Avevamo lasciato Jack Reacher intento a riprendere il suo vagabondaggio attraverso gli Stati Uniti dopo aver risolto gli eventi legati ad una serie di omicidi e ad una cospirazione criminale nella prima stagione di Reacher, la serie di Prime Video basata sui libri di Lee Child. Sono passati quasi due anni da quel momento e finalmente il massiccio ex investigatore militare e pronto a tornare sul piccolo schermo con una seconda stagione basata stavolta sull’undicesimo romanzo della serie, Vendetta a freddo, pubblicato da Child nel 2007. Rispetto agli altri dedicati al personaggio, è questo un racconto particolarmente incentrato sui temi della nostalgia e del lutto, riproposti dunque anche dai nuovi episodi della serie.

La trama di Reacher: un amaro ritorno a casa

Tutto ha infatti inizio quando uno degli otto fidatissimi ex collaboratori di Jack Reacher (Alan Ritchson) nell’unità investigativa speciale dell’esercito viene trovato cadavere in mezzo ad un bosco. Frances Neagley (Maria Sten), pupilla di Jack nella vecchia squadra, convoca dunque a Los Angeles il suo vecchio boss e tutti gli altri veterani del gruppo, con l’obiettivo di scoprire cosa sia accaduto realmente. Oltre a Reacher e Neagley, però, solo si uniscono alla reunion solo Karla Dixon (Serinda Swan) e David O’Donnell (Shaun Sipos). Solo loro sembrano essere i sopravvissuti ad un’inspiegabile furia omicida che si sta riversando contro i membri di quell’ex unità investigativa.

Reacher Prime Video

Ne è passato di tempo, Reacher

Ha così inizio una nuova indagine per l’agente Jack Reacher, chiamato stavolta a confrontarsi con i propri fantasmi del passato, specialmente con quelli con cui non è mai venuto a patti. Per far ciò, lo spettatore viene portato a scoprire qualcosa di più sul passato del muscoloso agente, come sempre capace di passare dalla quiete alla furia omicidia in un battito di ciglia. Se dunque con la prima stagione si era già dimostrato l’interesse a fare di questa serie un prodotto fortemente legato all’aspetto investigativo del personaggio, anche a costo di sollevare il piede dal pedale dell’azione, con questa seconda stagione si ribadisce ulteriormente tale volontà, aggiungendo però delle sfumature più malinconiche al racconto.

Ciò è indubbiamente dovuto alla natura del romanzo a cui questa stagione si rifà – concepito da Child a seguito di nostalgiche riflessioni su tutte le persone conosciute e che non vedeva da tempo – ma di certo aiuta a rendere ulteriormente interessante tanto lo stesso protagonista quanto il suo percorso evolutivo. Perché Reacher è sostanzialmente un solitario, uno che non vuole essere coinvolto in affari altrui, come dirà egli stesso, e il poterlo vedere a confronto con aspetti intimi come la riunione con i suoi ex colleghi e amici lo costringe a far emergere aspetti di sé che decostruiscono la corazza che si porta sempre dietro, conquistando così ulteriormente l’interesse dello spettatore.

Reacher recensione

Ingredienti vincenti, non si cambiano

Questa malinconia, o più in generale l’attenzione all’intimità dei personaggi, è dunque un ingrediente molto gradito, che non va però a sostituire le indagini, l’azione e l’umorismo che già la prima stagione aveva ben definito. Anche stavolta c’è un caso particolarmente avvincente da risolvere, con quel tanto che basta di indizi forniti di episodio in episodio da incentivare il proseguimento della visione. Con gli elementi messi di volta in volta sul tavolo, lo spettatore è infatti attivamente chiamato a cercare di risolvere a sua volta il caso, idealmente anticipando le intuizioni e le mosse dei personaggi. Di fatto, dunque, non si viene lasciati fuori dall’evoluzione di quest’indagine.

Quando poi occorre, ovviamente, non ci si fa problemi a ricorrere ad un po’ di sana violenza che stupisce anche in questo caso per brutalità e totale mancanza di pietà. È in questi momenti che ci viene ricordato quanto Reacher possa essere un personaggio complesso, capace di grandi atti d’amore ma anche di uccidere a sangue freddo senza pensarci due volte (ovviamente sempre e solo chi lo “merita”). Ma anche i momenti più seriosi e cupi non rimangono mai tali a lungo, grazie ad un delicato umorismo che, tra battute verbali o gag fisiche, consente alla serie di dotarsi di una leggerezza che rende particolarmente più piacevole la visione.

Reacher è una serie con molto da offrire

Anche questa seconda stagione di Reacher conferma dunque il valore di questo prodotto di Prime Video, il quale non solo ha entusiasmato i fan ma ha fatto appassionare anche nuovi spettatori alle vicende del protagonista. Sarà per la capacità di Alan Ritchson di gestire al meglio il suo Jack Reacher tanto nei momenti più drammatici quanto in quelli più divertenti, sarà per i suoi brillanti scambi con la spalla Frances Neagley o sarà in questo caso per l’avvincente gestione del nuovo racconto e dei suoi toni, ma anche questi nuovi episodi sono la dimostrazione che questa è una serie con molto da offrire e la conferma che una terza stagione è in fase di realizzazione è da accogliere con grande entusiasmo.

Reacher: la terza stagione subisce un importante cambiamento in seguito alla chiusura della Paramount TV

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Paramount Global ha fatto una mossa significativa e sorprendente chiudendo il suo omonimo studio televisivo, Paramount Television Studios (PTVS), come parte di una più ampia ristrutturazione aziendale. Questo sviluppo, che include la partenza del presidente dei PTVS Nicole Clemens, ha lasciato molti fan a chiedersi cosa succederà ai progetti di alto profilo dello studio, tra cui la serie di successo Reacher, una coproduzione tra Paramount, Amazon e Skydance.

La chiusura di PTVS fa parte di una più ampia strategia di Paramount Global volta a snellire le operazioni in un mercato televisivo e di streaming in continua evoluzione. Questa decisione non riflette le prestazioni dello studio, in quanto PTVS è stato responsabile di numerose serie acclamate dalla critica e di successo commerciale. Tuttavia, tutti i progetti in corso e futuri della PTVS, tra cui Reacher, Time Bandits di Apple e Cross di Prime Video, passeranno sotto l’egida dei CBS Studios.

Per i fan di Reacher, questa transizione solleva interrogativi sul futuro della serie. Data la popolarità della serie – Reacher ha battuto il record di ascolti su Amazon Prime Video – è molto probabile che i CBS Studios continuino a darle priorità, soprattutto perché Skydance è lo studio principale della serie. Tuttavia, i cambiamenti nella gestione dello studio potrebbero potenzialmente portare a cambiamenti nella direzione creativa o nelle tempistiche di produzione, che potrebbero avere un impatto sullo sviluppo delle stagioni future.

Quali sono le implicazioni per “Reacher”?

Anche se è troppo presto per prevedere esattamente come avverranno questi cambiamenti, è chiaro che l’eredità di PTVS continuerà a vivere attraverso i progetti che ha sviluppato. Si prevede che serie come Reacher continueranno a intrattenere il pubblico mondiale, anche quando Skydance troverà un nuovo partner nei CBS Studios.

Mentre Paramount Global procede con la sua più ampia ristrutturazione, il settore osserverà da vicino come questi cambiamenti influiranno su alcune delle serie più amate e di successo attualmente in onda. Per il momento, i fan di Reacher e degli altri progetti della PTVS possono stare tranquilli: questi show rimangono in fase di sviluppo, anche se sotto una nuova gestione. Come questa transizione influenzerà le future stagioni di Reacher e di altre serie è ancora da vedere, ma una cosa è certa: CBS Studios ha ora un ruolo fondamentale nel dare forma al prossimo capitolo di questi acclamati show. La terza stagione di Reacher è prevista su Prime Video nel 2025.

Reacher: la recensione della nuova serie Prime Video

Reacher: la recensione della nuova serie Prime Video

Nato dalla penna di Lee Child, il personaggio di Jack Reacher, un ex maggiore del Corpo di polizia militare dell’esercito degli Stati Uniti, è stato dal 1997 ad oggi protagonista di ben 26 romanzi. Divenuto uno dei più celebri del genere crime, è poi stato portato anche al cinema in due occasioni con Jack Reacher – La prova decisiva (2012) e Jack Reacher – Punto di non ritorno (2016), dove ad interpretarlo vi era Tom Cruise. Dopo questi due lungometraggi, tuttavia, Child affermò che il personaggio e le sue storie avrebbero trovato maggior soddisfazione con una serie televisiva. A giudicare da ciò che Reacher (questo il titolo della serie) regala ai suoi spettatori, lo scrittore aveva pienamente ragione.

Questa prima stagione, composta da 8 episodi, è basata sul primo romanzo della serie, Killing Floor e vedere Reacher (interpretato da Alan Ritchson) fare ritorno nella città rurale di Margrave, in Georgia. Non appena vi mette piede, però, viene subito arrestato e accusato di un omicidio verificatosi nelle stesse ore del suo arrivo. Quando maggiori dettagli di questo delitto iniziano ad emergere, Reacher viene scagionato ma è ormai troppo dentro la faccenda per non prendere parte alle ricerche della polizia. Quello che inizialmente sembrava essere per lui un caso come un altro diventa invece una vicenda personale quando scopre che ad essere stato ucciso è suo fratello Joe, il quale stava indagando su dei misteriosi traffici illegali a Margrave.

Reacher: poca azione, molta tensione

Come i fan del personaggio sapranno, Jack Reacher è noto principalmente per il suo possente fisico, metafora della sua forza inarrestabile ma anche della sua vasta intelligenza e preparazione ad ogni evenienza. Con questa serie si ridona dunque al personaggio questa sua caratteristica grazie ad Alan Ritchson, attore che sfoggia qui un corpo talmente muscoloso da distrarre in più occasioni dal racconto. Tale fisico è il sogno di ogni interprete di opere d’azione, eppure qui è collocato in un contesto dove questo elemento tende ad essere quasi messo da parte. Rispetto ai due film con Cruise, infatti, Reacher, ideata da Nick Santora, si configura maggiormente come un puro crime.

Tra il contesto rurale e una serie di macabri crimini da risolvere, il pensiero va subito alla prima ineguagliata stagione di True Detective. Il modello sembra infatti essere proprio quello, anche se sin da subito viene fatto intuire che dietro le apparenze si nasconde molto altro. Più il racconto procede, più ci si addentra in un sottobosco ricco di personaggi malsani e affari sporchi. Elementi che si pongono in aperto contrasto con la rigida moralità di Reacher, un uomo che si prende cura degli animali e non dimentica di fare la raccolta differenziata. Lo spettatore è dunque chiamato a prestare grande attenzione a ciò che avviene, seguendo ogni sviluppo delle indagini per poter giungere alla soluzione insieme ai protagonisti.

Reacher serieCosì costruita, la serie sembra dunque avere le carte in regola per attrarre non solo gli appassionati del personaggio ma anche gli amanti di questo genere di racconti thriller. Nel mantenersi particolarmente fedeli al romanzo, inoltre, gli sceneggiatori trovano il giusto equilibrio tra i tanti eventi da raccontare, donando ad ognuno la giusta importanza all’interno del racconto complessivo. Difficilmente si proverà dunque la sensazione di non avere tutti i tasselli del puzzle a disposizione o di passare da una situazione all’altra in modo forzato. Al contrario, Reacher è un vero piacere da guardare e il merito è per buona parte del suo protagonista.

Reacher: la recensione della serie

Alan Ritchson, noto per aver recitato nei panni di Aquaman in Smallville e in quelli di Raffaello nel film Teenage Mutant Ninja Turtles, dimostra di essere l’interprete giusto sin dalle primissime inquadrature. Si potrebbe pensare che il suo fisico possente lo renda di conseguenza anche un po’ ingessato, ma l’attore dimostra invece non solo una grande scioltezza nell’adattarsi alle situazioni quanto anche una perfetta padronanza del personaggio. Egli riesce a risultare genuinamente divertente e ironico, ma ovviamente anche minaccioso e violento. L’attore dona così una gamma di sfumature al personaggio, il quale davvero diventa il principale motivo di interesse della serie.

In conclusione, dunque, Reacher punta evidentemente ad essere una serie diversa dai tanti titoli simili. Mescolando al suo interno diversi generi, sempre bilanciandoli a dovere, si genera così un racconto appassionante e coinvolgente, che offre numerosi momenti memorabili. Tra il carisma del suo protagonista e il complesso caso in cui si trova coinvolto si avrà infatti molto da apprezzare. È così che una serie si dimostra davvero essere il formato ideale per la storia pensata da Child, ricca di suggestioni visive e pervasa da un’atmosfera che trova qui modo di esprimersi al meglio.

Reacher: il nuovo arrivato parla dell’impegno di Alan Ritchson nella serie d’azione: “Quello che fa è disumano”.

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Olivier Richters, nuovo arrivato nella terza stagione di Reacher, ha parlato dell’impegno di Alan Ritchson nella serie d’azione, paragonandolo al personaggio che interpreta. Richters si unisce al cast della terza stagione di Reacher nel ruolo di Paulie, una guardia massiccia che lavora per Zachary Beck (Anthony Michael Hall), su cui Reacher sta indagando. Si intuisce che i due lavorino insieme quando il personaggio principale inizia la stagione sotto copertura, ma sono destinati a scontrarsi man mano che lo show procede. Questo rende i loro personaggi due forze opposte destinate al conflitto.

Parlando con Empire Magazine, Richters ha elogiato l’impegno di Ritchson in Reacher, paragonando la sua routine di lavoro nella terza stagione a quella del personaggio principale stesso. Il nuovo arrivato ha spiegato quanto fosse impressionato dalla dedizione dell’attore protagonista nell’imparare le sue battute, girare, mangiare e allenarsi costantemente ogni giorno, mantenendo quella che sembrava una routine impegnativa. Ha detto che è il tipo di devozione a cui vuole aspirare nella sua carriera. Leggi cosa ha detto Richters qui sotto:

Ho detto a [Alan] per scherzo, ma è un po’ vero, che nella vita reale è davvero come Reacher. Ha così tante battute da imparare, deve recitare, deve mangiare continuamente, deve presentarsi all’allenamento di combattimento dopo aver girato tutto il giorno. Quello che fa è disumano. È un livello che posso solo sognare.

Cosa dice il commento di Richters sulla dedizione di Ritchson a Reacher

Shaun Sipos e Alan Ritchson in Reacher - Stagione 2(2023)
Foto di Brooke Palmer/Brooke Palmer/Prime – © Prime Video 2023

L’attore protagonista sta facendo un lavoro impressionante

La dichiarazione di Richters sottolinea quanto lavoro ci voglia per interpretare il personaggio principale dello show, qualcosa di evidente negli anni di dedizione che Ritchson ha già dimostrato. L’attore ha bisogno di mantenere una corporatura grande e muscolosa per il suo personaggio, arrivando a pesare più di 108 chili per la seconda stagione, mettendo su più muscoli nel processo. Anche se il suo peso esatto per la terza stagione è sconosciuto, è chiaro che si aggira ancora intorno a quello, qualcosa che probabilmente continuerà a mantenere prima che la quarta stagione di Reacher inizierà le riprese. Mantenere la sua statura mentre recita dimostra il suo talento poliedrico nel dare vita al personaggio.

Questo continuerà a essere evidente durante la terza stagione, con le lodi di Richters per Ritchson che sottolineano quanto egli incarni il ruolo, anche quando non è davanti alla telecamera. È qualcosa che sarà in grado di fare man mano che il franchise continuerà ad espandersi, non solo con le nuove stagioni di Reacher, ma anche con l’imminente spin-off di Neagley, incentrato sul personaggio di Maria Sten della serie originale. Anche se non è chiaro se apparirà in quella serie, è comunque diventato il volto di quello che sta diventando un franchise di successo per Prime Video, a testimonianza della sua impressionante dedizione.

Reacher 3: il trailer della serie Prime Video

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Reacher 3: il trailer della serie Prime Video

Prime Video ha svelato il trailer ufficiale della terza stagione di Reacher. La stagione in otto episodi sarà rilasciata con cadenza settimanale, con i primi tre episodi in anteprima il 20 febbraio e gli episodi successivi in uscita ogni giovedì fino al 27 marzo 2025 in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Dopo che la seconda stagione si è confermata la più vista nel 2023 su Prime Video, è stato annunciato il rinnovo anticipato di Reacher per una quarta stagione, le cui riprese inizieranno nel 2025.

La terza stagione di Reacher

Basata sul romanzo La vittima designata (Persuader) di Lee Child, nella terza stagione di questa serie ricca di azione, Reacher precipita nel cuore oscuro di una vasta impresa criminale nel tentativo di salvare un informatore della DEA sotto copertura il cui tempo sta per scadere. Qui trova un mondo di segreti e violenza e si confronta con alcune questioni in sospeso del suo passato.

La terza stagione di Reacher vede Alan Ritchson nel ruolo principale di “Jack Reacher”, con Maria Sten che torna a vestire i panni di “Frances Neagley”. Nel cast di questa stagione troviamo anche Anthony Michael Hall nel ruolo di “Zachary Beck”, Sonya Cassidy come “Susan Duffy”, Brian Tee nei panni di “Quinn”, Johnny Berchtold interpreta “Richard Beck”, Robert Montesinos è “Guillermo Villanueva”, Olivier Richters come “Paulie” e Daniel David Stewart nel ruolo di “Steven Elliot.”

Basata sui romanzi di Lee Child, Reacher è prodotta da Amazon MGM Studios, Skydance Television e CBS Studios. La serie è scritta dallo scrittore e sceneggiatore nominato agli Emmy Nick Santora (FUBAR, Prison Break), che ne è anche executive producer e showrunner. Oltre a Santora e Child, Ritchson sarà executive producer insieme a Don Granger, Scott Sullivan, Mick Betancourt, con David Ellison, Dana Goldberg e Matt Thunell per Skydance. Carolyn Harris e Kenny Madrid sono gli executives-in-charge della serie per Skydance Television.

Reacher – Stagione 3: la spiegazione di come Jack Reacher si infiltra nell’operazione di Beck

Nella terza stagione (qui la recensione), Reacher elabora un piano complicato per infiltrarsi nell’operazione di Beck, sospetto trafficante di droga, che diventa tanto più complesso quanto più si approfondisce. La terza stagione adatta Persuader, il settimo romanzo della serie dell’autore Lee Child e la storia inizia seriamente quando Reacher (Alan Ritchson) scorge per strada un vecchio nemico che pensava di aver ucciso anni prima, il che porta alcuni agenti della DEA a reclutarlo per una pericolosa missione sotto copertura che coinvolge l’importatore di tappeti Zack Beck (Anthony Michael Hall).

La première della terza stagione di Reacher si apre dunque con il protagonista che salva il figlio di Beck, Richard (Johnny Berchtold), da un tentativo di rapimento e si ritrova nella proprietà di Beck. I primi tre episodi rimangono fedeli al romanzo, dove il protagonista deve improvvisare e superare i suoi nuovi datori di lavoro mentre il piano affrettato che ha ideato con l’agente della DEA Duffy (Sonya Cassidy) si dipana lentamente intorno a loro. L’obiettivo è dunque quello di infiltrarsi negli affari di Beck è però in contrasto con quello di Duffy: lei vuole salvare un’informatrice scomparsa, mentre Reacher vuole solo uccidere Quinn (Brian Tee) una volta per tutte.

Come Reacher e gli agenti della DEA hanno inscenato il tentativo di rapimento del figlio di Beck

Il rapimento che apre la terza stagione di Reacher è tratto direttamente da Persuader: l’antieroe di Ritchson “salva” Richard da un rapimento e lo riporta da Beck. I fan della serie potrebbero subito sospettare che ci sia qualcosa di strano, come la probabilità che Reacher si imbatta in un rapimento e porti con sé una grossa magnum. Questo perché il rapimento di Richard era in realtà un elaborato stratagemma per far entrare il protagonista nella villa di Beck, e l’episodio racconta di come Reacher, Duffy e gli altri agenti della DEA abbiano organizzato il rapimento passo dopo passo.

Reacher deve sparare sia con munizioni vere che a salve, con cartucce per simulare gli spari. Devono simulare la morte della guardia del corpo di Richard lanciando una granata nella sua auto, che in realtà è una flashbang progettata per stordire. Reacher è anche consapevole di dover eliminare l’opzione di portare Richard alla polizia, quindi fa credere di aver ucciso un poliziotto per sbaglio durante la sparatoria; in realtà, l’agente della DEA Villanueva (Roberto Montesinos) è stato imbottito di squibs per simulare questo effetto.

In sostanza, si tratta di un piano folle che non accadrebbe mai nella realtà, ma che è in qualche modo accettabile in questo contesto. La cosa funziona anche a loro favore: Beck è talmente grato a Reacher da offrirgli un lavoro e una nuova casa. Tuttavia, proprio come pensava Reacher, c’erano delle falle nel piano a cui non avevano pensato, che causano grossi problemi negli episodi successivi.

Sonya Cassidy e Alan Richtson in Reacher
Sonya Cassidy e Alan Richtson in Reacher © Prime Video

La verità sulla missione sotto copertura

L’agente Duffy è l’ultimo interesse amoroso di Reacher ed è lei che lo recluta per andare sotto copertura con Beck. Come per Reacher, anche per lei la missione è personale. Ha infatti inviato un’informatrice confidenziale di nome Teresa sotto copertura all’interno dell’operazione di Beck, che poi è scomparsa. Sebbene l’operazione sia finalizzata a distruggere Beck e il suo misterioso datore di lavoro, l’obiettivo principale di Duffy è salvare Teresa. Proprio come in Persuader, la terza stagione svelerà questo mistero. Reacher trova l’orecchino di Teresa in una cella del complesso di Beck, a riprova della sua presenza, ma non sa se sia viva o morta.

Reacher vuole invece trovare Quinn e ucciderlo una volta per tutte. Quinn faceva parte dei servizi segreti militari durante il periodo in cui Reacher lavorava con i 110° Investigatori Speciali ed era sospettato di aver venduto informazioni riservate; Reacher reclutò una giovane e brillante sergente di nome Kohl (Mariah Robinson) per indagare sul caso insieme a lui. I due stringono una stretta amicizia lavorando insieme e alla fine Reacher la incarica di arrestare Quinn.

Tragicamente, Quinn ha però la meglio e Reacher scopre in seguito il corpo gravemente mutilato di Kohl nella casa di Quinn. Nel libro, questo lo porta a rintracciare Quinn e a sparargli in testa, cosa a cui l’agente disonesto riesce però a sopravvivere. Il terzo episodio della terza stagione, “Numero 2 con una pallottola”, ha confermato che Quinn è il capo di Beck e che in precedenza aveva fatto rapire, torturare e tagliare l’orecchio a suo figlio Richard in un gioco di potere per impadronirsi degli affari di Beck.

Reacher stagione 3 recensione serie
Alan Richtson in Reacher © Prime Video

Come Reacher copre i suoi omicidi e prende il posto di Duke

Nel secondo e terzo episodio della terza stagione di Reacher, il personaggio diventa quindi un tirapiedi di Beck. Gli vengono affidati vari compiti noiosi, come guidare un camion o scortare il figlio di Beck in città, ma il capo della sicurezza di Beck, Duke (Donald Sales), che in realtà lavora per Quinn, tiene Reacher fuori dal giro degli affari interni. Reacher decide che, per portare a termine la sua missione, deve dunque prendere il posto di Duke come capo della sicurezza di Beck.

Prima di arrivare a questo punto, il secondo episodio “Truckin‘” vede Reacher in coppia con un criminale soprannominato Angel Doll (Manuel Rodriguez-Saenz) per identificare il camion guidato dal presunto rapitore. Beck sospetta che il tentativo di rapimento provenga da una banda rivale, quindi Angel Doll e Duke indagano su questa possibilità. Purtroppo Reacher non è l’attore più convincente, quindi quando Angel Doll ispeziona il veicolo distrutto, nota dei buchi nella storia di Reacher. Quando affronta l’antieroe di Ritchson alla fine dell’episodio, Reacher decide che sarebbe più facile uccidere Angel Doll per eliminarlo come minaccia.

L’episodio 3 prevede che il protagonista esca di nascosto dal complesso di Beck per ripulire il casino che ha fatto con Angel Doll, solo che lui e Duffy vengono attaccati da due camionisti che si imbattono nella scena. Dopo aver ucciso anche loro, Reacher e Duffy nascondono i loro corpi in container vuoti, mentre Duffy entra nelle e-mail di Angel Doll per rintracciare le sue attività precedenti. Le fa poi inviare un’e-mail da Angel Doll a Duke, affermando di sapere dove si nascondono i rapitori.

Si tratta di una trappola tesa dal protagonista per mettere alle strette Duke e, una volta entrati, punta la pistola contro il capo della sicurezza di Beck. Duke si rifiuta di spifferare tutto e sostiene che egli è uno sprovveduto, dato che aveva avuto l’impressione che lui sia della DEA. Reacher lo uccide con un colpo alla testa. Poi spara alla casa per convincere Beck che è appena avvenuto un furioso scontro a fuoco, prima di farla saltare in aria per eliminare tutte le prove. Consegna poi anche la pistola di Angel Doll a Beck, che ritiene che il primo lo abbia venduto a una banda rivale.

Anthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher
Anthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher © Prime Video

Reacher diventa il braccio destro di Beck

La rapida scalata di Reacher all’interno dell’operazione di Beck è fenomenale, ma è molto mirata. Con Duke e Paulie (Olivier Richters) che sospettano profondamente di lui e il tempo potenzialmente a disposizione di Teresa che sta per scadere, ha bisogno di conoscere rapidamente i dettagli dell’operazione di Beck. L’unico modo per farlo è togliere di mezzo Duke e, poiché Beck è a corto di uomini, Reacher è l’unica vera scelta per sostituirlo.

La morte di Duke assicura quindi al protagonista la promozione che cercava, e nei prossimi episodi si vedrà come si comporterà in questo ruolo. Non ha ancora incontrato Quinn, ma dato che quest’ultimo è sopravvissuto a malapena a un colpo alla testa, è possibile che non ricordi nulla del suo nemico. In ogni caso, con l’inevitabile scontro tra Reacher e Paulie all’orizzonte, le cose potrebbero farsi più intense nella serie di Amazon.

Reacher – Stagione 3: la spiegazione del finale

Reacher – Stagione 3: la spiegazione del finale

La terza stagione di Reacher (qui la recensione) si conclude con una nota positiva, in cui il protagonista affronta una delle sue più grandi sfide ma ne esce comunque vittorioso. A differenza delle prime due stagioni (qui la recensione della prima e qui della seconda) della serie poliziesca di Prime Video, la terza stagione inizia con una nota strana: il personaggio di Alan Ritchson non sembra il solito. Tuttavia, un colpo di scena rivela ben presto che Jack Reacher è sotto copertura per la DEA e ha messo in scena un inganno per conquistare la fiducia di un venditore di tappeti sospetto, Zachary Beck.

I flashback rivelano che ha accettato di unire le forze con la DEA solo perché questa missione sotto copertura gli permetterebbe di eliminare Xavier Quinn, l’uomo che ha ucciso la sua collega del MP, Dominique Kohl. Poiché Quinn controlla il traffico segreto di armi di Beck, Reacher spera quindi di catturarlo e ucciderlo attraverso la sua operazione segreta. Tuttavia, Quinn si rivela uno degli avversari più pericolosi per il nostro eroe. Tuttavia, nonostante le numerose sfide affrontate nel corso della terza stagione, Reacher, Neagley e la DEA riescono a sconfiggere i cattivi prima che sia troppo tardi.

Reacher stagione 3 recensione serie
Alan Richtson in Reacher © Prime Video

Come Reacher e la sua squadra salvano Teresa e uccidono Quinn nel finale della terza stagione

Dopo gli eventi della terza stagione di Reacher, nell’episodio 7, il personaggio principale si rende conto che Quinn li ha ingannati facendogli credere che la vendita di armi avvenisse al deposito di armi. Tuttavia, Jack Reacher e i suoi due alleati della DEA, Duffy e Villanueva, continuano a gestire la situazione approfittando del fuoco incrociato tra gli uomini di Quinn e gli agenti dell’ATF. In seguito, prendono addirittura il controllo di due camion diretti alla villa di Beck ed entrano senza problemi nel complesso della casa senza destare i sospetti di Paulie.

Tuttavia, l’arco finale della stagione inizia quando Paulie diventa sempre più sospettoso del parcheggio di uno dei camion e si dirige verso di esso. Rendendosi conto che solo lui può gestire Paulie, Reacher chiede a Neagley e agli agenti della DEA di recarsi alla casa mentre si prepara per la resa dei conti finale con il gigante. Nella casa, Neagley si traveste da cameriere, mentre Duffy va a salvare Teresa. Nel frattempo, Villanueva si reca nella stanza di Richard Beck per salvarlo.

Poco dopo che Duffy si trova nella stanza di Teresa, si presenta l’acquirente di Quinn, Nasser, che spera di sfruttare al meglio il tempo trascorso con Teresa. Inizialmente Duffy sembra preoccupata di aggredirlo perché potrebbe dare l’allarme e allertare i suoi uomini. Tuttavia, alla fine getta al vento la sua prudenza e uccide l’uomo. Dopo una battaglia finale tra gli eroi e i cattivi, Reacher riesce quasi a catturare Quinn. Tuttavia, i mafiosi russi a cui Quinn aveva prestato dei soldi compaiono all’improvviso e cercano di portarlo via.

Neagley li costringe a restituirglielo non solo offrendo i soldi che Quinn avrebbe guadagnato dai suoi acquirenti, ma anche usando una granata diffusa per minacciarli. In questo modo, i mafiosi accettano di abbandonare Quinn. Mentre Neagley e gli agenti della DEA risolvono i problemi rimasti, Reacher vendica la morte di Dominique Kohl facendo prima ricordare a Quinn come l’ha uccisa e poi sparandogli con un fucile da caccia, ponendo così fine una volta per tutte alla sua nemesi.

Reacher e Paulie in Reacher stagione 3
Alan Richtson e Olivier Richters in Reacher © Prime Video

Reacher sconfigge Paulie nel finale della terza stagione

Una delle scene più attese e avvincenti del finale della terza stagione di Reacher è quella in cui il Jack Reacher di Alan Ritchson si accinge a sconfiggere il Paulie di Olivier Richters. Dopo aver preparato la scena del combattimento per quasi tutta la durata della stagione, nel finale di Reacher si offre una sequenza di combattimento in cui il protagonista quasi muore dopo essere stato picchiato da un titano di due metri. Durante il combattimento, i due personaggi finiscono addirittura per cadere nella fossa di roccia che in precedenza era stata usata dagli uomini di Quinn per gettare i corpi nell’oceano.

Reacher sembra voler annegare Paulie in mare prima di dirigersi verso la villa, ma, con sua grande sorpresa, Paulie ne esce vivo. Nella guardiola della villa si svolge allora una battaglia finale tra i due personaggi. Paulie mette di nuovo in mostra la sua forza e cerca di sopraffare Reacher. Tuttavia, egli estrae abilmente il proiettile dalla cintura della pistola e ne ottura la canna mentre combatte contro Paulie. Poi fa credere a Paulie di avere il sopravvento facendolo stare dietro la pistola. Non appena Paulie tenta di sparare, però, la canna della pistola gli esplode in faccia e lo uccide. “Tu sarai anche più grande e più forte, ma io sono più intelligente”, sono le ultime parole di Reacher a Paulie.

Cosa intende la Neagley quando dice che Reacher “odia i pezzi grossi”?

Dopo che Reacher e la squadra hanno salvato la situazione, Neagley dice di aver finalmente capito perché fa quello che fa. Sostiene che non combatte il crimine solo per sistemare le cose e proteggere i piccoli. Lo fa invece perché odia “i grandi e potenti figli di puttana che pensano di farla franca”. In Persuader di Lee Child, da cui è stata tratta la terza stagione di Reacher, Jack Reacher cita la stessa frase quando Duffy gli pone la stessa domanda. Facendo in modo che Neagley rubi la frase di Reacher dai libri, lo show sembra cercare di stabilire che lei lo conosce più di quanto lui conosca se stesso.

La battuta di Neagley sottolinea anche che il senso di giustizia di Reacher potrebbe non essere sempre guidato dalle cose giuste. Come risponde Duffy nel libro, “produce i risultati giusti per le ragioni sbagliate”. Anche Reacher non lo nega, spiegando perché chiede a Neagley come mai ci abbia messo così tanto a capirlo. La citazione dimostra che Reacher non è il tipico eroe che mette sempre le cose a posto facendo ciò che è moralmente corretto. È piuttosto un antieroe moralmente grigio, che lascia dietro di sé un’enorme scia di sangue ed è spesso spinto da motivazioni oscure. Tuttavia, anche se le sue ragioni sono spesso sbagliate, Reacher finisce sempre per servire il bene comune punendo i cattivi.

Sonya Cassidy e Alan Richtson in Reacher
Sonya Cassidy e Alan Richtson in Reacher © Prime Video

Perché Duffy si separa da Reacher prima che possa farlo lui

Nel finale della prima stagione di Reacher, il personaggio di Alan Ritchson ha avuto una difficile conversazione con Roscoe, in cui ha dovuto spiegarle che il suo stile di vita non gli avrebbe mai permesso di avere una relazione a lungo termine. La donna allora lo lascia andare ma gli scrive il suo numero sulla confezione di una barretta Clark, sperando che si incontrino di nuovo. Anche la Dixon della seconda stagione di Reacher era affezionata al personaggio verso la fine, ma lo lascia andare perché capisce che lui ama la strada aperta e la sua libertà più di ogni altra cosa.

Fortunatamente per Reacher, Duffy non cerca di complicargli le cose. Prima che lui possa chiudere la storia con lei su una nota positiva, lei gli si avvicina e gli dice che non è il tipo di persona che “si attacca a te, lo fa durare”. In questo modo stabilisce che è molto simile a Reacher, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui percepisce le relazioni sentimentali. Reacher è quindi sollevato dal fatto che lei gli rivolga lo stesso discorso di commiato che di solito rivolge alle donne con cui ha una relazione sentimentale.

La spiegazione dei consigli di Reacher a Richard Beck

Richard Beck si sente perso e senza idee dopo la morte del padre. Mentre osserva le forze dell’ordine sciamare nella villa paterna, si rende conto che sta per perdere tutto. Tuttavia, Reacher gli indica la strada, consegnandogli le chiavi di un’auto e incoraggiandolo a fare l’unica cosa a cui aveva sempre pensato: “prendere un mazzo di chiavi d’auto, oltrepassare il cancello e sparire”. Gli chiede anche di prendere tutti i soldi dalla casa e di andarsene prima che i federali ne trovino qualcuno.

Prima di seguire il consiglio di Reacher, Richard si confida di sentirsi in colpa per non aver visto di più il lato buono di suo padre quando era ancora vivo. Reacher, come sempre, dice molto condividendo solo poche parole di consiglio: “Secondo la mia esperienza, se passi molto tempo a pensare al tuo passato… beh, probabilmente non è una buona cosa”. Quando Richard gli chiede cosa fa quando non riesce a dimenticare cose terribili del passato, Reacher risponde che trova la cosa “terribile” e la uccide. In questo modo, gli insegna una lezione preziosa: bisogna dimenticare le cose che non si possono controllare e agire per cambiare quelle che si possono.

Anthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher
Anthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher © Prime Video

Tutte le morti nel finale della terza stagione di Reacher

Molti cattivi muoiono nel finale della terza stagione di Reacher. Fortunatamente, anche se sembrava che questa stesse prefigurando la morte di Villanueva, questi sopravvive alla battaglia finale e si ritira felicemente dalla DEA. Personaggi della terza stagione come Paulie, Quinn e Naseer incontrano invece il destino che meritavano dopo che gli eroi li hanno uccisi. Purtroppo, anche Zachary Beck non ne esce vivo. Verso la fine della terza stagione, Beck si riscatta accettando di aiutare gli eroi e dicendo a suo figlio che lo rende orgoglioso.

Tuttavia, l’uomo incontra un tragico destino quando mette a rischio la sua vita per salvare suo figlio Richard. Sebbene Richard Beck fosse inizialmente considerato uno dei cattivi della terza stagione, il suo legame con il figlio e il suo desiderio di cambiare lo hanno reso positivo. Per questo motivo, la sua tragica fine nella terza stagione di Reacher è triste quanto quella di Russo nella seconda stagione.

Come la Stagione 3 di Reacher prepara la Stagione 4

Come i suoi predecessori, la terza stagione di Reacher adatta completamente la storia standalone di un intero romanzo di Lee Child. Ripercorrendo tutte le tappe della storia di Persuader di Child, la terza stagione termina dunque con una nota conclusiva senza aprire direttamente la strada a un’altra stagione. Il finale, in cui Jack Reacher torna ad abbracciare la strada aperta, promette solo che il personaggio di Alan Ritchson finirà in una città. Come sempre, i guai lo troveranno e si troverà in qualche modo nel mirino di un’altra serie di criminali.

Anche se solo il tempo ci dirà quale libro verrà adattato alla quarta stagione di Reacher, è probabile che il protagonista si unisca a una nuova serie di eroi nel prossimo arco della serie. Poiché la Neagley è sempre apparsa in tutte le stagioni di Reacher, gli spettatori possono aspettarsi un suo ritorno anche nella quarta stagione. Dal momento che è stata confermata anche la serie spinoff con la Neagley, il pubblico ha dunque ancora molto da aspettarsi dal franchise.

Reacher – Stagione 3: data di uscita, cast, trama, trailer e tutto quello che sappiamo

La popolarissima serie Reacher di Amazon Prime Video tornerà presto per una terza stagione e ci sono molti aggiornamenti interessanti sugli episodi in arrivo. Basata sulla serie di romanzi di Lee Child, Reacher segue l’omonimo personaggio che, dopo essere entrato nella vita civile, usa i suoi anni come investigatore militare per risolvere casi di alto profilo. Combinando l’arguzia e il fascino della serie di libri con un sacco di emozionanti scene d’azione sullo schermo, la serie Prime Video è già diventata una delle sue produzioni più popolari.

Accolta con una valanga di elogi dalla critica, Reacher è stata particolarmente applaudita per il suo impegno nei confronti della serie di libri di Lee Child (tramite Rotten Tomatoes). Oltre ai riconoscimenti della critica, Reacher si è rivelato anche una grande attrazione per Prime Video, e la serie è stata rinnovata per una seconda stagione anche se altri spettacoli sono stati cancellati dallo streamer. La seconda stagione dovrebbe continuare il trend positivo della serie Reacher, ma il suo successo non avrà molta influenza sul destino della terza stagione. In una mossa senza precedenti, la terza stagione di Reacher ha ricevuto il via libera ancor prima dell’inizio della seconda stagione.

Ultime notizie su Reacher – Stagione 3

Reacher seconda stagione

Rivelato il trailer completo della stagione 3

Con la saga piena d’azione che continuerà a febbraio, le ultime notizie arrivano sotto forma di un trailer completo della stagione 3 di Reacher. Sulla base della hit dei Kansas “Carry On My Wayward Son”, l’anteprima del trailer manda Reacher sotto copertura con un importatore di tappeti di successo che è sospettato di essere coinvolto in affari loschi. Infiltrandosi nell’operazione, Jack è riluttante a collaborare con l’imponente Paulie, ma i due sono in disaccordo fin dall’inizio. Alla fine, la copertura di Jack viene scoperta ed è costretto a combattere per uscirne usando tutti i mezzi a sua disposizione.

Data di uscita di Reacher – Stagione 3

Alan Ritchson in Reacher - Stagione 2
Foto di Brooke Palmer/Brooke Palmer/Prime – © Prime Video 2023

La prossima avventura di Reacher inizia a febbraio

Continuando a essere uno dei più grandi successi di Prime Video, lo streamer ha effettivamente rinnovato la terza stagione prima che la seconda fosse stata presentata in anteprima, e ciò ha permesso allo show di continuare la produzione senza interruzioni. Pertanto, Prime Video avrà solo un anno di intervallo tra le stagioni, con la terza stagione di Reacher in arrivo il 20 febbraio 2025. La stagione continuerà con il programma di uscita settimanale, con i primi tre episodi in uscita il 20 febbraio e i restanti cinque ogni giovedì fino al 27 marzo.

La seconda stagione di Reacher è terminata il 19 gennaio 2024.

Dettagli del cast della terza stagione di Reacher

Shaun Sipos e Alan Ritchson in Reacher - Stagione 2(2023)
Foto di Brooke Palmer/Brooke Palmer/Prime – © Prime Video 2023

Alan Ritchson torna nei panni di Reacher

Considerando lo stile antologico delle storie di Reacher, non è facile fare ipotesi su chi apparirà nel cast della terza stagione. Ovviamente, Alan Ritchson riprenderà il ruolo del muscoloso Reacher, ed è stato confermato che Maria Stern tornerà nei panni di Frances Neagley.

La terza stagione ha aggiunto una serie di nuovi membri al cast, tra cui Anthony Michael Hall nel ruolo dell’uomo d’affari corrotto Zachary Beck e Sonya Cassidy nel ruolo dell’agente della DEA Susan Duffy. Brian Tee è stato scelto per interpretare il malvagio Quinn, un uomo legato al passato oscuro di Reacher. Johnny Berchtold interpreterà Richard Beck, uno studente universitario il cui tentativo di rapimento è l’incidente scatenante della stagione. Reacher sarà affiancato dall’agente della DEA Guillermo Villanueva, interpretato da Roberto Montesinos, e dall’agente novellino Steven Elliot, interpretato da Daniel David Stewart.

Il cast noto della terza stagione di Reacher include:

  • Alan Ritchson – Jack Reacher
  • Maria Stern Frances – Neagley
  • Anthony Michael Hall – Zachary Beck
  • Sonya Cassidy – Agente Susan Duffy
  • Brian Tee – Quinn
  • Johnny Berchtold – Richard Beck
  • Roberto Montesinos – Agente Guillermo Villanueva
  • Daniel David Stewart – Agente Steven Elliot
  • Olivier Richters – Paulie

Storia della terza stagione di Reacher

Alan Ritchson e Serinda Swan in in Reacher - Stagione 2
Foto di Brooke Palmer/Brooke Palmer/Prime – © Prime Video 2023

La terza stagione adatta il libro “Persuader”

La terza stagione di Reacher non seguirà il romanzo alla lettera, come dimostra il ritorno di Frances Neagley

Dopo molte speculazioni su quale dei romanzi di Lee Child sarebbe stato il soggetto della terza stagione, la star della serie Alan Richson ha finalmente messo fine alla questione quando ha annunciato nel gennaio 2024 che Persuader sarebbe stata la fonte. Il settimo libro di Reacher, Persuader, segue l’eroe titolare mentre viene arruolato per aiutare a far cadere un potente boss della droga infiltrandosi nella sua organizzazione. Nel frattempo, Reacher ha anche il compito di salvare un agente della DEA sotto copertura che è immerso nell’organizzazione e sta rapidamente perdendo la sua copertura.

Sebbene ogni stagione abbia utilizzato i libri come punto di partenza, la terza stagione di Reacher non seguirà alla lettera il romanzo, come dimostra il ritorno di Frances Neagley. La partner e confidente di Reacher ha fatto parte di ogni stagione finora, e Stern ha già confermato il suo ritorno nella terza stagione, anche se Neagley non era un personaggio di Persuader di Child.

Trailer della terza stagione di Reacher

Insieme alla data di uscita, Prime Video ha pubblicato un teaser trailer per la terza stagione di Reacher, in uscita a dicembre 2024. La clip di 45 secondi mette in evidenza la nuova avventura di Reacher e rivela che in qualche modo è collegata al suo passato. Mentre Jack e Neagley lavorano di nuovo insieme, il teaser rivela il suo nuovo nemico, il gigantesco Paulie. Con un cattivo grande il doppio di lui, Reacher dovrà usare la mente invece della forza bruta per vincere.

Poco dopo l’uscita del primo teaser, Amazon Prime Video ha pubblicato un trailer completo per la terza stagione di Reacher, che illustra la trama della stagione in modo più dettagliato. Arruolato dalla DEA per infiltrarsi nelle operazioni di un importante importatore di tappeti, Reacher deve ingraziarsi l’organizzazione potenzialmente criminale. Questo lo mette faccia a faccia con l’enorme Paulie, e gli alleati riluttanti si azzuffano fin dall’inizio. Come al solito, le cose peggiorano e Jack deve farsi strada dopo che la sua copertura è saltata.

Reacher – Stagione 3: cosa significa HGH? La spiegazione della battuta di Reacher a Paulie

Nell’episodio 1 della terza stagione (qui la recensione) di Reacher, il personaggio di Alan Ritchson prende in giro la taglia di Paulie chiedendogli dell’“HGH”, lasciando la curiosità di capire cosa stia cercando di insinuare. Per quanto riguarda la rappresentazione del personaggio principale, Jack Reacher, la serie poliziesca di Prime Video è rimasta fedele al materiale di partenza. Anche se la versione della serie parla un po’ troppo, sfidando il tropo del “Reacher non ha detto niente”, è comunque ancora un uomo di poche parole.

Come nei libri, il personaggio di Alan Ritchson si limita quindi a qualche battuta di circostanza. Altre volte, la sua sola presenza è sufficiente a incutere timore ai suoi nemici e a ottenere il rispetto dei suoi alleati. Nella terza stagione, tuttavia, il personaggio si dota di gag relative alle dimensioni del cattivo perché, per la prima volta, si imbatte in una persona alta molto più di lui. Quando quindi incontra per la prima volta il cattivo, Paulie, non si trattiene dal chiedergli se sta cercando HGH.

Anthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher
Anthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher © Prime Video

Cosa significa l’insulto “HGH” a Paulie

Quando Reacher arriva per la prima volta alla residenza di Zachary Beck nell’episodio 1 della terza stagione, incontra Paulie. Poiché Reacher incrocia raramente persone più alte e più larghe di lui, la mastodontica statura di Paulie lo coglie di sorpresa. Tuttavia, invece di sentirsi intimidito dalla presenza di Paulie, lo affronta quando inizia a perquisirlo alla ricerca di armi. Chiede a Paulie se si aspetta di trovare HGH e un ago ipodermico. Poiché l’ormone sintetico della crescita umana (HGH) è spesso usato dai culturisti per migliorare le prestazioni e aumentare le dimensioni, Reacher accusa Paulie di fare uso di steroidi.

Lo chiama apertamente in causa per il suo uso di steroidi, insinuando che le sue dimensioni massicce siano solo il risultato di miglioramenti chimici piuttosto che di una forza naturale. Reacher raddoppia poi la sua posizione in un’altra scena in cui Paulie lo sfida a fare più panca di lui in palestra. Invece di accettare la sfida, Reacher smaschera abilmente Paulie perché è tutto muscoli e niente cervello, facendo sì che si dia un pugno da solo. Questi momenti esilaranti tra il protagonista e Paulie stabiliscono che, anche se per una volta Reacher si trova ad affrontare qualcuno più grande di lui, i suoi insulti intelligenti e la sua prontezza di spirito sono sufficienti a livellare il campo di gioco.

Reacher stagione 3 recensione serie
Alan Richtson in Reacher © Prime Video

Reacher probabilmente conosce una serie di insulti basati sull’altezza per esperienza personale

Quando Reacher dice a Neagley che Paulie è ancora più grosso di lui, lei dice scherzando che l’ultima volta che ha visto qualcuno così grosso è stato sul monte Rushmore. D’altronde, non è la prima volta che qualcuno prende in giro le sue di dimensioni. La battuta di Neagley stabilisce che Reacher ha ricevuto molte battute basate sull’altezza per tutta la vita. Perciò, per esperienza personale, probabilmente ha molti altri arguti assi nella manica per sviare le affermazioni di Paulie di essere più forte e più grosso di lui.

Anche se queste battute potrebbero non essere sufficienti per sconfiggere Paulie in una sfida uno contro uno, potrebbe entrare nella testa del cattivo della terza stagione e rompere la sua fiducia con i suoi giochi psicologici. Di solito, nei libri originali, il protagonista non dovrebbe essere un gran chiacchierone. Tuttavia, il fatto che debba affidarsi maggiormente alle parole e agli stratagemmi per stabilire la sua superiorità su Paulie suggerisce che il personaggio di Olivier Richters è una vera e propria minaccia nella terza stagione di Reacher.

Reacher – Stagione 3: Alan Ritchson ha perso i sensi durante le riprese del finale: “È stato uno spasso”

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Anche se Jack Reacher non è facile da sconfiggere, Alan Ritchson è comunque un essere umano. La star di Reacher (qui la recensione della terza stagione) ha infatti recentemente rivelato di aver perso i sensi durante le riprese della scena di combattimento con il mastodontico Paulie per il finale della terza stagione della sua serie Prime Video, ora disponibile in streaming sulla piattaforma. “Ad un certo punto l’attore di Paulie (Olivier Richters) mi ha sbattuto contro il tavolo così forte che l’ho sfondato e sono finito nel settimo girone dell’inferno“, ha detto Alan Ritchson a Entertainment Weekly. “E mi sono svegliato un giorno e mezzo dopo.

“Quando ho ripreso i sensi, ho dovuto dire ai miei figli che mi sentivo benissimo, perché erano sul set e non volevo che pensassero che papà fosse morto e che non sarebbe stato bene. Sono stati i peggiori minuti della mia vita“. “Il punto è che guardi Reacher che viene massacrato per cinque minuti di fila. E io ero tipo, ‘Questo è divertente. Mi piace questa idea.’ E ho avuto la brillante trovata di girare personalmente la scena senza uno stuntman, perché volevo che il pubblico sapesse che ero io a fare quelle cose. Volevo che la telecamera si alzasse e rimanesse sul mio viso per tutto il tempo. Tutti dicevano, ‘Ti farai uccidere, ti farà troppo male, fallo fare ad uno stuntman’ E io ero tipo, ‘No, lasciatemi fare.’

Reacher e Paulie in Reacher stagione 3
Alan Richtson e Olivier Richters in Reacher © Prime Video

A riguardo Ritchson ricorda di aver avuto una “grossa discussione” con la sua squadra per la realizzazione di questo particolare stunt. “Io dicevo: “Lo faccio. Lo facciamo“”, racconta. “E ho vinto. A malincuore, mi hanno detto: ‘È meglio che tu non muoia perché ti abbiamo avvisato che morirai e abbiamo cercato di avvertirti’”. L’attore ha poi detto che ci sono volute “tre settimane” per girare la sequenza di combattimento, aggiungendo: “Si trattava di un momento di tre secondi in 28 minuti di contenuti, tanto per darvi un esempio di come è stata la mia vita in quelle tre settimane. È stato uno spasso”.

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Reacher – stagione 3 debutta su Rotten Tomatoes con un nuovo record per la serie

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Reacher – stagione 3 ora disponibile su Rotten Tomatoes e il punteggio stabilisce un nuovo record per lo show. Basata sulla serie di romanzi Jack Reacher dell’autore Lee Child, la serie di successo Prime Video è stata presentata per la prima volta nel 2022, con Alan Ritchson nel ruolo dell’omonimo eroe. La terza stagione di Reacher, che adatta gli eventi del romanzo Persuader di Child, vede il personaggio principale infiltrarsi in un’organizzazione criminale e scontrarsi con Paulie (Olivier Richters), un potente esecutore. Finora le recensioni dello show sono state entusiastiche, creando grandi aspettative per la terza stagione.

Rotten Tomatoes rivela ora che Reacher ha debuttato con un punteggio impressionante del 100% su 16 recensioni, al momento della stesura. Anche se questo punteggio potrebbe variare con l’aggiunta di altre recensioni, attualmente segna la stagione più votata dello show, battendo il punteggio del 98% della seconda stagione. Il punteggio del Popcornmeter, basato sul pubblico, non sarà disponibile per la terza stagione fino a dopo la prima. Di seguito è riportato un grafico che mette a confronto i punteggi delle stagioni:

Cosa significa il punteggio di Rotten Tomatoes della terza stagione per Reacher

 

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Perché il punteggio del pubblico potrebbe battere quello della seconda stagione

Anche se, dopo l’aggiunta di altre recensioni di Reacher stagione 3, il punteggio dovesse scendere un po’, i nuovi episodi continuano a essere un punto di forza della serie. Finora ogni stagione è stata un grande successo per lo streamer e la serie si classifica ancora come uno degli originali Prime Video più visti di sempre. Per quanto riguarda i punti di forza della terza stagione, la recensione di Greg MacArthur per ScreenRant sottolinea che sembra un ritorno alle origini con una storia avvincente:

I fan che hanno amato le stagioni 1 e 2 di Reacher e quelli che hanno apprezzato Il persuasore di Lee Child, apprezzeranno molto la terza stagione. Non è così espansiva o piena di retroscena come lo era la seconda stagione, il che per alcuni potrebbe essere una buona cosa.

Il fatto che lo show funzioni per il pubblico, tuttavia, sarà la chiave del suo successo, e c’è motivo di credere che sarà così. Le recensioni della seconda stagione di Reacher sono state positive, ma la stagione è stata criticata per il fatto che il lupo solitario Reacher lavorasse molto come parte di una squadra, oltre al fatto che le scene di combattimento mancassero di grinta. Con la trama della terza stagione che rimette Reacher da solo e lo stesso Ritchson che ha recentemente rivelato che è stata data maggiore importanza al fatto di rendere giusti i combattimenti della terza stagione di Reacher, il punteggio del Popcornmeter per i nuovi episodi potrebbe finire per essere superiore al 76% della seconda stagione.

Reacher – Stagione 3 avrà come protagonista uno dei cattivi più iconici dei libri

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Reacher di Prime Video si è già fatta un nome portando in vita con successo gli amati personaggi dei libri di Lee Child grazie a un casting azzeccato. L’imponente e integerrimo Alan Ritchson ha incarnato perfettamente il ruolo di Jack Reacher e, con la terza stagione all’orizzonte, la serie sembra destinata a continuare questa tendenza. Ora, in vista della prossima stagione, Reacher ha appena rivelato il casting per un ruolo cruciale tratto dal libro Persuader, e i fan saranno felici della scelta.

La terza stagione di Reacher sarà l’adattamento di Persuader, uno degli episodi più intensi della serie di Lee Child. Ambientata sullo sfondo della costa frastagliata del Maine, la trama invia Reacher sotto copertura nella casa-fortezza dell’enigmatico Zachary Beck (interpretato da Anthony Michael Hall), la cui vita è avvolta da paranoia e pericolo, tanto da circondarsi di un esercito di guardie del corpo ben addestrate per proteggere la sua famiglia.

Tra queste guardie del corpo c’è Paulie, un personaggio così immenso da far alzare lo sguardo a Reacher. Descritto nei libri di Child come un “tipo molto grosso”, che sovrasta Reacher con una presenza fisica scoraggiante, trovare l’attore giusto per riempire questi panni non è stata un’impresa da poco. Ecco Olivier Richters, affettuosamente noto come “il gigante olandese”. Con i suoi 7 piedi e 2 pollici, Richters non è nuovo a ruoli che richiedono la sua imponente statura, essendo apparso in Vedova nera e Indiana Jones e il quadrante del destino. Nel romanzo, Paulie è descritto in modo piuttosto terrificante:

Era un tipo molto grosso. Io sono alto un metro e ottantacinque e devo centrarmi con molta attenzione per passare attraverso una porta standard di trenta centimetri. Questo tizio era più alto di me di almeno quindici centimetri e probabilmente era più largo di dieci centimetri sulle spalle. Probabilmente mi superava di duecento chili. Forse di più“.

Come sarà il nuovo cattivo di Reacher?

In una recente intervista con Hall condotta da CinemaBlend, in occasione della promozione del suo film Trigger Warning, l’attore ha condiviso le sue opinioni sul casting di Richters, facendo un intrigante paragone con un classico cattivo di James Bond: “Mi ricorda Jaws di La spia che mi amava. Era un vero e proprio gigante, alto circa due metri e mezzo… Quel personaggio (Paulie) vive nello show e hanno una battaglia epica. Non voglio svelare nulla, ma sì, si incontrano sicuramente come nel libro… Sai, Reacher e Paulie che si scontrano – c’è qualcosa di Marvel in questo, giusto? Sono come due supereroi, quindi è piuttosto forte“.

In effetti, se la serie rimarrà fedele al materiale di partenza, gli spettatori potranno aspettarsi uno scontro epico che potrebbe diventare una delle scene di lotta più memorabili della storia della televisione. Anche se la data esatta di uscita della terza stagione di Reacher non è ancora stata fissata, l’attesa è già cresciuta per il 2025. Rimanete sintonizzati per ulteriori dettagli su Reacher – Stagione 3 non appena emergeranno.

Reacher – Stagione 2, la spiegazione del finale

Reacher – Stagione 2, la spiegazione del finale

La seconda stagione di Reacher si conclude con la 110a Unità Investigativa Speciale che porta a termine la sua missione di vendetta, ma questo è solo metà di ciò che accade nel finale pieno di azione. Jack Reacher ha iniziato la sua nuova missione con la morte del suo ex compagno di squadra militare e di Frances Neagley, Cal Franz, ma il suo omicidio è stato solo l’inizio di un profondo mistero che alla fine ha coinvolto anche gli altri loro amici, Manuel Orozco e Jorge Sanchez, anch’essi trovati morti. A peggiorare le cose, c’erano i sospetti che un altro investigatore speciale, Tony Swan, potesse averli fatti uccidere.

Il caso si rivelò troppo pericoloso solo per Jack e Neagley, così coinvolsero altri alleati: i colleghi investigatori speciali David O’Donnell e Karla Dixon, nonché il poliziotto newyorkese Guy Russo. Certo, essere per lo più circondati da persone che conoscevano Jack in precedenza alterò il solito atteggiamento di distacco del personaggio. Ha anche reso il finale meno sorprendente, poiché non c’era dubbio che la 110a Unità Investigativa Speciale avrebbe fallito nel cercare vendetta contro coloro che avevano ucciso i propri uomini. Invece, la parte più interessante del finale della seconda stagione di Reacher è ciò che accade dopo la vittoria di Jack e della sua squadra.

La spiegazione del piano finale degli investigatori speciali per la seconda stagione di Reacher (per intero)

Il piano di Jack è abbastanza semplice, ma deve essere eseguito correttamente.

Il piano di Jack per salvare Dixon e O’Donnell è piuttosto semplice, ma estremamente difficile da portare a termine a causa dell’enorme rischio che comporta. Si lascia catturare, in modo da potersi infiltrarsi nella struttura, mentre Neagley, con l’aiuto della gente del senatore Lavoy, si fa strada all’esterno e usa l’elemento sorpresa per mettere Langston in difficoltà. Certo, ci sono alcune sorprese lungo il percorso, ma gli investigatori speciali sono abbastanza capaci da adattarsi facilmente alla situazione. Dopo una colluttazione in elicottero, Jack mantiene la parola data e getta Langston fuori dall’aereo.

Perché Reacher e Dixon non stanno insieme

Alan Ritchson in Reacher - Stagione 2
Foto di Brooke Palmer/Brooke Palmer/Prime – © Prime Video 2023

È una rottura meno triste rispetto a quella di Roscoe.

La stagione 1 di Reacher termina con Jack che rompe con Roscoe Conklin dopo aver avuto una relazione con lei durante il caso a Margrave. Nella stagione 2, Jack inizia una nuova storia d’amore con il collega investigatore speciale Dixon, ma decide ancora una volta di separarsi. Questa volta, tuttavia, la loro separazione è meno triste rispetto a quella di Roscoe, soprattutto perché Dixon capisce che Jack non è in grado di stabilirsi in un posto. I due passano l’ultima notte insieme e poi si salutano. Detto questo, non significa che non possano riunirsi in futuro.

Cosa è successo veramente a Tony Swan

Alan Ritchson e Serinda Swan in in Reacher - Stagione 2
Foto di Brooke Palmer/Brooke Palmer/Prime – © Prime Video 2023

La morte di Swan è confermata.

Il legame della 110a Unità Investigativa Speciale viene messo in discussione nella seconda stagione di Reacher, quando Swan diventa un sospetto cospiratore della New Age Technology. Man mano che le prove contro di lui si accumulavano, Jack e la squadra iniziarono ad avere opinioni contrastanti sulla sua innocenza. Alla fine, si scopre che Swan non ha causato la morte di Franz, Orozco e Sanchez. Invece, è stato lui a denunciare le operazioni illegali di Langston, causandone la morte. Il cattivo ha tenuto gli occhi solo a scopo di verifica, cosa che ha rivelato a Jack nel finale della seconda stagione di Reacher.

Il finale della seconda stagione di Reacher prepara i futuri cameo della 110a

Domenick Lombardozzi, Shaun Sipos e Alan Ritchson in Reacher - Stagione 2
Foto di Brooke Palmer/Brooke Palmer/Prime – © Prime Video 2023

Se Finlay può tornare, anche il centodecimo può farlo.

Alla fine della seconda stagione di Reacher, Jack, Neagley, O’Donnell e Dixon prendono strade diverse. La sopravvivenza dei quattro alla prova della New Age permette alle stagioni future della serie Amazon Prime Video di riportarli indietro, nel caso in cui la narrazione lo richieda. Mentre i libri di Child assumono una forma di narrazione antologica, cosa che lo show sta adattando, la seconda stagione di Jack Reacher infrange una delle regole dei romanzi riportando Oscar Finlay nella seconda stagione di Jack Reacher dopo il suo coinvolgimento nella prima stagione. Questo crea un precedente per il ritorno degli investigatori speciali.

Perché Jack Reacher tiene i soldi (e cosa ne fa)

Shaun Sipos e Alan Ritchson in Reacher - Stagione 2(2023)
Foto di Brooke Palmer/Brooke Palmer/Prime – © Prime Video 2023

Jack usa i soldi per fare del bene.

Dopo essersi occupato di Langston e dei suoi uomini nella seconda stagione di Reacher, Jack e gli investigatori speciali concludono la faccenda dando la caccia ad AM. È interessante notare che il cattivo, solitamente calmo e composto, agisce in preda al panico; cerca di uscire dalla situazione ricordando a Jack che è solo l’intermediario in tutta questa transazione. Tuttavia, è così coinvolto nel crimine che non c’è dubbio che finirà morto. Nel frattempo, gli uomini del senatore Lavoy vengono arrestati dalla Sicurezza Nazionale, e Jack fa affidamento sui legami di Joe con l’organizzazione.

Invece di consegnare il denaro confiscato alla AM, Jack decide di tenerlo per sé. Lo distribuisce a tutti coloro che sono stati vittime di questa terribile vicenda, inviandolo ai familiari sopravvissuti di Franz, Orozco, Sanchez e persino Russo. Nel frattempo, il taglio di Swan viene donato a un rifugio per animali a suo nome. Per i membri sopravvissuti del 110°, il padre di Neagley riceve assistenza medica 24 ore su 24, come parte della sua parte; Dixon riceve la sua sotto i nomi dei suoi figli, preparandoli per il futuro; e Dixon riceve abbastanza per avviare una propria azienda.

Gli investigatori speciali avevano davvero bisogno di uccidere TUTTI nel finale della seconda stagione di Reacher?

Quando Jack si mise alla ricerca degli assassini di Franz, era già determinato a fargliela pagare. Alla fine, anche se Langston è la mente di tutto il brutale piano omicida, lui e la squadra decidono di assicurarsi che tutti i coinvolti paghino per quello che è successo ai suoi amici, comprese le persone che erano state appena pagate da Langston. Considerando il legame che unisce la 110a Unità Investigativa Speciale e il modo in cui alcuni dei suoi membri sono stati uccisi, è comprensibile che Jack, Neagley, Dixon e O’Donnell decidano di uccidere tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella loro morte.

Spiegate le ultime parole di Reacher a Neagley

Reacher - stagione 2
Foto di Brooke Palmer/Brooke Palmer/Prime – © Prime Video 2023

“Sì, sergente maggiore.”

Poiché l’intera operazione nella seconda stagione di Reacher è iniziata con il ricongiungimento di Jack e Neagley, ha senso che finisca anche con la loro separazione. Mentre si salutano, Neagley gli ordina dolcemente di tenersi in contatto mentre lui vaga per il paese e termina con un severo “è chiaro?”. Jack risponde semplicemente “Sì, sergente maggiore”, riferendosi al suo grado militare.

Cosa aspettarsi dalla terza stagione di Reacher

Reacher - Stagione 3

Jack è in partenza per la sua prossima missione.

La produzione della terza stagione di Reacher è in corso, anche se al momento i dettagli della trama sono ancora scarsi. Detto questo, Alan Ritchson ha anticipato che Jack si ritroverà isolato in una nuova città e che potrebbe occuparsi di un caso che non ha nulla a che fare con il suo passato. Ci sono diverse opzioni dai libri di Child che Amazon Prime Video può adattare in seguito. Forse, una volta terminata ufficialmente la seconda stagione di Jack Reacher, verrà confermato il prossimo romanzo che la serie affronterà.

Reacher – stagione 1, la spiegazione del finale: L’assassino di Joe e la contraffazione del Margravio

Il finale della prima stagione di Reacher è ricco di azione ed emozioni, ma alcuni dettagli e motivazioni potrebbero non essere ancora chiari. La prima stagione di Reacher è un adattamento relativamente fedele del primo romanzo di Lee Child su Jack Reacher, Killing Floor. Due dei libri successivi della serie di Child sono stati precedentemente adattati in film con Tom Cruise nel ruolo del protagonista in Jack Reacher (2012) e Jack Reacher – Punto di non ritorno (2016). Detto questo, la serie di Prime Video è molto più fedele ai libri e alla caratterizzazione del suo personaggio principale, preparando la storia della seconda stagione di Reacher per una continuazione di questo.

Reacher inizia nella città di Margrave, dove il personaggio viene arrestato per un omicidio che non ha commesso, e quindi lavora per riabilitare il suo nome. L’indagine rivela legami scioccanti con suo fratello, un’enorme operazione di contraffazione a Margrave e una corruzione che arriva fino al sindaco, Grover Teale, e al misterioso benefattore della città, Kliner. La prima stagione di Reacher termina con il personaggio che lascia Margrave dopo aver ripulito la città dalla corruzione, bruciato l’operazione di contraffazione e vendicato l’omicidio di suo fratello. Ecco il finale della prima stagione di Reacher spiegato per intero e come si prepara una continuazione prima del trailer della seconda stagione di Reacher.

La seconda stagione di Reacher adatterà l’undicesimo libro della serie di Lee Child, Bad Luck and Trouble, invece di passare al secondo libro. In questo modo, la serie andrà avanti, saltando nove storie rispetto al materiale originale.

Chi ha ucciso Joe Reacher?

Reacher - stagione 1

L’omicidio di Joe Reacher è ciò che tiene Jack Reacher coinvolto oltre il semplice desiderio di ripulire il suo nome per poter lasciare la città e andare avanti con la sua vita. Prima ancora di aver visto il corpo e scoperto la sua identità nell’episodio 1 di Reacher, “Benvenuto a Margrave”, Reacher deduce che tre uomini devono essere stati coinvolti nell’omicidio in base a come gli è stata descritta l’autopsia del corpo; il colpo mortale è stato sparato da un tiratore calmo e professionale, qualcuno che era “squilibrato” ha picchiato il corpo dopo la morte di Joe, e una terza persona è stata responsabile del lavoro inefficace di nascondere il corpo.

Nel finale della prima stagione di Reacher, i sospetti di Reacher sul team di tre uomini e sulla loro identità vengono confermati. Il sindaco Teale e Kliner Sr. avevano la maggior parte della città sotto il loro controllo in un modo o nell’altro, ma era Kliner Jr. a essere dietro l’omicidio stesso. KJ era il sicario che uccise Joe Reacher e ripulì i bossoli. Il suo amico Dawson era quello che colpì il corpo dopo la morte di Joe. Questo lasciò il capo della polizia Edward Morrison, a disagio per il suo coinvolgimento e desideroso di lasciare rapidamente la zona, a nascondere in fretta il corpo con un cartone scomodo.

Spiegazione dell’operazione di contraffazione di Reacher

Al centro di tutti gli omicidi nella prima stagione di Jack Reacher c’è una complessa operazione di contraffazione che opera da Margrave, in Georgia. Sebbene Reacher identifichi rapidamente che è probabile che in città sia in corso un progetto di contraffazione, nel corso della serie commette diversi errori di calcolo su come funziona esattamente. La Fondazione Kliner crea quantità oscene di valuta falsa e la utilizza per guidare l’economia di Margrave. La carta utilizzata per le banconote è descritta come la parte più difficile da ottenere in “La ricerca”, poiché viene rivelato che Joe, il fratello di Reacher, aveva bloccato tutti i processi di produzione per garantire che nessuno potesse essere creato o rubato.

Tuttavia, tutte le banconote in valuta statunitense hanno le stesse dimensioni. Pertanto, i falsari hanno scoperto che potevano lavare le banconote da 1 dollaro per rimuovere l’inchiostro prima di ristamparle come banconote da 100 dollari. Tuttavia, i criminali furono costretti a utilizzare la versione del 1990 della banconota da 100 dollari, precedente all’introduzione delle bande magnetiche utilizzate per identificare il taglio della valuta in tutte le banconote superiori a 2 dollari. Potevano quindi spedire le banconote in Venezuela per essere utilizzate nel mercato nero, poiché la valuta statunitense è considerata stabile per tali scopi. Paul Hubble era responsabile della produzione del denaro, che veniva fatto passare attraverso la Fondazione Kliner per apparire legittimo.

Durante la prima stagione di Reacher, vengono forniti alcuni strani dettagli aggiuntivi per aiutare a spiegare il piano di contraffazione di Margrave. Inizialmente avevano usato le sostanze chimiche per pulire le banconote in un’altra città, ma il deflusso della loro contraffazione aveva causato un inquinamento estremo nella città di Chester e avevano dovuto chiudere bottega per evitare di essere scoperti. Quando si stabilirono a Margrave, usarono mangimi macinati per animali per assorbire le sostanze chimiche esaurite in modo da non essere scoperti di nuovo allo stesso modo.

La Guardia Costiera vicino a Margrave aveva represso il movimento di merci illegali, il che significava che l’operazione di contraffazione non poteva spedire alcuna delle loro banconote false da 100 dollari per un periodo di tempo prolungato. Di conseguenza, questo stava causando tensioni con i venezuelani, che hanno portato a rappresaglie contro le persone coinvolte nell’operazione. Nel finale della prima stagione di The Expanse, Reacher non solo uccide tutti coloro che sono coinvolti nel processo, ma brucia anche il loro magazzino, portando con sé le sostanze chimiche e tutte le banconote false accumulate.

Perché Reacher lascia Margrave e Roscoe?

Alan Ritchson e Willa Fitzgerald in Reacher (2022)

Durante la prima stagione di Reacher, uno degli aspetti più importanti è il rapporto tra Reacher e l’ufficiale Roscoe Conklin. Anche se sembra che il loro rapporto possa continuare dopo la fine della prima stagione di Reacher, Jack Reacher lascia la città. Durante lo show, spiega la sua convinzione che ci siano quelli che stanno accanto al fuoco e quelli che vagano, ritenendosi lui stesso come questi ultimi. Questo è sottolineato dall’uso di canzoni blues in Reacher che si riferiscono a questa tradizione, come “Police Dog Blues” di Blind Blake.

In Killing Floor, Reacher fornisce ulteriori informazioni sulla sua decisione di lasciare Margrave piuttosto che rimanere con Roscoe. Reacher spiega che non può rimanere e le chiede di andare con lui, cosa che lei rifiuta. Reacher riflette sul fatto che le conseguenze dell’indagine lo terrebbero legato per almeno due anni. Per quanto riguarda Roscoe, lei rivela che sta pensando di candidarsi a sindaco. Mentre Reacher considera di rimanere per lei, riconosce che vogliono cose diverse. Nel finale della prima stagione di Reacher, parte di questa spiegazione viene invece fornita a Finlay, che copre Reacher in modo che non debba essere intervistato.

Perché Reacher ha seppellito la medaglia per Joe

Prima di lasciare Margrave alla fine della prima stagione di Reacher, Reacher visita il luogo in cui Joe è stato ucciso da KJ e seppellisce la medaglia che il nonno aveva ricevuto per il coraggio dimostrato di fronte al pericolo. Durante la prima stagione di Reacher, i flashback mostrano che la madre ha sempre affermato che Joe avrebbe cercato di risolvere tutti i problemi del mondo, mentre Reacher era una persona forte che aveva il coraggio di fare la cosa giusta. Quando Reacher seppellisce la medaglia, dice: “Ci vuole coraggio per risolvere i problemi del mondo. Anche per Joe”.

Questa scena permette a Reacher di riconoscere che la madre non è sempre stata giusta nel descriverli e serve come addio per Reacher, che si rende conto dell’importanza dell’esempio di Joe nella loro giovinezza. È interessante notare che questo non è incluso in Killing Floor, dove Reacher organizza un funerale a cui non è presente. Reacher chiede quindi che le ceneri di Joe vengano sparse nel punto in cui Blind Blake aveva suonato tanti anni prima.

Will Roscoe, Finlay e Neagley appariranno nella seconda stagione di Reacher?

Il finale della prima stagione di Reacher accenna al futuro di Roscoe e Finlay dopo che Reacher ha lasciato la città. Roscoe si candiderà a sindaco, mentre Finlay ha intenzione di lasciare la polizia e tornare a Boston. Basandosi sui libri di Jack Reacher, è improbabile che uno di questi personaggi appaia di nuovo nella serie TV Reacher, poiché non sono presenti in nessuno dei romanzi successivi, nonostante Roscoe abbia dato a Reacher il suo numero di telefono in entrambe le versioni della storia.

Dopo l’uscita della prima stagione di Reacher e il via libera alla seconda, lo showrunner Nick Santora ha parlato con Collider, dove è stato menzionato un potenziale ritorno di Finlay e Roscoe. A Santora è stato chiesto se lui e il suo team avessero discusso della possibilità di riportare in vita Finlay e Roscoe, vista la buona accoglienza riservata ai personaggi. In risposta, Santora ha dichiarato:

” Adoro i personaggi di Finlay e Roscoe. Se ci fosse un modo per farli apparire in modo organico nella vita di Reacher, sarebbe fantastico. Ma non faremo nulla che possa incasinare la tradizione di Reacher. Reacher non può andare in giro per il paese con la sua squadra di combattenti del crimine. Non è Jack Reacher. So per certo che Lee Child direbbe di no, e anch’io direi di no. Dobbiamo essere fedeli alla serie di libri.

La stagione 1 di Reacher introduce anche il personaggio di Neagley. Neagley non appare in Killing Floor, ma compare in diversi libri successivi. È stato confermato che la stagione 2 di Reacher adatterà Bad Luck and Trouble, una storia in cui compare Neagley. Reacher ha presentato la sua assistente come un personaggio alla pari del protagonista della serie, in grado di aiutarlo indipendentemente da dove si trovino. Mentre Roscoe e Finlay non torneranno, Neagley è stata determinante per il finale della prima stagione di Reacher e apparirà nella seconda per mantenere un legame con il primo, oltre al personaggio titolare stesso.

Re Granchio (The legend of King Crab) presentato alla 53a QUINZAINE DES RÉALISATEURS

Re Granchio (The legend of King Crab) di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis  verrà presentato alla 53a QUINZAINE DES RÉALISATEURS del Cannes Film Festival 2021. Una produzione RING FILM con RAI CINEMA in coproduzione con SHELLAC SUD, VOLPE FILMS, WANKA CINE in associazione con LASER FILM una co-produzione: Italia-Francia-Argentina prodotto da Tommaso Bertani. Co-prodotto da Thomas Ordonneau, Massimiliano Navarra, Agustina Costa Varsi, Ezequiel Borovinsky

Nel film Alcuni vecchi cacciatori ricordano insieme la storia di Luciano. Tardo Ottocento, Luciano è un ubriacone che vive in un borgo della Tuscia. Il suo stile di vita e la sua ribellione al dispotico principe locale lo hanno reso un reietto per il resto della comunità. In un estremo tentativo per proteggere dal principe la donna che ama, Luciano commette un atto scellerato che lo costringe a fuggire in esilio nella Terra del Fuoco. Qui, la ricerca di un mitico tesoro, al fianco di marinai senza scrupoli, si trasforma per lui in un’occasione di redenzione. Ma la febbre dell’oro non può seminare che tradimento, avidità e follia in quelle terre desolate

Re della Terra Selvaggia: recensione del film di Benh Zeitlin

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Re della Terra Selvaggia: recensione del film di Benh Zeitlin

Una natura ostile e crudele, l’uomo che combatte contro di essa e in essa per sopravvivere, il coraggio, la libertà, le proprie radici da conservare e difendere. Questo e molto altro racconta Re della Terra Selvaggia (Beasts of the Southern Wild) film rivelazione del 2012 che, a un anno esatto dalla sua vittoria inaspettata al Sundance Film Festival e dopo una trionfale cavalcata attraverso i principali eventi cinematografici internazionali (vincitore tra le altre cose della Caméra d’Or  a Cannes 2012), arriverà nelle nostre sale il prossimo 7 febbraio, pronto per scoprire se le sue candidature agli Academy Awards 2013 (miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura non originale e migliore attrice protagonista) si tramuteranno in statuette.

In Re della Terra Selvaggia Hushpuppy è una bambina di 5 anni, che vive nella Grande Vasca con il suo papà. Il posto in cui vive è soggetto a tremende tempeste e straordinari cicloni che devastano periodicamente l’habitat naturale e allagano ripetutamente tutta la zona. Quando però il papà di Hushpuppy scopre di essere malato, decide che è tempo di istruire la figlia a sopravvivere (e a convivere) in (e con) un territorio tanto ostile quanto profondamente radicato nelle loro vite.

Re della Terra Selvaggia

Il trentenne Benh Zeitlin, regista pluripremiato al suo esordio cinematografico, racconta una storia di sopravvivenza e coraggio di chi vive veramente in condizioni di incertezza, completamente in balia della furia della natura. Zeitlin comprende pienamente la portata di ciò che ha intenzione di raccontare e sceglie la via più difficile, fuggendo dalla rappresentazione documentaristica, e approdando in un una sorta di neorealismo fantastico, non estraneo al De Sica di più alta ispirazione. La protagonista del film, la tenera Hushpuppy, interpretata dalla giovanissima Quvenzhane Wallis, è una creatura della foresta, che vive in simbiosi con il battito cardiaco degli animali che popolano il cortile della sua baracca, continuamente combattuta tra l’amore e la paura verso un padre estremamente duro, ma allo stesso tempo tanto premuroso, un uomo che potrebbe essere nient’altro che la reincarnazione del territorio stesso che attraverso la sua asprezza non manca di fornire anche sostentamento a tutti coloro che hanno il coraggio di continuare a combattere. Re della Terra SelvaggiaNel momento in cui la realtà diventa troppo difficile da affrontare, ecco che la piccola protagonista si rifugia in un sogno, in una favola archetipica che la innalza a Re della natura, capace di guidare il suo “branco” assoggettando le bestie feroci che vogliono attaccarlo. La regia di Zeitlin pervade la natura scossa da se stessa, senza mai invadere la realtà che essa ospita offrendo un ritratto che si muove in bilico tra la difficoltà della sopravvivenza e la chiara concezione che ogni essere vivente è collegato all’altro da un complesso meccanismo di causa ed effetto che non può che determinare la vita dell’uomo e la sua stessa sopravvivenza nel mondo. Il fango, l’acqua e i pesci morti non sono mai stati così densi di poesia, come quelli che Zeitlin racconta con la sua macchina da presa, accompagnando ogni momento con una colonna sonora travolgente, della quale lui stesso è autore.

 Benh Zeitlin realizza un film piccolo e prezioso, che attraverso la semplicità di sentimenti genuini e primitivi racconta l’interminabile lotta dell’uomo per la sopravvivenza, attraverso gli occhi di una bambina incantati dalla realtà.

Re Della Terra Selvaggia – Trailer Italiano

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Re Della Terra Selvaggia – Trailer Italiano

Beasts of the Southern Wild-filmGuarda il Trailer italiano del film candidato all’Oscar Re Della Terra Selvaggia del candidato all’Oscar per la miglior Regia Benh Zeitlin e con protagonista la nominata

Re dell’ombra: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Re dell’ombra: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Uno dei film del momento su Netflix è il thriller francese Re dell’ombra, disponibile dal 17 marzo sulla piattaforma streaming. Diretto da Marc Fouchard, regista al suo terzo lungometraggio dopo Break e Hors du monde, in questo si snoda una complessa vicenda che vede contrapposti due fratelli, i quali danno dunque luogo ad una vera e propria faida famigliare in nome di un desiderio di potere e supremazia che difficilmente porterà qualcosa di buono nelle loro vite. A partire da questa premesse si svolge dunque un racconto particolarmente teso, cupo, ricco di colpi di scena e riflessioni morali.

Un racconto che non si esprime però unicamente nel suo proporre tematiche legate alla criminalità, bensì si apre anche ad un più ampio discorso sulle condizioni degli immigrati in Francia e in particolare sulla vita degli immigrati di seconda generazione. I due fratelli, infatti, sono personaggi attraverso cui far emergere quel disagio sociale tanto diffuso nelle periferie e nelle province, ma anche la forza di chi vive in tali condizioni di ribellarsi all’ordine precostituito. Quello di Fouchard è dunque un film che all’intrattenimento dato dai canoni del genere mescola anche importanti riflessioni sociali e politiche.

Date queste sue caratteristiche, non sorprende il successo che stia ottenendo. Attualmente, su Netflix ricopre il 5° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. A dimostrazione che è possibile proporre un cinema impegnato che sappia però anche attrarre un ampio pubblico. Un film italiano grossomodo simile a Re dell’ombra, seppur con numerose differenze, è Il legionario, del 2022, dove si propone un racconto basato sul conflitto esistente tra due fratelli di colore, uno dei quali divenuto poliziotto. In entrambi i film emerge infatti la volontà di indagare i conflitti famigliari in relazione al contesto sociale in cui si nasce e cresce.

La trama e il cast di Re dell’ombra

Protagonisti del film sono i fratelli Ibrahim e Adama. Non vedente da bambino, dopo essere stato investito da un’automobile, Adama cresce in un quartiere difficile in una non meglio definita città francese, dove anni prima suo padre era giunto dall’Africa per realizzare i propri sogni. Dopo un viaggio nella sua terra natale, l’uomo torna lì con la sua seconda moglie, madre di Adama e tutto ciò cambierà per sempre gli equilibri della famiglia Kità. Una convivenza forzata, difficile, decisa dal capofamiglia, che costringe le sue due mogli a vivere sotto lo stesso tetto.

Re-dellombra-cast

Ciò trasformerà inevitabilmente il giovane Ibrahim nel capo di una banda criminale che tiene sotto scacco l’intero quartiere. I due fratelli sviluppano dunque un pessimo rapporto e per questo Adama cerca di stare lontano quanto più possibile da Ibrahim e dai suoi loschi affari. La lontananza tra i due viene però a dover essere messa da parte quando il loro padre muore, lasciandogli il compito di gestire quanto dovuto. Questa forzata riunione di famiglia, però, difficilmente potrà portare a qualcosa di buono, specialmente considerando che Ibrahim si trova nel bel mezzo di una guerra tra bande nemiche.

Ad interpretare Adama, vi è l’attore Alassane Diong, precedentemente visto anche in film come Separati ma non troppo, Black Tide – Un caso di scomparsa e I ragazzi francesi. Suo fratello Ibrahim è invece interpretato dal rapper francese Kaaris, prima di Re dell’ombra apparso anche in Overdrive e Rogue City. L’attrice Assa Sylla, celbre per essere stata Imane nella versione francese della serie Skam e per aver recitato nei film Diamante nero e L’ultimo mercenario, è invece qui impegnata ad interpretare Aissata, sorella dei due protagonisti. L’attore Issaka Sawadogo è invece Ousmane Keita, il padre dei tre.

Il trailer di Re dell’ombra e dove vedere il film in streaming

Come anticipato, è possibile fruire di Re dell’ombra unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

Re Artù come Gli Spietati: Jonathan Liebesman a lavoro

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Re Artù come Gli Spietati: Jonathan Liebesman a lavoro

re artùJonathan Liebesman, regista de Le Tartarughe Ninja e di La Furia dei Titani, è a lavoro su un film dal titolo Man at Arms, una nuova rilettura del mito di Re Artù, con la produzione della Thunder Road Pictures.

Secondo le prime indiscrezioni, la sceneggiatura scritta da Jeremy Lott si baserà su Sir Lancillotto, ormai anziano, che girovaga in cerca di espiazione per la sua storia d’amore con la Regina Ginevra, che ha causato la rovina di Camelot e di Re Artù. A quanto pare il film dovrebbe avere lo stile de Gli Spietati di Clint Eastwood.

Il progetto non è l’unico che riporta su grande schermo la storia del ciclo arturiano, infatti Guy Ritchie è a lavoro su Knights of the Round Table: King Arthur, al momento in fase di riprese e con protagon ista Charlie Hunnam nei panni di Artù.

Fonte: Deadline

 

Razzismo a Hollywood: 10 casi di “lavaggio” del protagonista

Razzismo a Hollywood: 10 casi di “lavaggio” del protagonista

Nonostante la grande sensibilità al tema del razzismo, spesso il mondo di Hollywood è piano di gaffe, più o meno volontarie, che coinvolgono attori e scelte di casting che prevedono un “lavaggio” dell’etnia del protagonista. Eccone 10 esempi:

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  1. Recente è stata la polemica che ha coinvolto Cameorn Crowe e il suo film, parepoco riuscito, Sotto al cielo delle Hawaii. Il film racconta una storia vera su una donna per 1/4 nativa hawaiiana e per 1/4 cinese. Chiaramente Emma Stone, per quanto magnifica, non è né hawaiiana né cinese.
  2. Jake Gyllenhaalè stato scelto per interpretare un persiano, lui, che più americano non si può.
  3. Il Sikh Khan fu presentato per la prima volta nella serie di Star Trek come un personaggio di un’etnia localizzabile con una popolazione a nord dell’India. Per quanto si possa dire che Benedict Cumberbatch abbia una faccia da alieno, sicuramente tradisce la razza del Khan originale.
  4. Katniss è descritta con i capelli scuri, la pelle olivastra e gli occhi grigi, colori certamente mediterranei diversi dai caucasici tratti di Jennifer Lawrence. Se consideriamo anche la divisione in distretti della popolazione di Panem anche come una sorta di separazione razziale, allora possiamo sicuramente considerare la Lawrence troppo “bionda” (anche se nei film ha la chioma scura) per il ruolo.
  5. È ovvio che Zhang Ziyi, Gong Li e Michelle Yeoh sono cinesi, ma è altrettanto ovvio che la figura della Geisha appartiene alla tradizione giapponese.
  6. Tony Mendez è latino a differenza di Affleck che lo ha interpretato nel film Argo, da lui anche diretto e prodotto.
  7. Sia anime che manga di Avatar The Last Airbender sono ambientati nel continente asiatico, peccato che molto personaggi principali abbiano tratti occidentali.
  8. Il personaggio da cui si è tratta ispirazione per Irene in Drive è una giovane donna latina, cosa che sicuramente non si può dire di Carey Mulligan, splendida interprete.
  9. Trattandosi di un capo indiano, Tonto è senza dubbio un nativo americano, cosa che non si può dire di Johnny Depp.
  10. Mariane Pear, protagonista di A Mighty Heart, film ispirato a una storia vera, è afroamericana. La Jolie no.

Razzie Awards: le nomination, Blonde ottiene 8 candidature

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Razzie Awards: le nomination, Blonde ottiene 8 candidature

Con ben 8 menzioni, Blonde di Andrew Dominik è il film più nominato ai 43° Razzie Awards, i premi che Hollywood assegna al peggio del cinema dell’anno, in concomitanza con gli Academy Awards. In attesa infatti delle nomination ai 95° Academy Awards, sono state diffuse oggi quelle ai Razzie e il risultato è sorprendente.

Netflix con Blonde e Disney e Sony, rispettivamente con il Pinocchio di Robert Zemeckis e Morbius con Jared Leto, sono i film più nominati. Quest’anno le nomination sono state particolarmente bizzarre: Tom Hanks, che potrebbe essere nominato agli Oscar per Elvis, è nominato ai Razzie per Pinocchio, mentre Blonde, film che è valso a Ana de Armas una nomination ai Golden Globes e una ai SAG e una probabile candidatura agli Oscar, guida la lista dei film più nominati al premio che riconosce il peggio dell’anno.

Di seguito, tutti i nominati ai 43° Razzie Awards

Peggior Film

  • Blonde
  • Pinocchio della Disney 
  • Good Mourning
  • The King’s Daughter
  • Morbius

Peggior attore

  • Machine Gun Kelly (Good Mourning)
  • Pete Davidson – doppiaggio (Sansone)
  • Tom Hanks (Pinocchio)
  • Jared Leto (Morbius)
  • Sylvester Stallone (Samaritan)

Peggior attrice

  • Ryan Kiera Armstrong (Firestarter)
  • Bryce Dallas Howard (Jurassic World – Il Dominio)
  • Diane Keaton (Mack & Rita)
  • Kaya Scodelario (The King’s Daughter)
  • Alicia Silverstone (Sharks – Incubo dagli abissi)

Peggior attore non protagonista

  • Pete Davidson (Good Mourning)
  • Tom Hanks (Elvis)
  • Xavier Samuel (Blonde)
  • Mod Sun (Good Mourning)
  • Evan Williams (Blonde)

Peggior attrice non protagonista

  • Adria Arjona (Morbius)
  • Lorraine Bracco – doppiaggio (Pinocchio)
  • Penelope Cruz (Secret Team 355)
  • Bingbing Fan (Secret Team 355 e The King’s Daughter)
  • Mira Sorvino (Lamborghini – The Man Behind the Legend)

Peggior coppia sullo schermo 

  • Machine Gun Kelly & Mod Sun (Good Mourning)
  • I due “veri” personaggi nella scena ambientata nella “fittizia” camera da letto della Casa Bianca (Blonde)
  • Tom Hanks & la sua faccia carica di protesi di lattice (Elvis)
  • Andrew Dominik & i suoi problemi con le donne (Blonde)
  • due sequel di 365 giorni (rilasciati entrambi nel 2022)

Peggior remake\rip-off\sequel 

  • Blonde
  • Entrambi i sequel di 365 giorni365 giorni – Adesso e Altri 365 giorni 
  • Pinocchio della Disney
  • Firestarter
  • Jurassic World – Il Dominio 

Peggior regista

  • Judd Apatow (Nella Bolla)
  • Machine Gun Kelly & Mod Sun (Good Mourning)
  • Andrew Dominik (Blonde)
  • Daniel Espinosa (Morbius)
  • Robert Zemeckis (Pinocchio)

Peggior sceneggiatura

  • Blonde – Adattato da Andrew Dominik, dal “romanzo\biografia”di Joyce Carol Oates
  • Pinocchio – Sceneggiatura di  Robert Zemeckis & Chris Weitz (non autorizzati dalla “proprietà” di Carlo Collodi)
  • Good Mourning – “Scritto” da Machine Gun Kelly & Mod Sun
  • Jurassic World – Il dominio – Sceneggiatura di Emily Carmichael, Colin Treverrow & Derek Connolly
  • Morbius – Sceneggiatura e adattamento per lo schermo di Matt Sazama & Burk Sharpless

Razzie Awards: i 10 film che hanno ricevuto più nomination

Razzie Awards: i 10 film che hanno ricevuto più nomination

Da quando è nata nel 1980, i Razzie Awards, la Razzie Awards, ha sferrato colpi bassi a tutto il mondo cinematografico. I Golden Raspberry Awards sono una premiazione anti-Oscar che onora chi ha fatto peggio a livello di regia, recitazione, sceneggiatura, etc.

Spesso capita che ai Razzie Awards, come anche agli Oscar, uno stesso film ottenga la maggior parte delle nomination. Quali sono i titoli che hanno, per loro sfortuna, collezionato il più alto numero di candidature?

Battaglia per la Terra (2000) – 8 Nominations ai Razzie Awards

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Battaglia per la Terra è stato uno dei più grandi flop al box office di sempre: ambientato nel 3000, il film racconta della riconquista umana della Terra, ormai abitata solo dal popolo alieno del Psychio.

Battaglia per la Terra ha ricevuto otto nomination e sette premi ai Razzie Awards, numeri da record per un singolo film. Il lungometraggio è stato superato solo nel 2012, quando – come vedremo – Jack e Jill ha fatto peggio. Inoltre, alla trentesima edizione dei Razzie Awards è stato nominato Peggior film del decennio.

Batman V Superman: Dawn Of Justice (2016) – 8 Nomination

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Combinare i due supereroi iconici della DC Batman e Superman sembrava un’idea geniale. Infatti, gli spettatori e i fan si sono riversati nei cinema durante il weekend d’uscita di Batman v Superman: Dawn of Justice. Tuttavia, l’eccitazione non è durata molto e la critica ha dato presto il via alle lamentele online sulla storia e sui personaggi.

Come risultato delle basse recensioni, Batman v Superman: Dawn of Justice ha ottenuto ben otto nomination alla 37a edizione dei Razzie Awards. Il film si è aggiudicato quattro premi tra cui “Peggior Prequel, Remake, Rip-off, o Sequel” e “Peggior coppia“. Quest’ultima è una scelta sorprendente dato che alla maggior parte delle persone piacevano le interpretazioni di Batman e Superman messe in scena da Ben Affleck e Henry Cavill.

Norbit (2007) – 8 Nomination per i Razzie Awards

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Nonostante sia stato stroncato dalla critica, Norbit è stato un successo al botteghino. La commedia è incentrata sul tentativo disperato del nerd protagonista (Eddie Murphy) di sperarsi dalla moglie, visto che il suo amore d’infanzia è tornato in città.

Le critiche mosse a Norbit hanno fatto si che il film ricevesse otto nomination ai Golden Raspberry Awards. Alla fine, i premi vinti sono stati tre, tutti aggiudicati a Eddie Murphy e ai tre personaggi da lui interpretati.

Cats (2019) – 9 Nomination

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Cats è stato un disastro su tutti i fronti fin dall’inizio: ha avuto addirittura dei problemi di post-produzione a livello di effetti visivi. Il musical non si è avvicinato nemmeno a pareggiare i costi di produzione.

Come se non bastasse, nel 2020 Cats è stato nominato per nove Razzie Awards. Inizialmente la cerimonia doveva essere annullata, ma alla fine i vincitori sono stati annunciati comunque via Internet: Cats ha vinto sei dei nove premi tra cui “Peggior film“, “Peggior regista” e “Peggior coppia“, premio assegnato alle “due palle di pelo metà felino/ metà umano”.

Il nome del mio assassino (2007) – 8 Nomination

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Ne Il nome del mio assassino, la protagonista Aubrey Fleming (Lindsay Lohan), dopo essere scappata dal suo rapitore, torna a casa, ma afferma di essere un’altra persona. Il fatto in confusione la sua famiglia. Anche se film non ha avuto successo in sala, è andato abbastanza bene nelle vendite DVD, diventando un cult sui generis.

Il nome del mio assassino ha dominato la 28a edizione dei Razzie Awards, guadagnandosi 8 nomination. Il thriller è stato il grande vincitore della serata e si è portato a casa sette premi tra cui “Peggior regista” e “Peggior film del decennio“.

Un weekend da bamboccioni 2 (2013) – 9 Nomination per i Razzie Awards

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Nonostante sia il terzo film più famoso con Adam Sandler, Un weekend da bamboccioni 2 non è stato ben accolto dalla critica. Il sequel della commedia si svolge 3 anni dopo il primo film: in esso, la maggior parte del cast originale riprende i propri ruoli, da Kevin James David Spade.

I giudici dei Razzie Awards, d’accordo con la critica, hanno nominato Un weekend da bamboccioni 2 per ben nove categorie. Nonostante ciò, il film ha perso tutti e nove i premi, rientrando tra quei pochi eletti che sono riusciti a sfuggire alla cattiveria dei Razzies.

L’ultimo dominatore dell’aria (2010) – 9 Nomination

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L’ultimo dominatore dell’aria è un film basato sulla prima stagione della serie animata Avatar – La leggenda di Aang, prodotta da Nickelodeon.

Doveva essere un enorme successo ma, se da un lato ha ottenuto un profitto enorme, dall’altro è stato stroncato dalla critica, ricevendo numerose polemiche soprattutto sul cast. Partendo da 9 nomination alla 31a edizione dei Razzie Awards, L’ultimo dominatore dell’aria ha vinto cinque premi. Tra gli altri, ricordiamo quello per la categoria “Peggior uso del 3D“.

Transformers – L’ultimo cavaliere (2017) – 10 Nomination

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Il quinto film della serie, Transformers: L’ultimo cavaliere è incentrato su Bumblee, un inventore, un lord inglese e un professore di Oxford. Dopo la scomparsa di Optimis Prime, essi sono l’unica speranza per porre fine alla guerra tra umani e Transformers.

L’ultimo cavaliere è stato il film peggio recensito del franchise, arrivando ad essere nominato per dieci Razzie Awards. Nonostante l’alto numero di nomination, il film non ha vinto un solo Razzies, lasciando la maggior parte dei premi a Emoji -Accendi le emozioni.

The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 (2013) – 11 Nomination

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Dal primo film uscito nel 2008, la saga di Twilight è stata una presenza costante ai Golden Raspberry Awards. Il film finale della serie non poteva far eccezione. Nonostante Breaking Dawn – Part 2 sia il film di maggior incasso del franchise, ha collezionato opinioni contrastanti.

Il film è stato nominato per 11 Razzie Awards ed è riuscito a vincere sette premi. Tra i vari, c’è ne è uno che i fan non hanno osato contestare: quello per la ”Peggiore coppia” assegnato a Taylor Lautner cinefilose Mackenzie Foy, gli interpreti di Jacob e Renesmee.

Jack e Jill (2011) – 12 Nomination ai Razzie Awards

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Il film da record ai Razzie Awards (per ora) è Jack e Jill. La commedia si concentra su due fratelli che, nonostante non vadano d’accordo, sono costretti a trascorrere le vacanze insieme ogni anno.

Come abbiamo visto, i film con Adam Sandler sono un pilastro della cerimonia. In particolare, nel 2012 Jack e Jill è riuscito a collezionare ben dodici nomination. Il lungometraggio ha fatto la storia al Razzies: ha ottenuto delle candidature doppie nelle categorie Peggior attore non protagonista e Peggior attrice non protagonista, ed è riuscito a vincere ogni premio per cui concorreva.

Razzie Awards: 10 attori che non meritavano la nomination

Razzie Awards: 10 attori che non meritavano la nomination

È vero, la notte degli Oscar si avvicina, ma non dimentichiamoci degli anti-Oscar: sabato 26 marzo saranno premiati i peggiori film e le peggiori performances dell’anno. Stiamo parlando dei Raspberry o Razzie Awards, premiazione del peggio del cinema che quest’anno arriva alla sua 42a edizione. Le categorie riprendono e ribaltano quelle dell’Academy Awards (Peggior film, Peggior attore non protagonista, …) e, proprio come accade agli Oscar, occasionalmente ci sono state alcune sconcertanti nomination.

Soprattutto per quanto riguarda le performances attoriali, è successo che volti di fama mondiale concorressero per la peggior interpretazione, anche quando in realtà non avevano recitato poi così male. Almeno per i dieci casi di cui parleremo qui sotto, la giuria dei Razzie Awards sembra aver esagerato.

Tom Cruise – La guerra dei mondi (2005)

Tom Cruise La guerra dei mondi

Pochi escluderebbero Tom Cruise dai migliori attori di tutti i tempi. Eppure, nemmeno il protagonista di Top Gun si è salvato dall’essere nominato ai Razzie Awards. Cruise è stato candidato come Peggior attore per alcuni dei suoi progetti meno brillanti, come La mummia e Cocktail.

Senza dubbio però la sua nomina per la parte in La guerra dei mondi non è meritata. L’interpretazione di Cruise di un padre imperfetto che cerca di tenere i suoi figli al sicuro durante un’invasione aliena mortale è intensa ed è ciò che i fan si aspettano dall’attore.

Ben Affleck – Batman V Superman: Dawn Of Justice (2016)

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Ben Affleck piace molto alla giuria dei Razzie Awards: nel corso degli anni ha accumulato diverse nomination e vittorie. Non manca nemmeno il premio come Peggior attore del decennio. Non tutte le candidature di Affleck però sono state meritate. In particolare, quella per la sua performance in Batman v Superman: Dawn of Justice.

È vero, il film non è stato apprezzato dalla critica, ma il problema non è sicuramente Ben Affleck, che ha portato sulla scena un’interpretazione studiata e brutale di Batman. Per molti fan, Affleck resta la parte migliore del film DCEU.

Ahmed Best – Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999)

La minaccia fantasma è un film che in gran parte ha deluso i fan più sfegatati di Star Wars. Ai tempi dell’uscita in sala, in pochi hanno messo in discussione la nomina di Ahmed Best, interprete di Jar Jar Binks, per un Razzie.

Tuttavia, la performance di Best è un esempio impressionante di un ruolo in motion capture. Per fortuna, nei decenni successivi, le prestazioni di Best hanno guadagnato più di un apprezzamento, tanto da renderlo il volto protagonista dei prequel di Star Wars.

Heather Donahue – The Blair Witch Project (1999)

Heather-Donahue-Razzie-Awards

L’innovativo film horror The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair ha contribuito a lanciare il fenomeno del found-footage ed è stato un enorme successo, nonostante un budget di partenza molto piccolo.

Come ogni film di questo tipo, The Blair Witch Project è stato in parte sopravvalutato e in parte criticato. Non a caso, la star Heather Donahue ha ricevuto una nomination ai Razzie Awards. Donahue era un volto sconosciuto al tempo, fatto che potrebbe spiegare la candidatura. In ogni caso, la performance emotiva di Donahue nel formato found-footage resta una grande componente del motivo per cui il film funziona così bene.

Whitney Houston – Guardia del corpo (1992)

Whitney-Houston-in-guardia del corpo

I Razzies amano nominare gli artisti musicali pop: tra gli altri, ricordiamo Rihanna, Lady Gaga e, in modo del tutto immeritato, Whitney Houston per la sua performance in Guardia del corpo.

Nel thriller, Houston interpreta una cantante pop che si innamora della sua guardia del corpo (Kevin Costner) mentre quest’ultimo la protegge da una pericolosa minaccia alla sua vita. Anche se il ruolo potrebbe non essere troppo d’impatto, Houston con la sua interpretazione dimostra di avere un naturale carisma sullo schermo.

Adam Sandler – Un tipo imprevedibile (1996)

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Adam Sandler è tra gli attori più nominati ai Razzies Award. Un tipo imprevedibile vede Sandler in uno dei primi ruoli da protagonista: interpreta un giocatore di hockey irascibile che diventa inaspettatamente una superstar del golf.

La parte buffa di Sandler potrebbe disturbare gli spettatori più anziani (e la giuria dei Razzies), ma per una certa generazione, la performance nell’esilarante commedia sportiva è iconica.

Shelley Duvall – The Shining (1980)

Shelley-Duvall-in-The-Shining-Razzie

Oggi The Shining è considerato un film cult che ha letteralmente segnato un prima e dopo nella storia del cinema. Al tempo dell’uscita in sala però, non tutti hanno apprezzato il film di Stanley Kubrick, che si è guadagnato due nomination ai Razzies Award: una per la Peggior regia a Stanley Kubirck e una per la Peggior attrice a Shelley Duvall.

Duvall interpreta una moglie sempre più preoccupata che la parte oscura della personalità del marito prenda il sopravvento. Il suo personaggio, terrorizzato e vulnerabile, è al centro del film e aiuta The Shining a diventare un classico dell’orrore così potente: non sarebbe lo stesso senza Duvall.

Ben Affleck – The Last Duel (2021)

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Dopo le nomination ricevute per il suo ruolo in The Tender Bar lo scorso anno, Ben Affleck viene nuovamente preso di mira dai Razzie Awards per la performance in The Last Duel.

Ben Affleck non è però il Peggior attore non protagonista dell’anno. Il film stesso è stato acclamato dalla critica e, anche se l’idea di Affleck nei panni di un lord francese può sembrare strana, l’attore veste perfettamente il ruolo, rubando la scena al resto del cast.

Danny DeVito – Batman Returns (1992)

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Nel film di Tim Burton Batman Returns, Danny DeVito mette in scena una versione grottesca del Pinguino. Forse è una sorpresa per molti scoprire che DeVito e si è guadagnato una nomination per i Razzie Awards.

Nonostante l’incredibile successo di Colin Farrell, interprete di The Penguin nel nuovo The Batman, per molti DeVito resta il migliore e il più iconico volto legato al ruolo. Forse la giuria dei Razzie non ha compreso l’eccezionalità dell’attore nell’inserire un personaggio forte e dotato un gotico senso di humor nel mondo strambo di Tim Burton.

Jennifer Lawrence – Madre! (2017)

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Sembra che i Razzie Awardss abbiano una particolare antipatia per le prestazioni nei film horror, anche quelle degli attori che ottengono il plauso da parte della critica. Questa volta è il turno di Jennifer Lawrence, candidata come Peggior attrice per il suo ruolo in Madre!

Forse il film horror psicologico Madre! non è per tutti, ma Jennifer Lawrence offre in esso una delle sue migliori performance. Nei panni di una moglie che, mentre cerca di finire la casa dei sogni per la sua famiglia, incombe in alcuni ospiti dirompenti, Lawrence è brillante. Vista la sua performance straziante, molti ritengono che avrebbe addirittura meritato una nomination agli Oscar.

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